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"i|1Beglioteramo
SU LA VIA DI TRIESTE
SU LA VIA a a a
e e a di Trieste:
i
TERAMO
Societ Tip. Edit.
1917
=
Il Risveglio
PROPRIET LETTERARIA
DIRIGE
OFFRO.
J
106375
5t>
******** $ ********
=* prefazione =
1915 Maggio 1917
e augurali.
stato fatto.
%
Tra le varie parti del volume non v' altro legame se
non quello ideale. Neppure una delle sue pagine sarebbe
mai esistita, senza l'affermarsi di quel cuore e di quelle
giornate che sono stati e sono il cuore e le giornate del-
m
Maggio. Volge il secondo anno. La via segna-
ta dal destino e dalla nostra volont non ancor tutta per-
corsa. Ma le anime degli eroi che la vigilano assidua-
mente l dove i loro corpi caddero nel bagliore delle ar-
Andrea GustarellL
oooooooooooo ^toooooooooooo
^ooooooooo ooooooooo^
Nelle scuole e fuori di esse, ogni anno abbiamo
inneggiato alla Pace
quest'anno cele-
universale ;
Sintomi di risveglio.
Simbolo e data.
le genti.
Cinquant'anni: brevissimo tempo ma lunghissimo
cammino, durante il quale, a ogni attimo, innume-
revoli vite si sono consunte e son rinate entro a
un'unica fiamma d martirio e di purificazione.
Chi sa noverare quelle vite d' eroi? T grandi gigan-
teggiano di loro eterna possanza: Florence Nightin-
gale, Ferdinando Palasciano ;
1' una e l'altro figliuo-
li di gentilezza e quindi figliuoli nostri, italhnissi-
mi; una data per l'una, 1854-55, una data per l'al-
tro, 1861: la guerra di Crimea, dove apparve l' eroi-
smo divino e multiplo della Nightingale la seduta ;
Rinunzia e volont
L'amaro dubbio.
Purtroppo cos! O
che divenuta, adunque,
questa nostra anima ? Che cosa il mondo
umana
e l'avverire aspettano pi da essa, se la sua nota
pi caratteristica e bella, della piet, o non pi o,
se c', avvolta e soffocata dall'alto cachinnare
degli altri?....
Guai a noi, se fermassimo la mente su co-
deste interrogazioni rovinose ! Guai a noi e a tutti,
se a noi ed agli altri ai giovani specialmente,
ai quali tra poco sar affidata la patria non
facessimo capire in mille modi che l'inganno e
la violenza possono lacerare i trattati, rovinare
le case, uccidere le vite, ma non possono cancel-
lare l'idea e spegnere l'ideale. Su questo bisogna
massimamente insistere per impedire che giovani i
jprime narrazioni
i combattenti
#000000000 # 11 000000000
:#===#====#===*===#====#====#
forse, indimenticabili.
ro campo glorioso.
Poche volte, forse, come stavolta, stato co-
s impaziente e possente il nostro desiderio di
sentire e di sapere, e il loro desiderio di dire e
di far sapere. Ma il desiderio di noi e di es-
si sismorza istintivamente per la doverosa volont
di non far trapelare in nessun modo la bench mi-
nima particella del pi piccolo segreto militare: di-
sciplina necessaria, sebbene torturante, pi che da
ordini superiori imposta dalla convinzione di
ciascuno che anche il silenzio su quanto si
fatto e si vorr fare sia uno dei tanti mezzi onde
si giova alla causa comune e si serve la patria.
Il ferito.
E parl volentieri,
fiato. Qualche mia
d'un
interruzione non fu raccolta; a qualche mia timida
domanda rispose, continuando il suo dire, con un
sorriso significativo. Tacqui e lasciai che dices-
se. Ed egli disse quanto credette di poter dire :
Il messaggio celeste
I primi passi.
La loro perfidia
e la nostra generosit.
La disciplina il sentimento.
Il caporale socialistissimo.
non coloniale?...
Il socialista non si sment: gi
l Re soldato.
Tutto codesto
poche e mirabili cose
disse il tenente alla mia immobile attenzione. E
disse senza interrompersi, nervosamente, magnifi-
camente la colorazione del racconto era tutta nel
:
Outti ugualmente
ammirevoli
^ooooooooo II 000000000$*
-*> *****
* W r* ruoli
Combattenti e territoriali.
Feriti e ammalati.
E quell'altro?
Ha l'itterizia. Capir, la prima impressione
del fuoco, poverino....
L'ammalato sgran gli occhi; sent il bisogno
3\eclutaito
; i riformati
#000000000 # l^jl # ||ooooooooo#
*
Prima leva di riformati.
Immaginavo di vedere una lunga teoria di
gente trascinante la dolorosa noia delle sue mem-
bra offese, vergognosa di doversi mostrare maci-
lenta e inutile agli occhi di chi gi aveva visto
innumerevoli fiori di giovinezza. Ed ero in in-
ganno.
Entrai nell'immenso cortile del quartiere pri-
ma che suonasse l'ora della raccolta per la nuova
gente: e il cortile era gremito di uomini e di un
gran vociare impaziente ed allegro.
Erano essi i riformati? gli inabili? Ormi sem-
brava che pi delle altre volte, forse, questa nuo-
va leva avesse chiamato le forze pi abili e destre.
Mostravano chiaramente di esser sani e ostentavano
la volont di sembrare e di essere tali; ma soprat-
Paura di che ?
Non hai capito ? Con queste nevralgie po-
trebbero riformarmi una seconda volta. Ma per
fortuna non malattia che si veda se non parlo
;
* *
sognava offendere...
A egli scendeva. Perch gli avevano
stento
imposta quell'umiliazione? Perch avevano voluto
ch'ei trascinasse agli occhi di tutti l'incolpevole
miseria del suo corpo mutilato, che rendesse noto
a tutti quello strazioche da mesi gli si era acuito
sempre pi dolorosa previsione di quella
nella
giornata? Egli passava: vinto fra i vincitori e pur ;
/ bersaglieri vanno...
Arrivo inobliabile.
Il frastuono del treno che entrava rumoroso
e gridante sotto la tettoia della stazione parve sof-
focato e troncato dall'improvviso echeggiare delle
trombe: e a questo s'un come in un grande peana
il canto fragoroso dei miei soldati impazienti. Cap-
teriore.
/ bersaglieri vanno...
Le piume sul cappello...
Essi entravano per la prima volta nella citt
della nostra storia gloriosa, e di l avrebbe supe-
rato presto il confine, per la prova alta e sicura
Musica e canto riecheggiavano sempre vi si :
Le imprese dei
sommergibili austriaci.
Verso l'approdo.
#000000000 * : : m 000000000
.. Ove di vita triestina
Ore passate.
Ore recenti.
i s'ciavi!
L'indecente gazzarra italofila dur una settima-
na; e si chiuse con due grandi delusioni dell'Austria.
$000000000 # : : $ ooooooooo^
Notte di risaputa serenit,
Vigilia di Natale.
bianca neve e di stelle. Conversari giulivi a ta-
di
vole adorne fioritura di fanciullezza in mille colo-
;
turo ?....
*
* *
duin. Verr
aveva scritto alla famiglia verr
in licenza, per Natale. E tu, mamma, preparami un
letto perch possa placidamente dormire. Da pi di
sei mesi non so che cosa sia un letto, che cosa
sia dormire placidamente. L'anima sempre indo-
mita, il coraggio infrangibile, la fede fiammante; ma
il corpo forse un p stanco. Quando egli scri-
veva cos, dimenticava se stesso. Avvinto dalla no-
stalgia del suo gaio Natale famigliare, dimenticava
le tante volte che aveva cercato, con lo spasimo
montano !...
*
* *
*
* *
* *
TC'arcobaletto
ella "pace
$000000000 # SS # OOOOOOOOO^c
.. 22arcobaleno della Tace ..
*
* *
Pensiamo.
C' sempre un punto nell'ora pi tragica
della vita cos dell'uomo come d'una nazione
che la volont non pi fatta di fede nel domani,
ma di raziocinio nel presente; perch il bagliore
del domani si illanguidisce di istante in istante,
annebbiato e stremato dall'irruente foga del pre-
sente, che pi di quello sprona e travolge.
Guai, in quel punto, se l'anima non sa librarsi,
d'un volo, nel futuro pur lontanissimo; guai se una
sola fibra del cuore si attacca all'attimo che pas-
ser ma
che ci sembra eternamente inchiodato
nelle vene esangui guai se gli occhi e la volon-
;
*
* *
nergie
nella menzognera sicurezza che quell'ar-
cobaleno spazzer prestissimo la tempesta s'af-
flosciano, s'arrendono, e non saranno forse capaci
di provvedere alla loro difesa e al loro trionfo,
quando, sparita l'iride, romber pi cupa e minac-
ciosa la tempesta nel cielo.
Non da oggi, n da ieri che si sente parlare
di pace, mentre ogni opera di battaglia, ogni vo-
lont di vittoria. Ora sono lunghe interviste con
uomini di governo, ora sono loquaci dichiarazioni
di un congresso d'uomini politici, ora sono le mol-
te pagine ingenue di un libro d'attualit . Discus-
sione fondamentale : a quali patti, con quali tratta-
ti le nazioni alleate potrebbero firmare oggi la pa-
ce. Conclusione generale: pace non si far se
la
*
* *
Ora i convalescenti
$ffOOOOOOOOO $ $ OOOOOOOOO^b
Tutti gli ospedali velocemente approntati nelle
piccole e grandi citt per i nostri soldati che tor-
nano dal campo ammalati o feriti, hanno un'unica
fisonomia, almeno nelle lineazioni pi appariscenti
e generali: fabbricati grandiosi, ambienti candidi di
recente pittura; e poi alacre tramestio nelle sale
operatorie,continuo fervore di rassettamento, af-
faccendato andirivieni di medici, chirurghi, suore,
infermieri, serventi: imponenza all'esterno; severit
di visi e di cose, all'interno. E perci, avendone
parecchi, apprestandomi ieri a visitarne
visitati gi
ancora un altro non pensavo di potere ricevere
nuove impressioni e sensazioni: dagli infermi cer-
tamente s, ma dall'ospedale come ospedale, no.
Pensavo piuttosto mentre l'automobile militare
guidata dal capitano medico che mi aveva corte-
semente accolto, avvolgeva strade, case e villaggi
in improvvise nuvole di polvere
all'ultima volta
che in un'automobile, non militare e meno fretto-
losa, avevo fatto il medesimo viaggio. Allora in
138 SU LA VIA DI TRIESTE
di acre profumo.
TRA 1 CONVALESCENTI 139
Una radiografia.
11 pronto soccorso.
L' esule.
Ritornando.
$000000000 $ ooooooooo^
'
Capa 'arma
T ideale
il domani
sorregge il lavoro l'og-
gi. A volte, tra il presente e futuro s'insinua
il passato; ma solo quella parte del passato che
giovi anon turbarci le forze e l'anima: quel che
eravamo di meno, quel che avevamo di meno
d' ora : altro remo alla barca delle nostre speranze
neir avvenire.
Ma sono talune occasioni, talune ricorrenze,
vi
nelle quali presente almeno per un attimo ci sfugge
il
preveda l'avvenire.
Ma, in quell'attimo che il
tempo s' fermato nei profondi sensi del nostro
essere, scomparso o mutato, forse, il nostro i*
CAPO D'ANNO
*
* *
*
* *
*
* *
Solati i
quarantanni
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9
Soldati di quaran anni
* *
*
* *
egli, mi prospetta a-
rimasto borghese e deluso,
desso, da sentimentale qual' , la realt del doma-
ni incresciosa realt, quando il suo figliuolo torner
:
* *
Santa Jpolonia!
*
Santa Polonia I ..
Arte e vita.
bera!
Czyzevvicz, dunque, pu essere contento di
aver combattuto nel campo dell'arte prima che nelle
A. GUSTARELLI - Su la va di Trieste \2
SU LA VIA DI TRIESTE
Tacque.
Gli strinsi la mano, congedandomi; non senza
rimirarlo ancora.
Lo sforzo del parlare aveva accesa la fac-
gli
3 fanciulli elmati
ooooooooo
ooooooooo
J * * ******
suoi fanciulli.
sogno, forse, essi avevano offerto
Nell'ultimo
la loro adolescenza fiduciosa a bianche mani carez-
zevoli di pie madri adoranti, a lusinghe innocenti
di trastulli ignoti, a una vaga treccia di bimba ri-
*
* *
cancellabili :
Resurrezione
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o
o
o
$3 oooooooo o o o o o o o o o
*
i
* *
fiamma scarlatta
nella rossa fiamma del sole im-
menso
che da umana rendevasi divina idea ;
luiai., per noi, per gli altri, per tutti. Resurrexit! Ri-
sorto dal martirio non potr pi morire,
SU LA VIA DI TRIESTE
*
* *
Siamo soli
3&O00OOOO0O ooooooooo
ft
Siamo soli/
Era a Milano da parecchi anni. Non privo d'in-
gegno, attivissimo nel commercio, tranquillo, de-
ferente, s'era creata una posizione invidiabile ed
era riuscito a farsi voler bene. Alla Germania, sua
patria, non aveva rinunziato ma la beata sereni-
;
deva ancora !
feso e piagato.
Veniva a licenziarsi, forse per sempre. Doveva
partire subito. Per che cosa?... la sua vita, il suo
A
codesto episodietto, cos significativo, ripen-
so oggi che gli Stati Uniti, abbandonando il lungo
riserbo della loro indulgente politica, hanno dichia-
rato guerra alla Germania.
Lasciamo di discutere se. quanto e quando l'in-
tervento del nuovo belligerante possa giovare mate-
rialmente agli alleati che da pi di due anni cemen-
tano il loro avvenire unico nel convulso dolore del
loro unico presente eroico. E non dimentichiamo
che questa grande guerra lotta di interessi mate-
riali, ma sopra tutto acre conflitto spasimoso di
(5li scomparsi
$000000000 l Z # ooooooooo
- #r W *r- ^ *** tortr * r
* *
*
* *
Ed proprio cos.
Essi passarono da una visita medica all'altra,
da un congedo all'altro; fecero rifecero ripeterono
cento volte la scarnita istoria della loro breve vi-
ta di soldati a orecchi disattenti, a visi dubbiosi e
talora maligni, ad anime fredde. Mostrarono a
lungo e cento volte l'umiliante nudit delle loro
membra smunte flaccide inerti; sentirono e risen-
tirono lo stesso verdetto che li giudicava inabili e
inutili, che li risparmiava alla vita solo perch la
loro vita non aveva neppure il peso di un grammo
nella immensa bilancia dei valori umani, perch era
indegna anche di essere donata in olocausto, pic-
cola favilla nel grande fuoco.
Martirio maggiore la morte?..,
Tornano alle case, alle famiglie, alle cose note
e dilette, assorti e dimentichi, chiusi a qualsiasi
barlume nel cupo silenzio del loro animo, esausti
senza aver faticato, impauriti senza aver lottato col
pericolo. E le case le famiglie le cose rimirano
l'inatteso ritorno diverso, e non ritrovano pi per essi
le loro antiche voci consolatrici, i loro antichi suoni
carezzevoli...
*
* *
o
Su la via i Orlaste
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*
* *
la lotta.
Ma uno di essi, improvvisamente colto dalla
vertigine, ha avuto un' ora di dubbio, di incertez-
za, di sosta. L'ora non passata. Chi la misura col
suo juore preso dall'incessante fervore dell'azione,
ne sente la soffocazione come di una eternit; in-
vece essa non pu essere che l'ora pi breve: l'ora
di un attimo.
dubbioso un popolo che d'un tratto ha sa-
puto conquistare tutta la sua libert sempre nega-
tagli. Libero, fatale che senta pi di prima la mi-
*
* *
dispotismo.
Allora, circa settanta anni fa, il cammino era
all'inizio, e la crisi suprema e la grande bat-
FINE
o INDICE o
Dedica pag. V
Prefazione - VII
Croce Rossa 15
Reclutando i riformati 67
Resurrezione 193
96 20 visioni visioni f
"7 3' a/ denti a irle /ite
128 12 vinto ! vinto !
* '44 1 u/i altro un altro
* i5 f> 3 l'oggi d'oggi
*
156 5 e futuro e il futuro
i~6 5 e altri e altri suoi drammi
tj /O col in in
tj '3 altrimenti Col
1
77 6 loro e le loro
*75> '77, >79> t#<>t '<?'! '$4 I" stampato Czyzevvicz invece di Caysewicz
.
ANDREA GUSTARELLI
MEMORIE ETERNE
DESCRIZIONI, BOZZETTI, NOVELLE
serena poesia che emana dalle cose e dalle opere, che non
sono pi, rivive in una commozione, sotto la quale par traspa-
risca gi l'affanno del rimpianto
In Poi , la visione dell'orrore. Anche qui si alternano quadri
e scene: ma quanto diversi! equi forse meglio che nella prima
parte si rivelano le facolt dello scrittore. Se lo spazio lo consentis-
se, riprodurrei il capitolo Pin l, che non si legge senza sentirsi
invasi dal terrore. Il Gustarelli vi narra il suo arrivo a Mes-
sina, due giorni dopo il disastro, in cerca dei suoi cari: corsa
affannosa sotto la pioggia, per strade che non sono pi strade,
fra case che non son pi case; nell'ombra notturna, che pare
non debba pi aver alba, nella quale errano spettri inorriditi e
gemono bocche invisibili. E poi l'alba e lo spettacolo della di-
struzione, che non pu concepire chi non l'ha veduta e non ne
ha pieno ancora lo spirito; e l'angoscia ineffabile, e la crudelt
e la piet insieme delle scene, e egoismo e, insieme, lo
il folle
PAMPINI E TRALCI
NOVELLE E SCENE
Volume in 16, di circa pagg. 200, con copertina di
R, Lampugnani... L. 2,
ne ; dal bozzetto umoristico, eh' Una partita d' onore, alla fi-
ANDREA GUSTARELLI
LA GRANDE FIAMMA
Novelle di Guerra
CONTIENE:
Dedica Lupone
Prefazione I fratelli
Imminenti :
3 0112 072413112
di ANDREA GUSTARELLI
la glande: fiamma
NOVELLE DI GUERRA