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GEOLOGO DOTT.

LUCA LATELLA
Studio Tecnico: Via G. di Vitalone 18-05100 Terni
Tel. e Fax 0744-402427 ; Mobile 347-6355500

REGIONE LAZIO

PROVINCIA DI RIETI

COMUNE DI CASTELNUOVO DI FARFA

RELAZIONE GEOLOGICA – SISMICA


GEOMORFOLOGICA - IDROGEOLOGICA
– IDRAULICA

OGGETTO: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI


UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 3,6 MWp

LOCALITA’: CASTELNUOVO DI FARFA

COMMITTENTE: SIG. SALUSTRI GALLI ANGELO

LUGLIO 2018 Geologo


LUCA LATELLA
1. PREMESSA

Su commissione del SIG. SALUSTRI GALLI ANGELO, è stato eseguito un


rilevamento geologico, geomorfologico ed idrogeologico per il PROGETTO
DI REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO da3,6MWp
, nel
Comune di Castelnuovo di Farfa.

L’area di interesse è censita al Foglio n°5 particelle n°26, 29, 30, 31 e al


Foglio n°10 particella n° 300 del Comune di Castelnuovo di Farfa, per
un’estensione di circa 16,04 ettari, ricadenti nel PIANO REGOLATORE
GENERALE vigente in zona agricola E3.

Scopo del lavoro è stato quello di accertare ed analizzare, in prospettiva


sismica:
• gli aspetti idrologici e morfologici del territorio;

• le condizioni litologiche locali;

• i parametri geotecnici delle terre in situ.

Le caratteristiche geotecniche e le stratigrafie dei terreni presenti nel sito in


studio sono state desunte dall’accurato rilevamento geologico di superficie
effettuato e dall’elaborazione dati delle indagini geognostiche/geotecniche e
geofisiche realizzate in vicinanza del sito oggetto di intervento su terreni
similari e geologicamente compatibili con quello in esame.
2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO,
IDROGRAFICO ED IDROGEOLOGICO

La zona in esame è posta a Nord-est del Comune di Castelnuovo di Farfa, ad una


quota di circa 308 m s.l.m.
Il sito in esame risulta stabile dal punto di vista geologico e geomorfologico,
infatti, il rilevamento effettuato non ha portato ad individuare zone interessate
da movimenti di dissesto di tipo franoso profondo, o aree in stato di equilibrio
gravitativo precario; ciò è confermato anche dall’analisi della cartografia del
PCN AMBIENTE - geoportale nazionale, riportata in allegato alla seguente
relazione, dalla quale si evince come nell’area non siano presenti fenomeni
gravitativi attivi e/o quiescenti.
La categoria topografica può essere assunta come T1: aree con pendenza <
15°.

La geologia dell’area interessata dai lavori, stando alla consultazione della Carta
geologica d’Italia Foglio n°357 CITTADUCALE in scala 1:50.000 è
caratterizzata dal SINTEMA DI CASTELNUOVO DI FARFA, si tratta di
DEPOSITI LIMOSO-SABBIOSI E/O LIMOSO-ARGILLOSO-SABBIOSI,
CON MINERALI VULCANICI MILLIMETRICI, di età Pleistocenica
(SUPERSINTEMA DEL TORRENTE FARFA). Tale sintema costituisce uno dei
sintemi più recenti che ricopre tutte le altre unità con spessori non superiori ai 15
metri; esso è associabile all’attività del distretto vulcanico sabatino di età compresa
tra 600.000 e 350.000 anni fa. Nella maggior parte dei casi non affiora; il
riconoscimento è stato fatto principalmente sul suolo lavorato. I suoli di tale sintema
sono di colore marrone rossastro scuro, se umidi, e mostrano essere costituiti da un
limo argilloso sabbioso in cui sono dispersi pirosseni e sanidino. Pochi sono gli
affioramenti presenti, essi sono osservabili subito a NE di Castelnuovo di Farfa, nei
pressi di Coltodino e Granari. In tali condizioni si osserva che il sintema è costituito
da sabbie medie o medio-grossolane con abbondante matrice limoso-argillosa, di
colore marrone giallastro scuro o grigio verdastro. Dagli affioramenti presenti e
osservati non è possibile definire una precisa organizzazione deposizionale.
L’idrografia del settore è incentrata sulla presenza di molti fossi a carattere stagionale
e torrentizio; detti corsi d'acqua insieme al Torrente principale, il Farfa che scorre a
Nord del sito in esame, si dirigono ad Ovest verso il Fiume Tevere.
Non si nota una circolazione randagia di acque meteoriche provenienti dalle aree
limitrofe. In ragione della natura del suolo del sito in esame, la permeabilità del
terreno risulta essere medio-bassa. Tutta l’area non presenta linee di disturbo
tettonico quali faglie o fratture, né elementi che facciano pensare a movimenti
recenti.
Si può stimare che la falda acquifera principale risulti attestata oltre i – 15,00 metri di
profondità dall’attuale piano di campagna.
3. CLASSIFICAZIONE CLIMATICA

La classificazione climatica dei comuni italiani è stata introdotta dal Decreto del
presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto 1993 (tabella A e successive
modifiche ed integrazioni) in merito al Regolamento recante norme per la
progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici
degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4,
comma 4, della L. 9 gennaio 1991, n. 10. In breve gli oltre 8000 comuni sono stati
suddivisi in sei zone climatiche, per mezzo della tabella A riportata di seguito. Sono
stati forniti inoltre, per ciascun comune, le indicazioni sulla somma, estesa a tutti i
giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze
positive giornaliere tra la temperatura dell'ambiente, convenzionalmente fissata a 20
°C, e la temperatura media esterna giornaliera; l'unità di misura utilizzata è il grado
giorno (GG). La zona climatica di appartenenza indica in quale periodo e per quante
ore è possibile accendere il riscaldamento negli edifici.

Tabella

Fascia Da [GG] A [GG] Ore giornaliere[1] Data inizio[1] Data fine[1] Numero comuni

A 0 600 6 1º dicembre 15 marzo 6

B 601 900 8 1º dicembre 31 marzo 1046

C 901 1400 10 15 novembre 31 marzo 4209

D 1401 2100 12 1º novembre 15 aprile 1551

E 2101 3000 14 15 ottobre 15 aprile 984

F 3001 +∞ nessuna limitazione (tutto l'anno) 158

Il Comune di Castelnuovo di Farfa ricade in zona D.


4. CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA

Qui di seguito verranno riportati, in maniera cautelativa, i parametri geotecnici


medi basati sull’elaborazione dati delle indagini geognostiche/geotecniche e
geofisiche realizzate in vicinanza del sito oggetto di intervento su terreni
similari e geologicamente compatibili con quello in esame.

TERRENO VEGETALE (dal piano campagna fino a – 0,50 metri di profondità):

γn (densità naturale): 1,80 t/m3


φr (angolo di attrito): 18
c’ (coesione) 0,00 Kg/cm2
Cu (coesione non drenata) 0,10 Kg/cm2
K (Coefficiente di sottofondo) 0,50 Kg/cm3

ARGILLE E SABBIE LIMOSE (da – 0,50 metri fino a – 5,0 metri di profondità):

γn (densità naturale): 1,90 t/m3


φr (angolo di attrito): 25°
c’ (coesione) 0,00 Kg/cm2
Cu (coesione non drenata) 0,10 Kg/cm2
K (Coefficiente di sottofondo) 2,00 Kg/cm3

SABBIE COMPATTE (da – 5,00 metri fino a – 15,0 metri di profondità ed oltre):

γn (densità naturale): 2,00 t/m3


φr (angolo di attrito): 38°
c’ (coesione) 0,00 Kg/cm2
Cu (coesione non drenata) 0,00 Kg/cm2
K (Coefficiente di sottofondo) 3,00 Kg/cm3

ϕ =angolo d’attrito interno efficace; Cu.=coesione non drenata; C’.=coesione drenata; γn=peso di
volume naturale; K=Coefficiente di sottofondo
5. CARATTERIZZAZIONE GEOFISICA

Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, dalla normativa (modifiche


del D.M. 14/09/2005 Norme Tecniche per le Costruzioni, emanate con D.M.
Infrastrutture del 14/01/2008, pubblicato su Gazzetta Ufficiale Supplemento ordinario
n° 29 del 04/02/2008) il terreno in oggetto ricade nella categoria di sottosuolo: C -
Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fine
mediamente consistenti, con spessori superiori a 30 m caratterizzati da graduale
miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e valori del VS30
compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT30 < 50 nei terreni a grana grossa e
70 < cu30 < 250 kPa nei terreni a grana fina).

E’ da tener presente, tuttavia, che le Vs30, e la relativa categoria di sottosuolo risultante, si


riferiscono ai 30 metri di profondità a partire dal piano campagna.
6. CONCLUSIONI

Sulla base delle caratteristiche litotecniche, idrogeologiche e geomorfologiche della


zona in studio e, facendo riferimento alla normativa vigente in materia si perviene
alle seguenti conclusioni:

- l’area oggetto di studio è stabile e non si evidenziano problematiche


d’ordine geologico - geotecnico, sismico, geomorfologico ed idrogeologico;

- Il sito in esame risulta stabile dal punto di vista geologico e geomorfologico,


infatti, il rilevamento effettuato non ha portato ad individuare zone interessate
da movimenti di dissesto di tipo franoso profondo, o aree in stato di equilibrio
gravitativo precario; ciò è confermato anche dall’analisi della cartografia del
PCN AMBIENTE - geoportale nazionale, riportata in allegato alla seguente
relazione, dalla quale si evince come nell’area non siano presenti fenomeni
gravitativi attivi e/o quiescenti;
- Si può stimare che la falda acquifera principale risulti attestata oltre i – 15,00 metri
di profondità dall’attuale piano di campagna;

- Il sito in esame rientra nella categoria di sottosuolo C - Depositi di terreni a grana


grossa mediamente addensati o terreni a grana fine mediamente consistenti, con
spessori superiori a 30 m caratterizzati da graduale miglioramento delle proprietà
meccaniche con la profondità e valori del VS30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s
(ovvero 15 < NSPT30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu30 < 250 kPa nei
terreni a grana fina);

- La categoria topografica del sito in studio è pari a T1: terreni pianeggianti con
pendenze inferiori a 15°.

LUGLIO 2018 GEOLOGO LUCA LATELLA


CARTA GEOLOGICA D’ITALIA - PROGETTO CARG
FOGLIO N°357 CITTADUCALE - SCALA 1:50.000

Legenda
Area in studio
SUPERSINTEMA DEL TORRENTE FARFA

Dott. Geol. Luca Latella


UBICAZIONE SU CARTA IGM
SCALA 1:25000

Legenda

Area in studio

Dott. Geol. Luca Latella


PCN AMBIENTE - GEOPORTALE NAZIONALE
INVENTARIO FRANE

Legenda Area in studio

Il sito in esame risulta stabile dal punto di vista geologico e geomorfologico,


non sono presenti fenomeni gravitativi attivi e/o quiescenti.

Dott. Geol. Luca Latella


ORTOFOTO

Legenda
Area in studio

Dott. Geol. Luca Latella

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