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2005-2006
PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL 1912-2005
Corsi dei Proff. M. BORDONI, A. CARFAGNA
Esercizio 1.
−1 k 1
(a) Determinare i valori di k per cui v1 = 2 , v2 = 0 , v3 = 4 sono
1 1 k
linearmente dipendenti.
(b) Posto k = 3, scrivere equazioni del sottospazio W generato da v1 , v2 .
(c) Determinare una base ortonormale di W .
⊥
del complemento ortogonale W di W .
(d) Determinare equazioni
7
(e) Decomporre v = 12 nella somma v = w + w⊥ con w ∈ W e w⊥ ∈ W ⊥ .
1
Soluzione
−1 k 1
(a) I vettori dati sono linearmente dipendenti se e solo se det 2 0 4 = 0,
1 1 k
cioè −2k 2 + 4k + 6 = 0, da cuisi
ricavano i valori k = −1, 3.
3
(b) Posto k = 3, quindi v2 = 0 , equazioni parametriche di W sono
1
x1 = −t + 3t x2 = 2t x3 = t + t t, t ∈ R
−1 3 x1
mentre l’equazione cartesiana è data da det 2 0 x2 = 2x1 + 4x2 − 6x3 = 0.
1 1 x3
(c) Il procedimento di Gram-Schmidt dà la base ortogonale
8
−1 3 −1
v2 , w1 −3 + 1 3
w1 = v1 = 2 , w2 = v2 − w1 = 0 − 2 = 23 .
w1 , w1 1+4+1 4
1 1 1 3
Esercizio 2.
1 0 3
(a) Verificare se la matrice A = 0 −1 0 è invertibile e, nel caso lo sia,
3 0 1
−1
calcolare la sua inversa A .
(b) Considerato l’operatore T : R3 −→ R3 rappresentato nella base canonica dalla
matrice A, determinare il nucleo KerT .
(c) È vero che T è diagonalizzabile? Giustificare la risposta.
(d) Calcolare gli autovalori di T e l’autospazio relativo ad uno a piacere degli
autovalori trovati .
Soluzione
− 18 0 3
8
= 0
(a) A è invertibile in quanto detA = 8 = 0 e l’inversa di A è A−1 −1 0 .
3
8 0 − 18
(b) KerT è dato dalle soluzioni del sistema lineare omogeneo di matrice A che
ammette solo la soluzione nulla essendo det A = 0. Pertanto KerT = {0}.
(c) T è diagonalizzabile in quanto è un operatore simmetrico.
(d) L’equazione caratteristica di T , det (A − λI) = (−1 − λ)(λ − 2λ − 8) = 0 dà gli
2
(1 − λ)x1 + 3x3 = 0
autovalori λ = −2, −1, 4. Il sistema che dà gli autospazi è (−1 − λ)x2 = 0 .
3x1 + (1 − λ)x3 = 0
Sostituendo i valori di λ trovati si hanno gli autospazi
1 0 1
E(−2) = t 0 E(−1) = t 1 E(4) = t 0 .
−1 t∈R
0 t∈R
1 t∈R
Esercizio 3.
2 1 3
(a) Dati i punti A ,B ,C , determinare il punto D in modo che
−1 0 2
ABDC siano, nell’ordine indicato, i vertici di un parallelogramma.
(b) Scrivere l’equazione cartesiana della retta n passante per C e perpendicolare
alla retta AB.
(c) Determinare i coseni direttori della retta n orientata secondo le y decrescenti.
3
(d) Calcolare la lunghezza dell’altezza del parallelogramma relativa alla base AB.
(e) Calcolare il coseno dell’angolo α del parallelogramma con vertice A.
Soluzione
x −→ −→ x−1 3−2
(a) Posto D , deve risultare BD = AC ossia = cioè
y y−0 2+1
x 2
= .
y 3
x−2 1−2
(b) La retta AB ha equazione det = 0 cioè x + y − 1 = 0 e quindi
y+1 0+1
n ha equazione 1 · (x − 3) − 1 · (y − 2) = 0 ossia x − y − 1 = 0.
(c) I coseni direttori di n valgono
b −1 −a −1
cos x
n= √ = √ , cos y
n= √ = √ .
± a2 + b2 ± 2 ± a2 + b2 ± 2
L’orientazione secondo le y decrescenti richiede che sia cos yn < 0 e quindi davanti
n = − 2 , cos y
alla radice va scelto il segno +, sicché cos x √1
n = − √12 .
(d) La lunghezza richiesta è uguale alla distanza di C dalla retta AB, perciò vale
|3+2−1|
√
1+1
= √42 .
−→ −→
AB,AC
(d) Risulta cos α = −→ −→ = √−1+3
√ = √1 .
AB
·
AC
2· 10 5
Esercizio 4.
1
3x − y + 7 = 0
(a) Determinare la distanza del punto P0 0 dalla retta r : .
z=0
−1
(b) Determinare l’equazione cartesiana del piano α contenente P0 ed r.
(c) Determinare l’equazione cartesiana del piano β contenente r e perpendicolare
ad α.
−1 −3
(d) Verificare che i punti A 4 ed A −2 hanno uguale distanza da P0 e
0 0
scrivere l’equazione cartesiana della sfera di centro P0 e passante per A, A .
(e) Calcolare l’area del triangolo AP0 A .
Soluzione
(a) d(P0 , r) = P0 H dove H è l’intersezione di r con il piano π passante per P0 e
perpendicolare ad r. Parametri direttori di r sono " = 1, m = 3, n = 0 e dunque
π : 1(x − 1) + 3(y − 0) + 0(z + 1) = 0 cioè π :
x + 3y− 1 = 0. Risolvendo il sistema
−2
costituito dalle equazioni di r e π si trova H 1 e quindi
0
√
d(P0 , r) = (−2 − 1)2 + (1 − 0)2 + (0 + 1)2 = 11.
4
Esercizio 5.
(a) Dare la definizione di applicazione lineare L : Rn −→ Rm e specificare il signi-
ficato delle colonne che costituiscono la matrice di L rispetto alle basi canoniche.
(b) Dare la definizione di ImL (immagine di L) e dimostrare che ImL è un sot-
tospazio vettoriale di Rm .
Soluzione
(a) L è lineare se risulta L(av + a v ) = aL(v) + a L(v ) ∀a, a ∈ R e ∀v, v ∈ Rn .
Le colonne della matrice di L sono i vettori trasormati dei vettori della base canonica
di Rn tramite L stessa.
(b) L’immagine di L è il sottoinsieme di Rm costituito dai vettori che provengono,
tramite L, almeno da un vettore di Rn :
Esercizio 6.
(a) Sia dato un riferimento cartesiano RC(O; i, j, k). Dare la definizione del prodotto
vettoriale v ∧ v di due vettori v = xi + yj + zk, v = x i + y j + z k ed illustrare il
significato geometrico di v ∧ v .
(b) Dimostrare che v ∧ v = −v ∧ v e che se v, v sono linearmente indipendenti,
allora la terna v, v , v ∧ v è una base.
5
Soluzione
(a) v ∧ v è il vettore definito da
i x x
v ∧ v = det j y y .
k z z
La sua direzione è ortogonale sia a v che a v , il suo verso è tale che la terna
ordinata (v, v , v ∧ v ) sia equiversa alla terna di riferimento (i, j, k), mentre la sua
lunghezza è uguale all’area del parallelogramma costruito sui vettori v, v .
(b) La proprietà v ∧ v = −v ∧ v è una conseguenza immediata del fatto che se in
una matrice quadrata si scambiano fra loro due colonne il determinante cambia di
segno.
Il determinante della matrice costituita dalle coordinate di v, v , v ∧ v vale
x x yz − y z
det y y zx − x z = (xy − x y)2 + (yz − y z)2 + (xz − x z)2
z z xy − x y
x x
e questa quantità è sempre positiva, a meno che rg y y = 1, cioè a meno che
z z
v, v siano linearmente dipendenti. Pertanto se v, v sono linearmente indipendenti,
la terna v, v , v ∧ v costituisce una base equiversa alla base (i, j, k).