Passiamo ora alla prima parte dell'attività: costruire una linea del tempo (timeline) di
alcuni eventi della tua vita per te fondamentali. Utilizzerai un cartoncino simile, sul
quale riporterai la tua data di nascita, quattro eventi importanti scelti della tua vita,
la data di oggi.
È importante scegliere i quattro eventi con un certo equilibrio tra quelle che hai
vissuto come esperienze positive e quelle che hai vissuto come esperienze negative.
Si tratta di un momento di riflessione personale, che richiederà un po' di tempo. I
quattro eventi vanno inseriti in ordine cronologico, riportando la data (almeno l'anno) e
l'esperienza scelta. Quindi, torna nel gruppo per la condivisione.
A questo punto, ti sarà dato un altro cartoncino, simile all'immagine seguente.
Riconoscere
Il riconoscimento riguarda innanzi tutto gli effetti che gli avvenimenti della mia vita, le
persone che incontro, le parole che ascolto o che leggo producono sulla mia interiorità:
una varietà di «desideri, sentimenti, emozioni» (Amoris laetitia, 143) di segno molto
diverso: tristezza, oscurità, pienezza, paura, gioia, pace, senso di vuoto, tenerezza,
rabbia, speranza, tiepidezza, ecc. Mi sento attirato o spinto in una pluralità di direzioni,
senza che nessuna mi appaia come quella chiaramente da imboccare; è il momento degli
alti e dei bassi e in alcuni casi di una e vera e propria lotta interiore. Riconoscere
richiede di far affiorare questa ricchezza emotiva e nominare queste passioni senza
giudicarle. Richiede anche di cogliere il “gusto” che lasciano, cioè la consonanza o
dissonanza fra ciò che sperimento e ciò che c’è di più profondo in me.
In questa fase la Parola di Dio riveste una grande importanza: meditarla mette infatti in
moto le passioni come tutte le esperienze di contatto con la propria interiorità, ma al
tempo stesso offre una possibilità di farle emergere immedesimandosi nelle vicende che
essa narra. La fase del riconoscere mette al centro la capacità di ascolto e l’affettività
della persona, senza sottrarsi per paura alla fatica del silenzio. Si tratta di un passaggio
fondamentale nel percorso di maturazione personale, in particolare per i giovani che
sperimentano con maggiore intensità la forza dei desideri e possono anche rimanerne
spaventati, rinunciando magari ai grandi passi a cui pure si sentono spinti.
(Dal documento preparatorio per il Sinodo dei Vescovi 2018, cap. 2, par. 2)
A questo punto, è arrivato il momento di mettersi in gioco con il tuo gruppo: divisi in
squadre, si sceglieranno delle timeline con relative pellicole per provare a mettere in
scena le proprie emozioni, come se si trattasse di scene tratte da un unico film,
impegnandosi a far emergere dalle esperienze individuate le emozioni ad esse
attribuite.
“Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere;
rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe.” (Mt 21,12)
“E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E
disse loro:<<La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me>>.” (Mt
26, 38)
“In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di
sangue che cadevano a terra.” (Lc, 22, 44)
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia
turbato il vostro cuore e non abbia timore.” (Gv 14, 27)
“Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.” (Gv 15, 11)
(Pierfortunato Raimondo, Abbiate sale in voi stessi - Effatà, Ed. Cantalupa (TO), 2005)