Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
RELAZIONE DESCRITTIVA
ILLUSTRATIVA GENERALE
(ai sensi del D.Lgs. n.50 del 18/04/2016)
PROGETTISTI:
ING. UGO V. ROCCA
ING. NICOLALESSANDRO ROCCA
COLLABORAZIONE:
1. Premessa ............................................................................................................................................................................. 3
2. Identificazione del sito dell'intervento ............................................................................................................................... 4
3. Analisi dei possibili accessi dalla viabilità pubblica esistente .......................................................................................... 6
4. Sopralluogo con report fotografico.................................................................................................................................... 8
5. Descrizione dell'intervento ............................................................................................................................................... 10
6. Disponibilità delle aree .................................................................................................................................................... 12
7. Cronoprogramma delle fasi attuative .............................................................................................................................. 12
8. Accessibilità, utilizzo e manutenzione delle opere.......................................................................................................... 13
9. Quadro economico ............................................................................................................................................................ 14
10. Dati di progetto ............................................................................................................................................................... 15
11. Rilievo preliminare del tracciato della linea di trasmissione ......................................................................................... 18
12. Descrizione topografica dell’area con indicazioni sulle eventuali zone umide o a rischio inondazione ....................... 20
13. Verifica della compatibilità dell’impianto con le restrizioni territoriali......................................................................... 22
14. Normativa e leggi di riferimento .................................................................................................................................... 25
1. Premessa
Nei paesi industrializzati lo sviluppo della tecnologia solare ha ormai raggiunto un livello tale da
permettere la creazione di parchi dedicati di notevoli dimensioni. La costruzione di parchi fotovoltaici,
oltre il megawatt di potenza collegati alla rete, permette la generazione distribuita di energia elettrica
pulita, rinnovabile e disponibile localmente, contribuendo in maniera sempre maggiore al
soddisfacimento del fabbisogno energetico della popolazione.
Oggi si realizzano impianti in grid-parity “senza incentivi” (il Conto Energia si è concluso nel 2013):
la produzione di energia elettrica da fotovoltaico è economicamente vantaggiosa in caso di grandi
impianti multimegawatt, in quanto il costo di produzione è equiparabile a quello di impianti che
utilizzano combustibili fossili.
- disponibilità dell’energia anche in località disagiate e lontane dalle grandi dorsali elettriche.
L’opera rientra tra gli “impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili”; pertanto, ai sensi
della L. 10/91, art. 1, comma 4, la sua utilizzazione “è considerata di pubblico interesse e di pubblica
utilità e le opere relative sono equiparate alle opere dichiarate indifferibili e urgenti ai fini
dell’applicazione delle leggi sulle opere pubbliche”, come ribadito anche dalla L. 387/2003, art. 12,
comma 1, nel quale si legge che “le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti
rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio
degli stessi impianti sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti”.
Pertanto, in linea con l’andamento del mercato e con gli indirizzi normativi dettati dagli enti
governativi, la società RESIT Srl, con sede a Roma in Lungo Tevere Flaminio 74, ha proposto il
seguente lavoro con l’obiettivo di sottoporre ad autorizzazione da parte degli organi competenti la
costruzione e l’esercizio di un impianto industriale per la produzione di energia elettrica da fonte
solare (parco fotovoltaico) da 3,6 MWp denominato “FARFA 3,6 MWp”, da realizzarsi nel comune di
Castelnuovo di Farfa (RI).
L’area oggetto di intervento è classificata dal vigente strumento urbanistico del Comune di
Castelnuovo di Farfa (RI) come area agricola. I fattori che hanno influenzato la scelta del sito sono
riconducibili a:
assenza di colture arboree, presenza di elettrodotti idonei a ricevere l’energia prodotta, buon fattore di
irraggiamento solare e buona accessibilità dell’area.
A tal fine saranno rispettate norme, leggi e disposizioni vigenti in materia, con particolare riguardo per
le seguenti:
- Legge 1086/71 “Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e
precompresso, ed a struttura metallica”
- UNI EN 100025
- TESTO UNICO norme tecniche per le costruzioni Allegato al voto n. 35/2005 dell’Assemblea
generale del Consiglio Superiore del Lavori Pubblici del 30 marzo 2005
I moduli e le strutture saranno distribuiti uniformemente sul terreno in modo da limitare l’impatto
visivo.
Le scelte adottate nella progettazione preliminare dell’intervento proposto sono state determinate
sostanzialmente dalla natura dei luoghi, dalla necessità di minimizzazione dell’impatto ambientale e
paesaggistico in loco, nonché dall’esperienza ormai consolidata nel corso del tempo dalla RESIT srl
nel settore del fotovoltaico. La ricognizione puntuale dei luoghi, le caratteristiche degli elementi
considerati, delle componenti ambientali e delle peculiarità dell’area considerata, hanno fornito
sufficienti elementi di valutazione per l’individuazione delle soluzioni tecniche più idonee per la
realizzazione dell’impianto fotovoltaico proposto nel progetto. A tal fine sono state elaborate proposte
innovative di basso impatto oltre che di modesta entità dimensionale (cabine di controllo prefabbricate,
strutture portamoduli e moduli). Le scelte tecniche di realizzazione e gestione dell’impianto
fotovoltaico, di prevenzione delle emissioni e di utilizzo delle risorse naturali sono compiute in
riferimento alle migliori tecniche disponibili (BATNEEC – Best Available Techniques Not Entailing
Excessive Costs). Inoltre, le scelte progettuali adottate sono rivolte ad una massimizzazione delle
economie di scala, mediante l’individuazione di un unico punto di connessione alla rete elettrica
dell’impianto.
Gli elaborati del progetto preliminare potranno essere aggiornati in conseguenza delle varianti o delle
soluzioni esecutive che si rendano necessarie ai fini autorizzativi, in modo da rendere disponibili tutte
le informazioni sulle modalità di realizzazione dell’opera.
Il sito individuato per la realizzazione dell’impianto si trova a Nord del Comune di Castelnuovo di
Farfa, in provincia di Rieti. La località si trova ad una Latitudine di 42° 14’ Nord e a una Longitudine
di circa 12° 45’ Est. L’altitudine sul livello del mare è di circa 300 m.
L’impianto occuperà un’estensione di terreno di circa 7,5 ettari (il terreno opzionato ha una superficie
totale di 15 ettari), ed è individuato nel Foglio catastale n. 10 particella n. 300 e Foglio catastale n. 5
particelle 26, 29, 30 e 31 del Comune di Castelnuovo di Farfa, come da allegato mappale catastale
(Fig.2).
Il sito è facilmente raggiungibile mediante viabilità ordinaria e comunale esistente che è ben collegata
con i comuni limitrofi ed idonea al trasporto dei materiali (Fig.3). Non sarà pertanto necessaria la
realizzazione di nuova viabilità esterna al sito. L’uscita dell’Autostrada più vicina è quella di Fiano
Romano. Nelle vicinanze è appena stato realizzato il nuovo centro logistico di Amazon.
Castelnuovo di Farfa si trova lungo la strada provinciale n. 42 "Mirtense", che lo collega da un lato a
Montopoli e Poggio Mirteto e dall'altro a Osteria Nuova e alla Salaria.
Non sarà pertanto necessaria la realizzazione di nuova viabilità esterna al sito.
5 - Punti di ripresa
Foto 1
Foto 2
Foto 3
5. Descrizione dell'intervento
6 – planimetria impianto
Ogni sezione da 1,2 MWp è costituita da 3.160 moduli fotovoltaici monocristallini, per una potenza
totale di 3,6 MWp e 9.480 moduli, montati su strutture di supporto in acciaio zincato.
I moduli saranno montati sul terreno su strutture a inseguimento monoassiale con tracker, la cui
inclinazione massima è di 55° rispetto al piano orizzontale. Per ogni sezione da 1,2 MWp sono
previste n. 53 strutture da 2x30 moduli fotovoltaici (sez.1 e 2) e n.52 strutture da 2x30 moduli
fotovoltaici (sez.3), costituite da telai in acciaio infissi al terreno. Tali strutture saranno affiancate in
modo da costituire delle file continue di moduli fotovoltaici. L’asse degli inseguitori sarà disposto
secondo l’asse Nord-Sud ed effettua il tracking Est-Ovest.
La produzione media annua attesa di energia elettrica, considerando un valore di 1656 EOH, è
di circa 5.652,00 MWh.
L’impianto fotovoltaico sarà collegato alla rete di distribuzione della Società ENEL S.p.A., iniettando
nella stessa l’energia prodotta, secondo quanto sarà indicato dal gestore di rete nelle soluzioni tecniche
richieste. Un apposito contatore ENEL consentirà di misurare l’energia immessa in rete, e quindi di
contabilizzare ad ENEL, (o all’ENTE a ciò deputato) l’energia elettrica prodotta localmente.
Il modulo fotovoltaico scelto per la realizzazione dell’impianto è il Jinko Solar Eagle Bifacial modello
JKM380M-72-BDV (Fig.4), in silicio monocristallino bifacciale, ha una potenza di picco di 380 Wp e
dimensioni 1978x992x6 mm; è composto da 72 celle in silicio monocristallino, protette verso l’esterno
da un vetro temprato ad altissima trasparenza.
.
9 - Data sheet modulo fotovoltaico
Il sito è facilmente raggiungibile mediante viabilità ordinaria e la viabilità comunale esistente è ben
collegata con i comuni limitrofi e idonea al trasporto dei materiali. Non sarà pertanto necessaria la
realizzazione di nuova viabilità esterna al sito. È inoltre disponibile spazio all’aperto per il
magazzinaggio dei materiali di cantiere.
Di norma un impianto fotovoltaico funziona in maniera completamente automatica e senza guasti per
molti anni. Il compito del gestore è quindi soprattutto quello di verificare il buon funzionamento
dell’impianto, con particolare attenzione alla resa dello stesso. Le perdite economiche causate da un
malfunzionamento dell’impianto che si protraesse nel tempo, potrebbero essere ingenti. È prevista
pertanto la stipula di un contratto di manutenzione che preveda il controllo, manuale o automatico, del
funzionamento dell’impianto mediante un sistema elettronico al fine di minimizzare eventi negativi.
Per quanto riguarda la manutenzione, gli impianti fotovoltaici, nella quasi totalità dei casi, non
necessitano di particolari interventi. In linea di principio, affinché l’impianto fotovoltaico fornisca la
produzione attesa per più di 20 anni, è previsto un programma di manutenzione da seguire direttamente
o mediante un installatore specializzato che affianchi l’attività del gestore, il quale eseguirà l’ispezione
visiva dell’impianto verificandone la regolare resa. In condizioni normali, i lavori di manutenzione
ordinaria sull’impianto vengono effettuati una volta all’anno.
controllo dei componenti, con la verifica del corretto funzionamento di inverter, dispositivi di
sicurezza, strutture di fissaggio e sostegno;
eventuale pulizia dei pannelli, per eliminare i residui più consistenti che normalmente non
vengono eliminati dall’azione delle piogge;
verifica degli eventuali difetti o guasti presenti, dovuti ad esempio a disturbi di rete,
ombreggiamento del generatore fotovoltaico o guasti dell’inverter.
9. Quadro economico
Dal computo metrico estimativo del progetto, in allegato, risulta quanto segue:
10 - Costi del Fotovoltaico in Italia, Fonte Althesys, presentazione al GSE, Roma 13 giugno 2018
Per il collegamento alla rete elettrica, in data 27/04/2018, è stata presentata ad ENEL una richiesta di
connessione in MT.
Di seguito si riporta lo stralcio della soluzione di allaccio proposta da ENEL Distribuzione, codice di
rintracciabilità n° 179444522 del 10/10/2018 (vedi allegato)
12. Descrizione topografica dell’area con indicazioni sulle eventuali zone umide o a
rischio inondazione
Il terreno presenta una orografia uniforme, con una leggera pendenza verso sud, sud-est. Di seguito
l’elaborato topografico e la cartografia, reperita dal Portale Cartografico Nazionale (fonte:
http://www.pcn.minambiente.it), che mettono in evidenza l’assenza di zone umide o a rischio
d’inondazione (Fig.13, 14 e 15).
Come si evince dal Certificato di destinazione urbanistica rilasciato dal Comune di Castelnuovo di
Farfa (RI), il terreno ricade in zona agricola E3.
Il sito è compatibile con la realtà morfologico-ambientale circostante, quindi non è presente alcuna
restrizione territoriale (Fig.16).
La distanza minima dallo ZPS IT6020018 "Fiume Farfa (corso medio - alto)", evidenziato in viola, è di
circa 300 metri. La distanza minima dall'Area Protetta Regionale EUAP1218 "Monumento naturale
Gole del Farfa", evidenziata in rosso, è di circa 320 metri.
Dalla cartografia PTPR e dalle nostre ricerche cartografiche è possibile affermare che il sito in esame:
a. non ricade nelle aree protette nazionali istituite ai sensi della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (“Legge
quadro sulle aree protette”);
b. non ricade all’interno del sistema parchi e riserve regionali, istituite ai sensi della legge Regionale 14
luglio 2003, n. 10 (“Norme in materia di aree protette”);
c. non ricade nei siti della Rete Natura 2000 (siti di importanza comunitaria – SIC – e zone di protezione
speciale – ZPS) ai sensi delle Direttive Comunitarie 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992,
relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e
79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernenti la conservazione degli uccelli selvatici;
d. non ricade nelle zone umide tutelate a livello internazionale dalla convenzione formata a Ramsar il 2
febbraio 1971 e resa esecutiva dal decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976 n. 448;
e. non rientra nelle aree con presenza di alberi ad alto fusto e di specie di flora considerate minacciate
secondo i criteri IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) inserite nella Lista Rossa
nazionale e regionale che non sono compromesse dalla localizzazione di tali impianti;
f. non ricade nelle zone 1 e 2 di rilevante interesse dei parchi nazionali istituiti sul territorio della Regione;
g. non ricade nelle zone di “protezione o conservazione integrale” dei Piani Territoriali Paesistici;
h. non ricade in zone agricole che gli strumenti urbanistici vigenti qualificano come di particolare pregio
ovvero nelle quali sono espressamente inibiti interventi di trasformazione non direttamente connessi
all’esercizio dell’attività agricola;
i. non ricade all’interno della fascia di rispetto di parchi archeologici, aree archeologiche e da complessi
monumentali così come definiti al comma 2 dell’articolo 101 del D. Lgs. 42/04;
j. non ricade all’interno della fascia di rispetto del perimetro urbanizzato così come individuato dallo
strumento urbanistico vigente;
k. non ricade all’interno della fascia di rispetto di abitazioni residenziali e rurali sparse regolarmente
censite;
m. non ricade all’interno della fascia di rispetto di strade provinciali e nazionali, strade a scorrimento
veloce e autostrade e di strade comunali, secondo quanto previsto dal D.P.R. 495/1992;
n. non ricade all’interno della fascia di rispetto dalle installazioni aeroportuali civili e militare e per
installazioni militari in genere secondo le distanze previste dalle rispettive norme vigenti;
In data 13/06/2018 è stata inviata alla Direzione Regionale Soprintendenza Beni Culturali e
Paesaggistici - Regione Lazio, alla Soprintendenza Archeologia del Lazio e alla Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Per Le Province Di Frosinone, Latina E Rieti la richiesta di
verifica della sussistenza di procedimenti di tutela o di procedure di accertamento della sussistenza di
beni archeologici nell’area dove è prevista la costruzione dell’impianto, ai sensi del punto 13 della
Parte III delle linee guida per l’autorizzazione alla costruzione ed esercizio degli impianti di
produzione di elettricità da fonti rinnovabili (G.U. 219 del 18/09/2010). Secondo il punto 13.3 della
suddetta normativa “Nei casi in cui l'impianto non ricada in zona sottoposta a tutela ai sensi del D.Lgs.
n. 42 del 2004 entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione, le soprintendenze informano circa
l'eventuale esito positivo di detta verifica.” A oggi, non avendo ricevuto nessuna comunicazione, si
ritiene che non siano presenti procedimenti di tutela sull’area interessata dall’impianto.
D.Lgs. n. 163 del 12/04/2006 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in
attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”.
L. 10/91 “Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso nazionale dell'energia,
di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”.
L. 387/2003 “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica
prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità”.
Legge 1086/71 “Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e
precompresso, ed a struttura metallica”.
UNI EN 100025 Normativa (UNI EN) di prodotti in acciaio: “Prodotti laminati a caldo di acciai per
impieghi strutturali”.
Norma CEI 7-6 “Norme per il controllo della zincatura a caldo”.
R. D.Lgs. 30 dicembre 1923, n. 3267 “Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e
di terreni montani”.
Regio decreto 25 luglio 1904, n. 523 “Testo unico sulle opere idrauliche”.
Decreto-legge 27 giugno 1985, n. 312, convertito dalla legge 8 agosto 1985, n. 431 “Disposizioni urgenti
per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale”.
D.P.R. 495/1992 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada”
Legge 6 dicembre 1991, n. 394 “Legge quadro sulle aree protette”
Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 “Conservazione degli habitat naturali e
seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”
Direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979 “Conservazione degli uccelli selvatici”
D.P.R. 13 marzo 1976, n. 448 “Esecuzione della convenzione relativa alle zone umide d'importanza
internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici”
Legge 28 dicembre 2001, n. 448 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello
Stato (legge finanziaria 2002)"
L. 11 dicembre 2000, n. 365. “Interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico”
Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi
dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”.
L.R. 12 aprile 1990, n. 23. “Norme in materia di pianificazione regionale e disposizioni connesse
all'attuazione della legge 8 agosto 1985, n 431”.
Decreto 19 febbraio 2007 “Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante
conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione dell'articolo 7 del decreto legislativo 29
dicembre 2003, n. 387”.
Decreto 17 gennaio 2018 Testo Unico “Norme tecniche per le costruzioni”.