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Lezione 1 del 30.11.

2016
F.F.
Argomenti: vascolarizzazione del cranio e del collo in generale, verranno meglio approfonditi in
seguito

Vascolarizzazione del cranio

Introduzione alla seconda parte del corso di anatomia II:


Si approfondirà l’anatomia topografica di vasi e nervi di testa e collo, il corso dura 3 lezioni; in seguito si
approfondiranno il torace (prima parte del 2 semestre), addome/pelvi/dorso (nella seconda parte del prossimo
semestre).
Questo perché ad ora abbiamo visto solo l’impalcatura del nostro corpo, ora bisogna descrivere l’interno e i
vari impianti che alimentano e connettono le varie parti.

[Esame finale: l’esame di giugno sarà composto da due parti di 10/12 min, le domande saranno una sugli arti
e una di anatomia topografica di testa, collo, addome; chi non ha passato il parziale di novembre avrà 1/2
domande in più su ossa ecc. Idem per chi non passa anatomia microscopica a giugno.]

[Non posso non aggiungere il trucco del prof per calcolare l’età: dopo i 30 davanti al Trago si formano
delle pieghette verticali, dai 30 ai 40 la prima pieghetta, dopo ogni 5 anni si forma una righetta]

Circolazione Parietale e circolazione Viscerale:


La circolazione parietale è la vascolarizzazione della scatola cranica o in generale della parete del corpo, la
circolazione viscerale è invece relativa all' organo/i contenuti; nel torace e addome questa distinzione è ben
evidente, ogni organo ha i suoi nervi e vasi come la parete, quindi i vasi gastrici sono diversi per esempio da
quelli che arrivano al muscolo retto dell’addome, ciò dipende anche da una derivazione embriologica
diversa.
Invece nella testa e nel collo ci sono numerosi punti di contatto tra i vasi che si portano all' organo (faringe,
tiroide, ecc) e i vasi della parete del collo, composta soprattutto dai muscoli Sopraioidei, Sottoioidei e
Sternocleidomastoideo.

Circolo Succlavio e circolo Carotideo:


Il circolo succlavio come dice il nome comprende tutti i vasi che originano dalla succlavia mentre il circolo
carotideo è dato da tutti i vasi terminali della carotide interna ed esterna derivanti della carotide comune.
Se dividiamo la regione cefalica in due elementi: testa e collo vediamo che la faccia (tessuti molli dello
splancnocranio) sono vascolarizzati da rami della carotide esterna mentre le regioni intracraniche sono
vascolarizzate dalla carotide interna e dall' arteria vertebrale, formando il poligono di Willis.
Tuttavia i due sistemi non sono cosi separati tra di loro poiché ci sono diverse anastomosi, quindi ci possono
essere rami della carotide interna che vascolarizzano zone extracraniche e viceversa, come esistono a livello
del collo numerose anastomosi tra la succlavia e la carotide esterna. Esistono dei rari casi di individui che
hanno rami con origine dalla carotide comune, tuttavia la maggior parte ha solo la suddivisione in carotide
interna ed esterna, questa alterazione anatomica può creare problemi durante gli interventi chirurgici.
La carotide interna si ramifica solo intracranicamente dopo il
canale carotideo, invece la carotide esterna si ramifica già nel
collo; la peculiarità della biforcazione carotidea è la presenza del
glomo e del seno carotideo.

Glomo e seno carotideo:


Sono entrambi dei recettori, il seno (espansione della parete
iniziale della carotide interna) è innervato dal Vago e ha il ruolo
di barocettore, ovvero registra la pressione interna del sangue;

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invece il Glomo (1mm) è un "pallino nervoso" innervato dal Glossofaringeo, con delle ramificazioni
dendritiche nella parete Aortica che rilevano il pH sanguigno, quindi sono dei chemocettori; di fatto
controllano che il pH sia stabile intorno a 7 per evitare acidosi o alcalosi.
La biforcazione carotidea è situata nel 70% tra C3 e C4 tuttavia è una caratteristica molto soggettiva pertanto
non ci si può basare solo sulla statistica quando si deve eseguire un’incisione in queste zone.

Rami della carotide esterna:


• Rami collaterali: sono quei tronchi che si staccano lungo il decorso di un’arteria senza che questa
perda la propria individualità.
• Rami terminali: sono rappresentati dalle ultime ramificazioni, parte finale di un vaso.

I rami terminali della carotide esterna sono 2:

-arteria Temporale superficiale: si porta nella fossa temporale, appoggiata sopra il muscolo temporale e
anteriormente al meato acustico esterno nella zona dell’incisione preauricolare; ha polso apprezzabile anche
se non si usa durante l’anamnesi.
Presenta un ramo importante per la vascolarizzazione della faccia, l’arteria trasversa della faccia, che
decorre sotto l’arcata zigomatica.

-arteria Mascellare {vecchia nomenclatura Mascellare interna}: si porta nella fossa infratemporale pertanto
ha un decorso mediale, per una corretta visualizzazione bisogna rimuovere l’arcata zigomatica e gli
Pterigoidei.
Un ramo terminale del mascellare si inserisce nella fossa Pterigopalatina, un altro nel canale mandibolare
(forma l’arteria alveolare inferiore).
I suoi rami principali vascolarizzano la Mascella, la Mandibola e annessi, oltre a tutti i muscoli nella zona
per lo più masticatori (massetere, temporale e pterigoidei).

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Presenta poi il ramo Palatino che discende
nel canale palatino per arrivare poi al foro
palatino maggiore e minore per
vascolarizzare il Palato.
Il ramo Sfenopalatino che entra nel foro
Sfenopalatino per arrivare alla cavità
nasale, si ramifica sulle pareti laterali del
naso; poi presenta un ramo che passa sul
tetto delle cavità nasali e si porta sul setto
osseo dando l’arteria Nasopalatina sinistra
che percorre il setto nella faccia sinistra
insieme alla gemella sulla faccia destra,
queste si portano nella porzione superiore
del palato in corrispondenza del canale
incisivo che presenta infatti due fori. Le
due Nasopalatine si anastomizzano poi nel
palato con le arterie palatine maggiori sempre rami della Mascellare.

Poi presenta il ramo Meningeo medio che si porta nelle meningi passando per il foro spinoso ciò dimostra lo
stretto legame tra la vascolarizzazione intra e extra cranica.

Il ramo terminale della mascellare divide gli


anatomici su due teorie: alcuni sostengono sia il
ramo sfenopalatino altri sostengono che sia il
ramo Infraorbitario. Questo ramo passa per la
fessura orbitaria inferiore, percorre il pavimento
dell’orbita nel solco infraorbitario per poi
ingrottarsi e fuoriuscire dal foro infraorbitario.
L' infraorbitaria vascolarizza la faccia in
profondità.

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I rami collaterali della carotide esterna sono suddivisibili in 3 gruppi:

-ANTERIORI:

1-Tiroidea superiore: vascolarizza la regione


sottoioidea, la Tiroide e altri organi come la Laringe e la
Faringe, oltre che la parete (muscoli sottoioidei e
sottocute).

Arteria Succlavia: Aiuta la tiroidea superiore a


vascolarizzare questo distretto. Vascolarizza inoltre
l’arto superiore, encefalo e cervelletto.
Ha 3 importantissimi rami:
• Tronco Tireocervicale: è il primo in senso
medio-laterale, da esso originano l’arteria
tiroidea inferiore per la tiroide (ghiandola
estremamente vascolarizzata) e altri rami che
completano la vascolarizzazione della parete
anteriore del collo. Nella parte discendente dà il
ramo toracico mammario, interno al torace, dal
quale originano le arterie intercostali.
• Ramo vertebrale: ramo intermedio in senso medio
laterale, raggiunge encefalo e cervelletto.
• Tronco Costocervicale: è il terzo in senso medio
laterale, vascolarizza i m. prevertebrali e tramite
due rami, uno alto e uno basso, i m. paravertebrali
di tronco e collo.
Fondamentali per la vascolarizzazione del collo sono la
tiroidea superiore e la tiroidea inferiore, che entrano in
anastomosi tra loro presso la tiroide, importante poiché si
tratta dell’anastomosi tra il circolo succlavio e il carotideo.

2-Faciale {vecchia nom. Mascellare esterna}: anche questa


(come l’a. temporale superficiale) ha polso apprezzabile, si
trova esternamente al muscolo Ioglosso e Milojoideo; serve
per vascolarizzare la zona muscolocutanea superficiale.
Passa per l’incisura antigoniale della mandibola per arrivare
all' angolo mediale dell’occhio dove si anastomizza con
l’arteria infraorbitaria del mascellare. Inoltre a livello
dell’occhio si anastomizza con l’arteria Oftalmica
intracranica (ramo della carotide interna), a dare
un’anastomosi non particolarmente funzionale per l’encefalo
ma importante per l’orbita e periorbita.
L’arteria Facciale vascolarizza la zona sopraioidea del
collo.

3-Linguale: si trova molto in profondità e vascolarizza la


lingua, ricchissima di arteriole in ogni sua parte.
Non contando che l’origine della lingua sia ioidea (nel
collo) l’arteria linguale vascolarizzando solo questo
specifico organo ci permette di affermare che non ha
rapporti con il collo ma solo con la testa.

-POSTERIORI:

1-auricolare posteriore: dietro al meato acustico esterno


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2-occipitale

-MEDIALI:

-Faringea ascendente: appoggiata alla faringe, vicino al m.


costrittore superiore della faringe e Buccinatore

[Davanti allo Sternocleidomastoideo dove c'è la biforcazione


carotidea è possibile sentire il polso carotideo]

Per concludere:
I vasi arteriosi che vascolarizzano la faccia sono: arteria
Oftalmica, arteria Mascellare, arteria trasversa della faccia e
l’arteria facciale.

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Sistema venoso di testa e collo
Le vene non sono sempre dei satelliti delle arterie, per esempio le vene superficiali sono indipendenti e
drenano i tessuti nelle zone sopra la fascia comune del corpo; invece esiste solo un’arteria definibile
superficiale......{ha detto che ne parlerà in seguito}
Bisogna prestare molta attenzione nel visualizzare immagini del sistema venoso poiché c'è notevole
differenza tra il circolo superficiale e quello profondo e su molti libri/immagini i due circoli vengono
mischiati.
In una dissezione i due sistemi sono facilmente distinguibili poiché è c'è la fascia comune del corpo che

separa i due circoli.


Soprattutto c'è confusione nell' area del collo, dove ogni autore sviluppa una teoria propria di come si
articolano le varie fasce del collo e ciò poi si ripercuote anche sull' organizzazione teorica del circolo venoso

di quella zona.
Per visualizzare i vasi profondi bisogna asportare i muscoli, così facendo per esempio è possibile visionare la
giugulare interna, satellite della carotide comune, la giugulare anteriore, giugulare esterna, ecc...

Superficiali principali:

1-giugulare esterna: grosso vaso laterale in cui affluiscono la giugulare anteriore e posteriore, tutto questo
complesso drena solo la cute e il sottocute fino alla fascia comune.
La giugulare esterna si unisce alla vena Succlavia.

2-giugulare anteriore (confluisce nell'esterna): raccoglie il sangue refluo dal mento e dalla parte anteriore del
collo.

3-giugulare posteriore (confluisce nell'esterna): raccoglie il sangue della regione nucale.

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Profonde:

-giugulare interna: entra attraverso il foro giugulare nell' encefalo per


permettere il drenaggio venoso dello stesso; attraverso i suoi rami
satelliti si lega alle vene linguale, tiroidea superiore e tiroidea inferiore
permettendo così il drenaggio delle relative arterie di derivazione
carotidea esterna.
Drena il sangue venoso sia degli organi del collo che della parete del
collo nella zona sotto fasciale (parte profonda che comprende anche i
muscoli ioidei, sottoioidei e Massetere) per poi dirigersi verso il tronco
brachiocefalico o la succlavia.
Anche in questa parte le varianti anatomiche sono moltissime.

Rami della giugulare interna:

-vena retromandibolare {vena facciale posteriore}: satellite della carotide esterna e ramo della giugulare
interna, purtroppo non si è potuta chiamare giugulare esterna per poterla poi associare alla carotide esterna
come invece avviene tra la carotide interna e la giugulare interna per avere l’albero venoso e arterioso uguali.
Superiormente si continua con la temporale superficiale e medialmente con la vena mascellare (trattata in
seguito).

Le vene Facciale {vena facciale anteriore} e Linguale confluiscono nella retromandibolare, in particolare la
linguale confluisce nella facciale prima che la facciale confluisca a sua volta nella retromandibolare, in
alcuni la linguale si porta direttamente nella giugulare interna.
A questo punto la retromandibolare confluisce nella giugulare interna (ci sono tanti casi anatomici diversi per
cui non c'è uno standard definito).

-Tiroidea superiore: in quasi tutti si porta direttamente nella giugulare interna, in alcuni casi arriva nella
facciale formando il tronco tiro-linguo-faciale che sbocca nella retromandibolare; è il ramo discendente che
si vede nell' immagine.

N.B: un altro gruppo di anatomisti ha tenuto la retromandibolare {facciale posteriore} però non comprende
tutto il tratto di vena retromandibolare, la facciale {facciale anteriore} e poi c'è un pezzo comune alle due
chiamato {facciale comune}.

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N.B: associare la giugulare interna alla carotide interna non è del tutto sbagliato: è satellite anche
contemporaneamente della carotide comune fino alla biforcazione per poi seguire solo l'interna. Non sono
associabili invece la carotide esterna e la giugulare esterna, poiché quest' ultima è una vena superficiale che
non ha nessuna arteria satellite.

-vena mascellare: l'arteria mascellare con tutti i suoi rami (sfenopalatino, palatino, ecc...) hanno come satelliti
le omonime vene, queste vene si uniscono a formare un plesso chiamato Pterigopalatino dal quale origina la
comune vena mascellare.
Anche se la componente meningea media dell'arteria mascellare diventa intracranica, pertanto sarà drenata
da vene satelliti intracraniche, raggiungerà come le altre il plesso venoso pterigoideo. Questo fenomeno
rafforza quanto detto sul legame tra circolazione intracranica e extracranica.
Alcuni rami del plesso venoso pterigoideo si insinuano nel foro ovale: succede spesso che si inserisca la
componente vascolare in fori per il sistema nervoso con un ruolo di isolamento, poiché le vene sono morbide
e creano una sorta di cuscinetto intorno al nervo (in questo caso si tratta del trigemino- branca mandibolare),
in questo modo si evitano infezioni da sfregamento.

N.B: le vene fungono da passaggio per molti agenti patogeni, per esempio se trombizza l'oftalmica favorisce
il passaggio batterico che può arrivare a danneggiare orbita e soprattutto il seno cavernoso, una regione
intracranica, mettendo a rischio la vita del paziente.

Triangolo pericoloso: poiché tutto ciò che avviene in quest' area può andare a coinvolgere l’encefalo, ad
esempio l’arcata gengivo-dentale superiore è potenzialmente rischiosa per via del seno mascellare.

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