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Il pH

Il pH una scala di misura dell'acidit o della basicit di


una soluzione.
Il termine "pH" fu introdotto nel 1909 dal chimico danese
Sren Srensen.
Il termine p (operatore) simboleggia due operazioni
matematiche da effettuare sulla concentrazione
idrogenionica [H+] o, pi correttamente, sull'attivit dello
ione ossonio in soluzione acquosa. Le due operazioni sono:
il logaritmo in base 10 della concentrazione molare
espressa in moli/litro e quindi il cambio di segno del
risultato (moltiplicazione per -1). Per le propriet dei
logaritmi possibile calcolare l'inverso al pari dell'opposto.
Va osservato che poich l'argomento di un logaritmo deve
essere adimensionale, deve essere sottinteso che la
concentrazione molare del catione sia divisa per una
concentrazione molare unitaria di riferimento (o standard),
affinch il rapporto risulti adimensionale. Tale rapporto
adimensionale in termodinamica ed in termochimica
definito attivit.
Pertanto, si definisce in maniera rigorosa come:

Il pH solitamente assume valori compresi tra 0 (acido forte)


e 14 (base forte). Al valore intermedio di 7 corrisponde la
condizione di neutralit, tipica dell'acqua pura a 25 C.
Molto spesso gli indicatori si usano anche supportati su
strisce di carta (le cosiddette "cartine indicatrici"), le quali
cambiano colore quando vengono immerse in sostanze
acide o basiche. L'esempio pi comune quello delle
"cartine di tornasole", di colore rosa in ambiente acido e
azzurro in ambiente alcalino

L'acqua distillata, (priva di sali e sostanze varie, a


differenza di quella del rubinetto o delle bottiglie) non un
buon elettrolita, cio non conduce corrente elettrica, in
quanto in essa si discioglie una quantit veramente esigua
di cationi (con carica positiva) e anioni (con carica
negativa).

Valori rappresentativi di pH
Sostanza
acido cloridrico 1 M

pH
0

Batteria acida

1,5

Succo gastrico

1,5 2,0

Succo di Limone

2,4

Coca Cola

2,5

pH del sangue

Aceto

2,9

Succo di arancia o mela

3,5

Il pH del sangue, e di qualsiasi altro


fluido, riflette la concentrazione
degli ioni idrogeno (H+) in esso
disciolti. Un valore di pH pari a 7
neutrale; valori inferiori e superiori
sono invece rispettivamente acidi e
basici.

Birra

4,5

Pioggia acida

<5,0

Caff

5,0

T o pelle sana

5,5

acqua deionizzata a 25 C

5,0 - 6,0

Latte

6,5

acqua pura a 25 C

7,0

In condizioni normali Saliva umana normale


6,5 7,4
il sangue
Sangue
7,34 7,45
leggermente alcalino,
Acqua di mare
7,7 8,3
con un pH che varia
9,0 10,0
entro limiti piuttosto Sapone per le mani
Ammoniaca domestica
11,5
ristretti, tra 7.35 e
7.45. Numerosi fattori Varechina
12,5
possono influenzare
Lisciva
13,5
questo parametro, ma lo scarto
Idrossido di sodio 1 M
14
comunque piuttosto contenuto.
Oscillazioni superiori a 0.4 punti si accompagnano ad una
grave compromissione organica, e in assenza di
trattamento possono rivelarsi letali.
Per questo motivo i meccanismi che presiedono alla
regolazione del pH ematico sono particolarmente accurati.
Partecipano a questo controllo l'apparato respiratorio,
quello urinario ed i soluti dei sistemi tampone del sangue (i
primi ad intervenire in caso di "anomalie"; sempre presenti,
costituiscono la prima linea di difesa).
Aumentando la ventilazione, cio la frequenza respiratoria
e/o la profondit del respiro, l'organismo aumenta la quota
di anidride carbonica escreta, risollevando il pH del sangue.

Viceversa nel caso opposto (in seguito all'alcalosi ematica


si ha ipoventilazione).
A livello renale esiste un altro importantissimo meccanismo
compensatorio del pH ematico, anche se molto pi lento a
mettersi in moto. Le cellule dei nefroni possono infatti
rispondere all'acidosi riassorbento maggiori quantit di
bicabonati, secernendo maggiori quantit di idrogenioni,
riassorbendo pi tamponi (HCO3-) e promuovendo la
genesi di ammoniaca (che ha la capacit di reagire con gli
ioni H+ liberi formando lo ione ammonio: NH3 + H+ <-->
NH4+).

pH delle urine
Il pH delle urine pu variare all'interno di un range di
normalit piuttosto ampio. A differenza di quello sanguigno,
per il quale oscillazioni di 0.4 punti sono gi di per s
spia di patologie gravissime, il pH delle urine oscilla
normalmente tra 4,6 ed 8, in relazione alla dieta ed alla
salute dell'organismo. Al di fuori di questi limiti, pur con
leggere differenze tra i vari laboratori di analisi, la
condizione viene considerata patologica.
Il valore di pH deve necessariamente essere determinato
su un campione di urine fresche, conservate
temporaneamente in un recipiente chiuso (all'occorrenza
refrigerato se non possibile analizzarlo al momento).
Nonostante questi liquidi siano
normalmente sterili, eventuali
contaminazioni batteriche delle urine
possono infatti elevarne il pH, grazie
alla capacit di alcuni microorganismi
di scomporre l'urea in ammoniaca.

Da cosa dipende il pH delle urine?


Il pH delle urine riflette l'abilit renale nel mantenere una
normale concentrazione di ioni idrogeno nel plasma e nei
liquidi extracellulari. Tale risultato viene ottenuto
principalmente tramite il riassorbimento di sodio e la
secrezione di ioni idrogeno ed ammonio da parte dei tubuli
renali.
Il metodo pi tradizionale e semplice per valutare il pH
delle urine consiste nell'immergere una cartina al tornasole
in un campione di urine fresche. In pratica si utilizza una
striscetta di carta contenente un colorante di origine
naturale, che gli conferisce la capacit di virare dal verdino
(a pH neutro) alle varie tonalit del rosso (in ambiente
acido, pH < 4,4) e del blu (ambiente basico, pH > 8,0). La
cartina al tornasole rappresenta quindi un ottimo indicatore
di pH, che viene stabilito confrontando la colorazione
ottenuta con la relativa scala cromatica di riferimento.
In campo medico, il pH urinario viene monitorato allo scopo
di valutare l'esistenza di disordini sistemici di tipo
acido/base, di origine metabolica o respiratoria. Inoltre,
importante nel monitoraggio di tutti quei pazienti che per
determinate ragioni devono mantenere uno specifico pH
delle proprie urine. E' il caso, ad esempio, delle persone a
rischio di calcoli renali, pi probabili quando il pH urinario si
discosta molto dal valore "ideale" (6.0/7.0 a seconda degli
autori). Urine acide sono associate a calcoli di cistina,
xantine ed acido urico, mentre in presenza di urine basiche
aumenta il rischio di concrezioni renali di fosfato di calcio,
calcio carbonato, magnesio fosfato e struvite. I calcoli di
ossalato di calcio si sviluppano maggiormente in ambienti
urinari neutri o alcalini.

In presenza di calcolosi uratica consigliabile


mantenere il pH urinario tra 6,5-6,8 per favorire la
dissoluzione dei cristalli di acido urico. E' altres

raccomandato un apporto idrico giornaliero di 2,5-3 litri


per favorire la diluizione dell'acido urico urinario.
Un'acidificazione del pH urinario pu essere d'aiuto come
supporto ai trattamenti farmacologici contro le infezioni
urinarie*, mentre il mantenimento di un pH basico visto,
specie dai cultori delle medicine alternative, come una
sorta di "purificazione" dell'organismo. Ferma restando
l'importanza di una dieta ricca di frutta e verdura,
esasperare un determinato aspetto della propria
alimentazione allontanandosi dal concetto di "varia ed
equilibrata" sempre pericoloso; abbiamo visto, ad
esempio, come tale pratica possa aumentare il rischio di
alcuni tipi di calcoli renali, ma ci sono anche altre condizioni
(come l'assunzione di certi medicinali, ad esempio i
diuretici risparmiatori di potassio) che sostengono la
pericolosit di questo approccio dietetico.
* farmaci come la streptomicina, la neomicina e la
kanamicina sono efficaci nel trattare le infezioni urinarie
quando il pH delle urine alcalino.
pH urinario troppo alto o troppo basso
Un elevato pH delle urine (alcalinit) pu essere dovuto a:
vomito, infezioni del tratto urinario (Proteus sp.),
insufficienza renale, alcune terapie diuretiche, acidosi
tubulare renale, lavande gastriche e malattie respiratorie
caratterizzate da iperventilazione (con eccessiva
eliminazione di CO2).
Un ridotto pH delle urine (acidit) pu essere dovuto a
diabete mal controllato (chetoacidosi diabetica), diarrea,
disidratazione severa, enfisema, malattie respiratorie con
insufficiente eliminazione di anidride carbonica, digiuno
particolarmente prolungato e inedia (la forma pi estrema
di malnutrizione).

Per quanto riguarda l'influenza della dieta sul pH urinario, si


hanno tipicamente urine acide nelle diete ricche di carne,
specie se conservata, ed urine alcaline nelle diete
vegetariane o pi in generale ricche di verdura e frutta.
Sottolineiamo, infine, come il pH delle urine sia pi basso al
mattino rispetto alla sera, dal momento che durante il
sonno la riduzione della ventilazione polmonare determina
acidosi respiratoria; per questo motivo preferibile
misurarlo soprattutto al risveglio. Si registrano inoltre valori
di pH urinario pi bassi nel digiuno rispetto ai periodi postprandiali.

IL pH-METRO CON ELETTRODO A VETRO

Il pH-metro uno strumento che, collegato ad un elettrodo


a vetro, fornisce un segnale elettrico proporzionale al pH
dei sistemi in cui lelettrodo viene immerso.
Anche per questo strumento non ci addentreremo nelle
caratteristiche costruttive, ma ci limiteremo alle istruzioni
duso.

Elettrodo a vetro
Cos chiamato perch la sua estremit inferiore costituita
da vetro permeabile agli ioni H+ contenuti nel liquido in
esame, che entrano in contatto con la soluzione e i cavi
metallici allinterno dellelettrodo stesso, permettendo cos
una misura di differenza di potenziale in mV, poi
trasformata sul display del pH-metro direttamente in unit
di pH.
Questa membrana inferiore semipermeabile molto sottile
e molto sensibile, sui cui strati superficiali esterni ed interni
avviene lo scambio tra gli ioni Na+ el vetro e gli ioni H+
delle soluzioni con cui queste superfici sono in contatto .
Sulla faccia interna, la soluzione una solzione tamponata
e isolata dallambiente esterno, sulla faccia esterna la
soluzione quella sottoposta a misura se acida si avr
accumulo di ioni H+ sullo strato superficiale della
membrana, se basica si avr un impoverimento di ioni
H+ sullo strato superficiale della membrana.Il potenziale
elettrico registrato dallelettrodo dovuto a questo
squilibrio tra ioni H+ presenti sugli strati superficiali interno
ed esterno della membrana, perci occorre far attenzione a
non romperla (in certi modelli, ma non in tutti, essa
protetta da un involucro di plastica). Essendo molto sottile,
essa non va mai lasciata asciugare: per questo motivo
lelettrodo deve essere sempre conservato allinterno di un
piccolo
contenitore di plastica contenente una soluzione di
elettrolita forte, in genere KCl 3 M.

PARTE SENSIBILE
DELLELETTRODO:BULBO DI VETRO
SPECIALE

pH-metro
Ne esistono svariati modelli; quelli presenti in laboratorio
sono di tipo portatile a batteria, con display digitale avente
incertezza 0,01 unit di pH.
I pulsanti dei comandi, pur differenti da modello a modello,
svolgono tutti le medesime funzioni: selettore della
temperatura di misura, selettore mV/pH, pulsante di
calibrazione e pulsante di slope (pendenza).
Prima di eseguire una qualsiasi misura di pH necessario
tarare la sua scala di misura con due soluzioni tampone a
pH noto: la prima fissa il primo punto di calibrazione a pH
7, la seconda fissa la pendenza della curva fissando un
secondo punto a pH 4.

Modalit duso e operazioni di taratura


Prelevare un pH-metro e un elettrodo a vetro (non
necessariamente devono avere lo stesso numero di
contrassegno) e il foglio-istruzioni relativo al pH-metro
scelto.
Togliere il cappuccio superiore (che protegge i
collegamenti elettrici) dellelettrodo e collegarlo al filo
elettrico che esce dal pH-metro.
Togliere il contenitore di plastica che protegge la parte
sensibile dellelettrodo, ed immergerlo in un becher
contenente
acqua distillata.
Tarare il pH-metro seguendo per i dettagli le relative
istruzioni, ma tenendo presente che, in generale, possono
essere cos riassunte:
1. Impostare la temperatura a valore pi vicino possibile a
quella ambiente.
2. Lavare lelettrodo con acqua distillata e asciugarlo con
carta assorbente, senza strofinare per evitare che si
formino delle cariche elettrostatiche.Un elettrodo
malfunzionante evidenziato dalla lentezza di risposta,
normalmente la lettura si stabilizza dopo 10-15 secondi.
3. Immergere lelettrodo nel contenitore contenete la
soluzione tampone a pH 7, mescolare per 2-3 secondi,
quindi, con lelettrodo fermo, eseguire le operazioni di
taratura secondo il foglio-istruzioni.
4. Estrarre lelettrodo, lavarlo nuovamente con acqua
distillata ed asciugarlo con carta assorbente.
5. Immergere ora lelettrodo nel contenitore contenete la
soluzione tampone a pH 4, mescolare per 2-3 secondi,
quindi, con lelettrodo fermo, eseguire le operazioni di
taratura secondo il foglio-istruzioni.
6. Estrarre lelettrodo, immergerlo nel becher contenente
acqua distillata e lasciarlo immerso fino a quando non lo si
deve utilizzare per le misure da eseguire. Se i comandi di

taratura sono manuali, fare attenzione a non muoverli,


altrimenti il pH-metro perde la taratura.
7. Al termine delle misure lavare lelettrodo con acqua
distillata, scollegarlo dal pH-metro, rimettere la protezione
superiore ed immergerlo nel contenitore di plastica
contenete KCl 3 M (attenzione che la parte terminale sia
ben immersa nel liquido), quindi riportarlo dove lo si
prelevato.

SALE
(NH4)SO4 ( solfato di ammonio)
CH3COONH4 ( ammonio acetato)
CH3COONa ( sodio acetato)
NaCl
( sodio cloruro)

ACIDO + BASE
ac.forte base debole
ac. debole base debole
ac. debole base forte
ac. forte base forte

pH
ACIDO
NEUTRO
BASICO
NEUTRO

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