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REGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.I.0590661.

28-09-2018

Via Ferruccio snc -02047-


Poggio Mirteto (RI)

Spett. REGIONE LAZIO


Area Valutazione Impatto Ambientale
Viale del Tintoretto, 432
00142, Roma

OSSERVAZIONI AL PROGETTO DELLA SOGLIANO AMBIENTE SPA,


IMPIANTO PER IL TRATTAMENTO DI RIFIUTI ORGANICI DI NATURA
AGRO-INDUSTRIALE E PRODUZIONE DI BIOMETANO, SITO IN LOCALITA’
BRECCETO, PONZANO ROMANO
Il Circolo Legambiente Bassa Sabina esprime con forza la propria contrarietà al progetto per un
impianto per il compostaggio e la digestione anaerobica a Ponzano Romano nella valle del Tevere.
Tanti sono gli elementi negativi di questo intervento, a partire dalla collocazione in un'area di
grande pregio paesaggistico e naturalistico, alle dimensioni fortemente sproporzionate rispetto al
territorio di riferimento (un Comune di circa 1100 abitanti).
Il Circolo ha riscontrato, sin dall'inizio, difficoltà anche nella gestione delle informazioni da parte
dell'amministrazione. Infatti, il Sindaco del Comune di Ponzano ha risposto in maniera insufficiente
alla richiesta di accesso agli atti e ha rifiutato di confrontarsi su quei tavoli - pur minimi - che la
legge offre come luoghi di dialogo, come l'Unione dei Comuni della Bassa Sabina e il Contratto di
Fiume della Media Valle del Tevere.
Il territorio della Sabina ha dovuto purtroppo affrontare già in passato situazioni analoghe, causate
dalla mancanza di pianificazione e da una visione condivisa del futuro del nostro territorio. La
centrale a biomasse di Ponte Sfondato e l'impianto di rifiuti inerti a Fonte Nocera sono gli esempi
più vicini a noi.
In tutti questi casi, i cittadini sono stati costretti a impegnare tempo, risorse economiche ed energie
personali per contrastare progetti non condivisi e dannosi e sopperire all’incapacità delle
amministrazioni pubbliche di elaborare progetti comuni capaci di difendere il territorio, prima
risorsa vitale di ogni comunità.
Abbiamo conosciuto e stiamo conoscendo – insieme, per fortuna, ad amministratori responsabili -
amministratori autoritari e disinvolti rispetto alla legalità, amministratori inerti, amministratori
“distratti”.
Non è più sopportabile impiegare energie per chiedere il ripristino della legalità su disastri
ambientali. Esigiamo di vedere i nostri amministratori agire per i compiti per i quali sono stati eletti:
tutela, difesa, sviluppo di territori e comunità.

Il Circolo si è impegnato nella tutela della Valle del Tevere nella zona in questione: nel 2012 per la
già funzionante centrale a biogas della Ponzano bioenergie, e nel 2015 per richiedere controlli
dell’aria a seguito dell’incendio, durato settimane, avvenuto presso i magazzini della società Farine
Laziali srl, sempre a ridosso del sito di interesse.
Ha partecipato, nella persona del presidente del Circolo Sandro Mancini come oratore, al primo
incontro pubblico, per il No al progetto della Sogliano Ambiente, tenuto presso il teatro di S. Oreste
nel Novembre 2017.
Ha fatto due volte richiesta di accesso agli atti al comune di Ponzano Romano, la prima il
20/10/2017 e la seconda, per evidenza di mancanza di documentazione, a dicembre 2017. Le due
risposte ottenute, erano carenti e non esaustive per un progetto di tale portata.
La zona, già vessata, presenta delle peculiarità che la rendono di assoluta tutela:
è interessata da vincolo paesaggistico ex DM “valle del Tevere” del 31 Gennaio 1992 e rientra
nell’ambito F14 del Piano Territoriale Paesaggistico n°4 valle del Tevere (zona di non
trasformabilità), come visibile nella Tavola A15_356 del PTPR Lazio, paesaggio naturale agrario, è
adiacente al sito di Ramiano, interessato da vincolo archeologico-paesaggistico ex art 136 e 142,
comma 1 lettera M del d.lgs 42/2004 e ss.mm.ii. come visibile nella Tavola B15_356 del PTPR
Lazio, ricade nel PRG come verde agricolo vincolato e tutto il terreno è interessato da usi civici.
Si trova inoltre tra due riserve naturali, ZPS la Tevere-Farfa e SIC il Monte Soratte, tra due sorgenti
idrogeologiche, e a ridosso della zona di esondazione (si ricorda l’alluvione del 2012 in cui il
Tevere arrivò a lambire la centrale già in funzione).

In breve il progetto vìola:


• il PTP n4 (art. 5°), 15, 31 delle N.T.A.) già approvato;
• il PTPR (art 26 –Tav15, art 136c), 13 e.3, 41 TavB15) già approvato;
• il PRG approvato, vigente;
2

• la Variante al PRG adottata;
• il D.lgs 42/2004;
• il D.lgs 152/2006;
• la L.1397/39;
• la L.431/85;
• la D.G.R. 219/2011 (punti 3,5,6);
• il D.lgs 50/2016 e smi (art.183, c.15);

Destano enormi preoccupazioni, inoltre, le modalità di trattamento delle acque che andrebbero
reimmesse nel Tevere, oltre al trattamento dei reflui che potrebbero determinare un inquinamento
delle falde acquifere sotterranee, se non opportunamente trattati. Ricordiamo che l’area proposta
dal Comune di Ponzano Romano alla Sogliano Ambiente spa, si trova tra due sorgenti
idrogeologiche.

In conclusione, dal punto di vista biologico, spaventano l'incremento del tasso di inquinamento per
emissione di co2, che è stata segnalata anche da Arpa Lazio, oltre al degrado irreversibile di suolo
e di habitat agricolo che potrebbero essere destinati a produzioni di qualità (grani antichi,
produzioni per alimentazione zootecnica biologica, ecc) biologiche o con un uso sostenibile dei
prodotti fitosanitari (in linea con le misure del Piano d'Azione Nazionale sui fitofarmaci che attua la
direttiva UE 2009/128/CE). Questo tipo di attività, per le quali sono previste diverse misure di
sostegno della PAC e del Piano di Sviluppo Rurale, sono un'ottima alternativa anche dal punto di
vista economico data la crescente richiesta da parte dei consumatori e degli allevatori, come da
dati su rete rurale nazionale.
Questo tipo di produzioni si confanno maggiormente ad ambienti agricoli in aree golenali visto il
loro ruolo di corridoi ecologici, che sono elementi fondamentali per la tutela di specie ed habitat
tutelati dalle direttive europee 92/43/CEE e 2009/147/2009. Per questo, l'area interessata dal
progetto proposto, è stata inserita in aree ad alto valore agricolo e nella rete ecologica nei diversi
strumenti di pianificazione.

Il Presidente del Circolo Legambiente Bassa Sabina


Sandro Mancini

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