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'Tres Piezas de Abril' project

music by Giorgio Mirto


performed by Duo Pace Poli Cappelli
directed by Giulio Bottini

min 0' 5" to min 1'30" Duo Pace Poli Cappelli (Abbey Red Studio)

Cristiano Poli Cappelli: Salve! Siamo Cristiano Poli Cappelli e Andrea Pace, duo di chitarre
italiano e vogliamo proporvi di entrare a far parte di un progetto creativo ambizioso che unisce
musica, immagini e racconto in una storia avvincente. Per raccontare questa storia abbiamo preso
ispirazione dai Tres Piezas de Abril del compositore Giorgio Mirto.

Andrea Pace: Quello con Giorgio Mirto é stato un incontro casuale, come tutti gli incontri
importanti. Anzi, è stato un incontro con la sua musica. Abbiamo subito colto, attraverso la sua
musica, storie, immagini, emozioni, visioni. Utilizzando un linguaggio giovane, rompendo gli
steccati della scrittura accademica, con la libertà dello scrittore e l'anima dell’artista Giorgio Mirto
rappresenta un nuovo mondo compositivo.

Quello che vogliamo proporvi è un racconto di tre storie (Tre Pezzi di Aprile appunto) che abbiamo
collocato a Buenos Aires, città alla quale siamo legati assieme al compositore ed al regista che
curerà il corto, e da cui nasce l’ispirazione di questi brani..

C.P.C.: Buenos Aires é una città dai grandi contrasti. Contrasti climatici, paesaggistici, sociali,…è
una città seduttrice e che é riuscita a creare da questa diversità un unica natura umana, la natura
portena...

Tres Piezas de Abril vogliono raccontarci queste differenze e noi vogliamo farvele vedere con i
nostri occhi e la nostra musica.
La prima storia ci parla della Buenos Aires del caos, delle strade, strade in cui convogliano
emozioni, storie personali, frenesia.. storie che, tutte assieme, costruiscono la vita di questa città.
Strade diverse ma comuni, condivise.....come la ricerca di ogni uomo, la ricerca della felicità.

A.P.: Da qui, da questo faticoso percorso per la felicità nasce il bisogno di introspezione, che é la
protagonista seconda storia che vi racconteremo: Reflexion. La riflessione di cui ci parla Giorgio
Mirto non è uno stato di triste solitudine, ma una necessità di ognuno di noi di trovare se stesso,
nel luogo dove le anime costruiscono il loro rifugio, in alto come i nidi delle aquile. Riflettere su se
stessi, vedere se stessi come in uno specchio e cercare nei propri occhi una luce, la propria
anima.

C.P.C.: Infine l'ultima storia ce la immaginiamo di notte, nel porto di Buenos Aires. C'è una
descrizione bellissima del porto di Buenos Aires fatta da Jorge la Boca: per lui é “l'unico punto di
Buenos Aires dove niente ricorda Buenos Aires, l'unico barrio dove i turisti venivano da altri
barrios”.
É lì dove si regolano i conti, dove tutto é lecito, dove puoi duellare impugnando il coltello o dove
puoi ballare il tango…

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