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1~
E armomco quando i due suoni vengono ese8'uiti simultaneamente.
tt i l. j Il
L'unione di due o pi intervalli armonici costituisce l'accordo il quale
fii~ l
- -
e Il Il
~4~..,.~.~~~~~~1*:.@1~:.~
h) Sugli intervalli esiste una moderna teoria sostenuta da Bernardi, Picchianti e Tacchinardi nel-
b quale gli intervdli vengono distinti in due grandi categorie: piccoli e grandi. Tale teoria
conduce a definizioni e denominazioni diverse da quelle che esponiamo e che 10110 oell'WiO corrente.
2"2!'
9
A sua volta la consonanza pu essere JIMfltta, imjwrjstta o mista
-&
-e&
Il e l .~ Il
-& -&
'~a Il ia lltse Il..
-&
l ~
e la dissonanza pu essere pi o meno forttJ o energica.
(meno forte) (pi forte)
intervallo rivolto
l'unisono diventa 8~
f -9eo
l ...
l
la n diventa 7~
4 ., l : l
la 3!l diventa 6~
f ... Il : l
la 4~ diventa S(l
f ... ii Il :: l
... ..
'f .. l
la S!l diventa e g H
la 6~ diventa J!l Il
n Il l
la 7!> diventa ~!-
f ... e n d' l
l' 8!l diventa unisono
4 .. Il
l u
l
~06:U
10
Rivoltandosi, gli intervalli giusti <che sono uguali tanto nel modo maggiore
quanto nel modo minore) rimangono giusti melltre gli altri rovesciano le loro
caratteristiche, per quanto riguarda la specie. Cos, l'intervallo maggiore di~n
ta minore, l'eccedente diminuito e viceversa. Col rivolto non cambia la natura
dell'intervallo che. rimane consonante o dissonante a eccezione della quinta giu-
sta (consonanza perfetta> che rivoltata diventa quarta giusta l consonanza mista, da
alcuni definita anche dissonanza).
Nelle scale maggiori gli intervalli che si formano partendo dalla tonica sono uiu-
sti o mauuiori.
~ Il ii
Il Il ii
Il
Sona maggiori la seconda, la tera, la sesta e la settima.
f @P
Il #
Il li
o&
Il Q
o&
Il
f~u
quarta giusta
'~l
quarta eccedente
'm l
quarta diminuita
'*~21\#id 4tb!! w~
quinta eccedente
11)
':. l~:. l
Per allargare un intervallo bisogna innalzare cromaticamente la nota superiore o abbassare
~a nota inferiore; per rimpicciolirlo bisogner abbassare cromaticamente la rota superiore od
Innalzare quella inferiore.
(J Il termine giusto eaclude il maggiore e il minore.
(3) Oltre che eccedente o diminuito l'intervallo pu diventare pi elle eccedente o pi o6e tli,..,ilo.
~06.l.5
u
quinta pi che eccedente quinta pi che diminuita
' ~ 1j;~:.1 4
ottzn giusta ottava eccedente ottava diminuita
f ~El f i: ..
l ~ .. l -t~: l#:. l
Un intervallo '111499iOTe, allargato di un semitono cromatico, diventa eooedente;
rimpicciolito_ di un semitono cromatico diventa minoTe; di due semitoni cromatici
diminuilo
seconda maggiore
f :et"
l seconda eccedente
f #:eP l
~~econda minore
4 l;.,
J!mtervallo
.seconda diminui~a.
enarmonico)
f 51'-:eu l,. l ~
t.:rza maggiore
4 :g. fl terza eccedente
4 .. l a B
terza minore
4ia l ft#
j terza diminuita
4w; l?:a l
sesta maggiore
4 ..., l sesta eccedente
4@n.. l l ~:
sesta minore
tf3: l # J li sesta diminuita
4 l/!!
y; .. n
settima maggiore
l =J e settima eccedente
4le l .
~
e l
settima minore
t i: Il ~ l e settima diminuita
4 i~ l j: l
zous
12
NORME DA SEGUIRE PER ANALIZZARE UN INTERVALLO
;m1::
l'introduzione del doppio diesis o del doppio bemolle.
Esempio: ~
1l Dato l'U>trvallo ~da ,.alizzan d .UI cootndn la oca!~
di Do# maggiore nella quale si trover l'intervallo terza maggiore. Que-
sto intervallo, rimpicciolito di un semitono cromatico, rii'iulter una terza minore,
~ ~nte rimpicciolito di un altro semitono cromatico, diventer terza
diminuita ~
%) Dato l'intervallo ~da analizzare si immaginer di costruire la scala
di MH Jnaggiore nella quale si trover l'intervallo~ 'esta maggiore. Que-
sto intervallo, allargato di un semitono cromatico, ri ;ulter una sesta .:cce.iente
~e, nuovamente allar~ato di un altro semitono cromatico diventer sesta
pi che eccedente ~
Ogni grado della scala riceve, oltre al numero d'ordine progressivo, una speciale denomi-
nazione a seconda <klla sua funzione e importanza nella scala stessa.
I grado - toniea
n grado - sopra-tonica
m grado - mediante
IV grado - sottodominante
V grado - dominante
VI grado - sopra-dominante
VII grado - sensibile
Le note tonali, ~une quali si costruiscono i tre accordi del tono sono la tonica
la sottuduminante e la dominante. Esse p_rendono il nome di note t;aratteristidz~
e gli accordi costruiti su di esse -che si chiamano prindpali o t;aratteristici - con-
tengono tutti i suoni della scala e definiscono da soli il tono e il modo.
tzinf3 o Il
I IV
zous *I IV
15
Ripetere lo stesso esercizio nelle tonalit di Sol (1), Re, Fa, SH e relativi mi-
nori.
l Il
suoni armonici del'' accordo p.erfetto accordo perfetto
corpo sonoro Sol magg1ore minore
Il accor~. di ~uinta
dun1nu1ta
l
accordi consonanti accordo dissonante
natun.li naturale
(J)QUAndo &criveremo Sol (S maiu&cOia) intendasi sempre Sol maggiore; sol.(s minuscola) sol mino-
re. lntendui pure sempre cos per tutte le altre tonalit maggiori e minori.
20,25
17
CAPITOLO I
Sommario
1) Accordi aventi tra di loro una o pi note in comune.
Esercizi.
Z) Accordi senza note in comune.
Esercizi.
3) Eccezioni alle precedenti regole:
a) concatenazione del n col V grado nei due modi.
Esercizi.
b) Concatenazione del V col VI grado (cadenza d'inganno) nei due modi.
Esercizi.
4) Bassi riassumenti la materia wolta nel capitolo!.
S) Canto dato-Andamenti del canto che possono ricevere le triadi allo stato fim..
damentale e loro armonizzazione.
6) Canti dati da armoniz:zare.
Esempt:
.- r--..
,
~ ......
..... ~
P.f; o.
-
~
, 6- ~
l--
p. f: .0.
n--- r--.o.
......_
...,.
_ k
v ,
~
~
e- e- r-:--
(Nella scrittura a parti late si eviti l'incrocio delle voci. Il unisono ammeno.
purch le parti vi giungano per moto contrario 9d obliquo.)
zous
l) Accordi senza note in coD111Jle 1.9
A parti late per tolle to, inaieme col moto contrario, il moto r
parti, purch queste non in rrano negli errori elencati nel capitolo
ne perci che l'allievo realiz gli esercizi dei capitoli I e Il a arti atrette,
tornando a avolgerli a parti lat solo dopo aver studiato n III c itolo.
da realizzare
MODO MAGGIORE
'24.
w Del _,...,.,., delle m o Molo e della CIJJIC4'--"""' tJf'Motlic4 parliamo ~- .Wo pi. luiUISI
(Cap. m.,... 36) perolhl rudderlamo quesco arpmeato pl. r...u....DSe ...llllilaliu. ...... 80I'I'IIIto ID'IIIAi da 1111
di pratica aeqlllalta ClOII """"'iai del preaeDie capitolo. Al glcv&De ooDBicliamo dil...,.ra,per on,101o la defiDizio OOD
leDute Delle p.,P 3 37 (~o delle parli).
Z062$
l9
CAPITOLO ll
Sommario
.t >Primo rivolto o ' (l).
z) Concatenazione del primo rivolto (6).
3 > Secondo rivolto o t
) Coocatenazione del secondo rivolto (l)
~l Norme di carattere generale.
Tutti gli accordi maggiori, minori, di quinta diminuita e eli quinta eccedente
po11ono !lar luogo a due rivolti.
1 ) Primo :rivolto o 6
1!-. ~~ l' l
t: : : l!:. :J
t9 ri..tto
Prende il nome eli accordo di sesta (6) perch la distanza dei suoni dell'accordo
dal bano di una 3!, di una n e di una 8!
!
a) col raddoppio della 6!
!disposizione migliore!
<lata o spiegata
ddl'_,do)
., ... ~ ~
' ' '
1 raddoppi clella 6! (i) e della st (j) 1ono ugualmente
eccellenti (quantunque in
via strettamente teorica il primo 1ia da preferir1i al 1econdo e11endo la 6! la
fondamentale d'origine) e il loro impieoo ~onsiglia1Ja1e 7Uf1li ac;~ordi di 6 i_
sol4ti (una 6 fra due accordi perfetti o fra un accordo perfetto e una 1).
In quelto cuo li u1er indifferentemente .un raddoppio o l'altro, 1cegliendo
quello che offre la concatenazione migliore.
fl l .._j l l j -, l
& l l l~ ~ J
l 'li J
' ' : '
[come 1i vede negli uempi sueipolti, tanto nella 1crittura ~ quanto in quella J
ai cfari f preferenza alla disposizione di suoni lata o sjJieaata <larga o aperta>
dell accordo;]
Il raddoppio del IJasso invece (!) si usa quando t7 !Jasso e gli aurm:li ~
(i) SW 'J.9 rivolto {1) veden! a p~g. 31. 20625
3t
In' flltukJ OtllfgiutcttJ J~~Dto txn~lran"o (per lo pi nelle concatenazioni I, 11, IU
e
DI, n. D o quando il raddoppio aia giuatificato da UD l:uon andamento meldic:o delle
parti. poHl'bile infine nei caai di impraticabilit dci due precedenti raddoppi.
Es: A l l .J l
el l - l l
~ J -~
3
' 6
' ' :t
'
'
n .raddoppio del bauo per non ammesso sul VII grado essendo proibito il rado-
doppio della sendbile. (1)
3) Secondo rivolto o ~
~ : : : II : : l
Prende il nome di accordo di quarta e sesta (1) perch la distanza dei suunl del-
l'accordo dal basso di una 4f, di una 6f e di una 8~
: ! 1
CADENZE
Sommario
tl Semplice o perfetta.
2) Imperfetta.
3) Sospesa.
4) Rotta o d'inganno.
~) Plagale.
6l Spezzata.
1) Evitata.
8) Composta con11onante.
'! Composta dissonante.
10l Mista.
U) Doppia.
Esercizi.
Per cadenzo (da cadere) intendesi il movimento della dominante o della sotto-
dominante verso la tonica o versq un altro grado che segni un punto di riposo
del discorso musicale.
Le principali caden2e sono:
1) Semplice o perfetta
Semplice o perfetta costituita dal movimento della dominante sulla tonica:
1l
V I
l ) Imperfetta
Imperfetta costituita dal movimento della dominante sulla mediante:
Il
V III
3) Sospesa
Sospesa formata dal movimento della tonica aulla dominante:
4) Rotta o d'inganno 51
!otta 0 d'inganno fonna1a dal movimen~ della dominante sulla sopradominante:
5) Plagale
Plagale costituita dal movimento della sottodominante sulla tonica:
l
p .
.," 'J r l
(Anche in questa caden-
za del modo maggiore
~ ~
~ possibile usare il VI
grado abbassato)
IV I IV 'l
6) Spezzata
SpezzaD. c:osti1uita dal movimemo della clominaDte IIUl U o m gral del modo maggiore:
7) Evitata
Evitata costituita dal movimeYlto della dominante verso un accordo che determina
Wi&'iiiiova tonalit 'modulante):
1\
DoSol1
Do la l
p ..
., t:il t:il
l
17
uo
~-+
u -e-
3 5
' ""' 8 7 l l l
v vu v VII v v il i fl
Gli antichi maestri, a seconda del modo col quale si accompagnava la dominante,
v
distinguevano la cadenza perfetta, oltrech in semplice, anche in:
8) Composta consonante
!
Composta consonante quando la dominante si accompagnava con due accordi conso-
nurti "'" fonnati'
li~;t~_.~,iij~=
I V I
20625
51 9) Composta dissonante
ComP.osta dissonante quando la dominante si accompagnava con due accordi dei qua-
li uno dissonante:
10) Mista
~ risultante dalla unione dei gradi fondamentali della scala IV, V, l :
IV v--
11) Doppia
~PP.ia quando sulla domin;mte che durava due misure passavano quattro o pi ac-
cordi disposti cos:
, - ..,...-.,_j l
" l -1 11
r ....
" :1.. ~~
4 3
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4 3 3
v-- IV v-- l rv v - - - - I
(1)
t. ,-..._.l l1 i
ti l
4 - ~'
1 (j
- 4 3 1
: .
IV v------- I
Esercizi
TRASPORTARE TUTTE LE CADENZE ELENGATE
NELLE TONALIT MAGGIORI DI SOL, FA, RE E S
E IN QUELLE MINORI DI LA, MI, RE, SI E SOL
(l)Nel modo minore quuta alterazione discendente impraticabile. Si consiglia, in &Ua vece, il
cambiamento di posizione dell'accordo di j.
10615
Tutte queste settime d dividono in naturali e artificiali e si po~rono classificare
in quattro specie diverse:
la
I specie o di dominante
(naturale)
v
l ilv l
formata da un suono fondamentale, una terza maggiore, una quinta giusta e Wla set-
tima minore. Si trova aulla dominJ.nte dei l!ue modi.
ieala naturale)
(
~~Do~~~~~~~
- VI ~d
**armonica
II specie - l
(artificiale) 3J= Il III - Jt
formata da un suono fondamentale, una 3'!- minore, una S'!- giusta e una 7'!- minore.
Si trova sul II, III e VI grado della scala maggiore e sul IV della scala minore
(scala naturale e armonica).
( 1~ naturale O\
III specie _'Do di sensibile l
(naturale nel modo maggiore; . ==:JI
artificiale nel modo minore) ~
fonnata da un suono fondamentale, una 3~ minore, una 5!- di.minuita e una n minore.
Trovasi sul VII grado della scala maggiore (accordo di 1t di sensibile) e sul II
grado della scala minore.
IV specu
~
(artificiale)=.:jiiZltJ3
--
fAIl
I IV VI
v .
~do
1,, . ===.ti
<n naturale)
che si classifica come apparte-
nente alla 3~ specie ma con la
7t diminuita anzich minore;
VII
llaIJ (H artifidale)
l 4~ specie con 5~ eccedente.
Gli accordi di 7~ naturali -ono in Ufiio sin dalla seconda met del 1500 (1) e, a diffe-
di ClUelli secondari o artificiali, non richiedono la preparazione della settima.
formazione data dall'avvicinamento dei suoni armonici risultanti dalla
~.w<~:aJ~lone di una corda che funziona come basso fondamentale: dalla natura perci,
il loro nome di naturali.
O. IOmmo CO!npositore Claudio Mont~v~rdi fu il primo ad u;are questi accordi (unitarnente a quel-
. di J di dominante) nelle oue mirablli op~r.
20625
''
l" V VII V
l) Accordo di 7 di dominante(o di
prima specie) allo stato fondamentale
ne....ac:GE~roo (uguale tanto nel modo maggiore quanto nel modo minore) pu avere:
a) una risoluzione naturale (V-I l
b) una risoluzione d'inganno (V- VI l
c) una risnluzione evitata <V V opptUe numerose altre concatenazioni)
d) una risoluzione sospesa alla dominante
a) RISOLUZIONE NATURALE <V-Il
Nella r~soluzione naturale <V-l) la scrittura dell'accordo pu essere completa (l)
opture Incompleta [col raddoppio del basso (f)J
Uundo la settima incompleta
(f la risoluzione la seguente: la sensibile sale alla tonica, l'ottava sta ferma e
ai ega all'accordo successivo, la settima scende di grado congiunto:
Modo maggiore Mo d o minore p.l.
~- l J l n.
:
7 ~ 7 ~ 7 1S- 7 ~ 7 ~ 7 15- \!l ,j ~ dJ
v l v l v l v l V I V I l
20U5
67
Scrivendo la settima completa (IJ
la risoluzione la seguente: la sensibile sale
sempre alla tonica quando trovan' nella Jart' suJmor' o canto, pu scendere a
completare l'accordo che segue negli altri cui; la quinta ha movimento libero, la aet-
tima scende sempre di grado congiunto.
Modo ma~re Modo minore
11 Do ufel l
p ..
.....-
1 J l l
f.
i 9-. 7 .. 1 ..
v v'l v'l -, l
VI VI v l l l l yl ' I
Cos pure, quando il basso scende di quinta, tanto a parti strette come a parti late,
la sensibile dovr salire alla tonica in qualunque parte essa si trovi: