Sei sulla pagina 1di 1

E’ guardando al futuro e senza timore di avventurarsi nelle turbinose correnti musicali contemporanee che

"Percorsi Jazz" è arrivato a rappresentare negli anni un'importante finestra sulla quale i giovani musicisti -e
non solo- possono affacciarsi e godere di un panorama di ispirazioni sia per la qualità del programma che
per le personalità che lo compongono: nell'edizione di quest'anno, l'undicesima, il cartellone presenta le
eccellenze didattiche del dipartimento di Jazz insieme a compositori, arrangiatori e direttori d'orchestra di
livello mondiale.

Le passate edizioni del festival "Percorsi Jazz", ideato e sviluppato in seno al Dipartimento di Jazz, Musiche
Improvvisate e Audiotattili del Conservatorio Santa Cecilia di Roma, si sono concluse con un riscontro
positivo crescente da parte di pubblico e critica unitamente a una grande attenzione della stampa musicale
europea.

Il Dipartimento di Jazz del Conservatorio di S.Cecilia è diretto da Paolo Damiani, musicista di fama
internazionale, già direttore dell'ONJ (orchestra nazionale francese di Jazz), vincitore del premio Top Jazz
come miglior compositore del 2011 e attuale direttore dell'Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti.

Tra il corpo docente figurano alcuni dei più importanti jazzisti europei: Danilo Rea, Fabio Zeppetella, Ettore
Fioravanti, Rosario Giuliani, Mike Applebaum, Stefano Cantarano, Mario Corvini, Cinzia Gizzi, Carla
Marcotulli, Vincenzo Caporaletti ed altri che andranno a comporre il cartellone insieme a leggende come
Gianluigi Trovesi, Giancarlo Schiaffini, Giancarlo Gazzani, Marcello Rosa e solisti virtuosi come Daniele
Roccato e Marc Ducret, Fulvio Sigurtà, Luigi Mangiocavallo. E non è tutto: la maggior parte dei concerti
vedrà la partecipazione dei migliori tra gli allievi del Dipartimento.

Al suo interno, i docenti fondano l'insegnamento sulla propria esperienza artistica e sull'idea che il jazz sia
soprattutto un processo interculturale. Per dirla con Butch Morris: “la sfida è di andare in un posto che non
sei tu, e di ricordare perchè sei qui”. Ricerca intertestuale e interdisciplinare quindi, verso un sapere
dei confini ove i diversi linguaggi e discipline si smarriscono, perdendo le proprie specificità. Il jazz allora
incontra il barocco e il contemporaneo, la canzone, verso un progetto di sintesi nell'apertura a tutti i
linguaggi di qualità.

Ciò che si propone è una nuova didattica sperimentale che si ponga l'obiettivo di aiutare gli studenti a
trovare la propria Voce, lungi da derive imitative ma verso una propria originalità. I neolaureati sono quasi
tutti musicisti professionisti ed eccellenti compositori e improvvisatori. Ricercatori, soprattutto.

Negli anni questo impegno ha assunto carattere strutturale: il Dipartimento ormai rappresenta un
significativo richiamo per i giovani musicisti nel campo della sperimentazione relativa al jazz - alle musiche
improvvisate e audiotattili - e dell'interrelazione tra i livelli più alti delle espressioni artistiche.

Ricchissimo il ventaglio di eventi prodotti, nel Conservatorio come fuori di esso: dai festival internazionali
alle masterclass con artisti in grado di arricchire l'offerta formativa grazie al racconto della propria
esperienza, fino alle iniziative realizzate al MAXXI, presso l’assessorato alla Cultura del Comune di Roma e
alle collaborazioni con la Fondazione “Musica per Roma” (Auditorium),con l’Accademia Nazionale di Danza
e con l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Potrebbero piacerti anche