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CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA

Corso del Prof. Manlio BORDONI – A.A 2003-2004


PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL 23-9-2004
NOTA. Gli esercizi 1,2,3,4 valgono ciascuno 6 punti, gli esercizi 5,6 valgono cia-
scuno 4 punti.
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Esercizio 1. Sia W il sottospazio vettoriale di R4 rappresentato dal sistema lineare
omogeneo 
 x1 − 2x2 − 4x3 = 0

x1 − 2x3 + 2x4 = 0

 x +x +x =0
2 3 4

(a) Determinare la dimensione ed una base di W .


(b) Completare la base trovata di W in una base di tutto R4 .
(c) Determinare una base ortonormale di W .
 
1
 −1 
(d) Calcolare il vettore PW (v) proiezione ortogonale su W del vettore v =  .
1
1

(e) Determinare equazioni cartesiane del sottospazio W complemento ortogonale
di W .
Soluzione
(a) Poiché la matrice dei coefficienti del sistema ha rango 2, come subito si verifica,
il sistema ammette ∞4−2 = ∞2 soluzioni che, posto x3 = t, x4 = t , si scrivono
   
2 −2
 −1   −1 
come {tv1 +t v2 }t,t ∈R con v1 =   , v2 =   base di W . La dimensione
1 0
0 1
di W è dunque 2.
(b) Per completare v1 , v2 in una base di tutto R4 basta aggiungere due vettori in-
dipendenti non appartenenti a W , per esempio i vettori e1 ed e2 della base canonica
(è immediato verificare che la matrice formata dai quattro vettori ha determinante
diverso da 0).
(c) Il procedimento di Gram-Schmidt dà la base ortogonale
       −1 
2 −2 2
 −1  v2 , w1   −1  −4 + 1  −1   − 32 
w1 = v1 =  , w2 = v2 − w1 =  −  =
 1 .

1 w1 , w1  0 4+1+1 1 2
0 1 0 1

w1 w2 2
Normalizzando si ha la base ortonormale u1 = w 1
= √16 w1 , u2 = w 2
= 3 w2 .
     4 
2 −1 9
 −1   − 3   − 10 
 + 49  2 = 9 .
v,w1  v,w2 
(d) PW (v) = w1 ,w1  w1 + w2 ,w2  w2 = 23   1   6 
1 2 9
0 1 4
9
2

(e) Equazioni cartesiane di W ⊥ si ottengono imponendo che il generico vettore


v ∈ R4 sia perpendicolare a v1 e v2 , quindi sono

v, v1  = 0 2x1 − x2 + x3 = 0
cioè .
v, v2  = 0 −2x1 − x2 + x4 = 0

Esercizio 2. Sono date le matrici


 
1 −2  
2 1 0
A(3,2) =  0 1  , B(2,3) = .
−1 0 2
−1 1

(a) Calcolare la matrice C = B · A.


(b) Verificare se C è invertibile oppure no e, nel caso lo sia, calcolare la sua inversa.
(c) Calcolare la matrice D = A · B.
(d) Verificare se D è invertibile oppure no e, nel caso lo sia, calcolare la sua inversa.
(e) Calcolare gli autovalori di D.
(f) Dedurne se D è diagonalizzabile oppure no.

Soluzione
 
2 −3
(a) C(2,2) = .
−3 4  
−1 −4 −3
(b) C è invertibile in quanto detC = −1 = 0 e risulta C = .
  −3 −2
4 1 −4
(c) D(3,3) =  −1 0 2 .
−3 −1 2
(d) D non è invertibile in quanto detD = 0.
(e) L’equazione caratteristica di D è
 
4−λ 1 −4
det  −1 −λ 2  = −λ(λ2 − 6λ − 1) = 0
−3 −1 2−λ

per cui gli autovalori di D sono λ = 0 e λ = 3 ± 10.
(f) D è diagonalizzabile in quanto ammette tre autovalori reali e distinti.
 
1
Esercizio 3. Nel piano è dato il punto P0 .
1
(a) Scrivere l’equazione cartesiana della retta r passante per P0 e di parametri
direttori  = 2, m = −1 e calcolare le coordinate dei punti A e B intersezioni di r
con gli assi x ed y rispettivamente.
(b) Scrivere l’equazione cartesiana della retta s passante per l’origine O e perpen-
dicolare ad r.
(c) Determinare su s il punto C di ascissa positiva e tale che il triangolo di vertici
A, B, C abbia area 9.
3

(d) Scrivere l’equazione cartesiana della circonferenza circoscritta al triangolo ABC.


(e) Verificare che P0 appartiene alla curva C di equazioni parametriche

x = t2 + 2t + 1
y = t2 − t + 1

e calcolare l’equazione cartesiana della retta tangente a C in P0 .

Soluzione
 
x−1 2
(a) L’equazione cartesiana di r è det = 0 cioè x + 2y − 3 = 0.
y − 1 −1    
3 0
Intersecando con gli assi coordinati si hanno i punti A eB 3 .
0 2
(b) L’equazione cartesiana di s è 2x − y=0.
 
t
(c) Un punto mobile su s ha coordinate . La condizione sull’area dà
2t
 
t 3 0
1   | = 9 cioè |9 − 15t| = 36
|det 2t 0 3
2
2
1 1 1
 
3
da cui si ricavano i valori t=− 95
e t=3, pertanto il punto richiesto è C .
6
(d) Imponendo alla generica circonferenza di equazione x2 + y 2 + ax + by + c = 0
di passare per i punti A, B, C si ha il sistema lineare

9 3
9 + 3a + c = 0 , + b + c = 0 , 9 + 36 + 3a + 6b + c = 0
4 2

che ammette la sola soluzione a = − 21 4 , b = −6 , c = 4 . Perciò la circonferenza


27

richiesta ha equazione x2 + y 2 − 21 4 x − 6y + 4 = 0.
27

(e) P0 ∈ C in quanto corrisponde al valore t0 = 0 del parametro. Si ha x (t) =


2t + 2 , x (t0 ) = 2 ey  (t) = 2t −1 , y  (t0 ) = −1 e dunque la retta tangente in P0 a
x−1 2
C ha equazione det = 0 cioè x + 2y − 3 = 0.
y − 1 −1

Esercizio 4. Nello spazio sono date le rette




x = 1 + t
x − 2y + z − 1 = 0
r: ed s : y = 2t .
x+y−z =0 
 z = −1 + 3t

(a) Verificare che r ed s sono parallele.


(b) Determinare l’equazione cartesiana del piano α che contiene r ed s.
(c) Detti R ed S i punti di intersezione di r ed s con il piano π : x − y + z = 0,
−→ −→
calcolare il prodotto vettoriale OR ∧ OS.
4

(d) Calcolare la distanza fra r ed s.


Soluzione
(a) Parametri direttori di r sono
     
−2 1 1 1 1 −2
 = det = 1 , m = −det = 2 , n = det = 3.
1 −1 1 −1 1 1
Anche i parametri direttori di s valgono 1,2,3, quindi le due rette sono parallele.
(b) Il piano α è il piano del fascio di asse r, di equazione
  x−2y+z−1+k(x+y−z) = 0,
1
e passante per un qualsiasi punto di s, p. es.  0 : questa condizione dà k = 12
−1
e quindi α : 3x − 3y + z − 2 = 0.  
0
(c) Risolvendo il sistema formato dalle equazioni di r e π si ha il punto R  −1 .
−1
Sostituendo le coordinate del punto generico  di s nell’equazione di π si ha 1 + t −
1
2t − 1 + 3t = 0 da cui si ricava t = 0 ed S  0 . Risulta poi
−1
     
0 1 i 0 1
−→  −→ −→ −→
OR ≡ −1  , OS ≡  0  e quindi OR∧OS = det  j −1 0  = i−j+k.
−1 −1 k −1 −2
(d) La distanza fra r ed s è uguale alla distanza di un qualsiasi punto di r, per
esempio R, da s. Il piano β passante per R e perpendicolare ad s ha equazione
1 · (x − 0) + 2 · (y + 1)
+ 3 · (z
 + 1) = 0 cioè x + 2y + 3z + 5 = 0. L’intersezione di β
11
14 √
con s dà il punto H − 6 . Quindi d(r, s) = d(R, s) = RH = 266
14 14 .
− 23
14

Esercizio 5. Si consideri il sistema lineare


A(n) X(n,1) = B(n,1)
dove A è una matrice quadrata di ordine n ed X, B sono le colonne delle incognite
e dei termini noti rispettivamente.
(a) Enunciare e dimostrare il teorema di Cramer.
(b) Enunciare e dimostrare la condizione necessaria e sufficiente affinché le righe di
A siano linearmente dipendenti.
Soluzione
(a) Teorema di Cramer: se detA = 0, il sistema ammette una ed una sola soluzione.
Dimostrazione: La condizione detA = 0 equivale all’invertibilità di A. Detta A−1
l’inversa di A, da AX = B si ha A−1 AX = A−1 B cioè X = A−1 B, ossia l’unicità
della soluzione: se una soluzione esiste, deve essere necessariamente A−1 B. Che in
effetti A−1 B sia una soluzione è immediato, infatti sostituendo A−1 B ad X si ha
AA−1 B = B cioè l’identità B = B.
(b) La condizione necessaria e sufficiente è che risulti detA = 0. Infatti la dipen-
denza lineare delle righe di A equivale a che il sistema lineare omogeneo t AX = 0
ammetta autosoluzioni, quindi a che det t A =detA = 0.
5

Esercizio 6. Nel piano sono date le rette r : ax + by + c = 0 ed r : a x + b y + c = 0.


(a) Scrivere e dimostrare le formule che danno i coseni direttori di r.
(b) Scrivere e dimostrare la formula che dà il coseno dell’angolo rr  .

Soluzione

 direttori di r sono  = b , m = −a, dunque un vettore direttore di r


(a) Parametri

b
è v ≡ . I coseni direttori di r sono i coseni degli angoli formati da r con gli
−a
assi x ed y rispettivamente, quindi sono le coordinate di un versore r = ± v v
di r:

 = i, r = b
r = cos ir
cos x √
± a2 + b2
 = j, r = √ −a
cos yr = cos jr
± a2 + b2

(il doppio segno dipende dalla scelta di un’orientazione su r).


(b) Due rette formano quattro angoli a due a due uguali in quanto opposti al vertice.
Presi i versori r ed r sulle due rette si ha dunque

 = cos rr
 = r, r  = aa + bb
cos rr 
± (a2 + b2 )(a2 + b2 )

(un segno corrisponde ad una coppia di angoli, l’altro alla coppia di angoli supple-
mentari).

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