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fare. Il pi bellitaliano, nel senso della lingua, del Novecento. E gi questo non poco.
31. Elsa Morante, Il mondo salvato dai ragazzini. Per quanto sia un libro decisamente sopravvalutato, rimane comunque un grande testo. Perch irrisolto,
coltissimo. Come un intrico di strade che portano in direzione impreviste e inaspettate.
32. Alberto Moravia, La disubbidienza. Forse non il pi bel libro di Moravia, ma quello che io amo di pi. un romanzo moraviano che si tiene lontano
dai temi preferiti da Moravia. Ma il libro dove si vede meglio, rispetto ad altri, la sua grande maestria nel raccontare e nello scrivere.
33. Beppe Fenoglio, Il partigiano Johnny. Come si fa a spiegare perch questo libro non pu mancare in questo elenco. Un libro epico, importante e
irrinunciabile. Se possibile per andrebbe cercata la prima stesura del romanzo, quella curata da Maria Corti, che la pi bella.
34. Leonardo Sciascia, Todo modo. Tra tutti i libri di Sciascia questo il pi intenso e il pi misterioso. Metafora del potere. Libro denso vischioso,
profondamente destabilizzante. In questo testo Sciascia mette assieme una scrittura sibillina dentro una scenografia straordinariamente bella.
35. Italo Calvino. Le lezioni americane. Libro di grande impatto, suo malgrado. Qui Calvino riesce a mettere la passione dei suoi primi romanzi con la
nitidezza dei suoi ultimi libri. Lo fa in un libro che non narrativo, ma che della narrativa ha la leggerezza.
36. Corrado Alvaro, Gente in Aspromonte. Neorealista e leggermente datato. Ma affresco sorprendente di un mondo perduto. Alvaro fu scrittore tanto umile
quanto intelligente. Capace di fotografare le coscienze senza teorizzarlo o mettersi in primo piano.
37. Thomas Bernhard, Il soccombente. Libro oscuro. Ossessivo. Quasi uno strumento di tortura per certi versi. Libro sulla musica dove la musica non
suona, sembra muta. Vero capolavoro della disperazione capace di raccontare cosa sia il genio, e cosa sia il talento. E perch il talento vicino al genio
diventa un destino insopportabile.
38. Alberto Arbasino. Fratelli dItalia. Alberto Arbasino scrittore di moda e scrittore celebrato. Venerato per la sua mondanit, e per il suo gusto della
battuta, signori miei (o signora mia). Ma Fratelli dItalia celebra lItalia del boom economico senza mode e ammiccamenti. Ed un libro bellissimo.
39. Goffredo Parise, Sillabari. Parise un autore amato e lento. Eppure ancora un po sottovalutato. Forse perch era troppo disincantato e non abbastanza
impegnato. I Sillabari sono tra i pochi veri capolavori della letteratura italiana del Novecento. Imperdibili, si sarebbe detto un tempo.
40. Pier Paolo Pasolini, Petrolio. Libro postumo, libro tormentato, libro sfrangiato poco unitario, e decisamente lunghissimo. Come un Tristram
Shandydellabiezione, e della corruzione italiana, Petrolio un il pi importante testo sulla storia dellItalia repubblicana e la pi grande scommessa
letteraria che il nostro paese abbia mai visto. Ed meglio che non sia stato mai concluso. bello che sia sempre unopera aperta.
41. Dino Campana, Canti Orfici. Come si fa a non pensare a quel pazzo di Campana, mentre stappava pagina dopo pagina i versi dei Canti Orfici per
regalarli ai passanti. Mai poesia stata pi vivida e pi impressionante. Mai sguardo cos intenso e in grado di svelare linconoscibile.
42. Nathan Zach, Sfavorevole agli addii. Nathan Zach uno dei maggiori poeti al mondo. Israeliano, poco tradotto, molto discreto e defilato. Questa raccolta
ha pagine invidiabili, intense e sentimentali, oltre che dolorose.
43. Anton Cechov, Teatro. La letteratura russa. La grande letteratura la conosciamo. Elencare qui Tolstoj o il vertiginoso Dostoevskij ha poco senso. Ma un
corpus su tutti, quello s, e il teatro di Cechov una suggestione, una ninna nanna che ci portiamo dietro sin da bambini, e ci lascia pensare che il mondo
ancora bello.
44. Luigi Pirandello, I giganti della montagna. Anche per quel gigante che fu Pirandello unopera diversa, lultima, lincompiuta. La pi misteriosa, la pi
suggestiva. Un Pirandello visionario, eppure lucido come non mai.
45. Georges Gurdjieff, Incontri con uomini straordinari. Uno dei libri pi strani che conosco. Gurdjieff fu un personaggio misterioso e assai bizzarro. Maestro
di danze armeno e mistico. In questo libro si raccontano storie quasi inverosimili. Ma si racconta soprattutto chi siamo.
46. Carlo Levi, Lorologio. Libro minore di Levi, meno celebre di Cristo si fermato a Eboli. Eppure libro pi denso e pi sorprendente. Soprattutto per
lincipit, forse il pi bellincipit della letteratura del secondo Novecento.
47. Stefano DArrigo, Orcynus Orca. Va premiato non tanto per la leggibilit, quanto per lo sforzo pi che letterario direi culturale. Il romanzo monstre di
DArrigo tra i pi citati e i meno letti. Eppure dovrebbe essere il contrario, con un po di calma e un po di pazienza.
48. Andrea Camilleri, La concessione del telefono. Piccolo grande libro. Origine del successo planetario di uno scrittore umile e importante. Capace di
cesellare le sue storie e di raccontare i suoi personaggi con un distacco amoroso che invidiabile.
49. Ian McEwan, Bambini nel tempo. Il vero libro magistrale di McEwan, pi ancora di Espiazione. Impossibile uscire dallincubo di Stephen e Thelma,
impossibile non accorgersi che la scrittura svela trame invisibili e inquietanti.
50. Primo Levi, Se questo un uomo. Libro cardine delle nostre coscienze. Libro che non voleva essere un capolavoro. Ma che capolavoro diventato per
la sua forza morale. Da leggersi, sempre, da tramandare. Per salvare il mondo, e salvare noi stessi.