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Trattato di Brest-Litovsk 3 marzo 1918

Sulla frase rivoluzionaria 21 febbraio 1918.

Esaminiamo questo argomento dal punto di vista teorico: che cosa sta al di sopra, il diritto delle
nazioni allautodecisione o il socialismo? Al di sopra sta il socialismo.
ammissibile che, per evitare che sia violato il diritto delle nazioni allautodecisione, si getti in
pasto allimperialismo la repubblica sovietica, la si esponga ai suoi colpi nel momento in cui
l'imperialismo manifestamente piu forte e la repubblica sovietica manifestamente pi debole?
No. Non ammissibile. Questa non una politica socialista, ma una politica borghese.
E ancora. Avremmo una pace meno disonorevole, meno annessionista se restituissero a noi la
Polonia, la Lituania e la Curlandia? Dal punto di vista del borghese russo, s. Dal punto di vista del
socialista internazionalista, no. Infatti, liberando la Polonia (cosa che volevano un tempo alcuni
bourgeois in Germania), limperialismo tedesco soffocherebbe ancor pi la Serbia, il Belgio e cos
via.

Una pace disgraziata 24 febbraio 1918.


Le guerre imperialistiche di Napoleone durarono molti anni, abbracciarono unintera epoca, misero
in luce una rete eccezionalmente complicata di rapporti imperialistici che si intrecciavano con i
movimenti di liberazione nazionale. Le guerre imperialistiche di Napoleone durarono molti anni,
abbracciarono unintera epoca, misero in luce una rete eccezionalmente complicata di rapporti
imperialistici che si intrecciavano con i movimenti di liberazione nazionale
E come risultato, la storia attravers tutta questa epoca eccezionalmente ricca di guerre e di tragedie
(tragedie che coinvolsero popoli interi) passando dal feudalesimo al libero capitalismo.
Ora la storia marcia in avanti ancora piu rapidamente, le tragedie di interi popoli che sono stati e
sono tuttora oppressi dalla guerra imperialistica sono incomparabilmente pi terribili. Lintrecciarsi
di correnti, movimenti e tendenze imperialistiche e di liberazione nazionale egualmente evidente,
con questa enorme differenza: che i movimenti di liberazione nazionale sono infinitamente piu
deboli e quelli imperialistici infinitamente pi potenti. Ma la storia avanza senza tregua e nel seno
di tutti i paesi avanzati matura nonostante tutto matura la rivoluzione socialista, una
rivoluzione infinitamente piu profonda, popolare, possente della rivoluzione borghese che lha
preceduta.

VII Congresso del partito comunista (bolscevico) della Russia,


I marxisti non hanno mai dimenticato che la violenza avrebbe inevitabilmente accompagnato il
crollo del capitalismo in tutta la sua ampiezza e la nascita della societ socialista. E questa violenza
si estender per tutto un periodo storico, per tutta un'epoca di guerre che assumeranno le pi varie
forme, guerre imperialistiche, guerre civili allinterno di un paese, combinazioni di queste e di
quelle, guerre nazionali, di liberazione delle nazionalit oppresse dagli imperialisti, diverse
combinazioni di potenze imperialistiche destinate inevitabilmente ad entrare in diverse alleanze in
questa epoca di enormi trust e cartelli capitalistico-statali e di guerra. 113

federazione delle nazioni, come passaggio allunit cosciente e piu stretta dei lavoratori che avranno
imparato ad elevarsi volontariamente al di sopra delle discordie nazionali;
PRIMA STESURA DELLARTICOLO I COMPITI IMMEDIATI DEL POTERE
SOVIETICO
Noi siamo per il centralismo democratico. E bisogna capire bene quanto il centralismo democratico
si distingua dal centralismo burocratico, da un lato, e dallanarchismo, dairaltro. Gli avversari del
centralismo sostengono continuamente lautonomia e la federazione come mezzi di lotta contro gli
arbitri del centralismo. In effetti il centralismo democratico non esclude affatto lautonomia, anzi, al
contrario, ne presuppone la necessit. In effetti anche la federazione se realizzata entro limiti
ragionevoli dal punto di vista economico, se fondata su serie differenze nazionali che pongono
una reale necessit di una certa separazione statale non affatto in contrasto con il centralismo
democratico. In un regime veramente democratico, e a maggior ragione quindi nellorganizzazione
sovietica del regime statale, la federazione in realt soltanto un ponte di passaggio al centralismo
veramente democratico. Dallesempio della repubblica sovietica russa risulta appunto
particolarmente chiaro che la federazione, che noi introduciamo e che introdurremo, servir proprio
come il ponte pi sicuro verso la pi salda unione delle diverse nazionalit della Russia in un unico
Stato sovietico democratico e centralizzato.

Discorso al comizio del museo politecnico, pp. 77-83


La pi grande delle menzogne consistita nel dichiarare la guerra in
nome della liberazione delle piccole nazionalit.
Tutta la borghesia, tutti gli ex Romanov, tutti i capitalisti e i grandi
proprietari fondiari sono per i cecoslovacchi, perch collegano la loro
rivolta alla possibilit di un crollo del potere sovietico. Gli alleati ne sono
informati e simpegnano in una delle battaglie pi difficili. Non riuscivano
a trovare un sostegno in Russia, e infine lhanno trovato nei
cecoslovacchi. Non si pu quindi non considerare seriamente la rivolta
cecoslovacca, che si trascinata dietro numerosi sollevamenti
controrivoluzionari, una serie di rivolte di kulak e di guardie bianche, e si
inscritta nelle pagine pi recenti della storia della nostra rivoluzione.

La rivoluzione proletaria e il rinnegato Kautsky, pp. 106-115


Un successo ancora piu grande lotterrebbero gli operai tedeschi, se si avviassero verso la
rivoluzione, senza far conto dei sacrifici nazionali (solo in questo consiste linternazionalismo), se
dicessero (e confermassero con i fatti) che per loro linteresse della rivoluzione operaia
internazionale sta al di sopra dellintegrit territoriale, della sicurezza, della tranquillit di questo o
quello, e pi esattamente del proprio, Stato nazionale.

Progetto del programma del PCR(B)


Se, prima della conquista del potere politico da parte del proletariato, lutilizzazione della
democrazia borghese e, in particolare, del parlamentarismo era (assolutamente) necessaria per
leducazione politica e lorganizzazione delle masse operaie, oggi, dopo la conquista del
potere politico da parte del proletariato e con la democrazia di tipo superiore realizzata nella
repubblica sovietica, ogni passo indietro verso il parlamentarismo borghese, verso la democrazia
borghese, sarebbe indubbiamente una difesa reazionaria degli interessi degli sfruttatori, dei grandi
proprietari fondiari e dei capitalisti. Le parole dordine di una democrazia che si pretende generale,
per tutti, per tutte le nazioni, al di fuori delle classi, ma che in realt una democrazia borghese,
servono soltanto gli interessi degli sfruttatori; e finch esister la propriet privata della terra e degli
altri mezzi di produzione, la repubblica piu democratica rester inevitabilmente una dittatura della
borghesia, una macchina per loppressione dellimmensa maggioranza dei lavoratori da parte di un
pugno di capitalisti.
PUNTO DEL PROGRAMMA RELATIVO AI
RAPPORTI NAZIONALI
Nella questione nazionale la politica del
Nella questione nazionale, la politica del PCR, a
proletariato che ha conquistato il potere statale, a
differenza dalla proclamazione, da parte della
differenza della proclamazione formale, da parte
democrazia borghese, delleguaglianza delle
della democrazia borghese, delleguaglianza
nazioni, irrealizzabile sotto limperialismo,
delle nazioni, irrealizzabile sotto limperialismo,
consiste nellattuare sistematicamente un
consiste nellattuare sistematicamente, nei fatti,
ravvicinamento e una fusione dei proletari e
un ravvicinamento e una coalizione degli operai
delle masse lavoratrici di tutte le nazioni nella
e dei contadini di tutte le nazioni nella loro lotta
loro lotta rivoluzionaria per labbattimento della
rivoluzionaria per labbattimento della
borghesia. La diffidenza nei confronti dei grandi
borghesia. La realizzazione di tale obiettivo
russi, ereditata dallepoca dell'imperialismo
esige la completa liberazione delle nazioni
grande-russo, zarista e borghese, scompare
coloniali e di quelle che sono oppresse o non
rapidamente fra le masse lavoratrici delle
godono di pieni diritti, inclusa la concessione
nazioni che facevano parte dellimpero russo,
della libert di separazione, quale garanzia che
scompare per linfluenza della Russia sovietica,
la diffidenza ereditata dal capitalismo fra le
via via che le masse la conoscono; ma questa
masse lavoratrici delle diverse nazioni e il
diffidenza non ancora completamente sparita
risentimento degli operai delle nazioni oppresse
in tutte le nazioni e in tutti gli strati delle masse
contro gli operai delle nazioni dominanti sono
lavoratrici. Perci necessaria una particolare
stati completamente dissipati e cancellati da
cautela nei confronti del sentimento nazionale,
unalleanza cosciente e volontaria.
bisogna difendere con cura il principio
delleguaglianza fra le nazioni e della loro Gli operai delle nazioni che durante il
effettiva libert di separazione per eliminare la capitalismo ne opprimevano altre devono essere
base di questa sfiducia e provocare una alleanza particolarmente cauti nei confronti del
volontaria e salda delle repubbliche sovietiche di sentimento nazionale delle nazioni oppresse (per
tutte le nazioni. esempio, i grandirussi, gli ucraini, i polacchi nei
Laiuto alle nazioni arretrate e deboli deve essere confronti degli ebrei, i tartari nei confronti dei
rafforzato favorendo lorganizzazione autonoma basckiri, ecc.); essi devono non solo sostenere
leffettiva parit di diritti, ma anche promuovere
e leducazione degli operai e dei contadini di
lo sviluppo della lingua e della letteratura delle
ogni nazione nella lotta contro loppressione
masse lavoratrici delle nazioni precedentemente
medioevale e borghese, promuovendo lo
oppresse, per eliminare ogni traccia di diffidenza
sviluppo della lingua e della letteratura delle
nazioni finora oppresse o che non godevano di e di alienazione ereditate dallepoca del
capitalismo.
pieni diritti.
Aggiunta al progetto definitivo elp unto di programma relativo alla questione
nazionale

Per stabilire chi sia il portatore della volont di una nazione di separarsi, il PCR si attiene a un
criterio determinato in modo storico e classista, considerando in quale fase di sviluppo storico si
trovi una determinata nazione: sulla via del passaggio dal medioevo alla democrazia borghese o
dalla democrazia borghese alla democrazia sovietica o proletaria, ecc. In ogni caso, da parte.,. 18

VIII Congresso del PCR(B) 19 marzo 1919


La stessa cosa devo dire circa la questione nazionale. Anche qui Bukharin prende i suoi desideri per
realt. Egli dice che impossibile riconoscere il diritto delle nazioni allautodecisione. Nazione
significa: borghesia e proletariato. E noi, proletari, dovremmo riconoscere a una spregevole
borghesia il diritto allautodecisione! Ma non ha senso! No, scusate, ha il senso di ci che esiste. Se
respingete ci che esiste, cadrete nella fantasticheria. Vi richiamate al processo di differenziazione
che si opera in seno alla nazione, al processo di separazione del proletariato dalla borghesia. Ma si
tratta di vedere come avverr questa differenziazione.
Prendete per esempio la Germania, modello di paese capitalistico avanzato, che, per ci che
concerne lorganizzazione del capitalismo, del capitalismo finanziario, era superiore allAmerica.
Era inferiore per molti aspetti: nella tecnica e nella produzione, nella politica, ma
nellorganizzazione del capitalismo finanziario, nella trasformazione del capitalismo monopolistico
in capitalismo monopolistico di Stato, la Germania era superiore allAmerica. Un modello, si
sarebbe detto. Ebbene, che cosa avviene in Germania? Il proletariato tedesco si differenziato dalla
borghesia? No. Infatti solo per alcune grandi citt si avuta notizia che la maggioranza degli operai
contraria ai fautori di Scheidemann. Come potuto accadere? Grazie allalleanza degli
spartachisti con gli indipendenti, i tre volte maledetti menscevichi tedeschi che imbrogliano tutto e
vogliono far sposare il sistema dei Consigli con la Assemblea costituente! Ecco quel che avviene in
Germania! Eppure si tratta di un paese avanzato.
Bukharin dice: Che bisogno abbiamo del diritto delle nazioni allautodecisione?. Debbo ripetere
lobiezione che gli feci nellestate del 1917 quando egli proponeva di eliminare il programma
minimo e di lasciare soltanto il programma massimo. Allora gli risposi: Non vantarti quando parti
per la guerra, ma quando ne ritorni. Quando avremo conquistato il potere, e dopo aver aspettato
ancora un po, lo faremo 30 . Abbiamo conquistato il potere, abbiamo aspettato un poco, ed ora
sono daccordo di farlo. Ci siamo impegnati a fondo nellopera di edificazione del socialismo,
abbiamo respinto il primo attacco che ci minacciava; ora ci opportuno. Lo stesso si pu dire per
il diritto delle nazioni allautodecisione. Voglio riconoscere soltanto alle classi lavoratrici il diritto
allautodecisione, dice Bukharin. Volete dunque riconoscere ci che di fatto non staro realizzato
in nessun paese fuorch in Russia. ridicolo. Guardate la Finlandia: paese democratico, pi
sviluppato, piu colto di noi. Col si svolge un processo di separazione, di differenziazione del
proletariato che procede in modo originale, in modo molto pi penoso che da noi. I finlandesi hanno
conosciuto la dittatura della Germania, ora conoscono la dittatura dellIntesa, ma il riconoscimento
da parte nostra del diritto delle nazioni allautodecisione ha facilitato questo processo di
differenziazione. Ricordo molto bene la scena svoltasi a Smolny, quando dovetti consegnare un
documento ufficiale a Swinhufwud, nome che tradotto in russo significa testa di porco,
rappresentante della borghesia finlandese che ha fatto la parte del boia. Egli mi strinse affabilmente
la mano e ci scambiammo dei convenevoli. Che brutta cosa! Ma bisognava farlo, perch in quel
momento quella borghesia dava ad intendere al popolo, alle masse lavoratrici, che i moscoviti, gli
sciovinisti, i grandi russi volevano asservire i finlandesi.
Bisognava farlo.

E ieri, non siamo forse stati costretti a fare la stessa cosa nei riguardi della repubblica basckira?
Quando Bukharin diceva: Si pu riconoscere questo diritto a certuni, ho annotato persino che in
questo suo elenco venivano a essere inclusi gli ottentotti, i boscimani, gli ind. Ascoltando questa
enumerazione pensavo: come mai Bukharin ha potuto dimenticare un'inezia, ha potuto dimenticare i
basclciri? In Russia non vi sono boscimani; quanto agli ottentotti non ho sentito dire che pretendano
di avere una repubblica autonoma, ma da noi ci sono i basckiri e i kirghisi ed ancora un serie di altri
popoli, e non possiamo rifiutarci di riconoscere questo loro diritto. Non possiamo rifiutarlo a nessun
popolo abitante nei confini del vecchio impero russo. Ammettiamo persino che i basckiri stessero
rovesciando gli sfruttatori e che noi li avremmo aiutati. Ci possibile per soltanto se il fatto
rivoluzionario gi completamente maturato. E bisogna farlo con prudenza, per non frenare col
nostro intervento quel processo di differenziazione del proletariato che dobbiamo affrettare. Ebbene,
che cosa possiamo fare nei confronti di popoli come i kirghisi, gli uzbeki, i tagiki, i turkmeni che
subiscono ancora linfluenza dei loro mullah? Da noi, in Russia, la popolazione, dopo una lunga
esperienza con i pope, ci ha aiutato a rovesciarli. Ma voi sapete che il decreto sul matrimonio civile
ancora male applicato. Possiamo forse andare da quei popoli e dir loro: Abbatteremo i vostri
sfruttatori? Non possiamo farlo perch essi sono interamente sottomessi ai loro mullah. Bisogna
aspettare allora che quella data nazione si sviluppi, che il proletariato si differenzi dagli elementi
borghesi, cosa che avverr inevitabilmente. Il compagno Bukharin non vuole attendere. preso
dall'impazienza: Ma perch? Dal momento che noi stessi abbiamo abbattuto la borghesia,
proclamato il potere sovietico e la dittatura del proletariato, perch dunque agire in tal modo?.
un appello incitatore che contiene unindicazione del cammino da seguire, ma se ci accontenteremo
di proclamare queste cose nel programma, non avremo un programma, ma un manifesto. Possiamo
proclamare il potere sovietico e la dittatura del proletariato e il nostro totale disprezzo per la
borghesia che lo merita mille volte, ma in un programma si deve scrivere con assoluta precisione
quello che esiste. Il nostro programma sar allora inattaccabile. Noi ci atteniamo strettamente a un
punto di vista classista. Ci che fissiamo nel programma il riconoscimento di quello che in realt
avvenuto dallepoca in cui parlavamo dellautodecisione delle nazioni in generale. In quel momento
non verano ancora repubbliche proletarie. Quando sono apparse, e soltanto nella misura in cui sono
apparse, abbiamo potuto scrivere ci che abbiamo scritto: Unione federativa degli Stati organizzati
secondo il tipo sovietico. Il tipo sovietico non ancora il soviet come esiste in Russia. Ma il tipo
sovietico sta diventando internazionale. la sola cosa che possiamo dire. Andare piu lontano, pi
lontano di un passo, di un centimetro, non sarebbe pi giusto, e quindi non conviene a un
programma. Noi diciamo: bisogna tener conto della fase in cui si trova quella data nazione, sulla via
che va dal regime medievale alla democrazia borghese e dalla democrazia borghese alla democrazia
proletaria. Questo assolutamente giusto. Tutte le nazioni hanno diritto allautodecisione; non vale
la pena di parlare particolarmente degli ottentotti o dei boscimani. Limmensa maggioranza, forse i
nove decimi di tutta la popolazione del globo, e forse il 95%, rientra in questo quadro, poich tutti i
paesi si trovano sulla via che va dal regime medievale alla democrazia borghese o dalla democrazia
borghese alla democrazia proletaria. Questo cammino assolutamente inevitabile. Non si pu dire
nulla di pi, perch non sarebbe vero, perch non sarebbe quello che esiste. Respingere
l'autodecisione delle nazioni e sostituirla con lautodecisione dei lavoratori sarebbe cosa
assolutamente errata, perch impostare cosi la questione vorrebbe dire non vedere quanto sia arduo
e tortuoso il cammino che segue la differenziazione allinterno delle nazioni. In Germania questo
processo si svolge diversamente che da noi: sotto certi aspetti si svolge pi rapidamente; sotto altri
segue un cammino pi lungo e pi cruento. Da noi nessun partito ha approvato unidea mostruosa
come la combinazione dei soviet e dellAssemblea costituente. Dobbiamo tuttavia vivere spalla a
spalla con queste nazioni. Gi ora i seguaci di Scheidemann dicono di noi che vogliamo conquistare
la Germania. Ci naturalmente ridicolo, assurdo. Ma la borghesia ha i suoi interessi e la sua
stampa, la quale in centinaia di milioni di copie grida queste cose di fronte a tutto il mondo, e
Wilson, nel suo interesse, appoggia questa campagna. I bolsceviche si dice, hanno un grande
esercito e vogliono, per mezzo delle conquiste, impiantare il loro bolscevismo in Germania. Gli
uomini migliori di quel paese, gli spartachisti, ci hanno raccontato che gli operai tedeschi vengono
aizzati contro i comunisti: vedete come vanno male le cose dai bolscevichi! Non possiamo dire che
da noi tutto vada molto bene. E l'argomento di cui ci si serve in Germania per agire sulle masse
che la rivoluzione proletaria in Germania apporterebbe lo stesso disordine che in Russia. Il nostro
disordine una nostra malattia cronica. Dobbiamo lottare contro terribili difficolt per creare da noi
la dittatura del proletariato. Fino a quando la borghesia, la piccola borghesia, o almeno una parte
degli operai tedeschi si trovano sotto l'azione di questo spauracchio: I bolscevichi vogliono
instaurare con la violenza il loro regime, la formula: Autodecisione dei lavoratori non render
pi facile la situazione. Dobbiamo fare in modo che i soci al traditori tedeschi non possano dire che
i bolscevichi pretendono di imporre il loro sistema universale, come se questo sistema potesse
essere portato a Berlino sulla punta delle baionette dei soldati russi. Ebbene, se si nega il principio
dell'autodecisione delle nazioni, ne risulta proprio questo.

Il nostro programma non deve parlare dell'autodecisione dei lavo-


ratori perch ci sarebbe falso. Esso deve dire quello che . Dato che le
nazioni si trovano a diverse tappe del cammino storico che va dal regime
medievale alla democrazia borghese e dalla democrazia borghese alla
democrazia proletaria, questa tesi del nostro programma assoluta-
mente giusta. Su questo cammino siamo andati a zigzag. Ogni nazione
deve avere diritto all'autodecisione; e questo contribuisce all'autodeci-
sione dei lavoratori. In Finlandia il processo di differenziazione del pro-
letariato dalla borghesia si opera con molta chiarezza, forza e profon-
dit. In tutti i casi col tutto proceder in modo diverso che da noi.
Se diciamo che non riconosciamo la nazione finlandese, ma soltanto le
masse lavoratrici, diremo la peggiore delle assurdit. impossibile non
riconoscere ci che : la realt s'imporr da sola. Nei diversi paesi la
differenziazione del proletariato e della borghesia segue vie partico-

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LENIN

lari. Su questa via dobbiamo agire con prudenza estrema. Bisogna essere
prudenti specialmente nei confronti di nazioni diverse, perch non vi
nulla di peggio della sfiducia di una nazione. Il proletariato polacco
sulla via della sua autodecisione. Ecco le ultime cifre concernenti la
composizione del soviet dei deputati operai di Varsavia 33 : social-
traditori polacchi, 333; comunisti, 297. Ci indica che, secondo il nostro
calendario rivoluzionario, in Polonia lottobre non pi lontano. Si
alF agosto e forse al settembre 1917. Ma, in primo luogo, il decreto
secondo il quale tutti i paesi dovrebbero vivere secondo il calendario
rivoluzionario dei bolscevichi non ancora stato emanato, e anche
se lo fosse, non verrebbe applicato. In secondo luogo, ora le cose stanno
cos: la maggioranza degli operai polacchi, pi avanzati dei nostri, pi
colti, sostiene lidea della difesa socialista della patria, del social-
patriottismo. Bisogna aspettare. Non si pu parlare in questo caso del-
lautodecisione delle masse lavoratrici. Dobbiamo fare propaganda per
questa differenziazione. La facciamo, ma non vi ombra di dubbio
che impossibile non riconoscere oggi stesso l autodecisione della na-
zione polacca. Ci chiaro. Il movimento proletario polacco segue la
stessa via percorsa dal nostro, va verso la dittatura del proletariato,
ma in modo diverso che in Russia. E si cerca di far paura agli operai
dicendo che i moscoviti, i grandi russi, i quali hanno sempre oppresso
i polacchi, vogliono portare in Polonia il loro sciovinismo grande-russo
sotto l'etichetta del comuniSmo. Il comuniSmo non si diffonde con la
violenza. Uno dei migliori compagni comunisti polacchi, a cui avevo
detto: Voi farete in modo diverso , mi rispose: No, faremo la stes-
sa cosa, ma meglio di voi . Non avevo assolutamente nulla da obietta-
re a questo argomento. Bisogna lasciare ai polacchi la possibilit di realiz-
zare il modesto desiderio di creare il potere sovietico in un modo
migliore del nostro. Bisogna tener conto del fatto che in Polonia la
via in una certa misura una via originale, ed impossibile dire: Ab-
basso il diritto delle nazioni all autodecisione! Noi concediamo il dirit-
to all autodecisione solo alle masse lavoratrici . Questautodecisione
segue un cammino assai complicato e difficile. Essa non esiste in nessun
luogo all'infuori che in Russia, e, prevedendo tutte le fasi di sviluppo
negli altri paesi, non bisogna decretare nulla da Mosca.. Ecco perch,
per principio, questa proposta inaccettabile.

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