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Claudio Galli
Dipartimento di Architettura. Viale Risorgimento 2, 40136 Bologna.
ABSTRACT
Gli studi che, in seguito a sismi che hanno interessato il territorio nazionale, sono stati condotti in Italia a decorrere
dagli anni Settanta del secolo scorso, hanno aperto nuove e concrete prospettive sul tema della riduzione del rischio
sismico dei monumenti. Il Comitato Nazionale per la prevenzione del patrimonio culturale dal rischio sismico,
presieduto da Romeo Ballardini sin dagli scorsi anni Ottanta, ha introdotto, sotto il profilo normativo-legislativo,
un nuovo approccio al problema del consolidamento dei beni culturali, superando un atteggiamento invecchiato e
sostanzialmente improprio, perch ancora dipendente dalla cultura del calcolo dei nuovi edifici a struttura
intelaiata. Da tale cultura sono derivati numerosi interventi che hanno stravolto lidentit costruttiva dei manufatti
storici facendo uso di tecniche estranee alla loro natura. Queste azioni si sono dimostrate, nel tempo, incompatibili
sotto il profilo fisico-chimico e causa di alterazioni nelle fabbriche antiche, con accumuli di rigidezze localizzate e
addirittura mutamenti del loro comportamento statico e dinamico.
Lattuale normativa esprime anzitutto un nuovo e pi consono atteggiamento culturale, un metodo di
avvicinamento al tema del miglioramento sismico che stimola riflessioni tese a considerare lazione progettuale
tanto come un atto di comprensione e rispetto storico quanto come un atto tecnico. In tal modo la tecnologia pu
riaffermarsi nel ruolo e nella funzione, nelle potenzialit e nei limiti che le devono essere riconosciuti. Si delinea,
inoltre, una nuova disciplina dai caratteri rigorosamente scientifici ma al contempo storico-critici in cui la viva
dialettica fra conoscenza storica, riflessione sulla regola dellarte, intuizione e calcolo numerico gioca un ruolo
determinante nel prospettare soluzioni consapevoli e coerenti con la natura stessa del manufatto.