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Rivista delle Arti Umanistiche IL FOGLIO LETTERARIO www.ilfoglioletterario.it Registrato al numero 666 al Tribunale di Livomo il 1° febbraio 2000 TRIMESTRALE - Lire 5.000 (Euro 2,58) Direttore Editoriale: Andrea Panerini - Direttore Responsabile: Massimo Gherardi ANNO 3 NUMERO 15- NOVEMBRE 2001 i Livorno Sped. in abb. post. - art. 2 comma 20/c L. 662/96 - Filial IL FOGLIO LETTERARIO CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI PIOMBINO AFFILIATO ALLA OEDIT TORNIAMO AI LIBRI ‘Testata registrata al numero 666 dal Tribunale di Livorno il 1° Febbraio 2000 Redazione: via Boccioni, 28 - tel. 0565/45098 Direzione Editoriale: via Dalmazia, 35 - tel. 0565/49255 57025 Piombino (LI) - Italia E-mail: ilfoglio@infol.it - Sito Web: www.ilfogliolettcrario.it Editore: Gordiano Lupi per conto dell'Associazione Culturale “Alessandro Appiani”” Direttore Editoriale: Andrea Panerini - Direttore Responsabile: Massimo Gherardi Redattore Capo: Gordiano Lupi - Segretaria di redazione: Dargys Ciberio ‘Traduttrice: Chiara Beltrami - Webmaster: Nino Genovese Il Foglio neo-noir: Ivo Scanner - Copertina: Andrea Di Carpegna Redazione: “Maurizio Maggioni, Lisa Mugnai, Fabrizio Manini, Daniela Monreale, Maria Lui- sa Pacifici, Andrea Verdiani, Isabella Rinaldi, Peter Russell, Filippo Mezzetti, Luigi Boccia e Biagio Salmeri. Corrispondenti: Anna Lena Foracchia (Reggio Emilia), Daniela Raimondi (Londra), Miriam| Bendia (Roma), Barbara Buchignani (Pisa), Luciano Somma (Napoli). IL FOGLIO LETTERARIO é una pubblicazione dell’ Associazione Culturale “Alessandro Ap- piani”. E” un periodico senza fine di lucro come tutte le altre iniziative dell’ Associazione, Tutti ali utili vengono reinvestiti I testi pubblicati sono proprieta degli autori che si assumono la piena| responsabilita per il contenuto dei loro scritti. Nessun testo puo essere utilizzato senza il consen- so dell’autore stesso e de IL FOGLIO LETTERARIO. La collaborazione ¢ libera, gratuita ¢ per invito Distribuito in Toscana e Umbria da L’Aquilone via Clementi, 23 - 50127 FIRENZE - tel. 055/431406 Chiuso in tipografia il 10 novembre 2001 Tiratura del numero di settembre: 715 copie INDICE EDITORIALI La posta di Rutilio, risponde il Direttore .... pag. 4 La tela di Penelope .... pag. 5 Intervista a Giuseppe Culicchia di Gordiano Lupi .... pag. 12 NARRATIVA “Pensando a Bukowski” a Rolerto Saponito ... . pag. 8 “Pietd” di Elio Fassore.... pag.14 “Putifarre e Serafino” di Aldo Zdli.... pag. 15 “Movimenti” di A ndea Verdiari.... pag. 16 “Tl canto delle sirene” di /uim Muguini .... pag. 18 “Un viaggio vibrazionale” di Iw Fassi ... pag. 45 “i futuro di Domino” di Filippo Mezetti .... pag. 47 POESIA Elvio Natali, la poesia religiosa a ama di A ndrea Parent .... pag. 21 La pagina di Peter Russell ... . pag. 22 Salotto d’Autore: Luigi Neri a amu di Daniela Morreale ... . pag. 28 Due inediti di Maribruna Toni ... . pag. 44 Le migliori liriche del “Groviglio dei Sentieri” .... pag. 32 - 33 SAGGISTICA Salvatore Quasimodo di Falmizio Manini ... . pag. 37 Machiavelli e “Il Principe” di Vincenzo Montoro... pag. 42 Per una liturgia della parola d Biagio Salmen... pag. 43 IL FOGLIO NEO NOIR Inserto staccabile da pag. 23 a pag. 30 con Ivo Scanner, Luigi Boccia, Fabio Paoletti e Franz Krieg racconti e iniziative del movimento neo noir Nelle pagine centrali la graphic novel di Dalmazio Frau RUBRICHE Abbiamo letto per voi a ama di Maurizio Maggoni.... pag. 6 I libri che vi consigliamo a aaa di A ntrea Panerin’ .... pag. 11 Emilio Fede, l’ascaro di Silvio di Radafo Cadel... . pag. 31 Piombino e la sua storia a oma di Raffaele Della Vecdhia ... . pag. 34 L’angolo della satira di Fabrizio Manin... pag. 35 Parliamo di Storia a ana di Pado Gentili .... pag. 40 LA POSTA DI RUTILIO Risponde A ndrea Panerini - andreapanerini@ virgiliait Sono rimasto profondamente commosso del tri- buto di affetto e di partecipazione che i nostri lettori hanno inviato al Foglio durante la tra- vagliata crisi che ha colpito 1a redazione negli ultimi due mesi. Decine se non centinaia le lettere e le e-mail inviateci anche solo per attestare la propria so- lidarieta. ra le frasi pitt significative (soprattutto nelle e-mail): “(...) siete davvero bravi. Continuate cosi. Avrete sempre il mio appoggio”, “Se il Foglio Letterario dovesse chiudere sarebbe un grave danno alla comunita letteraria nazionale”, “Seguite la vostra strada, chi é con voi vi segui- ra” e infine “Devo una buona parte della mia crescita culturale ¢ artistica al Foglio. Assoluta- mente devo contribuire affinché resti una libera ¢ indipendente voce.” Molte di queste attestazioni di stima sono state seguite da contributi per riparare la “non buo- na” (eufemismo) situazione economica della rivista, Cito ora un paio di lettere cartacee che posso- no ben esemplificare quanto detto sopra. Spett. Direttore, mi ha molto colpito l'appello lanciato dalla Vo- stra redazione, soprattutto perché condivido le vostre perplessita sulla clargizione di fondi a “fantomatiche associazioni nullafacenti” ma sapete meglio di me che certi fondi vanno a chi ha conoscenze ¢ tessere, non a chi ne ha bisogno ... ma questa é I'Italia del Biscione .. da parte mia sottoscrivo un abbonamento ¢ al pid presto andrd in libreria ad acquistare qualche vostro libro (sicuramente piii interes- santi dei tariconi nazionali) (...) E’ una piccola goccia, ma mi inorgoglisce combattere questa battaglia al vostro fianco. Matteo Risemini (Milano) Egr. Direttore, ho ricevuto i vostri recenti appelli ¢ sincera- mente sono molto dispiaciuto che la Vostra rivista versi in tali condizioni. (...) Aiutarvi é un obbligo. Tenete duro! Elvezio Sciallis (Sanremo) Qualeuno di noi (il sottoscritto compreso, an- zi soprattutto), aveva pensato di potersi ritira- re, anche se con forte rammarico, Con queste affermazioni continuare é d'obbligo. Vale. Rutilio LOSCAFFALE DI POMPONIO ATTICO Lore - c/o Comer Shop - Via XX Settembre, 12 - 10060 Frossasco (TO) Corrente Alternata - c/o Due Fiumi - C-P. 149 - 10123 Treviso Omero - Piazza E. de Nicola, 30 - 80139 Napoli Tl dono della vita - Centro Studi “Restivo” - C. P. 145 - 90100 Palermo Logos - Via Magretti, 40 - 98066 - Patti (ME) Hl Convivio - Via Pietramarina - Verzella 66 - 95012 Castiglione di Sicilia (CT) Noialtri - Via C. Colombo, 13/a - 98040 Pellegrino (ME) Progetto Siderurgiko - Evasion - C.P. 82 - 85028 Rio Nero (PZ) Inchiostro - Via D. Manin, 5 - 37122 Verona Pagine Giovani - Piazza Cardinale Ferrari, 4 - 00167 Roma Umberto Canovaro “Silvio Mina” - Bandecchi & Vivaldi AAVV. - “Ragazzi di oggi” - Fara Editore 1999 Pantaleo Mastrodonato - “Verso i sentieri di una nuova Letteratura” - Symposiacus 1995 4 LA TELA DI PENELOPE Nonostante tutto ci siamo ancora. A qualcuno fara piacere, ad altri meno; lo sappia- mo che non possiamo essere simpatici a tutti, Perd siamo di nuovo qui, con un Foglio ancora piit bello e ricco di pagine, rubriche nuove e collaboratori prestigiosi, decisi co- me sempre a confezionare una rivista puntando su quella miscela di tradizione e narra- tiva di genere che ci ha sempre caratterizzato. I problemi economici che hanno travagliato questi ultimi due mesi non sono scom- parsi, purtroppo non abbiamo la bacchetta magica e continuiamo a sopravvivere ‘sull'orlo del precipizio (come molte pubblicazioni indipendenti che non hanno sponsor politico-economici alle spalle). Perd la situazione é migliorata, abbiamo fatto cinquan- ta nuovi abbonati in venti giorni (dopo lappello su internet) e venduto molti libri di nuova pubblicazione. Abbiamo ricevuto attestazioni di fiducia e stima che ci hanno con- vinto anon mollare, ci siamo accorti che Il Foglio ha molti estimatori che lo ritengono una voce letteraria importante (bonta loro) nel panorama nazionale. E noi continuere- mo. Voi peré non lasciateci soli e dateci una mano, adesso che si avvicina il Natale ma- gari regalate un libro delle nostre Edizioni (“Putifarre e Serafino” é l'ideale per i ra- gazzi, ma anche “L’eta d'oro” e molti altri...). Regalate un abbonamento ¢ fate cono- scere le nostre iniziative nei Circoli Letterari che frequentate e nelle scuole.Abbiamo bisogno di sostegno per andare avanti e di sapere che i lettori sono con noi. Passiamo al Foglio che avete tra le mani e che é l'ultimo numero bimestrale. Da gennaio diventeremo trimestrali aumentando le pagine. Il prezzo ha subito un ritocco: ‘siamo passati a 5.000 lire (a gennaio saranno 3 euro, ve lo anticipiamo) ma le pagine sono diventate 56 compreso il supplemento a _fumetti. La novita di questo numero é l'ingresso di Fabio Giovannini in redazione che con il suo movimento neo - noir occupera stabilmente l'inserto centrale, presentando in ogni numero narrativa di genere di alta qualita. Gli altri autori in parte li conosciamo: Iva- no Mugnaini, Filippo Mezzetti, Roberto Saporito, Aldo Zelli per la parte narrativa e El- vio Natali, Maribruna Toni, Luigi Neri e molti altri per la parte lirica. Gli abbonati tro- veranno un omaggio: il tascabile “Le voci lontane”, un racconto scritto nel 1950 da ‘Aldo Zelli che riproponiamo perché ancora fresco nello stile e nei contenuti. Un picco- lo regalo per ringraziarvi di essere ancora qui. Tutti gli altri potranno avere il libro in- viando lire 5.000 compreso spese postali. Poi saggistica con Fabrizio Manini che ci parla di Quasimodo, Vincenzo Montuoro si sofferma su Machiavelli e Biagio Salmeri sul ruolo della poesia. Elvio Fassone ci regala una bella testimonianza sui tragici fatti di New York e Dalmazio Frau disegna gli incubi della guerra in una graphic novel di stringente attualita. Ivana Fossi é una firma fresca che cominciamo a conoscere tra i nuovi autori di narrativa. Che dire ancora? Abbiamo incontrato Giuseppe Culicchia; Paolo Gentili, professore di storia all Universita di Pisa, comincia da questo numero a collaborare con noi, mentre ci lascia Massimo Veneri a cui va tutto il nostro ringrazia- mento per il lavoro che ha svolto sino ad oggi. Dopo tante parole non ci resta che lasciarvi alla lettura del Foglio. (Gordiano Lupi) Abbiamo letto per voi di Maurizio Maggioni - mauriziomag@jumpy.it Maria Fumarolo di Firenze, spesso finali- sta ¢ segnalata in numerosi concorsi di poesia, ci presenta Ja sua ultima silloge La voce dell’anima, terza Classificata al Premio Edito- riale Taurus (2000) ¢ pubblicata dalla stessa Taurus di Aldo Mosnja a Torino. La raccolta caratterizzata dal senso del magico, del mera- viglioso ¢ del religioso luziano che rende me- no aspro al lettore il vivere quotidiano di “questi/giomi/di/fine/millennio” (in Asseta- fi...). La poetessa, in cerca di quiete e serenita, medita davanti a un cielo magrittiano (£ c'era...), rimembrando le avvolgenti fiabe dell’infanzia di EF c’era.. e Sento... Di quest’ultimo carme desidero qui segnalare la stupenda icona religiosa dell’ctema, infinita Jotta tra il Bene e il Male: infine “trionfa il bene/tra schegge di peccato/umide soffuse/e accattivanti malignita”. La poesia sognante cadenzata della Fumarolo diventa allora una medicina per il mal di vivere. Le rime, dispo- ste su colonne sfalsate, seguono la tradizione romantica, senza perd dimenticare certi echi dell’ ermetismo religioso. Toccante Un inferno, dedicata a una perso- na cara ammalata. Molto francescano Fratello sole.... La smania di vivere affiora tutta in Affido mentre la contrapposta morte silenziosa emerge sulle Onde del tempo. Degni di nota ancora la metaforica Preda, la teatrale Col- ‘miamo i silenzi, Vegotistica Anima mia e le polifonie spirituali de’ La voce dell anima. Un altro poeta interessante ¢ Renzo Bar- sacchi, che a mio modesto parere tocca le vet- te pitt alte della contemporanea poesia religio- sa in terra di Toscana. Oggi pare smarrirsi il senso religioso della vita, ma giunge invece da Donoratico il Barsacchi,..un ungarettiano “uomo di pena”, a riaffermarlo ancora con vigore ¢ a ricordarci che esistono ancora dei veri poeti religiosi di valore. II Marinaio di Dio, edito da Nardini del Centro Intemaziona- le del Libro di Firenze (1985), con breve nota introduttiva di Mario Luzi, ¢ come una fiaccola accesa dal nostro poeta cattolico per diradare le ombre prodotte dal “silenzio di Dio”. La raccol- ta in cinque sezioni ¢ un “diario spirituale” o testimonianza ricca di riflessioni, lamenti, preci, rimpianti, scoraggiamenti ¢ fede totale, cantata con Ia gioia e l’incisivita dei Salmi biblici non- ché con un evidente ardore evangelico. Ecco allora Barsacchi, il povero di Eliseo, riscoprire “un Dio non pregato”, I’ancora della salv ‘umana. Il poeta & appunto un “marinaio di Dio’ che vaga come un naufrago omerico-foscoliano (Jo mi sentii nessuno) nel ‘gran mare chiaro dell’esigente e difficile Essere eterno (“nel gor- go dell’amore di Dio”), diretto “col pensiero di Dio (Verso isola d'Elba e Il mare é chiaro) a un insperato approdo di salvezza. C’é qualcosa dell’ascesi mistica nel dissolversi nell’Essere ¢ farsi guidare “come la tavola serena che non sceglie/la rotta e giunge dove vuole il ma- re” (Tornare indietro) tanto che “Vandare/ matura a poco a poco nella cauta esperien- za” (Vele). in Una lampada Vamore per la don- na é come la lampada donata da Dio che non va strusciata troppo ma tenuta per vedere “la strada che conduce”, come fanno le cinque vergini sa- vie di Matteo 25:1-13, mentre Fede completa ¢ jerata Speranza squarciano le tenebre del vivere quotidiano in cui la “kenosi” é gettata alle ortiche, in un dolore da notte di Getsemani. Altri incisivi momenti poctici parlano dei Santi (come Agostino d’Ippona e Chiara di Assisi), della Nativita di Maria ¢ delle apparizioni ma- riane di Medjugorje. Infine la luce “fucilata” di Giorgio Caproni diventa la luce di Dio, Mi pare ‘ormai di vedere I’anima del pio poeta marinaro, contesa tra le forze della Grazia e quelle del dubbio e del peccato, scorgere alfine da lontano il faro di Dio (“che disseta di brina le pietre”) ¢ fara di tutto per raggiungerlo, difendendosi dal nulla (Tutto trema al mistero). Infatti Barsacchi in punto di morte non si aspetta l’oblio nullifi- cante, ma con |’immagine del Cristo risorto sul petto, canta: “io non parto, ritorno. Non guarda- 6 temiultima volta, ma la prima, come/quando si lascia un figlio/chiamato dall’amore”. Libro dunque da leggere in silenzio, quasi in monasti- ca meditazione. I romanzo heroic-fantasy di Teresa Regna, Tempo senza tempo (Edizioni “I Grappolo”, 2001) si presenta con un’inopportuna copertina di nudo di Giorgio De Chirico in quanto contie- ne una tipica storia di cappa e spada ambientata nella Britannia dei clan dei Celti, prima dell’arrivo di Cesare, di Cristo ¢ del Graal. Co- me fan di Tanith Lee, posso dire di aver riscon- trato nella Regna un linguaggio assai popolare, ma al tempo stesso limpido ¢ basato su una soli- da cultura storica. L’opera della poetessa Teresa Regna narra la vita della protagonista Deyne la rossa. La giovane celta, da fedele moglie di Bar- lund ¢ madre ribelle ai sacrifici umani dei druidi al dio Lugh, diventa una guerriera sanguinaria a Caerludd e infine una maga poctessa druidica dalla bacchetta magica di sorbo rosso. La soffer- ta metamorfosi di Deyne, raccontata giustappo- nendo presente ¢ passato, passa attraverso espe- rienze familiari, duelli, patti di sorellanza, scene erotiche, riti pagani, fate, usanze tribali ¢ di guerra. Il lettore si trova cosi immerso in un lon- tano mondo barbarico ¢ crudele, dove contano Yonore, il coraggio in guerra ¢ la forza nonché la credenza negli dai e le superstizioni magiche. L’autrice insiste anche sulle decapitazioni dei nemici ¢ sui trofei, ma ne! capitolo V Deyne finalmente cambia vita, rifiutando le violenze dell’ingiusta guerra ai bretoni. Nei 3 giomi di Samhain, !’incontro con 1a mitica isola dei beati Avalon le aprira la strada per una carriera da druida (segnalo la prova della caverna nel capi- tolo VII). Teresa Regna mostra sempre una grande familiarita con Ia cultura ¢ la mitologia celtica che si fa apprezzare con realistica leggerezza e stile romantico (ricordo solo certi echi di Sir Walter Scott ¢ William Morris, il ciclo artu- riano e le tavole del principe Valiant). Tempo senza tempo non é solo pura fantasy alla Ro- bert E.Howard (Conan il barbaro e Kull di Valusia) 0 alla Catherine Lucille Moore (con la sua regina amazzone Jirel di Joiry) ¢ Ma- rion Zimmer Bradley (i dialoghi di Regna so- no simili, anche se meno profondi), ma anche una storia abbastanza realistica in cui il vero- simile sfondo storico & una giusta occasione per descrivere le vicende di un’eroina sempre attuale. Il romanzo Jo ti cerce di Maurizio Lante- ri Edizioni Le Streghe 2001 ) ¢ un divertente viaggio nella realta virtuale tra chat ¢ ICQ, una sigla che @ diventata un modo per collo- quiare, passare il tempo e fare conoscenza in rete. Il protagonista della storia si trovera coinvolto in una situazione imprevedibile e, pagina dopo pagina, quella che sembrava una storia d'amore telematica si trasformera in un giallo dai contorni inquietanti. Un libro da Teggere, con una storia ben costruita e perso- naggi reali. L’autore dimostra una grande pa- dronanza dell’uso dei dialoghi, cosa non co- mune in molta narrativa contemporanea, sem- pre credibili e ben strutturati. La lettura é pia- cevole, intrigante, coinvolgente. Un’opera prima di indubbio valore, Per sapere di pid si contattare I’autore alla e mail: mlante- iwid..it. UNA POESIA PER LA PACE Invia la tua poesia per la pace al nostro webmaster Nino Genovese. L’indirizzo e- mail é: nino.genovese@inwind.it. Se non hai collegamento internet inviala per po- sta in redazione. Verra pubblicata sulle pagine web de IL FOGLIO LETTERA- RIO (www.ilfoglioletterario.it). Le migliori poesie pervenute saranno pubblicate in un volume antologico della collana “I Quaderni del Foglio” Partecipazione gratui- tae aperta a tutti. Sono particolarmente gradi 7 lavori dei giovani lettori. Pensando a Bukowski di Roberto Saporito - r.saporito@libero.it Jo non ho bisogno di fare delle frasi. Scrivo per mettere alla luce certe circostan- ze. Diffidare della letteratura, Bisogna scrivere tutto come viene alla penna, senza cercare le parole..." (Jean-Paul Sartre) Ma perché sono venuto. Il mio VW Mag- giolino del 1963 arranca su questa salitina pri- ma del parcheggio. L’unica macchina da pez- zente é la mia. Parcheggio tra una Porsche Carrera rossa fiammeggiante ¢ una Jaguar ver- de prato da golf inglese. Neanche a dirlo, le al- tre macchine sono della stessa forza, tanto per capirci: Ferrari, Lamborghini, Mercedes SL, Saab cabrio, Jeep altissime, ma per andare do- ve poi, alla Standa? E ancora Porsche a piog- gia. ‘Comunque il mio VW Maggiolino bianco rugginoso ¢ senza dubbio I’auto che si nota di pitt, tanto per capirci, come uno stronzo sopra ‘una torta di panna. Questa casa é immensa. Io comunque non dovrei pit farmi vedere a que- sti party. E’ che bevo sempre troppo e poi mi sento male, Non é che non reggo I’alcool, que- sto non si pud dire, & che ho un limite oltre il quale non dovrei andare. Diciamo che il mio limite é dieci bicchieri, cioé é un esempio, solo per inquadrare la situazione, dicevo? Ah si, il mio limite é dieci bicchieri, fin li va tutto bene, sono solo un po’ pid allegro del solito, disin- volto, disinibito, ma basta che beva Vundicesimo bicchiere per rovinare tutto: mi intristisco, mi scendono dei lacrimoni cosi, mi deprimo all’orlo del suicidio. Beh, una volta, dopo l’undicesimo bicchicre, ma forse i bic- chieri saranno stati di pi, comunque ero a sa di questo pittore portoghese, ¢ questo tizi aveva un sacco di armi sotto vetro, tutte cari- che e ben lubrificate, me lo aveva assicurato lui; per farla breve mi sono impossessato di u- na Colt 45 ¢ ho tentato di spararmi: la mia ma- no tremava talmente che ho colpito un altissi- mo orso bruno imbalsamato. L’orso era come incazzato, come a dirmi ‘Se non posso stare tranquillo neanche quil’. Questa casa @ veramente grande. Non rie~ sco pitta trovare mia moglie, ma quello che mi scoccia di piti e che non riesco a trovare il ba- gno. “Nel corridoio, una porta nera sulla de- stra” mi ha detto qualcuno. Beh, é una parola. Questo corridoio é lunghissimo ¢ c’é una porta nera sulla destra ogni quattro metri. Ne ho gid aperte tre, ma del bagno non c’é traccia. Apro Ja porta numero quattro, l'ennesima camera da letto vuota. Richiudo la porta e-passo a quella dopo. Ha dei bei quadri questo Maurizio Con- solo, il padrone di casa, é un dentista: i dentisti fondamentaimente sono come i becchini, si ar- ricchiscono sul dolore altrui. La mia non vuole essere una critica, 0 qualcosa del genere, é so- Jo una constatazione di fatto, tutto qui. Tipo questo quadro enorme alla mia sinistra: io di Andy Warhol non posso neanche permettermi di comprare un poster. Mio padre me lo diceva sempre “Che te ne fai di una laurea in filoso- fia?”. Beh, lui era un chirurgo, uno di quelli in gamba, sempre in ospedale, votato al lavoro, uno di quelli dalle mani d’oro, la gente aspet- tava anche un anno pur di farsi operare da hui @ morto di infarto a cinquantacinque anni men- tre asportava un’appendicite. Apro un’altra porta nera. Mi ritrovo in una specie di studio-biblioteca. I libri arrivano fin sotto il soffitto. Me lo avevano detto che que- sto Maurizio Consolo era un gran lettore. E” una stanza di lettura, ecco che cos’é: oltre ai libri c’é una scrivania di legno scuro, penso noce, ¢ una poltrona di cuoio altrettanto scuro. Non ¢’é nient’altro, I libri sono disposti in or- dine alfabetico e per nazioni. Allora, questa ¢ la Francia: con la “a” non c’e’ nessuno, infatti il primo ¢ Balzac, seguito da Baudelaire, Be- ckett, Breton, Celine, Gide, Proust, ¢ cosi via fino a Valery. Questa qui invece é la letteratu- ra italiana: parte da Ariosto, Boccaccio, Caval- canti, prendendo nel mucchio c’é Calvino, Cellini, De Amicis, De Carlo, Del Giudice, Fe- noglio, Foscolo, Goldoni, Gadda, Leopardi, Levi, Manzoni, Morante, Pirandello, Sciascia, Svevo, Tabucchi, dopo il Tasso c’é Alessandro Telamo, che poi sono io. Sulla parete di fianco c’é la letteratura americana: Anderson, Bel- low, Bukowski, Carver, James, Fitzgerald, He- mingway, London, Miller, Salinger, Twain e tanti altri. E poi la letteratura tedesca, inglese, russa, spagnola e ibero-americana, portoghese, con tutto il Pessoa possibile ¢ immaginabile, brasiliana, canadese, cecoslovacca, giappone- se, con una infinita di Kawabata ¢ Mishima, greca, indiana, nordiche, con una bella edizio- ne delle “Fiabe” di Andersen, irlandese, olan- dese, polacca, rumena, africana e cosi via. Ritorno ad Alessandro Telamo, il mio libro, tiro fuori il volume, lo sfoglio, c’e’ una mia dedica che dice “A Maurizio con amicizia e stima”, non é che mi sforzo molto nelle dedi- che. Forse il vero problema é che non mi sfor- zo pit di tanto in nessuna cosa. Sulla scrivania c’@ una bottiglia di whisky ¢ quattro bicchieri. Ne riempio uno a meta ¢ lo sorseggio lenta- mente. Poso il mio libro “La notte e le sue stel- le” ene prendo uno di Bukowski “Compagno di sbronze”. Leggo un racconto brevissimo, finisco il mio whisky e ritorno alla ricerca del bagno. Mi viene I’impulso irrefrenabile di pisciare sopra tutti questi libri, anche il mio, special- mente il mio, ma lo trattengo, me ne yado, A- pro quest’altra porta nera. E” una camera da letto. E? occupata da questi due tipi che scopa- no. Sto per andarmene, quando da quel grovi- glio di membra umane, appare il volto di mia moglie. Ci guardiamo. “Lui”, che & sopra di lei ¢ ha due spalle cosi, non si é accorto della mia entrata, ¢ continua a fottere come nulla fosse, lei continua a guardarmi, ma adesso sta venen- do, stringe forte la montagna che ha sopra di lei e sospira forte, chiude gli occhi e anche “tui” ansima rumorosamente, lei spalanca la bocca dal piacere, io richiudo la porta. La porta dopo & quella del bagno. Entro ¢ chiudo con due giri di chiave. Mi avvicino al lavandino, mi tolgo gli occhiali, osservo la mia immagine riflessa nello specchio, apro I’acqua e vomito. Mi sciacquo la faccia, la bocca, gli occhi, mi bagno i capelli, Finalmente piscio. Apro la finestra ¢ butto un occhio verso la pi- scina, verso il rumore del party, dove la gente beve, mangia, fuma, parla, fa il bagno, si an- noia, si diverte, pensa di scopare con la moglie di qualcun altro, magari con la moglie di uno scrittore squattrinato, che non dovrebbe mai bere pitt di dieci bicchieri, che dovrebbe smet- terla di andare a questi party del cazzo, che do- vrebbe scrivere qualcosa se vuole essere consi- derato uno scrittore. Che poi uno é scrittore perché ha scritto qualcosa 0 perché sta scriven- do qualcosa? Cioé, che cosa vuol dire essere uno scrittore? Forse leggere una novella di Bu- kowski mentre una montagna di muscoli ti fot- te la moglie nella stanza accanto? O pisciare sopra un mucchio di libri? O vomitare senza Titegno? O sparare a un orso imbalsamato ten- tando di sparare a se stessi? Forse essere uno scrittore non vuole dire niente, nel senso che aveva ragione mio padre quando diceva di i- scrivermi a medicina e non a filosofia, che poi Vuniversita non centra un cazzo col fatto che scrivo, cioé io avrei potuto benissimo studiare economia, o ancora meglio avrei potuto studia- re niente, ¢ il risultato sarebbe lo stesso. Apro la porta del bagno e nel corridoio, di fronte a me, c’é mia moglic. Si rassetta la gon- na, bianca, molto lnga. Mi guarda con i suoi occhi verdi spalancati, respirando lentamente col naso. Io me la vedo ancora a letto con quel tizio, la bocca spalancata dal piacere, Rientro in bagno e chiudo la porta a chiave. Corro al layandino ¢ vomito ancora. Il problema é che non ho pit: niente da vo- mitare: vomito l’anima e sto male come un ca- ne lebbroso. Mia moglie bussa alla porta, dice qualcosa ma non riesco a sentirla, forse non voglio sentirla, non ha importanza, il risultato é il medesimo. Mi siedo sul water e chiudo gli occhi per un attimo, copro le orecchie con le mani, Mia moglic smette di bussare, di parlare, magari di esistere. Allontano le mani dalle o- recchie: si sente il vociare alla piscina ¢ niente altro. Mi avvicino alla porta del bagno, ma poi cambio idea ed esco dalla finestra. Raggiungo il gruppo rumoroso della piscina, bevo un bic- chiere di una cosa rossastra, ne bevo un altro un altro ancora. “Si, bellissima” dico perdendo il sorriso, € “Tutto bene?” mi chicde Maurizio Consolo, forse per sempre. il padrone di casa. “Un giomo 0 Valtro devo farti vedere la mia Io sorrido annuendo in progressione, come biblioteca” dice Maurizio appoggiandomi una se fosse vero che va tutto bene. mano alla spalla destra. “Tua moglic & sempre bellissima” afferma “Si, mi farebbe piacere” dico pensando a lui guardandosi intorno, in cerca di conferme. Bukowski. Novita in Libreria Petali dell’anima di Irene Sparagna (L. 5.000 - Euro 2,58) - Terza antologia poetica della Sparagna con le nostre edizioni. Un libro di versi che segna una raggiunta maturita artistica della poetessa laziale. Poesie d’amore e di vita, struggenti e malinconiche ma anche dolci ¢ sorridenti. Vie di versi di Autori vari (L. 5.000 - Euro 2,58) - Un’antologia poetica curata da Danicla Monreale. Liriche di Fabrizio Bianchi, Silvia Caratti, Valentina D’Urso, Michele Fabbri, Nar- da Fattori, Domenico Luiso, Pasquale Martiniello, Elena Milesi, Mario Morelli, Antonio Pa- dula, Ornella Reta, Adelio Rigamonti, Armando Saveriano, Rosa Elvira Tirrito, Liliana Ugoli- ni, Osvaldo Valenti. Nessuna orma segnava la neve di Antonio Padula (L. 5.000- Euro 2,58) - Una racoolta giovanile di pocsie che I'autore pubblica a distanza di tempo. Prose poetiche e pensieri frammen- tari ma intensi compongono l’agile volumetto che fa pensare ai grandi temi della vita. Gli occhi di Zaffire di Paolo Di Maio (1. 10.000 - Euro 5,16) - Un interessante romanzo di genere che prosegue sullo stile di “Passaporti per l’infinito” ¢ che conferma tutto il mestiere di un autore che da anni é all’avanguardia nel settore ¢ che dirige la fanzine “Lore” Storie di sesso e sangue di A. Panerini e M. Veneri (L. 3.000 - Euro 1,55)- Due storie giovani scritte ¢ pensate per giovani lettori. Lo stile di Panerini e Veneri ¢ immediato e diretto, come si conviene a questo tipo di narrativa tra horror e noir. Tra magia e satanismo di Maurizio Maggioni (L. 10.000 - Euro 5,16) - Un'analisi del ‘voodoo haitiano, tradizionale e modemo, una critica serrata al satanismo. L’opera pud interessare sia l’esperto del settore, come il curioso di argomenti esoterici alla ricerca di nuove tendenze. Nero Internazionale di Autori Vari (1. 10.000 - Euro 5,16) - Uscira prima o poi, state tranquilli. Per il momento il discorso @ soltanto congelato. Prenotate la vostra copia. Marco Val- larino ha selezionato tredici autori noir per un’antologia di storie mozzafiato ¢ intrighi interna- zionali. Mondi possibili e impossibili di Autori Vari (L. 10.000 - Euro 5,16) - Vincenzo Blanda- mura ha selezionato un gruppo di autori che ci porteranno in viaggio per gli spazi interstellari alla scoperta di mondi lontanissimi. La prima antologia di fantascienza delle Edizioni II Foglio. Ammazzare il tempo di Teresa Regna (L. 10.000- Euro 5,16) ~ Sci racoonti che disegna- no atmosfere suggestive e fantastiche. La penna della Regna é dotata di uno stile elegante e raffi- nato che sa raccontare con un linguaggio semplice e piano situazioni avvincenti. Border Line di Julian Alvarez (1. 10.000 - Euro 5,16) - Poesic d’amore, poesie di impegno sociale, Lo stile di scrittura di Alvarez dimostra una raggiunta maturita ¢ questo libro merita di essere letto. J libri possono essere richiesti presso la Redazione. I pagamenti vanno effettuati con Assegno Non Trasferibile in busta chiusa unitamente all'ordine. Stiamo cambiando numero di conto cor- rente postale. Chi compra un libro delle nostre edizioni ha diritto a pubblicare una poesia 0 un racconto sul sito www.ilfoglioletterario.it. Aggiungere lire 2.000 (1 Euro) di spese postali. 10 I libri che vi consigliamo acura di Andrea Panerini - andreapanerini@ virgilio.it Enrico Pietrangeli Enrica Salvaneschi “Di amore, di morte” “Poesia” pp. 60 - lire 15.000 (euro 7,75) Teseo Editore, Roma - 2000 Atmosfera trasgressiva, parole forti, frasi erotiche: ci sarebbero tutti gli elementi per considerare questo libro un ennesimo esperi- ‘mento post-sessantottine. Ma Pietrangeli va molto, molto oltre. I versi prendono il cuore e le narrazioni proiettano il lettore in quella pre- cisa esperienza di vita. Le pagine odorano di Dario Bellezza ¢ il poeta cerca, non riuscendo- vi, di tenere assieme la nostra incomprensibile modernité assieme a messaggi di solidarieté e di eguaglianza tra tutti gli uomini. Siamo di Jfronte a un vero poeta. Graziano Giudetti “Salus Poetica, ovvero il canto di Igea” pp. 145 - lire 16.000 (euro 8,26) E.SS. Editoriale, Roma - 2000 Una scelta anacronistica: l'autore sceglie metri, soprattutto quartine con rime alternate, e contenuti classici - mitologici. II risultato, in un panorama che general- mente trascura la classicita, e tutt'altro che disprezzabile; una quadrilogia che alterna la poesia alla prosa poetica con una commistione di classico e simbolico (evidente i riferimenti ai simbolisti francesi Verlaine, Rimbaud e Mal- larmé). IL lavoro é molto interessante e pur es- sendo dotto, cattura molto bene l'attenzione del lettore anche non particolarmente esperto di poesia antica. pp. 30- lire n.c. (euro n.c.) Gazebo E ditore, Firenze - 2000 La consistenza fisica della pubblicazione indurrebbe a ritenerla un abbozzo ma basta voltare fino a pagina 7 per potersi ricredere “O mio deserto, dammi la parola / per il tuo tempo ormai finito, amore (...)”. La Salvane- schi, critica letteraria e saggista di dimensio- ne nazionale (curera anche una edizione del- le liriche di Peter Russell), si conferma poe- tessa di notevole spessore. La sua capacita evocativa, senza dover per forza stupire il lettore, é di difficile imitazione. Uno dei libri piit belli che abbia letto negli ultimi mesi. Franco Zoja “Versi di quartiere” pp. 60 - lire 16.000 (euro 8,26) Blu di Prussia Ed., Piacenza - 2001 Una poesia che racconta la vita comune, di tutti i giorni. Una poesia di quartiere. MI quartiere in questione é Il Lingotto a Torino, una zona industriale e commerciale, Srenetica. Sono descritti anche particolari che potrebbero sembrare inutili, come Vorario di apertura di una biblioteca, ma trattandosi di poesia esistenziale e quotidia- na il fatto non ci stupisce: l'autore ci descri- ve le sue abituali emozioni, i suoi orari, la sua vita comune. In poche parole ci descrive uno spaccato di vita che probabilmente servi- ra (assieme ad altre) a ricostruire il nostro tempo. Per tutti gli abbonati e per chi compra i nostri libri uno spazio web gratuito su www. ilfoglioletterario.it ii Una serata con Giuseppe Culicchia di Gordiano Lupi - lupi@infoL.it Avere Giuseppe Culicchia a Piombino non & cosa da tutti i giomi. E allora come potevamo perdere l’occasione di intervistarlo? Lo incon- triamo alla Libreria del Festival dell’ Unita, dove presenta il suo libro: A spasso con Anselm. E’ la sua ultima fatica dopo Tutti git per terra (1993), Paso Doble (1995), Bla Bla Bla (1997), Ambaraba (2000). Come nasce il personaggio di Anselm? Ho cominciato a scrivere Anselm come una striscia a fumetti sul supplemento Torino 7 della ‘Stampa. Anselm @ un formichiere brasiliano che é venuto in Italia a tifare Brasile durante i mon- diali di calcio del 1982. Per un gioco del desti- no si é trasferito qui da me. Anselm mi ha per- messo di raccontare Torino a modo mio. Lui arriva da una foresta, é un ingenuo e vede tante cose che a me sfuggono. Nel libro ho allargato Ia visuale di Torino alla nostra societa. ‘Come mai nei tuoi romanzi mancano i perso- naggi positivi? Faccio fatica a trovarne. Ho trovato giusto Anselm e qualche macchia ce I’ha anche lui. Ad esempio guarda “Beautiful” e “ER - Medici in prima linea”. E poi é un formichiere mica un uomo... Parlaci del tuo rapporto con il cinema. E' stato un impatto simpatico. It produttore di Tutti git per terra mi ha dato appuntamento a Roma. Io mi immaginavo di trovare uno in Mercedes con i finestrini scuri, invece si é pre- sentato un tipo in motorino, camicia bianca e catena al collo. Pareva Verdone. Non credevo “fosse un produttore. Invece era proprio una per- ‘sona in gamba. Io mi sono rifiutato di scrivere la sceneggiatura, il cinema ha altri linguaggi che non conosco e ho accettato di buon grado la storia che il regista Davide Ferrario ha tratto dal mio romanzo. Cinema e narrativa sono due cose troppo diverse. Parliamo di Bla Bla Bla. Come nasce il per- sonaggio che vuol sparire dalla societa? Un giorno ti guardi allo specchio e non ti riconosci piit. Non credi di essere potuto diven- 2 tare cosi diverso da quello che avresti voluto. Ti viene voglia di ricominciare tutto da capo. II protagonista del romanzo fa questo. E” un uomo in fuga che cerca se stesso. Per me @ un personaggio positive anche se in molti hanno detto che é la storia piit cupa che ho scritto. Cosa hanno in comune Walter (il perso- naggio di Tutti git per terra ¢ Paso Doble) ¢ Culicchia? Abbiamo tutti e due i capelli molto corti e viviamo a Torino. Ho impiegato qualche anno per scrivere Tutti gilt per terra proprio per- ché non volevo fare la solita tiritera autobio- grafica. Volevo raccontare I'Italia degli anni oftanta attraverso gli occhi di un ragazzo di vent ‘anni con problemi. Che importanza ha avuto nella tua vita arti- stica Pier Vittorio Tondelli? Ho incontrato Tondelli una volta soltanto. Sapevo che leggeva manoscritti di autori un- der venticinque. Lui era un curioso e aveva locchio del lettore acuto, sapeva selezionare. Certo che devo molto a lui e all'antologia Pa- pergang. Tondelli & un personaggio insosti- tuibile nel panorama letterario italiano. Se ne sente la mancanza e chissa cosa avrebbe po- tuto scrivere se non ci avesse lasciato cosi presto. La narrativa italiana ¢ in crisi. Si leggono solo autori stranieri molto commerciali. Come si fa anon avere in casa un Follet 0 un Grisham? Sono come i detersivi. A parte gli scherzi non dico che non siano buoni libri, anche King all’inizio scriveva cose buone. II fatto é che in Italia ci sono pochi lettori e quei ‘pochi sono condizionati da quello che passa Ja televisione. Un film ispirato a un libro aiu- ta molto a vendere il libro. Che dire? Speria- mo in un'inversione di tendenza. Ho lavorato in una libreria e ho sempre avuto Villusione che un lettore di King potesse interessarsi a Dostoevskij. Magari poi scopre che é meglio. Veniamo ailo stile. Non credi che il lin- guaggio parlato che utilizzi nei romanzi ap- piattisca la bellezza della letteratura? Il rischio c’é. Peré secondo me se scrivi un romanzo adesso devi utilizzare il linguaggio contemporaneo. Io uso la lingua del mio tempo enon “la bella lingua italiana”, utilizzo volu- tamente una lingua imbastardita dal linguaggio televisivo e dei media. Cerco di dare dignita alle parole vive anche se non sono letterarie. Secondo me rende piit autentici i personaggi. Che ne pensi della ricerca dello sballo che perseguono i ragazzi di ogei? Anselm ha problemi per andare in discote- ca. Ha sempre con sé una scorta di pasticche di vitamina C e nessuno crede che siano davvero vitamina C. Lo fermano in continuazione. A parte la battuta, secondo me i ragazzi di oggi ‘sono i ragazzi di sempre. Ogni generazione ha avuto la sua dose di difficolta a rapportarsi con il mondo degli adulti. Culicchia ¢ la musica. Ascolto di tutto. Ho scritto i primi libri a- vendo in mente il primo album dei Ramones e i capitoli infatti durano poco, come la musica di quel disco. Anselm ascolta la tecno ¢ mi ha un po’ contagiato. Perd non mi dispiace la musica classica. Faccio fatica con il jazz: & troppo in- tellettuale. Parliamo di politica. Proprio dobbiamo? In passato ho avuto idee di sinistra e ho votato per il partito comunista, ‘ma adesso sono soltanto un deluso. Proprio quelli che hanno fondato il PCI vedendo cosa é diventato adesso non ne sarebbero felici. Non parliamo poi di quello che @ successo a Genova. Solo il pensiero mi da un senso di nausea. Siamo peggio del Cile. Ma lo avete visto cosa ha fatto la polizia? E a Napoli? Non parliamo di politica che é meglio. 3 Credi che tra cento anni si parlera ancora dei libri che hai scritto? Non si sa quanta vita pud avere un libro. Certo che ognuno di noi si augura che duri il pitt a lungo possibile. Sarebbe bello restare nella storia della letteratura. Perd non oso immaginare che le cose*che ho scritto si pos- sano leggere tra cento anni. Forse le cose di Culicchia non si leggeran- no tra cento anni. Forse il suo linguaggio & troppo vicino alla lingua parlata. Tutto quello che volete voi. In ogni caso vi consigliamo di leggere i suoi romanzi perché non é facile apri- re un libro e restame catturati al punto di dover arrivare prima possibile alla parola fine. I per- sonaggi ¢ le storie di Culicchia rapiscono il lettore che prova un’immediata simpatia per Vanticroe di turno. Buona lettura. Traateci i wstni laut T lettori concorrono alla realizzazione della rivista, ma sulla pubblicazione decide la reda- tione in modo insindacabile. Le collaborazioni vanno inviate per posta in copia cartacea € floppy word compatibile allegato. La posta elettronica non é utilizzabile per trasmissione di ‘materiale voluminoso. Si pud utilizzare il ccp 19232586 intestato a Gordiano Lupi per effet- tuare i pagamenti per abbonamenti e acquisti di copie. Le Edizion IL FOGLIO ‘Avete una raccolta di poesie o dei racconti? Avete un romanzo breve inedito? Sottoponete- celo, Abbiamo sette collane: “I Quaderni del Foglio” per le antologie, “Esperimenti Letterari” per esordienti, “Fior di Fiabe”, poesia e narrativa per ragazzi, “Autori contemporanei” per testi di narrativa e poesia pitt meritevoli di attenzione, “I Tascabili” per testi maneggevoli ¢ indirizzati a un pubblico giovane, “I Saggi” per pubblicazioni di saggistica (storia, filosofia, culture) e “Horror”. Rispondiamo a tutti. Non facciamo mistero dei nostri limiti e non vi pro- mettiamo la luna. Pochi titoli all’anno vengono prodotti e promossi con le nostre sole forze e sono distribuiti nelle librerie di Toscana e Umbria: sono i libri in cui crediamo. Per attri chie- diamo la copertura delle spese di stampa e li promuoviamo su internet e sulla rivista. 13 Pieta di Elvio Fassone Ospitiamo volentieri questo intervento di Elvio Fassone. E’ un modo per occuparsi in ‘forma letteraria di un evento sconvolgente che ‘pue modificare davvero il corso della storia. ‘Mentre la rivista va in stampa é iniziata una guerra che si prevede lunga e dalle conse- ‘guenze imprevedibili. Anche da laici possiamo dire soltanto: non ci resta che pregare. Pietd per i passcggeri condannati a morte. Dieci minuti di consapevolezza, mille battiti di cuore, il film della vita ripercorso in un attimo, il saluto mentale ai propri cari (“Abbraccia i bambini”, “Ti voglio bene”, “Perché non te Tho mai detto cosi forte?”), il preparasi a ri- consegnare a Dio i propri giorni: “Quante cose avrei ancora potuto fare, voglia Iddio che tutto questo sangue lavi almeno un poco l’odio del mondo. Amen”, Piet per gli uomini ¢ le donne rinchiusi nelle tori gigantesche, ieri monumento oggi mausoleo. “La morte é sempre morte degli al- tri, questa volta é la nostra; chissa da dove vie- ne e perché; tu sei polvere ¢ polvere ritomerai; credevamo ci volesse piii tempo per ritornare polvere” Pieti. per gli uomini dei soccorsi. “Volevamo portare salvezza agli altri, abbiamo trovato la morte anche nostra, siamo diventati fratelli dell’ultimo istante, domani anche tu vyerrai in soccorso di quelli che rimangono”. Pieta per gli uomini del commando suicida, per la loro mente devastata dall’odio, per la lo- ro anima cosi intrisa di disperazione da credere che la propria vita acquisti valore e senso, se la distruggi insieme a mille altre; nel tuo paradiso folle forse riconoscerai chi hai sterminato e piangerai con Ini. Pieti per chi guarda le macerie, per chi é commosso, distrutto, sgomento, esasperato, € cerca di placare l'angoscia dello sterminio pro- gettando altri stermini. Apri il tuo pugno ¢ ral- lenta il tuo cuore, piangi ¢ prega se vuoi, ’odio non medica l'odio. Pieta per coloro che hanno gioito della mor- te, esultato del dolore, fatto festa della distru- zione, pieta per i figli dell’odio. Tu sei senza patria, altri sono senza vita; uomini “senza” non possono crescere. Domani capirai che non puoi concimare la tua terra col sangue e noi ca - piremo che dobbiamo lasciarti una terra e una speranza. Piet per noi, che non costruiamo pid chiese ma torri, orgoglio verticale sordita orizzontale. To credevo che Babele fosse una favola; tu sai correre ma non sai verso dove; dimmi come mai conosciamo tante risposte, ma non la ri- sposta al perché i bambini restano orfani: Pict di noi tutti, popolo deltoccidente ric- co ¢ vulnerabile, terra dei diritti, esilio dei do- veri, Guai a noi se non sapremo uscire dal se- colo breve, ma lungo di odio, guai se non sa- premo entrare negli anni in cui non ci sara pitt il nemico: ci sara il figlio, ia madre, la gente. ‘Amen. LIBRERIA SOTTOMONDO VIA PANCIERA, 38 C.P. 356 31100 TRE VISO Tutto quello che non trovi in una comune libreria. Le produzioni horror e fantastiche de “Il Foglio Letterario” Richiedi il Catalogo - Rivista. 14 Un libro per Natale: “Putifarre e Serafino” di Aldo Zelli Vi Vineipi dé “Pucifare © Seraf 10°, ls ere ee Ree ee cerca le fake, de Il Fogio ha rscopeno tra gi inediti cd Aldo Zelli. Ordinatelo in redazione, Cesta solo 10,000 lire (Euro 5,16) conpreso spese postal E” il regalo ideale peril Natale de str Putifarre era un piccolo diavolo, un diavolo- bambino, uno di quei centomila diavoletti che pullulano all'inferno ¢ che Satana, il maligno, cioé il demonio, manda nel mondo a combinare piccoli malanni. Dico piccoli, perché i malanni grossi, li combinano i diavoloni adulti che sono perfidi e puzzano di zolfo. Putifarre era grande come un bambino di sei o sette anni, aveva la pelle abbronzata dal calore dell’inferno, aveva i capelli quasi crespi ¢ nevi, gli occhietti gialli ¢, sopra la fronte, due corn rossi. Sulle spalle Putifarre aveva due ali di pipi- strello con le quali volava da un capo all’altro dell’inferno ¢, talvolta, come vedremo, anche fuori dell inferno. Putifarre era un buon diavoletto, il che é ma- le perché i diavoletti devono essere cattivissimi. Siccome era buono, come diavolo valeva po- chissimo, quasi zero. I diavoletti in gamba devo- no essere molto cattivi. Putifarre, poveretto, faceva del suo meglio per ubbidire agli ordini di Satana, ma la sua di- strazione, il suo buon cuore, la sua voglia di tra- stullarsi, gli impedivano di essere un diavoletto come si deve. Di qui la scarsa considerazione in cui veniva tenuto all’infemo. Satana infatti gli affidava pochi incarichi giornalieri, per lo piit facilissimi, tanto sapeva bene che né punizioni, né rimproveri servivano a correggere Fincorreggibile Putifarre. Se il diavolo avesse potuto lo avrebbe licen- ziato su due piedi, 0 lo avrebbe scaraventato chissd dove. Ma é scritto che il maligno debba tenersi i suoi diavoli cosi come sono ¢ non pote- 15 va farci niente. Ogni giomo Putifarre proponeva di essere un diavoletto perfettamente diabolico e pesti- fero, di fare tutto il male possibile, in modo da soddisfare le aspettative di Satana. Ogni sera, quando il maligno impartiva a tutti i dia- voli, grandi ¢ piccoli, gli ordini per il giomo seguente, Putifarre si riprometteva ferma- mente di superare tutti gli altri diavoletti in perfidia e malestri, Ma, all’indomani, quando con tutti gli altri diavoli volava invisibile sul- Ia terra, bastava un nonnulla per fargli dimen- ticare ogni cattive proposito: suo malgrado si raeva ¢ compiva un sacco di buone azio- Come andra a finire? II seguito lo trovate sul libro... I TASCABILI Aldo Zelli- “Le voci lontane” Lire 3.000 (Euro 1,55) Da dove vengono le voci lontane che tormentano Ernestina? Sono una proie- zione delle sue angosce? Sono entita: a- liene che pervadono i suoi sogni? Sono premonizioni che vengono da lontano? Lo saprete solo leggendo questo affa- seinate racconto del mistero scritto nel 1950 che conserva integra tutta la sua freschezza. In regalo agli abbonati con questo numero. Gli altri possono richiederlo in redazione inviando lire 5.000 (Euro 2,58) compreso spese postali. Ordinalo subito! Movimenti di Andrea Verdiani - andreaverdiani@ noicom.net State tutti pisciando nel vento, non lo sapete, ma lo state facendo, enon c’é niente come un amico che vi possa dire che state tutti pisciando ne! vento. (Neil Young, Ambulance Blues) Inutile non afferrare le ultime occasioni, se poi dopo queste occasioni ce ne saranno altre, di ultime. Non c’é scadenza a questi prodotti di mondo, a questo scorrere affascinante di infor- mazioni, a questo ricorrente e grasso cammino di cose. Ma starci dentro comunque pud essere divertente, Per me ¢ addirittura gratificante. Ho sempre tempo per essere. Per ora mi é piti co- modo essere un riflesso di quelio che mi sta at- tomo. Mi fa sentire pit sicuro, mi da un’identita precisa, analitica. E mi fa dormire la notte. II mio bisogno di riposo si compiace del peso che porto giomo dopo giomo, che é il peso gradito di questo pastoso spazio che chiamo vita. E del riposo non amo i sogni durante il sonno, ma la perdita di conoscenza che mi rilassa il viso. A Yolte vivo la mia giomata sereno, perché so che ad essa seguira la perdita di conoscenza della notte. E questo é bellissimo. Inutile sforzarsi di catturare un significato: il significato sta nella fisicita delle cose, nella con- sistenza che posso toccare e provare, perché quello che appare & quello che é e nicnt’altro. Mi chiedo per quale motivo dovrei dare un si- gnificato a cid che vedo: il solo fatto che io lo veda lo colora gia di un significato. Almeno per me. Dico tutto questo che tra poco si mette a pio- vere, ¢ che la citta é bellissima in tutto il suo Tumoroso movimento. Questa cittd di palazzi e Persone, di vetrine ¢ automobili, di cantieri e fibre ottiche, di parabole, locali, marciapiedi e cartelloni pubblicitari. Dico tutto questo che sento di starci bene, dentro questa citta. “Digitare il codice segreto”: con cinque cifre 16 pit un okay questa macchina bancomat mi permette di fare cid che voglio, come per e- sempio entrare in questo bar ¢ ordinare un caffé marocchino con una spolverata di cacao sopra. Senza che lo chieda, il barista accom- pagna il caffé con un piccolo bicchiere d’acqua fresca per lavare il palato. E” con queste piccole cose che si catturano i clienti, perché il mondo ha bisogno di qualita, ¢ cosi io che ci vivo. E’ decisamente gratificante stare dentro a questo mondo di qualita, dove tutto quanto concorre ad offrirmi di pit. E poco importa se per il fatto che mi offre di piii, questo tutto quanto pretende sempre di pitt da me. Sono in grado di darlo, perfettamente in grado. Non & la forza, quella che mi manca. Né la capacita i adeguarmi ai cambiamenti. Né la corsa per andare veloce come ¢ pitt degli altri. Né la curiositd necessaria per provare, provare, pro- vare, E questo mi riempie d’orgoglio. Inutile stare fermi ed osservare. Meglio procedere e precedere sempre oltre. Ogni tempo ha la sua maniera di vivere, e questo ¢ il mio tempo. Andare e venire, raggiungere ¢ superare, o- mologare ed omologarsi. E la cittd é il mio campo da gioco. E” il mio macrocosmo pre- ferito, dove sento di potermi muovere in li- berta assoluta. Perché la mia liberta é tale solo perché vivo in questa realta libera. Ora la pioggia si fa insistente, ma il mio goretex mi protegge, Le insegne luminose si accendono ¢ I’asfalto oleoso riflette i fari del- le automobili. La gente c’é, é li, ¢ mi dice che esisto. Si muove come me, si muove, si muo- ve. Come si muoyono le automobili sull’asfalto oleoso, le scritte sui display delle piazze, gli aerei tra i continenti, i cd rom nei Pe, le quotazioni in borsa, le immagini della televisione, le offerte della pubblicita, le dita sulla tastiera del computer, le monete nelle tasche, gli appuntamenti di lavoro, i fogli nel- Ja macchina del fax, le informazioni, le aoque nei tombini, le classifiche nel calcio, i topi

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