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Uni en Iso 13790 (2005) PDF
Uni en Iso 13790 (2005) PDF
APRILE 2005
TESTO ITALIANO
ICS 91.140.10
UNI UNI
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Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dellarte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte
in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terr in considerazione per leventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare lesistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
ICS 91.140.10
English version
Performance thermique des btiments - Calcul des besoins Wrmetechnisches Verhalten von Gebuden - Berechnung
dnergie pour le chauffage des locaux (ISO 13790:2004) des Heizenergiebedarfs (ISO 13790:2004)
CEN members are bound to comply with the CEN/CENELEC Internal Regulations which stipulate the conditions for giving
this European Standard the status of a national standard without any alteration. Up-to-date lists and bibliographical references
concerning such national standards may be obtained on application to the Central Secretariat or to any CEN member.
This European Standard exists in three official versions (English, French, German). A version in any other language made by
translation under the responsibility of a CEN member into its own language and notified to the Central Secretariat has the same
status as the official versions.
CEN members are the national standards bodies of Austria, Belgium, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Estonia, Finland,
France, Germany, Greece, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Latvia, Lithuania, Luxembourg, Malta, Netherlands, Norway, Poland,
Portugal, Slovakia, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland and United Kingdom.
2004 CEN All rights of exploitation in any form and by any means reserved worldwide Ref. No. EN ISO 13790:2004: E
for CEN national Members.
PREMESSA 1
INTRODUZIONE 2
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 3
3 TERMINI E DEFINIZIONI 3
4 SIMBOLI E ABBREVIAZIONI 5
prospetto 1 Simboli e unit di misura ............................................................................................................................ 5
prospetto 2 Pedici ................................................................................................................................................................ 6
6 RISCALDAMENTO INTERMITTENTE 10
figura 2 Esempio di modalit dintermittenza.................................................................................................... 11
8 APPORTI TERMICI 14
9 FABBISOGNO TERMICO 16
prospetto 3 Spessore massimo da considerare per il calcolo della capacit termica interna ................. 17
prospetto 4 Valori del parametro numerico a0 e della costante di tempo di riferimento W0 ...................... 17
figura 3 Fattore di utilizzazione per costanti di tempo pari a 8 h, 1 d, 2 d, 1 settimana ed infinita,
valido per il periodo di calcolo mensile di edifici riscaldati in modo continuo (edificio di
tipo I, in alto), e per edifici riscaldati solo durante il giorno (edificio di tipo II, in basso) .... 18
12 RELAZIONE DI CALCOLO 19
BIBLIOGRAFIA 52
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del
testo e sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche
o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente
norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale lultima
edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
EN ISO 7345:1995 Thermal insulation - Physical quantities and definitions
(ISO 7345:1987)
EN ISO 13370:1998 Thermal performance of buildings - Heat transfer via the ground -
Calculation methods (ISO 13370:1998)
EN ISO 13789 Thermal performance of buildings - Transmission heat loss
coefficient - Calculation method (ISO 13789:1999)
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma europea, si applicano i termini e le definizioni di cui alla
EN ISO 7345:1995 ed i termini e le definizioni seguenti.
3.1 periodo di calcolo: Intervallo di tempo per il calcolo delle dispersioni e degli apporti
termici.
Nota Il periodo di calcolo il mese. Per gli edifici residenziali il calcolo pu anche essere effettuato sulla stagione
di riscaldamento.
3.3 temperatura interna: Media aritmetica della temperatura dellaria e della temperatura
media radiante al centro della zona occupata.
Nota Questa la temperatura operante approssimata secondo la ISO 7726, Ergonomics of the thermal
environment - Instruments for measuring physical quantities.
3.6 temperatura interna corretta: Temperatura interna virtuale costante che determina la
stessa dispersione termica del riscaldamento intermittente.
3.7 ambiente riscaldato: Vano o spazio chiuso riscaldato ad una determinata temperatura di
regolazione.
3.8 ambiente non riscaldato: Vano o spazio chiuso che non fa parte dellambiente riscaldato.
3.10 fabbisogno di energia per il riscaldamento ambiente: Energia termica che deve essere
fornita allimpianto di riscaldamento per soddisfare il fabbisogno termico.
3.12.3 potenza termica ridotta: Limpianto di riscaldamento fornisce un flusso termico ridotto
rispetto al riscaldamento normale.
3.13 zona riscaldata: Parte dellambiente riscaldato con una data temperatura di regolazione,
nella quale si ipotizza che la temperatura interna abbia variazioni spaziali trascurabili.
3.14 coefficiente di scambio termico: Rapporto tra il flusso termico scambiato tra due zone e
la differenza di temperatura tra le stesse zone.
3.17 dispersione termica per ventilazione: Calore disperso attraverso laria che lascia
lambiente riscaldato, per exfiltrazione o per ventilazione.
3.18 dispersione termica per trasmissione: Dispersione termica per trasmissione attraverso
linvolucro delledificio ed il terreno.
3.19 apporti termici: Calore generato allinterno dellambiente riscaldato o che vi entra da
sorgenti diverse dagli impianti di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria.
3.20 apporti termici interni: Calore fornito allinterno delledificio dagli occupanti (calore
metabolico sensibile) e da apparecchi diversi dagli impianti di riscaldamento e di
produzione di acqua calda sanitaria (illuminazione, apparecchi domestici, apparecchi
dufficio, ecc.).
3.21 apporti solari: Calore fornito dalla radiazione solare entrante nelledificio attraverso le
finestre o dispositivi solari passivi come le serre, lisolamento trasparente e le pareti solari.
Nota I dispositivi solari attivi come i collettori solari sono considerati parte dellimpianto di riscaldamento.
3.22 irraggiamento solare: Energia solare incidente per unit di superficie in un dato intervallo
di tempo.
3.23 fattore di utilizzazione: Fattore di riduzione degli apporti termici totali mensili o stagionali
che serve per ricavare leffettiva riduzione del fabbisogno termico.
4 SIMBOLI E ABBREVIAZIONI
prospetto 1 Simboli e unit di misura
Nota Le ore possono essere utilizzate come unit di misura del tempo al posto dei secondi per tutte le grandezze
che dipendono dal tempo (cio per gli intervalli di tempo cos come per i tassi di ricambio daria), ma in questo
caso lunit di misura dellenergia il Watt-ora [Wh] invece del Joule.
prospetto 2 Pedici
H z Tiz
T i = -------------------
z
- (1)
Hz
z
6 RISCALDAMENTO INTERMITTENTE
dove:
N il numero di tipi di periodo di riscaldamento (per esempio 3 per normale, notturno
e fine settimana);
Nj il numero di periodi di riscaldamento di ciascun tipo durante il periodo di calcolo;
Tiad,j la temperatura interna corretta del periodo di riscaldamento j;
tj la durata del periodo di riscaldamento j;
Hj il coefficiente di dispersione termica delledificio durante il periodo j, calcolato
secondo il punto 7.3.
N
dove:
H' calcolato secondo il punto 7.3, ma trascurando la dispersione termica
attraverso il terreno;
)G il flusso termico disperso attraverso il terreno calcolato secondo la EN ISO 13370.
7.5.1 Principi
Il coefficiente di dispersione termica per ventilazione, H , calcolato come:
V
HV = Ua ca V (7)
dove:
V la portata daria attraverso lambiente riscaldato;
Uaca la capacit termica dellaria per unit di volume.
Nota 1 Se la portata daria, V , espressa in metri cubi al secondo, allora Uaca | 1 200 J/(m3K). Se V espressa
3
in metri cubi allora, allora Uaca | 0,34 Wh/(m K).
Si deve utilizzare la portata daria media su ciascun periodo di riscaldamento.
Per gli edifici residenziali, la portata daria, V , pu essere calcolata secondo la EN 13465,
oppure pu essere specificata a livello nazionale in base al tipo di edificio, allutilizzo
delledificio, al clima, allesposizione, ecc.
Per gli altri edifici, la portata daria, V , pu essere calcolata secondo una appropriata
norma internazionale, oppure specificata a livello nazionale in base al tipo di edificio,
allutilizzo delledificio, al clima, allesposizione, ecc.
Nota 2 Se non diversamente specificato, si pu utilizzare il metodo riportato nellappendice G.
9 FABBISOGNO TERMICO
9.1 Generalit
La dispersione termica, QL, e gli apporti termici, Qg sono calcolati per ciascun periodo di
calcolo. Il fabbisogno termico per il riscaldamento ricavato, per ciascun periodo di
calcolo, come:
Qh = QL - K Qg (14)
ponendo QL= 0 e K = 0 quando la temperatura esterna media maggiore della
temperatura di regolazione.
Il fattore di utilizzazione, K, un fattore di riduzione degli apporti termici, introdotto per
compensare la dispersione termica addizionale che probabilmente si verifica quando gli
apporti termici superano la dispersione termica calcolata.
La capacit termica interna delledificio pu anche essere calcolata come somma delle
capacit termiche interne di tutti gli elementi edilizi, ognuno calcolato secondo la
EN ISO 13786, o specificato a livello nazionale in base alla tipologia costruttiva. Questo
valore pu essere approssimato ed accettabile una incertezza relativa di 10 volte
superiore a quella della dispersione termica.
Tipo di edificio a0 W0
h
Edifici riscaldati in modo continuo (pi di 12 h al giorno) come edifici residenziali, alberghi, ospedali, case di
cura e penitenziari
I
metodo di calcolo mensile 1 15
Nella figura 3 sono rappresentati i valori del fattore di utilizzazione per periodi di calcolo
mensili e per varie costanti di tempo, rispettivamente per gli edifici tipo I e tipo II.
Nota 1 Il fattore di utilizzazione definito in modo indipendente dalle caratteristiche dellimpianto di riscaldamento,
ipotizzando un regolazione perfetta della temperatura ed una flessibilit infinita.
Nota 2 Un impianto di riscaldamento che risponda lentamente ed un sistema di regolazione imperfetto possono
influenzare in modo significativo lutilizzo degli apporti.
f
168W>h@
48 W>h@
24
8
Qh = 6n Qhn (21)
Se la durata della stagione di riscaldamento specificata a livello nazionale, la
sommatoria riferita alla sola stagione di riscaldamento indicata.
12 RELAZIONE DI CALCOLO
12.1 Generalit
Una relazione di calcolo che fornisca la stima del fabbisogno di energia annuale per il
riscaldamento di un edificio, ricavato in conformit alla presente norma, deve contenere
almeno le seguenti informazioni.
12.3 Risultati
A.3 Calcoli
Il consumo di energia delledificio esistente deve essere determinato secondo la presente
norma, utilizzando dati dingresso raccolti secondo il punto A.2. Si devono stimare gli
intervalli di confidenza del risultato e confrontarli con quelli relativi al consumo di energia
misurato.
Se entrambi gli intervalli di confidenza coincidono in modo significativo, si pu assumere
che il modello delledificio, inclusi i dati dingresso stimati, sia corretto.
Se gli intervalli di confidenza non coincidono significativamente, si devono svolgere
ulteriori indagini in luogo per verificare i dati o per introdurre nuovi fattori dinfluenza che
possono essere stati ignorati in precedenza e si deve ripetere il calcolo con la nuova serie
di dati dingresso.
C.1 Introduzione
Il procedimento descritto nella presente appendice permette il calcolo della temperatura
interna corretta per una tipologia di periodo di riscaldamento ridotto (per esempio notte,
fine settimana e periodi festivi). Esso si deve applicare a ciascuna tipologia di periodo di
riscaldamento ridotto.
Il procedimento adatto agli impianti di riscaldamento nei quali la potenza termica
erogata pu essere fatta variare rapidamente in risposta alla variazione della richiesta di
calore. Questo procedimento tende a sovrastimare gli effetti del riscaldamento
intermittente per gli impianti di riscaldamento caratterizzati da una grande inerzia termica.
Il procedimento considera, inoltre, un impianto di riscaldamento con una sufficiente
potenzialit termica, tale da assicurare il preriscaldamento alla temperatura interna di
progetto quando la temperatura esterna uguale al suo valore esterno di progetto. Se
limpianto di riscaldamento non stato sovradimensionato, nei mesi pi freddi non si
dovrebbe assumere un riscaldamento intermittente, ma piuttosto un riscaldamento
continuo.
La struttura comprende tutti gli elementi edilizi interni ed esterni a contatto con lambiente
riscaldato. Hd il coefficiente di dispersione termica diretta per ventilazione e
trasmissione attraverso gli elementi dinvolucro leggeri. Hic il coefficiente di dispersione
termica tra la struttura e lambiente riscaldato. Hce il coefficiente di dispersione termica
tra la struttura e lambiente esterno, il cui valore determinato in modo da ottenere il
valore corretto del coefficiente di dispersione termica globale H.
La temperatura della struttura la media pesata delle temperature degli elementi
strutturali interni ed esterni.
Il metodo si basa sulla valutazione della durata di tre diverse fasi (figura C.2), una fase
durante la quale il riscaldamento spento oppure funziona a potenza termica ridotta, una
possibile fase durante la quale mantenuta una temperatura dattenuazione ed una fase
davviamento, durante la quale limpianto di riscaldamento funziona a piena potenza e
che termina quando la temperatura interna uguale al suo valore di regolazione.
[ T ' c3 T ' c2
avviamento ottimizzato t 2 = max. 0 t o t 1 max. 0 W P ln ----------------------------------- (C.25)
T i3 T i0
avviamento a durata prefissata t2 = to - (t1 + t3) (C.26)
dove:
t3 pu essere calcolato secondo il punto C.6 se non noto.
26) Calcolare la temperatura della struttura alla fine della fase dattenuazione, Tc2:
se t2 minore o uguale a 0 allora t2 = 0 e Tc2 = Tc1
t
altrimenti T c2 = T ' c2 + T c1 T ' c2 exp ----2- (C.27)
W P
E.1.1 Generalit
figura E.1 Percorso del flusso daria in una parete solare ventilata
Le indicazioni seguenti si applicano alle pareti progettate per captare lenergia solare,
secondo la figura E.1, dove
- il flusso daria automaticamente interrotto quando lo strato daria pi freddo
dellambiente riscaldato e;
- la portata daria fissata meccanicamente ad un valore costante, V , quando lo
strato daria pi caldo dellambiente riscaldato.
Il coefficiente di dispersione termica di una parete come questa :
H = H0 + 'H (E.1)
dove:
H0 il coefficiente di dispersione termica della parete non ventilata;
'H un coefficiente di scambio termico aggiuntivo da calcolare secondo il punto E.1.3.
U 2
H = U a c a V ------e GN (E.2)
Ui
dove:
U a ca definito nel punto 7.5.1;
Ui e Ue sono le trasmittanze termiche interna ed esterna:
1 1
U i = ----------------- e U e = ------------------- (E.3)
Rl R
R i + ----- R e + -----l
2 2
G il rapporto tra la differenza cumulata di temperatura interna-esterna
quando limpianto di ventilazione in funzione ed il suo valore relativo
allintero periodo di calcolo. Esso rappresentato in figura E.2.
Il rapporto pu essere calcolato come:
J al
G = 0,3 J al + 0,03 0,0003 1 (E.4)
dove:
Jal il rapporto tra gli apporti solari Qg,sw e la dispersione termica dello strato daria, Ql,al
durante il periodo di calcolo;
N un fattore definito come:
AZ
N = 1 exp ---------------- (E.5)
Ua ca V
dove Z un parametro definito come:
1 hr 1
--- = ------------------------------
- + ------------------ (E.6)
Z h c h c + 2h r U i + U e
figura E.2 Rapporto G tra la differenza cumulata di temperatura interna-esterna quando limpianto di
ventilazione in funzione ed il suo valore relativo allintero periodo di calcolo, espresso in funzione
del rapporto apporti/dispersioni dello strato daria, Jal
E.2.1 Generalit
Fare circolare laria di ventilazione allinterno di parti dellinvolucro edilizio (parete,
finestra, tetto) riduce le dispersioni termiche globali mediante un recupero termico,
sebbene aumenti la dispersione termica per trasmissione in questi elementi dellinvolucro
edilizio. Questo effetto globale pu essere espresso attraverso uno scambiatore di calore
equivalente tra laria di espulsione e di mandata. Lefficienza di questo scambiatore di
calore equivalente pu essere calcolata con il metodo semplificato fornito nel punto E.2.2,
che applicabile nelle condizioni seguenti:
- il flusso daria parallelo alla superficie dellinvolucro (vedere figura E.3);
- lo spessore dello strato daria compreso tra 15 mm e 100 mm;
- la permeabilit allaria delle parti restanti dellinvolucro bassa, in modo tale che la
maggior parte (circa il 90%) dellaria circolante attraverso ledificio passi attraverso
lelemento dinvolucro ventilato;
- limpianto di ventilazione rispetta i requisiti riportati nel prospetto E.1;
- la mandata daria, se naturale, controllata attraverso prese daria regolabili o auto
regolate situate sulla parte interna dellinvolucro.
figura E.3 Percorso dellaria nella parete
Nota Il presente metodo si applica principalmente quando laria di mandata circola allinterno degli elementi
dinvolucro. Si pu anche utilizzare laria espulsa, a condizione che siano prese adeguate misure per evitare
fenomeni di condensazione.
F.1.1 Generalit
Quanto segue si applica a serre non riscaldate adiacenti ad un ambiente riscaldato, quali
giardini dinverno e serre addossate, separate dallambiente riscaldato attraverso una
parete divisoria.
Se la serra riscaldata, o se c unapertura permanente tra lambiente riscaldato e la
serra, essa deve essere considerata come parte dellambiente riscaldato e la presente
appendice non si applica. Larea da considerare per le dispersioni e gli apporti solari
quella dellinvolucro esterno della serra.
Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Sett. Ott. Nov. Dic.
S -0,105 -0,067 -0,023 0,042 0,073 0,089 0,094 0,062 0,005 -0,054 -0,093 -0,105
SO/SE -0,034 -0,027 -0,010 0,002 0,022 0,037 0,036 0,013 -0,015 -0,025 -0,034 -0,026
O/E 0,054 0,033 0,016 -0,012 -0,005 -0,002 -0,012 -0,007 -0,001 0,024 0,049 0,052
NE/NO 0,002 0,008 0,016 0,030 0,018 0,013 0,013 0,024 0,033 0,014 0,004 0,000
N 0,000 0,000 0,000 0,011 0,021 0,031 0,042 0,012 0,000 0,000 0,000 0,000
U U
V
A s = A D F S F F ------0 1 + ------02 U a c a ---- NZ (F.9)
he U A
i
dove:
Ui e N sono calcolate secondo il punto E.1.3;
Z il rapporto tra la radiazione solare totale incidente sullelemento quando lo
strato daria aperto e la radiazione solare totale durante lintero periodo di
calcolo; Z riportata nella figura F 2. Essa pu essere calcolata come:
Z = 1 exp 22 J al (F.10)
dove Jal il rapporto apporti/dispersioni dello strato daria durante il periodo
di calcolo definito nel punto E.1.3.
1
U 0 = ------------------------------ (F.11)
Ri + Rl + Re
la trasmittanza termica della parete.
figura F.2 Rapporto Ztra la radiazione solare totale incidente sullelemento quando lo strato daria aperto e
la radiazione solare totale durante il periodo di calcolo, espresso in funzione del rapporto
apporti/dispersioni dello strato daria,Jal
U0 Ri
2
V
A s = A D F S F F g w U 0 R e + -----------
- U a c a ---- NZ (F.12)
Ui Ue A
Nota Questo procedimento implicito: le equazioni (F.9) e (F.10) dovrebbero essere risolte attraverso un
procedimento iterativo per calcolare gli apporti solari, iniziando con Jal = 1.
F.4.1 Generalit
Se laria di mandata della ventilazione passa attraverso elementi dinvolucro, essa pu
essere riscaldata da un lato per dispersione termica per trasmissione attraverso
lelemento (vedere punto E.2) e dallaltro lato per la radiazione solare assorbita dal
pannello opaco esterno o dalla superficie interna dello strato daria, se questo strato
coperto da una vetrata.
U U
V
A s = A D F S F F ------0 1 + ------02 U a c a ---- N (F.13)
he U A
i
U0 Ri
2
V
A s = A D F S F F g w U 0 R e + -----------
- U a c a ---- N (F.14)
Ui Ue A
F.5.1 Generalit
Gli apporti solari netti annuali degli elementi opachi senza isolamento trasparente
costituiscono una piccola parte degli apporti solari totali e sono parzialmente compensati
dalle dispersioni per irraggiamento dalledificio verso il cielo sereno. Essi possono
pertanto essere trascurati. Gli apporti solari degli elementi opachi con isolamento
trasparente sono trattati nel punto F.2.
Se, tuttavia, si suppone che gli apporti solari attraverso gli elementi opachi siano rilevanti,
per esempio per superfici scure ed isolate male, o se si suppone che le dispersioni per
irraggiamento di un qualunque elemento dellinvolucro siano rilevanti, per esempio vaste
G.1 Generalit
Se non diversamente specificato in norme internazionali o in regolamenti nazionali, la
presente appendice pu essere utilizzata per calcolare la portata daria negli edifici.
Vn 50 e
V x = ----------------------------------------------
2- (G.3)
f V sup V ex
1 + --- -------------------------
e Vn 50
dove:
n50 il tasso di ricambio daria risultante da una differenza di pressione di 50 Pa tra
linterno e lesterno, includendo gli effetti delle prese daria;
e e f sono coefficienti di schermatura che possono essere ricavati dal prospetto G.4.
prospetto G.3 Tasso di ricambio daria, n in h-1 in case mono-familiari ventilate naturalmente, determinato in
funzione della classe di schermatura e della tenuta allaria delledificio
prospetto G.4 Coefficienti di schermatura, e e f, per il calcolo della portata daria aggiuntiva secondo
lequazione (G.3)
Coefficiente e per determinare la classe di schermatura: Pi di una facciata Una facciata esposta
esposta
Nessuna schermatura: edifici in aperta campagna, edifici di altezza elevata nei centri urbani. 0,10 0,03
Schermatura moderata: edifici in campagna circondati da alberi o da altri edifici, periferia. 0,07 0,02
Schermatura consistente: edifici di altezza media nei centri urbani, edifici in zone boschive. 0,04 0,01
Coefficiente f 15 20
Tipo di vetrata gA
Vetro singolo 0,85
Vetro doppio 0,75
Vetro doppio con rivestimento selettivo 0,67
Vetro triplo 0,7
Vetro triplo con 2 rivestimenti selettivi 0,5
Finestra doppia 0,75
Un altro metodo consiste nel far riferimento agli apporti solari attraverso un vetro chiaro
semplice e doppio. Gli apporti solari attraverso altri tipi di vetrata possono essere riferiti a
questi come:
g
Qsz = Qs,ref -------- (H.1)
g ref
dove:
Qsz lapporto solare attraverso il tipo di vetrata considerato;
Qs,ref lapporto solare attraverso la vetrata di riferimento, che un vetro chiaro semplice
in tutti i casi nei quali il vetro reale singolo, un vetro doppio chiaro in tutti gli altri
casi;
g la trasmittanza energetica solare totale del tipo di vetrata considerato;
gref la trasmittanza energetica solare totale della vetrata di riferimento.
I tendaggi mobili e le protezioni solari mobili sono presi in considerazione nel fattore di
utilizzazione.
H.3.1 Principio
Il fattore di correzione per ombreggiatura pu essere calcolato come:
FS = Fh Fo Ff (H.2)
dove:
Fh il fattore di correzione parziale per ombreggiatura dovuta ad ostruzioni esterne;
Fo il fattore di correzione parziale per ombreggiatura dovuta agli aggetti orizzontali;
Ff il fattore di correzione parziale per ombreggiatura dovuta agli aggetti verticali.
prospetto H.4 Fattore di correzione parziale per ombreggiatura dovuta agli aggetti orizzontali, Fo
prospetto H.5 Fattore di correzione parziale per ombreggiatura dovuta agli aggetti verticali, Ff
I.1 Generalit
Nel caso di riscaldamento intermittente, limpianto di riscaldamento funziona in diversi
modi: normale (pedice 0), spegnimento (pedice 1), attenuazione (pedice 2), potenza di
picco (pedice 3).
Una delle ragioni per utilizzare il riscaldamento intermittente che il costo dellenergia vari
durante il giorno. In questo caso, pu essere utile calcolare separatamente il fabbisogno
termico per ciascun modo di riscaldamento. Ci potrebbe anche risultare utile per stimare
le perdite di calore dellimpianto di riscaldamento relative ai diversi modi di
funzionamento.
Lobiettivo della presente appendice quello di specificare il calcolo del fabbisogno
termico per ciascun modo di riscaldamento.
Q L1 = N j H j Ti1 + Te t1 (I.2)
R
Q L3 = N j H j Ti3 + Te t3 (I.4)
R
K.1 Introduzione
I dati dingresso sono generalmente specificati a livello nazionale. Quando non sono
disponibili dati nazionali si possono utilizzare i valori convenzionali forniti nella presente
appendice.
I dati riferiti al metro quadrato (come gli apporti interni) sono moltiplicati per larea lorda
riscaldata di pavimento per ricavare i valori assoluti relativi alledificio considerato.
K.2 Dati per gli edifici occupati in modo continuativo (per esempio gli edifici residenziali)
Non necessaria alcuna suddivisione in periodi. Si considera un solo periodo con le
seguenti caratteristiche:
Modo di funzionamento regolazione della temperatura
Durata t lintero mese
Numero di periodi in un mese N 1
Temperatura interna Ti 20 C (questo valore medio comprende
leffetto dellattenuazione)
Apporti interni )i 4 W/m2
Tasso di ricambio daria n 0,3 h-1, corrispondente alla ventilazione
minima
K.3 Dati per gli edifici occupati solo durante il giorno (per esempio edifici per uffici)
La suddivisione in diversi periodi necessaria. I dati sotto riportati si riferiscono ad un
edificio occupato 5 giorni alla settimana e 10 h al giorno.
Apporti interni:
Tasso di ventilazione: