PAESE :Italia AUTORE :Giuseppe Travaglini

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LL'ANALISII

Le imprese
chescaldano
ilGiuseppe
motoreTravagli n i*
stat battezzato Quar-
to Capitalismo. E' quel-
lo delle medie imprese italia-
ne. Quello fiorito perultimo,
dopo il capitalismo ottocen-
tesco, dopo quello delle
aziende pubbliche (ex IRI) e
iifine dei distretti. Da allora
sono passati 10 anni. E le me-
die imprese italiane resisto-
no. Anzi crescono, come
emerge dalle analisi deWUni-
versit di Urbino.
Sono infatti le uniche un -
prese a manifestare in questa
lunga transizione - povera di
nvestimenti,innovazione e
competitivit - voglia e capa-
cit di espandersi. Imprese
grandi, ma non troppo, spe-
cializzate, ma flessibffi, inter-
nazionali quanto basta, par-
zialmente riconducibili ai si-
stemi produttivi locali. Multi-
nazionali tascabffi.
Insomma, un gruppo di
aziende d'avanguardia, di
medie dimensioni (tra 50 e
250 addetti, nella tassonomia
Istat, pari a circa 21 mila Im-
prese) che contribuiscono al
Pil, alle esportazioni, a1loccu-
pazione,al progresso tecnolo-
gico. Difendendo l'economia
italiana nella competizione
internazionale. Ma purtrop-
po solo marginalmente. So-
no difatti troppo poche.

[L'ANALISI]
Giuseppe
Travaglini
*
E
stat
battezzato
Quarto
Capitalismo.
E'
quello
delle
medie
imprese
italiane.
Quello
fiorito
per
ultimo,
dopo
il
capitalismo
ottocentesco,
dopo
quello
delle
aziende
pubbliche
(ex
IRI)
e
infine
dei
distretti.
Da
allora
sono
passati
10
anni.
E
le
medie
imprese
italiane
resistono.
Anzi
crescono,
come
emerge
dalle
analisi
dell'Universit
di
Urbino.
Sono
infatti
le
uniche
imprese
a
manifestare
in
questa
lunga
transizione
-
povera
di
investimenti,
v

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innovazione
e
competitivit
-
voglia
e
capacit
di
espandersi.
Imprese
grandi,
ma
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3 aprile 2017 - N13
Dovevolanolemedie imprese
le\tedesche\d'Italia
sono1everecolonne delPII
Giuseppe Travaglinl*
ono solo lo 0.5% del totale. 11
S 13% dell'occupazione,
18% del valore aggiunto di indu-
il
stria e servizi. E' una storia di suc-
cessi in controtendenza con il
Paese, dove le micro e piccole im-
prese (circa il 99% del totale) ar-
rancano e le grandi (pari allo
0,1% del totale) perdono pezzi o
sono in ritirata. Male imprese del
Quarto Capitalismo mandano fin-
portanti segnali di vita. A sottoli-
neare il dato il Rapporto Istai
2017 sulla Competitivit dei Setto-
ri. Tra il 2009 ed 112014, la contra-
zione del valore aggiunto nelle
microimprese stata partkolar-
mente rilevante mentre stata
moderata o nulla per le imprese
medie e grandi. Di pi, nel con-
fronto con l'economia tedesca il
differenziale negativo di produtti-
vit riflette la diversa struttura di-
mensionale della manifattura nei
due paesi e, a parit di dimensio-
ne, livelli di produttivit inferiori
per le imprese italiane pi picco-
le e per quelle pi grandi.
Campioni di produttivit
Nel confronto, la produttivit
risulta maggiore proprio nelle
imprese italiane di medie dimen-
sioni. Per questa fascia dimensio-
nale la dinamica economica sem-
brerebbe procedere al contrario
e offrire concrete opportunit di
crescita.
Specialmente per le aziende
orientate all'internazionalizza-
zione. Il processo fotografato
da Mediobanca (che utilizza un
campione rappresentativo di me-
die imprese basato su addetti
(tra 50 e 499 addetti) e fatturato
(tra 16 e 355 milioni di euro di
vendite). Per questo club di im-
prese, tra il 2005 ed il 2014, mi-
che se a fasi alterne, il successo
commerciale si concretizzato
nei mercati esteri dove le esporta-
zioni hanno registrato notevoli
progressi. Le migliOri performan-
AUTORE :Giuseppe Travaglini
ce sono state conseguite nella
meccanica e nella metallurgia,
nell'alimentare, nella carta e
stampa, e nel made in Italy. La
crisi del 2009 ha per scaricato le
sue tensioni anche sul sistema
delle medie imprese colpendole
nelle esportazioni e nell'occupa-
zione. Successivamente, la capa-
cit di adattamento e diversffica-
zione internazionale ne ha con-
sentito il recupero sia sul terreno
dell'occupazione che del com-
mercio internazionale.
Sono imprese che reagi-
scono, mettendo in campo im-
prenditorialit, solidit patri- ta tecnologia mentre il 62% ope-
moniale e intelligenza strategi-
ca. Perci non sorprende l'evo-
luzione della produttivit. An-
che se con differenze importan-
ti tra i settori tradizionali e tec-
nologici. A dircelo sono ancora
i dati Mediobanca. Nel decen-
nio 2005-2014 si registrato un
aumento medio della produtti-
vit del 2,7% e una crescita me-
dia del costo del lavoro per ad-
detto pari al 2,5%. Con un incre-
mento di competitivit quantifi-
cabile in 2,4 punti. Una progres-
sione che mette d'accordo inve-
stimenti, competitivit e costi.
Con un recupero di produttivi-
t, che stato trasferito in parte
al lavoro (anche grazie ad ade-
guate relazioni industriali) pre-
servando le retribuzioni cre-
sciute a un ritmo compatibile
con la produttivit.
Dualismo territoriale
Sono dunque tutte rose e fio-
ri? No, perch il Quarto Capita-
lismo presenta anche aspetti
critici. Strategicamente crucia-
li. Primo fra tutti la disomoge-
neit, o sarebbe meglio dire il
dualismo della distribuzione
territoriale. Le medie imprese
sono presenti principalmente
nel Nord -Est padano e nell'a-
rea Nord -Ovest della (ex) gran-
de industria manifatturiera. La
diffusione si propaga verso Sud e
diviene sempre pi rarefatta fino
alla Puglia e la Campania. Oltre
vi una sostanziale desertifica-
zione che conferma il divario
Nord -Sud del Paese. Un secon-
do elemento la fiscalit penaliz-
zante con un tax rate che in me-
dia ha toccato il 36% nel 2014,
cio circa nove punti sopra quel-
lo che risulta per i gruppi maggio-
ri, e che pu agire come freno
agli investimenti. Come terzo ele-
mento critico, meno del 6% delle
medie imprese presente nell'al-
ra in quella medio bassa (con il
60% delle esportazioni). ConferL
mando, seppure in un segmento
dimensionale di eccellenza, una
vocazione italiana troppo orien-
tata ai beni tradizionali.
Risultati dunque importanti.
Il tema della media impresa re-
sta per marginale nell'agenda
della politica economica tra i
cui compiti vi quello di indivi-
duare le condizioni che favori-
scono la crescita delle imprese.
Per occupare nuovi spazi di
mercato. Geografici e settoriali.
Per salire lungo la scala della
competitivit. Il Quarto Capitali-
smo propone un modello dina-
mico, incentrato sull'internazio-
nalizzazione ma con un rappor-
to privilegiato col territorio in
cui si radicato.
Politiche industriali
E questo potrebbe essere il
campo d'azione di nuove politi-
che industriali volte a costruire
condizioni che accelerino la pro-
pensione all'internazionalizza-
zione e al rafforzamento territo-
riale delle imprese, con occupa-
zione qualificata e investimenti
anche nelle aree pi sofferenti
del Paese. Esistono diversi per-
corsi tra loro complementari.
Primo, le medie imprese
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no nel cuore del manifatturie-

ro italiano, e conciliano obietti- LACRESCITA DELLE ESPORTAZIONI NELLE MEDIE IMPRESE
vi di efficienza e redistribuzio-
ne. Sono un sistema virtuso Periodo2005-2014, in%
per molti versi antitetico a quel- ALIMENTARE 97
lo del capitalismo globale che
CARTA ESTAMPA 82,7
tende ad esasperare la relazio-
ne tra capitale, reale e finanzia- CHIMICO -FARMACEUTICO 73,1
rio, e lavoro. Dunque, facilita- BENIPERLAPERSONA ECASA 70,7
no le relazioni industriali. Se-
MECCANICO 64,6
condo, sono un modello orga-
nizzativo che consente alle im- PELLIECUOIO 52,7
prese minori di accedere alle fi- METALLURGICO 46,4
liere globali.
Le medie imprese si configu- ABBIGLIAMENTO 43
rano come hub per le piccole im- PR070TrIPEREDILIZIA 41,1
prese orientate ai nuovi merca- EOREFICERIA 41
GIOIELLERIA -

ti, ai prodotti e processi qualifi-

TESSILE 29
cati. Esistono gi strumenti per
facilitare questo percorso. Tra LEGNO EMOBILI 25,5
questi, il nuovo contratto di re- ALTRISETTORI
te, con le sue potenzialit, con-
sente di realizzare raggruppa-
menti dl Imprese per la collabo- TAXRATE SUIPROHTI DELLE IMPRESE ITALIANE
razione reciproca nella produ- In%
zione e nella ricerca. E altre for- MEDIE
IMPRESE GRANDI IMPRESE
50 F,fl,:H,&ca
medi relazione verticale per l'in-
novazione di prodotto e di pro-
cesso. Infine, ll Quarto Capitali- 40
smo pu essere la trama su cui
innervare parte degli obiettivi di 30
Endustria 4.0. Per creare (anche
grazie al super ammortamento) 20
e trasferire innovazione verso le
imprese pi piccole aiutandole 10
a interfacciarsi con la competi-
zione globale. E tracciando un
complessivo perimetro di poten- '06 07 '08 '09 '10 '11 '12 13 '14
ziamento. Attraverso il riequii-
brio del tax rate, la defiscalizza-
zione degli investimenti e il raf-
forzamento del grado di capita
lizzazione. Misure necessarie
per promuovere il sistema pro-
duttivo nazionale, non solo quel-
lo delle medie imprese.
Interventi che non ledono
l'autonomia del Quarto Capita-
lismo. Ma che ne amplificano le
potenzialit. Alimentando un
modello di sviluppo che coniu-
ghi internazionalizzazione e ter-
ritorio, imprese e lavoro, pro-
duttivit e salari.
* Ordinario di Politica
Il ministro
Economica per IoSviluppo
Universit di Urbino Carlo B Economico
LE AZIENDE DEL COSJDDETI'O Carlo
QUARTOCAPITALISMO HANNO Calenda(i)
SAPUTOFAR CRESCERE e Alberto
PRODUT11VIT,SALARIE RICAVI Ban(2)
HANNO SVILUPPATOINDO1TO E presidente
FILIEREFACENDO ANCHE DA della Piccola
BANCHEEINCUBATORI. MA SONO Industria
di
LASCIATESOLE:TROPPETASSE,PI
DELLE GRANDI, EPOCA SPINTA A Confindustria,
dicui anche
SCOMMEITERE STJLL'HI-TECH.OIIA vicepresidente
L'OCCASIONEDELL' INDUSTRIA 4.0

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PRELIEVOFISCALE
MEDIO DELLE IMPRESE
ITALIANE

QUOTA
DI VALOREAGGIUNTO
INDUSTRIALE

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