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subisce il distacco della sua casa, della famiglia, degli amici, dai suoi ritmi e tempi
quotidiani e questo può determinare la rottura di relazioni interpersonali.
E’ sottoposto a varie cure mediche, il suo movimento può essere limitato e
quindi gli sono permesse meno cose e soprattutto poche scelte.
Dare al bambino la possibilità di svolgere attività di gioco non è solo
riconoscergli un diritto, ma salvaguardarlo dagli effetti negativi di un’esperienza che
potrebbe danneggiare la sua personalità.
Non interrompendo il suo processo di crescita, il bambino potrà affrontare la
realtà in modo più naturale, potrà ricordarla e integrarla nella sua propria esperienza
evolutiva.
I l ricovero, per un
un’esperienza
semplice sutura,
bambino, è sempre
traumatica, sia si tratti di una
sia si parli di una lunga
ospedalizzazione.
Il compito che ci
prefiggiamo, in questi
nostri incontri, è quello
di creare per il bambino
un momento in cui possa per un
attimo staccarsi da quelli che
sono i ritmi scanditi
dall’Ospedale, e immergersi, anche se per pochi minuti, in un mondo fatto di sogni,
gioco e fantasia.
Per fare questo, però, non possiamo improvvisarci, ma dobbiamo avere presenti
alcune semplici norme da rispettare per un corretto approccio con il bambino e con la
struttura che lo circonda.
Dobbiamo inoltre acquisire una certa manualità e capacità che ci permetta di
approciarci al bambino in modo nuovo e costruttivo.
In questi nostri incontri non impareremo certamente tutte queste caratteristiche, ma
acquisiremo una capacità di base che ci permetterà di iniziare una relazione con il
bambino in modo sicuramente nuovo e utile per entrambi. Sarà poi continuando ad
esercitarci e continuare il nostro cammino che acquisiremo con il tempo una capacità
sia psicologica sia manuale sempre più elevata, che ci permetterà di fronteggiare
qualsiasi situazione in modo costruttivo e sicuramente COMICO.
La figura del clown è sempre stata presente nella storia dell’uomo, assumendo ora
l’aspetto di un comico, di un mimo o di un grande acrobata…. Ma è solo dal periodo
del Rinascimento che si ha una gran fioritura di quest’arte, fino a raggiungere nel 700
il periodo di massimo splendore.
Fondamentalmente si possono distinguere 3 figure dei tipi di clown:
- il Bianco, clown serio e intelligente, dotato molte volte di capacità acrobatiche,
riconoscibile dal suo vestito e trucco che è ovviamente…. Bianco
- l’ Augusto, clown pasticcione, bambino, irriverente all’autorità e capace sempre
di combinare danni al Bianco
- il Tramp, clown sporco di fuliggine con abiti rattoppati, che rappresenta i barboni
che vivono sui treni merci nell’America dei primi 900 ( vedi Charlot.. )
E noi…? Chi sono questi clown di corsia? Dare una risposta non è possibile, anche
perché ognuno di noi è diverso, e può rappresentare uno dei clown sopra riportati o
una figura totalmente nuova. Per essere clown di corsia non occorre, ma soprattutto
NON SI DEVE COPIARE una figura esistente, ma solo prenderne spunto per
cercare IL PROPRIO PERSONAGGIO.
Chiunque può diventare clown, basta essere persone curiose, di carattere positivo,
non necessariamente estroverse, ma la capacità fondamentale è quella di superarsi,
ossia riuscire a vincere le proprie paure e inibizioni per liberare quell’aspetto
fanciullesco, giocoso e bambino che rappresenta il clown in noi.
Il passo più difficile è proprio questo, quello di lasciarci andare e di portarci
all’altezza dei bambini, pensare come loro e ridere come loro, unendo insieme le
capacità interiori ed esteriori che ci sono affini, per esempio, così ci capiamo meglio,
una Clown può diventare la “mamma buffa” che ogni bambino ha sempre sognato di
avere, che per di più e anche capace di sorprenderlo con dei giochi stranissimi con
carte, corde etc…., presentandosi vestita in una colorata vestaglia, delle enormi
ciabatte, con in mano uno spolverino delle pulizie, parlando magari con forte
accento, oppure un clown si può presentare vestito in modo semplice e raccontare
storie che incantano i bambini, magari costruendo i personaggi con dei palloncini per
rendere le storie più “ convincenti….”. Cosa rappresentano questi 2 esempi? Il
primo, come ho già detto è la mamma, ma creata a misura per lui, una mamma che
pensa, ride e scherza come lui, ma lo sa anche stupire…. Il secondo personaggio è il
“ nonno “, quello che racconta storie, altra figura ben nota ai bambini. Ma questi
sono solo esempi….. qualsiasi figura noi ci sentiamo va benissimo… il nonno, la
mamma, il clown Augusto, il mimo, un giocoliere, un prestigiatore e perché no? Un
pompiere, un addetto alle pulizie o, come mi sento io di ruolo, un “medico “ molto
particolare….. Il primo passo, quindi, è quello di cercare il proprio personaggio, non
occorre sentirsi subito infermiere, pagliaccio, nonno, folle, ci può volere più tempo
per trovare la figura a noi più consona, l’importante è provare, sperimentarsi.
Si può provare chiusi nella propria stanza davanti allo specchio ( DIFFICILISSIMO
da fare ) o, molto più semplicemente, direttamente sul campo, a contatto con i
bambini. Il secondo modo è per me il più semplice, il più immediato ed è quello che
ci permette di provarci subito, davanti a un pubblico che a suo modo ci giudicherà…
Bene, abbiamo trovato il nostro personaggio…. E
ora?
DIAMO vita al nostro personaggio; cerchiamo un
abbigliamento che lo rappresenti, carico di colori
(non importa seguire delle belle abbinate, più
contrastano e più sono divertenti ) e di
contrapposizioni ( camicie corte o lunghissime,
cappelli buffi, parrucche, pantaloni enormi, scarpe
assurde……
Cappello
Oggetti curiosi
Divisa
Scarpe
Note: può sembrare non molto ridicola, sta alle capacità mimiche
del clown riuscire a far sembrare vivi i 4 animali…..
Abbiamo il personaggio, lo
stato emotivo giusto, la
nostra attrezzatura.. e ora?
Quando ci si appresta per la prima volta a “ buttarsi “ in una corsia come clown,
anche se si è carichi d’entusiasmo è utile rispettare alcune norme:
innanzi tutto informare la Caposala della propria presenza, chiedere “cortesemente” il
permesso di intrattenere i bambini, o gli adulti a secondo del reparto in cui si lavora,
spiegando brevemente l’utilità del lavoro che stiamo portando
- Ridere aiuta il sistema immunitario a rispondere meglio alle malattie
- Ridere aiuta l’organismo a dimenticare che si è in un “luogo di sofferenza e
dolore”
- Ridere aiuta le infermiere e infermieri………………… come? Le ore di lavoro
passano prima
- Ridere aiuta la Caposala, che di solito è sempre tesa…..
Va bene va benissimo!!
Foto n. 1
CHE LA RISATA……
SIA CON TE!!!!
Foto 2
Spazio n. 3 L’ambiente
Iniziamo a parlare degli spazi del bambino, che rende le cose un po’ più semplici:
Quando entriamo nella stanza per la prima volta, la distanza dal bambino è di circa 2
o 3 metri ed è data dall’ambiente. Qui il bambino ci osserva e si da una prima
valutazione di noi, in base alla sua età, a ciò che sta passando e a come si sente. Nel
caso di un paziente da 0 a 2 anni questa fase è molto importante.
Il secondo spazio è il letto, il luogo “ privato “ del bambino, il SUO spazio, e per
accedere a questo spazio abbiamo bisogno del suo permesso, non importa se orale o
espresso con il corpo, l’importante e renderci conto che stiamo entrando nel suo
spazio vitale.
Infine lo spazio più importante: il suo corpo. Attenzione a quando ci si avvicina
troppo, potrebbe spaventarsi, ed attenzione anche a toccare il bambino, potrebbe non
volere.
In linea di massima io mi avvalgo di queste regole:
Bambino da 0 a 2 anni:
resto nello spazio ambiente producendo qualcosa di colorato per il bambino ( un
palloncino per esempio ) e lo regalo a lui o alla mamma.
In questo modo il bambino capisce che non c’è pericolo e inizia ad essere incuriosito
da questa strana figura…. Il permesso di avvicinarsi non occorre, non ha ancora il
concetto del suo territorio… attenzione a toccarlo, potrebbe non gradire… iniziare
con delle piccole e veloci carezze e vedere come reagisce… e non stupitevi o
intristitevi se la maggior parte delle volte che vi vedono si mettono a piangere, è
normalissimo.
Bambino da 2 a 6 anni:
Iniziare come il bambino piccolo va benissimo, ma il bello di quest’età e che già
t’identificano, e molte volte sono le mamme stesse a invitarti “ Guarda il clown!!!”
Qui occorre già il permesso per stare con lui/lei al letto, quella è la sua zona, il suo
spazio, rispettiamolo. Vanno benissimo con questi bambini i palloncini o giochi di
prestigio in cui le cose spariscono, riappaiono, si moltiplicano……
Bambino oltre i 6 anni:
Non occorre stare nella zona ambiente, si può gia avvicinarsi a lui/lei, scambiare
qualche battuta, qualche giochino e con il corpo il bimbo/a già ti sta invitando nel suo
spazio per vedere di più….
Un piccolo appunto per i bambini oltre i 10 anni, che quando vi vedono spalancano la
mascella tanto da far entrare un panino….. Questi bambini VI STANNO
ASPETTANDO!!!! Entrate subito nel loro spazio, sbizzarritevi in giochi e scenette,
lanciatevi…. Non aspettano altro!!!!!
L’uso delle forme con i palloncini è sicuramente un buon metodo, sia per conquistarsi
il bambino, sia per lasciare un buon ricordo di noi.
In questo breve capitolo ci occuperemo principalmente delle forme base… per chi ha
questa passione di “ palloncinare “ consiglio vivamente:
Rimando alla fine della dispensa una pagina con i diagrammi per creare alcune forme
base con i palloncini……
La magia è sicuramente una delle arti più affascinanti e curiose che da sempre hanno
stupito le platee.
Ci sono i primi segni della magia già all’epoca egiziana, con giochi di scambio di
testa tra oche e altre amenità del genere. Questa nobile arte è sopravissuta nella storia,
anche nei periodi più oscuri quando veniva considerata alla stregua della stregoneria,
e oggi si presenta in forme nuove e altamente tecnologiche, con repertori magici che
lasciano incantati e affascinati gli spettatori.
Per un clown la magia è un ottimo supporto, quindi andremo ad analizzare le basi di
questa nobile arte. Prima di tutto, la cosa migliore per eseguire un gioco di prestigio è
la presentazione. Un gioco stupendo, ma senza un’adeguata presentazione perde tutto
il suo fascino, mentre un gioco, magari che richieda un’abilità minima, ma presentato
in maniera ottimale, riscuote un notevole successo. Lavorando coi bambini questo
discorso risulta ancora più importante, perchè i bambini amano sentire raccontare
storie, se poi sono farcite di magia, ancora meglio. Non preoccupatevi quindi a
perdere le ore a cercare una storia adatta per presentare il gioco.... e quando ne siete
convinti provatela e riprovatela.... uno dei miei giochi preferiti ha richiesto quasi un
anno di prove e riprove per trovare la storia adatta e, pur essendo un gioco
relativamente semplice, la simpatia e la scorrevolezza della storia che racconto
durante l’esecuzione, lo rende uno dei miei cavalli di battaglia. Dedicate quindi tanto
tempo alla presentazione, eseguendola pure davanti allo specchio e parlando a un
pubblico immaginario.... LA PRESENTAZIONE E’ PIU’ IMPORTANTE DELLA
TECNICA!!!!!!!!!!!!!!
Per aiutarvi in questo lavoro sono utilissimi i libri di storie o seguire i cartoni animati,
per presentare giochi che seguano i gusti e le tendenze dei ragazzi....
Un’ altra cosa molto importante da imparare prima di eseguire un gioco di prestigio è
la MIS-DIRECTION, ossia la capacita di far concentrare l’ attenzione del nostro
pubblico dove noi vogliamo. Questo avviene rispettando alcune semplici regole di
psicologia:
Il pubblico guarderà dove noi guardiamo, quindi mai guardarsi le mani mentre
eseguiamo la parte più delicata del gioco, il trucco, ma guardare il pubblico negli
occhi, e il pubblico guarderà nei nostri occhi, rendendo più difficile cogliere i segreti.
Un’ altra metodica utilizzata è quella di curvare leggermente il corpo per coprire la
mano o la parte che sta eseguendo il trucco ( per esempio dare il fianco sinistro
mentre la mano destra prende qualcosa dalla tasca etc. ) oppure usare oggetti per
nasconderne altri ( prendere la bacchetta magica dalla tasca e segretamente anche una
moneta o un fazzoletto...) ma molte volte basta semplicemente parlare o raccontare
storie affascinanti che il pubblico sarà coinvolto dalla storia e non baderà ai nostri
“innocui” movimenti.
Sperimentate anche queste metodiche davanti allo specchio per vedere che effetto si
prova.
Nella magia esistono varie categorie di giochi a secondo del loro tipo, dove si fanno,
gli effetti che producono etc... in questa sede tratteremo semplicemente 2 categorie di
giochi:
Giochi “Pronto uso” e giochi “ Fai da te”.
La prima categoria comprende una serie di giochi che sono semplicemente da
comprare, provare, costruire una storia ed eseguire
Quasi tutti sono di grande effetto e abbastanza semplici da usare, ma se non vengono
presentati adeguatamente perdono tutto il loro effetto. Molte volte allegati ai giochi si
trovano le presentazioni da effettuare... se siete pigri vanno bene, ma è meglio
inventarsi una presentazione personale che possa adattarsi al pubblico che abbiamo
davanti ( storie per bambini, storie per adulti...... )
Per chi lavora con i bambini il mio consiglio di giochi che non richiedono una grossa
spesa è il seguente:
- libro magico da colorare..un libro ora tutto bianco, poi con una storia in bianco e
nero e poi la stessa storia a colori, semplicissimo da usare, le cui possibilità di
storia, adattamenti e cambiamenti sono pressochè infinite, si può arrivare a
costruire uno sketch che dura diversi minuti
- gioco dei conigli di spugna che si moltiplicano... un gioco che richiede un minimo
di manipolazione e partendo da un semplice coniglio, si arriva a produrne quattro
nelle mani del bambino, fino ad arrivare all’apparizione del coniglio gigante
- giochi con palline di spugna, ne esistono un’infinità; richiedono un minimo di
esercizio, ma hanno la bellezza di stare in tasca e di essere ripetibili più volte
senza preparazioni difficoltose.
- La ghigliottina in miniatura, uno strumento da tenere in tasca, sempre pronto per
l’uso
Nel gioco del libro da colorare, invece, si possono coinvolgere tutti i bambini
presenti, facendoli concentrare per far apparire la storia, per farla colorare, ed infine
far tornare il libro tutto bianco, “regalando” magicamente la storia a loro..... questo è
un’effetto splendido, non rovinatelo con una brutta presentazione, altrimenti Dott.
Bronco vi opera alla prostata senza anestesia............
L’ INCREDIBILE SCAMBIO
Occorrente:
2 chiavi uguali
2 monete da 50 lire
1 gettone telefonico
Preparazione:
Prendere 2 chiavi uguali tra di loro con la parte rotonda della stessa grandezza della
moneta da 50 lire e incollare le 50 lire su una chiave. Incollare poi il gettone con le
altre 50 lire. ( Foto 1 )
Esecuzione:
Nella mano la chiave truccata, in tasca la chiave normale e la moneta-gettone.
Presentare la moneta-chiave nella mano come mostrato nella foto raccontando una
storiella tipo questa ( oppure variare la storia a proprio piacere, sull’Euro,
l’importanza dei soldi etc. ):
“ Quando ero piccolo mia mamma mi diede questa moneta e mi disse di tenerla
sempre stretta nella mano “ Portare la chiave-moneta nell’altra mano e chiudere
come mostrato nella foto “ E di tenere la mano come una cassaforte “ Togliere la
chiave normale dalla tasca e girarla sul lato della mano, come per chiudere una
cassaforte immaginaria.( Foto 4 )
Ora tutti pensano che nella mano c’è una moneta, in realtà c’è la chiave-moneta, che,
nel chiudere la mano, si è girata e la parte con le 50 lire attaccate viene coperta.
“ Col passare del tempo, ero curioso di vedere cosa era rimasto nella mano..”
E guardando il pubblico chiedere “ Cosa è rimasto? “ Tutti diranno una moneta.
Aprire la mano e mostrare la chiave, senza essere troppo veloci, il trucco non è
visibile se non a breve distanza.... e continuare “ Non mi avete seguito bene” Mettere
la chiave-moneta in tasca e prendere la moneta-gettone dalla parte delle 50 lire.
Metterle nella mano, con estrema delicatezza,sulle falangi, ed esclamare” Seguitemi
bene questa volta” Chiudere la mano in modo che la moneta si capovolga e si trovi
dalla parte del gettone, guardare il pubblico e chiedere “ cosa ho nella mano?”
Qualsiasi sia la risposta, aprire la mano, mostrare il gettone dicendo “ un gettone
telefonico, per chiamare la polizia, mi sa che qui mi vogliono FREGARE!!!!”
Quest’effetto vi farà passare per grandi manipolatori.... ABUSATENE PURE.
La storia è stata ideata dal Dott. Bronco... il gioco non so proprio a chi darne la
paternità.....
LA CORDA INDIANA
Un vecchissimo gioco di prestigio riadattato dal Dott. Bronco
Occorrente:
Una corda dalla lunghezza di circa 1.5 metri
Un pezzo di corda da 15 cm circa
Preparazione:
preparare la corda come illustrato nella foto, in modo da trovarsi con la corda grande
unita a cerchi, e il pezzo di corda annodato come mostrato, l’effetto e di una corda
unica con i capi annodati tra di loro..
“ tanto tempo fa, in una terra lontana, viveva un contadino che fu colpito dalla
sfortuna... i suoi campi iniziarono a non produrre più cibo e gli animali iniziarono a
morire.. disperato si rivolse a uno stregone, che gli regalò una corda magica ( estrarre
la corda dalla tasca e mostrarla come una corsa unica con le estremità annodate....)
ammonendolo con queste parole “ Questa è una corda magica, portala sempre al
collo senza mai sciogliere le estremità...” Il contadino si mise la corda al collo
( mettersi la corda al collo ) e la sua vita si trasformò lentamente..... I campi
iniziarono a dare tantissimi frutti, il bestiame divenne sempre più numeroso...ma
questo suscitò l’invidia del suo vicino che una notte tagliò la corda ( Tagliare la
corda con una forbice dalla parte opposta del finto nodo, più o meno dove e stata
incollata...) La mattina il contadino si svegliò, e come vide la corda tagliata, corse
disperato dallo stregone... “ Stregone, aiutami, mi hanno tagliato la corda...” Lo
stregone guardò la corda e disse “ Non preoccuparti” E annodo tra di loro le 2
estremità tagliate.
“ Ma ora, con 2 nodi non è più magica “ Si lamentò il contadino...
“ Ma questo non è un problema”. Prendere la corda dalla parte del finto nodo, e,
soffiandovi sopra, tirare la corda, facendo cadere il nodo. “ Eccoti la corda nuova...”
Un consiglio.. come corda consiglio la corda dei prestigiatori, oppure una corda
molto morbida senza anima.
Ora due giochi con la corda conosciutissimi dai nostri nonni e poi caduti in disuso, e
qui rivisti uno in chiave comica, l’altro in storia con morale, con un aggancio tra un
gioco e l’altro in modo da creare una piccola “ Routine “
Esecuzione:
Prendere la corda lunga mettendola in mano come nella foto ( foto 1 )
“ Ora eseguirò per voi il fantastico gioco delle tre corde, ma per fare questo devo
tagliare la corda in tre pezzi...” Annodare le estremità ( Vedi foto 2)da entrambi i lati,
e tagliare con una forbice al segno fatto con il pennarello “ ecco proprio in questo
modo, cosi abbiamo tre pezzi..” Lasciare un estremità della corda in modo da
ottenere la corda come nella foto ( i 2 nodi sono finti, si tratta di un pezzo unico e 2
piccoli pezzi annodati lungo la corda ) Esclamare “ ma non li volevo annodati in
questo modo... ora, grazie alla mia magia faro sparire i nodi “ Avvolgere la corda su
una mano facendo scorrere i nodi lungo la corda, ed alla fine ci si ritrova con la
corda avvolta su una mano, e i due pezzi di corda nell’altra mano...” Ecco, i nodi
sono magicamente passati...” regalarli ai bambini più vicini...” ed ecco i tre pezzi di
corda!!” svolgere la corda dalla mano, e , guardandola un pò allibiti esclamare “ Non
riesco più a controllare la magia..... la corda si è RICOMPOSTA.. ora come faccio a
fare il gioco delle 3 corde.?????” Guardare il pubblico per un attimo un pò perplessi
e poi “ Per fortuna che me ne porto sempre uno di scorta....” Gettare la corda lunga al
pubblico, estrarre le 3 corde dalla tasca e iniziare il mitico GIOCO DELLE TRE
CORDE!!!! )
I trucchi con le carte sono sicuramente gli effetti più studiati nel mondo della magia.
Mi limiterò a illustrare alcuni giochi di facile portata, ricordando che i giochi di carte
vanno bene per un pubblico “ adulto “ diciamo dai sei anni in su.
Per questi giochi vanno bene tutti i mazzi, da quelli da scala 40 a quelli da briscola.
Non smetterò mai di ricordare di dare TANTA enfasi nella presentazione, che è la
parte più importante.
LA GRANDE ADUNATA
Occorrente:
Le figure di un mazzo di carte ( K,Q,J) più gli assi.
Preparazione:
Disporre a cerchio i 4 re, poi le 4 regine sopra i re, i quattro fanti sopra le regine, ed
infine i 4 assi.
Raccogliere i 4 mazzetti ottenuti, senza mescolarli tra di loro, ma solo tagliandoli, da
sopra a sotto o viceversa. Distribuire il mazzo sul tavolo in 4 mazzetti, distribuendo le
carte in senso orario.
Automaticamente si otterranno i 4 mazzetti composti da 4 Re, 4 Regine, 4 Fanti e 4
Assi.
Mentre si fanno tutte queste manovre raccontare la seguente storia:
“ Tanto tempo fa in una terra lontana vivevano 4 Re ( distribuire i 4 re su tavolo ).
Ogni Re era affiancato da una Regina ( abbinare ad ogni Re la propria Regina ), ed
era difeso da un cavaliere ( affiancare ora i 4 Fanti ), ed ogni regina era aiutata da un
Paggetto ( distribuire i 4 assi ). In questo modo si ottengono 4 mazzetti composti da
Re, Regina, Fante, Asse.
Raccogliere i 4 mazzetti e unirli SENZA MESCOLARLI TRA DI LORO,
raccontando “ Un giorno decisero tutti quanti d’incontrarsi in terra neutrale per
decidere il futuro dei loro regni, ma erano molto indecisi sul da farsi “ Tagliare più
volte il mazzo, farlo anche tagliare al pubblico, l’importante e non fare mescolare le
carte tra di loro. “ Ma non riuscirono a venirne a capo... così invocarono il grande
saggio...” DISTRIBUIRE LE CARTE A FACCIA COPERTA SUL TAVOLO,
FORMANDO 4 MAZZETTI DISTRIBUENDO LE CARTE in senso orario e
raccontare:” il saggio consigliò ai 4 re di riunirsi insieme, le 4 Regine di aspettare i
loro Re, i 4 Cavalieri di unirsi e difendere i territori, e i 4 Paggetti tenevano pulito
tutto..” Alla fine del racconto bisogna aver finito di distribuire le carte, ottenendo 4
mazzetti a faccia coperta. “ Ma come facciamo a ottenere tutto ciò, visto il miscuglio
dato alle carte? E’ semplice, con uno schiocco magico....” Schioccare le dita su
mazzo e girare i 4 mazzetti, mostrando le accoppiate di Re, Regine, Fanti e Assi.
Per concludere 2 parole sui massaggi, una tecnica vecchia quanto l’uomo….
Massaggiare un bambino è una tecnica per renderselo amico, per farlo rilassare,
sentire meglio. Consiglio a chi piace quest’arte di procurarsi un libro o una
videocassetta, perchè le tecniche sono abbastanza semplici da imparare.
Per chi inizia consiglio solo di lasciare andare la proprie mani e ascoltare quello che
il corpo della persona ci trasmette, sapremo bene che pressione applicare, quali zone
massaggiare di più, quali zone sono più sensibili.
Lasciarsi andare e ascoltare è il modo più semplice per massaggiare, viene stabilita
una sorta di empatia tra chi massaggia e chi viene massaggiato, e se ci poniamo nella
giusta ottica, tutto diventa veramente semplice ed intuitivo…
Di solito inizio il massaggio partendo dai piedi, massaggiando la pianta, le dita dei
piedi, il dorso, salgo lungo i polpacci e le gambe, poi dedico particolare attenzione
alla schiena, con ampi massaggi sulle spalle e lungo la colonna verticale.
In alcuni casi è utile anche massaggiare dolcemente la testa, usando la punta delle
dita, e il viso ( Tempie, contorno degli occhi, zona intorno alle labbra
Alcune delle zone del viso da massaggiare, usare solo la punta delle dita e compiere
dei piccoli movimenti rotatori….
Il gioco è quello delle tre corde… la storia è stata scritta dal Dott. Bronco, ossia come
raccontare una bella storia a bambini dai 3 ai 5 anni con un po’ di magia…
“ Questa è la storia del piccolo Bidì ( mostrare la corda piccola ), del saggio Badà
( mostrare la corda media ) e del grande Bodò ( mostrare la corda lunga )
Un giorno il piccolo bidì piangeva triste e sconsolato ( simulare la scena ) e ando dal
grande bodò. “ Perché piangi?” Chiese bodò
“ Perché sono piccolo e tutti mi rendono in giro.. voglio diventare grande…Ma bodò
disse “ Non avere fretta di crescere, goditi tutto il tuo periodo…. Ma bidì continuava
a piangere e bodò disse “ Andiamo dal saggio badà, forse lui ci può aiutare.”
Andarono da badà, che ascoltò attentamente, e disse “ ma sei sicuro? “
“ SI SISISISSSSSIIIIII “ Esclamò eccitatissimi bidì e badà compi il miracolo,
rendendo tutti grandi uguali ( mostrare le 3 corde uguali )
Ma poco tempo dopo, bidì si accorse di essere cresciuto in fretta, e gli mancavano i
giochi e la fantasia dei bambini, e, rendendosi conto del suo errore, si rivolse a
badà… e badà, che sapeva già tutto, disse “ Hai capito che essere piccoli è bello, e c’è
sempre magia in questo…. E a tutto si può rimediare…. Mostrare le 3 corde che sono
tornate una piccola, una media, una grande….. APPLAUSO
IL PISTOLERO
Da un idea tratta da” Divertirsi diventando clown “ resa più magica by Dott. Bronco e
Dott.ssa Bubbles…
Occorrenti
- Alcune fette biscottate
- Una pistola a salve
- Uno specchio
- Un mazzo svengali ( facendo il buco all’ultima carta del mazzo )
- Cento lire intere e cento lire con il buco
- Un po’ di musica western..
Bl = Dott.ssa bubbles Br = Dott. Bronco
LA MIA FIRMA
Uno dei giochi a me più cari, anche perché è stato uno dei primi che ho fatto…
Occorrente:
Una busta
Mille lire con scritto a lato “ LA MIA FIRMA “
Un accendino e un portacenere
Un libro di magia
Una tenaglia
Una formula magica
Tanta faccia tosta…
P.S. La banconota si può tranquillamente regalare allo spettatore, che il più delle
volte la conserva gelosamente nel portafoglio….
LA VISITA
La visita è il primo scketch Ospedaliero che io abbia mai visto… e ne rivendico tutta
la paternità…… Provatelo con coraggio.. è troppo bello
P.S. Adatto per bambini dai 10 anni in su e ricoverati in Ospedale per patologie
abbastanza “ Leggere “
Occorrente:
Li scoprirete leggendo quanto segue
APPLAUSO!!!!
RALLENTY
Un simpaticissimo gioco….
Occorrente:
Un finto pollice
2 foulard uguali
Un po’ di mimo
Il mago entra in scena con una bacchetta magica in mano. La picchia tre volte sul
tavolo, tenendola al centro, per mostrarne la solidità e per richiamare l’ attenzione,
poi, la punta verso il pubblico, passandolo da lato a lato, e inizia a raccontare “
Questa non è una bacchetta magica qualsiasi… questa bacchetta ha viaggiato nel
tempo.. a visto lo scorrere delle cose e ha visto l’evolversi delle civiltà…. Erano i
tempi del lontano Egitto, quando si edificavano le piramidi ( piegare la bacchetta a
triangolo ) che questa bacchetta fu costruita… Allora si adoravano i serpenti, e
proprio da un serpente sacro essa nacque ( Muovere la bacchetta come un
serpente…). Rallegrò i Faraoni per molto tempo con giochi e meraviglie, ma un
giorno, improvvisamente, volò via ( far volare la bacchetta in aria ) e approdò su un
isola, dove si trovò coinvolta in una guerra tra tribù ( La bacchetta diventa una lancia
da scagliare…).. fu usata come lancia… e scagliata contro il re delle tribù… dritta
nel petto, ma inorridita di tanta violenza… si retrasse senza recar danno ( Allungare
la bacchetta avvicinandola al petto e quando lo sta per toccare, mollare l’estremità..
la molla farà automaticamente retrarre la bacchetta… ) e trasformandosi in un pesce (
far assumere la forma di pesce ) fuggì e si avventurò nell’oceano ( muovere la mano
con la bacchetta a forma di pesce su e giù, simulando il movimento delle onde… ),
dove conobbe altri pesci e creature meravigliose ( Far ondeggiare la mano da un
estremità all’ altra come per fare il serpente, ma tenere la bacchetta dritta.. ) che si
muovevano sinuose nell’acqua…Fino ad arrivare su una nave, dove un marinaio la
usò per gridare “ Terra, Terra “ ( usare la bacchetta come un cannocchiale )
Erano tempi di grandi cambiamenti e la bacchetta volò sul mondo ( farla volare con
movimento rotatorio… ) e vide le canzoni di libertà dei popoli oppressi ( far
diventare la bacchetta una chitarra e un flauto ) vide i missili librarsi nello spazio
( Far alzare la bacchetta tenendola dritta come un missile) e vide i cellulari riempire
il mondo ( appoggiare un’estremità alla bocca e l’altra farle fare da antenna.. ) e ogni
sorta di tecnologia… e così, volando ( farla volare ) e venuta da me ( Picchiare
l’estremità della bacchetta forte al tavolo ) perché vuole tornare a stupirvi come
migliaia di anni fa, vuole stupire te, e te , e te ( indicarli con la bacchetta ) vuole
stupire tutti voi ( indicare tutto il pubblico ) ancora una volta
La FORZATURA!!!!!!!
A CACCIA DI TROLL
Occorrente:
una spada fatta con palloncini
uno scudo con i palloncini
un cappello di Alì Bongo
Occorrente
- il set palle da biliardo da manipolazione ( 3 palle più un guscio )
- una busta di carta
“Un giorno, quando ormai ero già un apprendista mago, sono andato da Levante, il
commerciante lestofante, e poi capirete perché, a comprare delle palle magiche.
Levante, il lestofante, ha preso le palle, e mettendole una a una nel sacchetto, ogni
volta la tirava fuori, approfittando della mia “Distrazione”
Prendere un sacchetto di carta, mostrarlo vuoto, inserire una pallina, e, “
furtivamente” ma facendola vedere in mano, tirarla fuori.
Fare così per tre volte, e la terza volta, la pallina tirarla proprio fuori con una spinta.
Esecuzione:
la storia sembra incasinata, ma l’esecuzione e facilissima.
Le prime due volte si usa la pallina con la conchiglia, si lascia la pallina nel
sacchetto e si tira fuori la conchiglia, alla terza, invece si tira fuori la pallina e si
lascia dentro la conchiglia. Poi, quando le palline si tirano fuori per mostrare che si
sono materializzate, si parte dalla conchiglia e poi le altre due.
JUGGLING!!!!!!
Una mattina in Ospedale
Piccola routine di juggling ideata da Dr. Bronco ( La voce è in stile tedesco di
Germania… e allora ero il Dott. Max-illo…)
13.59 04/04/96
- Questa e' la prima prova quindi la tengo come ricordo per quando sarò ricco e
famoso.
-- Entrata con pupazzo protagonista --
entro presentandomi e presentando il pupazzo, ma questo s'incaz.. arrabbia perchè
vuole essere lui il protagonista
esempio
I = io cioè me ossia Max
P = pupazzo o Ughetto
- 1 entrata -
- 2 Entrata -
-- -- novità -- --
(ughetto si presenta con la testa fasciata)
i : ma, ughetto,cosa ti è successo
p : non tocchiamo note dolenti
i : dai raccontami
p : ho fatto un incidente in moto
i : ma tu non puoi guidare la moto, non hai ne le mani ne i piedi
p : e adesso neanche i denti
i : ti han portato in ospedale?
p : si
i : e come ti sei trovato?
p : guarda, le infermiere si possono distinguere in due tipi.
le sante e le san
i : ma non è la stessa cosa?
p : no, no, no.. le sante sono bravissime e buonissime
i : e le san?
p : sono le san bernardo, che abbaiano e urlano tutto il giorno!!!!!
i : e a te quale è toccata?
p : ( a bassa voce ):la san bernardo, ma pensa che prima di andare via le ho fatto un
regalo
i : cosa?
p : un bell'osso
i : e i medici?
p : BRAVISSIMI
i : bravissimi a operare?
p : no, no, bravissimi a sparire
i : ma li avrai visti?
p : si una volta
i : e cosa ti hanno detto?
p : te lo dico settimana prossima
i : perche?
p : sto ancora cercando le parole sul dizionario
Sempre in tema di sviluppo di idee, ora un altro piccolo pezzo risalente alle origini.
Materiale occorrente, uno spruzzino della doccia modificato affinché possa anche
spruzzare acqua ( un suggerimento…. pompetta e tubo…). Anche in questo pezzo il
Dott. Bronco calzava le vesti di Doct. Max-illo:
Novità da scrivere…..
L’approccio al bambino in Ambulanza…
E’ quindi anche qui importante rispettare lo spazio del bambino ( vedi nota all’inizio
della dispensa ), sia che si trovi a casa sia che sia in mezzo alla strada.
Se non ci sentiamo particolarmente clown, ma vorremmo costruire un bel rapporto
con il bambino, ecco alcune cose da tenere presente:
- nell’avvicinarsi al bambino, abbassarsi alla sua altezza ( o alzarsi alla sua
bassezza eh eh eh ) in modo da creare un primo dialogo di occhi che sia alla
stessa altezza
- Presentarsi con un bel sorriso e un bel “CIAOO!!!!, sono qui per aiutarti. Mi
chiamo xxxxxx e ora cercherò di farti stare meglio
- “posso avvicinarmi a te per aiutarti? “ ( nel dire ciò iniziare anche ad avvicinarsi
al bambino, tenendosi sempre alla sua altezza… alzarsi all’improvviso potrebbe
spaventarlo.)
- Continuare il dialogo con il bambino ( non raccontare MAI bugie del tipo “non ti
faccio niente” se sappiamo che non è vero ) chiedendo cosa gli è successo.
In questo momento interverrà anche la mamma o chiunque abbia chiamato o chi è
con il bambino in quel momento. Ascoltare anche la sua versione ( che è sicuramente
importante ) ma mantenere sempre l’attenzione su bambino ( stiamo costruendo un
dialogo di aiuto insieme..)
A questo punto possiamo iniziare a spiegare in modo semplice al bambino quello che
dobbiamo fare, magari sotto forma di storia, spiegando bene quello che faremo
“ Ecco il bracciale magico, che gonfiandosi come un palloncino sul tuo braccino mi
dirà se il tuo cuore sta benino” e possiamo provare la pressione.
“ Ecco la luce magica di E.T. che telefona casa… proviamo a metterla sul tuo dito,
che provi tu a fare E.T.” ( ovviamente la luce e quella di un saturimetro )
Ovviamente i miracoli non li fa nessuno, e non esiste formula magica che ci aiuti a
far ridere subito i bambini, soprattutto in questi momenti.
Con il prelievo non c’è miracolo che tenga…. Va bene la storia della zanzarina che
punge… ma preparatevi lo stesso al pianto ( a meno che il bambino non sia
veramente bravo, ma questo lo vedete subito dall’inizio), ma anche qui ribadisco il
discorso di prima… NON DITE BALLE al bambino, altrimenti rovinate tutto il
lavoro iniziato, ed anche il successivo per le persone che dovranno aiutare il
bambino
Tenendo sempre ben in mente le note all’inizio della dispensa ( sentirsi clown,
atteggiamenti, prop etc. etc. ) come può un volontario dell’ambulanza sentirsi clown?
Sicuramente non possiamo truccarci il viso, ma le numerose tasche della giacca
possono essere molto utili, e se proprio vogliamo esagerare, la nostra mimica
facciale e corporea può aiutarci ( non è l’abito che fa ridere, ma il corpo e lo spirito).
Qui non analizzeremo le tecniche di mimo, ( vista anche la difficoltà ) ma ci
limiteremo a vedere quali sono gli strumenti più utili e facilmente trasportabili.
Qualche palloncino in tasca può essere un ottimo diversivo per rompere il ghiaccio…
benissimo anche i guanti a cui rimandi all’inizio della dispensa per il numero con il
guanto chirurgico, saltando tutta la parte iniziale e passando direttamente agli
animali ( gallina, tacchino, mucca…. ) quale bambino non si metterebbe a ridere a
vedere un omone grande e grosso che gonfia un guanto e imitando una gallina gli si
avvicina?
Il primo passo è fatto, abbiamo acquistato la sua simpatia, FORSE
COLLABORERA’ ( EEEEEEE VVVAAAIIIII……….!!!!!), ma attenzione, se è
troppo piccolo potrebbe spaventarsi ed ottenere l’effetto contrario…..solo
l’esperienza ci può insegnare…
Se poi abbiamo quei bellissimi palloncini da modellare, allora è ancora più facile,
senza metterci troppo in gioco possiamo fare un cagnolino, un topino o quello che
vogliamo in poco tempo…. E quest’animaletto sarà il nostro tramite per avvicinarci
al bambino. Ricordiamoci… il bambino quando ci vede e ci identifica abbinandoci
alla siringa, all’Ospedale, a tutto ciò che fa male; se noi riusciremo a rompere questo
schema, allora potremo condurre il bambino a un rapporto di collaborazione, e,
perché no, di fiducia.
Cos’altro possiamo tenere nelle nostre tasche, che alla fine impareremo ad
apprezzare sempre di più:
Qualche giochetto di prestigio, del tipo “rapido” e “visivo” che a volte si trovano nei
negozi di giocattoli a poco prezzo
NOTE DI MAX
Proveremo ora a fare una breve analisi dei tipi di bambino suddivisi in base alla
patologia… ( ci può essere sempre utile…)
IL BAMBINO TRAUMATOLOGICO
IL BAMBINO CHIRURGICO
IL BAMBINO PEDIATRICO
IL BAMBINO NEUROLOGICO
Iniziamo ora con reparti che non sono più leggerissimi, ma che meritano un po’ più di
attenzione.
La neuropsichiatria infantile merita la nostra attenzione nell’entrata, che deve essere
in “ punta di piedi “. Suoni troppo forti, rumori improvvisi potrebbero scatenare crisi
convulsive in particolari soggetti Altri saranno molto incuriositi dal nostro materiale,
e inizieranno a toccare tutto… evitiamo quindi di portare cose che si possono
rompere o danneggiare con facilità.Ricordiamoci che sono bambini che hanno un
rapporto “diverso” con la realtà, ma sono sempre bambini, trattiamoli come tali,
senza paura e con un pizzico di follia ( non di incoscienza ).
In questi reparti non trascuriamo anche i genitori, che anche loro hanno bisogno di
sorridere un po’…. Dedichiamo anche a loro qualche minuto, ce ne saranno
riconoscienti.
IL BAMBINO ONCOLOGICO
Ed eccoci forse a quello più impegantivo… la gravità della malattia, l’invasività delle
cure, la modificazione che la malattia porta al corpo ( perdita di capelli, gonfiore etc.
etc. ) rende questo bambino il più “ difficile “ ma anche il più bisognoso delle nostre
attenzioni. Molta attenzione bisogna porre alle norme igenico-sanitarie ( cuffia,
mascherina, lavarsi bene le mani, materiale pulito ) già prima di entrare, ed ancora di
più quando si è davanti al bambino. Spesso non vogliono vedere nessuno, sono
stanchi, non vogliono far niente, insistiamo ma non troppo, a volte si accontenteno
solo di vederci passare. Le modificazioni che la malattia ha attuato sul corpo li porta
spesso a non volere contatti di tipo fisico con nessuno, stiamone attenti.
E’ giusto parlare anche dell’empatia…. Lavorare con questi bambini è un lavoro che
va fatto lentemente e con tranquillità… stabiliamo un rapporto di “empatia” in cui c’è
uno scambio di emozioni, ma non superiamo mai la soglia di affezionarci, se non
siamo poi pronti all’idea che questi bambini possono morire da un momento all’altro.
Se non ci sentiamo pronti a ciò manteniamo il nostro “rapporto” a livello di giochi e
scherzi, senza addentrarci in cose più profonde…..richiedono una grande
preparazione da parte nostra.
LA RIANIMAZIONE PEDIATRICA
Fino a pochi anni fa era impensabile accedere a questi tipi di reparti… oggi, con
l’”apertura” delle rianimazioni, quando si è ormai ben conosciuti nelle struttura,
possiamo anche accedere a questi posti.
Anche qui valgono le norme igenico-sanitarie dette prima, ma in particolar modo
dobbiamo informarci se la nostra opera può essere utile o meno ( pazienti svegli o in
stato di coma ).
Sul tipo di approccio non ho niente da aggiungere a quanto già esposto prima,
prepariamoci noi invece a vedere delle realtà che si vedono solo in televisione… i
bambini in Rianimazione sono attaccati a più macchinari, e hanno diversi “tubi” che
attraversano il corpo… se non ci sentiamo pronti lasciamo pure stare, siamo essere
umani, non superuomini.
Se ci sentiamo pronti a questo “shock” allora la nostra opera sarà sicuramente utile,
perché il bambino si trova in un reparto tra i più “disumanizzanti” e un momento di
svago e di allegria può solo portare giovamento
PRONTO SOCCORSO PEDIATRICO