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URBANISTICA (corso di abilitazione) ‘12

Che cos’è? Probabilmente un ramo non secondario della teoria del Caos.
Su alcuni vocabolari od enciclopedie non figura proprio , su altri trova
definizioni come “Disciplina”, così come nella Legge 1150/42 che, in
ordine gerarchico, cita la sua attuazione per piani regolatori territoriali,
comunali e regolamenti.
In effetti lo studio del fenomeno urbano ed ormai anche extraurbano nella
sua complessità tendendo a stabilire norme di carattere legislativo,
amministrativo, finanziario, tecnico e politico che intervengono a
modificare realtà e sviluppo di un territorio , ritengo non possa essere
considerata una scienza definita ma un processo di ricerca e previsione in
quanto si riferisce ad un panorama mutevole, dinamico, in costante
evoluzione spesso in modo imprevisto od imprevedibile.
L’urbanistica riveste quindi un ruolo strategico mentre all’edilizia si può
attribuire quello tattico.
Senza partire dalla storia dei primi insediamenti è opportuno riflettere
sull’influenza nei tipi di tessuto urbano derivati da clima, caratteristiche
del territorio, isolamento o scambi, materiali disponibili, necessità
difensive, disponibilità economiche, necessità di rappresentanza, necessità
propagandistiche o di autocelebrazione o di regime, necessità di carattere
religioso, indirizzi politici in senso lato.
In parallelo a queste caratteristiche si sono sviluppati fenomeni migratori,
carestie, epidemie, esplosioni demografiche, processi di
industrializzazione, guerre ben diverse da quelle passate per capacità
distruttive.
Il tutto poi in un quadro di non simultaneità temporale e spaziale che ci
consente di rivedere in paesi diversi, esattamente, la ripetizione di
fenomeni di utilizzo del territorio deteriori; a loro volta fonte di situazioni
di degrado necessitanti di tentativi di soluzione.
Vi sono stati molti tentativi di città ideali, più fenomeni urbanistici ed
architettonici legati a periodi storici come il rinascimento o l’illuminismo ;
poi l’avvento della società industriale sconvolge le precedenti relazioni
anche per le infrastrutture e le necessità di comunicazione e trasporti.
Questo processo è ancora in atto ed in accelerazione e, se fino a non molto
tempo fa le quattro funzioni basilari della città moderna erano citate come:
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abitare, lavorare, ricrearsi e circolare (carta di Atene), ieri e forse ancora
oggi, l’attenzione era sulla polifunzionalità e sul comunicare invece
dell’abitare come problema più pressante (carta di Machupichu).
Pur se è inevitabile che alcune considerazioni possano essere intese come
“politiche” non devono essere interpretate in questo senso. Sappiamo da
tempo che zone in degrado delle città vengono occupate da ondate
migratorie, che il radicamento rende problematici gli interventi, che
l’insediamento in quartieri medi di immigrati di colore o meno ,
ovviamente e naturalmente propensi a raggrupparsi (ci sono passati anche i
nostri emigranti) può portare ad espulsione graduale degli originari abitanti
con crolli di valori immobiliari e ghettizzazione con degrado. Sappiamo
anche che nel tempo questi processi possono anche invertirsi e gli stessi
quartieri possono diventare a qualche generazione di distanza, mete di
attrazione con valori immobiliari impennati a livelli speculativi.
Sappiamo anche che le grosse concentrazioni abitative alienanti
favoriscono l’asocialità ed il crimine, che le grandi infrastrutture pongono
problemi di sicurezza, che lo sviluppo verticale delle città offre bersagli ad
un nuovo tipo di guerra. Sappiamo anche che il nostro modo di vita si è
basato sul carbone prima e sul petrolio poi e che il prossimo problema
oltre all’energia sarà l’acqua.
Bene, senza nessuna vena pessimistica, la funzione degli urbanisti è quella
di cercare di normare lo sviluppo contenendo l’irrazionalità propria
dell’uomo e dei comportamenti di massa a livelli accettabili e prevedendo
nei limiti del possibile, le trasformazioni in atto e quelle probabili in
futuro.
A mio parere, già da tempo l’urbanista avrebbe necessità, oltre alle
professionalità d’uso diverse concorrenti all’analisi del territorio ed al
modello di sviluppo desiderato dell’affiancamento dello psicologo,
ovviamente non per necessità proprie.
La necessità di pianificazione è platealmente evidente. Cosa
succederebbe senza? Avete presente Soweto o la bidonville di Mombey?
E’ altrettanto vero che l’azione di pianificazione e normativa è spessissimo
tardiva, spesso superata mentre ancora è in elaborazione da nuove
conoscenze, spesso ancora condizionata da scelte politiche a volte
contraddittorie.
E’ meno vero e necessario che debba essere espressa con terminologia da
soli iniziati, con difficoltà di comprensione, con ambiti interpretativi
incerti, con frammentazioni e sovrapposizioni di competenze senza

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certezza di diritti e col conseguente, ormai quasi costante, ricorso alla
giurisprudenza amministrativa.

Questo comporta di riflesso problemi pesanti ai professionisti ed agli


operatori e problemi identici ai funzionari che devono controllare ed
indirizzare il settore verso l’obbiettivo di pianificazione .

Ritengo sia importante che i Professionisti od i futuri Professionisti


abbiano le idee chiare e la dovuta comprensione in rapporto di serietà e
reciprocità con i Funzionari ed i Politici con cui si troveranno ad
interloquire, così come è importante capire fini e indirizzi pianificatori, la
loro sistematicità e la difficoltà di prevedere norme in una realtà dinamica,
mutevole, complessa e diversa, propria degli urbanisti.
Avete mai provato a normare?
Provate a stendere una norma abbastanza semplice relativa , p.e., ad una
piccola infrastruttura come una strada minore, calatela nella realtà di
territorio più o meno articolato, stabilitene le dimensioni, le pendenze i
raggi di curvatura, tutelate l’ambiente ed il verde e l’inserimento
dell’infrastruttura stessa, valutate una finitura carrabile da percorrersi
senza pericoli od eccessi, evitate che diventi nel tempo un asse stradale
incongruo o serva uno sviluppo edilizio indesiderato, tutelate le visuali
panoramiche, smaltite correttamente le acque meteoriche, consideratene i
costi in modo che sia realizzabile; bene, la vostra norma semplice sarà
diventata molto meno semplice, molto più articolata. Fatto questo provate
a valutare l’unicità interpretativa e le eventuali possibilità di equivocare
ciò che avete scritto, quindi le possibilità che sia realizzato qualche cosa
di diverso da ciò che volevate ottenere usando, in buona o malafede, le
vostre parole.
Questo esempio volutamente ed estremamente limitato alla pari di
innumerevoli altri, comunque a livello di regolamento edilizio, può
cominciare a fare intuire la difficoltà di proporre una norma di carattere
generale da applicarsi al territorio che avete scelto ed alla sua variabilità.
Ovviamente il compito dell’urbanista è estremamente più complesso ed un
buon risultato è frutto dello scambio di esperienze ed apporti, in chiarezza
di obbiettivi tra questo e l’apparato politico di riferimento, di una buona

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partecipazione, di una coerente trasmissione dai Funzionari agli operatori e
di una consapevole partecipazione della società.
Per esperienza diretta spesso strumenti urbanistici importanti per la vita
della città non sono oggetto di osservazioni mentre altre situazioni
prospettate emotivamente, spesso con responsabilità o irresponsabilità da
organi di informazione, ne raccolgono uno sproposito .
Il momento attuale non è dei migliori per chiarezza in quanto è
chiaramente di transizione. Le competenze vengono delegate da un
governo centrale alle Regioni, da queste alle Provincie, da quest’Ultime (o
dalle Prime) ai Comuni. Altre sono esercitate, anche in concorso, da Enti
diversi. I politici hanno attribuito responsabilità ai Funzionari. Questi da
una parte desiderano esercitarle ma desiderano meno la responsabilità
conseguente, peraltro già diluita dalla frammentazione di competenze con
altri Uffici, continuando a farsi scudo della conduzione politica mentre, in
genere, il politico vuole tutt’ora incidere ben oltre il solo indirizzo. Nel
contempo il Professionista del settore è chiamato ad assolvere un pubblico
servizio assumendosi direttamente ogni rischio di scelta, in un panorama
incerto di diritto e delega a cascata delle responsabilità, per interventi più
o meno incidenti con la possibilità però di usare una procedura più
tradizionale. Questa comporta l’esame, in genere, sia da parte di uno o
più Funzionari che di un organo, solo consultivo in forma non integrata, la
Commissione Edilizia, non necessaria, ma che di fatto è destinata a
sopravvivere in quasi tutte le realtà poiché, nel quadro normativo odierno,
tutto sommato, diluisce le responsabilità sia per il politico, che per il
funzionario, che per il Professionista.
Anche se può non piacere è una situazione reale dove chi è senza colpa
scagli la prima pietra.
Un’altra conseguenza della frammentazione delle competenze e della
moltiplicazione di adempimenti ha portato all’immobilizzo di troppi
Funzionari arroccati dietro le scrivanie con sovrapposizione di controlli su
carta e non direttamente sul territorio. Sicuramente i controlli
informatizzati possono servire così come le ricognizioni aeree o satellitari,
ma per prevenire gli abusi, piccoli o meno piccoli, servirebbero molto di
più dei Funzionari dotati di poteri decisionali che visitassero i cantieri su
chiamata o meno, in tempi brevi o comunque a scadenze periodiche
incostanti, in grado di verbalizzare ed autorizzare quelle varianti minori,
anche nelle zone vincolate (considerato che ormai le zone non vincolate
sono diventate rarità) senza le quali non credo di aver mai visto realizzare

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un fabbricato e che, nel contempo rallentano incredibilmente le opere col
brillante risultato di situazioni di disordine, incidenti su territori spesso e
realmente ambientalmente pregiati, che si protraggono per tempi
inaccettabili in sommatoria gli uni con gli altri, accompagnate da
lievitazioni di costo che nessuno si è mai preso la briga di calcolare. Oltre
a questo la certezza di verifiche in corso d’opera ristabilirebbe sia un
rapporto di fiducia tra Funzionari e Professionisti che tra Professionisti e
Committenti e costituirebbe momento di verifica degli indirizzi o delle
prescrizioni e la miglior prevenzione di tentazioni di abusivismi.
Non è un’invenzione. In parecchi paesi è prassi corrente.
Certo, ritengo, sarebbe opportuno evitare episodi come quelli che hanno
caratterizzato la Legge Regionale 24/’01. Quella inerente i recuperi dei
sottotetti. Di fatto di ben scarsa incidenza e comunque controllabile dalle
amministrazioni comunali nel caso di tentativi di applicazione scorretti, la
delega applicativa ai Comuni ha portato spesso a trasparenti intenti
demagogici di limitazione, svuotamento, disapplicazione, ben oltre,
sempre a mio parere, quelli che potrebbero trovare giustificazione fondata
nelle caratteristiche proprie dell’edificato.
Quindi o l’analisi della Regione era viziata e non condivisibile o quella di
più comuni divergente in modo eccessivo. Questo, peraltro, nel tempo non
è stato l’unico episodio in cui provvedimenti legislativi di accelerazione o
semplificazione sono stati di fatto ampiamente limitati o vanificati.
Sarà necessario del tempo, e non poco, perché si ritrovi un equilibrio che
consenta di fare la nostra attività con il piacere, l’interesse,
l’aggiornamento professionale proprio e la sicurezza necessaria.
Oggi si avverte concretamente lo stress e l’ansia di mettere ordine in una
massa di informazioni di carattere legale amministrativo, praticamente
ingestibile se non per ambiti sempre più limitati. L’eccesso di informazioni
porta al medesimo risultato della mancanza di informazione.
Nel frattempo, e già da un pezzo, i Professionisti stanno diventando
Tecnici di zona o di quartiere in quanto usi, costumi, interpretazioni,
divergono non solo tra Regioni ma anche tra Comuni della stessa
Provincia e spesso, conflittualmente all’interno del medesimo Ufficio.
Fatte queste considerazioni in quanto ritengo sia bene fornire un quadro
obbiettivo della situazione in concreto, senza ottimismo, pessimismo,
retorica o appartenenze partitiche, spero, per tutti, che i tempi di
transizione siano limitati.

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E’ comunque indispensabile per la nostra categoria, come per altre, un
aggiornamento continuo.
Oggi abbiamo sul tavolo un Testo Unico (misto) in materia Edilizia oltre
ad altri sei, un Codice dei beni Culturali ed Ambientali oltre ad altri 17, e
trentaquattro Testi Unici Legislativi.

Facciamo una breve, per modo di dire, panoramica della materia a partire
dalla Legge Urbanistica 1150 del 1942 che penso conosciate tutti. Questa
fissa i criteri per la formazione dei piani territoriali di coordinamento, dei
Piani Regolatori Generali , i contenuti, la suddivisione in zone, le norme
di attuazione. Fissa ancora le modalità d’obbligo di formazione del PRG
per alcuni Comuni e la tempistica. Fissa ancora le modalità di
pubblicazione per consentire osservazioni entro 30 gg. Ultimata la fase di
adozione interviene quella di Approvazione, in allora da parte del
Ministero. Nascono anche i piani particolareggiati di esecuzione del PRG,
i Comparti edificatori , la lottizzazione. Nasce l’obbligo di dotarsi di
Regolamento Edilizio di cui si fissano i contenuti (i programmi di
fabbricazione per i comuni sprovvisti di PRG), la Commissione Edilizia,
l’obbligo dell’autorizzazione o licenza edilizia. Nascono poteri/doveri di
vigilanza, sanzioni, norme espropriative.

Con Legge 1902/’52 nascono le norme di salvaguardia. Lo scopo è quello


di impedire trasformazioni durante la pianificazione che limitino poi la
realizzazione delle previsioni del PRG.

Con la Legge 847/’64 vengono definite le opere di urbanizzazione


primarie e secondarie.

Nel frattempo la maggior parte dei Comuni si è dotata di PRG o PdF,


l’edificazione post bellica è proseguita a pieno ritmo, le classificazioni
e le norme di zona dei PRG sono inadeguate allo sviluppo portando a
densità dell’edificato non accettabili.

Poiché all’inizio abbiamo detto che la funzione dell’Urbanistica ha un


ruolo normativo nell’attualità ma di tipo strategico evidentemente lo
sviluppo del dopoguerra e la prima pianificazione successiva
subordinata a necessità ed interessi ha fallito pesantemente la propria
funzione.

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Con legge 765/’67 (PONTE) si blocca l’edificazione nei comuni con PRG
valido ad una massimo di 3mc/mq. Nasce anche la norma di riserva di aree
parcheggio nella misura di 1mq/20mc. Si individuano i Centri Abitati.

Nelle more di applicazione di questa legge su tutto il territorio si


verifica un ulteriore sfruttamento edilizio intenso di aree residue le cui
conseguenze, sommate alla situazione precedente ovviamente
scontiamo tutt’oggi.

L’anno successivo, con D.M. 1444 vengono fissati limiti inderogabili di


edificazione, fissate le zone territoriali omogenee A,B,C ecc, gli Standard
per istruzione, interesse comune, a parcheggi ecc. da osservarsi per
revisione o formazione di Strumenti urbanistici. Questo decreto è
d’interesse basilare.

Nel frattempo il meccanismo per costringere le Amministrazioni alle


revisioni dei PRG od alle adozioni assume l’aspetto che ha ancora
oggi. Un PRG in validità consente l’esecuzione con indici e modalità
previste, un PRG scaduto per validità decennale vede ridotte le
possibilità edificatorie.

Nel 1972 nascono le Regioni ed inizia l’attività legislativa della Regione


Liguria
Tra i primi provvedimenti Regionali la L.R. 8/72 per le funzioni
amministrative in Edilizia.

Con la Legge 10/’77 (BUCALOSSI) nasce il nuovo regime dei suoli la


licenza edilizia viene sostituita dalla Concessione Edilizia. Nasce il
concetto del contributo per Oneri di Urbanizzazione e costo di
costruzione. Si fissano criteri legati alla redazione di Convenzioni.

Qualche mese prima, il legislatore Regionale con la L.R. 28/’76 aveva


anticipato l’applicazione degli oneri alle licenze edilizie sia pur rinviata
di un anno per l’operatività.

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Nel frattempo matura il DPR 616/77 contenente trasferimento di funzioni e
deleghe dallo Stato alle Regioni.

A seguito della L. 10 la Regione vara la L.R. 16//’78 per i programmi


pluriennali di attuazione .

La Legge 457/’78 dettando norme per l’edilizia residenziale, piani di


recupero, unità minima di intervento ecc, definisce gli interventi in edilizia
secondo la scaletta dell’art. 31 dal capo a) manutenzione ordinaria all’e)
ristrutturazione urbanistica.

La legge 94/78 prendendo atto di tempi di esame eccessivi introduce una


norma di silenzio assenso.

La Regione con L R 15/’80 subdelega ai Comuni parti di funzioni inerenti


le bellezze naturali. (sarà poi seguita dalla L.R. 44/’82, dalla 20/’91, dalla
1/’04 e dalla recentissima 22/’09.
Con L.R 39/’84 vengono dettate discipline per la redazione dei piani
territoriali di coordinamento.

Col DM 21/09/’84 (Galasso) viene vincolata ai fini ambientali dal


Ministero per i beni culturali ed ambientali gran parte del territorio
nazionale vietando contestualmente “modificazioni dell’assetto del
territorio nonché opere edilizie e lavori” in vista di adeguati provvedimenti
di pianificazione paesistica.
Con una serie di 74 DM a data 24/4/’85 definiti “Galassini” vengono
individuate altrettante zone di “notevole interesse pubblico” riguardanti
Comuni diversi della Regione Liguria.

La legge 47/’85 introduce discipline per opere in assenza di concessione,


totale difformità e variazioni essenziali, definisce queste ultime, introduce
l’accertamento di conformità con l’art. 13, introduce l’annullamento di atti
per immobili non regolari, codifica i controlli aerofotogrammetrici.
Richiede poi snellimento delle procedure, attiva in merito l’art. 26 .
Articola poi le procedure di sanatoria.
Con ciò di fatto il legislatore individua catastalmente immobili che
sfuggivano i tributi , incassa oblazioni, recupera oneri. Mette anche a
punto una procedura di sanzionamento destinata a fruttare nel tempo. A

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parte le considerazioni di ordine morale, che si sprecano e su cui ciascuno
può fare le valutazioni che crede, i lati negativi di questa Legge sono stati
la retroattività, l’aver costretto al raffronto usi ed atti amministrativi del
1985 con quelli di quaranta e più anni prima con l’ovvia conseguenza di
inserire nell’illegalità larghe parti del patrimonio immobiliare esistente, di
gonfiare le statistiche facendo apparire per prevalente questioni di cassa gli
italiani come un popolo di abusivisti . E’ incontestabile che gran parte dei
condoni hanno avuto un carattere non di sostanza ma prudenziale a fronte
della non commerciabilità dei beni. Ciò ancora ha innescato un
meccanismo di controllo privatistico da parte degli acquirenti, dei loro
Tecnici, dei Notai, con frequenti contenziosi e, non tanto raramente,
aspetti speculativi.

Con Decreto Giunta Regionale n 6292del 30/12/’86 viene adottato il


Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico-Ambientale della Liguria
vengono individuati i vari assetti e le misure di salvaguardia.

Con L.R..n 7/’87 vengono delegate alle Provincie i poteri di controllo in


abusivismo edilizio. Vengono determinate le variazioni Essenziali.

Con L.R. n. 24/’87 si fornisce la disciplina degli Strumenti Urbanistici


attuativi (p.particolareg.-peep-pip-pdr) la definizione degli ambiti di
interesse regionale, si fornisce il procedimento di approvazione, la
distinzione tra varianti connesse e contestuali, indicazione per i piani
particolareggiati di iniziativa pubblica e privata , la convenzione,
indicazioni per gli altri piani e la varianti agli strumenti Urbanistici per
adeguamenti agli standards.

Con L.R. n. 25/’87 nascono i Programmi Organici di Intervento nei centri


storici finalizzati a recupero con contributi.

La legge 13/’89 detta disposizioni per il superamento delle barriere


architettoniche.

La L.R. n. 15/’89 detta a sua volta disposizioni in merito .

Il DM 236/’89 fornisce il regolamento di attuazione della Legge 13.

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La Legge 122/’89 (TOGNOLI) introduce norme in deroga agli strumenti
edilizi sui parcheggi, introduce l’elemento di pertinenzialità e varia lo
standard relativo raddoppiandolo, quindi portandolo ad 1mq. ogni 10 mc.
di costruzione residenziale.

La Legge 183/’89 reca norme per la difesa del suolo propedeutica alla
redazione dei piani di bacino.

La Legge 142/’90 (destinata a successivo coordinamento con la Bassanini)


sull’Ordinamento delle autonomie locali introduce il concetto dell’accordo
di programma tra Enti

La Legge 241/’90 (anch’essa destinata a successivo coordinamento con la


Bassanini) dettando nuove norme per i procedimenti amministrativi
introduce la “Conferenza dei Servizi” distinta in facoltativa, obbligatoria,
pluriprocedimentale, a istanza di privato e per progetti preliminari.

Il DLsg 374/’90 Di riordino delle Dogane, rende indispensabile


l’autorizzazione della Circoscrizione doganale per opere in prossimità
della linea doganale con carattere prioritario sulle altre. Gli interlocutori
per pratiche coinvolgente il demanio marittimo diventano quindi
Dogane,Capitaneria oltre ai Comuni ed agli Enti competenti ai fini
ambientali .

La L.R. n. 8/’91 detta norme in materia di procedimento, termini di


evasione, l’obbligo di un provvedimento espresso e motivato. Si istituisce
il Responsabile del Procedimento fissandone i compiti. Viene istituita la
Conferenza dei Servizi, stabilite le modalità di accesso ai documenti
amministrativi.

Con la L.R. 20/’91 vengono riordinate le competenze e le deleghe ai


Comuni in materia di Bellezze naturali. Si danno disposizioni per le
integrazioni delle Commissioni Edilizie con i membri esperti (viene poi
modificata dalla L.R.51/’94 e dalla L.R. 37/’01).

La L.R. 30/’92 disciplina gli interventi ammissibili nei Comuni sprovvisti


di Strumento Urbanistico Generale o da revisionare. La verifica è
richiesta scaduto il termine decennale. In quelli soggetti a revisione

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possono esser portate solo varianti parziali di esclusivo interesse locale.
Sono ridotti al restauro e risan. conservativo gli interventi ammissibili nei
centri abitati ed all’incremento del 20% dell’esistente quelli all’esterno.

La L. R. 9/’93 stabilisce i criteri della difesa del suolo, disciplina i piani di


bacino ed i relativi contenuti.

La legge 493/’93 tra le disposizioni di semplificazione inserisce la DIA e


la possibilità di nomina di un Commissario ad Acta.

La L. R. 25/’93 tende a semplificare il recupero dell’esistente eliminando


l’obbligo di SUA per una serie di interventi. E’ comunque presente
l’obbligo dello standard a parcheggio.

La L.R. n. 22/’94 disciplina la valutazione di Impatto Ambientale con le


distinzioni tra procedura ordinaria e semplificata riferita agli allegati.

La L.R. 25/’95 dà disposizioni in merito alla determinazione del


contributo di Concessione Edilizia, ridefinisce le opere di urbanizzazione
primaria e secondaria, costo di costruzione, scomputi ecc.,

La Legge 59/’97 (Bassanini 1) delega il Governo al conferimento di


funzioni e compiti alle Regioni. Con la Legge 127/’97 (Bassanini 2) si
dettano disposizioni urgenti per lo snellimento dell’attività amministrativa.

La L.R. n. 36 /’97 costituisce la prima Legge Urbanistica Regionale dopo


25 anni circa dalla nascita della Regione.

La L.R. 38/’98 disciplina ulteriormente la procedura di VIA.

Con DLgs 112//’98 nell’ambito del conferimento di funzioni e compiti alle


regioni viene introdotto lo “sportello unico” per i produttivi.

Con Delib. Giunta Reg. 2615/’98 viene approvata la mappa del rischio
inondazione sul territorio Regionale.

Con Delibera 32 /’98 Il Comitato istituzionale Autorità di Bacino detta


misure di salvaguardia per corsi d’acque ed aree inondabili.

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Il DPR 447/’98 individua il regolamento per semplificazione dei
procedimenti produttivi

Con Delib Cons Reg. 29/’99 vengono determinati indirizzi commerciali e


di urbanistica commerciale

Il Dlgs 490/99 riassume in Testo Unico le disposizioni relativa ai beni


culturali ed ambientali

Con Decr. Giunta Reg. 209/99 viene adottato il PTCoord della Costa

Nel periodo 1999-2000 la Provincia elabora il Piano di


Coordinamento Territoriale Provinciale (PTC prov. previsto dalla
legge urbanistica)

Il Dlgs 267/2000 riassume in Testo Unico le leggi sull’ordinamento degli


Enti locali, vi figura l’attribuzione ai Dirigenti di compiti di attuazione
degli obbiettivi.

Il DPR 380/’01 riassume in Testo Unico le disposizioni in materia edilizia


dopo un iter travagliato che ha visto un testo A ed un testo B. Una
conclusione del Testo A per DLgs 301/’02 pubblicato in Gazzetta Ufficiale
il 21 Gennaio 2003 ed operante dal 1° luglio 2003. mentre gli art. dal 107
al 121 – norme sicurezza impianti- diventa operativo dal 10/02/’04. Per
inciso è stato in vigore prima della forma attuale per soli 10 giorni, dal
1/1/02 al 10/01/’02.

Il DPR 327 dell’8/06/’01 formula in Testo Unico le disposizioni inerenti


gli espropri.

La Legge 443/01 a titolo “delega al governo in materia di infrastrutture..ed


altri interventi per il rilancio delle attività produttive” è quella nota come
(Legge Obbiettivo) , consente di attuare a scelta e per DIA (superdia)
ristrutturazioni edilizie anche per demolizione e ricostruzioni ed interventi
gia soggetti a Concessione se disciplinati da piani attuativi in vigenza
estende l’uso della Conferenza dei Servizi.

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Con Deliberazione del Cons. Provinciale 1/’02 entra in vigore il PTC
Provinciale.

La L. R. 1/’02 delega i Comuni alla conduzione delle aree del Demanio


Marittimo

La L.R. 24/’01 affronta il problema del recupero dei sottotetti e delega


poi i Comuni per l’applicazione.

La L.R. 29/02 disciplina interventi di recupero dei centri storici e norme


per snellimento procedure dei titoli edilizi. Viene condotto al 51% il
valore catastale per presentare progetti di intervento. Introduce la
SuperDIA disciplina in 20 gg. La DIA.

Con Circolare Regionale 19/03/’03 vengono fornite istruzioni applicative


della L.R. 29/’02

Con Delib. Giunta Reg. n. 530 del 16/05/’03 viene aggiornato l’elenco
delle zone sismiche dei comuni della Liguria.

Con Circolare Regionale 29/07/’03 vengono forniti chiarimenti sulla


legislazione Regionale in seguito all’entrata in vigore del Testo Unico in
materia Edilizia.

La Legge 326 del 24/11/’03, poi 350 “finanziaria”, detta norma per il
nuovo “Condono”.

La L. R. n. 26 del 27/10/’03 introduce la “città a colori” e un concetto


più costrittivo di decoro per spazi pubblici e privati visibili da aree
pubbliche

Con L R n. 1 del 22/01/’04 e successiva Circolare Reg. del 02/03/’04


vengono fornite istruzioni inerenti il riordino delle funzioni relative alle
bellezze naturali.

Con Dlgs n. 42 del 22/01/’04 (dal 01/05/’04) entra in vigore il “codice dei
beni culturali e del paesaggio. (vedi art. 146).

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Con Legge 15/12/’04 n. 308 si dispone in merito a Sanatoria Ambientale.

La L.R. n. 5 del 29/03/’04 recepisce con disposizioni il nuovo Condono.

Con Delib. Giunta Reg. n. 863 del 02/08/’04 vengono adeguati i termini di
presentazione delle istanze di Condono.

Manca ancora il Piano territoriale Regionale previsto dalla L. 36/’97


Urbanistica Regionale.

Con Legge 02/08/’04 n 210 si conferisce delega al Governo per adozione


entro sei mesi di norme tese a garantire gli acquirenti di immobili per cui
sia stato richiesto Permesso di Costruire. Cambia nettamente il modo di
stipula dei contratti preliminari con il D Lgs approvato il 10/06/’05

Con circolare Reg. prot. 135086/1031 del 25/10/’04 si forniscono


chiarimenti sul divieto di autorizzazione paesaggistica ex post di cui
all’art. 146 del Dlgs 42/’04 –codice dei beni Culturali e del Paesaggio-

Con L.R. n. 24 del 29/11/’04 si conferiscono funzioni agli Enti locali in


relazione a ambiente-suolo-energia (facoltà di rilascio di titoli edilizi
contestuali ad interventi di sistemazione idraulica)-vedi poi Circolare
Pres. Giunta 08/02/’05

Il 03/05/’05 la L.R. Statutaria n. 1/2005 già anticipata dalla n. 15/’04


definisce il nuovo Statuto della Regione Liguria.
Con L. R. n. 20 del 04/08/’06 vengono ridefinite le competenze ARPAL a
protezione dell’ambiente ligure.

Con L.R. n. 1 del 02/01/’07 si ridefinisce la materia del Commercio di cui


vengono successivamente forniti indirizzi e criteri con pubblicazione sul
BURL del 16/05/’07

Con L.R. n. 22 del 29/05/’07 si recepiscono e disciplinano norma relative


alla conservazione dell’energia (certificazione energetica) e si danno
disposizioni per ridurre l’inquinamento luminoso.

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Con L.R. n. 1 e 2 del 07/02/’08 si disciplinano norme per salvaguardia e
valorizzazione delle attività alberghiere e prodotto un testo unico in
materia di strutture turistico-ricettive e balneari.

Con L.R. n. 16 del 06/06/’08 e la successiva n. 17 del 17/06/’08 si dettano


nuove norme di disciplina dell’attività edilizia.

Con L.R. n.22 del 04/07/’08 si modifica la 13/’99 per competenze e difesa
della costa, rinascimenti, demanio ecc.

Con L.R. n. 25 del 25/07/’08 si dettano disposizioni per i Progr. Integr.


Mobilità (PIM)

Con Regolamento Regionale del 01//08/’08 si danno disposizioni per


l’agriturismo venatorio ecc.

Con L.R. n. 27 del 01/08/’08 si modifica la 06/’02 per impiantistica


sportiva e contributi.

Con Regolamento Regionale n. 4 del 23/09/’08 si formula la disciplina


dell’attività agrituristica.

Con L.R. n. 35 del 07/10/’08 si modifica la 4/’99 in materia di foreste e


vincolo idrogeologico.

Con L.R. n. 45 del 24/12/’08 si portano modifiche alla 16/’08.

Con Regolamento Regionale n. 1 del 22/01/’09 si danno disposizioni


attuative alla 22/’07 riguardante la certificazione energetica.

Con Regolamento Regionale n. 2 del 30/01/’09 si danno disposizioni


attuative inerenti le strutture ricettive alberghiere.

Con Regolamento regionale n. 3 del 13/03/’09 si danno disposizioni


inerenti le strutture ricettive di affittacamere.

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Con L.R. n. 22 del 05/06/’09 si dà attuazione agli artt. 159, 148 e 146 del
Decr, Legisl. N. 42 del 22/01/’04.

Con L.R. n. 30 del 06/08/’09 si promuovono scelte strategiche delle


infrastrutture stradali e ferroviarie.

Con L.R. n. 40 del 07/10/’09 (Testo Unico in materia di sport) si danno


disposizioni circa l’attività sportiva in generale, impianti e sostegni per la
loro realizzazione.

Con L.R. n. 49 del 03/11/’09, definita “Piano Casa”, vengono attuate


delle contromisure urgenti per rilanciare l’economia edilizia fortemente
danneggiata dalla crisi economica; le disposizioni coinvolgono le opere di
ristrutturazione dei fabbricati esistenti con incrementi volumetrici e
incentivi per il contenimento energetico degli edifici. Tale legge è a
carattere straordinario (durata 24 mesi)

Con L.R. n. 53 del 10/11/’09 si modifica la L.R. n. 1 del 02/01/2007 (testo


unico in materia di commercio)

Con L.R. n. 67 del 28/12/’09 si modifica la L.R. n. 1 del 03/01/2002


(difesa della costa)

Con L.R. n° 1 del 03/02/’10 si danno disposizioni urgenti per interventi


conseguenti agli eccezionali eventi metereologici a cavallo tra il 2009 e il
2010

Con L.R. n° 5 del 15/02/’10 si danno disposizioni in materia di sicurezza


nei cantieri per le cadute dall’alto

Con Legge n. 25 del 26/02/’10 , detto Milleproroghe, vengono modificati


alcuni termini temporali relativi alle disposizioni legislative vigenti.

Con L.R. n. 8 del 29/06/’10 si modifica la L.R. n. 16 del 06/06/2008


(proroga dei termini di adeguamento dei Piani vigenti)

Con L.R. n.12 del 29/06/’10 si modifica ulteriormente la L.R. n. 40 del


07/10/2009 (testo unico in materia di sport)

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Con Legge n. 122 del 30/07/’10 , contenente misure urgenti in materia di
stabilizzazione finanziaria, viene introdotta la SCIA (Segnalazione
certificata di inizio attività) come nuova procedura amministrativa per
l’edilizia.

Con D.P.R. n. 139 del 07/09/’10 viene emanato il regolamento per il


procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per opere di
lieve entità ai sensi dell’art. 146, comma 9 del D.Lgs n. 42 del 22/01/2004.

Con Regolamento R. n. 1 del 21/02/’11 si danno disposizioni e


dimensionamenti relative alle strutture ricettive all’aria aperta.

Con L.R. n. 4 del 01/03/’11 si modificano le disposizioni della 49/’09


inerente il Piano Casa

Con L.R. n. 7 del 12/04/’11 si sopprimono le Comunità Montane con


riattribuzione di funzioni e norme liquidatorie.

Con Legge n. 106 del 12/07/’11 si danno disposizioni urgenti per


l’economia convertendo il DL Sviluppo

Con Regolamento R. n. 3 del 14/07/’11 si danno disposizioni inerenti aree


pertinenziali dei corsi d’acqua opere assentibili o vietate, tombinature
ecc.

Con Regolamento R. n. 4 del 26/07/’11 si fissano altre disposizioni


inerenti le strutture ricettive.

Con Delib. Giunta Reg. n° 936 del 29/07/'11 viene approvata la variante
di aggiornamento al Piano Territoriale di coordinamento della costa.

Con Delib. Giunta Reg. n° 1579 del 22/12/'11 viene approvato il progetto
preliminare del Piano Territoriale Regionale (PTR)

Con Legge n. 27 del 24/03/’12 si converte il DL “liberalizzazioni”

Con Legge n 28 del 24/03/’12 si danno istruzioni e disposizioni in materia


ambientale (scavi)
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Con L.R. n. 23 del 12/08/’11 si modificano norme relative al testo unico
del commercio

Con L.R. n. 33 del 16/11/’11 si modificano nuovamente le disposizioni


della 49/’09 relative al Piano Casa

Con Legge n. 214 22/12/’11 si danno disposizioni relative alla crescita


(manovra Salva Italia)

Con L.R. n. 9 del 05/04/’12 si dispongono modifiche alla legge 16/’08 e si


danno disposizioni diverse tra cui quelle relative allo Sportello Unico per
l’Edilizia (SUE)

Con L.R. n. 10 del 05/04/’12 in parallelo si danno disposizioni per lo


Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP)

Con DM n 161 del 10/08/’12 il Ministero dell’ambiente regola la


disciplina delle terre e rocce da scavo

Questo quadro normativo che vede una legiferazione di volume


impressionante e diversificato interessante più settori non è
tranquillizzante per qualunque operatore che deve compiere una serie
notevole di analisi sotto profili diversi, prima di poter individuare la
fattibilità di un’opera anche modesta, e dare una risposta alla
Committenza.

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