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DOTT.SSA M.

COSTANTINI
1

Catalogazione dei Beni Culturali

Catalogazione dei
Beni Culturali
II parte

carte geografiche
libri, stampe,incisioni

ville, parchi,
giardini

beni archivistici
monumenti architettonici
beni archeologici
2

Catalogazione dei Beni Culturali

BENE
CULTURALE

fotografie

BENE CULTURALE:

LO STATO ASSICURA
VALORIZZAZIONE

TUTELA

promuovere la conoscenza
del patrimonio culturale e
individuare i beni
assicurare le migliori
costituenti il patrimonio
condizioni di utilizzazione e
culturale ed a garantirne la
fruizione pubblica del
protezione e la conservazione
patrimonio stesso.
attraverso provvedimenti che
Comprende
anche
la
regolano comportamenti
promozione degli interventi
inerenti al patrimonio
di conservazione del
culturale.
Catalogazione dei Beni Culturali
3
patrimonio culturale.

OPAC
Online
Catalogazione dei Beni Culturali

Public
Access
Catalogue

Catalogo in linea ad accesso pubblico


4

Rappresenta

Catalogazione dei Beni Culturali

il catalogo elettronico di
una o pi biblioteche, consultabile
liberamente anche a distanza
attraverso la rete Internet.
L'OPAC contiene dati descrittivi
(inseriti mediante una procedura di
catalogazione automatizzata) delle
pubblicazioni possedute dalle
biblioteche e consente di verificare la
loro disponibilit.

LOPAC

Catalogazione dei Beni Culturali

consiste in un database
in cui vengono inserite le
informazioni in modo
organizzato e strutturato per
facilitare il recupero dei dati
attraverso diversi punti di
accesso.
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Corrispondono alle schede


dei tradizionali cataloghi
cartacei. Ogni record
descrive una pubblicazione,
indicandone le caratteristiche
bibliografiche: titolo,
sottotitolo, autori, curatori,
numero dell'edizione, luogo e
data di pubblicazione,
editore, caratteristiche
fisiche.

campi
Sono le diverse parti del
record, ciascuna
contenente una
porzione della
descrizione: esiste un
campo contenente
l'autore, uno con il
titolo, uno con
l'edizione, e cos via.

Catalogazione dei Beni Culturali

CARATTERISTICHE DEGLI OPAC


Strutturati in:
record

OPAC

Catalogazione dei Beni Culturali

LOCALI: cataloghi elettronici


comprendenti records bibliografici
relativi a documenti posseduti da un
sistema bibliotecario locale
OPAC REMOTI: cataloghi elettronici
interrogabili dagli utenti remoti via
Internet o tramite altre reti, senza
spostamento fisico dellutente
OPAC DI SINGOLE BIBLIOTECHE:
interrogano il patrimonio posseduto
da una sola biblioteca

OPAC

COLLETTIVI: interrogano il patrimonio


posseduto da pi biblioteche con una sola
ricerca
Catalogazione dei Beni Culturali

METAOPAC:

cataloghi collettivi virtuali, sono


costituiti da un SW che, appoggiandosi ad
una banca dati appositamente costituita e
mantenuta aggiornata, interroga
contemporaneamente vari Opac
indipendenti tra loro e consultabili anche
separatamente
9

VANTAGGI DEGLI OPAC


Possono essere consultati da
qualsiasi computer collegato alla
rete, senza doversi recare
fisicamente nelle singole biblioteche
Consentono la ricerca dello stesso
libro in molte biblioteche, in breve
tempo e anche
contemporaneamente.

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Chi il fruitore di un OPAC?


Lutente finale delle risorse
informatiche un
ricercatore/studente/studioso

Catalogazione dei Beni Culturali

A quale scopo?
Uno degli aspetti della ricerca di
informazioni in rete la RICERCA
BIBLIOGRAFICA

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BIBLIOGRAFIA E CATALOGO:
Bibliografia (o repertorio bibliografico): elenca
tutti i documenti esistenti con determinate
caratteristiche (cio rispondenti a una precisa
domanda) ma non indica dove recuperarli e
poterli esaminare

Catalogo: include tutti i documenti posseduti


da una determinata biblioteca/archivio e
indica dove poterli reperire fisicamente

Catalogazione dei Beni Culturali

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CATALOGO CARTACEO:

Catalogazione dei Beni Culturali

Autore
Titolo
Pubblicazione
Descrizione fisica
Soggetto
Classificazione Decimale Dewey
Collocazione

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Conor

Catalogazione dei Beni Culturali

Fahy
LOrlando furioso del 1532 : profilo di una
edizione
Milano 1989.
Bibliotheca erudita
210 p., [9] c. di tav. : ill. ; 22 cm.
Ariosto, Ludovico Orlando furioso
Edizione
ISBN: 8834304810
N. inv.: cfl 32243

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ISBD = INTERNATIONAL STANDARD BIBLIOGRAPHIC


DESCRIPTION

PSICOANALISI E CULTURA DI PACE: Antologia di scritti sulla guerra e la


pace / Franco Fornari. - San Domenico di Fiesole (FI): Ed. Cultura della
Pace, 1992 . - 171 p.

Catalogazione dei Beni Culturali

Prescrive le informazioni che devono essere fornite per caratterizzare un


documento (lordine in cui devono comparire i dati e come separarli)
Titolo
Indicazioni di responsabilit (autore, curatore, eventuale traduttore
etc.)
Edizione e luogo edizione
Editore
Descrizione fisica
Numero ISBD/ISSN (che contraddistingue in modo univoco ogni
monografia o periodico)

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IL SERVIZIO BIBLIOTECARIO NAZIONALE


(SBN)
Attivo dal 1992 e in continua espansione, stato
promosso dal Ministero per i Beni e le Attivit Culturali
con la cooperazione delle Regioni e del Ministero
dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca. Il
catalogo SBN consultabile attraverso lOPAC delle
biblioteche Italiane, cui aderiscono oltre 3.000
biblioteche pubbliche statali, universitarie,
ecclesiastiche ecc.
Le biblioteche che partecipano a SBN sono raggruppate
in Poli locali costituiti da un insieme pi o meno
numeroso di biblioteche che gestiscono tutti i loro
servizi con procedure automatizzate. I Poli sono a loro
volta collegati al sistema Indice SBN, nodo centrale
della rete, gestito dallICCU.

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Uno

Catalogazione dei Beni Culturali

dei principali scopi dell'evoluzione


dell'Indice SBN stato quello di realizzare
un'unica base dati multimediale che
integra le precedenti relative a Libro
moderno, Libro antico, Musica e di
permettere l'implementazione delle
informazioni per la gestione del materiale
grafico e cartografico, mantenendo le
specificit che contraddistinguono ciascun
archivio.

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CAMPI DELLA MASCHERA DI INTERROGAZIONE


DELLOPAC SEBINA

TITOLO

SOGGETTO

CLASSIFICAZIONE (genere documento)

RICERCA LIBERA

Catalogazione dei Beni Culturali

AUTORE

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Catalogazione dei Beni Culturali

20

LA CATALOGAZIONE DEI
BENI CULTURALI

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Catalogazione dei Beni Culturali

LA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
NELLE SCHEDE DI CATALOGO

Catalogazione dei Beni Culturali

N.Catalogo generale ICCD:


00954324
Definizione:
anfora
Categoria di materiale e tipologia: ceramica etrusco-corinzia
N.Inventario:
78340 (s.d.), Soprintendenza Beni Archeologici Etruria Meridionale
Collocazione:
Ischia di Castro, Museo civico "P. e T. Lotti", esposizione
Luogo di reperimento:
Ischia di Castro, Castro, propriet Sterbini, Tomba 33
Altro toponimo:
Necropoli nord-orientali
Modalit di reperimento:
scavo archeologico
Contesto di reperimento:
funerario
Carte IGM:
136 IV SE, Ponte S. Pietro
Descrizione:
Labbro a tesa, ampio collo cilindrico, anse a nastro ingrossato, corpo ovoide, piede a tromba.
Decorazione dipinta ed incisa: parte del labbro verniciati di rosso, sull'orlo esterno serie di trattini obliqui, sul collo e sul corpo serie di
bande rosse e nere alternate e di diverso spessore, diede acromo.
Iconografia della decorazione: tratti obliqui; fasce orizzontali
Conservazione:
intero
Indicazioni specifiche:
Piccolo foro sul collo. Colore in alcuni punti scomparso.
Cronologia generica:
VI sec. a.C. prima met
Datazione assoluta:
580 - 560 a.C.
Motivazione cronologia:
analisi stilistica
Ambito culturale:
ambito etrusco
Materiale e tecnica:
argilla tornio
Tecnica decorativa:
pittura
Unit:
cm
Altezza:
68,5
Propriet generica:
propriet Stato
Propriet specifica:
Ministero per i Beni e le Attivit Culturali
Acquisizione:
deposito
Ente schedatore:
Comune di Ischia di Castro
Ente competente:
Soprintendenza Beni Archeologici Etruria Meridionale
Compilatore:
Carlucci C.
Data compilazione:
2004
Funzionario responsabile:
Pascucci P.
Osservazioni:
Scavi del Centro belga di Studi Etrusco-italici, tomba del 29/8/1967.
Bibliografia:
Moretti Sgubini A. M.: III.B.3. Le necropoli (Veio, Cerveteri, Vulci. Citt d'Etruria a confronto.)
(2001) pp. 211-212 n. III.B.3.11 fig. p. 212 n. III.B.3.12; (bibliografia specifica).
Foto/Disegno:
N.Immagine:
AMF 00954324/1
Data:
2006
Ente proprietario:
Comune di Ischia di Castro
Tipo immagine:
fotografia colore
Autore:
Leotta M.

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LE RIPRODUZIONI
FOTOGRAFICHE
La

Catalogazione dei Beni Culturali

restituzione grafica e fotografica del bene parte


integrante del processo di catalogazione.
Le Norme per la compilazione del catalogo dei
monumenti e delle opere di interesse storico,
archeologico e artistico, del 1923 introducono una
concezione diversa della fotografia fino ad allora
considerata come oggetto di volumi illustrati.
La fotografia oggetto di documentazione e
arricchisce le schede di catalogo.

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Fino

Catalogazione dei Beni Culturali

alla fine degli anni 80 la documentazione


fotografica delle schede di catalogo stata
appannaggio esclusivo del personale tecnico delle
Soprintendenze territoriali, a cui veniva
generalmente affidata la realizzazione delle
campagne fotografiche. Tali professionisti hanno
costituito una sostanziale garanzia di qualit nella
produzione dei materiali di documentazione
fotografica
Oggi il panorama della catalogazione in Italia
appare in corso di profonda modificazione e gi da
qualche tempo vede entrare in campo soggetti
nuovi (Enti locali, Istituti museali, Enti Ecclesiastici,
da poco impegnati nella ricognizione del
patrimonio della Chiesa), per i quali occorre
rendere disponibili standard e normative.

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Catalogazione dei Beni Culturali

La documentazione fotografica della scheda di


catalogo deve rispondere a due requisiti:
1. essenzialit ed oggettivit, ( oggettivo= non mediato
dalla cultura e dallinterpretazione del fotografo, ma
ottenuto attraverso losservanza di canoni e schemi
definiti), evitando forzature nei confronti della
realt
2. deve fornire tutti gli elementi necessari ad
identificare le peculiarit che contraddistinguono il
bene (dettagli significativi dellornamentazione e
dello stato di conservazione, etc.)
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Catalogazione dei Beni Culturali

necessaria dunque unattenta selezione delle


riprese perch il documento fotografico contenga
informazioni generali e al tempo stesso complete sul
bene rendendo inoltre leggibili, laddove risultino
significativi, i suoi rapporti con il contesto,
ambientale, architettonico o decorativo.
A tal fine lutilizzo del colore, ad un livello
qualitativo adeguato, consente certamente di
acquisire dati ulteriori sul bene: il colore infatti
evidenzia la natura dei materiali, esalta i rapporti
cromatici e tonali tra le parti, integrando linsieme
complesso delle informazioni che lo riguardano.
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DIGITALIZZARE
La

Catalogazione dei Beni Culturali

digitalizzazione di una fotografia consiste


nella riproduzione dellimmagine su formato
elettronico.
Lacquisizione viene effettuata con lo scanner,
un lettore ottico capace di tradurre i dati
registrati in forma digitale. La scansione
delloriginale - che sia una stampa o un
negativo su vetro o pellicola genera una
copia digitale della fotografia.
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Perch

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digitalizzare?
Loperazione risulta molto utile a fini conservativi in
quanto limita al minimo la manipolazione diretta
degli originali. Le immagini acquisite, associate alle
relative schede catalografiche, possono essere
consultate a monitor in modo pratico e veloce e/o
confluire in banche dati on line fruibili in remoto
dallutenza.
Per fini storico-documentari, le fototeche
costruiscono i propri archivi digitali in modo da
preservare la memoria delle immagini in caso di
deterioramento successivo delle stesse o di perdita
totale del patrimonio.

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Catalogazione dei Beni Culturali

La digitalizzazione costituisce uno strumento


per la fruizione e conservazione
dellimmagine, che deve risultare di per se
stessa rispondente ai parametri qualitativi
definiti.
Un primo, fondamentale momento di
controllo sul documento fotografico, che
solo se di qualit adeguata pu passare alla
fase di acquisizione in formato digitale, sulla
base della Normativa per lacquisizione
digitale delle immagini fotografiche, per
essere quindi trasferito allinterno del
Sistema Informativo del Catalogo Generale

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FOTOGRAFIA COME BENE CULTURALE

Catalogazione dei Beni Culturali

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Nel 1999, con la redazione del


Testo Unico delle disposizioni
legislative in materia di Beni
Culturali e Ambientali, la fotografia
stata ritenuta non solo strumento
in grado di documentare
visivamente Beni mobili ed
immobili, ma anche Bene culturale
essa stessa sottoposta a disposizioni
di tutela, conservazione e
valorizzazione.

Catalogazione dei Beni Culturali

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ALCUNE TAPPE FONDAMENTALI


La legge n.1089/1939, lordinamento principale per la tutela
e la conservazione del patrimonio culturale italiano, definiva
per la prima volta in modo organico le cose immobili e
mobili, che presentano interesse artistico, storico,
archeologico o etnografico, tralasciava invece di parlare del
bene fotografia.
Nel 1979, in conseguenza dellistituzione dellIstituto
Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) avvenuta
nel 1975, le Soprintendenze avvertirono lesigenza di
elaborare delle norme omogenee, per poter affrontare
correttamente e uniformemente la fase di catalogazione del
patrimonio fotografico.
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Catalogazione dei Beni Culturali

Da qui scaturirono le prime ipotesi di


intervento come quella proposta a Modena nel
convegno La fotografia come bene culturale,
(1979) nel quale si propose la realizzazione di
una scheda di catalogo in cui sarebbero state
annotate le informazioni riguardanti loggetto
fotografia.
Sempre nel 1979, a Perugia la Commissione
fototeca dellIstituto per la Storia dellUmbria
dal Risorgimento alla Liberazione, avvi
uniniziativa che aveva lo scopo di censire,
schedare e catalogare le raccolte fotografiche
riguardanti lUmbria.

Catalogazione dei Beni Culturali

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La Regione Emilia-Romagna si dimostr essere lEnte


pi sensibile e impegnato verso il materiale fotografico.
La Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari
della Regione, infatti, port a termine tra 1987 e 1989,
la redazione del Manuale di Catalogazione, realizzato
da un gruppo di lavoro coordinato da Giuseppina
Benassati.
Questo Manuale sar lunico punto di riferimento dei
catalogatori fino al 1999, anno in cui lICCD ha reso
pubblica la prima parte della scheda F.
Ebbe in ambito nazionale unampia diffusione: aveva
proposto per la prima volta in Italia una guida organica
completa per la catalogazione della fotografia come
materiale documentario!

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Finalmente il Testo Unico delle disposizioni legislative in


materia di Beni Culturali e Ambientali, emanato col Decreto
Legislativo del 29 ottobre 1999, ha inserito anche la
fotografia tra i Beni Culturali.
Esso recita: quanto alle fotografie, lapplicazione del regime
di tutela richiede il concorso di due presupposti:
A) il carattere di rarit;
B) il pregio artistico o storico (va evidenziato che la tutela non
richiede che la fotografia abbia valore artistico e storico,
essendo sufficiente che il pregio del bene riguardi un aspetto
oppure laltro);
Allo stesso regime di tutela delle fotografia sono sottoposti i
relativi negativi.

Catalogazione dei Beni Culturali

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Nel

Catalogazione dei Beni Culturali

1999 lICCD in collaborazione con


lING (Istituto Nazionale per la Grafica),
lACS (archivio Centrale dello Stato), le
regioni Friuli Venezia-Giulia e EmiliaRomagna, e il Museo dellimmagine
fotografica e delle arti visuali
dellUniversit Tor Vergata di Roma, ha
elaborato e reso pubblica , la prima parte
della scheda F dedicata alla Fotografia.

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Catalogazione dei Beni Culturali

Le motivazioni che hanno spinto i citati Istituti


ed Enti a definire degli standard catalografici
per la fotografia, sono molteplici:
lesigenza di preservare dalloblio il nostro
patrimonio fotografico;
laccessibilit e linterscambiabilit dello
stesso;
la necessit di catalogarlo secondo standard
condivisi

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SCHEDA F (FOTO)

Catalogazione dei Beni Culturali

La scheda prevede tre livelli di compilazione:


inventariale finalizzato al censimento e alla conoscenza del
patrimonio fotografico nella sua consistenza e localizzazione
(descrizione del bene, localizzazione specifica, datazione,
autore della fotografia, materia, tecnica, ecc.).
precatalografico
catalografico
forniscono informazioni pi approfondite
e richiedono un preciso studio filologico,
storico, critico volto a fornire notizie sulle
tecniche fotografiche, sulla biografia degli autori e altre
informazioni (es. mostre nelle quali le fotografie sono state
esposte o ai libri nei quali sono state pubblicate).

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CATALOGHI
MULTIMEDIALI PER I BENI
CULTURALI
Catalogazione dei Beni Culturali

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DATO MULTIMEDIALE
I

Catalogazione dei Beni Culturali

dati multimediali possono essere


compresi in due categorie generali di
riferimento:
1. documenti statici indipendenti dalla
variabile temporale
2. documenti dinamici dipendenti dalla
variabile temporale e che quindi, come
tali, necessitano di meccanismi di
sincronismo per essere correttamente
utilizzati

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Sono DOCUMENTI MULTIMEDIALI


DINAMICI:
- Documenti video (filmati)
- Documenti basati su registrazioni sonore
(audio)

Catalogazione dei Beni Culturali

Sono DOCUMENTI MULTIMEDIALI STATICI:


- Immagini fotografiche raster,
- Documenti di testo
- Documenti grafici

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CENTRO REGIONALE DI DOCUMENTAZIONE DEI


BENI CULTURALI (CRD) DELLA REGIONE LAZIO
Il Centro Regionale di Documentazione dei beni
culturali del Lazio (CRD), attivo dal 1985.
Suo compito primario: censire e catalogare i beni
culturali e ambientali presenti nel territorio del Lazio
e relativi alle diverse aree disciplinari: archeologia,
architettura, demoetnoantropologia, storia dellarte.
I dati catalografici (schede e documenti multimediali
digitali) ottenuti attraverso le campagne di
catalogazione del CRD confluiscono nel Sistema
Informativo Territoriale dei beni culturali (SIT),
accessibile alla consultazione on line.
Le documentazioni fotografiche, sonore e videocinematografiche confluiscono nei data-base della
Fototeca e della Mediateca del CRD, anchessi
accessibili on-line.

http://www.regione.lazio.it/fototeca/search

Catalogazione dei Beni Culturali

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Catalogazione dei Beni Culturali

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http://www.regione.lazio.it/fototeca/index

Beni
demoantropologici

Catalogazione dei Beni Culturali

45

http://catalogo.regione.veneto.it/beniculturali

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