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Dante Gabriel Rossetti

pittore e poeta britannico, tra i fondatori del movimento artistico dei Preraffaelliti insieme a
William Hunt, Ford Madox Brown e John Everett Millais.

Artista complesso e dai molteplici interessi, propugnava un'arte che recuperasse l'autenticità
e la spiritualità del passato.[2] La sua stessa vita incarnò in molti aspetti i principi
romantici.[2] Si interessò sin dalla giovinezza a Dante ed ai poeti del dolce stil novo,
passione ereditata dai genitori, ma anche ai romantici inglesi e tedeschi, ai romanzi gotici e
agli scrittori come William Shakespeare, Goethe, William Blake e Edgar Allan Poe.[3] I
suoi dipinti, estetizzanti e sensuali soprattutto nelle figure femminili,[2] sono ascrivibili alla
corrente europea del simbolismo.

Indice
 1 Biografia
o 1.1 Giovinezza
o 1.2 L'astro del preraffaellismo ed Elizabeth Siddal
o 1.3 Gli anni a Cheyne Walk e la morte
 2 Stile pittorico
 3 Note
 4 Bibliografia
 5 Voci correlate
 6 Altri progetti
 7 Collegamenti esterni

Biografia

Autoritratto, 1847
Giovinezza

Figlio dell'esule italiano Gabriele Rossetti e della dama Frances Polidori, Rossetti nacque il
12 maggio 1828 a Londra, al n. 38 di Charlotte Street, con il nome di battesimo di Gabriel
Charles Dante; solo successivamente adottò il nome pubblico di «Dante Gabriel»,
desiderando un accento maggiormente letterario al proprio nome dati i suoi interessi nella
poesia.[4] Charles Lyell, padre della geologia moderna, gli fece da padrino.[5]

Suo padre nacque il 28 febbraio 1783 a Vasto nel Regno di Napoli, fu librettista di teatro
lirico e curatore del museo di Napoli. A causa della partecipazione ai moti insurrezionali
del 1820-1821, fu costretto a lasciare il regno e, dopo una breve parentesi a Malta, si
trasferì in Inghilterra nel 1824 dove svolse la professione di insegnante di italiano.[5]

Rossetti era il secondo di quattro fratelli, Maria Francesca, Christina e William Michael,
con i quali ebbe in comune la prima educazione e gli studi. L'ambiente familiare era ricco
di fermenti religiosi ed artistici, sicché gli servì d'eccellente tirocinio. Ancora giovanissimo,
divorava le opere di William Blake, Walter Scott, Edgar Allan Poe, Samuel Taylor
Coleridge e Lord Byron; le prime letture erano principalmente inglesi o francesi, tanto che
inizialmente sentì poca inclinazione per le opere italiane. Fu dal padre e dalle copiose
letture che fece a sedici anni su Dante Alighieri che trasse l'amore per la civiltà italiana, e
per il suo massimo poeta, che lasciò tracce profonde sulla sua fantasia.

La vocazione poetica del Rossetti fu effettivamente precoce: a sei anni stese The Slave, e a
dodici anni compose Sir Hugh the Heron, a Legendary Tale in Four Parts (la sua prima
opera stampata) e Roderick and Rosalba, a story of the Round Table, scritta insieme ai
fratelli. Il primo accenno all'interesse del Rossetti alla poetica italiana si trova invece tra il
1845 e il 1849, quando tradusse sistematicamente la Vita nova e la maggior parte della
lirica stilnovistica, in modo da formare il volume The Early Italian Poets from Ciullo
d'Alcamo to Dante Alghieri in the original metres together with Dante's Vita Nuova, che
sarà dato alle stampe a Londra nel 1861.[4]

E parallela, intensa, rimase la sua attività pittorica, che si risolse nell'ingresso alla King's
College School, dove dal 1841 al 1845 fu allievo di Henry Sass; frequentò poi la Royal
Academy, che lasciò nel 1848 per Ford Madox Brown, con il quale rimarrà legato anche
dopo gli studi da un saldo vincolo d'amicizia.[6] All'accademia furono in molti a rimanere
affascinati dalla sua personalità affascinante e dominatrice: tra questi, vi furono William
Holman Hunt, John Everett Millais e Thomas Woolner. I quattro artisti, attratti dagli
entusiasmi giovanili e da una comune avversione per l'arte ufficiale, fondarono nell'autunno
del 1848 la Confraternita Preraffaellita (Pre-Raphaelite Brotherhood).[4]

L'astro del preraffaellismo ed Elizabeth Siddal


La moglie Elizabeth Siddal nelle vesti di un'estatica Beatrice Portinari, nel dipinto Beata
Beatrix

Come già accennato, il preraffaellismo era un movimento che rifiutava le tradizioni che
supponeva posteriori alla pittura di Raffaello Sanzio, rivalutando l'arte dei «primitivi» e dei
quattrocentisti: sul piano ideologico, invece, si auspicava un ritorno «all'araldico mondo
della cristianità medievale» e ad un'arte genuina, semplificata, attingendo particolare vigore
dai Nazareni, dal gruppo dei puristi italiani e dai primitifs francesi.[7]

Intanto Rossetti si invaghì, nel 1850, di una delle sue modelle. Era costei Elizabeth Siddal,
una donna dolce, indigente ma molto colta e versata nelle arti, che sposò poi dieci anni
dopo, nel 1860. La Siddal stimolò immensamente la fantasia creatrice del marito pittore,
che la ritrasse in un largo numero di quadri e disegni: in Beata Beatrix, addirittura, Rossetti
identifica la moglie nella Beatrice Portinari di dantesca memoria.[8] In questo periodo,
infatti, Rossetti eseguì gran parte dei suoi lavori sotto l'ombra di Dante, trasponendo in
pittura, con toni liricamente melodrammatici, sia la vita del poeta, che temi spiccatamente
neomedievali e cavallereschi. Delle opere di questi anni si segnalano La visione di Dante:
Rachele e Lia, Il sogno di Dante alla morte di Beatrice, Saluto di Beatrice: tutti soggetti
esplicitamente desunti dalla Vita nuova, che Rossetti tra l'altro tradusse in inglese nel 1861,
sotto il titolo di Early Italian Poets.[9]

Ciò malgrado, si trattò questo di un periodo assai luttuoso per il Rossetti. La moglie Lizzie,
infatti, abusava regolarmente del laudano, chiedendone il sollievo contro la sua salute
declinante: ora, tuttavia, incominciò a sentire il dominio della droga, che ne acuiva la lenta
consunzione. Nel 1861, dopo un parto prematuro di un neonato nato morto, la sua
costituzione peggiorò ulteriormente (soffriva di atroci nevralgie), così come la sua
depressione e schiavitù al laudano: fu proprio un errato dosaggio dello stupefacente ad
ucciderla, l'11 febbraio 1862. In realtà si scoprirà, dopo molto tempo, che Rossetti aveva
occultato la lettera d'addio per evitare lo scandalo del suicidio e le possibili conseguenze
legali economiche alla sua famiglia (essendo il suicidio considerato un reato all'epoca).[4]
Targa blu al n. 16 di Cheyne Walk, Chelsea, Londra

Gli anni a Cheyne Walk e la morte

La morte dell'amata Lizzie lasciò il marito sopraffatto dal dolore, a tal punto da indurlo ad
inumare nella sua bara un plico con le proprie opere poetiche incompiute. L'artista continuò
a lavorare instancabilmente, frequentando occasionalmente anche amici e conoscenti, ma la
malinconia s'impadroniva sempre più del suo animo: alcolizzato e tossicodipendente, ormai
in preda ad una specie di mania di persecuzione, Rossetti si sottopose anche ad alcune
pratiche di spiritismo, affermò più volte d'essere visitato dal fantasma della fanciulla, e non
di rado discorreva sul suicidio, un argomento che divenne piuttosto ricorrente nei suoi
discorsi.[4]

Nel frattempo, Rossetti si trasferì al n. 16 di Cheyne Walk, a Chelsea, in un'antica dimora


del periodo Tudor, che adornò con bizzarri oggetti d'arte - ebbe una particolare predilezione
specialmente per le porcellane orientali di colore azzurro - ed animali esotici e rari, che
apprezzava sin da fanciullo. Per un certo periodo di tempo ebbe come inquilini gli
eccentrici amici George Meredith e Algernon Charles Swinburne, che lo persuasero a
riesumare il corpo di Elizabeth e di recuperare il manoscritto delle sue poesie, che pubblicò
nel 1870 in una raccolta intitolata Poems. I versi, carichi di erotismo e sensualità,
suscitarono aspre critiche, alle quali Rossetti rispose con la pubblicazione di The House of
Life, un canzoniere di cinquanta sonetti e undici canzoni che rappresenta il suo contributo
poetico più notevole.[4] Rossetti continuò comunque a lavorare, producendo una numerosa
serie di dipinti.

Nel frattempo, lo squilibrio mentale iniziò a travagliare ancor di più il Rossetti, che in
questi anni patì l'insonnia e feroci allucinazioni: tentò addirittura il suicidio ingerendo una
fiala di laudano, ma venne salvato in extremis. L'ammirazione di amici (tra cui si segnalano
i Morris e Hall Caine) circondò l'artista che lentamente esaurì le sue energie, per poi morire
a Birchington-on-Sea il 10 aprile 1882, per via di una forma di paralisi.[4]

Stile pittorico
Persefone (1874); olio su tela, 1251×61 cm; la modella è Jane Burden

Lo stile pittorico di Dante Gabriel Rossetti inizialmente presentava una maniera


spiccatamente preraffaellitica, evidente nelle prime opere, specialmente ne L'infanzia della
Vergine Maria e in Ecce Ancilla Domini; ciò malgrado, l'artista successivamente si discostò
dagli scopi dei preraffaelliti, preferendo la raffigurazione di racconti avventurosi ad una
pedissequa imitazione della natura. In questo filone sono ascrivibili tele come Il
laboratorio, La canzone delle sette torri, Blue Closet, Hesterna Rosa, Come s'incontrarono,
tutte opere dove il Rossetti si è lasciato guidare dall'ardore della sua fantasia, intensa e
talora aggressiva. Una decadenza di queste qualità immaginative si ebbe dopo il trapasso
della moglie, che lo lasciò nella disperazione.

In questa nuova fase, sancita con l'esecuzione della Beata Beatrix (ultimo ritratto con la
Siddal come modella), il Rossetti ebbe a dipingere specialmente ritratti idealizzati di donne
a mezzo busto, per le quali si servì di Jane Burden (moglie di William Morris e amante di
Rossetti per un periodo) come modella, in sostituzione della moglie defunta: quadri come
Monna Vanna, Madonna Pomona, Venus Verticordia, Persefone, L'amata sono brillanti
esempi di questa fase artistica rossettiana. Altre modelle del secondo periodo di Rossetti
furono Fanny Cornforth (sua ultima amante nonché domestica), Ellen Smith, Marie Ford,
Alexa Wildings ed altre, tutte fisicamente simili a Elizabeth, in quanto incarnanti come lei
un preciso modello estetico di donna, secondo l'estetica preraffaellita.

Nonostante le difficoltà che Rossetti ebbe nell'uso dei colori a olio, che non riuscì mai a
padroneggiare, la sua produzione artistica conobbe comunque una favorevolissima
ricezione, manifestandosi con forme che guadagnano in qualità poetica ciò che perdono di
deficienze tecniche. Basandosi sui modi stilistici seguiti dagli alluminatori medievali, che
riuscivano a distribuire il colore in una maniera piatta ma intensa, Rossetti riuscì a
manifestare con chiarezza il proprio sentimento, specialmente nelle opere di piccole
dimensioni:

« [Rossetti] riuscì mirabilmente a esprimersi, più che nei grandi, nei quadri di piccole
dimensioni eseguiti ad acquerello o a colori opacati col bianco; e con questa tecnica
appunto dipinse molte delle sue cose migliori »
(Praz; Popham)

Del Rossetti esiste un numero cospicuo di opere, che in gran parte sono proprietà di musei
inglesi: l'artista, infatti, è rappresentato con esemplari cospicui nella Tate Gallery a Londra,
all'Ashmolean Museum di Oxford, nel museo Fitzwilliam di Cambridge, nella Walker Art
Gallery di Liverpool e nelle gallerie di Birmingham e Manchester.

Note
1. ^ sfogliabile anche cliccando qui (Internet Archive)
2. ^ a b c Rossétti, Dante Gabriele nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL
consultato il 5 gennaio 2017.
3. ^ Dante Gabriel Rossetti, in Il portale di RAI Cultura dedicato all'arte e al design.
URL consultato il 5 gennaio 2017.
4. ^ a b c d e f g Praz; Popham.
5. ^ a b (EN) Dante Gabriel Rossetti, Delphi Complete Paintings of Dante Gabriel
Rossetti (Illustrated), Delphi Classics, 28 agosto 2014. URL consultato il 5 gennaio 2017.
6. ^ Treuherz et al., pp. 15–18.
7. ^ preraffaellismo, in Enciclopedie on line, Treccani. URL consultato il 13 aprile 2016.
8. ^ Ricordiamo che Beata Beatrix è stata realizzata nel 1872, dieci anni dopo la morte
della Siddal.
9. ^ Giannantonio.

Bibliografia
 Pompeo Giannantonio, Rossetti, Dante Gabriele, in Enciclopedia Dantesca, Roma,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.
 Mario Praz; Arthur Popham, ROSSETTI, Dante Gabriele, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
 (EN) Julian Treuherz, Elizabeth Prettejohn; Edwin Becker, Dante Gabriel Rossetti.
London: Thames & Hudson, 2003, ISBN 0-500-09316-4.
 (EN) William Michael Rossetti, Dante Gabriel Rossetti as designer and writer,
Internet Archive, 2014 [1889], ISBN 9781498028400, OCLC 776379093.

Voci correlate
 Preraffaelliti
 Gabriele Rossetti – padre
 Frances Polidori – madre
 William Michael Rossetti - fratello
 Christina Rossetti - sorella
 Maria Francesca Rossetti - sorella
 Elizabeth Siddal - moglie
 Circolo pisano

Altri progetti
 Wikiquote contiene citazioni di o su Dante Gabriel Rossetti
 Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dante Gabriel Rossetti

Collegamenti esterni
 Centro Europeo di Studi Rossettiani - Vasto - Chieti, su centrorossetti.eu.
 Poema completo "La damigella beata" accompagnata dalla cantata omonima di
Claude Debussy sul sito "Poesie in forma di rosa", su qohelet.altervista.org.
 (EN) Una raccolta completa dei dipinti e delle opere poetiche di Rossetti, su
rossettiarchive.org.
 (EN) Dante Gabriel Rossetti su Artcyclopedia, su artcyclopedia.com.
 (EN) Ten Dreams Galleries, su tendreams.org.

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