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Non le rivolse neppure una parola

Signore, figlio di Davide… mia figlia è molto tormentata de un demonio

Forse non è la figlia che ha bisogno di essere salvata. Forse la causa è la stessa
mandre.
Sappiamo che a volte sono i propri genitori che “distorgono” i figlio: molta
possessività o al contrario molta permissività. Sono i genitori forse i primi a Dover
essere curati, però loro vedono solo la difficoltà dei figli.
Gesù non responde… non

Lei si lamenta ai discepoli.


Continua a gridare (viene gridando). Il grido che è certamente dettato dal dolore,
però a volte si riveste di rabbia, impedisce l’ ascolto.

Lui è stato mandato alle pecore perdute di Israele.


È una missione di misericordia, di ritrovamento delle persone.

È lei che cambia. Dice stavolta “Signore, aiutami” – è una preghiera questa volta
diretta a lei stessa.

Però neanche stavolta viene esaudita la preghiera:


A volte chiediamo aiuto per certi aspetti della nostra persona, pero non si tratta di
quelli che dobbiamo essere curati. E ci impegnamo ad aspettare che il Signore ci
esaudisca quella particolare petizione e non abbiamo risposta, e non ci accorgiamo
che ci apre le porte in altre direzioni.

Qui gli dice: che il pane – cioè la sua parola, la sapienza è per darla ai figli.

Lei riconosce finalmente che quello di cui ha bisogna è il pane della sua Parola. Una
parola che la ristabilisce e la cura. Quando Gesù le parla, riconosce che ha fatto un
bel camino. De gridona, ad egoísta un poco cieca, fino a riconoscere la necessità di
una parola che può trasformargli la maniera di pensare che la porta alla morte.

Una Parola che restaura il nostro tessuto psichico distrutto. Per questa donna, era
il silenzio fu terapéutico. Poi una parola che dice: se ti dico una parola tu sembra
non fare caso a lei.

Sembra difficile ad accontentare Gesù:

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