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1. Robert Louis Stevenson, Lisola del tesoro. il romanzo sul bene e sul male. Lavventura che diventa un incubo.

. Con un personaggio memorabile come


Long John Silver. Di una geniale leggerezza e perfezione formale.
2. Virginia Woolf, Gita al faro. Forse il miglior romanzo della Woolf. Sospeso come pochi altri dei suoi libri. Limpido in una scrittura che non concede nulla
alla superficialit. Come un palazzo con mille porte da aprire.
3. Henry James, Il giro di vite. Celebre libro, il padre di tutti gli horror veri. Quelli che ti fanno sussultare di paura al solo crepitio di un fuoco in un camino.
Terrificante soprattutto nel non detto.
4. James Joyce, Gente di Dublino. I racconti di esordio joyciani sono dei piccoli capolavori incastonati, a corollario, dentro il pi bel racconto di questi ultimi
100 anni. I morti. Imperdibile.
5. James Joyce, Ritratto dellartista da giovane. Forse il libro pi appassionato dello scrittore irlandese, e il meno ossessivo. Senza la nitidezza formale
di Gente di Dublino, e la grandezza di Ulisse. Per pi emozionante.
6. James Joyce, Ulisse. il romanzo dei romanzi. Il libro dei libri. Nascita, maturit e dissoluzione del romanzo. Non obbligatorio finirlo. Ma obbligatorio
leggere dove si pu, ricordare passi. Non averne paura.
7. Thomas Stearns Eliot, La terra desolata. Poemetto di quelli molto citati, soprattutto per lincipit. In realt grandissimo testo mistico e segreto, mai troppo
compreso. consigliabile cominciare a leggerlo dallultima parte, e poi andare a ritroso. A passo di gambero.
8. Anthony Burgess, Arancia a orologeria. Conoscendo linglese sarebbe meglio leggerlo in originale. Il linguaggio strepitoso. Una lingua vera e propria. In
ogni caso vale una lettura attenta. Senza mai pensare di aver visto il film, se possibile.9. Jerome David Salinger, Il giovane Holden. Qui la scelta
davvero molto facile. Qualcuno direbbe scontata. Ma Salinger non merita tutta questa moda. E non la merita Holden. Bastano le pagine su Phoebe, la
sorellina di Holden per fare di questo libro il capolavoro che .
10. Samuel Beckett, Finale di partita. Non Godot e neppure i criptici romanzi. Questo testo teatrale la sintesi vera di quello che fu davvero Beckett.
Orrore, cupezza, genio e disperazione. E sarcasmo grottesco. il testo perfetto.
11. Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto. Enciclopedia letteraria che non si pu non leggere. Anche perch permette di scegliersi pagine e passi
come si vuole. Tiene compagnia e aiuta a perdersi e a tenersi lontani dal mondo. Senza andare necessariamente a letto presto la sera.
12. Andr Gide, I sotterranei del Vaticano. Capolavoro sgangherato per smentire tutti quelli che pensano ai romanzi come a dei congegni precisi. Incoerente
e contorto, per nulla lineare. Eppure un classico.
13. Marguerite Duras. Lamante. Lho rivalutata con gli anni. Quando usc sembrava un libro astuto e buono per diventare un best seller. Ma invece un libro
vero che merita il successo che ha avuto. Testo sospeso e persino antico, per certi versi. Desueto, per fortuna.
14. Javier Marias, Domani nella battaglia pensa a me. Marias ha una scrittura quasi insopportabile, e unopinione si se stesso che traspare da ogni pagina
dei suoi romanzi. Ma questo suo libro geniale e spiazzante. Forse soltanto un po lungo.
15. Jos Guimares Rosa, Il grande Sertao. stato definito lUlisse di Joyce dellAmerica latina. Il grande Sertao un libro complesso, suggestivo e
avvolgente. Scritto in un portoghese quasi intraducibile. Testo utilissimo per perdersi in un nulla di terra battuta e di polvere.
16. Gabriel Garcia Marquez, Centanni di solitudine. come Il giovane Holden. Tanto, ma proprio tanto, di moda, e nello stesso tempo tanto bello. il
romanzo di un mondo, Macondo, e di un nostro mondo: gli anni Settanta e Ottanta. E lunga vita al realismo magico.
17. Tennessee Williams, Lo zoo di vetro. Testo teatrale piccolo, marginale, un po laterale come certi quartieri americani, come certe zone del sud, del
Tennessee, dove il tempo lento, e le sofferenze si svolgono come gomitoli leggeri.
18. Georges Simenon. La neve era sporca. Lo sguardo cattivo di Simenon non lascia scampo a nessuno. Meglio non voltare mai le spalle a un autore del
genere, ma guardarlo negli occhi, e leggerlo fino in fondo. Alla fine ti resta un po di polvere tra le dita. Polvere da sparo. Ma sei sicuro di averla fatta franca.
19. Ren Daumal, Il monte Analogo. Testo sopravvalutato? O scrigno sublime dove si cela il sapere dei saperi? Nessuno in grado di rispondere a questo
dilemma. E nessuno in grado di capire davvero cosa sia questo libro. Da consigliarsi anche per il saggio finale, magistrale, di Claudio Rugafiori,
nelledizione italiana Adelphi.
20. Yves Bonnefoy, Nellinsidia della soglia. Poeta davvero difficile. Probabilmente il pi grande poeta vivente. Per attraversare la soglia del dialogo con se
stessi. Perch le parole di Bonnefoy hanno la stessa forza della pietra che resiste al tempo.
21. Octavio Paz, In India. Sembrerebbe un saggio sullIndia, ma in realt il suo libro pi profondo, pi bello, pi sorprendente. Partirei da questo libro per
convincervi a leggerlo tutto, Octavio Paz. Come un progetto per il futuro da cui non possibile staccarsi.
22. Fernando Pessoa, Il libro dellinquietudine. un altro di quei libri che ti cambiano la vita, perch cambiano il tuo modo di leggere il mondo. Pessoa un
autore che ti lascia sempre libero. Libero di capire e non capire, di leggere e di immaginare. Come se profondit e movimento fossero la stessa parola.
23. Hermann Broch, La morte di Virgilio. Mistico e mai troppo di moda. Libro che ha attraversato generazioni di lettori come fosse un fiume carsico.
Sommerso o in superficie a seconda dei momenti. Testo vero sulla solitudine e sul significato autentico della parola.
24. Jorge Luis Borges, Finzioni. Tributo al grande vegliardo. La memoria delle biblioteche vertiginose, il guardiano dei sentieri che si biforcano. Con Borges
come essere in un raffinatissimo luna park dellinterpretazione, un campo ermeneutico che richiede attenzione e passione.
25. Umberto Eco, Il pendolo di Foucault. Il libro pi bello, probabilmente, di Eco. Ma anche il pi inquietante e sorprendente. Se lo capisci davvero non
riesci pi a tornare indietro. Tutto si spiega, e tutto si tiene assieme. Complotti a parte, ovviamente.
26. Giorgio Bassani, Cinque storie ferraresi. Capolavoro mai troppo riconosciuto. Racconti scritti con una misura e un equilibrio che lascia senza fiato.
Bassani viaggia su un filo sospeso sullabisso. E come un equilibrista non inciampa mai. Lasciando a noi il compito di precipitare ogni volta. Vinti dai sensi
di colpa.
27. Giorgio Bassani, Lairone. Lultimo libro di Bassani. Sintesi estrema, metafora della vita. Lento, pensato e scritto con una maestria rara nella letteratura
italiana.
28. Eugenio Montale, Ossi di seppia. Non ci sono parole per questo libro. Per quanto celebre, per quanto famosissimo, per quanto citato ovunque, rimane
un testo che ogni volta che lo apri sembra nuovo. Appena stampato, appena uscito. Lasciandoti unemozione continua.
29. Carlo Emilio Gadda, Quel pasticciaccio brutto di via Merulana. Ciccio Ingravallo tutti noi. E via Merulana la strada di Roma pi letteraria che ci sia.
Un anti-giallo: ovvero un giallo che non un giallo. E un libro che per una volta, non ci terr con il fiato sospeso.
30. Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore. Capolavoro. Punto. Da qualsiasi parte lo guardi, in qualsiasi modo vorresti giudicarlo non c niente da

fare. Il pi bellitaliano, nel senso della lingua, del Novecento. E gi questo non poco.
31. Elsa Morante, Il mondo salvato dai ragazzini. Per quanto sia un libro decisamente sopravvalutato, rimane comunque un grande testo. Perch irrisolto,
coltissimo. Come un intrico di strade che portano in direzione impreviste e inaspettate.
32. Alberto Moravia, La disubbidienza. Forse non il pi bel libro di Moravia, ma quello che io amo di pi. un romanzo moraviano che si tiene lontano
dai temi preferiti da Moravia. Ma il libro dove si vede meglio, rispetto ad altri, la sua grande maestria nel raccontare e nello scrivere.
33. Beppe Fenoglio, Il partigiano Johnny. Come si fa a spiegare perch questo libro non pu mancare in questo elenco. Un libro epico, importante e
irrinunciabile. Se possibile per andrebbe cercata la prima stesura del romanzo, quella curata da Maria Corti, che la pi bella.
34. Leonardo Sciascia, Todo modo. Tra tutti i libri di Sciascia questo il pi intenso e il pi misterioso. Metafora del potere. Libro denso vischioso,
profondamente destabilizzante. In questo testo Sciascia mette assieme una scrittura sibillina dentro una scenografia straordinariamente bella.
35. Italo Calvino. Le lezioni americane. Libro di grande impatto, suo malgrado. Qui Calvino riesce a mettere la passione dei suoi primi romanzi con la
nitidezza dei suoi ultimi libri. Lo fa in un libro che non narrativo, ma che della narrativa ha la leggerezza.
36. Corrado Alvaro, Gente in Aspromonte. Neorealista e leggermente datato. Ma affresco sorprendente di un mondo perduto. Alvaro fu scrittore tanto umile
quanto intelligente. Capace di fotografare le coscienze senza teorizzarlo o mettersi in primo piano.
37. Thomas Bernhard, Il soccombente. Libro oscuro. Ossessivo. Quasi uno strumento di tortura per certi versi. Libro sulla musica dove la musica non
suona, sembra muta. Vero capolavoro della disperazione capace di raccontare cosa sia il genio, e cosa sia il talento. E perch il talento vicino al genio
diventa un destino insopportabile.
38. Alberto Arbasino. Fratelli dItalia. Alberto Arbasino scrittore di moda e scrittore celebrato. Venerato per la sua mondanit, e per il suo gusto della
battuta, signori miei (o signora mia). Ma Fratelli dItalia celebra lItalia del boom economico senza mode e ammiccamenti. Ed un libro bellissimo.
39. Goffredo Parise, Sillabari. Parise un autore amato e lento. Eppure ancora un po sottovalutato. Forse perch era troppo disincantato e non abbastanza
impegnato. I Sillabari sono tra i pochi veri capolavori della letteratura italiana del Novecento. Imperdibili, si sarebbe detto un tempo.
40. Pier Paolo Pasolini, Petrolio. Libro postumo, libro tormentato, libro sfrangiato poco unitario, e decisamente lunghissimo. Come un Tristram
Shandydellabiezione, e della corruzione italiana, Petrolio un il pi importante testo sulla storia dellItalia repubblicana e la pi grande scommessa
letteraria che il nostro paese abbia mai visto. Ed meglio che non sia stato mai concluso. bello che sia sempre unopera aperta.
41. Dino Campana, Canti Orfici. Come si fa a non pensare a quel pazzo di Campana, mentre stappava pagina dopo pagina i versi dei Canti Orfici per
regalarli ai passanti. Mai poesia stata pi vivida e pi impressionante. Mai sguardo cos intenso e in grado di svelare linconoscibile.
42. Nathan Zach, Sfavorevole agli addii. Nathan Zach uno dei maggiori poeti al mondo. Israeliano, poco tradotto, molto discreto e defilato. Questa raccolta
ha pagine invidiabili, intense e sentimentali, oltre che dolorose.
43. Anton Cechov, Teatro. La letteratura russa. La grande letteratura la conosciamo. Elencare qui Tolstoj o il vertiginoso Dostoevskij ha poco senso. Ma un
corpus su tutti, quello s, e il teatro di Cechov una suggestione, una ninna nanna che ci portiamo dietro sin da bambini, e ci lascia pensare che il mondo
ancora bello.
44. Luigi Pirandello, I giganti della montagna. Anche per quel gigante che fu Pirandello unopera diversa, lultima, lincompiuta. La pi misteriosa, la pi
suggestiva. Un Pirandello visionario, eppure lucido come non mai.
45. Georges Gurdjieff, Incontri con uomini straordinari. Uno dei libri pi strani che conosco. Gurdjieff fu un personaggio misterioso e assai bizzarro. Maestro
di danze armeno e mistico. In questo libro si raccontano storie quasi inverosimili. Ma si racconta soprattutto chi siamo.
46. Carlo Levi, Lorologio. Libro minore di Levi, meno celebre di Cristo si fermato a Eboli. Eppure libro pi denso e pi sorprendente. Soprattutto per
lincipit, forse il pi bellincipit della letteratura del secondo Novecento.
47. Stefano DArrigo, Orcynus Orca. Va premiato non tanto per la leggibilit, quanto per lo sforzo pi che letterario direi culturale. Il romanzo monstre di
DArrigo tra i pi citati e i meno letti. Eppure dovrebbe essere il contrario, con un po di calma e un po di pazienza.
48. Andrea Camilleri, La concessione del telefono. Piccolo grande libro. Origine del successo planetario di uno scrittore umile e importante. Capace di
cesellare le sue storie e di raccontare i suoi personaggi con un distacco amoroso che invidiabile.
49. Ian McEwan, Bambini nel tempo. Il vero libro magistrale di McEwan, pi ancora di Espiazione. Impossibile uscire dallincubo di Stephen e Thelma,
impossibile non accorgersi che la scrittura svela trame invisibili e inquietanti.
50. Primo Levi, Se questo un uomo. Libro cardine delle nostre coscienze. Libro che non voleva essere un capolavoro. Ma che capolavoro diventato per
la sua forza morale. Da leggersi, sempre, da tramandare. Per salvare il mondo, e salvare noi stessi.

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