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L a piazza, come
ci spiega Teresa
Colletta in questo
in un quadro dell’800.
IN PIÙ...
numero di Focus
Storia, è un “vuoto 14 Cuma
ANTICHITÀ
3
S
UNA FOTO UN FATTO
SARAJEVO, Bosnia
28 GIUGNO 1914
Il concitato arresto del terrorista Gavrilo Princip dopo
l’attentato all’erede al trono austro-ungarico Francesco
Ferdinando e alla moglie Sofia. Dopo aver sparato alla
coppia, Princip si puntò la pistola addosso ma fu fermato
da un passante. Allora tentò d’inghiottire una pastiglia di
cianuro, che però gli procurò un attacco di vomito. L’assassino
scampò al linciaggio della folla solo grazie all’arresto. Morì di
tubercolosi in carcere nel 1918.
BASTA UNA
SCINTILLA...
Due colpi di pistola sparati da un
fanatico nei Balcani sconvolsero
il (fragile) equilibrio europeo,
scatenando un conflitto mondiale.
N
el 1914 la Bosnia ed cadere vivi in mano al nemico.
Erzegovina, annessa La giornata non iniziò bene.
all’Austria nel 1908, Dopo essere scampata a un
era una polveriera pronta a primo attentato, l’autovettura
esplodere: i bosniaci (musulmani) dell’arciduca sbagliò strada e
e i croati (cattolici) erano ormai in si fermò a tre metri da Gavrilo
pace con Vienna, ma il principale Princip che estrasse la pistola
gruppo etnico, la popolazione e sparò due colpi. Un proiettile
serba di Bosnia, voleva colpì l’erede al trono alla gola,
l’unificazione con la Serbia. Il l’altro raggiunse la contessa Sofia
futuro imperatore Francesco all’addome. Mentre l’attentatore
Ferdinando, agli occhi dei serbi, venne sopraffatto dalla folla e
rappresentava il simbolo della arrestato, per i due non c’era già
mancata autonomia e andava più niente da fare.
eliminato. La sua visita ufficiale a Casus belli. I telegrafi
Sarajevo era un’occasione unica cominciarono a diramare
per pianificare un attentato. la notizia della morte della
Errore fatale. La mattina del coppia reale. Da Vienna a
28 giugno erano ben sette i Londra passando per Berlino
giovani cospiratori, tra cui Gavrilo e San Pietroburgo si cominciò
Princip, mischiati alla folla lungo improvvisamente a parlare di
il percorso del corteo imperiale. guerra. Solo cinque settimane
Tutti armati di pistole, bombe dopo, infatti, scoppiò il conflitto
a mano e pillole di cianuro di che devastò l’intero continente.•
potassio, da ingerire per non Paola Panigas
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UIG VIA GETTY IMAGES
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LA PAGINA DEI LETTORI
Inviateci opinioni, idee, proposte, critiche. Pubblicheremo le più interessanti oltre a una selezione dei commenti alla nostra pagina Facebook.
(www.facebook.com/FocusStoria). Scrivete a Focus Storia, via Battistotti Sassi 11/a, 20133 Milano o all’e-mail redazione@focusstoria.it
romane
intitolato “Estremo saluto” pubblicato su
Focus Storia n° 141.
In una didascalia si dice che la carica di Primo
Tra viaggi, mete esotiche, spiagge affollate, le ferie
di 2mila anni fa assomigliavano molto alle nostre. Lord dell’Ammiragliato è corrispondente al
nostro ministro della Marina militare.
Questa affermazione a mio avviso non è
corretta poiché nelle nostre Forze Armate,
Solleone
almeno nella loro attuale gerarchia, la più alta
carica della Marina militare è rappresentata dal
Siesta romana in un
pomeriggio assolato
in un quadro dell’800.
Sotto, viaggiatori
in un bassorilievo del
ScAlA
S S
Visioni profetiche
Sono un appassionato o potrei dire un
Turismo “alla romana” è stato tramandato da Plinio, per il viaggio del devoto (in quanto sono stati canonizzati
Nell’articolo “Vacanze romane” (sopra) senatore di rango pretoriano Valerio Massimo, dalla Chiesa ortodossa) dei Romanov.
di Roberto Roveda pubblicato su Focus nell’anno 60 d.C. Ho letto sul n° 140 di Focus Storia la spiegazione
Storia n° 142 viene ricordato l’Egitto come Con vento favorevole, da Reggio si poteva della vignetta intitolata “Una voce dal passato”.
“meta top” dei viaggi di piacere degli antichi arrivare in Egitto in sette giorni (prefetto Si tratta di un’immagine profetica in cui Nicola II
Romani. Galerio), o anche in sei giorni (prefetto Babillo). viene ammonito dal
Vorrei aggiungere, usando le parole Vi era un’altra rotta che collegava Pozzuoli re Luigi XVI. Tempo
dell’eminente egittologo Mario Tosi (1926- con Cartagine via mare ma obbligava a fa in una delle mie
2014), che per sbarcare al porto di Alessandria proseguire via terra attraverso il deserto, fino ad ricerche (...) trovai una
d’Egitto “si viaggiava, da maggio a novembre, su Alessandria. seconda immagine
navi alessandrine che erano le preferite in quanto Qui un canale, lungo cinque miglia, la collegava che trattava la stessa
molto rapide e ben costruite”. con Canopo e ospitava sulle sue rive locande profezia ma descritta
Una di queste, la Isis, ricordata dallo scrittore e lussuose trattorie rinomate per banchetti e in maniera meno
greco Luciano di Samosata (120-180/192 d.C.), allegre serate con musica, danze e belle donne. satirica (a lato), dove
aveva un’immagine della dea su ciascun lato Lo storico Ammiano Marcellino (330/332-397 lo stesso re Luigi dice:
della prua, tre alberi con vele dipinte a vivaci d.C. circa) racconta di un soggiorno incantevole ”State con il vostro
colori e stazzava circa 2.000-2.400 tonnellate. a Canopo e scrive: ”Tutto qui è come un sogno, e popolo, sire , finché
Era lunga 55 metri, larga 13 e alta circa 13,5; ci si sente trasportati in un mondo nuovo”. siete in tempo. Io feci
serviva per il trasporto di derrate, cereali, tela di Fabio Lambertucci, Roma tardi”.
lino e papiro e aveva una capienza di oltre un
centinaio di persone.
A poppa si trovava la cabina riservata al
comandante e alle persone a lui gradite e,
lungo la tolda, cabine di lusso, dotate anche di
un bagno. Esperto di medaglie cercasi
S
Di notte venivano accese le lanterne e la ono un appassionato collezionista.
nave, se il mare era calmo, poteva proseguire Recentemente sono entrato in possesso
tranquilla la sua rotta. di questa medaglia che risale per
Partendo da Pozzuoli, porto di Roma in epoca certo all’anno 1884, ma non sono
repubblicana, o da Ostia, dai tempi di Claudio, riuscito a reperire alcuna altra
si navigava per Reggio Calabria, Malta, all’isola informazione su quest’oggetto.
di Paro, alla rada di Alessandria: almeno dodici C’è qualcuno dei lettori in
giorni di viaggio. grado di aiutarmi?
A volte bastavano nove giorni da Pozzuoli ad Piero Peretti, Palazzolo Vercellese
Alessandria con rotta lungo la Sicilia, come ci
6
S
Inoltre vorrei sottolineare che della “domenica Il barone
A. MOLINO
di sangue” citata nella vostra spiegazione Bernardino
Abenavoli
viene incriminato, come in tutti i libri scolastici, irrompe nel
lo stesso zar per aver ordinato la fucilazione castello degli
del popolo in marcia; in realtà Nicola II non Alberti. Uccide
fu informato della rivolta, la fucilazione il marchese
venne decisa dal primo ministro Sergej Vitte, Lorenzo e poi fa
strage di tutta la
preoccupato che quella sommossa fosse stata famiglia. Infine
ordita per uccidere lo zar. rapisce l’amata.
Michele Nicolosi, Catania
Ho letto su Focus Storia n° 138 l’articolo Focus Storia n° 141, pag. 67, l’im-
dittatori
sulla seicentesca strage degli Alberti, a magine della moglie di Leopoldo
Pentadattilo. Quando sono stato nel bellissimo è in realtà quella della nuora, Luisa
del xx secolo
centro calabrese mi fu raccontata un’altra storia. Maria Amalia di Borbone-Napoli.
Mi parlarono di un giovane del borgo a cui la
Hitler, stalin, mussolini • come incantavano le folle
7
Sped. in A. P. - D.L. 353/03 art. 1, comma 1 NE/VR
S
• da pinochet a videla, i militari al potere • nel nome
del comunismo • le ossessioni e le manìe dei più folli
NOVITÀESCOPERTE
A cura di Anita Rubini
ANNI SESSANTA
RINASCIMENTO
Leonardo si
nasconde qui?
L eonardo amava i rebus, e li
nascondeva nelle sue opere.
Se l’interpretazione di due esperti
italiani è corretta, l’artista toscano
aveva cominciato questo “gioco” già
da giovanissimo, e in questo modo
avrebbe permesso di svelare il suo primo
autoritratto. Si tratta di una maiolica
dipinta nel 1471, quando Leonardo
aveva 19 anni ed era appena uscito dalla
bottega del Verrocchio.
L’opera (in alto) raffigura l’arcangelo
Gabriele su una maiolica di 20 centimetri
per 20. “Io, Leonardo da Vinci, mi sono
rappresentato quale arcangelo Gabriele
nel 1471”, sarebbe la soluzione del rebus:
lo sostengono Ernesto Solari, studioso di
Leonardo, e la grafologa Ivana Bonfantino,
già docente di Grafologia comparata
all’Università Lumsa di Roma.
Soluzione. A loro dire, c’è la firma
“da Vinci Lionardo”, mimetizzata nella
mandibola con la data e vergata da
sinistra a destra; compare poi la sigla
LDV ib (che lui utilizzò nelle sue opere); e
infine c’è un rebus di numeri: 52, data di
nascita di Leonardo, e 72 che rimanda a
Gb-Gabriele. Quindi Leonardo non solo
sarebbe l’autore della maiolica cotta nel
forno dei nonni, ma essa costituirebbe
anche il primo autoritratto del pittore-
inventore. (a. b.)
LA BORRACCIA
il loro abbattimento. E che il secondo
ospitava un sacerdote di un’influente
istituzione a livello governativo
DAL FRONTE
(chiamata wadaat), probabilmente
impegnato a controllare la produzione
di sfornati e birra, dato che si trovava
accanto a una struttura dove si
Una coppia che si abbraccia incisa da eseguiva la maltazione dell’orzo.
Le bestie dovevano nutrire la
un prigioniero russo in Polonia. guarnigione, che poteva essere
N
el pieno della Grande guerra, in un campo di prigionia polacco, un soldato piuttosto numerosa. (g. l.)
russo incise una scena d’amore sulla sua borraccia. La fiaschetta, realizzata
in alluminio a San Pietroburgo negli Anni ’10 del Novecento, è stata
trovata per caso in una foresta del villaggio di Czersk (Polonia). Proprio qui, nel
1914, i tedeschi, che controllavano la Polonia ed erano in guerra contro la Russia,
stabilirono un campo, poi abbandonato alla fine del conflitto. Vi furono internati
TRAPASSATI ALLA STORIA Personaggi sconosciuti che sono stati, in vita, protagonisti. A cura di
Giuliana Lomazzi
Era il 1942 quando, nello stabilimento della Creò, insieme a Stan Lee, personaggi dei Riuscì a sopravvivere alla detenzione in
Società elettrochimica del Toce (del gruppo fumetti Marvel quali il Doctor Strange e quattro campi di concentramento nazisti, in
Montecatini), ideò con altri specialisti il il celeberrimo Uomo Ragno, di cui ideò uno dei quali soccorse Anna Frank, morente
Vinavil, una colla poco costosa e non tossica, la maschera con gli occhi da insetto, i per il tifo. Nel 1987 raccontò l’odissea in I Light
adatta per legno, carta e altri materiali. lanciaragnatele da polso e il ragno-segnale. a Candle. È morta all’età di 95 anni.
Al lavoro. Lasciata la Montecatini, Carlo Eroi. Steve Ditko, morto a novant’anni, definì In salvo. Gena Turgel fu internata dai nazisti
Oddone continuò la sua attività alla anche il suo carattere e nemici come Dottor nel campo di lavoro di Plaszow e poi a
Edilcoloranti di Borgosesia e poi diede un Octopus, Goblin e l’Uomo Sabbia. Negli Anni Bergen-Belsen. Qui fu liberata dagli inglesi e
contributo decisivo alla nascita della Univer, ’70, passò a lavorare per case editrici minori, si fidanzò con uno di loro. Si sposò a Londra,
azienda di pitture per l’edilizia. Aveva 93 anni. per poi tornare alla Marvel. con un abito ricavato da un paracadute.
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S
STORIA D’AUTORE
America
Nascita di una nazione
I PADRI PELLEGRINI
porterà alla realizzazione della nazione
Con lo sbarco a Cape Cod nel 1620 dei Padri Pellegrini, ALBERTO
ANGELA
VIAGGIO NELLA
STORIA
America
Nascita di una nazione
nella Storia
L
a vita nelle prime colonie britanniche in religioso, i puritani prediligevano colori poco sgargianti
I
America non era semplice, specialmente nel e abiti modesti. Gli uomini indossavano camicie di lino e l brano pubblicato in
periodo iniziale. Era un territorio sconosciuto e calzoni al ginocchio, e portavano barba e capelli lunghi. questa pagina è tratto
le comodità e le sicurezze della madrepatria erano Per le donne: corpetto, un’ampia gonna (a volte due, una dal libro America, nascita
perdute per sempre. La maggior parte degli abitanti sopra l’altra), grembiule e niente biancheria intima. Le di una nazione, in edicola
del New England del XVII secolo viveva di agricoltura, signore indossavano una cuffia di lino. dal 14 agosto.
un lavoro faticosissimo e logorante. L’altra metà. Per le donne la vita era dura. Non Il volume è la 31esima
Le prime case che i coloni edificarono subito dopo il avevano diritto a partecipare alle riunioni cittadine uscita della collana
loro arrivo erano semplici: capanne di legno con tetti di e non potevano prendere alcuna decisione. La scritta da Alberto
paglia, cupe, fredde e spesso sovraffollate. Le finestre non supremazia degli uomini era data per scontata, ma Angela Viaggio nella
erano di vetro – un materiale all’epoca davvero troppo anche continuamente sottolineata nei sermoni e negli Storia, un’opera
prezioso – ma fatte usando dei fogli di carta imbevuti di scritti dei ministri puritani. La donna era chiamata a composta da 35 libri
olio; i primi camini erano ricavati da tronchi di legno. Poi, essere umile, servizievole e devota, come testimoniano cartonati e illustrati.
col passare del tempo e con il crescere della prosperità i nomi stessi con cui venivano battezzate le neonate: Ogni libro è in edicola
delle colonia, anche le case diventarono più comode, Patience, Silence, Prudence, Fear, ovvero Pazienza, settimanalmente e
solide (al legno subentrarono i mattoni) e grandi. I tetti di Silenzio, Prudenza, Timore. Erano asservite al padre fino costa 7,90 euro (rivista
paglia vennero banditi nel 1657, a causa degli incendi. al momento del matrimonio, quando passavano sotto esclusa). Le prossime
Dieta e look di frontiera. L’acqua era satura di germi l’egida del marito. A loro spettavano i lavori tipicamente ultime quattro uscite:
ed era meglio starne più lontano possibile. Ci si dissetava femminili e la crescita dei figli (ne partorivano in L’Italia dei Balilla (21/8),
con una bevanda alcolica derivata dal mais. Del resto media otto, di cui circa quattro sopravvivevano Carlo V. L’impero su cui
questa pianta era al centro dell’alimentazione: da essa all’infanzia). Nonostante tutto la società non tramonta il sole
si ricavavano pane e polpette oppure la si consumava puritana non era soltanto lavoro e (28/8), Garibaldi
insieme ai fagioli in un piatto chiamato succotash. rigore: c’era infatti spazio anche per le (4/9), Barbari. Una
Altri ingredienti molto presenti erano cipolle, rape e feste, i banchetti, i giochi, il vino e la minaccia per l’impero
in misura minore la carne, servita in stufati. Quanto narrazione di storie e di fiabe... • (11/9).
all’abbigliamento, in perfetta linea con il loro pensiero Alberto Angela
Faccende
domestiche
Alberto Angela,
paleontologo
e divulgatore
scientifico. Più a
sinistra, bucato
per i primi coloni
appena sbarcati
a Cape Cod, nel
novembre 1620.
THE GRANGER COLLECTION/ALINARI
BARBARA LEDDA
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S
MICROSTORIA
A cura di Marta Erba, Paola Panigas e Daniele Venturoli
IL MITO LA VIGNETTA
I
Atalanta
asio, re di Arcadia, desiderava
un figlio maschio. Nacque
FRAGILI EQUILIBRI
Q
invece Atalanta e il re la uesta vignetta satirica del 1821 ritrae un classico del triangolo amoroso: moglie, marito e
abbandonò sul monte Pelio. amante, ma in questo caso i tre sono uniti indissolubilmente.
Se ne prese cura Artemide, Nel 1795 Carolina di Brunswick (al centro, nell’illustrazione) fu data in sposa al cugino
inviandole un’orsa che la allattò, Giorgio (1762-1830), principe di Galles (a destra). Il futuro re era un infedele cronico, ma anche
e in seguito un gruppo di Carolina non scherzava, si diceva infatti che avesse diverse relazioni e persino un figlio segreto,
cacciatori, che la istruirono sulla tanto che nel 1811, quando Giorgio divenne reggente, fece allontanare la moglie da corte.
loro arte. Abilissima cacciatrice, Carolina approdò a Milano, dove conobbe Bartolomeo Pergami (nell’illustrazione, a sinistra), un
Atalanta riuscì, tra le altre cose, uomo di 15 anni più giovane. Visse con il suo “toy boy” tre lunghi anni di passione, ospitati in
a difendersi da due centauri Italia di corte in corte, finché l’idillio s’interruppe, a gennaio del 1820, quando re Giorgio III morì
che intendevano violentarla e a e il figlio fu chiamato a succedergli col nome di Giorgio IV. A quel punto la principessa decise
catturare il cinghiale calidonio di “rientrare nei ranghi” e si ripresentò in Inghilterra, come nulla fosse successo, per affiancare il
(belva mitologica). Il padre allora marito al trono.
la riconobbe e insistette perché Legge ad
si sposasse: la ragazza, contraria personam. Il
alle nozze, dichiarò che avrebbe sovrano, allora, tentò
sposato solo colui che l’avesse di far approvare in
battuta a una gara di corsa. parlamento una
Tentazione. Ci riuscì Melanione legge che annullasse
(sotto, al centro del quadro) il matrimonio a
grazie all’aiuto di Afrodite che causa dell’adulterio,
gli diede le tre mele d’oro delle privando la regina
Esperidi. L’aspirante marito le del titolo, ma la
lasciò cadere lungo il percorso, legge si arenò alla
Atalanta si fermò a raccoglierle, camera dei Lord.
perdendo così la gara. Carolina, determinata
a non farsi sfuggire la
ghiotta occasione e
decisa a riprendersi il
posto che le spettava
di diritto, si presentò
spavalda all’Abbazia
di Westminster per
l’incoronazione
del marito, ma alle
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
guardie fu dato
HERITAGE IMAGES/GETTY IMAGES
l’ordine di sbarrarle
l’ingresso. Dopo
l’onta subita, morì
in circostanze poco
chiare meno di un
mese dopo.
1
PAROLE DIMENTICATE
IL NUMERO
milione
U B I N O di m2
La superficie di territorio
Dal francese antico hobin espropriata per allagare la
valle durante la costruzione
(a sua volta dall’inglese hobby) indica della diga del Vajont
un piccolo cavallo di razza irlandese. (1956-1960).
12
S
CHI L’HA DETTO?
10 TO P T E N
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
GLI ABBAGLI DELLA MEDICINA
IPA/ALAMY
Cicerone
3 8
in tono bonariamente polemico.
IL MERCURIO CURA LA SIFILIDE L’ELETTRICITÀ PER L’IMPOTENZA
Quando in Europa comparve All’inizio del Novecento negli Usa
questa malattia, venne curata con comparve una “cintura elettrica” che,
mercurio massaggiato o iniettato: indossata intorno alla vita e ai genitali,
ma era talmente tossico che in molti prometteva di curare impotenza,
morirono proprio per avvelenamento. stanchezza, gotta, sciatica e insonnia.
5 LOBOTOMIA IN PSICHIATRIA
Questa pratica chirurgica, che
recide le connessioni della parte
10 PRODOTTI RADIOATTIVI
Scoperto il radio (XX sec.)
comparvero sul mercato sapone e
frontale dell’encefalo, rende il paziente dentifrici radioattivi, prima di capire
L’OGGETTO MISTERIOSO apatico, può provocare attacchi che la morte dei lavoratori del settore
epilettici e vuoti di memoria. era dovuta all’esposizione al minerale.
sinonimo di antologia è la
parola florilegio, in latino
Aspettiamo le vostre risposte, indicando anche la località, a: Focus Storia, florilegium.
via Battistotti Sassi, 11/a - 20133 Milano oppure a redazione@focusstoria.it
13
S
ANTICHITÀ
CUMA
ANIMA GRECA
Leggendaria
Il Mar Tirreno visto
dall’antica Cuma che
sorgeva su un piccolo
colle isolato. A destra,
maschera votiva del
I secolo a.C. proveniente
dalla colonia greca. In
alto a sinistra, l’Antro
della Sibilla cumana,
un’imponente galleria
scavata nel tufo.
SCALA
Fu la prima città
greca in Italia: la
fondarono nell’VIII
secolo a.C. e diventò
una culla della
cultura d’Occidente.
L
a culla d’occidente
à dove profetizzava la Sibilla,
dove cantavano le Sirene,
dove erano imprigionati i
Giganti. Là dove si incontrano
leggende e archeologia. Cuma, sulla
costa campana, è forse la meno
conosciuta tra le città della Magna
Grecia, eppure riveste un’importanza
difficilmente eguagliabile.
Innanzitutto per un primato: è stata
infatti la prima città greca... fuori
dalla Grecia, modello per tutte le altre
colonie.
Ma è stata anche il luogo dove
i miti di Omero e di Esiodo sono
stati rielaborati e ambientati, e
da qui hanno plasmato la cultura
occidentale. «Cuma è la culla del mito
occidentale», dichiara Filippo Demma,
direttore Studi del Parco archeologico
dei Campi Flegrei. Non solo. Il
ruolo della città, oggi parte dell’area
ALAMY STOCK PHOTO
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S
ALAMY STOCK PHOTO
Lunga vita
Le rovine del tempio (V secolo
a.C.) eretto sul punto più alto
dell’acropoli di Cuma. Attribuito
a Giove ma forse legato al culto
di Demetra, fu poi convertito in
chiesa paleocristiana.
CORBIS VIA GETTY IMAGES
AKG/MONDADORI PORTFOLIO (2)
S
VITA QUOTIDIANA
Tempo libero, lavoro e moda
in Francia negli anni del primo
impero, fra il 1804 e il 1814. Un
decennio che ribaltò gerarchie
sociali e modo di pensare.
QUANDO C’ERA
NAPOLEONE
I
l quattro maggio 1814 la nave inglese
Undaunted approdò nella rada di
Portoferraio. Il generale Dalesme,
governatore generale dell’isola d’Elba,
sapeva che a bordo un illustre personaggio stava
per sbarcare. Finì così l’impero di Napoleone
(anche se ci sarà poi la parabola dei 100
giorni e l’esilio definitivo), conquistato a una
velocità inconcepibile, ma segnato da uno stato
di guerra permanente. Lo scrittore François
René Chateaubriand, accanito oppositore
di Bonaparte, stimava che nelle battaglie
combattute dal “Grande Còrso” fossero morti
cinque milioni di soldati, anche se valutazioni
più obiettive fanno oscillare la cifra fra i due
e i tre milioni. Eppure questa carneficina, che
spopolò le campagne, non provocò una flessione
significativa della popolazione francese, che
restò stabile a 30 milioni di abitanti. Perché?
Era calata la mortalità: le condizioni di vita,
nonostante tutto, erano migliorate.
Nuovi giochi
Una partita a biliardo
(1807) del pittore
francese Louis-Léopold
Boilly (1761-1845):
negli anni dell’impero
le sale da biliardo si
diffusero e divennero
importanti ritrovi per
divertirsi e socializzare.
Sopra, l’aquila imperiale,
simbolo di Napoleone.
21
S
Nelle zone rurali
si diffusero i giochi
“oziosi” importati
dalle città. E per
i contadini c’erano
ea ubriand 1768
PIATTO RICCO. Anche se il pasto
h at -1
rimaneva frugale e il pane continuava
84
C
tavolo e delle sedie da ufficio… il governo forniva della Maurienne, in Savoia, dove
soltanto 2.400 franchi per le spese di impianto, nel 1806 sfilarono oltre 30.000 soldati:
mentre ho speso, pur procedendo con la massima “È una cosa abominevole vedere come tutta
parsimonia, quattro volte di più”. A Tarbes, quella gente ha fatto raddoppiare il prezzo dei
nei Pirenei, il senatore Péré commentava: “È viveri. Si vende un bicchiere di vino a 24 soldi
tale il risparmio, che nella sala delle assemblee francesi d’argento e a 6 soldi una libbra di
24
S
l’acquavite veniva generosamente distribuita ai soldati
S+
pane”. La propaganda napoleonica cercava vedi riquadro). Dolci e buona tavola APERNE
di risollevare l’umore del popolo n o M u ra t 17 andavano alla grande grazie ai
chi
DI PIÙ
francese: in tutte le città, villaggi e
a c 67
cuochi che avevano lavorato
borghi arrivava il bollettino della per le casate nobiliari ed
o
-1
Gi
Grande Armée che veniva letto erano rimasti disoccupati: La vita quotidiana
81
andava dai cinquemila al milione di franchi. standard. A Parigi gli operai meglio
Ca
18
Stava bene anche la borghesia composta, oltre pagati guadagnavano dai 3 ai 4 franchi
39
che dai notai, dai proprietari di case arricchitisi al giorno (in provincia la metà), con un
grazie all’aumento degli affitti, dagli impiegati potere d’acquisto molto modesto: una
dello Stato (lo stipendio era in media di 3.000 libbra (circa 500 g) di carne costava
franchi, quando un operaio ne prendeva 0,55 franchi e un litro di vino quasi
90) e dai commercianti (nella sola Parigi in un franco. Una condizione ben triste
quegli anni furono rilasciate 30.000 licenze). che sarebbe rimasta immutata per molto
Su dieci botteghe, quattro erano pasticcerie e tempo anche dopo la caduta di Napoleone,
confetterie e tre negozi di modiste (la moda in Francia come nel resto d’Europa. •
sotto Napoleone ebbe un grande impulso, Franca Porciani
25
S
IL POLO
ESPLORAZIONI
DELLA DISCORDIA
I
l cipiglio dell’esploratore norvegese Roald Nord. Merito di un dirigibile dal nome norvegese,
Amundsen, nel busto che troneggia al Norge, ma finanziato dallo statunitense Lincoln
centro di Ny-Ålesund (un insediamento Ellsworth e soprattutto ideato, costruito e
artico nell’isola di Spitsbergen, Svalbard), è comandato dall’ingegnere italiano Umberto
cupo. Ha tutte le ragioni per essere contrariato: Nobile (1885-1978). Nobile era un notissimo
è la vittima più illustre della sventurata missione progettista, e Amundsen lo contattò dopo alcuni
di Umberto Nobile, che 90 anni fa precipitò al falliti tentativi di raggiungere il Polo Nord
Polo col suo dirigibile Italia. Morirono in 17: 8 con l’idrovolante.
membri dell’equipaggio e 9 soccorritori, tra i Così, il 10 aprile 1926 la missione
quali Amundsen, che era corso alla ricerca dei Amundsen-Ellsworth-Nobile
superstiti sebbene intrattenesse col comandante Transpolar Flight decollò da
Nobile rapporti di reciproca ostilità. Tanto il Ciampino; il 7 maggio arrivò a Ny-
norvegese quanto l’italiano sono stati due Ålesund, nella Baia del Re; il 12
personaggi mitici nella storia dell’esplorazione maggio alle 1:30 raggiunse il Polo:
polare e dell’aeronautica. Insieme realizzarono uno sguardo alla distesa di ghiaccio
l’impossibile, per l’epoca: sorvolare il Polo. I dall’alto e via, fino all’Alaska. L’impresa
loro destini si sono incrociati negli anni Venti fu un successo, i rapporti fra i due furono
del secolo scorso due volte. un disastro.
Per farsi un’idea di come doveva essere il
LA RIVALITÀ. Roald Amundsen (1872-1928) clima a bordo, basti dire che durante il lancio
è stato il primo uomo a raggiungere il Polo Sud sul Polo delle bandiere italiana, norvegese e
nel 1911. E pochi anni prima, nel 1906, tenne statunitense, si scoprì che il tricolore era molto
il mondo col fiato sospeso mentre superava il più grande di quanto concordato. Amundsen
famoso Passaggio a Nord-Ovest. Poi, nel 1926 diffidava di Nobile, anche perché si ritrovò
scrisse di nuovo la storia delle esplorazioni con relegato nel ruolo di passeggero, con il solo
un secondo record: fu il primo a sorvolare il Polo compito di guardare dal finestrino. Inoltre
Prima e dopo
Il dirigibile Italia a Baia
del Re (isole Svalbard),
base di partenza della
spedizione. Fu raggiunta
SCALA
il 6 maggio 1928: 19
giorni dopo, lo schianto.
A sinistra, Nobile,
visibilmente provato,
nell’accampamento di
fortuna insieme al cane
Titina. A destra in alto, la
Tenda rossa vista da uno
degli aerei soccorritori.
SCALA
Rivalità, errori
e “sgambetti”
politici che
trasformarono
la trasvolata di
Umberto Nobile
sull’Artico
in una tragica
avventura.
27
S
MONDADORI PORTFOLIO
La ricerca continua
L a vera continuità tra
le avventure di ieri e
l’attività di oggi si svolge
a Ny-Ålesund in un pugno
di case, strade e laboratori
piantati in pieno Circolo
Polare Artico: siamo nel più
settentrionale insediamento
umano permanente, 79° N di
latitudine, un migliaio di km a
sud del Polo e 1.500 più in su
della Norvegia. Se un secolo fa
gli esploratori volevano capire conoscenza dei cambiamenti Carmine Robustelli. I ricercatori
cosa ci fosse nelle latitudini climatici nella regione, lavorano per comprendere
più remote della Terra, oggi anche al fine di mitigarne gli e contrastare i cambiamenti
gli scienziati lavorano per impatti a livello mondiale», ambientali e climatici
migliorare quelle conoscenze. spiega il presidente del Cnr studiando il cosiddetto
Base italiana. L’Italia è Massimo Inguscio. Soltanto “amplificatore artico”:
stabilmente presente in Artico nel 2018, la stazione artica sta fenomeni quali la riduzione
dalla metà degli Anni ’90, portando avanti una ventina dei ghiacci, drammatica in
quando il Consiglio nazionale di progetti di ricerca in fisica termini di estensione, durata
delle ricerche aprì una stazione dell’atmosfera, oceanografia e spessore, e lo scioglimento
dedicata al dirigibile Italia e biologia marina, geologia del permafrost, lo strato
(foto), a poche centinaia di e climatologia. Sempre di terreno ghiacciato che
metri dal pilone di attracco quest’anno è stato istituito potrebbe liberare in atmosfera
delle vecchie avventure un Comitato scientifico artico enormi quantità di metano,
polari. «La nostra ricerca presieduto dal rappresentante un gas serra ben più potente
contribuisce ad aumentare la italiano nel Consiglio artico, dell’anidride carbonica.
Quasi pronti
Il dirigibile Italia trascinato fuori
dall’hangar di Ciampino prima della
partenza (20 marzo 1928).
A destra, l’interpretazione della stampa
dell’epoca del lancio delle bandiere
durante la trasvolata del 1926. Pare
che il tricolore fosse troppo grande...
Il genio di Nobile
e l’ardore di
Amundsen hanno
scritto la storia delle
esplorazioni
l’italiano gli impose parte dell’equipaggio e...
la cagnetta Titina. Nobile, uomo da cerimonie
TOPFOTO/ALINARI
IPA/ALAMY
Una decisione, subìta, che come vedremo gli Balbo in prima linea, non avevano che da essere
costò cara. Dopo altri 48 giorni anche gli altri contenti: la carriera di Nobile era stroncata.
superstiti vennero recuperati. Ci riuscì, in un L’orgoglioso generale ci mise poi anche del suo:
complicato avvicinamento, il rompighiaccio armato di pessimo carattere e pessimo tempismo
sovietico Krassin. In totale, le operazioni di alzò la voce persino con Mussolini, quando
recupero costarono la vita a 9 soccorritori. questi finalmente accettò di riceverlo per
ascoltarne le ragioni. Venne accompagnato alla
UN BRUTTO RITORNO. Il “generale dei porta. Umiliato e amareggiato, Nobile si dimise
ghiacci” in Italia, in un primo momento, venne dall’Aeronautica e si trasferì prima in Urss e poi
accolto con affetto. Ma poi la distruzione del negli Stati Uniti. Rientrò in Italia nel 1942 e,
dirigibile e la disponibilità a mettersi in salvo per dopo un’esperienza all’Assemblea costituente tra
primo portarono la Commissione d’inchiesta ad gli indipendenti del Pci, una nuova commissione
addebitargli colpe infamanti: “Errata manovra, lo riabilitò, senza però sopire del tutto le
limitate qualità tecniche di pilota, negative polemiche. Morì a Roma, nel 1978, a 93 anni. •
capacità di comando”. I suoi avversari, Italo Marco Ferrazzoli
EINAR LUNDBORG
Il pilota svedese che portò in
salvo Nobile con un Fokker 31,
una sorta di idrovolante a pattini.
Subito dopo ripartì per la Tenda
rossa ma si capottò sui ghiacci.
Dovette essere salvato anche lui.
31
S
PRIMO PIANO
A CIELO
Cuore pulsante
delle città, la
APERTO
piazza è un
“prodotto” tipico
della cultura
mediterranea.
Che ha
influenzato il
paesaggio urbano,
e la storia, di
tutta Europa.
■
AL CENTRO DI TUTTO
pag. 34
■
ALL’AGORÀ
pag. 38
■
UN LUOGO IN COMUNE
pag. 40
■
SULLA MIA TESTA
pag. 44
■
20 SECOLI DI DOLCE VITA
pag. 48
■
SUL SACROSUOLO
pag. 52
■
CARTOLINE DALL’ITALIA
pag. 54
■
SPAZIO AL REGIME
pag.60
■
LE PIÙ... DEL MONDO
pag. 66
■
TEATRO A CIELO APERTO Ascoltate!
Predica di San
pag. 68
Bernardino
■ in piazza del
MACCHIATE DI SANGUE Campo, a Siena
(1445).
MONDADORI PORTFOLIO
pag. 70
33
S
PRIMO PIANO
AL CENTRO
DI TUTTOPalcoscenico del potere e punto di riferimento
per l’intera comunità, la piazza ha da sempre
una funzione “catalizzatrice”.
L ’ ampia agorà greca e il foro piazza è anche il posto in cui i cittadini per i suoi insediamenti quand’è nata?
dei Romani, le innumerevoli, si riuniscono quando qualcosa non va, E come si è sviluppata nei secoli?
odierne piazze del Municipio, una zona franca dove la folla manifesta Ne abbiamo parlato con
del Duomo e delle Erbe, le i propri istinti: a volte i migliori, a volte Teresa Colletta, docente di Storia
eleganti piazze rinascimentali e le i peggiori. Ed è per questo che la piazza dell’urbanistica e Storia della città e del
teatrali piazze barocche: spazi aperti in spesso segna la storia dei popoli, dallo paesaggio all’Università di Napoli.
cui in ogni epoca il popolo ha potuto sviluppo della democrazia nell’agorà
manifestare, frequentare il mercato, greca, fino alle proteste antiregime della Che cosa rappresenta la piazza da un
darsi appuntamento. Luogo di raduno Primavera araba dell’ultimo decennio. punto di vista non solo urbanistico, ma
per gli eserciti nei periodi più bui, la Ma questa zona così vitale per l’uomo e anche storico, economico e sociale?
34
S
Mutamenti
Piazza Dante a
Napoli e il Foro
Carolino, ai primi
del ’900. A destra,
piazza Duomo
a Milano con
uno scorcio del
Coperto dei Figini
del XV secolo,
DEA/MONDADORI PORTFOLIO
dove una volta
si trovavano le
botteghe. Il portico
fu demolito nel XIX
secolo.
ALINARI
La piazza è il cuore della vita civile, costituisce uno degli elementi focali Sitte lo definì, a fine Ottocento, un
punto centrale della città, oltre che luogo nella storia degli insediamenti, un luogo “sontuoso interno a cielo aperto”, dato
di socialità e accoglienza. Potremmo privilegiato per lo studio dello sviluppo che questa grande piazza chiusa, che
definirlo un “vuoto urbano” riempito urbanistico, economico, sociale, occupava esattamente il punto centrale
dalla comunità stessa, dato che gli funzionale e rituale di un determinato della città romana, accostava al suo
eventi della piazza sono molteplici: centro. interno i principali palazzi del potere, i
riunioni, spettacoli, cerimonie, templi e il mercato.
processioni, nonché lo scambio e Quando, per la prima volta, in
l’attività commerciale. Insomma: la un insediamento nasce un luogo di In che periodo la piazza pubblica
piazza rappresenta il nucleo in cui aggregazione per la comunità? assume la sua fisionomia attuale, in
si intersecano la Storia, i movimenti Certamente la piazza ha origine Italia?
culturali, le tendenze artistiche, la nell’antica Grecia, con l’agorà: questo L’epoca a cui di solito viene fatta
cultura materiale, i riti, le tradizioni e le enorme spiazzo pubblico era il cuore risalire la nascita della piazza italiana
consuetudini popolari. In altri termini, è della vita politica cittadina, il centro è il Medioevo. Il suo evolversi è dovuto
il simbolo materiale della storia pubblica non solo economico e commerciale, principalmente allo sviluppo urbano:
di quella comunità. in quanto sede del mercato, ma anche la nascita dei Comuni moltiplicò gli
Storicamente, come scrive l’architetto morale e religioso della polis, perché spazi pubblici della città medievale, con
Costantino Dardi nel suo Place d’Italie, ospitava diversi luoghi di culto. una conseguente diversificazione delle
è il luogo scelto per rappresentare la Anche il foro di epoca romana piazze e delle loro funzioni.
centralità delle pubbliche istituzioni, concentrava in sé queste diverse Questi spazi si organizzarono in due
civili e religiose. Per tutti questi motivi, funzioni: l’architetto austriaco Camillo modi distinti: come slargo antistante la
35
S
Fasti antichi
Ricostruzione di parte del
Foro romano. In tempi
antichi fu sede istituzionale
e il suo declino cominciò
nel Medioevo, con il lento
degrado dei monumenti
e il parziale interramento
della valle.
Politica
Il comizio elettorale di
Enrico Berlinguer, leader
del Pci, nel 1976, in piazza
Fera a Cosenza.
SCALA
Molte piazze si assomigliano o La forma di una piazza è legata Quelle italiane, in particolare,
sembrano assomigliarsi: c’è una alla sua funzione oppure ha solo rappresentano ciascuna una soluzione
caratteristica che le accomuna tutte? motivazioni architettoniche e personalizzata per le specifiche esigenze
Una piazza può essere imitata in urbanistiche? locali e dell’epoca. Per questo, a mio
un’altra piazza, ma non è possibile Dipende. Anche se rare, esistono parere, è impossibile legare la funzione
catalogarle in base a caratteristiche delle “piazze d’autore”, progettate e di una piazza alla sua forma.
comuni. costruite da una mano nota secondo
Ognuna infatti ha la propria storia, un unico progetto. Come per esempio Sempre a questo proposito: la sua
diversa da quella di tutte le altre. il Foro Carolino a Napoli (l’attuale funzione può influire sullo sviluppo di
Quel che è certo, però, è che nel piazza Dante), realizzata dal famoso una piazza?
paesaggio urbano europeo l’Italia ha architetto Luigi Vanvitelli tra il 1757 e il Sì, perché le radici storiche sono
influenzato enormemente tutti gli altri 1765, su commissione del re di Napoli difficili da sradicare: le piazze attuali non
Paesi. I suoi modelli rinascimentali Carlo di Borbone. Ma nella maggior sono altro che il risultato di moltissime
hanno conquistato diverse città del parte dei casi la progettazione storica trasformazioni, che documentano però
Nord Europa. della piazza risulta un grande processo la persistenza dell’antica funzione. Ogni
D’altra parte la piazza è un prodotto creativo collettivo, una successione di piazza, al pari di ogni città, ha una
della nostra cultura mediterranea, svariati interventi nel medesimo luogo, sua storia, legata alle tradizioni e alle
dal momento che è legata, oltre che a che viene continuamente modificato e vicende del luogo in cui si trova.
fattori culturali, storici ed economici, ridefinito. È un elemento resistentissimo rispetto
anche a motivazioni climatiche. Soggette ai mutamenti delle alle altre componenti urbane e non può
Un luogo fruibile all’aperto sarebbe istituzioni pubbliche e alle necessità diventare un luogo che non è mai stato,
poco sfruttabile se non ci fosse un della popolazione, le piazze subiscono a meno di perdere la propria vitalità. •
tempo mite. trasformazioni molto forti. Maria Leonarda Leone
37
S
PRIMO PIANO
ALL’AGORÀ
A
d Atene non c’era luogo più piazza pubblica per antonomasia, il della città e la pietra miliare da cui
frequentato. Quando il sole più noto esempio del genere nell’antica venivano calcolate le distanze verso
era allo zenit, brulicava di Grecia. tutti gli altri luoghi.
politici e mercanti, magistrati Cuore della polis fin dall’VIII secolo
e schiavi, banchieri e artigiani, a.C., questo enorme spazio, che poteva POLO DIREZIONALE. Sull’Agorà,
cuochi e sfaccendati. Tutti i giorni, contenere più di 20mila persone, aveva che, lo dice il suo stesso nome, ospitò
gente di ogni ceto e risma si ritrovava acquistato un ruolo centrale nella vita l’assemblea popolare fino al V secolo
qui, nell’Agorà (dal greco, “luogo politica, sociale ed economica di Atene a.C., si riunivano l’Eliea (il massimo
dell’assemblea”), la piazza principale solo duecento anni dopo, grazie alla tribunale popolare dell’antica Atene) e
della città, sede dei più importanti riorganizzazione voluta da Pisistrato. i 500 membri del consiglio ristretto dei
edifici pubblici, del carcere e di templi Il tiranno ateniese le diede infatti un cittadini (la Bulé), che deliberavano
e altari molto amati. Delimitata a sud aspetto meno trasandato, eliminando nel bouleuterion, un edificio di forma
dalla collina dell’Areopago e a ovest le abitazioni private, aggiungendo rettangolare con i sedili disposti a
dall’altura di Colonos Agoraios (su cui un sistema di drenaggio con diverse ferro di cavallo. La vicina costruzione
nel V secolo a.C. venne eretto il tempio fontane e facendo edificare l’Altare per circolare (la tholos) faceva invece
di Efesto) è da sempre considerata la i dodici dèi dell’Olimpo, l’ombelico da casa e bottega per i 50 pritani (i
5
4
rappresentanti eletti ogni mese per eponimi. Questo lungo piedistallo era granaglie, dalle verdure ai formaggi,
presiedere la Bulé), che lì lavoravano, dedicato ai personaggi mitologici da dalla carne di manzo a quella di
pranzavano e cenavano. cui, alla fine del VI secolo a.C., presero maiale. C’erano schiavi con stoffe
Sempre su via dei Tripodi, la strada nome le dieci tribù dell’Attica, la appena tessute, vasai con le proprie
che correva lungo il fianco occidentale regione amministrata da Atene. terrecotte, contadini partiti dai villaggi
della piazza, la statua di Themis, prima dell’alba coi maiali al seguito e
personificazione dell’ordine, della SHOPPING. Per gli Ateniesi pescatori con le loro squamose prede.
giustizia e del diritto, accoglieva l’Agorà non significava solo leggi e Qualcuno si faceva tagliare i capelli
chi si recava nel Portico Reale (stoá religione: era anche una specie di dal barbiere, altri curiosavano tra
basileios): era uno dei primi e Outlet Village dove recarsi per fare preziosi volumi scritti su papiro che
più importanti palazzi pubblici di acquisti, all’ombra dei platani fatti erano in vendita in un angolo. A ogni
Atene e vi si radunava il consiglio piantare dal politico Cimone nel V luna nuova, inoltre, ai consueti piazzisti
dell’Aeropago (il collegio delle supreme secolo a.C. Scriveva, all’epoca, il si aggiungevano i mercanti di schiavi,
magistrature della polis) presieduto commediografo Eubulo: “Ad Atene che organizzavano affollate aste. Il
dall’arconte reale. troverai in vendita tutto insieme nella disordine, senz’altro pittoresco, era solo
Chi, magari in vista di un processo, stessa piazza: fichi, testimoni da citare, apparente: i banchi erano raggruppati
avesse avuto bisogno di un favore grappoli d’uva, rape, pepe, mele, in base ai prodotti offerti. Questo
dagli dèi, poteva trovare a pochi fornitori di prove, rose, nespole, pappe facilitava gli acquisti, dal momento
passi di distanza il tempio dell’antico d’avena, ceci, processi, lotti di terreno, che la clientela era numerosissima e
Apollo Patroos e, poco più in là, il giaggioli, lampade, clessidre, leggi, atti composta, oltre che dai cittadini della
Metroon, cioè il santuario dedicato alla d’accusa”. polis, anche dagli abitanti del contado
dea madre Cibele, sede degli archivi Non aveva tutti i torti: in quella e dagli stranieri, che arrivavano
cittadini. Per rimanere aggiornati piazza, uffici pubblici e commerci soprattutto durante le feste.
sulle ultime comunicazioni pubbliche, convivevano fianco a fianco. Ogni Tra le ricorrenze sacre, le più
bastava attraversare la strada: tutti spazio libero era occupato da importanti coinvolgevano proprio
gli avvisi venivano infatti affissi sul negozianti e artigiani che, sotto un la piazza: ogni 4 anni, alla fine di
podio delle dieci statue di bronzo che parasole o una tenda, ammassavano luglio, durante le Grandi Panatenee
componevano il Monumento degli Eroi merci di tutti i tipi: dal vino alle una processione tagliava in diagonale
l’Agorà, risalendo una via (detta
appunto delle Panatenee) fino al
SCALA
39
S
PRIMO PIANO
UN LUOGO
protagoniste delle città nel Medioevo.
IN COMUNE
Siena
Durante la Battaglia di
Tagliacozzo tra guelfi
e ghibellini (1268)
venne catturato un
amico del ghibellino
Provenzano Salvani. Lo
avrebbero decapitato
se non fossero stati
versati 10.000 fiorini: il
potente Provenzano
allora si mise a
chiedere l’elemosina
in Piazza del Campo
per salvarlo.
40
S
I
ntorno all’anno Mille il suono
della prima campana del mattino
riecheggiava alle sei: partiva dalla
cattedrale e veniva seguita a ruota
dalle altre. Così le piazze italiane, da
quella più sacra e austera che ospitava
il Duomo a quella più istituzionale del
Comune fino a quella “commerciale”
del mercato, iniziavano ad animarsi per
diventare quei rumorosi palcoscenici
da cui partì l’ascesa dei comuni italiani
nel Medioevo. È proprio in questi spazi
“chiusi”, costellati da torri, cattedrali
e campanili, che, per secoli, potere
economico, civile e religioso hanno
sgomitato per affermare la loro autorità.
U na delle prime a piazza del Duomo “asinate”, corse di bufali e accorati sermoni dispensati, dall’alba
testimonianze del seguendo un percorso asini del XVII secolo. Nel fino all’apertura del mercato, da san
Palio di Siena risale al lineare (il cosiddetto ’500 fu il momento delle Bernardino, in piazza del Campo, a
1238, ma è probabile che “palio alla lunga”). Caccie de’ tori (simili a Siena, nel 1427. Una predica da record
corse simili si tenessero Non solo Palio. A piazza corride e vietate nel 1590 immortalata da Sano di Pietro in un
già prima. La pista, in quel del Campo si tenevano dal Granduca Ferdinando I celebre dipinto. Due secoli prima, nel
periodo, non includeva altri giochi: dai tornei per il costo) in cui ad 1233, un’ondata di ardore religioso
piazza del Campo ma cavallereschi riservati ai affrontare il malcapitato
partiva fuori dalle porte nobili (fine del ’300), alle animale erano gli abitanti spontaneo aveva travolto anche le
cittadine e arrivava cosiddette “bufalate” e delle contrade senesi. altre piazze del Centro-Nord, invase
da predicatori legati al cosiddetto
42
S
Padova
Da questa mappa del
XV secolo si capisce
come i comuni italiani
si sviluppassero “a
raggiera”: partendo
dal cuore della città,
dove c’era la piazza
principale, fino alla
campagna.
SCALA
MONDADORI PORTFOLIO/DEA
“movimento dell’Alleluia”. “Venivano FESTE E POLITICA. Questa DAI COMUNI ALLE SIGNORIE.
dalle campagne in città con vessilli e vivacità economica, dovuta a una Bastava poco perché le piazze si
in gran compagnie uomini e donne, crescita esponenziale del commercio, trasformassero in un campo di battaglia
fanciulli e fanciulle per udire prediche e portò all’affermazione di una nuova in cui le fazioni in lotta non esitavano
lodare Dio […] si predicava di sera e di classe mercantile, che, insieme alle a darsele di santa ragione. La famosa
mattina e a mezzodì. E si faceva sosta corporazioni di mestiere, fece sentire rissa tra i partigiani delle famiglie dei
nelle chiese e nelle piazze”, come scrisse il suo peso nella politica cittadina. I Cerchi e dei Donati, scoppiata il
Salimbene da Parma nella sua Cronica. “palazzi del potere” si affacciavano primo maggio 1300 in piazza Santa
anch’essi sulle piazze sorte nell’area Trinita a Firenze, ne è un esempio.
MOTORE ECONOMICO. Se la recintata (detta broletto o arengario) in Citata anche da Dante, la baruffa
devozione popolare s’incarnava nelle cui si tenevano le assemblee popolari. iniziò durante la celebrazione delle
piazze religiose, il cuore economico Al loro interno si stagliavano i simboli calende di maggio, un’occasione di
dei comuni batteva in quelle del del comune, issati su pennoni o pilastri, festa salutata in piazza da danze e
mercato. Lo spazio dedicato al come nel caso delle imponenti colonne processioni. Da quest’episodio, però,
commercio si trovava nel centro del sormontate dalle statue di san Todaro e scaturirono violente guerre civili tra i
comune cittadino, ma un po’ ovunque del leone di san Marco, che a Venezia guelfi bianchi (rappresentati dai Cerchi)
in giro per la città spuntavano piccoli guardano verso il molo dall’omonima e neri (Donati). Fu il lato oscuro delle
spiazzi dove smerciare beni di ogni piazza. Nelle piazze andavano in scena piazze medievali. Per sedare i continui
genere: verdure, ortaggi, spezie, macabri spettacoli come impiccagioni, conflitti interni, le città inizialmente
stoffe... squartamenti e decapitazioni, ma nominarono un magistrato che venisse
Le piazze presero quindi il nome anche i festeggiamenti del Carnevale da fuori (il podestà), ma alla fine
proprio dalle mercanzie che vi si o i sentitissimi giochi cittadini. Piazza furono costrette a cedere alla pressione
scambiavano, la cui esposizione al del Campo a Siena non tradì mai la delle grandi famiglie aristocratiche
pubblico era regolata da appositi sua vocazione ludica (vedi riquadro): appoggiate dal popolo. Così, salvo
statuti comunali. Alcune di queste qui si tenevano il Gioco dell’Elmora e alcune eccezioni, come Venezia, che
s’installarono su un preesistente foro il Gioco della Pugna (popolarissimi nel rimase sempre una repubblica, seppur
romano, come piazza delle Erbe di XIII secolo), sorta di “guerre simulate” guidata da patrizi, i comuni, un tempo
Verona. Al centro c’era una fontana (per in cui gli abitanti dei Terzi senesi (le orgogliosamente liberi, finirono in
lavare i cibi) e intorno una loggia che tre zone del comune) si scontravano mano ai grandi signori. •
ospitava mercanti e cambiavalute. tentando di cacciare gli avversari. Massimo Manzo
43
S
PRIMO PIANO
45
S
ALINARI
Nuova vita
L’inaugurazione della statua di Vittorio Emanuele II il 20 settembre
1890. Sotto, la birreria dei fratelli Reininghaus, aperta nel 1896 e
diventata poi il caffè storico-letterario Le Giubbe Rosse.
grande mercato
pubblica perché l’antica città romana e medievale riaffiorasse dal passato sotto
gli occhi degli archeologi di Cooperativa Archeologia di Firenze. In questa zona
di Firenze,
del centro storico, gli ultimi ritrovamenti risalivano al periodo delle grandi de-
molizioni di fine Ottocento (nella foto).
Piazza pulita. All’epoca, però, quell’enorme patrimonio archeologico andò
animato anche quasi completamente distrutto: le uniche testimonianze sopravvissute ai lavori
furono quelle registrate, in una corsa contro il tempo, dall’architetto incaricato
da giocolieri e da dal Comune, Corinto Corinti.
qualche rissa
Già da un po’, nel punto in cui il
cardus e il decumanus dell’antica città
romana si incontravano, si ergeva la
Colonna dell’abbondanza, l’ombelico
della città. L’aveva scolpita nel 1431
Donatello (non dimentico mai i nomi di
chi mi ha fatta più bella!) ed era dotata
di una piccola campana che veniva
suonata all’apertura e alla chiusura del
mercato. A un anello di ferro più basso
finivano invece incatenati alla gogna i
commercianti disonesti, i truffatori e gli
insolventi.
Su, non fate quella faccia: una piazza
come me ha visto cose ben peggiori.
Se mi concentro posso ancora sentire
l’odore di carne bruciata proveniente da
piazza della Signoria il 23 maggio 1498,
quando fu arso vivo quell’infervorato
frate domenicano: come si chiamava?
Ah, sì: Girolamo Savonarola. Eh, i
fiorentini quando ci si mettono sono sotterranea, disse che la zona era un piazza della Repubblica. Lo ammetto:
tremendi! Pensate che, nel 1571, il troiaio e fomentò i benpensanti affinché non fu un bel modo di impormi. Lo
Granduca di Toscana Cosimo I obbligò si facesse – scusate il gioco di parole chiamarono “l’affare del centro” e
gli ebrei che volevano rimanere nel – piazza pulita. Così, in nome del per molti si trattò solo di una enorme
Granducato a trasferirsi nei ghetti di “decoro” e della salute pubblica, le case speculazione edilizia.
Siena e di Firenze. furono espropriate e l’area evacuata,
poi quasi tutte le costruzioni del OTTIME COMPAGNIE. Il 20
PIÙ DECOROSA. Il ghetto fiorentino Mercato Vecchio e del ghetto vennero settembre 1890, con i cantieri ancora
sorse proprio qua accanto: alla fine del demolite. Ricordo ancora la polvere e aperti, venne inaugurata piazza Vittorio
Settecento, ci vivevano un migliaio di le torri sbriciolate degli Amieri e dei Emanuele II: la statua, che prese il posto
persone. Venne chiuso nel 1799, quando Caponsacchi, le macerie delle chiese della Colonna, fu poco galantemente
in città entrarono le truppe francesi di di San Tommaso e di Santa Maria in definita “Emanuele a corpo sciorto”.
Napoleone e gli ebrei furono emancipati. Campidoglio, delle sedi dell’Arte degli Così ho dovuto dire addio alle corse
Quasi un secolo dopo, le cose sarebbero Albergatori e dell’Arte dei Rigattieri. dei Barberi, per diventare, fra edifici
mutate parecchio anche per me. Cosa Anche le due sinagoghe furono buttate signorili, alberghi di lusso ed eleganti
accadde? Gnàmo, che ve lo racconto. Per giù senza pietà. caffè affollati di letterati e artisti, il
sei anni (dal 1864 al 1870) Firenze fu In tutto sparirono 26 antiche strade, salotto buono di Firenze.
capitale del Regno d’Italia: si diffuse una 20 tra piazze e piazzette, 18 vicoli, 341 Le risse, però, non finirono: è passato
gran voglia di rinnovamento. Io riuscii abitazioni e 451 botteghe e poco meno alla Storia quel 30 giugno 1911, quando,
a passarla liscia fino al 1881, quando un di seimila persone delle classi più umili nel Caffè Le Giubbe Rosse, i futuristi
giornalista ci mise lo zampino: là dove furono allontanate dal centro storico. milanesi e gli artisti fiorentini raccolti
gli storici vedevano le vestigia del tempo Sulle macerie crebbero grandi palazzi intorno al critico letterario-artistico
passato, Giulio Piccini, che firmava i e portici, in linea con i gusti ufficiali Ardengo Soffici se le diedero di santa
suoi articoli con lo pseudonimo “Jarro”, dell’emergente ceto borghese. Io nel ragione... Che vi dicevo: pensate ancora
fiutava solo degrado. frattempo mi ingrandivo, prendendomi sia colpa di Marte? •
Insomma: nel suo libro Firenze tutto lo spazio che occupo oggi che son Maria Leonarda Leone
47
S
PRIMO PIANO
20 secoli di
DOLCE
VITA
Da stadio, in
età imperiale, a
salotto “bene”:
i mille volti di
piazza Navona.
I
n età imperiale Domiziano ne fece
uno stadio, l’élite del Seicento la
trasformò in un acquapark ante
litteram, finché piazza Navona
divenne il set, cinematografico e non,
della “bella vita” romana. La piazza
Navona che vediamo oggi, infatti,
è frutto di interventi voluti a metà
Seicento da papa Innocenzo X, ma il
salotto romano affonda le sue radici in
tempi ben più remoti: per risalire alle
sue origini dobbiamo spingerci fino a
duemila anni fa.
“sponsor” dell’ammodernamento di
piazza Navona. Era cognata di papa
Innocenzo X (tondo a destra).
SCALA
Il set perfetto
L a fama di piazza Navona
è stata alimentata anche
dal cinema: sono decine i
Vittorio De Sica (1963), con
protagonisti una sexy Sofia
Loren e Marcello Mastroianni,
povere (entrambi del 1956),
di Dino Risi, pellicole che
rievocano l’antico sapore di
Bernini rappresenta un punto
di svolta di tutta la trama.
Piazza Navona ha ospitato
registi (italiani e non solo) che è appunto ambientato questo angolo romano. anche alcuni ciak di All the
che dal secondo dopoguerra in un attico della piazza. Oggi. In anni più recenti, Money in the World, di Ridley
in poi qui hanno ambientato Andando indietro nel tempo, spiccano Il talento di Mr. Scott (2017), sul sequestro di
scene memorabili. Su tutte, altri due capolavori della Ripley di Anthony Minghella John Paul Getty III (nipote del
lo striptease più celebre del commedia italiana sono stati (1999) e Angeli e Demoni (2009) miliardario John Paul Getty),
cinema nostrano, immortalato girati proprio qui: Poveri di Ron Howard, dove la scena avvenuto per mano della
in Ieri, oggi e domani, di ma belli e il sequel Belle ma girata nella fontana del ‘ndrangheta nel 1973.
in una piscina
ma in stile egizio). Tutto veniva deciso
nel salotto di donna Olimpia, in cambio
di regalie. Infatti, per poter realizzare
forma allungata) circondata a partire al Campidoglio, così la piazza divenne la sua monumentale fontana, Bernini
dal ’400 dai palazzi dell’aristocrazia. Fu la più importante area commerciale dovette mandarle in dono un modellino
forse allora che l’antica platea agonis di Roma, dove i nobili facevano (si fa per dire) dell’opera, alto un metro
(“piazza delle gare”, gli agones erano a gara per accaparrarsi la merce e mezzo, in argento.
gli antichi giochi atletici che si tenevano migliore mandando i loro servi prima
nello stadio) cominciò a essere dell’apertura. PISCINA DEI PRINCIPI. Sistemata
chiamata, con una storpiatura, Navona. Sotto il pontificato di Gregorio XIII la scenografia, era il momento di “dare
(1572-1585), furono installate due spettacolo”. Donna Olimpia ebbe un’idea
CAMPO DI BATTAGLIA. La piazza fontane, opera di Giacomo della Porta, un po’ folle: trasformare la piazza in un
ebbe un ruolo chiave nella società alimentate dall’antica Aqua Virgo lago. Così fu fatto. Ogni fine settimana
medievale romana: divenne il luogo in (unico acquedotto romano tuttora in di agosto, dal 1612 e per i due secoli
cui l’aristocrazia, permeata di valori funzione). Gli aristocratici del tempo, successivi, “chiudevasi il chiavicone
cavallereschi, andava a imparare le arti però, desideravano che quell’area posto allora presso la fonte del moro”,
belliche. «L’addestramento militare fu diventasse un luogo “esclusivo”, scriveva nel XIX secolo lo studioso
la destinazione d’uso che il Campus destinato allo svago della nobiltà. E romano Giuseppe Baracconi, “turavansi
Agonis ebbe per secoli. I nobili romani così, grazie all’intervento del potente
vi si recavano quotidianamente per casato Pamphilj, nel XVII secolo la Ecco com’era piazza
esercitarsi nell’arte del combattimento piazza si trasformò in uno scenografico Navona, vista da
e a volte per dar sfoggio della loro salotto barocco. A muovere i fili del Canaletto (1697-1768).
destrezza», spiega lo storico medievista grandioso progetto c’era Olimpia
Marco Vendittelli, dell’Università di Maidalchini, un’avida arrampicatrice
Roma Tor Vergata. «Poi, con il tramonto sociale, cognata del papa.
delle pratiche cavalleresche diffuse Nel 1644, Giovanni Battista
tra l’aristocrazia cittadina, i giochi di Pamphilj fu eletto al soglio pontificio
guerra si ridussero a puro spettacolo con il nome di Innocenzo X. Fu
pubblico». lui, spronato dall’intrallazzona
I ludi pubblici, che si tennero cognata, a far cacciare dalla piazza
dal tardo Medioevo e per i “fruttaroli” (il mercato riaprì alla
tutto il Rinascimento, erano morte del papa, nel 1655) e a rendere
organizzati e regolati direttamente la piazza sempre più esclusiva.
dall’amministrazione capitolina, che nel Per accontentare donna Olimpia
Duecento aveva acquisito la proprietà (soprannominata anche la “porta del
del Campus Agonis. Tra corride, tornei Vaticano” per la natura intima del
di cavalieri e corse, il più celebre tra i rapporto che si sospettava avesse con
giochi era l’hastiludium, prova equestre il papa), Innocenzo non badò a spese
da eseguire al galoppo, in cui il coinvolgendo nell’ammodernamento
cavaliere doveva centrare con la lancia della piazza artisti e architetti del
un anello sospeso a mezz’aria. calibro di Girolamo Rainaldi, che
realizzò Palazzo Pamphilj, Francesco
DA MERCATO A SALOTTO. A Borromini, che completò la chiesa di
partire dalla metà del XV secolo il Sant’Agnese in Agone, e Gian Lorenzo
popolo si riappropriò della piazza. Bernini, che costruì la monumentale
Nel 1477 fu trasferito qui il mercato Fontana dei Fiumi, con le allegorie
settimanale che sino ad allora si teneva dei quattro grandi corsi d’acqua allora
50
S
SCALA
Nel 1729 la
piazza viene
allestita per
festeggiare
la nascita del
Delfino di
Francia Luigi
Ferdinando.
MONDADORI PORTFOLIO
concava della vasta piazza rimaneva del 1865 concedesse, per questioni
inondata in sole due ore”. di “decoro”, l’accesso al lago solo a
Patrizi e prelati potevano così “eleganti calessi”, ormai chiunque
divertirsi solcando lo specchio d’acqua poteva entrare a piazza Navona, fosse
con le loro carrozze, spesso riadattate per divertimento, per lavarsi o per
a forma di pesci, mostri marini, barche abbeverare le bestie. La “piscina dei
o gondole. E per quanto l’ingresso principi” divenne così un pestifero
all’inizio fosse un’esclusiva dell’élite acquitrino, e nel 1866 papa Pio IX
romana, la gente comune accorreva dovette porre fine per sempre a quello
sempre numerosa per assistere al spettacolo.
suggestivo spettacolo del “lago di Qualche anno più tardi, il poeta
piazza Navona”. Giggi Zannazzo ricorderà con nostalgia
quando tra venditori ambulanti e in
LO SPAZIO DI TUTTI. Per motivi barba alle regole d’ordine pubblico, una
igienici e di ordine pubblico, questa marea di “regazzini se pijaveno a spinte
consuetudine fu temporaneamente e se buttaveno in de ll’acqua; gente che
sospesa nel 1676, per poi essere pe’ scherzo se la schizzàveno in faccia:
ripristinata nel 1703, da Clemente XI. urli, strilli, risate... ecco ch’édera er lago
Le origini sportive
AKG/MONDADORI PORTFOLIO
C
passò dall’essere “aristocratico” a Federica Campanelli ostruito tra 85 e 86 d.C., lo stadio di
Domiziano nacque per soddisfare
la passione dell’omonimo imperatore
per le Olimpiadi, di cui istituì una
“versione romana” detta Certamen
Capitolino Iovi (competizioni atletiche,
equestri e musicali in onore di Giove
Capitolino). L’impianto sorse su
un’area del Campo Marzio già adibita
agli agoni e allo svago pubblico,
ma prima di allora nessuno aveva mai
realizzato strutture fisse. La struttura
misurava 275 metri in lunghezza
e 106 in ampiezza e conteneva
circa 30mila spettatori (quanto un
moderno stadio di calcio), aveva
un’estremità a forma di emiciclo e
un’altra rettilinea.
Cosa rimane. Dello stadio, in
funzione fino al V secolo, rimangono
oggi alcune strutture del lato
curvo, inglobate sotto le abitazioni
moderne. Dall’apparato decorativo,
ricco di marmi, stucchi e sculture,
proviene invece la “statua parlante” di
Pasquino (in origine Aiace con il corpo
di Achille), collocata in una piazza
adiacente, su cui i Romani, a partire
dal XVI secolo, espongono sarcastici
messaggi destinati ai governanti di
turno. Non apparteneva invece allo
stadio, bensì al Circo di Massenzio,
l’obelisco posto al centro della
Fontana dei Fiumi.
51
S
PRIMO PIANO
SUL SACRO È
la piazza più famosa al mondo,
anche se si trova nello Stato più
piccolo del pianeta. È il simbolo
SUOLO
universale della cristianità, ma
attira ogni giorno decine di migliaia di
persone di ogni credo. Non è il gioco
dei paradossi: stiamo parlando di San
Pietro, la cui storia è iniziata con un
martirio, ma che è diventata, nei secoli,
Piazza San Pietro il simbolo del legame spirituale tra la
Chiesa e il suo popolo.
ha duemila anni: All’apice
La cupola della
ecco come si è basilica fu progettata
LE ORIGINI. Tutto era iniziato nel
41 d.C. quando l’imperatore romano
evoluta, dal circo da Michelangelo
Buonarroti nel 1546.
Caligola fece costruire qui un circo,
dell’età imperiale L’artista morì nel 1564
poi portato a termine da Nerone: fu
quest’ultimo a ordinare, a partire dal 54
alle basiliche della prima di vederla finita. d.C., la prima persecuzione dei cristiani.
cristianità, fino ai La scelta per i massacri cadde su questo
luogo vicino al quale sorgeva una
giorni nostri. necropoli. Vittima eccellente: l’apostolo
Pietro, ucciso tra il 64 e il 67 nel circo e
sepolto proprio lì accanto.
Per alcuni secoli l’area fu utilizzata
proprio come necropoli data in
Ubi maior...
I migliori artisti dell’epoca
furono coinvolti nel
rifacimento della basilica
che iniziò nel 1506. La
piazza antistante fu
inizialmente trascurata.
Due, meglio di una
La “doppia piazza” fu progettata
e realizzata da Bernini tra il
Vestigia 1656 e il 1667: il primo spazio
L’apostolo Pietro sarebbe è trapezoidale, il secondo di
stato sepolto nell’antica forma ellittica.
necropoli: in seguito i Ultimata
cristiani identificarono la Il completamento Fontane gemelle
sua tomba, di cui oggi resta della facciata, a Durante i lavori per il colonnato di San
una parte di muro, al di sotto opera di Carlo Pietro, Bernini fece ricollocare la fontana del
della basilica attuale. Maderno, sanciva Maderno a destra dell’obelisco. Nel 1677,
la fine lavori della per conferire la massima simmetria, ne
basilica: era il 1614. realizzò una gemella sul lato opposto.
concessione a ricchi plebei che qui LUNGA GESTAZIONE. Per il geniale, ossia allontanò il punto di vista
costruirono le loro tombe: vi furono eretti completamento della nuova basilica ci dell’osservatore. Come? Creando una
mausolei per imperatori e notabili del volle oltre un secolo, e al suo travagliato “duplice” piazza formata da un trapezio
tardo impero, poi inglobati nella basilica, cantiere parteciparono i mostri sacri (antistante la chiesa) e uno spazio
voluta proprio sulle ceneri dell’antico dell’architettura italiana dell’epoca, tra ellittico: il visitatore era “costretto” a
circo di Nerone da Costantino, che nel cui Bramante, Raffaello, Michelangelo porsi a una certa distanza dalla basilica,
313 ammise il cristianesimo fra i culti (autore del “cupolone”) e Carlo per poterne ammirare la cupola.
dell’impero. Maderno, che ultimò i lavori nel 1614
erigendo la monumentale facciata. Il MAESTOSO ABBRACCIO. Un’altra
LAVORI IN CORSO. Nel 1506 santuario più importante della cristianità illuminazione di Bernini fu quella del
papa Giulio II della Rovere decise di era compiuto, bisognava rendergli colonnato che si dipana dai lati della
conferire un volto più “prestigioso” alla giustizia con una piazza degna della basilica, fino a circondare la piazza.
piazza che era poco più che uno slargo millenaria sacralità del luogo. Questo scenografico porticato conta
sterrato, occupato qua e là da qualche Fino a quel momento, infatti, la 284 colonne disposte su quattro file ed
edificio. Come? Abbattendo la basilica piazza aveva mantenuto un aspetto è sormontato da una balaustra su cui
di Costantino, e costruendone una tutta anonimo, eccezion fatta per l’obelisco si ergono 140 statue di santi (alte più
nuova. In principio della piazza non ci si e una fontana costruita da Maderno di tre metri) e le insegne di Alessandro
curò molto, perché tutte le energie furono nel 1613. Papa Alessandro VII affidò i VII. Così facendo, Bernini riuscì in
concentrate sulla nuova chiesa. lavori a un’altra archistar, Gian Lorenzo un duplice intento: avere uno spazio
L’unico intervento che interessò Bernini, che dopo vari ripensamenti, dove i pellegrini potessero ripararsi
allora quello spazio fu la collocazione si mise all’opera nel 1656. La cosa non e, allo stesso tempo, ottenere una
dell’obelisco egizio proveniente dal circo si presentava semplicissima: Maderno struttura che accogliesse “a braccia
neroniano, operazione di cui si occupò, aveva infatti realizzato una facciata aperte, maternamente, i Cattolici per
nel 1586, l’architetto Domenico Fontana. che lo stesso Bernini definì “quatta”, confermarli nella credenza, gli Heretici
Le cronache raccontano di un’impresa cioè eccessivamente larga. Inoltre, per riunirli alla Chiesa, e gli Infedeli per
titanica, per la quale s’impiegarono rispondendo alle disposizioni del illuminarli alla vera fede”, come disse
900 uomini, 140 cavalli e 40 argani. Concilio di Trento (1545-1563), sempre l’artista.
Non c’è da stupirsi, date le dimensioni Maderno aveva progettato una pianta Il risultato è una piazza dalle
del monolite: 25,5 metri di pesante a “croce latina”, quindi sviluppata in dimensioni colossali: profonda 320 metri
granito rosso. Durante la fase finale del lunghezza. per un diametro centrale di 240. Con un
riposizionamento si sfiorò la tragedia: La profondità dell’edificio e le trucchetto: se ci si pone al suo centro,
le corde che lo sostenevano si erano dimensioni della facciata avevano le colonne disposte in fila, allineate al
surriscaldate e stavano per spezzarsi, alterato la percezione della cupola (che millimetro, appaiono in asse tra loro,
ma un marinaio presente in piazza, tal appariva ora meno imponente): chi si e se ne vede solo una. Niente male,
Domenico Bresca, se ne accorse e salvò fosse trovato davanti alla chiesa non se si pensa che per la realizzazione
la situazione urlando “Acqua alle funi!”. scorgeva più l’opera michelangiolesca di quest’opera, terminata nel 1667, ci
nella sua interezza. Per risolvere il vollero poco più di dieci anni. •
problema, Bernini ebbe un’intuizione Federica Campanelli
In fila
Il colonnato (4 file di 284 colonne
e 88 pilastri) forma un’ellisse che
misura 240 m di larghezza.
Sterrata
Fino ai lavori di
Bernini la piazza
era anonima.
All’inizio
del ’500 era
addirittura senza
pavimentazione.
Dall’Egitto a Roma
L’obelisco fu fatto portare da Eliopoli (Egitto)
dall’imperatore Caligola che lo innalzò nel suo
circo. Nel 1586 papa Sisto V lo fece collocare in
piazza San Pietro.
53
S
PRIMO PIANO
CARTOLINE
ALINARI
•Palermo•
DALL’ITALIA
C’era una volta il
Belpaese: da nord a sud,
da Milano a Palermo,
ecco le “nostre” piazze
come (probabilmente)
non le avete mai viste.
ALINARI
•Lecce•
Piazzetta
santa Chiara
Così chiamano
I Quattro Canti i leccesi piazza
Il vero nome di Vittorio Emanuele
questo spiazzo (lo scatto con
ottagonale a il monumento
Palermo, qui dedicato al re risale
fotografato nel al 1900) perché si
1860, è piazza trova di fianco alla
Villena, in omaggio facciata barocca
al Viceré Juan della chiesa di
Fernandez Pacheco santa Chiara.
de Villena y Ascalon
che la commissionò
nel 1608.
55
S
•Firenze•
•Udine•
•Roma•
56
S
Piazza della Scala a Milano fu realizzata per dare
risalto all’omonimo teatro, a metà Ottocento
•Milano• Duomo
La piazza, che
ospita la cattedrale
di santa Maria del
Fiore, nel 1890 era
il capolinea della
tramvia fiorentina.
Alla Scala
Lo spiazzo, con la
statua del 1872 di
Leonardo da Vinci,
fu un’aggiunta
recente all’assetto
urbano milanese.
Venne ricavato
solo nel 1858,
demolendo i
caseggiati di
fronte al teatro.
Di Spagna
Questa famosa
piazza romana
deve il nome
all’ambasciata
iberica. Anche se la
foto risale al 1880,
è inconfondibile
grazie ai 136
scalini che portano
a Trinità dei Monti.
Libertà
Nel Medioevo
in questa piazza
•Genova• udinese si vendeva
il vino, poi divenne
sede del Comune.
Con l’annessione
del Friuli all’Italia fu
intitolata a Vittorio
Emanuele II. Oggi
è dedicata alla
libertà. La foto è
del 1900.
Caricamento
Creata nel 1854
divenne il fulcro
del commercio
genovese. Era
la stazione di
carico e scarico
merci destinate a
porto e ferrovia.
•Genova•
Sullo sfondo il
monumento
all’armatore-
patriota Raffaele
Rubattino (1889).
57
S
IL PRESENTE,
LO SPECCHIO DEL PASSATO
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PRIMO PIANO
Fascismo
Un bagno di folla per Benito
Mussolini in occasione di
un discorso pronunciato dal
balcone di Palazzo Venezia
prima della Seconda guerra
mondiale. Il duce usò riti e
cerimonie per valorizzare
CORBIS VIA GETTY IMAGES
60
S
Nel Novecento, la macchina della propaganda ha
sfruttato come palcoscenico le grandi piazze delle
SPAZIO
città per inscenare spettacolari manifestazioni.
AL REGIME
A
dunate oceaniche, sfilate sinistra e in occasione dell’ingresso memoria collettiva. Oltre a celebrare
solenni e scenografie nella Prima guerra mondiale (1915), la Marcia su Roma (28 ottobre),
degne dei migliori accolsero i comizi degli interventisti», l’esaltazione dell’Impero romano portò
kolossal hollywoodiani: racconta Mario Isnenghi, autore del all’istituzione del “Natale di Roma”
a prescindere dal colore politico, i libro L’Italia in piazza (il Mulino). «Nel (21 aprile), giorno della fondazione
grandi regimi del Novecento amavano primo dopoguerra, molti esponenti dell’Urbe. In tutta l’Urss si onoravano
inscenare maestose manifestazioni del nascente fascismo sapevano come invece le ricorrenze “proletarie” per
sfruttando con abilità gli spazi aperti. organizzare al meglio le manifestazioni eccellenza: la festa dei lavoratori
Lo scopo? Cementare il consenso e all’aperto proprio perché provenivano (1° maggio) e la giornata della
mostrare al mondo la propria potenza. dalle file dell’interventismo». Una volta rivoluzione bolscevica (7 novembre
E per raggiungere l’obiettivo la instaurata la dittatura, però, non ci fu secondo il calendario gregoriano),
propaganda non lasciava nulla al caso. più posto per alcun dissenso. mentre nella Germania nazista si
Gli ampi piazzali delle città divennero arrivò al paradosso di istituire una
EVENTI DI MASSA. Tra la fine luoghi ideali per ospitare marce e festività (Führergeburtstag) il 20 aprile,
dell’Ottocento e i primi anni del commemorazioni. Ogni pretesto compleanno di Hitler.
secolo successivo, le piazze italiane, era buono per mobilitare il popolo:
tedesche e dei Paesi sovietici erano eventi sportivi, discorsi del leader, SCENOGRAFIE “A TEMA”. Mettere
state sede d’importanti manifestazioni visite di capi di Stato stranieri. Ma le in piedi raduni oceanici richiedeva
popolari. «In Italia, prima del fascismo, ricorrenze più sentite erano le date che un notevole sforzo organizzativo. Le
le piazze furono appannaggio della il nuovo regime voleva imprimere nella piazze venivano allestite come set
Nazismo
La regista di regime Leni
Riefenstahl (1902-2003)
immortalata mentre riprende
il Raduno di Norimberga che
si svolse dal 5 al 10 settembre
1934. Grazie alle riprese
effettuate in quest’occasione fu
realizzato, su richiesta di Hitler,
il film propagandistico Il trionfo
della volontà (1935). L’innovativa
regia della Riefenstahl, che
grazie al favore del regime
si avvaleva di modernissimi
Hitler festeggia i suoi 50 teleobiettivi e grandangoli,
AKG/MONDADORI PORTFOLIO
anni (1939) mostrando agli trasmetteva agli spettatori il
ospiti un modellino del senso di potenza del Reich
Reichssportfeld, il complesso attraverso inquadrature
sportivo costruito per le panoramiche di una folla
Olimpiadi del 1936. sterminata.
63
S
BALCONI E CANNONI. Ma anche il quale gli astanti dovevano rispondere SPAZI MONUMENTALI. Fu anche
pubblico aveva un ruolo essenziale nelle all’unisono “A noi!”, alzando il braccio in funzione dei raduni che i regimi
adunate di piazza. A “moltiplicarlo” destro nel saluto romano. I balconi delle modificarono l’impianto urbano di
ci pensavano le onde radiofoniche: piazze italiane divennero i palcoscenici alcune città per ricavare nuovi spazi.
negli Anni ’30 i discorsi di Mussolini, da cui Mussolini teneva i suoi discorsi. “Io di pittura non m’intendo. Per capir
trasmessi in radio, venivano infatti Il più noto fu quello della fortezza di pittura bisogna far confronti. Non
amplificati con altoparlanti in tutte le rinascimentale di Palazzo Venezia, eletto so farli. Io m’intendo d’architettura”,
piazze d’Italia, “sincronizzate” sulle dal 1929 a quartier generale del governo, si dice abbia affermato Mussolini,
frequenze di piazza Venezia. «Dai suoi da cui il duce annunciò eventi cruciali che fece abbattere a picconate interi
balconi, Mussolini instaurò un rapporto come la “proclamazione dell’Impero” quartieri della capitale per permettere ai
diretto con il popolo: le sue parole (1936) e l’ingresso dell’Italia nel secondo “millenari” monumenti dell’antichità di
calavano dall’alto sugli ascoltatori conflitto mondiale (1940). Non era un “giganteggiare”. In quest’ottica, il duce
come verità assoluta, con una precisa caso che piazza Venezia costituisse il promosse il razionalismo architettonico,
ritualità», precisa Isnenghi. «La folla che fulcro delle scenografie fasciste: era che vide tra i suoi protagonisti Marcello
assisteva ai suoi comizi era organizzata infatti il punto d’arrivo della neonata Piacentini e Arnaldo Foschini. Emblema
per apparire come un blocco monolitico, via dell’Impero (completata nel 1932 e di questo stile divenne il quartiere Eur
con tanto di grida e boati corali oggi via dei Fori imperiali), arteria che di Roma (pensato per l’Esposizione
“programmati” ad arte». la collegava al Colosseo attraversando universale del 1942), pieno di spiazzi,
A codificare questi riti fu il gerarca le rovine romane. Niente di meglio per tra cui la gigantesca piazza Imperiale
Achille Starace, segretario del partito un regime che s’ispirava alle glorie (oggi intitolata a Guglielmo Marconi).
fascista dal 1931 al 1938, che ideò il militari dell’Urbe. A farle da cornice, In Germania, invece, il solito Speer
“Saluto al duce” intimato al pubblico l’Altare della Patria, simbolo dell’unità assecondava le manie di grandezza di
prima delle orazioni del dittatore, al nazionale. Hitler progettando una nuova Berlino
Comunismo
Quest’immagine, scattata
nella piazza Rossa di Mosca
il 7 novembre 1963, rievoca
la teatrale commemorazione
della parata storica del 1941.
All’epoca la Russia si trovava in
uno dei momenti più difficili
della guerra, ma nonostante i
nazisti fossero a 24 chilometri
da Mosca, Stalin, prima di
affrontarli, volle organizzare la
parata, che si teneva ogni anno
per festeggiare la rivoluzione
bolscevica del 1917.
FOTOTECA GILARDI
65
S
PRIMO PIANO
LA PIÙ ALTA
C inquemila e cento metri sul livello
del mare: è la vertiginosa altezza di
La Rinconada, cittadina nel Sud-est PERÙ
del Perù che detiene lo scettro di centro LA RINCONADA
abitato più elevato del pianeta (per rendere
l’idea, si trova 300 metri sopra il Monte Bianco,
la vetta più alta d’Europa).
Punto di riferimento della città è la spianata LA PIÙ INCLINATA
di Plaza De Armas, che a sua volta
P ercorrerla dal basso verso l’alto significa salire
VIAJES CON ERIX ISLA
POLONIA
BRESLAVIA
SLOVENIA
GORIZIA-
NOVA GORICA
ITALIA CINA
AREZZO DALIAN
SPAGNA
SIVIGLIA
ISRAELE
GERUSALEMME
LA PIÙ CONTESA
L a Spianata delle Moschee, che sorge su un’altura di
Gerusalemme nota come Monte del Tempio, è l’area più
celebre della città per il suo valore storico-architettonico e
LA PIÙ MULTINAZIONALE religioso, poiché sacra a cristiani, ebrei e islamici. E questi ultimi
due oggi se ne contendono il controllo. Qui sorsero nel VII secolo
N
on è stata sede di grandi qui contemplava il paesaggio circostante rossa e la arricchirono di abitazioni,
eventi storici, non ospita (che talvolta dipingeva su tela) oppure palazzi reali e moschee.
monumenti ed è circondata s’incamminava verso la vicina medina, Tra queste spicca quella della
da edifici di scarsa rilevanza la città vecchia, a cui si accedeva Koutoubia, del XII secolo, con
architettonica. La sua stessa forma passando proprio da Jemaa el-Fna, la l’altissimo minareto che proietta la sua
è sgraziata, indefinita, eppure è una cui vitalità all’epoca era già celeberrima. ombra su Jemaa el-Fna. La costruzione
delle piazze più affascinanti al mondo, La storia di questa piazza è infatti fu ultimata dagli Almohadi, la nuova
celebre per la vivacità e la varietà delle millenaria e precede quella della stessa dinastia dominante a cui ne seguirono
persone che la frequentano ogni giorno, Marrakech, fondata nel 1062 dagli molte altre, finché il Paese non entrò
rendendola un caotico e colorato teatro Almoravidi (dinastia berbera che regnò nell’orbita del colonialismo europeo,
a cielo aperto, così unico da essere sul Marocco e sulla Spagna musulmana divenendo protettorato francese prima
preservato dall’Unesco come patrimonio tra l’XI e il XII secolo). Prima che ciò di guadagnarsi l’indipendenza (1956).
orale e immateriale dell’umanità. avvenisse, l’area di Jemaa el-Fna, ricca
Stiamo parlando di piazza Jemaa el- di rigogliosi palmizi (tuttora vanto PATIBOLO. Nel corso di tutte queste
Fna, cuore pulsante di Marrakech, una della città), era spesso frequentata vicissitudini, Jemaa el-Fna rimase
città che Winston Churchill definì senza dalle carovane in transito nel deserto, pressoché immutata: un immenso
mezzi termini “il luogo più bello del che erano solite far sosta in questo piazzale sterrato (la pavimentazione è
mondo”. angolo di Sahara per scambiarsi merci recente) costituito da due spianate che
e informazioni. Prese così forma un s’incrociano a formare una specie di
ORIGINI MILLENARIE. Il grande piccolo agglomerato di capanne e tende “L”. L’area s’insinua da sud-ovest nella
statista inglese, che soggiornò più e poi un vero mercato, o souq, attorno medina, dedalo di strette e affascinanti
volte a Marrakech tra gli anni Trenta e al quale, dall’XI secolo, iniziò a sorgere vie in cui si affacciano piccoli souq
Quaranta del secolo scorso, era ospite Marrakech. Gli Almoravidi difesero la pieni di tappeti e prodotti locali. Le
TEATRO
fisso dell’elegante hotel Mamounia. Da neo città con grandi mura in arenaria poche informazioni che si hanno della
a cielo aperto
Piazza Jemaa el-Fna è il cuore pulsante di Marrakech.
Sgraziata e caotica, eppure bellissima.
68
S
piazza in epoca medievale attestano si vendono spremute d’arancia, sparsi ore del buio, assumendo ogni volta le
che fu usata, tra le altre cose, come sull’intera piazza. Dai bassi edifici che forme di una festa, condita da canti e
spazio pubblico per le esecuzioni dei delimitano la spianata, si affacciano musiche. Poi, a notte inoltrata, tutto
condannati a morte, mantenendo questa inoltre caffè e ristoranti (alcuni dei quali si ferma di nuovo per ricominciare il
macabra funzione per tutto il Medioevo. secolari) da cui osservare lo spettacolo giorno dopo.
Il suo stesso nome deriverebbe da sottostante. Poi, quando tramonta il
questi trascorsi: Jemaa el-Fna vorrebbe sole, tutto cambia aspetto e Jemaa el- IMMUTABILE. A scandire il tempo,
dire infatti “assemblea del defunto”, Fna si prepara a uno spettacolo ancor ci pensa il muezzin, il cui richiamo
ma secondo altre interpretazioni la più suggestivo. alla preghiera si diffonde cinque volte
traduzione corretta è “luogo della al giorno dalla cima del minareto che
moschea scomparsa”, con riferimento STREET FOOD. Al calar della sera, sovrasta la piazza.
a un edificio immaginato dal sultano la multiforme e frenetica umanità che La scelta dell’Unesco di preservare
Ahmad al-Mansur (1578-1603), ma mai ha animato la spianata si defila. Al suo la vita di piazza ha implicato la
realizzato. posto, una lunga processione di carri difesa anche delle tradizionali attività
carichi di panche, tavoli, tendalini, commerciali di Jemaa el-Fna, in modo
PALCOSCENICO. È all’incirca dal griglie, legna e attrezzi da cucina che, che la globalizzazione non la snaturi
XVII secolo che Jemaa el-Fna cominciò una volta allestiti, danno vita a un (già dal 1922 è vietato costruirvi nuovi
però ad assumere la sua veste attuale, paradiso dello street food, un groviglio edifici). Nel 2011 è stata purtroppo
divenendo un calderone di umanità di piccoli, illuminatissimi ristoranti in teatro anche di un tragico evento:
famoso in tutta l’Africa, con affollati cui si svolge una cena collettiva unica un attacco terroristico. Il 28 aprile
eventi diurni e notturni. Durante le ore nel suo genere. Attorno ai vari punti di un’esplosione nello storico Café Argana
di luce, a prescindere dalle ricorrenze, ristoro, avvolti da fumi e odori di carne, uccise 17 persone e ne ferì 25.
la piazza è invasa da stuoli di artisti, pesce, verdure e spezie, si accalcano In seguito la piazza è tornata alla
commercianti e imbonitori di ogni ogni sera migliaia di marocchini, vita di tutti i giorni, apparentemente
genere – che spesso rimandano ad affiancati da centinaia di curiosi giunti immutabile ma allo stesso tempo
antichi mestieri – a ognuno dei quali è da tutto il mondo. Accompagnata da sempre diversa. Ed è proprio questa la
riservato un immaginario palcoscenico. pane arabo e tè alla menta, la “cena di sua antica magia. •
Riempiono la piazza acrobati, ballerini, massa” si protrae per gran parte delle Matteo Liberti
fachiri, musicisti, scribacchini,
cantastorie (in lingua araba e berbera),
ammaestratori di scimmie, incantatori
di serpenti, erboristi, guaritori, artiste Ieri e oggi
Street food serale a
dei tattoo con l’henné e venditori di Marrakech, nella storica
acqua (contenuta in borse di cuoio e piazza Jemaa el-Fna (a
versata in tazze di ottone). destra, in una cartolina
La presenza più massiccia è tuttavia d’epoca).
quella dei tradizionali carretti in cui
IPA/ALAMY
PRIMO PIANO
MACCHIATE DI
SANGUE Dall’Inquisizione al regime del Terrore, dalle
proteste del Sessantotto ai colpi di Stato
militari in Sud America, dagli Anni di piombo
alla repressione del dissenso in Cina: ecco
le storie di alcune celebri piazze che hanno
legato il proprio nome a eventi terribili.
a cura di Matteo Liberti
Armato di sacchetto
La grande piazza di Tienanmen, nel
cuore di Pechino (da qui si accede
alla Città Proibita). A destra, la foto
simbolo della protesta studentesca
contro il regime comunista cinese.
IPA/ALAMY
70
S
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
PARIGI • PLACE DE LA CONCORDE •
Simbolo del Terrore
R isalente alla metà del XVIII secolo, l’odier-
na Place de la Concorde, la più grande di
Parigi, fu chiamata Place Louis XV (vi sorgeva
“nemici della rivoluzione”. La piazza divenne
il luogo principale delle esecuzioni capitali,
ospitando il simbolo di questo sanguinoso
A pieno ritmo. Il macabro “spettacolo”
offerto dalla ghigliottina non risparmiò
altre piazze parigine, inclusa quella che
una statua del re Luigi XV), ma nel 1792 fu periodo: la ghigliottina. Il sinistro macchina- più di ogni altra è legata alla rivoluzione
ribattezzata Place de la Révolution, legando rio fu collocato qui in pianta stabile a partire del 1789: Place de la Bastille, proprio dove
così il proprio nome alla rivoluzione che nel dall’esecuzione di Luigi XVI (il 21 gennaio il 14 luglio fu assalita la prigione simbolo
1789 aveva sconvolto la Francia. Nel 1793, 1793, sopra), rimanendovi fino all’anno dell’assolutismo. La ghigliottina “lavorò” a
il Paese andò incontro al cosiddetto regime seguente e contribuendo in questo lasso di pieno ritmo solo una manciata di giorni nel
del Terrore, durante il quale i giacobini di tempo alla morte di oltre mille individui (tra giugno 1794, abbastanza per decapitare 75
Robespierre eliminarono migliaia di presunti cui la regina e infine lo stesso Robespierre). condannati.
AP/ANSA
MONDADORI PORTFOLIO
Morte ovunque
La strage di piazza della Loggia a Brescia:
per terra, alcune delle 8 vittime. A destra, i
portici e la torre dell’orologio della bellissima
piazza rinascimentale in una foto del 1910.
MADRID
• PLAZA MAYOR •
(In)giustizia divina
A partire dal XV secolo nella Penisola iberica era attiva l’Inquisizione,
nata con l’obiettivo di convertire ebrei e musulmani al cattolicesimo
e pronta in seguito a torturare e condannare al rogo decine di presunti
eretici e “falsi” convertiti. Le condanne e le pene inflitte dagli inquisitori
spagnoli avvenivano nel corso di un cerimoniale noto come autodafé
(espressione che sta per “atto di fede”), e anche in tal caso il destino
di molti accusati si compì in una piazza: Plaza Mayor a Madrid.
Risalente al XV secolo, ma più volte modificata, quest’area urbana,
data la sua ampiezza, ben si adattava alla cerimonia in questione, a
cui assisteva buona parte della cittadinanza come attesta un celebre
dipinto del 1683 dell’artista spagnolo Francisco Rizi: Auto de Fe en la
Plaza Mayor de Madrid (a destra).
Bruciati vivi. Anche in Italia non poteva mancare un luogo deputato
a queste macabre cerimonie. Collocata nel centro di Roma e oggi
sede di un vivace mercato, Campo de’ Fiori prese forma nel XV secolo
e divenne presto il simbolo di un’inquietante pagina della nostra
storia: quella delle condanne al rogo dell’Inquisizione romana. La
più celebre fu quella di cui fu vittima il filosofo e frate domenicano
Giordano Bruno, arso vivo a Campo de’ Fiori il 17 febbraio 1600. A
ricordo dell’evento, al centro della piazza fu collocata nel XIX secolo
una statua che ritrae lo stesso Bruno, il cui sguardo cupo è rivolto
in direzione del Vaticano. L’Inquisizione nacque nel XIII secolo,
per combattere le eresie, ma nel 1542 nacque il Sant’Uffizio (o
Congregatio pro Doctrina Fidei).
72
S
ALINARI
BRESCIA • PIAZZA
DELLA LOGGIA •
Gli Anni di piombo
T utto iniziò in piazza Fontana, a Milano,
che fu teatro di uno dei più feroci
attentati che costellarono gli “Anni di
piombo”. Tra la fine degli anni Sessanta
e l’inizio degli Ottanta si susseguirono
in Italia vari atti di terrorismo di matrice
politica (spesso con lo zampino dei servizi
segreti, nell’ambito della cosiddetta
“strategia della tensione”). La stagione
del terrore si aprì a due passi dal Duomo:
il 12 dicembre 1969, durante un comizio
presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura,
esplose un ordigno collocato da militanti
di estrema destra (le indagini non faranno
mai piena chiarezza) che causò il ferimento
di decine d’innocenti e 17 vittime.
“Tomba” rinascimentale. Gli Anni
di piombo terminarono con la strage
della stazione di Bologna del 1980 (85
vittime), non prima di aver insanguinato
un’altra celebre piazza italiana, situata
stavolta nel centro di Brescia. Si tratta di
piazza della Loggia, “sbocciata” in pieno
Rinascimento e caratterizzata, come
suggerisce il nome, da una suggestiva
loggia che divenne uno dei punti di
riferimento della città. A renderla teatro
dell’ennesima strage fu, il 28 maggio
1974, lo scoppio di una bomba nascosta
in un cestino dei rifiuti. Anche in questo
caso c’era lo firma degli ambienti eversivi
neri, e anche stavolta si registrarono
decine di feriti, mentre a non rialzarsi più
dal selciato furono in otto.
I roghi
dell’Inquisizione
bruciavano nelle
piazze più belle
(e grandi) del
Rinascimento:
allo spettacolo
doveva assistere
un gran numero
di persone
73
IPA/ALAMY
S
In America
Latina le
dittature
militari della
seconda metà
del secolo scorso
hanno usato
le piazze come
mattatoi
Calma irreale
Un carro armato
pattuglia la piazza
Tlatelolco dopo la
dura repressione
del 2 ottobre 1968.
A destra: studenti
arrestati dalla polizia
dopo gli scontri.
74
S
BUENOS AIRES
• PLAZA DE MAYO •
Fra rivoluzioni e repressione
C uore pulsante di Buenos Aires, Plaza de Mayo è legata a doppio
filo alla storia argentina, essendo stata teatro della rivoluzione
di Maggio (a cui deve il nome) con la quale nel 1810 iniziò la guerra
d’indipendenza contro gli spagnoli. Nata con Buenos Aires nel XVI
secolo (e chiamata in principio Plaza Mayor), divenne l’epicentro
della vita cittadina e uno dei luoghi simbolo del Paese. Spesso sede
di affollate manifestazioni, si macchiò più volte di sangue, ma mai
come il 16 giugno 1955, quando venne bombardata durante un
tentato colpo di Stato contro il presidente Juan Domingo Perón.
Bilancio: oltre 300 morti.
Madri indomite. Il sangue tornò a bagnare l’Argentina tra il 1976
e il 1981, quando s’impose la dittatura militare del generale Jorge
Rafael Videla. Per impedire ogni dissenso, questi avviò un’azione
repressiva – detta “guerra sporca” – nell’ambito della quale molti
giovani attivisti (o presunti tali) furono arbitrariamente arrestati,
torturati e, spesso, giustiziati. In pochi anni sparirono circa
30.000 individui, presto chiamati desaparecidos, “scomparsi”. Per
darsi reciproco sostegno e far luce sulla vicenda, le loro madri
BETTMANN/GETTY IMAGES
PRIMO PIANO
SAPERNE DI PIÙ
TUTTO IN PIAZZA
La funzione storica e sociale delle piazze, da quelle di paese a quelle delle grandi città.
Piazze in piazza mondiale alle adunate oceaniche
Firenze, archeologia di toscana. Un libro denso di dati
del fascismo, da piazzale Loreto
una città (secoli I a.C.- scientifici, frutto di lunghi anni di Giampiero Castellotti
(Spedizioni) alle manifestazioni studentesche.
XIII d.C.) studi e scavi archeologici, che sono
Ma lo storico Isnenghi in questa
Emiliano Scampoli (Firenze serviti per delineare la mappa della Il libro è un
Firenze antica, dal suo periodo opera, una delle sue più originali
University Press) inno alla piazza
e importanti, parla anche delle
A Firenze un romano, augusteo e imperiale, fino italiana e alla
a quello medievale. piazze dei paesini, con i caffè e le
censimento dei sua potenza.
osterie.
ritrovamenti Secondo l’autore
archeologici La grande guida delle infatti è lo spazio
strade di Firenze. Storia, Pescatori di uomini.
(fin da quelli che storicamente
aneddoti, arte, segreti e Predicatori e piazze alla
documentati nella ha garantito l’espressione del
curiosità della città più fine del Medioevo
seconda metà sentire collettivo: dalle relazioni
affascinante del mondo Maria Giuseppina
dell’Ottocento) ha permesso di interpersonali alla manifestazione
attraverso 2.400 vie, delle emozioni di massa, fino alla Muzzarelli (Il Mulino)
ricostruire l’evoluzione urbanistica
della città nei primi 13 secoli piazze e canti comunicazione politica. L’Italia Qual è il luogo
della sua storia. Nel libro i dati Franco Cesati è un Paese che si riconosce migliore
sono suddivisi per periodo, ed (Newton Compton) nelle proprie piazze e Castellotti dove mettere
è descritta, dove è possibile, Tante le curiosità sulla città. Una ricostruisce, con una interessante in scena lo
l’evoluzione di edifici e piazze. su tutte: al 1843 risale l’ultimo carrellata storica, i processi sociali “spettacolo” della
documento topografico prima che hanno coinvolto la piazza, dal predicazione? La
Atlante archeologico di della grande trasformazione 1848 a oggi. Anche se la piazza piazza, appunto.
Firenze: indagine storico- di Firenze, in seguito alla quale non è solo politica... E lo è stata fin dal Medioevo grazie
archeologica caddero le antiche mura, sparì il ai predicatori che erano maestri
dalla piccolo centro urbano e nacquero L’Italia in piazza in quest’arte, virtuosi della parola
preistoria i grandi viali e le piazze. Tutto fu Mario Isnenghi (il Mulino) e conoscitori dei suoi segreti.
all’Alto fatto in previsione dell’elezione La piazza come teatro della vita L’autrice, affidandosi ai documenti
Medioevo a capitale d’Italia (funzione che pubblica e della lotta politica e dell’epoca, fa un ritratto vivace di
a cura di Mario ricoprì dal 1865 al 1871). specchio delle trasformazioni questo aspetto della vita e della
Pagni Firenze rimase capitale per poco della società. Dai moti del 1848 e religiosità medievali, narrando le
(Polistampa) ma ne approfittò per rifarsi il dalle cannonate di Bava Beccaris storie dei più acclamati predicatori
Per conoscere i cambiamenti del look e assumere un aspetto più ai grandi scioperi, dai comizi (da Giordano da Pisa a Bernardino
tessuto urbano vissuti dalla città moderno. interventisti della Prima guerra da Siena, da Giacomo della Marca
a Bernardino da Feltre) che, come
le star dei giorni nostri, erano
MONDADORI PORTFOLIO/EDR/LEEMAGE
76
Storia viaggi In collaborazione con
BHUTAN
NEL REGNO FELICE
Nella terra del Drago Tonante per i festival di Jambay e Prakhar.
I
n Bhutan niente è come ti aspetti: le capitali: la moderna, Kathmandu, e si arriva a Jakar per partecipare alle
ha città senza semafori, misura quella antica, Patan. Il primo approccio prime celebrazioni dei Festival (Tsechu)
il benessere della popolazione col Bhutan si ha a Paro (2.280 m), di Jambay e Prakhar. Lo Tsechu è un
in termini di felicità e non di capoluogo dell’omonimo distretto, con evento creato dai maestri spirituali per
prodotto interno lordo, le sigarette uno degli dzong (tipica costruzione con celebrare ed esporre i contenuti degli
sono illegali... Insomma, un altro funzione di centro religioso e sociale) insegnamenti buddhisti. Culmine del
mondo. Anche dal punto di vista più importanti del Paese – il Rinpung festival è il Cham, musiche e danze
temporale: il Bhutan è un regno Dzong – e uno dei templi più antichi, il in costume con maschere rituali. Nel
medievale buddhista che cerca di Kyichu Lhakang, del 659. viaggio di ritorno si fa sosta nella valle
affrontare i tempi moderni senza Il festival. Il viaggio prosegue verso glaciale (a 2.900 m di altitudine) di
perdere la sua identità. I Viaggi di Thimphu (la capitale), adagiata Phobjikha, alle pendici dei Monti Neri,
Maurizio Levi, in collaborazione con sulle rive del fiume Wang, e la città dove, se fortunati, si può osservare la
Focus Storia, propone di visitarlo con di Punakha. Poi si prosegue per colonia di gru collo nero, specie rara
un tour di 14 giorni che si svolgerà a Trongsa, uno dei più antichi centri e a rischio di estinzione. Fra le ultime
ottobre, per non perdere l’occasione religiosi del Paese. Si visita la torre meraviglie del percorso bhutanese,
di partecipare ai principali Festival d’avvistamento Ta Dzong e il Trongsa l’escursione al Monastero di Taktsang,
religiosi annuali di Jambay e Prakhar. Dzong, spettacolare edificio a più piani uno dei luoghi più sacri del regno. •
L’itinerario. Il tour parte (e si costruito in posizione strategica sulla
conclude) dal Nepal, dove si visitano strada di collegamento fra le regioni
occidentali e orientali, con splendide
Camera con vista vedute sulla valle del fiume Mangde.
Immagini dei Festival di Jambay e Prakhar. Passando per la Valle del Bumthang,
A destra, il monastero di Taktsang (Paro),
complesso di templi buddisti arroccato
su uno sperone di roccia a 900 metri di
altezza, a strapiombo sulla Valle di Paro.
contatti e prenotazioni:
◆ www.viaggilevi.com/itinerario/
bhutan-ottobre-2018-focus-storia/
◆ info@viaggilevi.com
◆ Tel. +39 02.34934528
77
S
PITTORACCONTI
ALAMY/IPA
FRANÇOIS DUBOIS SAN BARTOLOMEO
MORTE AGLI
UGONOTTI 2
Una delle pagine più sanguinose
della storia francese: lo sterminio
dei protestanti nell’estate del 1572. 3
S
embrava la fine di un incubo. Il 18 agosto 1572, a Parigi, si
celebrava il matrimonio tra Margherita di Valois, sorella del
re di Francia Carlo IX, ed Enrico di Navarra. Lei era cattolica,
lui protestante. La città era in festa per l’unione che avrebbe
dovuto consolidare la pace siglata due anni prima a Saint-
Germain, al termine della terza guerra di religione combattuta
in Francia. E a festeggiare erano giunti i maggiori esponenti del
partito protestante, al seguito del condottiero dello schieramento
ugonotto, l’ammiraglio Gaspard de Coligny. Un avvenire di
pace pareva aprirsi dopo anni di violenza, ma la speranza ebbe
vita breve. Il 22 agosto qualcuno attentò alla vita di Coligny:
l’ammiraglio ne uscì leggermente ferito ma l’equilibrio tra le due
parti tornò incerto. I protestanti meditavano vendetta; i cattolici,
riuniti a corte attorno al re e a sua madre, Caterina de’ Medici,
temendo una rivolta prepararono una mossa a sorpresa.
La carneficina. Ebbe allora inizio una delle pagine più oscure
e drammatiche della storia europea. A una sola settimana dal
matrimonio pacificatore, all’alba di domenica 24 agosto, giorno
di San Bartolomeo, gli uomini del duca di Guisa, capo della parte
cattolica, raggiunsero la residenza di Coligny e lo uccisero. E fecero
lo stesso con i notabili protestanti che soggiornavano nel palazzo
del Louvre. Il re acconsentiva. Ma a che cosa? Alla sola uccisione
dei vertici ugonotti, come sostengono alcuni storici, o anche al
massacro che seguì? Schiere di cattolici in armi si diedero alla
caccia dei protestanti, casa per casa, insanguinando per giorni
la città. Si stima che siano stati circa 10 mila i morti tra Parigi, il
territorio circostante e le città di provincia in cui la carneficina
si propagò. La situazione era sfuggita di mano al re o era tutto
1
programmato? Tra i pochi protestanti che riuscirono a fuggire da
Parigi c’era il pittore François Dubois, che nella calvinista Ginevra
dipinse una sconvolgente rappresentazione di quelle tragiche
giornate nel Massacro di San Bartolomeo (1572-84).
Edoardo Monti
1 Spogliati e
spesso mutilati,
i cadaveri venivano
2 I luoghi del
massacro
sono raffigurati
3 Un carro pieno
di cadaveri
passa di fronte
4 Di fronte al
palazzo, una
grande donna in
5 Dubois
immagina che
da una finestra del
6 Spade, coltelli,
picche,
archibugi, ma anche
7 Il palazzo reale
del Louvre fu
uno degli epicentri
trascinati fino alla con accuratezza, alla chiesa dei veste nera osserva Louvre il re spari mazze e bastoni del massacro. Vi
Senna per essere ma l’artista Grands-Augustins un mucchio di sui protestanti furono impiegati furono uccisi i
gettati in acqua. Una non ha tenuto (distrutta durante cadaveri. Si tratta di in fuga. Alcuni per compiere il notabili ugonotti
cronaca dell’epoca conto dell’esatta la Rivoluzione). Caterina de’ Medici, storici sostengono massacro. Non che risiedevano
sostiene che a causa topografia della Percorre la via che la regina madre, che Carlo IX fosse furono risparmiati presso la corte,
di questo i parigini città, giocando conduceva alla considerata dal d’accordo con gli anziani, le donne molti dei quali
non poterono a piacimento torre e alla porta di partito ugonotto l’uccisione dei capi e i bambini. erano giunti a Parigi
pescare nel fiume con distanze e Nesle (oggi Quai des la maggiore protestanti, ma che in occasione delle
per lungo tempo. prospettive. Grands-Augustins), responsabile della abbia cercato di nozze tra Margherita
inserite nella cerchia strage. fermare il massacro di Valois ed Enrico di
muraria medievale. della popolazione. Navarra.
78
S
5 8 9
7
4
12
13
10
11
6
8 La spoliazione
dei beni
delle vittime e il
9 La residenza
di Coligny in
rue de Béthisy fu
10 Il corpo di
Coligny
fu decapitato
11 Le bande
armate
cattoliche, formate
12 Per tre
giorni le
porte della città
13 Il cadavere
di Coligny
fu trascinato fuori
saccheggio delle tra le prime prese ed evirato. Tre da soldati e da rimasero sbarrate, dalle porte della
case assaltate, a d’assalto. Gli uomini personaggi civili, avevano così da impedire la città per essere
partire da quella di del duca di Guisa assistono alla scena; scelto come segni fuga dei protestanti. esposto sulla
Gaspard de Coligny, vi fecero irruzione in quello a sinistra di riconoscimento Per uscire occorreva celebre, grande
furono praticati scaraventando che regge la testa è una croce bianca sul mostrare un forca di Montfaucon
ampiamente. l’uomo fuori dalla stato riconosciuto cappello e una fascia passaporto. (in cima alla
finestra. il duca di Guisa, bianca al braccio. Le uccisioni collina a destra),
che considerava proseguirono per luogo deputato
Coligny mandante una settimana. alle esecuzioni
dell’assassinio di suo pubbliche fin dal
padre, nel 1563. Medioevo.
79
S
DOMANDE&RISPOSTE
A cura di Federica Ceccherini
Queste pagine sono aperte a soddisfare le curiosità dei lettori, purché i quesiti siano di interesse generale.
Non si forniscono risposte private. Scrivete a Focus Storia, via Battistotti Sassi 11/a, 20133 Milano o all’e-mail redazione@focusstoria.it
SCALA
NOVECENTO
A
lla base dell’obelisco del complesso sportivo costruito durante il fascismo, Mussolini
fece inserire un messaggio che si trova ancora lì. Dentro alle fondamenta del
monumento inaugurato nel 1932 (per celebrare il decennale della marcia su Roma)
è infatti sepolta, insieme ad alcune monete d’oro commemorative, una pergamena in latino
il cui contenuto è stato recentemente ricostruito da due studiosi dell’Università di Groninga,
in Olanda. Il cosiddetto Codex Fori Mussolini fu realizzato dal latinista Aurelio Amatucci ed è un
elogio, a uso e consumo dei posteri, del duce e del fascismo.
Imperiale
Secondo la ricostruzione dei due studiosi, il contenuto del testo costituito da 1.200 parole è Il Foro Italico di Roma,
suddiviso in tre parti: un racconto apologetico dell’ascesa del fascismo, la celebrazione delle voluto dal duce
organizzazioni giovanili fasciste e il racconto della costruzione del Foro Italico, che allora si negli Anni ’30. E, al
chiamava Foro Mussolini. Il duce con questa costruzione intendeva apparire alla stregua di un centro del complesso
imperatore romano. (a. b.) sportivo, l’obelisco.
80
S
SZ PHOTO/AGF
Soldati tedeschi in
ANTICHITÀ
Norvegia durante la
Seconda guerra mondiale.
Chi è la “Monna
Lisa della
Mesopotamia”?
Domanda posta da
Geraldina Costantini.
CURIOSITÀ
Domanda posta da
Com’è nato il puzzle? Jacopo Santoro.
ROMA
tutto, politici compresi. Un po’ come oggi.
CORROTTA
“C
hi commette furti a danno dei Al di sopra di tutto Inizialmente il fenomeno era limitato e in
privati passa la vita ai lavori Nell’antica Roma la un certo senso utile: gli antichissimi rapporti
corruzione era all’ordine
forzati, chi commette furti nelle del giorno, nonostante clientelari tra cittadini liberi e patroni (spesso
sue funzioni pubbliche vive in la legge la vietasse. patrizi che, in cambio del consenso, davano
mezzo al lusso”: ci aveva visto lungo l’oratore Nella pagina accanto, protezione e assistenza) garantirono la
Marco Porcio Catone (234 a.C.-149 a.C.), una statua del giurista stabilità di Roma. Ma quando nel II secolo
che si guadagnò sul campo il soprannome di romano Salvio Giuliano a.C. la repubblica si espanse, offrendo nuove
“Censore” per la sua instancabile lotta contro le (II secolo d.C.) e, sotto, possibilità di fare soldi e diventare influenti,
monete del periodo
ruberie dei politici. Anche gli antichi Romani tutto cambiò. «Nel momento in cui le ricchezze,
repubblicano.
conobbero infatti la corruzione da parte di grazie alle conquiste militari, affluirono
amministratori o rappresentanti pubblici, copiosamente, la ricerca spasmodica di clientele
sebbene avessero, soprattutto agli inizi del divenne causa di corruzione», spiega Luca
loro dominio, un’alta idea di morale e rispetto Fezzi, docente di Storia romana all’Università
delle istituzioni. L’elenco dei misfatti è sempre di Padova. «Il politico portava avanti la propria
lo stesso fin da allora: uso illecito di denaro campagna elettorale con i suoi soli mezzi, e
pubblico, furti di bottini o tesori, tangenti, molte volte s’indebitava; per pagare i debiti, era
abusi di potere e, ovviamente, compravendita di costretto a macchiarsi di episodi di concussione
voti (v. riquadro nelle pagine successive). ai danni dei sudditi di Roma».
83
S
ALAMY/IPA (2)
ALINARI
Ruberie
In un quadro
ottocentesco,
Per fermare la corruzione dilagante, a
l’erario romano dove
confluivano tutte le Roma fu istituita una corte di giustizia che
si occupava solo di quel genere di reato
rendite dello Stato:
spesso era preso
di mira da avidi
governatori. GHIOTTA OCCASIONE. Con la costituzione non si facevano scrupoli a sottrarre ricchezze
della prima provincia romana, la Sicilia (241 all’erario e a lasciare mano libera ai pubblicani,
a.C.), e la successiva creazione di un ampio in cambio di una partecipazione ai guadagni.
sistema provinciale, la corruzione trovò terreno
fertile. Il governo centrale non era in grado LA LEGGE NON BASTA. Sebbene con pochi
di controllare direttamente l’immenso risultati, Roma tentò di bloccare la corruzione con
territorio conquistato: inviò quindi la legge. «Nel 149 a.C., contro la malversazione
governatori – in genere magistrati, dei governatori, il tribuno Calpurnio Pisone
ex propretori o ex proconsoli – emanò la Lex Calpurnia de repetundis, che istituì
nominati annualmente, e affidò una corte di giustizia permanente per i reati
la riscossione delle tasse a degli di concussione ed estorsione, la “quaestio de
appaltatori privati (i pubblicani), repetundis”», spiega Simonetta Segenni, docente
che spesso abusavano della loro di Storia romana all’Università di Milano. «Nei
ALAMY/IPA
carica chiedendo denaro in più. decenni successivi seguirono altre leggi, come la
I magistrati non erano retribuiti Lex Acilia repetundarum, voluta nel 122 a.C. dal
dallo Stato (anche se ricevevano tribuno Caio Gracco».
un rimborso), così cercavano di Le accuse di corruzione di cui ci parlano le
arricchirsi e coprire le inevitabili fonti sono bipartisan. Ci sono quelle rivolte ai
spese legate al loro ruolo per magistrati costruite ad hoc da senatori rivali
ottenere gli appoggi necessari allo scopo di danneggiarne la carriera, e ci
alla nomina. I più disonesti sono episodi di assoluzioni o insabbiamenti
CATONE IL CENSORE
processuali anche di fronte a un’evidente I trucchi di Sallustio
A
colpevolezza, complice la corruzione di cquistò una villa a Tivoli e fece nominato da Cesare propretore
qualche giudice. Contava avere la difesa costruire un sontuoso palazzo nella provincia di Africa Nova (già
giusta e influente, affidata agli oratori, che nei pressi del Quirinale (gli Horti regno di Numidia, attuale Algeria),
pronunciavano la loro arringa in pubblico. «In Sallustiani), grazie al denaro frutto e lì si arricchì a dismisura grazie ad
età ciceroniana i processi si svolgevano in corti di tangenti e ruberie. Gaio Sallustio appalti truccati e taciti accordi con
presiedute da un pretore e costituite da membri Crispo, conosciuto soprattutto come personalità locali. Non solo: pare
del Senato e poi del ceto equestre, la ricca storico, abbellì Roma con un’opera che buona parte del suo bottino sia
notevole (sotto): una villa circondata stato accumulato impadronendosi
classe imprenditoriale», precisa Luca Fezzi. «Le da un immenso parco con porticati, delle ricchezze dell’ultimo re di
condanne erano severe: un’ammenda superiore terme, piscine, piccoli templi e piante Numidia, Giuba I. Questo gli consentì
a quello che era stato rubato e, per la rilevanza rare. Peccato che quella dimora fosse di commissionare i celebri Horti, di
politica dei crimini (specie la concussione), la anche il simbolo dello sfarzo corrotto fatto i giardini più grandi e lussuosi
pena capitale, commutabile in esilio». di moltissimi politici romani. del mondo romano. Tornato a Roma,
Incorreggibile. Sallustio venne nel 44 a.C., Sallustio fu giudicato
accusato più volte di corruzione per concussione e malgoverno, ma
IL PEGGIORE. Il caso più noto giunto a noi durante la sua carriera. Cacciato già riuscì a evitare la condanna. Dopo
è indubbiamente quello di Gaio Licinio Verre, una volta dal Senato per indegnità un’ulteriore accusa, Cesare lo spinse a
ALAMY/IPA
governatore della Sicilia dal 73 al 70 a.C. Furono morale, nel 46 a.C., fu comunque ritirarsi a vita privata.
ben 64 città dell’isola, stufe dei soprusi del
magistrato, ad accusarlo, chiedendo di essere
difese da Cicerone: “Ho portato in tribunale
un uomo che è stato dilapidatore del denaro
pubblico, rovina e flagello della provincia di
Sicilia”, racconta l’oratore nelle sue Verrine.
Secondo le fonti, Verre, tra estorsioni, ruberie
e persino saccheggi di opere d’arte, accumulò la
spaventosa cifra di 40 milioni di sesterzi (circa
20 milioni di euro di oggi).
85
S
Voti
all’ingrosso
N ell’antica Roma
era piuttosto
comune che i
candidati politici
comprassero il
consenso e i voti a
suon di sesterzi, e
non solo attraverso
i rapporti clientelari.
Nonostante la legge
lo vietasse, infatti,
era consuetudine
consolidata garantirsi
l’appoggio della MARCO TULLIO CICERONE
tribù o fazione di
appartenenza,
promettendo e
distribuendo denaro
una volta ottenuta la
carica. Del periodo
di campagna
elettorale Offerta libera
86
S
CITTADELLA2focus215x141+5_Layout 1 13/07/18 08:49 Pagina 1
Cittadella
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
a Cittadella sabato 22 e
domenica 23 settembre
la Rievocazione Medievale
in provincia di Padova, è l’unica città murata
L’
attrattiva turistica principale di Cittadella è il suo
Camminamento di Ronda, una passeggiata a 15 metri
di tutta europa ad avere d’altezza sopra le mura. Era l’antico camminamento di
guardia che serviva per difendere la città dall’alto in caso di
Per informazioni:
Ufficio Turistico IAT e Mura di Cittadella
Porte Bassanesi n.2 • 35013 Cittadella • Padova
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S
www.visitcittadella.it • cittadella@historiatravel.it
BIBLIOTECHE
FACCIAMO
Come nei secoli abbiamo imparato a raccogliere,
IPA/ALAMY
1 2
Database d’argilla Biblioteca a chi?
“
P alazzo di Assurbanipal, Re del mondo, Re
dell’Assiria”. Così il sovrano assiro Assurbanipal (668-
627 a.C.) volle che fossero siglate tutte le 30mila tavolette
Il termine “biblioteca” è nato nell’antica Grecia dove però
il sapere si trasmetteva perlopiù per via orale (nemmeno
nell’Atene del IV secolo a.C., all’apogeo della civiltà greca,
d’argilla che c’erano nella sua biblioteca, la prima raccolta fu istituita una biblioteca pubblica, mentre esistevano
organica e di grandi dimensioni dell’antichità. Per il sapere, biblioteche e archivi privati). Per i Greci, la biblioteca
il re aveva un’autentica passione, tanto che con un editto (biblion “libro”, techa “contenitore”) era però un’altra cosa,
dispose che gli scribi raccogliessero e trascrivessero tutte ovvero una raccolta di testi dove era contenuto tutto quello
le testimonianze scritte nelle terre sotto la sua influenza. che bisognava conoscere. Un esempio? I poemi omerici,
Per avere nuovi libri era disposto a tutto, per esempio a che furono definiti “biblioteche” da Pisistrato. Ad Atene
confiscarli ai nemici sconfitti. Tra questi anche il fratellastro, comunque i libri (o, meglio, rotoli di papiri) circolavano:
signore di Babilonia, che sconfisse nel 648 a.C. nell’Agorà c’erano bancarelle che li vendevano.
88
S
ORDINE
conservare e catalogare i libri. Maestosa
La Long Room, fiore
all’occhiello della
biblioteca del Trinity
College di Dublino:
costruita tra il 1712
e il 1713, è lunga
65 metri e conserva
200mila libri antichi.
A cura di Anita Rubini (ha collaborato Daniele Venturoli)
3
Alessandria, la regina
L a prestigiosa biblioteca di Alessandria ha una data di
nascita, il 290 a.C. E un angolo dal nome significativo:
il “Fondo delle navi”. Si trattava di una stanzetta in cui
venivano conservati tutti i libri che si trovavano anche
casualmente all’interno delle navi che facevano scalo
nel porto della città. L’ordine di Tolomeo II (308-246 a.C.)
era infatti di ricopiare quei testi, trattenere gli originali e
restituire le copie. Una cosa simile la fece il figlio, Tolomeo
III (284-222 a.C.), che chiese in prestito agli Ateniesi i
testi di Eschilo, Euripide e Sofocle contro un deposito di
un’ingente cifra. Di quei rotoli però restituì solo le copie.
A gestire la biblioteca furono chiamati gli intellettuali più
in vista: il primo fu Zenodoto che inaugurò un sistema
di collocazione a scaffali e fece posizionare rotoli di
papiro e pergamene a seconda del genere letterario e
dell’ordine alfabetico dell’autore. L’obiettivo dei Tolomei
era soprattutto stoccare le opere letterarie senza aprirle
alla consultazione. Un modo come un altro per mostrare
al mondo la propria potenza e il proprio prestigio.
89
S
Tutto in ordine
Paul Otlet e le sue
collaboratrici in posa
davanti ai cassettini con
le schede bibliografiche
del Répertoire
Bibliographique Universel,
presso il Mundaneum
a Bruxelles. Nell’altra
pagina, una biblioteca
IPA/ALAMY (3)
seicentesca con i libri
incatenati (sotto).
4
Bookcrossing romano
“
A che innumerevoli libri e biblioteche, se il loro
proprietario in tutta la vita non ne scorre
nemmeno il catalogo?”: Seneca conosceva bene i suoi
concittadini e sapeva che a Roma, nel I secolo d.C.,
i plebei arricchiti pensavano più a esibire le proprie
raccolte di papiri come uno status symbol che a
consultarle. Nell’Urbe non esisteva un’unica biblioteca
centrale, ma tante private. Ci si procurava i testi
acquistandoli presso i primi librai, ma soprattutto grazie
alle amicizie giuste: potevano essere gli autori stessi che
regalavano le copie per fare conoscere il proprio lavoro,
oppure si prendevano in prestito da chi li possedeva o
facendone fare delle copie da tenere in bella vista.
5
Tesoro di pergamena
A ll’inizio del Medioevo gli unici a preoccuparsi di
avere una biblioteca furono gli ordini monastici
e gli ecclesiastici. I manoscritti prodotti e conservati
rappresentavano il vero tesoretto nei monasteri.
Proprio per fare un consuntivo patrimoniale venivano
catalogati per autore e titolo. Nelle biblioteche
dell’Alto Medioevo, lettura e scrittura andavano a
braccetto. Per questo accanto agli scaffali c’era lo
scriptorium ovvero l’officina di produzione dei codici
stessi. La stanza era anche vicino alla cucina per
mantenere il luogo al caldo.
90
S
6
Le catene furono messe ai libri Incatenati
quando le biblioteche aprirono T ra il XII e il XIII secolo cominciarono ad
accumulare libri anche le corti, le famiglie
al pubblico, a fine Medioevo borghesi e le università. Gli inventari a uso degli
studenti diventarono sempre più dettagliati e i
manoscritti venivano classificati in base alle materie
di insegnamento. Anche i monasteri, specie quelli
degli ordini mendicanti (francescani, agostiniani e
domenicani), aprirono le porte ai lettori esterni. Da qui
la necessità di mettere al sicuro i tanto preziosi testi.
Nel tardo Medioevo e nel Rinascimento si cominciò a
incatenarli alle librerie come ancora oggi si può vedere
in alcune antiche biblioteche. Le catene “si spezzarono”
con l’invenzione della stampa a caratteri mobili (metà
del ’400) in Europa, in seguito alla quale il valore dei
libri si abbassò progressivamente. A Milano, nel 1609,
la Biblioteca Ambrosiana, dove per la prima volta
comparve personale specializzato e stipendiato, mise
le basi per la nascita della biblioteca pubblica.
7
La svolta universale
N el 1876, il bibliotecario statunitense
Melvil Dewey inventò un sistema
di classificazione per le biblioteche. Si
aggiunsero nella stessa scheda (125 ×
75 mm di dimensione) non solo il titolo
e l’autore del libro ma una serie di altre
basava su 10 grandi classi (filosofia, informazioni: nasceva la Classificazione
religione, linguaggio, scienze naturali, Decimale Universale. La Fontaine e
tecnologia, scienze applicate ecc.) a loro Otlet, con un pugno di collaboratori,
volta suddivise in 10 sottocategorie (per realizzarono 18 milioni di queste
esempio scienze naturali in matematica, schede bibliografiche, il Répertoire
astronomia, fisica ecc.). Un ottimo Bibliographique Universel: chiunque
sistema che andava perfezionato se avesse avuto bisogno di trovare
si voleva gestire una grande mole di qualcosa su ogni possibile argomento
libri. Lo fecero due giuristi di Bruxelles, poteva farlo in cambio di pochi
Henri La Fontaine e Paul Otlet, che centesimi di franco belga per scheda.
8
Internet di carta
N el 1910, a seguito del lavoro di Henri La Fontaine e
Paul Otlet, nacque il Mundaneum di Bruxelles: fu
realizzato cioè un gigantesco archivio all’interno del
Palais du Cinquantenaire, edificio costruito nel 1880 per
ricordare il cinquantenario dell’indipendenza belga. Vi
furono raccolti non solo centinaia di migliaia di libri, ma
anche 200mila cartoline, 15mila manifesti pubblicitari,
alcune migliaia di mappe cartografiche, 15mila lastre
fotografiche (allora in vetro) e alcune centinaia di
migliaia di copie di giornali pubblicati in tutto il mondo.
Nel 1934, il governo belga, inizialmente entusiasta
delle idee di La Fontaine e Otlet, chiuse il Mundaneum
appena inaugurato con la scusa di effettuarvi dei lavori.
Le collezioni rimasero a prendere polvere finché, nel
1941, i nazisti (che avevano invaso il Belgio l’anno
precedente) non le rimossero per ospitare negli stessi
locali una mostra dell’arte del Terzo Reich, distruggendo
anche migliaia di cassetti con le schede bibliografiche.
91
S
I GRANDI TEMI IRLANDA DEL NORD
I GIORNI
DELL’ IRA
CHRIS STEELE-PERKINS/MAGNUM/CONTRASTO
92
S
M
ullaghmore è un piccolo
villaggio irlandese
affacciato sull’oceano
Atlantico. La mattina
del 27 agosto 1979 un’esplosione
sconvolge l’orizzonte al largo della
sua baia. L’imbarcazione su cui sta
viaggiando Lord Louis Mountbatten,
ultimo viceré dell’India e cugino
della regina d’Inghilterra, salta in
aria. Muoiono Mountbatten e altre
tre persone. Qualche ora più tardi,
a poche miglia di distanza, due
bombe esplodono nella cittadina di
Warrenpoint: diciotto soldati inglesi
finiscono dilaniati. A fine giornata,
sulle mura di Falls Road, il viale che
Le fazioni
Su Falls Road, il viale
PHILIP JONES GRIFFITHS/MAGNUM/CONTRASTO
Guerra fratricida
Cecchini del Free State Army, la struttura militare
creata da Michael Collins, durante la Guerra civile
irlandese scoppiata dopo il 1921 contro il trattato
di pace che sanciva la nascita dell’Irlanda del Nord.
La protesta di Bobby
“
L a nostra vendetta sarà il sorriso dei
nostri bambini”: con questa frase
Bobby Sands suggellò la durissima lotta
carceraria durante la quale fu il primo
detenuto dell’Ira a sacrificare la vita per
la causa repubblicana. Nato alla periferia
di Belfast nel 1954, fin da giovanissimo
era rimasto vittima di discriminazioni
e attacchi subiti in quegli anni dalla
comunità cattolica dell’Irlanda del Nord.
Costretto ad abbandonare la casa e poi
il lavoro, Sands si era avvicinato all’Ira
a 18 anni, nel 1972, l’anno più terribile
del conflitto anglo-irlandese. Quando
finì in carcere era un giovane volontario
dell’organizzazione come tanti e
niente faceva presagire che di lì a poco,
GETTY IMAGES
Guerriglia
Soldati inglesi si
nascondono dietro
un pub di Derry,
nel tentativo di
evitare i lanci di
pietre e di restare
accerchiati (1971).
A destra, Belfast,
1981. Tumulti e
barricate durante
lo sciopero della
fame di Bobby
Sands e dei suoi
compagni; ancora
altri sanguinosi
scontri a Belfast,
nel 1972.
GILLES PERESS/CONTRASTO
Gli attentati colpivano caserme e convogli militari ma
protestanti attaccarono violentemente i logica dello scontro con i protestanti Nacque la Provisional Ira, che grazie al
cortei e le manifestazioni che sfilavano – era ormai fiaccata dai lunghi anni di sostegno della popolazione dei ghetti
per le strade dell’Irlanda del Nord inattività e non riuscì a riprendere il cattolici riuscirà a tenere in scacco
reclamando uguaglianza e democrazia. suo tradizionale ruolo di difesa della per decenni uno degli eserciti più forti
I quartieri cattolici di Belfast, Derry popolazione cattolica. del mondo. Ricorda Séan, volontario
e Armagh furono messi a ferro e Nel 1969 un gruppo di giovani dell’Ira di Belfast fin dai primi anni
fuoco, la popolazione cacciata dalle militanti cresciuti politicamente nel Settanta: «Entrai nel movimento a
proprie case. L’Ira – che nel frattempo movimento per i diritti civili soppiantò sedici anni. Mi convinsi che solo con
aveva adottato un’ideologia marxista la vecchia dirigenza marxista-riformista le armi saremmo riusciti a porre fine
e propugnava più la lotta di classe con l’intento di riprendere la lotta alle discriminazioni e alle violenze che
contro l’imperialismo inglese che la armata contro lo Stato britannico. subivamo ogni giorno. Quando hai un
L’arsenale
G ran parte del gigantesco arsenale di fabbricazione russa, che venivano
GETTY IMAGES
Per le azioni
Fucile d’assalto Hungarian AK55, copia del
russo AK-47. A destra, bomba a orologeria
in un campo dell’organizzazione.
GILLES PERESS/MAGNUM/CONTRASTO
anche “obiettivi economici” come pub e ristoranti
esercito occupante che pattuglia le tue del prestigio interno e internazionale, la le proprie radici in un lontano passato.
strade con i fucili, con gli elicotteri, con perdita di quella storica colonia avrebbe Anni fa persino Alan J. P. Taylor, uno
i mezzi blindati, fermando, controllando dato il colpo di grazia al già vacillante dei più grandi storici britannici del XX
e arrestando le persone senza una mito dell’unità dello Stato britannico, secolo, ammise che “gli inglesi sono da
ragione, sei costretto a difenderti». con conseguenze che si temevano molto secoli la causa del problema in Irlanda,
simili a quanto accaduto ai francesi con e la presenza dell’esercito britannico
LE RAGIONI INGLESI. I soldati l’Algeria. Senza considerare il retaggio non fa altro che prolungare il conflitto,
e la polizia venivano attaccati ogni plurisecolare di un conflitto che affonda incoraggiando l’estremismo”.
giorno, sia nelle aree urbane sia nelle
zone rurali: gli attentati colpivano Leader
Martin McGuinness
caserme, presidi e convogli militari ma
(a sinistra) e Gerry
anche i cosiddetti “obiettivi economici” Adams durante una
come pub, ristoranti e fabbriche. L’Ira
GETTY IMAGES
riunione nazionale
evitò sempre di farsi attirare in un del Sinn Féin,
confronto aperto assolutamente impari il braccio politico
quanto a uomini e mezzi, e continuò dell’Ira, il 2
invece a portare avanti una strategia novembre 1985.
di logoramento basata sulla guerriglia.
È lecito chiedersi perché il governo
britannico abbia continuato a impegnarsi
a lungo in un conflitto senza esclusione
di colpi. La motivazione ufficiale –
più volte ribadita anche da Margaret
Thatcher, nei suoi anni a Downing
Street – era che quella area dell’Irlanda
dovesse continuare a far parte del Regno
Unito finché fosse stata la maggioranza
della popolazione a volerlo. In realtà,
le conseguenze di un ritiro delle truppe
inglesi dall’Irlanda sarebbero state più
gravi della loro permanenza. Sul piano
97
S
ALAMY /IPA
L’organizzazione militare
L’ Ira non era composta
di membri permanenti
ma di volontari, che non
informazioni.
Gerarchie. La struttura
operativa era molto
si suddivideva in due
tronconi: il Comando del
Nord – che compredeva le
battaglioni), Derry, Tyrone
e South Armagh. Alla fine
degli anni Settanta, per
potevano quindi essere centralizzata: al vertice c’era sei contee dell’Irlanda del minimizzare il rischio della
sottoposti a un costante l’Army Council, il Consiglio Nord e le cinque contee di presenza di infiltrati, nelle
addestramento. Molti di loro dell’esercito, che aveva il confine della Repubblica brigate furono introdotte le
erano impiegati in attività di compito di delineare la – e il Comando del Sud, cosiddette Unità in servizio
appoggio come reperimento strategia individuando comprendente le restanti attivo, cellule composte al
dei fondi, supporto logistico un Capo di Stato ventuno contee irlandesi. massimo da 8 membri.
e trasmissione di messaggi Maggiore, che a sua Il Comando del Nord era
ai combattenti. Il successo volta ne nominava i poi ripartito in brigate:
delle singole operazioni membri. le principali erano
dipendeva in gran parte Al livello inferiore quelle di Belfast (la più
dalla raccolta delle la struttura numerosa, suddivisa in tre
Irriducibili
Volontari della Provisional
Ira, gruppo armato formatosi
quando la “vecchia” Ira
scelse l’agitazione civile
non-violenta.
S+
suolo inglese, con attentati a Londra e il processo di pace. Una strada che
Compton)
in altre città del Regno Unito. sarebbe stata ancora lunga e piena di
APERNE Storia del conflitto
La svolta “politica” arrivò nei primi lutti: soltanto nel 1998 si arrivò alla DI PIÙ anglo-irlandese, Riccardo
anni Ottanta, in seguito agli scioperi firma dell’accordo del Venerdì Santo, Michelucci (Odoya)
della fame in carcere che causarono che pose fine a trent’anni di conflitto
La storia segreta dell’Ira,
la morte di Bobby Sands e di altri 9 anche grazie al decisivo intervento del Ed Moloney (Baldini &
giovani attivisti (vedi riquadro). Da quel presidente statunitense Bill Clinton. Castoldi)
momento in poi, l’Ira lasciò sempre L’Ira non si è mai sciolta ufficialmente,
98
S
INTANTO NEL MONDO
IRLANDA ALTRI PAESI SOCIETÀ E CULTURA
1916
“Rivolta di Pasqua” a Dublino. 1917
Il 6 novembre in Russia i bolscevichi di Lenin
conquistano il potere. 1920
Prime trasmissioni radio negli Stati Uniti.
1919-1921 1921
Guerra d’Indipendenza anglo-irlandese. In Italia nasce il Partito nazionale fascista.
1922-1923
Guerra civile tra il governo dello Stato Libero 1927
d’Irlanda e l’Ira, che viene sconfitta. Lindbergh completa la prima trasvolata
atlantica senza scalo.
1928
1929 Fleming scopre la
Scoppia negli Usa la Grande Depressione. penicillina.
1933
Hitler diventa cancelliere in Germania.
1939
Inizia la Seconda guerra mondiale.
1943
1946 Pubblicazione in Francia de Il piccolo principe.
L’Italia diventa una Repubblica.
1948
Lo Stato Libero d’Irlanda esce dal 1948
Commonwealth e diventa una Repubblica. 1952 George Orwell scrive 1984.
In Gran Bretagna inizia il regno di Elisabetta II.
1954
1966 Nasce la televisione italiana.
Nasce la Nicra (Northern Ireland Civil
Rights Association) organizzazione che si 1967
proponeva di chiedere riforme. Medio Oriente: Guerra dei Sei giorni.
1968 1968
1969 21 agosto: invasione sovietica di Praga. Primi scontri del “maggio francese”.
Il 14 agosto, Londra invia truppe in Irlanda
del Nord.
1972 1972
30 gennaio: “Domenica di sangue” (Bloody Bill Gates e Paul Allen fondano la Traf-O-Data,
Sunday) a Derry. l’azienda che si trasformerà nella Microsoft.
1973
1974 Primo telefono cellulare.
17 maggio: tre autobombe dei paramilitari 1975
protestanti devastano Dublino e Monaghan Il 30 aprile finisce la Guerra del Vietnam.
causando 33 morti.
1979
Rivoluzione islamica in Iran. 1980
1984 John Lennon viene ucciso a New York.
Una bomba dell’Ira esplode durante il
congresso del Partito Conservatore. 1989 1989
Margaret Thatcher si salva per un soffio. Protesta di piazza Tienanmen, in Cina. Crolla il Muro di Berlino (sotto).
1993
1994 Entra in vigore il Trattato di Maastrich,
L’Ira proclama il cessate il fuoco. nasce l’Unione Europea.
1996
L’Ira pone fine alla tregua con una bomba al
Canary Wharf, a Londra.
99
S
ARTE
© THE STATE TRETYAKOV GALLERY, MOSCOW, RUSSIA
LA FORMA
BANCHETTO DI NOZZE
Sotto, nel lungo fregio sono dipinti
con uno stile quasi infantile pane,
frutta, pesci e galli vivi. Sul piatto a
destra stupisce la presenza di un uomo:
rappresenta un amante defunto.
DELLA
© THE STATE TRETYAKOV GALLERY, MOSCOW, RUSSIA
100
S
Un tuffo nell’universo di Chagall: dove il
INTRODUZIONE
AL TEATRO EBRAICO
POESIA
affollano vari personaggi:
e tutto è magicamente possibile. dal regista al critico, che ha
in spalla Chagall (a sinistra),
dal direttore di un’orchestra
klezmer (i musicisti dei
matrimoni) ad attori e
saltimbanchi.
101
S
LETTERATURA
MUSICA Uno scriba-poeta sta riflettendo su
Un violinista “stregonesco” e come continuare dopo aver scritto
incantatore suona sospeso a mezz’aria. la prima frase: “c’era una volta”
Nel Medioevo i medici ebrei usavano (in yiddish). E la mucca, simbolo
la musica anche come rimedio dell’animalità, dice il nome di
terapeutico. Chagall (anch’esso in yiddish).
© THE STATE TRETYAKOV GALLERY, MOSCOW, RUSSIA (4)
LA MOSTRA
A Mantova, durante il
Festivaletteratura (5-9
settembre), si inaugura
appena 40 metri quadrati.
Il percorso espositivo
prevede inoltre dipinti e
la mostra Marc Chagall. acquarelli realizzati tra il
Come nella pittura così 1911 e il 1918, e una serie
nella poesia. In esposizione di acqueforti, tra le quali le
oltre 130 opere dell’artista illustrazioni per la Bibbia,
bielorusso tra cui il ciclo le Favole di La Fontaine e
completo di grandi tele le Anime morte di Gogol, a
eseguito per il Teatro testimonianza del rapporto
ebraico da camera di tra arte e letteratura.
Mosca, arrivato in prestito Dove e quando. Mantova,
eccezionale dalla Galleria Palazzo della Ragione,
di Stato Tretjakov della 5/9/2018 - 13/1/2019.
capitale russa. Per queste Info: 02 39469837,
monumentali opere da www.chagallmantova.it.
parete sarà ricostruito Catalogo Electa (tutte le
l’ambiente in cui Chagall opere di questo servizio
lavorò: uno spazio di sono esposte in mostra).
103
S
VEDUTA DALLA
FINESTRA
1916 ca. Chagall
e la moglie Bella
guardano un bosco di
betulle dalla finestra
della loro casa a
Vitebsk, in Bielorussia.
Sembrano sognare
la libertà negata:
l’artista era infatti
rimasto bloccato
nella cittadina dallo
scoppio della Grande
Guerra.
SOPRA LA CITTÀ
1914/1918. L’artista e
l’amatissima moglie
volano abbracciati
e leggeri sopra la
loro città. All’epoca
del dipinto Vitebsk
esisteva ancora:
fu distrutta quasi
del tutto durante
la Seconda guerra
mondiale.
© THE STATE TRETYAKOV GALLERY, MOSCOW, RUSSIA (3)
STUDIO PER
“LA PIOGGIA”
1911. L’opera esprime
I dipinti dell’artista bielorusso hanno la nostalgia per i luoghi
natii. Persone e animali
105
S
STORIE D’ITALIA
PORTOGRUARO (VE) Prometteva a sovrani
e governanti di dar loro la
conoscenza assoluta con
la sua invenzione. Fu un
genio o solo un ciarlatano?
GIULIO
CAMILLO
E IL TEATRO
DELLA MEMORIA
Q
uanto paghereste per possedere il mondo, comprese quelle che si appartengono
la conoscenza assoluta? Quanto alle scientie tutte, ed all’arti nobili e mecaniche”.
sareste disposti a sborsare per uno Ma come era fatta la straordinaria invenzione di
strumento che permette di diventare Giulio Camillo? Lui chiamava “Il Teatro” il suo
“il maggior oratore e di disquisire, sillogizzare progetto: lo immaginava infatti con l’aspetto di
e poetare meglio di ogni retore, antico e un tipico anfiteatro romano a semicerchio, che
moderno”, semplicemente guardandolo? Non era diviso in sette settori, perché per la cabala
solo. La macchina in questione garantirebbe sono sette le Sefiroth, emanazioni divine. Ogni
un’intelligenza ineguagliabile e una memoria settore si alzava per gradi, proprio come le
infallibile. Il re di Francia, Francesco I, per averla gradinate dell’anfiteatro, ed era contraddistinto
sborsò la bellezza di 3.825 livres (per avere da uno dei corpi celesti noti nell’antichità:
un’idea: il salario annuo di un maestro di scuola Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e
era di 40 livres) all’inventore, Giulio Camillo, Saturno. A partire dal secondo gradino, ogni
detto anche Delminio, da Delminium, oggi settore era contrassegnato da un simbolo
Tomislavgrad, la città dalmata da cui proveniva mitologico, dipinto con immagini a vivaci colori:
suo padre. Giulio Camillo era nato tra Veneto e il Convivio (simboleggia gli elementi naturali
Friuli, forse a Portogruaro, intorno al 1480. semplici), l’Antro (gli elementi composti), le
Gorgoni (l’uomo spirituale), Pasifae e il Toro
GLI INIZI. Fin dalla giovinezza si interessò (l’uomo corporeo), Talami di Mercurio (abilità
alla filosofia ermetica e alla cabala. Attorno umane naturali) e Prometeo (abilità umane
al 1525, iniziò a elaborare il suo ambizioso acquisite: scienze, arti, commercio, religione e
progetto: disegnare e costruire un modello legge). L’incrocio fra il settore del pianeta e il
dell’organizzazione dell’universo. In questa livello del gradino produceva l’idea: “svegliava
mappa dell’esistente andavano collocati, come la memoria”, come diceva Camillo “e accendeva
A. MOLINO
scrisse Camillo, “per lochi ed immagini (cioè l’attenzione”. Per esempio, il settore di Marte
per relative posizioni e simboli, ndr) tutti gli era riservato alla guerra e alla violenza. Nel
umani concetti e tutte le cose che sono in tutto gradino più alto, quello dedicato a Prometeo, si
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Sire, mi creda
Giulio Camillo
illustra a Francesco I
di Francia il suo
progetto per
diventare retore
ed enciclopedico
perfetto.
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trovavano raffigurati Vulcano (la metallurgia), vedere la struttura di tutto l’universo e di tutta
Centauro (cavalli e carri da guerra), Serpenti (la la conoscenza umana, rappresentati da simboli
guerra, le battaglie) e le Furie (carcere, supplizi). e da allegorie. Detto così, il progetto poteva
far gola ai potenti. E infatti la fama del Teatro
LA FAMA. Il teatro di Camillo era dunque una di Giulio Camillo si sparse rapidissima in tutta
macchina mnemonica complessa, che avrebbe l’Europa degli intellettuali, ma la sua promessa Forma del sapere
assicurato una conoscenza superiore solo a chi era così estrema che suscitò perplessità. Sotto, la rappresentazione
avesse già un enorme bagaglio di erudizione. Andrea Alciati, insegnante e umanista, credeva del Teatro della
In definitiva, era una vasta scenografia in cui Camillo un millantatore; il letterato Apostolo Memoria, realizzata
erano dipinti simboli e personaggi che sarebbero Zeno lo definiva, senza tanti giri di parole, da Giulio Camillo.
L’ambizioso progetto
stati del tutto incomprensibili a un uomo un ciarlatano. Ma c’era anche chi, come
per memorizzare ogni
comune, in un tempo in cui l’analfabetismo Lodovico Dolce, grammatico e letterato, trovava conoscenza umana
era quasi generale. Ma per spiegare il principio nell’erudito friulano “più tosto divino, che attraverso immagini e
della sua invenzione, Giulio faceva un esempio: humano ingegno”. simboli, si rivela come
chi sta dentro a un grande bosco, non può un anfiteatro romano a
vederlo nella sua interezza, occorre salire su TEORIA O PRATICA? Altra questione: il semicerchio, con sette
un colle per osservarne l’estensione e tutti gli teatro fu costruito o restò nella mente di Camillo colonne e le gradinate.
alberi. Ecco: la sua macchina permetteva di e sulla carta? Pare certo che venne realizzato
ALFONSO D’AVALOS
marchese del Vasto
in Francia, per Francesco I. A lui, Camillo
aveva promesso: “salir potrai a tanta altezza,
che gli altri re del mondo perderanno la vista,
se ti vorranno in su guardare”. Gilbert Cousin,
segretario di Erasmo da Rotterdam, raccontò di
aver visto l’anfiteatro, ma per descriverlo usò le
stesse parole di Viglius van Zwichem, politico
olandese, che scrisse nel 1532 di aver esaminato
“l’opera in legno, segnata con molte immagini”,
con tanti piccoli cassetti pieni di fogli, su cui
erano trascritte citazioni di autori classici. Il
Antieroe
L a vita di Giulio Camillo
non fu avventurosa.
Sì, il friulano compì
parecchi viaggi, ma
solo per avvicinare o
seguire un potenziale
mecenate, di cui era
sempre alla ricerca. Per
il resto, poteva essere
definito tranquillamente
un autentico topo di
biblioteca. un leone fuggito da
Domatore. Obeso, un vicino serraglio.
lento, balbuziente Tutti scapparono, solo
e logorroico, Giulio Giulio Camillo, data la
non era granché stazza, non fu in grado
affascinante. Ma di correre. Così restò
aveva un’altissima immobile, terrorizzato,
considerazione di sé mentre la belva “lo prese
e non si risparmiava senza nocumento per la
certo con donne, cibo coscia, et con la lingua lo
e vino. Un episodio andava leccando [...] et
straordinario comunque il leone a lui si humiliava
gli capitò e fu nel quasi in atto di domandar
1534. Giulio Camillo mercede”. L’evento fece
era a Parigi, dove scalpore, tutta Parigi ne
stava realizzando il parlò. E Camillo scrisse,
Teatro delle idee per il in terza persona, che
re. Un giorno si stava accadde “non altro se
intrattenendo con alcuni non che quello animale
gentiluomini nell’Hotel iscorgesse in lui esser
de Tournelle, un palazzo molto della virtù Solare”.
di proprietà di Francesco A suo parere il leone ,
I accanto all’attuale animale solare, aveva
Place des Vosges, riconosciuto in lui un
quando nella sala entrò suo superiore...
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FLASHBACK
1892
SICILIA
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CORBIS/GETTY IMAGES
AGENDA
A cura di Irene Merli
MOSTRA ROMA
I confini dell’Impero
romano
Un’esposizione sul limes danubiano – da
Traiano, conquistatore della Dacia, a Marco
Aurelio – che vuole far luce sui 1.500 km di
confine orientale. E presenta i risultati dei
più recenti scavi nei campi militari e nei siti
archeologici dell’attuale Slovacchia.
fino al 18/11. Mercati di Traiano-Museo
dei Fori imperiali.
Info: 060608, www.mercatiditraiano.it
MOSTRA TORINO
TINTORETTO LIBRO
SUPERSTAR
Una grande monografica sul più visionario
degli artisti del XVI secolo. Veneziano doc.
T
intoretto torna a casa in vista del cinquecentenario della sua nascita. Al più veneziano degli
artisti del Rinascimento è dedicata infatti la mostra Tintoretto 1519-1594, allestita nell’antico
palazzo dei dogi della Serenissima, oggi perla di Piazza San Marco.
L’esposizione su Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, permette di ammirare 70 dipinti e 20 rari
disegni, arrivati da grandi musei internazionali, istituzioni veneziane e prestigiose collezioni
private, insieme ai celebri cicli realizzati proprio per Palazzo Ducale tra il 1564 e il 1592, posti di
nuovo nella loro collocazione originaria. Figlio di un tintore, Jacopo dovette farsi largo in una
piazza dominata da Tiziano e finì per stupire
In alto, Tarquinio e Lucrezia, 1578/80 ca. i suoi contemporanei (e non solo) con il
Sotto, l’autoritratto dell’artista realizzato
alla fine della sua carriera, nel 1588.
suo talento audace e visionario e il suo
colorismo raffinato.
Rossini inedito
Capolavori. Abbellì chiese e palazzi di A 150 anni dalla morte del grande
Venezia su commissione dei dogi e dei compositore del Barbiere di
notabili della Serenissima, affrontando tutti i Siviglia, una biografia romanzata
generi dell’epoca: storici, religiosi, mitologici che esplora i lati inediti dell’artista.
e anche la ritrattistica. In mostra spiccano Raggiunse in vita fama e notorietà
Susanna e i vecchioni, Giuditta e Oloferne, Il eppure, stranamente, smise di
ratto di Elena, Giuseppe e la moglie di Putifarre. comporre a soli 37 anni. E fu una
Nel ricco nucleo di ritratti, quello del doge figura molto più complessa di
Giovanni Mocenigo e il primo e l’ultimo dei quanto si sappia.
suoi intensi autoritratti.
Dal 7/9 al 6/1/2019. Palazzo Ducale, Simona Baldelli, L’ultimo spartito di
Appartamento del Doge. Info: 041 Rossini, Piemme, euro 18,50.
8627168, www.palazzoducale.visitmuve.it
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ST IN
BE NA
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una storia
TO
30
S
invincibili d 187° reggimento folgore d le banDe militari scozzesi d operazione black buck
■
ANDY WARHOL ■ ELEONORA DI TOLEDO ■ ETTORE MAJORANA ■ FRYDERYK CHOPIN ■ GALLA PLACIDIA ■ GIORDANO BRUNO ■ LAURA ■ NELSON MANDELA ■ RASPUTIN
ELEONORA DI TOLEDO
UNA NOBILDONNA
SPAGNOLA ALLA
CORTE DEI MEDICI
PASTORE
uniformi DI GREGGI
Il tartan nelle pipes E GUARDIANO
& drums band dei IN MINIERA
reggimenti scozzesi
IMPRIGIONATO
PER QUASI
Sped. in A. P. - D.L. 353/03 art. 1, comma 1 NE/VR
UN TERZO
RASPUTIN
DELLA SUA VITA
IL CONTROVERSO
IL RUGBY SANTONE CHE
PER UNIRE AMMALIÒ LA ZARINA
IL PAESE
invincibili
appena tornato
libero dopo 27
anni di carcere.
ANDY WARHOL
QUANDO LA
TRASGRESSIONE
DIVENTA ARTE
da alessandro magno
E POI LE VITE DI:
a scipione l’africano,
NELSON
MANDELA
• ETTORE MAJORANA
da scanderbeg a • FRYDERYK CHOPIN
• GALLA PLACIDIA
marlborough, fino • GIORDANO BRUNO
a Žukov, ecco come • LA “LAURA”
DEL PETRARCA
un condottiero guerra aerea unità d’élite
diventa invictus Con l’Operazione Black Buck Gli uomini del 187° Reggimento IL PADRE NOBILE
i britannici attaccarono le Falkland
partendo dalle coste inglesi
paracadutisti Folgore, da
El Alamein all’Afghanistan DEL MODERNO SUDAFRICA
Storia
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Hanno collaborato a questo numero:
A. Angela, A. Bacci, F. Campanelli, P. Cortesi, M. Erba, M. Ferrazzoli, M. L. Leone,
M. Liberti, G. Lomazzi, M. Manzo, R. Michelucci, E. Monti, A. Pescini, F. Porciani, Periodico associato alla FIEG Accertamento Diffusione Stampa Codice ISSN:
G. Rotondi, E. Spagnuolo, D. Venturoli, E. Vitaliano, P. Vozza, S. Zimbardi. (Federaz. Ital. Editori Giornali) Certificato n. 8433 del 21/12/2017 1824-906x
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SETTECENTO NOVECENTO
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