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26-09-2018
Il WWF Italia guarda con molta preoccupazione al progetto in oggetto , ritenendo che avrà
consistenti impatti sul paesaggio e sull’ambiente.
Si rileva in tal senso che le informazioni fornite dal soggetto proponente nello Studio di
Impatto Ambientale (SIP) non sono sufficienti per operare una attenta valutazione su
aspetti dirimenti come la tutela di habitat e specie, particolarmente importanti data la
vicinanza con siti tutelati a livello comunitario e con importanti aree protette regionali. La
prossimità del fiume Tevere imporrebbe inoltre il massimo delle cautele per evitare ricadute
negative sulle acque superficiali e sotterranee.
Nella Premessa del SIP viene affermato che la tipologia di impianto oggetto di valutazione
risulterebbe opera di interesse pubblico ai sensi dell’art. 208 c. 6 del D.Lgs. 152/06
Entro 30 giorni dal ricevimento delle conclusioni della Conferenza dei servizi, valutando le
risultanze della stessa, la regione, in caso di valutazione positiva del progetto, autorizza la
realizzazione e la gestione dell’impianto. L'approvazione sostituisce ad ogni effetto visti,
pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, costituisce,
ove occorra, variante allo strumento urbanistico e comporta la dichiarazione di pubblica
utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori.
Il testo del PRGRL stabilisce (Cap 16, pag 305) i criteri di localizzazione degli impianti,
specificando che la procedura di localizzazione debba seguire come iter logico la
progressiva considerazione dei fattori escludenti, poi dei fattori di attenzione progettuale ed
infine dei fattori preferenziali.
Il SIP presentato dai proponenti (par.1.6, pag 7) non considera né i fattori escludenti né i
fattori di attenzione progettuale, peraltro interpretando in maniera molto soggettiva i fattori
preferenziali.
Si osserva di converso che come fattore escludente per gli aspetti ambientali per la
localizzazione di nuovi impianti di compostaggio il PRGRL indichi con chiarezza la presenza
di un vincolo paesaggistico di cui agli artt. 134 e 136 del D. Lgs. 42/2004 e s.m.i., nella
fattispecie costituito dai “beni d’insieme” di cui al D.M. 05.12.1989 denominato “Valle del
Tevere” (cd 058_147a), regolato dall’art. 8 delle NTA del PTPR e di cui alla D.G.R.
12.05.1989 pubblicata nel BURL n. 14 del 19.05.1990, con rimando alla tutela del
“Paesaggio naturale agrario (art. 22 delle NTA del PTPR).
Ulteriori fattori escludenti per gli aspetti territoriali riguardano le “aree con interferenze
visuali con grandi vie di comunicazione e percorsi di importanza storica e naturalistica” – e
come noto il sito è limitrofo ad una delle autostrade più frequentate d’Italia - nonché la
collocazione in aree agricole di particolare pregio; si richiama per questo secondo aspetto
che l’area oggetto di intervento ricade nel “Paesaggio Naturale Agrario” di cui all’art. 22
delle NTA del PTPR.
Si richiama inoltre che tra i fattori di attenzione progettuale per gli aspetti ambientali il
PRGRL indica la prossimità ad aree protette o ad aree specificamente tutelate da strumenti
di pianificazione del territorio (e l’area in oggetto ricade in queste fattispecie). Tale fattore
non viene minimamente considerato nello SIP.
Si osserva pertanto che lo SIP deve essere integrato con una valutazione completa dei
criteri di localizzazione indicati dal PRGRL.
L’area oggetto della trasformazione di cui alla presente VIA ricade nel Paesaggio Naturale
Agrario disciplinato dall’art. 22 delle NTA del PTPR.
Tale normativa esclude la nuova realizzazione sia di Servizi Pubblici Generali (tab B, pto
4.3.2.) sia di Nuove Strutture Produttive Industriali (tab. B, pto.4.4.2.) sia di Nuovi impianti
per attività produttive all’aperto che comportino trasformazione permanente del suolo
inedificato.
Si richiama inoltre che la deroga prevista dall’art. 18 ter della L.R. 24/98 non può essere
applicata all’intervento oggetto delle presenti osservazioni, in quanto le autorizzazioni in
deroga alle classificazioni di zona PTP o PTPR non possono essere applicate alle tutele
integrali dei PTP e ai sistemi naturali del PTPR. Ricadendo il Paesaggio Naturale Agrario in
questa ultima fattispecie, l’opera in oggetto risulta di conseguenza in contrasto con il PTPR,
laddove lo SIP ne dichiara la coerenza.
Si osserva pertanto che lo SIP deve essere integrato con gli aspetti richiamati, esponendo
con chiarezza la non coerenza dell’intervento in oggetto con il PTPR.
L’opera ricade in area classificata come zona E2 – Verde agricolo vincolato – dal PRG del
Comune di Ponzano Romano, destinazione che esclude trasformazioni edilizie ed
urbanistiche quali quelle proposte per la realizzazione dell’impianto di compostaggio in
oggetto. Tale impianto, di conseguenza, presenta anche profili di incoerenza anche con la
pianificazione comunale, e si osserva che di tale incoerenza non è dato compiutamente
atto nello SIP.
Andrea Filpa
Delegato per il Lazio del WWF Italia