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09 aprile 2015

all’inizio del 2012, stavo preparando la presentazione per una conferenza sul six
sigma, e mi sono venute queste parole:

oggi si possono adattare al WCM

oltre …?
oltre cosa?
oltre al WCM come metodo …
oltre all’essere WCM come azienda …

oltre … ci siamo noi

WCM come conoscenza interiore, padronanza, nell’uso continuo dei fatti e dati.
stessa padronanza di quando: pensiamo, parliamo, agiamo.
anche nell’uso continuo della tecnologia.

essere noi stessi WCM, lente d’ingrandimento alla Holmes: capire per agire.

questo percorso di portare persone comuni ad avere la padronanza del metodo WCM,
comporta un impegno da entrambe le parti, questa è la nostra identità.

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e alcune settimane orsono:
NEL PICCOLO C’È IL GRANDE
nel piccolo si raccoglie la semplicità dei dati e dei fatti
nel grande c’è la complessità delle semplicità

AGENDO COMPRENDO
raccogliendo nei fatti le informazioni (necessarie)
consolidando la conoscenza di ogni anfratto (del processo)

IL RETTO INTENDIMENTO È LA PRATICA EFFETTIVA STESSA


accresce la destrezza per muoversi nel fatto
discrimina cosa e come deve essere fatto
interiorizza i passaggi logici del fatto
fare quello che deve essere fatto
essere noi stessi il fatto

e subito dopo ho limato la versione italiana della poesia:

SĄ TACY, KTÓRZY CI SONO ALCUNI, CHE


Są tacy, którzy sprawniej wykonują życie. Con efficienza realizzano la vita.
Mają w sobie i wokół siebie porządek. Hanno se stessi, in ordine, dentro e fuori.
N a wszystko sposób i słuszną odpowiedź. Per ogni cosa, modi e giuste risposte.

Odgadują od razu kto kogo, kto z kim, Realizzano subito, chi è che, chi è chi,
w jakim celu, którędy. lo scopo, la direzione.

Przybijają pieczątki do jedynych prawd, Timbrano uniche verità,


wrzucają do niszczarek fakty niepotrzebne, gettano nel trituratore fatti superflui,
a osoby nieznane e persone ignote
do z góry przeznaczonych im segregatorów. all’inizio, in appositi raccoglitori.

Myślą tyle, co warto, Pensano quanto, vale,


ani chwilę dłużej, non un attimo in più,
bo za tą chwilą czai się wątpliwość. perché dietro l'attimo, il dubbio.

A kiedy z bytu dostaną zwolnienie, Quando, l’esistenza, li libera,


opuszczają placówkę lasciano la postazione
wskazanymi drzwiami. dalla porta prescritta.

Czasami im zazdroszczę A volte li invidio,


– na szczęście to mija. ma per fortuna mi passa

Wisława Szymborska

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e poi, ho pensato ai vecchi discorsi sull’accademia WCM:

L’accademia in senso moderno, come associazione permanente di studiosi, retta da un


proprio statuto istituita per curare le lettere, le scienze e le arti, nacque nell’Italia del
Rinascimento, e qui, da noi, in Italia, deve nascere l’accademia del WCM, del gruppo
FCA. Le altre sono surrogati.

interconnessione celebrale tra le accademie, condivisione conoscenza.

AD ESEMPIO, MEMBRI PERMANENTI:

Vilayanur Subramanian Ramachandran (neuroscienziato)


Paola Bressan (percezione visiva)
Fabrizio Majorana (EMBB problem solver)
Jerzy Vetulani (neurobiologo)
Giuseppe Bonazzi (sociologo)
Piero Ferrucci (psicosintesi)
Vincenzo Liquori (psicosintesi)
Dario Bressanini (scienza in cucina)
? (nutrizionista)
ecc.

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stamattina leggendo il libro; lo spirito delle parole di Raimon Panikkar, riporto:
..
C’ è un legame sottile fra comprensione e interpretazione.
Una cosa è chiara: ogni comprensione, che non da un’intuizione immediata
(esperienza intellettuale) è frutto di un’interpretazione più o meno elaborata. Il
proposito dell’interpretazione è precisamente la comprensione. Questo equivale a dire
che ogni interpretazione che ha successo porta a una nuova comprensione.

Ma ogni comprensione è come un cavallo di Troia, dentro l’autocomprensione totale


sono incorporati nuovi elementi che vengono dal di fuori e che modificano l’immagine
stessa che una tradizione ha di sé.

Ciò può condurre, persino, a una trasformazione più o meno radicale.

Tutto inizia dall’uso rispettoso e appropriato delle parole.

L’umano parlare è una delle più importanti attività.


...

Ogni parola, in effetti, è un microcosmo e porta con sé un universo che, liberato,


rivela l’intero mondo contenuto implicitamente in essa. Le parole non vivono in
isolamento, sono nutrite da un ben più grande universo di discorso.
..
Una parola è la manifestazione stessa, a un tempo rivelatrice e celante, che espone e
protegge ciò che dice, come gli indumenti coprono e manifestano i nostri corpi o come
i nostri corpi rivelano e celano noi stessi.
..
Una parola è parola quando dice (qualcosa a noi), cioè quando la capiamo. E noi
capiamo una parola quando stiamo sotto il suo influsso e, la parola manifesta, mette
nelle nostre mani, mette a nostra disposizione quello che dice. Una parola è una
parola quando parla.
..
Il metodo eccellente d’insegnamento, dice Tommaso d’Aquino, non è scrivere, ma
parlare. Il vero parlare informa i cuori degli ascoltatori, Gesù parlò e non scrisse.
E tuttavia la vera scrittura è scritta col sangue, e le parole vere possono incarnarsi
anche nella scrittura. Dobbiamo riconquistare l’ospitalità della parola, ricevere la
parola come ospite, conoscere come riceverla ascoltando, e tramite l’ascolto ispirare
anche chi parla. La sola presenza di un saggio rende difficile dire cose insensate.
( lo spirito della parola 2007 – Raimon Panikkar)

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