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—Qui stai!
Euríale grugnì.
—Possiamo?
—Medusa! —esclamò.
—O?
Una dea?
—Sperate!
Ma il ragazzo non stava mirandolo. La freccia volò al
di sopra della testa di Percy ed una gorgona ululò di
dolore. Il secondo guardiano mosse freneticamente la
sua lancia incitando a Percy ad affrettarsi.
—Andiamo!
—Quasi dove?
Frank maledisse.
Juno sorrise.
—Percy! Andiamo!
—Percy… Jackson?
—Juno.
La dea sorrise.
La ragazza vacillò.
—O quizás…—vaciló Frank.
Suonava preoccupato.
Corse.
—Entonces…—comenzó a dire.
Reyna lo studiò.
Reyna sospirò.
—Non il sé—dijo.
Hazel si affrettò.
—Sì, Reyna.
—Più o meno.
Hazel rise.
—Figlio di semidei?
—Perché? Si sorprende?
—Quegli inebetiti…
—Presuntamente?
—Vedrai già.
—Sperate!
Fu interrotta da un elefante.
—Lasciate passo!
—Che demo…?
—Ovviamente.
—Sé. Per?
Don rise.
—Per favore!
Il fauno sospirò.
—Corretto.
—Sembri nervoso.
Hazel lo guardò.
—Io? Appoggiarti?
—Lo penserò.
Hazel si erse.
Percy assentì.
—Chi è Gea?
—Perché?
Egli aveva tre anni più che ella, non era precisamente
un principe affascinante, con quell'estranea
combinazione di fronte di bebè e corpo di musculado
pugile. Sembrava un koala viziato con muscoli. Il fatto
che tutto il mondo tentasse sempre accoppiarli, I due
maggiori perdenti di tutto l'accampamento! o Siete
perfetti l'uno per l'altro, faceva che Hazel non lo
volesse più.
—Ciao, Nico…
Hazel arrossì.
—È pericoloso? —domandò.
—Il siento—dijo.
—Ovviamente, tonto—dijo.
—Figlia avvelenata.
Plutone sospirò.
—Molto! —disse.
—P…perdón—murmuró.
—Stai bene?
—Puoi alzarti?
Octavian gridò:
—Colora!
Frank arrivò un po' tardi col suo ‘uccello ', per quello
che risuonò inopportunamente. Alcuni legionari
risero.
Dakota sbuffò.
—Non sia che creda le dicerie che non stia dicendo che
lo faccia.
—Hazel!
—Un che?
—Un'unione empatica! È molto diffuso, come se
qualcuno l'avesse soppresso, ma…
Frank sospirò.
Percy sorrise.
—Sul serio?
Assentì.
Frank sospirò.
—Lo stetti!
—Perdona?
—Missione?
Le porte dell'armeria si aprirono.
Raggiunsero le porte.
—Lo sai?
—Morì.
—Stava nell'esercito?
—Nel canadese.
—Canada? Non sapeva…
Frank sorrise.
—Questo… questo…
Hazel sorrise.
—I legionari stiamo allenati per costruire. Se è
necessario, possiamo smontare l'accampamento intero
e ricostruirlo di nuovo in qualunque altro posto. Ci
sarebbe chissà da tre o quattro giorni, ma potremmo
farlo.
Frank rise.
Hazel rise.
Frank si vergognò.
—È gigante—dijo—. Argento?
Guardò a Hazel:
BUUUUUUUUM!
Percy sorrise.
—Genial—dijo.
—Andiamo, lentorros!
—Corretto.
—Centurione Spiedino?
I legionari l'osservavano.
Marte sospirò.
—Due cientos romani e nessuno ha una penna. In
realtà? Non importa…
—E?
Si girò a Frank.
Marte sorrise.
Segnalò a Percy.
Percy ricordò quello che gli aveva detto Juno, per mesi
stava deambulando, ma ora ha svegliato. La dea stava
mantenendolo nascosto intenzionalmente, ma perché?
Frank sbuffò.
Frank assentì.
La bambina assentì.
—Pro-fede-sio-nal.
Hazel disse:
—E la ragazza? Iulia?
Hazel sorrise.
—Sé.
I senatori gridarono:
—Ehi…
Hazel assentì.
Dakota eruttò.
Nico assentì.
—Mucho—añadió Frank.
Octavian rise.
—Jackson!
Octavian sorrise.
Frank grugnì.
—Tu che pugnali di dietro la gente, maledetto…
Percy assentì.
—Come egli…?
—Vecchie leggende?
—Passato familiare?
—Come di male?
—Alcioneo?
Il pretore assentì.
—Chissà?
—E bene? Avvicinavi!
Termine sbuffò.
—No—murmuró.
—No!
—Impossibile.
—Sé. Sono stato qui prima. No… non lo so. Credo che
stesse cercando la mia fidanzata.
Hazel rise.
—Mi è familiar—dijo.
—Il Monte Tam—dijo Frank—. I ragazzi
dell'accampamento stanno parlando sempre di ciò.
Una gran battaglia succedè nella cima, nella vecchia
base del titano.
—Mamma?
—No, ella sta qui. C'è solo più una cosa per la quale ha
bisogno di me. Per quello, ha bisogno della mia libera
volontà.
—Mamma?
Frank sospirò.
Lo fu sparato il polso.
—Ah, sé?
—Frank, io…
Hazel lo guardò.
—Come?
—E? —domandò.
—Perdono?
—O la saggina!
—O l'orzo!
—Orzo vi dominerà!
—O cebada—ofreció Ingrassato.
—Perdono?
—Dio… ciclopi.
—ROZZA! —ruggì.
—Granada!
Il ciclope ululò.
Frank assentì.
Polibotes grugnì.
—Posso aiutarvi?
Fleecy sorrise.
Frank la guardò.
—Ma se lanciasti Phoskitos ai mostri.
Iride sorrise:
—Come ci lo è…?
—Messaggi Iride?
—Chiaro, capa.
—E Frank?
—Come hai…?
—Gracias—murmuró Frank.
—Un che?
Iride sospirò.
—Ma come?
Guardò al suolo. Frank si rese conto che stava
guardando la sua lancia.
Frank si alzò.
"Affare fatto"
Percy assentì.
—Credete che…?
L'anziano rise.
Fineo sorrise.
Fineo rise.
Fineo rise.
—Che favore?
—Frank…—parpadeó—. Io non…
—Sì, suppongo…
Percy vacillò:
Percy assentì.
—Vediamo se è aperta.
—Parola a parola.
—È increíble—dijo Hazel.
Hazel sorrise.
—Cieco. È cieco.
Frank tirò fuori uno dai due fiaschi di vetro che aveva
tirato fuori del Piccolo Tevere.
Fineo rise.
—Correcto—dijo Percy.
Fineo sorrise.
Fineo rise.
Frank piagnucolò.
—Chi…?
—Tua madre…
—Frank?
—Stavi lì.
Percy assentì.
—Oh.
—Allí—dijo.
Kinzie assentì.
Un guardiano sbuffò:
—Suficiente—dijo—. Vámonos.
Kinzie lo guardò.
—È él—murmuró Hazel.
I guardiani risero.
—Perché… è difficile.
—Sufficiente.
—TU!
—Marte?
La regina sospirò.
—Mangia oro?
—Incredibile.
Kinzie assentì.
—Perché…?
—Per favore.
—Ehi… perché…
—E bene? Andiamo?
Hazel si concentrò sulla parete di gioielli che aveva al
suo fianco: quaranta scatole gigantesche di
braccialetti di argento.
Percy sorrise.
Percy empalideció.
—Perdono?
—Fermateli! —gridò.
—Che divertente!
Ario nitrì.
—Buono, sé.
—Canadienses—dijo Percy.
—Perdono?
Percy assentì.
—Come…?
—È quello…?
—Marte—dijo Frank.
—Non lo vedete?
—Sí—confesó Frank.
—Juno?
—Di tutte forme, Gea non vuole che tu sia uno dei
sette. Percy Jackson… ella crede che possa
controllarlo. E gli altri hanno debolezze che può
utilizzare. Ma tu… tu la preoccupi. Ella preferisce
ammazzarti. È per quel motivo per quello che ha
convocato ai lestrigones. Sono stati lì per giorni,
sperando.
Marte sorrise.
Marte rise.
—Egoista!?
—Il mio punto debole. Hai detto che tutti gli eroi
hanno uno.
—Nonna?
—Sì, nonna.
—Hai…?
—Grazie, nonna.
Assentì.
—Ma…
—Ehi…
—E che più?
La nonna sbuffò.
—Finalmente, una tenue luce è entrata nella tua testa.
Sì, Fai Zhang. Tua madre non stava gonfiando il tuo
atto-stima. Stava dicendoti la verità letterale.
—Qualunque cosa?
—Zhang! Zhang!
Percy rise.
—Zio, fu incredibile.
—Che cosa?
Percy assentì.
—Il che?
—Bello! Bello!
—Puoi condurre?
—Chiaro, perché?
—Frank…
—Mienten—murmuró Percy.
—Nonna? —mormorò.
—Un amico?
Percy mosse la mano come se dicesse ve lo spiegherò
dopo "."
—Percy?! Fratello?!
Il sonno cambiò.
Polibotes grugnì.
I mostri l'acclamarono.
Hazel lo guardò.
Hazel assentì.
Hazel sospirò.
—Tutti abbordo!
—Stai bene?
—Allontanavi o li rompo!
—Su…supongo.
***
All'alba, il negozio si aprì. Il padrone fu un po'
sorpreso di trovare tre adolescenti accampati nel suo
tavolo di picnic, ma quando Percy gli spiegò che erano
arrivati lì dopo l'incidente del treno la notte
anteriore, il tipo sentì pena per essi ed invitò ad una
colazione. Chiamò un suo amico, un eschimese che
aveva una capanna vicino a Seward. Al poco tempo,
stavano saliti ad un Ford che faceva rumori sordi che
doveva essere di quando Hazel nacque.
—Andiamo.
—Percy, no!
—Vamos—dijo.
—Chi è quello?
Percy lasciò la sua spada nel suolo dove brillò con una
luce bronzea. Allora si accomodò in un letto di
"Felice" navidad di 1982.
—Quello credi?
—L'ho!
Percy empalideció.
—Ario! Qui!
Hazel non era stato mai tanto felice nella sua vita.
—Come…?
Ario nitrì.
—Tánatos—murmuró Hazel.
—Sto bien—mintió.
—È Cupido—dijo Frank.
Tánatos sorrise:
—Non è un rebus.
Alcioneo rise.
—Sei sicuro?
—Sí—dijo.
Strinse le labbra.
Il gigante rise.
Il gigante disse:
—ARG!
Hazel lo guardava:
—Quello credo.
—Allora il nostro lavoro è completo.
—Arg—murmuró Alcioneo.
Frank gli diede un'altra volta col suo scudo.
Alcioneo inciampò.
Il gigante grugnì.
—Di che cosa stai parlando, moccioso di Marte?
—L'ho.
—Posso?
—Ey.
Frank lo guardò.
Percy lo considerò.
Percy sorrise.
Percy assentì.
—Una cosa prima, Hazel. Ci sono lì sotto in fondo il
meno una tonnellata di armi ed armature di oro
imperiale della baia, oltre ad una carrozza molto bella.
Mi apposto che quello materiale potrebbe essere di
gran aiuto…
Ario nitrì.
Percy sorrise.
Li passò a Tyson.
—GUAU!
—Chi…?
Frank gridò:
—Pila!
—Fuoco!
Polibotes rise.
—Vedete? I nostri rinforzi sono appena arrivati. Roma
cadrà oggi!
—Romani! Avanzate!
—Sto bene!
—Termine! —gridò.
Termine fiutò.
Percy sorrise.
—Quello è imbarazzarsi.
Finalmente disse:
L'anziana tremò.
La pergamena si spense.
Octavian balbettò.
—Io non…
—Ha ragione.