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SISTEMA ARTERIOSO

* = ramo collaterale; = rami di divisione; = continuazione; = rami minori.


Arteria polmonare: origina dalla base del ventricolo destro, contenuta nel pericardio; a livello
dellarco aortico si divide nelle arterie polmonari destra e sinistra. Anteriormente vi il pericardio,
il polmone sinistro e la pleura; posteriormente vi sono laorta ascendente e la biforcazione
tracheale.
arteria polmonare destra: decorre verso destra davanti alla biforcazione tracheale e allesofago
quindi al bronco principale destro. Qui si divide in due rami: il superiore che si porta al lobo
superiore; il ramo inferiore segue il bronco lobare intermedio e sta dietro il ramo superiore.
arteria polmonare sinistra: decorre davanti allaorta discendente e al bronco principale sinistro
fino allilo del polmone.
AORTA ASCENDENTE origina dalla base del ventricolo sinistro ed contenuta nel pericardio
fibroso; sale obliquamente e verso destra. Davanti vi sono il pericardio, la pleura destra e il margine
anteriore del polmone destro. Dietro ci sono latrio sinistro, larteria polmonare destra e il bronco
principale destro. A destra ci sono la vena cava superiore e latrio destro; a sinistra ci sono latrio
sinistro e il tronco polmonare.
ARCO AORTICO sale diagonalmente indietro e a sx, davanti alla trachea, poi si porta indietro
sul lato sx della trachea e infine discende a sinistra del corpo di T4. In avanti e a sx in rapporto
con la pleura mediastinica sx, incrocia il nervo vago (X). Posteriormente e a dx ci sono la trachea,
lesofago, il dotto toracico e la colonna vertebrale.
Arteria brachicefalica: origina dallarco aortico; si porta indietro e a dx, prima davanti e poi a
dx della trachea. Anteriormente vi la vena brachicefalica sx e la parte inferiore della dx, i muscoli
sternojoideo e sternotiroideo e infine il manubrio dello sterno. Posteriormente c la trachea, in alto
la pleura dx, a destra la vena brachiocefalica dx, la vena cava superiore e la pleura. A sx vi il timo,
lorigine della carotide comune sx e in alto la trachea.
ARTERIE CAROTIDI COMUNI
Salgono fino al livello del margine superiore della cartilagine tiroidea, dove si dividono nella
carotide interna ed esterna. Nel punto di divisione larteria presenta il seno carotideo. Nella parte
inferiore del collo le carotidi sono separate da uno spazio nel quale sporge la trachea. Ogni arteria
incrocia antero-lateralmente il tendine intermedio del muscolo omojoideo e la vena giugulare
anteriore. Indietro ci sono i processi trasversi da C4 a C6 e il muscolo scaleno anteriore.
Medialmente vi sono lesofago, la trachea e il nervo laringeo ricorrente. Lateralmente la vena
giugulare interna ed il nervo vago.
* la carotide comune destra esclusivamente cervicale e inizia dalla biforcazione dellarteria
brachiocefalica, dietro larticolazione sterno-clavicolare.
* la carotide comune sinistra si stacca dallarco dellaorta e quindi presenta un tratto toracico ed
uno cervicale. Nella parte toracica sale fino allarticolazione sterno-clavicolare, dove entra poi nel
collo.
Arteria carotide esterna: inizia al margine superiore della cartilagine tiroidea, si porta in alto e
decorre tra lapice del processo mastoideo e langolo della mandibola, dove si divide nellarteria
temporale superficiale e nellarteria mascellare.
Superficialmente ci sono la cute e il sottocute, la fascia cervicale profonda e il margine anteriore del
muscolo sternocleidomastoideo. Pi in alto incrocia il ventre del digastrico ed entra nella ghiandola

parotide. Medialmente si trova la faringe e pi in alto separata dalla carotide interna dal processo
stiloideo, dal muscolo stiloglosso e dallo stilofaringeo.
Rami: tiroidea superiore, linguale, faciale, occipitale, temporale superficiale e mascellare.
Arteria carotide interna: Tratto cervicale origina dalla biforcazione della carotide comune fino
allorifizio del canale carotideo nella parte petrosa dellosso temporale.
Tratto petroso quando passa attraverso il canale carotideo.
Tratto cavernoso allinterno del seno cavernoso; larteria si dirige in alto verso il processo clinoideo
posteriore emergendo attraverso il tetto del seno. Da qui decorre nel solco carotideo.
Tratto cerebrale attraversata la dura madre, piega indietro sotto il nervo ottico, portandosi alla
sostanza perforata anteriore; a questo livello si divide nelle arterie cerebrale anteriore e media.
Rami cavernosi, ramo meningeo, arteria oftalmica (a livello del seno cavernoso), arteria corioidea
anteriore (termina nel ventricolo cerebrale laterale).
Arteria cerebrale anteriore si connette con larteria eterolaterale attraverso larteria
comunicante anteriore.
Arteria cerebrale media decorre dapprima nel solco cerebrale laterale e poi in alto e
posteriormente sullinsula.
Arteria comunicante posteriore decorre indietro dalla carotide interna anastomizzandosi con
la cerebrale posteriore (ramo dellarteria basilare).
SISTEMA DELLE ARTERIE SUCCLAVIE
unica fino al gomito ma il suo nome cambia in base alla regione che percorre (succlavia,
ascellare, omerale e radiale).
Arteria succlavia:
Primo tratto dellarteria succlavia destra si stacca dal tronco brachiocefalico dietro
larticolazione sterno-clavicolare dx, si porta in alto ed in fuori fino al margine mediale del
muscolo scaleno anteriore.
Primo tratto dellarteria succlavia sinistra origina dallarco dellaorta, risale al collo e poi piega
in direzione laterale fino al margine mediale del muscolo scaleno anteriore.
Secondo tratto dellarteria succlavia si trova dietro al muscolo scaleno anteriore.
Terzo tratto dellarteria succlavia decorre lateralmente dal margine laterale dello scaleno anteriore
fino al margine laterale della prima costa, dove diviene arteria ascellare.
Arteria ascellare inizia al margine esterno della prima costa e si porta fino al margine inferiore
del muscolo grande rotondo; dapprima situata in profondit poi si fa superficiale. Il muscolo piccolo
pettorale incrocia il vaso e lo divide in 3 parti: prossimale, posteriore e distale (rispetto al muscolo).
Arteria omerale (o brachiale) inizia al margine inferiore (distale) del muscolo grande rotondo,
scende lungo il braccio, prima medialmente e poi anteriormente allomero, per terminare appena al
di sotto dellarticolazione del gomito, dividendosi nelle arterie radiale ed ulnare.
Arteria radiale inizia appena sotto larticolazione del gomito, scende lungo la parte laterale
dellavambraccio fino al polso.
Arteria ulnare dalla piega del gomito continua rettilinea verso il margine mediale del polso.
Arteria vertebrale si stacca dal primo tratto della succlavia, sale attraverso i processi trasversi
delle vertebre cervicale entra poi nel cranio attraverso il grande foro occipitale. a livello del
margine inferiore del ponte si unisce con la controlaterale per formale larteria basilare.
arteria basilare deriva dalla confluenza delle arterie vertebrali; si estende dal margine
inferiore a quello superiore del ponte. arteria cerebellare inferiore anteriore e superiore ed
arteria cerebrale posteriore.

arteria toracica interna (mammaria) origina dal primo tratto della succlavia, scende dietro le
prime 6 cartilagini costali; al sesto spazio intercostale si divide nelle arterie muscolofrenica ed
epigastrica superiore. arteria mediastinica, arteria epigastrica inferiore, rami pericardici.
Tronco tireocervicale origina dal primo tratto della succlavia vicino allo scaleno anteriore;
tiroideo inferiore, soprascapolare e cervicale superficiale.
Tronco costocervicale origina dal secondo tratto della succlavia, si porta al collo della prima
costa dove si divide.
aRteria dorsale della scapola origina dal terzo tratto della succlavia e si porta sotto i muscoli
romboidi.
AORTA TORACICA inizia al margine inferiore di T4, dove fa seguito allarco aortico; termina in
corrispondenza del margine inferiore di T12 a livello dellorifizio aortico del diaframma.
Anteriormente vi sono lilo del polmone sx, il pericardio, lesofago e il diaframma; posteriormente
la colonna vertebrale e le vene emiazygos; sul lato dx la vena azygos e il dotto toracico; a sx la
pleura e il polmone sx.
arterie esofagee, rami mediastinici, arterie intercostali e rami frenici.
AORTA ADDOMINALE inizia a livello dello iato aortico del diaframma, discende davanti alla
colonna vertebrale fini al corpo di L4. Anteriormente vi il tronco celiaco, il plesso nervoso celiaco
e la borsa omentale; incrociata dal corpo del pancreas e dal tratto orizzontale del duodeno.
Lateralmente a dx c il dotto toracico, la vena azygos e il pilastro dx del diaframma; sulla sx in
rapporto con il pilastro sx del diaframma e con il ganglio celiaco sx. La parte pi bassa coperta dal
peritoneo parietale.
arterie freniche inferiori rami surrenali superiori.
TRONCO CELIACO si stacca dalla faccia anteriore dellaorta appena sotto lo iato del
diaframma; sta dietro la borsa omentale. A dx in rapporto con il ganglio celiaco dx, il pilastro dx
del diaframma e il processo caudato del fegato; a sx vi sono il ganglio celiaco di sx, il pilastro sx del
diaframma e lestremit cardiale dello stomaco.
Arteria gastrica sinistra si porta in alto e a sx dietro la borsa omentale, da qui originano
alcuni rami esofagei. Larteria piega in avanti lungo la piccola curvatura dello stomaco; d rami
ad ambo le superfici dello stomaco e si anastomizza con la gastrica destra.
Arteria epatica comune (dal tronco celiaco allorigine dellarteria gastro-duodenale) si porta
in avanti verso dx in direzione della porzione superiore del duodeno incrocia la vena porta e sale
tra i due foglietti del piccolo omento verso lilo del fegato.
arteria gastrica destra origina al di sopra della porzione superiore del duodeno, decorre
lungo la piccola curvatura dello stomaco anastomizzandosi con la gastrica sinistra.
Arteria gastro-duodenale origina dietro la porzione superiore del duodeno e discende tra
questo e il collo del pancreas. Arteria gastro-epiploica destra (si anastomizza con il ramo
gastro-epiploico dellarteria lienale). Arterie pancreatico-duodenali sono due: anteriore e
posteriore.
Arteria epatica propria che va dallorigine della gastro-duodenale fino alla sua biforcazione.
arterie epatiche destra arteria cistica.
arteria epatica sinistra
Arteria lienale decorre dietro il pancreas, lo stomaco e la borsa omentale e lungo il margine
superiore del pancreas. Rami pancreatici, arterie gastriche brevi, arteria gastrica posteriore e
arteria gastro-epiploica sinistra.

ARTERIA MESENTERICA SUPERIORE si stacca dalla faccia anteriore dellaorta appena sotto
il tronco celiaco, incrociata anteriormente dalla vena lienale e dal corpo del pancreas; si porta in
basso, anteriormente al processo uncinato del pancreas e alla parte orizzontale del duodeno.
Decorre tra i due foglietti del mesenterio e incrocia dallavanti la vena cava inferiore, luretere
dx e il muscolo grande psoas.
Vascolarizza lintero intestino tenue, il cieco, il colon ascendente e buona parte del colon trasverso.
arteria pancreatico-duodenale inferiore divisa in: anteriore che va a dx davanti alla testa del
pancreas; posteriore che va in alto e a dx dietro la testa del pancreas; e comune.
arteria colica media
arteria colica destra
arteria ileo-colica si porta in basso ed a dx verso la fossa iliaca dove si divide in un ramo
superiore ed uno inferiore.
rami digiunali e ileali sono da 12-15 e si distribuiscono al digiuno e allileo. Decorrono quasi
paralleli tra i due foglietti del mesenterio; ogni vaso si suddivide in due rami che si uniscono con
quelli adiacenti.
arterie surrenali
arterie renali si staccano dalle pareti laterali dellaorta appena sotto la mesenterica superiore. La
destra passa dietro la vena cava inferiore, la vena renale destra, la testa del pancreas e la parte
discendente del duodeno. La sinistra posta pi in basso e passa dietro la vena renale sinistra, il
corpo del pancreas e la vena lienale.
Ciascunarteria renale emette piccoli rami surrenali inferiori.
arterie testicolari originano dalla parete anteriore dellaorta poco sotto le arterie renali. Vanno
obliquamente in basso e lateralmente, dietro il peritoneo parietale davanti al grande psoas, per
giungere allanello inguinale profondo dove si penetrano nel cordone spermatico
arterie ovariche corrispondono alle arterie testicolari del maschio e nel primo tratto hanno lo
stesso percorso; si impegna nella cavit, decorre medialmente al legamento sospensore
dellovaia e raggiunge il legamento largo dellutero.
arterie lombari sono in numero di 4 per lato e originano dalla parete posteriore dellaorta a
livello delle prime 4 vertebre lobari.
ARTERIA MESENTERICA INFERIORE Origina qualche cm sopra la biforcazione dellaorta,
discende dietro il peritoneo a sx dellaorta. Vascolarizza il terzo sx del colon trasverso, il colon
discendente, sigmoideo e gran parte del retto.
arteria colica sinistra si dirige in alto e a sx dietro il peritoneo e si divide in un ramo
ascendente e in uno discendente.
arteria sigmoidea (o colica sinistra inferiore) sono 2-3 rami che scendono dietro il peritoneo
fino alla parte inferiore del colon discendente ed il sigma.
Arteria emorroidaria superiore (o rettale superiore) scende nella pelvi compresa nel
mesocolon sigmoideo. Si divide in due rami che scendono ai lati del retto fino allo sfintere
interno dellano.
arteria sacrale media nasce dalla parete posteriore dellaorta poco sopra la sua biforcazione,
discende davanti ad L4 e L5, al sacro e al coccige.

ARTERIE ILIACHE COMUNI (destra e sinistra) derivano dalla biforcazione dellaorta.


Scendono divergendo e si dividono in due rami: le arterie iliaca esterna e interna.

Arteria iliaca comune destra coperta dal peritoneo parietale, indietro vi sono il tronco del
simpatico, le due vene iliache comuni e il tratto iniziale della vena cava inferiore; lateralmente vi
sono la vena cava inferiore, la vena iliaca comune destra e in basso il grande psoas; medialmente
in rapporto con la vena iliaca comune sinistra.
Arteria iliaca comune sinistra in stretto rapporto con il grande psoas.
Arterie iliache interne discendono fino al margine superiore del grande foro ischiatico
dove si dividono in un tronco anteriore ed in uno posteriore.
tronco anteriore dellarteria iliaca interna. Arteria vescicale superiore e inferiore,
rettale media e arteria uterina.
arteria pudenda interna che decorre in basso fino al margine del grande foro
ischiatico e poi nella regione glutea per terminare nellarteria profonda e con
larteria del dorsale del pene.
arteria glutea inferiore scende dietro larteria pudenda interna.
tronco posteriore dellarteria iliaca interna. Arteria ileolombare, arterie sacrali
laterali e arterie glutea superiore.
arterie iliache esterne decorrono verso il basso lungo il margine mediale del grande psoas
fino al legamento inguinale per diventare arteria femorale. Ramo circonflesso iliaco
profondo e arteria epigastrica inferiore.
(continuazione della iliaca interna) ARTERIA FEMORALE inizia dietro il legamento inguinale
nel punto di mezzo tra spina iliaca anteriore superiore e sinfisi pubica.
* Guaina femorale un prolungamento verso il basso, dietro il legamento inguinale, della fascia
trasversale davanti ai vasi femorali, e della fascia iliaca dietro a questi.
* Triangolo femorale ha lapice in basso e i limiti sono dati lateralmente dal margine mediale del
sartorio, medialmente dal margine mediale delladduttore lungo e in alto dal legamento inguinale. Il
pavimento dato dal muscolo iliaco, dal grande psoas, dal pettineo e dalladduttore lungo.
Lateralmente vi larteria femorale e medialmente il nervo femorale e poi la vena femorale.
* Canale degli adduttori un tunnel aponevrotico che va dallapice del triangolo femorale fino
allorifizio del grande adduttore, attraverso il quale i vasi femorali passano nella fossa poplitea.
Arteria femorale profonda origina dalla parte laterale dellarteria femorale qualche cm sotto il
legamento inguinale. Prima laterale alla femorale, poi decorre a spirale dietro a questa ed alla vena
femorale, per portarsi medialmente al femore; termina oltre il grande adduttore
anastomizzandosi con i rami muscolari superiori dellarteria poplitea.
Arteria poplitea la continuazione della femorale e inizia a livello dellorifizio del grande
adduttore fino al margine inferiore del popliteo, dove si divide nelle arterie tibiali anteriore e
posteriore.
arteria tibiale anteriore il ramo terminale della poplitea, inizia a livello del margine
inferiore del muscolo popliteo.
arteria tibiale posteriore inizia al margine distale del popliteo e termina in basso nelle arterie
plantari mediale e laterale.
* Fossa poplitea una regione romboidale dietro il ginocchio, divisibile in due triangoli: un
triangolo superiore caratterizzato lateralmente, dal muscolo bicipite femorale e medialmente dai
muscoli semimembranoso e semitendinoso; un triangolo inferiore costituito dai capi mediale e

laterale del muscolo gastrocnemio. La fossa contiene medialmente larteria e la vena poplitea e
lateralmente i nervi tibiale e peroneo comune.

SISTEMA VENOSO
Le vene si possono dividere in tre gruppi: vene polmonari, vene sistemiche e sistema portale.
VENE POLMONARI
Sono due per ogni polmone; prendono origine dalla rete capillare degli alveoli polmonari, formando
un unico tronco per ogni lobo (3 dal destro e 2 dal sinistro). Le vene che lasciano ciascun polmone
sono due (superiore ed inferiore) e si aprono separatamente nella parte superiore e posteriore
dellatrio sinistro.
VENE DEL COLLO
Vena giugulare esterna si costituisce per unione del ramo posteriore della vena retromandibolare
con la vena auricolare posteriore. Comincia a livello dell'angolo della mandibola fino a un punto
situato a met della clavicola per aprirsi nella vena succlavia.
Vena giugulare esterna inizia nella regione occipitale si apre nella parte media della giugulare
esterna.
Vena giugulare anteriore origina presso l'osso joide per confluenza delle vene superficiali della
regione sottomandibolare; si apre nell'ultimo tratto della vena giugulare esterna.
Vena giugulare interna raccoglie il sangue refluo dal cranio, dall'encefalo e dalle parti superficiali
della faccia e di gran parte del collo. Inizia alla base del cranio nella parte posteriore del foro
giugulare come diretta la continuazione del seno sigmoideo. La vena si porta in basso nel collo
entro la guaina carotidea e, dietro l'estremit sternale della clavicola, si unisce con la vena succlavia
a formare la vena brachiocefalica
Vena vertebrale si forma nel triangolo sub-occipitale da numerose piccole vene tributarie dai plessi
vertebrali interni e che emergono dal canale vertebrale; essi formano un vaso che penetra nel foro
del processo trasverso dell'Atlante e termina nella vena vertebrale, la quale si apre nella parte
superiore e posteriore della vena brachiocefalica.
VENE BRACHIOCEFALICHE (O ANONIME) ciascuna origina dallunione della vena giugulare
della succlavia dello stesso lato.
Vena brachiocefalica destra inizia dietro lestremit sternale della clavicola dx, si unisce con la
brachiocefalica sinistra presso il margine dx dello sterno, a formare la vena cava superiore.
Vena brachiocefalica sinistra inizia dietro lestremit sternale della clavicola sx; sono sue
tributarie: le vene vertebrali, mammaria interna, tiroidea inferiore e intercostale suprema.
Vena cava superiore si forma per unione delle due vene brachiocefaliche. Inizia dietro il margine
inferiore della prima cartilagine costale dx; termina nella parte superiore dellaatrio dx.
Vena azygos origina dalla parte posteriore della vena cava inferiore. Risale nel mediastino
posteriore fino a livello di T4 dove forma un arco in avanti sopra la radice del polmone dx, per

aprirsi nella vena cava superiore. emiazygos ed emiazygos accessoria, vene esofagee,
mediastiniche, pericardiche e bronchiali dx.
Emiazygos accessoria discende sul lato sx della colonna vertebrale; raggiunge la vena azygos a
livello di T7.
Vene bronchiali sono due per lato e ricevono il sangue refluo dai bronchi maggiori. Quelle di dx si
aprono nella parte terminale della vena azygos, quelle di sx sboccano nella vena intercostale
suprema sx o nella emiazygos.
Vena iliaca esterna inizia sotto il margine inguinale come continuazione della femorale; termina a
livello dellarticolazione sacro-iliaca unendosi con la vena iliaca interna formare la vena iliaca
comune.
Vena iliaca interna deriva dalla confluenza di alcune vene nei pressi del foro ischiatico. Confluisce
con la vena iliaca esterna.
Vene iliache comuni si forma per unione delle vene iliache interna ed esterna e terminano a livello
di L5 unendosi fra loro a formare la vena cava inferiore.
Vena cava inferiore si forma per unione delle due iliache comuni, sale davanti alla colonna
vertebrale a dx dellaorta. Attraversa la porzione tendinea del diaframma e si apre nellatrio destro.
vene lombari, testicolari o ovariche destre, renali, surrenale destra, freniche inferiori ed epatiche.
SISTEMA VENOSO PORTALE
Vena porta inizia dalla confluenza delle vena mesenterica superiore e della lienale. Si forma a
livello di L2 e raggiunge lestremit dx dellilo del fegato, dove si divide nei rami destro e sinistro.
Vena lienale origina da diversi vasi provenienti dalla milza e termina dietro il collo del pancreas
unendosi con la mesenterica superiore. vene gastriche brevi, vena gastro-epiploica sinistra,
vene pancreatiche e la vena mesenterica superiore.
Vena mesenterica superiore riceve sangue dallintestino tenue, dal cieco e dalle porzioni
ascendente e trasversa del colon. vena gastro-epiploica destra, vena pancreatico-duodenale,
vena gastrica sinistra e destra, vene paraombelicali e vene cistiche.
Anastomosi porto-cavali
Anastomosi esofagee: - vene esofagee superiori ( vena azygos vena cava superiore)
- vene esofagee inferiori ( vena gastrica sinistra vena porta)
Anastomosi rettali: - vene rettali superiori ( vena mesenterica inferiore vena porta)
- vene rettali inferiori e medie ( vena iliaca interna vena cava inferiore)
Anastomosi paraombelicali: - vene paraombelicali ( vena porta)
- vene epigastriche superiori, inferiori, e superficiali ( vena cava superiore)

CAVIT TORACICA
La cavit toracica divisa in due parti dal mediastino, formazione posta tra i due polmoni che va
dalla faccia posteriore dello sterno alla colonna vertebrale e dallapertura toracica superiore al
diaframma. Il mediastino viene diviso in una parte superiore ed in una inferiore da un piano
passante per il margine inferiore del manubrio dello sterno e per il margine inferiore di T4.
La parte inferiore divisa in 3 settori: anteriore, davanti al pericardio; posteriore, dietro al
pericardio ed al diaframma; medio, che contiene il pericardio, il cuore ed i grossi vasi.
Il mediastino superiore compreso fra il manubrio dello sterno e le prime quattro vertebre
toraciche, contiene le vene brachicefaliche, la met superiore della vena cava superiore, le carotidi
comuni e la succlavia sx, il nervo vago, la trachea e lesofago.
PERICARDIO
Pericardio fibroso sacco di connettivo fibroso che avvolge e stabilizza il cuore senza aderirvi.
Esternamente rivestita dalla pleura mediastinica; superiormente si continua con lavventizia dei
grossi vasi (ad eccezione della vena cava inferiore) mentre inferiormente aderisce al centro frenico
del diaframma.
Pericardio sieroso composto da due membrane sierose poste una nellaltra; uno interno (viscerale)
che forma lepicardio ed uno esterno (parietale) che tappezza linterno del pericardio fibroso.
CUORE
Misura 12cm per 9cm e pesa circa 300g; ha la forma di una piramide deformata. Il limite atrioventricolare dato esternamente dal solco coronario o atrio-ventricolare; mentre il setto
interventricolare rappresentato esternamente dai solchi interventricolari anteriore e inferiore
(questi vanno dal solco coronario allincisura dellapice).
La base anatomica del cuore la superficie posteriore e guarda indietro e verso dx; essa formata
dallatrio sx e da una parte dellatrio dx. separata dalle vertebre toraciche dal pericardio, le vene
polmonari di dx, lesofago e laorta.
Lapice anatomico dato dallapice del ventricolo sx, diretto in avanti ed a sx.
La faccia anteriore (o sterno-costale) guarda in avanti ed in alto ed data da una parte atriale (atrio
dx) e da una parte ventricolare (1/3 sx e 2/3 dx).
La superficie inferiore (o diaframmatica) formata dai ventricoli (soprattutto il sx) e poggia sul
centro tendineo del diaframma.
La faccia sinistra guarda in alto ed a sx ed data dal ventricolo sx e da piccola parte dellatrio sx e
dalla sua auricola.
La superficie destra data dalla parate dellatrio dx.
Il margine superiore formato dagli atri.
Il margine inferiore (margine acuto) dato dal ventricolo dx.
Il margine destro formato dal profilo convesso dellatrio dx.
Il margine sinistro (margine ottuso) formato soprattutto dal ventricolo sx.
SCHELETRO FIBROSO DEL CUORE

Gli spazi intercellulari fra gli elementi contrattili e gli elementi dell'apparato di conduzione, sono
ovunque permeati da tessuto connettivo; al di sotto dellepicardio vi uno strato di connettivo lasso
nel quale presente il grasso sottoepicardico. Anche lendocardio poggia su di un sottile strato di
connettivo lasso sub-endocardico ricco di fibre elastiche.
Ciascuna cellula del miocardio avvolta da un sottile endomisio formato da esili fibre reticolari,
collagene ed elastiche incluse in una sostanza fondamentale, che manca solamente in
corrispondenza dei contatti desmosomiali e delle giunzioni serrate che formano le strie intercalari.
ATRIO DESTRO
Esterno
Le sue pareti formano il settore destro e superiore della faccia sterno-costale; superiormente si apre
la vena cava superiore mentre nella sua parte postero-inferiore si apre la inferiore.
Lauricola di forma triangolare, origina nella parte antero-superiore e sporge verso sx ricoprendo il
tratto iniziale dellaorta ascendente.
Interno
La parte posteriore ha pareti lisce (sbocco delle vene cave e del seno coronario) e comunica con il
vestibolo della tricuspide e con lauricola. Presenta i muscoli pettinati che si portano verso lostio
atrio-ventricolare.
La parete settale presenta la fossa ovale posta al di sopra dello sbocco della vena cava inferiore.
La parte antero-inferiore dellatrio dx presenta il vestibolo che conduce alla valvola tricuspide.
ATRIO SINISTRO
Ha un volume minore ma pareti pi spesse rispetto al destro. La superficie postero-superiore
rappresenta la base anatomica e riceve la terminazione delle quattro vene polmonari. Lauricola si
porta in avanti coprendo il tratto iniziale dellarteria polmonare; essa contiene tutti i muscoli
pettinati dellatrio.
VENTRICOLO DESTRO
Esterno
Forma gran parte della faccia sterno-costale; la parte inferiore pianeggiante e prende rapporto con
il centro tendineo del diaframma.
Interno
Si estende dallostio atrio-ventricolare fino alla punta del cuore, poi continua verso lalto come
cono arterioso raggiungendo lostio polmonare. Il segmento di afflusso trabecolato (trabecole
carnee) mentre quello di efflusso (infundibolo) ha pareti lisce. I due segmenti sono separati dalla
cresta sopraventricolare che si stacca dal setto interventricolare.
Valvola atrio-ventricolare destra (tricuspide)
Di contorno triangolare, presenta tre cuspidi: settale, antero-superiore ed inferiore. Esse sono
formate da lamine di tessuto fibroso ricoperte da endocardio, e presentano a partire dal margine di
inserzione verso quello libero tre una zona rugosa, una zona chiara ed una zona basale.
I muscoli papillari sono principalmente due: lanteriore che origina dalla parete antero-laterale dx
del ventricolo; ed il posteriore o inferiore che origina dal setto.
Le corde tendinee vere sono formazioni fibrose che si fissano ai lembi delle cuspidi valvolari e si
portano agli apici dei muscoli papillari; mentre le corde tendinee false vanno da un muscolo
papillare allaltro.
Valvola dellarteria polmonare sormonta linfundibolo ed formata da tre lembi semilunari che si
fissano mediante i loro margini convessi; le cuspidi sono denominate, anteriore, posteriore e settale.
La valvola presenta tre dilatazioni di fronte ai lembi semilunari, i seni del Valsalva.
VENTRICOLO SINISTRO
Esterno

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Forma parte delle superfici sterno-costale, sinistra e diaframmatica del cuore. Presenta i solchi
interventricolari anteriore ed inferiore.
Interno
Ha forma circa conica ed in sezione trasversale appare ovalare con pareti tre volte pi spesse del
ventricolo destro. Presenta un segmento di afflusso munito della valvola mitrale (ostio venoso) con
pareti irregolari per la presenza di trabecole carnee; mentre il segmento di deflusso a pareti lisce e
munito della valvola aortica (ostio arterioso).
La parete antero-laterale data dal setto interventricolare che si presenta convesso; in alto presso
lostio aortico diviene sottile (parte membranacea del setto).
Valvola atrio-ventricolare sinistra (mitrale)
Possiede un ostio con un anello fibroso di supporto sul quale si inseriscono i lembi valvolari. Le
cuspidi sono: la anteriore (o anche aortica, settale, maggiore o antero-mediale) ampia e
semicircolare; la posteriore (o anche ventricolare, parietale, minore o postero-laterale) che presenta
due o pi piccole incisure.
I muscoli papillari sono: uno antero-laterale che origina dalla parete sterno-costale; ed uno posteromediale che origina dalla parete diaframmatica.
Le corde tendinee false sono irregolarmente distribuite; mentre le corde tendinee vere possono
essere distinte in intercuspidali (o commessurali) ed in corde cuspidali. Esse si inseriscono lungo il
margine libero della cuspide.
Valvola aortica
simile alla polmonare quindi con tre cuspidi muniti dei seni del Valsalva. I lembi semilunari sono
costituiti da plicature dellendocardio che rivestono un asse laminare fibroso centrale; si inseriscono
in parte sulla parete dellaorta e in parte alle strutture di sostegno del ventricolo.
I lembi sono denominati in base al rapporto che hanno con i seni delle arterie coronarie: coronarico
destro (lanteriore), coronarico sinistro (il posteriore sx) e non coronarico (il posteriore dx).
SISTEMA DI CONDUZIONE
L'eccitamento e la contrazione di ambedue gli atri devono essere sincroni e completi prima che inizi
la contrazione ventricolare; questo risultato viene ottenuto introducendo un ritardo di conduzione
atrioventricolare.
Nodo senoatriale di Keith e Flack
Detto segnapassi o pacemaker, esso occupa tutto lo spessore della parete atriale, ma assume la
forma di un cuneo di tessuto specializzato che penetra nel solco terminale al di sotto dell'epicardio.
Il nodo allungato circa 1-2 cm e origina dalla parte destra del solco che resta fra la radice
dell'appendice atriale di destra e la superficie antero-laterale del tratto terminale della vena cava
superiore, per continuarsi indietro e in basso fino a raggiungere la parte superiore della cresta
terminale; esso percorso dallarteria del nodo del seno.
Nodo atrioventricolare di Tawara
una formazione dell'atrio, posta alla base di un esteso albero del tessuto di conduzione, diffuso
fino all'apice dei ventricoli, ai muscoli papillari e ad altre parti della parete ventricolare. Il nodo si
trova tra le formazioni atriali del setto muscolare atrioventricolare, all'interno del triangolo di Koch,
delimitato in basso dall'inserzione del lembo settale della valvola tricuspide, indietro dall'orifizio del
seno coronario e in alto dal tendine di Todaro.
Fascio atrioventricolare di His
la diretta continuazione del nodo atrioventricolare; penetra in un canale scavato nel corpo fibroso
centrale.
La branca destra del fascio inizialmente decorre nel miocardio e poi, al di sotto dellendocardio,
verso l'apice del ventricolo; successivamente penetra nella trabecola sottomarginale seguendo la
quale raggiunge il muscolo papillare anteriore. Nel suo decorso questa branca emette un numero

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relativamente piccolo di fasci collaterali per le pareti del ventricolo ma, raggiunto il muscolo
papillare, si risolve in una ricca rete di sottili fascetti sottoendocardici.
La branca sinistra del fascio origina dal margine sinistro del fascio comune sotto forma di numerosi
ed intrecciati fascetti; questi poi discendono sulla superficie di sinistra del setto interventricolare.
Questo nastro si dirige verso la punta del cuore, scorrendo al di sotto dellendocardio della faccia
sinistra del setto interventricolare, subito dopo si suddivide in un nastro anteriore ed in uno
posteriore destinati ai muscoli papillari omonimi; da questi si staccano sottili rami collaterali
formando reti sottoendocardiche.
Innervazione del cuore
Le fibre parasimpatiche raggiungono il cuore tramite rami del nervo vago, e le fibre del simpatico
tramite i rami del tronco del simpatico. Queste fibre pregangliari lasciano il vago attraverso rami
cardiaci di questo e raggiungono i plessi cardiaci.
ARTERIE CORONARIE di destra e sinistra nascono dallaorta ascendente a livello dei seni
aortici anteriore e posteriore sinistro.
Arteria coronaria destra si stacca dal seno coronario destro, passa in avanti e leggermente a destra
fra lappendice dellorecchietta destra e il tronco polmonare. Raggiunto il solco coronario
(atrioventricolare) vi scende verticalmente verso il margine destro (acuto) del cuore, e girando
intorno ad esso raggiunge la parte posteriore del solco dove incrocia i solchi interatriali e
interventricolari (croce del cuore).
Arteria del cono destro.
Rami ventricolari anteriori destri si portano verso lapice del cuore.
Rami ventricolari posteriori destri si portano alla faccia diaframmatica del ventricolo dx.
Arteria interventricolare posteriore che decorre nel solco interventricolare.
Arteria del nodo del seno distribuita al miocardio di entrambi gli atri soprattutto del destro.
Rami del setto.
Rami atriali.
Arteria coronaria sinistra pi grossa di calibro e irrora quasi tutto il ventricolo sinistro e latrio;
si distribuisce alla maggior parte del setto interventricolare. Si trova tra il tronco polmonare e
lappendice dellorecchietta, emergendo nel solco atrioventricolare nel volgere a sinistra. Qui si
divide in 2-3 rami principali (il ramo interventricolare anteriore discendente la sua continuazione).
Rami ventricolari anteriori di destra.
Le arterie ventricolari anteriori di sinistra.
Arteria circonflessa piega a sinistra nel solco atrioventricolare e termina a sinistra della croce.
Rami ventricolari anteriori.
Rami ventricolari posteriori.
VENE DEL CUORE
Seno coronario. Vi fanno capo la maggior parte delle vene cardiache; posto nella parte posteriore
del solco coronario (solco atrioventricolare), si apre nell'atrio destro.
Sono sue tributarie:
la grande vena cardiaca che inizia allapice del cuore e sale nel solco interventricolare;
la vena cardiaca piccola che scorre nel solco coronario fra atrio e ventricolo destro;
la vena cardiaca media che inizia allapice del cuore e decorre nel solco interventricolare
posteriore;
la vena posteriore del ventricolo sinistro decorre sulla faccia diaframmatica del ventricolo;
la vena obliqua dellatrio sinistro che passa sulla faccia dorsale dellatrio sinistro.
Vene cardiache anteriori ricevono sangue dalla parte anteriore del ventricolo destro e terminano
nellatrio destro

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Vene minime del cuore si aprono in tutte le cavit del cuore.

APPARATO RESPIRATORIO
LARINGE
Va dalla radice della lingua alla trachea, posta tra la terza e la sesta vertebra cervicale; formata da
uno scheletro cartilagineo rivestito da mucosa respiratoria.
Cartilagine cricoide ha forma anulare con uno stretto arco anteriore ed unampia lamina posteriore.
In basso connessa con la prima cartilagine tracheale dal legamento tracheale; il margine superiore
obliquo e nella parte anteriore si attacca il legamento crico-tiroideo, mentre lateralmente i muscoli
crico-aritenoidei laterali. La parte supero-posteriore presenta faccette articolari per le cartilagini
aritenoidi.
Cartilagine tiroide consta di due lamine quadrangolari i cui margini anteriori si fondono ad angolo
nei due terzi inferiori; queste unite sul piano mediano, restano separate dallincisura tiroidea a V.
Posteriormente le lamine divergono e il margine posteriore di ciascuna di esse si prolunga in due
sottili processi, il corno superiore e il corno inferiore.
Cartilagini aritenoidi sono situate supero-lateralmente sulla lamina della cricoide; hanno forma
piramidale con tre facce. La base concava per articolarsi con la cricoide; il suo angolo laterale
(processo muscolare) d attacco ai muscoli crico-aritenoidei posteriore e laterale; presentano inoltre
il processo vocale.
Cartilagini corniculate sono due noduli conici di fibrocartilagine elastica che si articolano con
l'apice delle cartilagini aritenoidi.
Cartilagine epiglottide una lamina a forma di foglia che si porta obliquamente in alto da un
peduncolo; questultimo connesso alla faccia interna della cartilagine tiroide dal legamento tiroepiglottico. Essa si porta dietro la lingua e losso joide

LEGAMENTI DELLA LARINGE


Membrana tiro-joidea una lamina che si inserisce sul margine superiore della cartilagine tiroide
e si porta alla superficie posteriore del corpo e delle grandi corna dellosso joide.
Legamento crico-tiroideo va dal margine inferiore della cartilagine tiroide al margine superiore
della cricoide; presenta una parte anteriore e due laterali.
MUSCOLI DELLA LARINGE
Estrinseci collegano la laringe alle formazioni attigue.
I muscoli Tiro-joideo e sterno-tiroideo fanno parte dei muscoli sotto-joidei.
Muscolo tiro-faringeo
Muscolo crico-faringeo parte del muscolo costrittore inferiore della faringe; e va dalle pareti
laterali della cricoide allesofago.
Intrinseci
Muscolo crico-tiroideo va dalla faccia interna delle lamine laterali della cartilagine tiroide alle parti
laterali della cricoide; si divide in una parte verticale ed una obliqua.

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Muscoli crico-aritenoidei: i posteriori vanno dal processo muscolare delle aritenoidi alla superficie
postero-superiore della cricoide; i laterali originano sempre dal processo muscolare delle aritenoidi
ma si portano alla porzione supero-mediale posteriore della cricoide.
Muscoli aritenoidei trasverso ed obliquo collegano tra loro i processi muscolari delle due
aritenoidi.
Muscolo ari-epiglottico va dal margine laterale dellepiglottide alla parte posteriore delle
aritenoidi.
Muscoli tiro-aritenoidei (muovono le corde vocali) vanno dal margine laterale e dal processo
vocale delle aritenoidi alla prominenza laringea della cartilagine tiroide.
Muscolo tiro-epiglottico
TRACHEA un tubo composto di anelli cartilaginei connessi da una membrana fibromuscolare,
rivestito internamente dalla mucosa respiratoria; anteriormente circolare mentre posteriormente
piatta e priva di cartilagine. Va dalla laringe fino a livello di T5 dove si biforca.
La parte cervicale in rapporto in avanti con la ghiandola tiroide (3 e 4 anello), i muscoli sternojoidei e sterno-tiroidei e dal timo; nella parte superiore incrociata dallarco giugulare.
Posteriormente vi lesofago ed i nervi laringei; lateralmente vi sono la ghiandola tiroide e le
carotidi comuni.
La parte toracica in rapporto in avanti con il manubrio dello sterno, il timo, la vena
brachiocefalica, larco dellaorta, le arterie brachiocefaliche e la carotide comune sx; dietro vi
lesofago. Lateralmente a destra ci sono il polmone, la vena brachicefalica, la vena cava superiore,
il nervo vago dx e la vena azygos; a sinistra ci sono larco dellaorta e le arterie carotidi comuni e
succlavia.

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ALBERO BRONCHIALE
BRONCO PRINCIPALE DESTRO deriva dalla biforcazione della trachea; pi ampio e pi corto
del sx. La vena azygos le passa ad arco sopra e larteria polmonare destra le decorre prima sotto e
poi davanti. I bronchi si dividono ognuno fino a 8 volte prima dei bronchioli terminali.
Bronco lobare superiore destro nasce dalla parte antero-laterale del bronco principale prima
dellingresso nel polmone e si porta al lobo superiore del polmone; si divide in tre segmenti:
Bronco segmentale apicale va verso lapice del polmone.
Ramo apicale
Ramo anteriore
Bronco segmentale posteriore va alla parte postero-inferiore del lobo superiore.
Ramo laterale
Ramo posteriore
Bronco segmentale anteriore si porta alla parte anteriore del lobo superiore.
Ramo laterale
Ramo anteriore
Bronco lobare medio origina dalla parte anteriore del bronco principale.
Bronco segmentale laterale (d altri 2 tronchi + i terminali)
Bronco segmentale mediale (d altri 2 tronchi + i terminali)
Bronco lobare inferiore destro la continuazione del bronco principale.
Bronco segmentale superiore
Ramo mediale
Ramo superiore
Ramo laterale
Bronco segmentale basale mediale nasce dalla parete antero-mediale.
Bronco segmentale basale anteriore che prosegue anteriormente.
Bronco segmentale basale laterale che va lateralmente.
Bronco segmentale basale posteriore.
BRONCO PRINCIPALE SINISTRO pi piccolo del dx; decorre sotto larco aortico e larteria
polmonare si trova prima davanti e poi sopra. Entra nel polmone dallilo e si divide.
Bronco lobare superiore sinistro origina dalla parete antero-laterale del bronco principale e si
distribuisce al lobo polmonare superiore.
Ramo superiore
Bronco segmentale anteriore
Bronco segmentale apicale posteriore
Ramo apicale
Ramo posteriore

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Ramo inferiore (o lingulare)


Bronco segmentale lingulare superiore
Bronco segmentale lingulare inferiore
Bronco lobare inferiore sinistro si porta in basso e postero-lateralmente.
Bronco segmentale superiore (o apicale)
Ramo antero-mediale
Bronco segmentale basale mediale
Bronco segmentale basale anteriore
Ramo postero-laterale
Bronco segmentale basale laterale
Bronco segmentale basale posteriore
POLMONI
Ciascun polmone in connessione presso lilo, con il cuore, lalbero tracheo-bronchiale ed il
legamento del polmone.
Lapice arrotondato, sporge sopra il livello della prima costa e della clavicola.
La base concava e poggia sulla superficie del diaframma; la concavit destra maggiore della
sinistra.
La superficie costale segue la forma della cavit toracica e presenta le impronte costali.
La superficie mediale: vertebrale (posteriore) in contatto con la superficie laterale delle vertebre
toraciche; la parte mediastinica (anteriore) si adatta alla forma del cuore e del pericardio.
Il margine inferiore tagliente nella parte laterale mentre arrotondato nella parte mediastinica.
Il margine posteriore separa la superficie costale (testa delle coste) dalla mediastinica.
Il margine anteriore tagliente ricopre anteriormente il pericardio.
Scissure e lobi
Il polmone destro diviso in tre lobi superiore, medio ed inferiore, da due scissure: la scissura
obliqua separa il lobo inferiore dal medio e dal superiore; la scissura orizzontale separa il lobo
superiore dal medio. Il lobo medio del polmone piccolo e cuneiforme.
Il polmone sinistro diviso in un lobo superiore ed in uno inferiore da una scissura obliqua.
Allestremit inferiore dellimpronta cardiaca presente una prominenza polmonare detta lingula.
Ilo e radice del polmone
La radice del polmone ne collega la superficie mediale al cuore ed alla trachea ed costituita dalle
formazioni che entrano o che emergono dallilo. Queste sono: il bronco principale, l'arteria
polmonare, le due vene polmonari, le arterie e le vene bronchiali, il plesso nervoso polmonare, vasi
linfatici, linfonodi e connettivo lasso.
Impronte polmonari
Il polmone destro presenta: davanti allilo il solco della vena cava superiore e della parte inferiore
della vena brachiocefalica; sopra lilo vi limpronta della vena azygos (ad arco); dietro lilo vi il
solco esofageo; inferiormente vi limpronta cardiaca.
Il polmone sinistro presenta: davanti lilo limpronta del tronco polmonare; limpronta dellarco e
del tratto discendente dellaorta sale da dietro lilo e poi gli passa sopra ed anteriormente; un solco
stretto si diparte dal precedente diretto verso lapice, limpronta della succlavia sinistra.
PLEURA una parte di essa aderisce intimamente alla superficie polmonare come pleura viscerale;
la restante parte (pleura parietale) riveste la superficie interna della corrispondente parete toracica,
ricopre buona parte del diaframma e si riflette sulle formazioni che occupano la parte mediana del
torace. I sacchi pleurici destro e sinistro formano due compartimenti separati, vengono in contatto
solo dietro la met superiore del corpo dello sterno.

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VASCOLARIZZAZIONE
I polmoni possiedono due distinti circoli sanguigni:
Arterie polmonari destra e sinistra (sangue deossigenato agli alveoli) originano dal tronco
polmonare, entrano dallilo e si dividono in rami che accompagnano i bronchi segmentali,
disponendosi dorso-lateralmente a questi.
Capillari polmonari formano plessi che stanno nelle pareti degli alveoli polmonari
Le vene polmonari, (sangue ossigenato al cuore sx) due per ogni polmone, originano dai
capillari polmonari; decorrono presso le ramificazioni bronchiali in posizione ventro-mediale e
si portano allilo.
Le arterie bronchiali forniscono di sangue i tessuti polmonari; la destra un ramo dellarteria
intercostale posteriore mentre la sinistra origina dallaorta toracica. decorrono lungo lalbero
bronchiale e sulla superficie polmonare.
Le vene bronchiali: i capillari del sistema bronchiale si riuniscono in vene che sboccano nelle
vene polmonari, per quanto riguarda i bronchi pi piccoli; e nelle vene bronchiali per quanto
riguarda i bronchi di maggiori dimensioni. Le vene bronchiali sboccano nella vena azygos ed
emiazygos, che si aprono nella vena cava superiore.

APPARATO DIGERENTE
Ghiandola parotide la pi grossa delle ghiandole salivari, situata sotto il meato acustico tra
mandibola e muscolo sternocleidomastoideo, superiormente in rapporto col processo mastoideo
del temporale; in avanti arriva al margine laterale del massetere. La sua capsula si attacca al
processo stiloideo, alla mandibola ed alla lamina timpanica, fondendosi con la fascia dei muscoli
circostanti. Ha una forma di piramide triangolare. Posteriormente vi penetra il tronco principale del
nervo faciale. Il dotto parotideo origina nella parte anteriore, incrocia il massetere ed attraversa il
muscolo buccinatore per aprirsi a livello del secondo molare superiore.
Ghiandola sottomandibolare la parte superficiale posta nel triangolo digastrico, raggiunge
anteriormente il ventre anteriore del digastrico e posteriormente il legamento stilo-mandibolare; la
parte profonda compresa tra il muscolo milojoideo e i muscoli joglosso e stiloglosso. Il dotto
sottomandibolare emerge dalla faccia mediale della ghiandola dietro il margine posteriore del
milojoideo; sbocca nel pavimento della bocca lateralmente al frenulo della lingua.
Ghiandola sottolinguale posta sotto la mucosa del pavimento della bocca, in basso vi il
muscolo milojoideo, indietro in rapporto con la ghiandola sottomandibolare.
LINGUA attaccata per mezzo dei suoi muscoli all'osso joide, alla mandibola, ai processi stiloidei,
al palato molle e alla parete della faringe; innervata dal glosso-faringeo e vascolarizzata dal ramo
linguale della carotide interna.
La parte orale situata sul pavimento della cavit della bocca e ad esso connessa dal frenulo.
La parte faringea costituisce la base della lingua situata dentro l'orofaringe, della quale forma la
parete anteriore della parte orale della faringe. priva di papille, ma presenta un certo numero di
sporgenze dovute alla presenza di noduli linfatici nella sottomucosa, che costituiscono nel loro
insieme la tonsilla linguale.
La lingua divisa da un setto sagittale mediano, che si fissa inferiormente al corpo dell'osso joide;
ciascuna met presenta muscoli estrinseci (all'esterno) ed intrinseci (interni).
Estrinseci
Muscolo genio-glosso origina dal tubercolo genieno della mandibola e si espande a ventaglio
postero-superiormente.

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Muscolo jo-glosso origina dalla superficie anteriore del corpo dellosso joide e si porta in alto fra lo
stilo-glosso.
Muscolo condroglosso
Muscolo stilo-glosso origina dalla superficie anteriore del processo stiloideo e si divide distalmente
in due terminazioni.
Intrinseci (xyz)
Muscolo longitudinale superiore
Muscolo longitudinale inferiore
Muscolo trasverso
Muscolo verticale
FARINGE un canale muscolomembranoso posto dietro la bocca, le coane e la laringe.
Rinofaringe la parte situata sopra il palato molle e dietro le coane; la parete posteriore e la volta
formano ununica superficie concava, delimitata in profondit dalla parte posteriore del corpo dello
sfenoide e dalla parte basilare delloccipitale. Sulla parte pi alta della volta troviamo un accumulo
di tessuto linfoide, la tonsilla faringea; ai lati del quale vi lorifizio della tuba uditiva.
Orofaringe va dal palato molle fino al margine superiore dellepiglottide; anteriormente si apre
nellistmo delle fauci. Da ambo i lati troviamo la tonsilla palatina.
Laringofaringe va dal margine superiore dellepiglottide a quella inferiore della cartilagine
cricoidea, dove si continua nellesofago.
Muscoli della faringe comprendono:
Muscolo costrittore superiore si attacca alluncino pterigoideo, al rafe pterigomandibolare ed
alla lingua, passando a ponte tra le strutture dei due lati.
Muscolo costrittore medio si attacca alle corna dellosso joide ed al legamento stilo-joideo; si
unisce indietro con quello del lato opposto.
Muscolo costrittore inferiore consta di due parti, il crico-faringeo ed il tiro-faringeo.
Muscolo stilo-faringeo
Muscolo salpingo-faringeo
Muscolo faringo-palatino

ADDOME si estende dal diaframma alla base della pelvi; comprende la parte superiore (addome
propriamente detto) e una porzione inferiore (piccola pelvi).
Regioni delladdome si delimitano da due linee verticali emiclaveari, e dalle linee orizzontali
transpilorico e transtubercolare, abbiamo cos le regioni: epigastrica, ipocondriaca dx e sx;
ombelicale, lombari dx e sx; ipogastrica, inguinali dx e sx.
ESOFAGO va dalla faringe allo stomaco, iniziando al margine inferiore della cricoide e terminando
con lorifizio cardiale.
La parte cervicale si trova dietro la trachea alla quale connessa da connettivo lasso, indietro c la
colonna vertebrale e lateralmente le arterie carotidi comuni e parte della ghiandola tiroide.
La parte toracica in questo tratto lesofago situato prima nel mediastino superiore, fra trachea e
colonna vertebrale, poi passa dietro e a destra dell'arco dell'aorta e scende nel mediastino posteriore
lungo il lato destro dell'aorta discendente toracica. In basso incrocia dallavanti laorta e attraversa il
diaframma.
La parte addominale emerge dal pilastro dx del diaframma, ricoperto dal peritoneo e si trova nel
piccolo omento; dietro vi sono il pilastro sx del diaframma e larteria frenica sx.

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Le arterie esofagee derivano dal ramo tiroideo inferiore del tronco tireocervicale, dall'aorta
toracica, dalle arterie bronchiali, dall'arteria gastrica sinistra e dallarteria frenica inferiore sinistra.
STOMACO situato nelle regioni epigastrica, ombelicale ed ipocondriaca sx.
Lorifizio cardiale il punto in cui il margine destro dell'esofago si continua nella piccola curvatura
dello stomaco, mentre il margine sinistro incontra la grande curvatura formando con questa un
angolo acuto, noto come incisura cardiaca. Lo sfintere cardiale viene descritto formato da fasci
muscolari circolari della parete gastrica; la chiusura spesso data dalla contrazione dellultimo
tratto dellesofago. La porzione di stomaco sopra il cardias detto fondo.
Lo sfintere pilorico un anello muscolare formato da una porzione ispessita dello strato circolare
della tonaca muscolare.
Piccola curvatura va dallorifizio cardiale a quello pilorico formando il margine destro (posterosuperiore) dello stomaco.
Grande curvatura parte dallincisura cardiaca, passando per il fondo, portandosi poi in basso fino
al piloro.
La faccia antero-superiore in contatto con il diaframma la parte sinistra e con i lobi sinistro e
quadrato del fegato la parte destra. Questa parte coperta dal peritoneo.
La faccia postero-inferiore in rapporto con il diaframma, surrene sx, faccia anteriore del rene sx,
la superficie anteriore del pancreas, flessura colica sx; queste formazioni rappresentano il letto dello
stomaco. Il peritoneo si interrompe nei pressi del cardias.
Muscolatura dello stomaco
Presenta tre starti: i fasci obliqui sono quelli pi profondi e si distribuiscono al corpo dello stomaco
e sono pi sviluppati vicino all'orifizio cardiale, si dirigono verso il basso dall'incisura cardiaca,
decorrendo circa paralleli alla piccola curvatura; i fasci circolari costituiscono uno strato uniforme
su tutto lo stomaco all'esterno dei fasci obliqui, sono pi abbondanti nel piloro dove vi formano
l'anello dello sfintere pilorico, in alto si continuano con i fasci circolari dell'esofago; i fasci
longitudinali sono i pi superficiali e si dispongono a formare due sistemi, uno in continuit con
quelli dellesofago, laltro inizia nel corpo dello stomaco.
Vascolarizzazione data dall'arteria gastrica sinistra (dal tronco celiaco), dall'arteria gastrica destra
e dallarteria gastro-epiploica destra (dalla epatica comune) e dalle arterie gastro-epiploica sinistra e
gastriche brevi (dalla lienale).

PERITONEO
Consta di due regioni: una parte principale detta grande sacco; ed un diverticolo situato dietro lo
stomaco e le formazioni attigue detto borsa omentale o piccolo sacco. Le due regioni comunicano
attraverso il foro epiploico.
Disposizione verticale del peritoneo
Il legamento rotondo sale dall'ombelico alla superficie inferiore del fegato, si allontana dalla parete
addominale anteriore mentre procede verso l'alto, sollevando cos una piega peritoneale triangolare
detta legamento falciforme del fegato. In alto il legamento falciforme si estende dal diaframma al
peritoneo viscerale della superficie antero-superiore del fegato. Lungo la linea di riflessione del
diaframma al fegato, i due foglietti divergono: quello destro si porta in direzione trasversale verso
destra e forma il foglietto superiore del legamento coronario del fegato (che va dal diaframma al

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lobo destro del fegato), mentre il foglietto sinistro va verso sinistra dove forma il foglietto anteriore
del legamento triangolare sinistro del fegato (che va dal diaframma al lobo sinistro del fegato).
Il peritoneo viscerale della superficie superiore e anteriore del fegato prosegue intorno al margine
inferiore fino alla superficie inferiore (viscerale) dove si dispone alla destra della cistifellea
coprendo la superficie inferiore del lobo destro dalla quale si riflette sul surrene destro e sul polo
superiore del rene destro, formando il foglietto inferiore del legamento coronario. I due foglietti
del legamento coronario convergono in vicinanza del margine epatico destro e si fondono
costituendo il legamento triangolare destro che connette il lobo epatico destro al diaframma. Il
peritoneo viscerale copre la superficie inferiore, il fondo e i lati della cistifellea, la superficie
inferiore del lobo quadrato del fegato e la superficie inferiore del lobo sinistro; da qui si riflette sul
diaframma formando il foglietto posteriore del legamento triangolare sinistro.
Dal margine sinistro della fossa del legamento venoso e dal margine anteriore dellilo del fegato il
peritoneo si riflette sulla piccola curvatura dello stomaco e sul duodeno, formando il foglietto
anteriore del piccolo omento. La parte del piccolo omento che connette il fegato allo stomaco il
legamento epato-gastrico, mentre quella che passa dal fegato al duodeno il legamento epatoduodenale. Il foglietto anteriore del piccolo omento passa a destra, davanti l'arteria epatica, al
coledoco e alla vena porta e poi contorna il margine destro di queste per continuarsi dietro di esse,
nel foglietto posteriore del piccolo omento e, in questo tratto, costituisce la parete anteriore della
borsa omentale. Il foglietto anteriore del piccolo omento si continua in basso nel peritoneo
viscerale che copre la faccia anteriore dello stomaco e il primo tratto del duodeno. Questo foglietto
scende poi dalla grande curvatura dello stomaco e dalla parte adiacente del duodeno a formare il
foglietto pi anteriore del grande omento. Raggiunto il margine inferiore del grande omento
ritorna verso l'alto costituendo il foglietto posteriore di questo; procede quindi allindietro fino alla
faccia anteriore della testa e al margine anteriore del corpo del pancreas, lascia quest'ultimo come
foglietto superiore del mesocolon trasverso, passando sulla superficie posteriore del colon trasverso
che riveste completamente, dalla quale si riflette sulla faccia anteriore della testa e sul margine
anteriore del corpo del pancreas come foglietto inferiore del mesocolon trasverso. Da qui si
continua sulla parte inferiore della superficie anteriore della testa e sulla superficie inferiore del
corpo del pancreas, fino alla parete anteriore delle parti orizzontali e ascendente del duodeno,
portandosi poi verso il basso sulla parete addominale posteriore. Si dirige anche in avanti fino al
digiuno e all'ileo come foglietto destro del mesenterio. Riveste questa porzione dell'intestino e poi
si porta alla parete addominale posteriore come foglietto sinistro del mesenterio; scende quindi
sullaorta addominale, la vena cava inferiore, gli ureteri, il grande psoas e sulla parete della piccola
pelvi.
Disposizione orizzontale del peritoneo
Nella piccola pelvi circonda il colon sigmoideo dalla quale si riflette sulla parte posteriore come
mesosigma; ricopre la superficie superiore della vescica, formando da ambo i lati le fosse
paravescicali.
Nella parte inferiore delladdome il peritoneo parietale si soleva in cinque pieghe che in alto
confluiscono: piega ombelicale mediana (dallapice della vescia allombelico); piega ombelicale
mediale (fra queste pieghe si trovano le fosse paravescicali). Ciascunarteria epigastrica inferiore
provoca il sollevamento di una piega ombelicale laterale; fra le pieghe ombelicali laterale e mediale
si trovano le fosse inguinali mediali.
Nella parte superiore delladdome: a livello del primo tratto del duodeno il peritoneo del grande
sacco si continua a sinistra, dietro il foro epiploico per formare la parete posteriore della borsa
omentale. Si porta poi verso destra sulla faccia anteriore del surrene destro e sul polo superiore del
rene destro fino alla parete addominale antero-laterale.
BORSA OMENTALE

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un recesso virtuale situato dietro lo stomaco che separa lo stomaco dalle strutture che formano il
letto dello stomaco.
La parete anteriore data dal peritoneo che riveste la superficie posteriore dello stomaco; questo
tratto di peritoneo si porta in basso e diviene il posteriore dei due foglietti anteriori del grande
omento; quindi risale verso destra lasciando lo stomaco lungo la piccola curvatura e il duodeno
lungo il suo margine superiore, per costituire il foglietto posteriore del piccolo omento.
La parete posteriore costituita dal pi anteriore dei due foglietti posteriori del grande omento.
Il foro epiploico una breve fessura verticale che dalla parte superiore del margine destro del
piccolo sacco conduce al grande sacco. Questo margine forma il margine anteriore del forame e
contiene fra i suoi foglietti il coledoco, la vena porta e l'arteria epatica. Verso l'alto i due foglietti si
separano e quello posteriore va coprire il processo caudato del fegato, nella volta del foro epiploico,
e poi scende davanti alla vena cava inferiore formando il margine posteriore del foro. Al livello del
margine superiore della prima parte del duodeno, questo foglietto abbandona la vena cava inferiore
e si porta in avanti sopra la testa del pancreas per continuarsi con il foglietto posteriore del piccolo
omento, formando il pavimento del foro che medialmente si continua verso il basso con il margine
destro del sacco. Le pareti anteriore e posteriore del foro epiploico si trovano normalmente a
contatto l'una con l'altra.
OMENTI
Piccolo omento la piega del peritoneo che si estende dalla piccola curvatura dello stomaco e dal
primo tratto del duodeno al fegato. Questi due foglietti salgono come una doppia piega, dalla parte
inferiore della piccola curvatura dello stomaco e dal margine superiore del duodeno verso l'ilo del
fegato; dalla parte superiore della piccola curvatura i due foglietti si portano al fondo della fossa del
legamento venoso. In corrispondenza del margine destro dell'omento, i due foglietti passano l'uno
nell'altro e questo margine libero costituisce il bordo anteriore del foro epiploico (il piccolo omento
potrebbe essere descritto come costituito da un legamento epato-gastrico e da un legamento epatoduodenale, ma queste strutture formano unentit unica).
Grande omento consiste di una lamina duplice, ripiegata su se stessa in modo da formare quattro
strati. La piega bistratificata anteriore discende dallo stomaco e dalla prima parte del duodeno al
davanti delle parti successive dell'intestino tenue, gira poi su se stessa verso l'alto raggiungendo il
colon trasverso.
MESENTERI
Mesentere dellintestino tenue un'ampia piega del peritoneo a forma di ventaglio, che connette le
anse del digiuno e dell'ileo alla parete addominale posteriore. Il margine aderente alla parete
posteriore dell'addome la radice del mesenterio; lunga circa 15 cm diretta obliquamente in basso
a partire dalla flessura digiuno-duodenale fino alla parte superiore dell'articolazione sacroiliaca
destra. Nel suo percorso incrocia: la parte orizzontale del duodeno, l'aorta, la vena cava inferiore,
l'uretere dx e il grande psoas di dx.
Il mesenterio composto da due foglietti peritoneali, destro e sinistro, nei quali decorrono i rami
digiunali e ileali dei vasi mesenterici superiori con le loro rispettive vene, plessi nervosi e vasi
linfatici (chiliferi), linfonodi mesenterici, tessuto connettivo e adiposo.
Mesocolon trasverso una piega che connette il colon trasverso alla parete addominale posteriore.
I suoi due foglietti passano dalla superficie anteriore della testa e dal margine anteriore del corpo
del pancreas alla superficie posteriore del colon trasverso, dove si separano per avvolgere questo
tratto del colon; fra i suoi foglietti decorrono i vasi sanguigni, i nervi e i vasi linfatici del colon
trasverso. Il foglietto superiore aderisce al grande omento.

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INTESTINO TENUE
Va dal piloro alla valvola ileo-cecale; la prima parte il duodeno che termina alla flessura duodenodigiunale; i 2/5 prossimali corrispondono al digiuno, il resto allileo.
DUODENO
la parte pi fissa e che non possiede un mesenterio di tutto lintestino tenue. Inizia dal piloro ed
divisibile in quattro regioni.
1 Parte: Parte superiore va dal piloro al collo della cistifellea ed coperta dal peritoneo solo
anteriormente. Antero-superiormente in rapporto con il lobo quadrato del fegato e con la
cistifellea; postero-superiormente con il foro epiploico. Indietro con larteria gastro-duodenale,
il coledoco e la vena porta; postero-inferiormente con la testa ed il collo del pancreas.
2 Parte: Parte discendente inizia dalla flessura duodenale superiore e discende dal collo della
cistifellea fino al corpo di L3. In avanti in rapporto dallalto, con il lobo destro del fegato, il
colon (che la incrocia), la radice del mesocolon trasverso ed il digiuno. Medialmente in
rapporto con la testa del pancreas ed il coledoco; lateralmente con la flessura colica dx. A questo
livello si apre nella parete medio-posteriore la papilla duodenale maggiore.
3 Parte: Parte orizzontale inizia dalla flessura duodenale inferiore; poggia sulluretere di dx, la
vena cava inferiore e laorta addominale. In alto in rapporto con la testa del pancreas; in basso
con le anse del digiuno. Questa parte coperta da peritoneo ad eccezione del piano mediano
dove incrocia i vasi mesenterici superiori e la radice del mesenterio.
4 Parte: Parte ascendente risale davanti allaorta per continuarsi nel digiuno dopo la flessura
duodeno-digiunale. Sul margine dx passa la radice del mesenterio; a sx vi il rene e luretere di
sx. in alto c il corpo del pancreas mentre in avanti ci sono il colon trasverso ed il mesocolon.
DIGIUNO ha una parete spessa ed pi vascolarizzata. Le pieghe circolari della mucosa sono
grandi ed i villi sono pi alti; la maggior parte del digiuno posta nella regione ombelicale.
ILEO ha pareti pi sottili rispetto al digiuno e poche pieghe circolari. situato nella regione
ipogastrica e nella pelvi, per terminare nella fossa iliaca destra.

INTESTINO CRASSO
Si estende dalla valvola ileo-cicale allano. Presenta rispetto al tenue: un calibro maggiore; una
posizione pi fissa; la presenza di tenie del colon; la parete presenta solchi e gibbosit prodotti dalle
tenie.
La mucosa sollevata in pieghe semilunari e la sua struttura : tonaca mucosa; ghiandole
intestinali; lamina propria; muscolaris mucosae; tonaca sottomucosa; tonaca muscolare; tonaca
sierosa. La muscolare formata da uno strato interno circolare e da uno esterno longitudinale,
questultimo forma delle zone addensate, le tenie del colon; tenia libera (anteriormente), tenia
mesocolica (postero-mediale) e tenia omentale (postero-laterale).
CIECO situato nella fossa iliaca destra sopra la met laterale del legamento inguinale e poggia sui
muscoli iliaco e grande psoas di dx. In basso si continua nellappendice vermiforme dove,
posteriormente vi il recesso retrocecale. completamente avvolto da peritoneo.
Valvola ileo-cecale si apre nella parete poster-mediale del cieco; i labbri della valvola sporgono nel
lume e lapertura si presenta ovalare. Gli strati muscolari, circolare e longitudinale, della parte
terminale dell'ileo si continuano nella valvola e formano uno sfintere.
COLON presenta quattro sezioni.

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1 Parte: Colon ascendente sale fino alla superficie inferiore del lobo dx del fegato, qui piega a
sinistra e in avanti formando la flessura colica destra.
2 Parte: Colon trasverso inizia dopo la flessura colica dx e percorre trasversalmente la cavit
addominale fino allipocondrio sinistro; qui piega indietro ed in basso sotto la milza, formando
la flessura colica sinistra. connesso al margine anteriore del corpo del pancreas per mezzo del
mesocolon trasverso. La porzione destra priva indietro del peritoneo e aderisce alla parte
discendente del duodeno ed alla testa del pancreas tramite connettivo areolare.
3 Parte: Colon discendente si porta in basso attraverso l'ipocondrio e la regione lombare di sinistra
seguendo la parte inferiore del margine laterale del rene sinistro e, quindi, scendendo nell'angolo
fra grande psoas e quadrato dei lombi fino alla cresta iliaca, dove compie una curva in basso e
medialmente per continuarsi nel colon sigmoideo.
4 Parte: Colon sigmoideo inizia allingresso della piccola pelvi; forma unansa che prima scende
in contatto con la parete sinistra della pelvi, quindi attraversa la cavit pelvica (fra retto e
vescica nel maschio e retto e utero nella femmina), infine curva allindietro e raggiunge il piano
mediano, dove piega verso il basso per terminare nel retto. Il colon sigmoideo completamente
circondato da peritoneo che qui forma il mesocolon sigmoideo.
RETTO si continua dal colon sigmoideo; scende seguendo la concavit del sacro e del coccige
(flessura sacrale); inferiormente attraversa il diaframma pelvico (elevatore dellano e muscoli ileococcigei, pubo-coccigei e ischio-coccigei) e si continua nel canale anale. La parte inferiore forma
una curva allindietro (flessura perineale) e si dilata nellampolla rettale.
Il retto differisce dal colon sigmoideo in quanto non possiede gibbosit esterne e mesentere; le
tenie si uniscono a formare due ampie bande muscolari che scendono sulla parete anteriore e
posteriore. Il peritoneo copre solo i 2/3 superiori del retto e vi aderisce pi lassamente.
La mucosa presenta delle pieghe: una superiore situata presso l'inizio del retto; una media che si
trova subito sopra l'ampolla rettale; inferiore .
CANALE ANALE inizia nel punto in cui l'estremit inferiore dell'ampolla rettale si restringe e si
porta in basso e indietro per terminare nell'ano. Posteriormente in rapporto con il legamento anococcigeo, che la separa dall'apice del coccige; anteriormente in rapporto con luretra ed il bulbo
del pene nel maschio e con lestremit inferiore della vagina nella femmina; lateralmente in
rapporto con le fosse ischio-rettali.

PANCREAS
si estende trasversalmente alla parete addominale posteriore dal duodeno alla milza, dietro lo
stomaco.
Testa compresa nella curva del duodeno; da questa si diparte dalla parte inferiore il processo
uncinato del pancreas che sta davanti laorta. Il limite con il collo segnato anteriormente dal solco
per larteria gastro-duodenale; inoltre posteriormente troviamo allo stesso livello il solco per le
arterie mesenterica superiore e lienale.
Indietro in rapporto con la vena cava inferiore e con il pilastro dx del diaframma.
Collo sporge in avanti ed in alto dalla testa per continuarsi nel corpo. La parte anteriore coperta da
peritoneo ed in rapporto con il piloro con interposizione della borsa omentale.
Corpo ha forma prismatica con tre facce. La faccia anteriore coperta da peritoneo ed separata
dallo stomaco dalla borsa omentale. La faccia posteriore priva di peritoneo ed in contatto con
l'aorta e l'origine dell'arteria mesenterica superiore, con il pilastro sinistro del diaframma, il surrene
di sinistra, il rene e i vasi renali di sinistra e con la vena lienale. La superficie inferiore in contatto
con la flessura duodeno-digiunale. Lungo il margine anteriore prende inserzione il mesocolon
trasverso.

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Coda compresa nel legamento lieno-renale ed a contatto con la parte infero-mediale della milza.
Dotto pancreatico principale origina dallunione di piccoli dotti lobulari della coda e attraversa
poi il pancreas da sx a dx; presso il collo fuoriesce dalla ghiandola e decorre alla dx del coledoco. I
due dotti attraversano obliquamente la parete del tratto discendente del duodeno e qui si uniscono
formando lampolla epato-pancreatica; l'estremit distale di questa si apre nella papilla duodenale
maggiore.
FEGATO
Posto nella cavit addominale superiore della quale occupa lipocondrio destro, la maggior parte
dellepigastrio ed arriva fino allipocondrio sinistro. convesso in avanti e alquanto incavato in
basso dove si modella sui visceri circostanti.
Il fegato si attacca alla parete anteriore delladdome tramite il legamento falciforme; in alto e
indietro unito al diaframma mediante il legamento coronario e le sue estremit, i legamenti
triangolari destro e sinistro. In basso collegato allo stomaco e alla prima parte del duodeno dal
piccolo omento (legamento epato-gastrico ed epato-duodenale). Sulla superficie inferiore si attacca
anteriormente il legamento rotondo (originato dal margine libero del legamento falciforme) e
posteriormente il legamento venoso.
Tranne che in un'ampia area triangolare della superficie posteriore del lobo destro (area nuda), il
fegato rivestito da peritoneo che lo collega allo stomaco e al duodeno, al diaframma e alla parete
addominale anteriore.
Il fegato presenta un voluminoso lobo destro e un lobo sinistro pi piccolo; il confine dato dalla
linea di attacco del legamento falciforme sulla superficie antero-superiore e dalla fossa del
legamento rotondo e del legamento venoso sulla superficie inferiore.
Lobo quadrato visibile sulla superficie inferiore, ha contorno rettangolare ed delimitato in avanti
dal margine inferiore del fegato, a sinistra dalla fossa del legamento rotondo, indietro dall'ilo del
fegato e a destra dalla fossa che accoglie la cistifellea.
Lobo caudato visibile sulla superficie posteriore, delimitato a sinistra dalla fossa del legamento
venoso, in basso dall'ilo e a destra dal solco della vena cava inferiore; in basso presenta il processo
caudato che si porta verso il lobo destro.
La superficie superiore in rapporto (con linterposizione del diaframma) con il polmone e la
pleura diaframmatica dx e con il pericardio e la parte ventricolare del cuore
La superficie anteriore totalmente in contatto con il diaframma e una piccola parte a sx con il
processo xifoideo.
La superficie destra ha rapporto con la cupola dx del diaframma e con le ultime cinque coste.
La superficie posteriore in rapporto con lapice del rene ed il surrene di dx, la parte distale
dellesofago e la vena cava inferiore.
La superficie inferiore (viscerale) ha rapporti a sx con il fondo dello stomaco e nella parte centrale
con la cistifellea e la vena cava inferiore.
Ilo epatico si trova sulla superficie inferiore tra lobo quadrato in basso e lobo caudato in alto.
Attraverso di esso entrano nel fegato la vena porta, l'arteria epatica e il plesso nervoso epatico
mentre vi emergono i rami destro e sinistro del dotto epatico e alcuni vasi linfatici.
Legamento falciforme una piega a forma di falce, costituita da due foglietti strettamente uniti di
peritoneo, che connette il fegato al diaframma; il suo margine libero va dall'ombelico all'incisura del
legamento rotondo. Si attacca nellincisura del legamento rotondo sul margine inferiore e sulle
superfici anteriore e superiore del fegato; superiormente si continua da ambo i lati nel legamento
coronario.

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Legamento coronario si costituisce per riflessione del peritoneo diaframmatico sulle superfici
superiore e posteriore del fegato, delimitando larea nuda.Legamento triangolare sinistro sale
posteriormente, dalla superficie superiore del lobo sinistro al diaframma. I suoi foglietti si fondono
in corrispondenza del margine sinistro del legamento; procedendo verso destra il foglietto superiore
si continua con il foglietto sinistro del legamento falciforme mentre quello inferiore si continua con
il foglietto anteriore del piccolo omento.
Legamento triangolare destro una breve piega a V che connette la porzione laterale della
faccia posteriore del lobo destro al diaframma.
VASI DEL FEGATO
Sono la vena porta, l'arteria epatica propria e le vene epatiche; tutte sono avvolte dalla guaina
fibrosa perivascolare, che li inguaina durante il loro decorso lungo gli spazi portali; esternamente si
continua con la capsula fibrosa del fegato.
* I vasi portali sono sempre accompagnati da un'arteria un dotto biliare (triade portale).
L'arteria epatica si divide pi volte nel fegato, le ramificazioni pi sottili si associano a quelle
della vena porta, assieme alle quali si distribuiscono; ogni ramo arteriosi costituisce un'arteria
terminale.
Le vene epatiche passano al centro dei lobuli epatici e poi si riuniscono in una vena maggiore
(sottolobulare); questa decorre lungo la base dei lobuli costituendo le radici delle vene epatiche, che
infine sboccano nella vena cava inferiore. Possiedono soltanto una sottile tonaca avventizia, la quale
le unisce al connettivo degli interstizi in cui scorrono.
I nervi arrivano dal plesso epatico che origina dal plesso celiaco (nervo vago).
Lobulo Epatico ha forma esagonale, con sei triadi portali alla periferia. Ogni triade portale
contiene una diramazione della vena porta, una diramazione dellarteria epatica e un dotto biliare,
tenuti strettamente insieme da uno strato di epatociti chiamato lamina limitante.
Il sangue scorre attraverso i sinusoidi dalle triadi portali verso le vene centrali (dalla periferia al
centro), mentre la bile defluisce verso le triadi portali periferiche.
Dotto epatico comune si forma presso lilo del fegato per convergenza dei dotti epatici principali
(destro e sinistro) (dati da: canalicoli biliari, duttuli biliari periportali e condotti biliari); si porta un
po in basso e viene raggiunto sulla destra dal dotto cistico.
Dotto cistico esce dal collo della cistifellea e si porta in basso ed a sinistra per unirsi col dotto
epatico comune a formare il coledoco.
Coledoco si forma presso lilo per la confluenza del dotto cistico con il dotto epatico comune.
Discende davanti al foro epiploico e passa poi dietro la prima parte del duodeno; a sinistra del tratto
discendente del duodeno viene in contatto con il dotto pancreatico che accompagna fino alla parete
duodenale, dove si uniscono a formare lampolla epato-pancreatica.
CISTIFELLEA un sacco piriforme parzialmente contenuto in una fossa sulla superficie inferiore
del lobo destro del fegato, sul quale adeso e coperto da peritoneo.
Vi si distinguono un fondo, un corpo e un collo.
Il fondo corrisponde all'estremit slargata, diretto in basso, in avanti e a destra; sporge dal margine
inferiore del fegato.
Il corpo diretto in alto, indietro e a sinistra, in prossimit dell'estremit destra dell'ilo si continua
con il collo.

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Il collo stretto, si incurva in alto e in avanti, poi gira indietro e in basso dove si continua nel dotto
cistico. La mucosa del collo si solleva in creste oblique che sporgono nel lume formando una specie
di valvola a spirale.

RENI
Sono due organi posti nella porzione posteriore dell'addome, dietro il peritoneo, ai due lati della
colonna vertebrale, circondati da connettivo adiposo. Il rene destro sta pi in basso; il sinistro pi
vicino al piano mediano.
Superficie anteriore del rene destro rivolta antero-lateralmente, in rapporto con il surrene dx e il
tratto discendente del duodeno; in basso e lateralmente con la flessura colica dx (mesocolon) e
medialmente con il tenue.
Superficie anteriore del rene sinistro in rapporto in alto con il surrene sx, una grande parte con la
milza, al centro con il corpo del pancreas ed un piccolo tratto con lo stomaco; la parte laterale in
rapporto con la flessura colica sinistra mentre la parte mediale con il digiuno.
La superficie posteriore rivolta postero-medialmente, immersa nel grasso perirenale priva di
peritoneo. Il terzo superiore in rapporto con il diaframma, la parte inferiore in rapporto con il
grande psoas, quadrato dei lombi e pi lateralmente con il trasverso delladdome.
Il polo superiore sormontato dal surrene.
Il margine laterale del sinistro coperto in alto dal peritoneo ed a contatto con la milza, pi in
basso col colon ascendente; il margine laterale del destro coperto dal lobo dx del fegato.
Il margine mediale convesso ai poli e concavo al centro; nella parte centrale si ape lilo nel quale
troviamo in avanti la vena renale, nel mezzo larteria renale ed indietro la pelvi renale.
Internamente il rene diviso in: una midollare che contiene le piramidi renali (contengono i tubuli
renali) i cui apici convergono verso il seno renale, sporgendo nel lume dei calici minori; una
corticale posta sotto la capsula che circonda la base delle piramidi estendendosi verso il seno renale
a formare le colonne renali. Ogni piramide con la corticale che al circonda costituisce un lobulo
renale. Ogni lobulo composto dal nefrone (corticale) e da un tubulo renale (midollare).
La corticale adiacente alla midollare viene talvolta chiamata iuxtamidollare.
Il nefrone comprende: un corpuscolo renale, formato dalla capsula glomerulare (che si continua con
il tubulo) e dal glomerulo vascolare (arteriola afferente ed efferente); un tubulo renale che inizia
dalla capsula glomerulare, si continua nel tubulo contorto prossimale, lansa di Henle ed il tubulo
contorto distale. Questultimo si apre nei condotti papillari che sboccano alla sommit di un papilla
renale.
Loggia renale
I reni sono mantenuti aderenti alla parete posteriore delladdome dal tessuto connettivo lasso
retroperitoneale; questultimo detto fascia propria che a livello renale si inspessisce e forma la
fascia renale.
Al margine laterale dei reni la fascia renale si divide in due foglietti, uno dei quali passa davanti e
laltro dietro al rene. Il foglietto anteriore viene rivestito dal peritoneo parietale e si porta fino al
connettivo che circonda laorta e la vena cava inferiore; il posteriore aderisce alla fascia del
quadrato dei lombi e dello psoas, portandosi anchesso verso i grossi vasi mediani. La loggia

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chiusa superiormente, dove si fissa al diaframma e lateralmente per lunione dei due foglietti;
medialmente resta aperta e comunica con la loggia del lato opposto. Al di sotto del rene i due
foglietti restano separati e fra essi passa l'uretere.
Tra i reni e le pareti della loggia renale si trova abbondante tessuto adiposo perirenale, il quale
forma la capsula adiposa renale; questa si prolunga nel seno renale ad avvolgere i vasi.
Ciascun rene intimamente rivestito da una capsula fibrosa inestensibile.
Calici e pelvi renale
I calici minori sono una formazione ad imbuto che circonda lapice di una piramide renale e riceve
quindi lo sbocco di numerose papille. Questi convergono a formare concamerazioni pi ampie, i
calici maggiori; questi ultimi convergono tra loro a formare ununica struttura imbutiforme, la pelvi
renale, la quale passa per lilo e si continua nelluretere.
VASCOLARIZZAZIONE
Larteria renale si divide in cinque grandi segmenti: apicale, supero-anteriore, inferiore, intermedio
e posteriore; queste sono dette arterie lobari e si ramificano nel loro segmento di rene.
Arterie interlobari si portano alla corticale seguendo il contorno delle piramidi dallapice; a
livello della base delle piramidi piegano ad angolo retto e si fanno parallele alla superficie.
Arterie perforanti sono continuazioni o rami delle interlobari che attraversano tutta la
corticale e perforano la capsula renale; si anastomizzano con il plesso capsulare.
Arterie arciformi sono la continuazione delle interlobari che hanno piegato ad arco
attorno alla base delle piramidi.
Arterie interlobulari possono originare anche come collaterali dirette delle
interlobari.
Arteriola afferente si porta al glomerulo renale e ne fuoriesce come
arteriola efferente.
Le arteriole efferenti si risolvono nella rete capillare peritubulare; nei nefroni juxtamidollari la rete
capillare detta vasa recta, questi sono responsabili della vascolarizzazione della midollare.
Questi capillari confluiscono nelle vene interlobulari che si formano per convergenza delle vene
stellate, che drenano zone superficiali della corticale; le interlobulari si portano poi alle vene
arciformi. Queste ultime sboccano nelle interlobari le quali danno origine alla vena renale.

URETERI
Sono due canali che originano dalla pelvi renale e si portano alla base della vescica urinaria.
La parte addominale scende dietro il peritoneo sulla parte mediale del grande psoas, incrociato dai
vasi spermatici.
Luretere destro coperto nella parte iniziale dal tratto discendente del duodeno, si mantiene
laterale alla vena cava inferiore; presso lo stretto superiore della piccola pelvi passa dietro al
mesenterio ed allileo.
Luretere sinistro incrociato dai vasi colici di sx, passa dietro al colon ed al mesosigma.
La parte pelvica giace dietro il peritoneo e discende seguendo il bordo anteriore della grande
incisura ischiatica raggiungendo la base della vescica; si trova davanti linizio del tronco anteriore
dellarteria iliaca interna.
VESCICA
Ha forma tetraedrica e si possono considerare:
Il fondo o base di forma triangolare che guarda indietro ed in basso; nella donna in rapporto con la
parete anteriore dellutero, nel maschio ha rapporto con il retto.

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Il collo rappresenta la porzione pi bassa e fissa ed attraversato dallorifizio uretrale interno. Nel
maschio il collo poggia sulla base della prostata; nella femmina in rapporto con la fascia pelvica
che circonda il tratto superiore dell'uretra.
Lapice diretto in avanti verso la parte superiore della sinfisi pubica e da qui parte il legamento
ombelicale mediano, che lo connette allombelico.
Il trigono uno spazio triangolare delimitato dagli orifizi degli ureteri (indietro) e dallorifizio
uretrale interno (in avanti).
La faccia superiore: nel maschio la superficie superiore coperta interamente da peritoneo ed a
contatto con il colon sigmoideo; nella femmina sempre rivestito da peritoneo ma posteriormente,
il peritoneo si riflette sull'utero al livello dell'orifizio interno.
Gli orifizi degli ureteri sono posti agli angoli postero-laterali del trigono e si presentano come brevi
fessure. L'orifizio uretrale interno posto all'apice del trigono nella parte pi declive della vescica.
Legamenti vescicali si estendono dal collo della vescica alla superficie inferiore delle ossa pubiche
sono i legamenti pubo-vescicali che rappresentano estensioni verso l'alto dei legamenti pubouretrali nella femmina e dei legamenti pubo-prostatici nel maschio.
URETRA MASCHILE
Si identificano quattro porzioni.
1 Parte: Pre-prostatica si estende verticalmente dal collo della vescica alla superficie superiore
della prostata.
2 Parte: Prostatica luretra che attraversa il parenchima della prostata.
3 Parte: Membranosa il tratto pi corto ed il meno dilatabile; va dalla prostata al bulbo del pene.
4 Parte: Spongiosa contenuta nel corpo spugnoso del pene; va dalluretra membranosa fino
allorifizio uretrale esterno.
URETRA FEMMINILE
Inizia in corrispondenza dell'orifizio uretrale interno, circa al livello della met della sinfisi pubica,
e decorre in basso ed in avanti dietro alla sinfisi, applicata contro la parete anteriore della vagina.
Essa attraversa la membrana perineale e termina con l'orifizio uretrale esterno.

APPARATO GENITALE MASCHILE


Il cordone (o funicolo) spermatico collega il testicolo, posto nello scroto, alla cavit addominale.
Scroto un sacco che contiene i testicoli e il tratto inferiore dei cordoni spermatici. costituito
dalla cute, dal muscolo dartos e dalle fasce spermatica esterna, cremasterica e spermatica interna; il
muscolo dartos costituito da un sottile strato di fascetti muscolari che si continua (in alto) con la
fascia superficiale dell'inguine, divide inoltre lo scroto nelle due logge che accolgono i testicoli.
Testicolo ha forma ellissoidale, il suo margine posteriore d attacco al cordone spermatico; le
superfici sono rivestite dalla tonaca sierosa vaginale. Il testicolo rivestito da tre guaine che ne
formano la capsula.
Tonaca vaginale lestremit inferiore del processo vaginale del peritoneo; la porzione distale
persiste sotto forma di sacco chiuso, nel quale invaginato il testicolo, e si ribatte sulla
superficie interna dello scroto, formando cos i foglietti viscerale e parietale della tonaca.
Tonaca albuginea una membrana di tessuto fibroso che avvolge il testicolo e sul margine
posteriore si spinge allinterno formando un setto incompleto, il mediastino del testicolo, dal
quale si irradiano setti incompleti.
Tonaca vascolare contiene un plesso di vasi sanguigni immersi in un tessuto connettivo lasso.

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Condotti efferenti: quando i tubuli seminiferi raggiungono lapice dei lobuli, si fanno meno
convoluti, assumono andamento quasi rettilineo e si uniscono a formare un insieme di tubuli retti.
Essi si portano in alto e formano una fitta rete anastomizzata (rete testis); allestremit superiore del
mediastino questa rete si apre nei condottini efferenti che passano dal testicolo allepididimo.
Epididimo costituisce la prima parte della via efferente dal testicolo; ripiegato su se stesso a
formare una massa lunga e stretta che aderisce alla superficie postero-superiore del testicolo; consta
di un corpo, una testa ed una coda. Si forma per convergenza dei condottini efferenti.
Condotto deferente la continuazione dellepididimo ed inizia dal polo superiore del testicolo.
Percorre il canale inguinale fino allanello inguinale profondo ed entra nella piccola pelvi. Procede
allindietro ed incrocia luretere e si porta tra la vescica e le vescichette seminali; procede verso il
basso e si avvicina al condotto deferente dellaltro lato. Infine scende in basso verso la base della
prostata e si unisce con il dotto della vescichetta seminale a formare il condotto eiaculatore.
Condotto eiaculatore si forma per unione del dotto deferente con il dotto della vescichetta
seminale; inizia alla base della prostata e decorre in basso fra lobo medio e lobo sinistro della
prostata per terminare sul collicolo seminale.
Cordone spermatico
Quando il testicolo discende attraverso la parete addominale nello scroto, trascina con s vasi, nervi
e il condotto deferente. Queste formazioni si uniscono al livello dell'anello inguinale profondo (o
addominale) e formano tutte insieme il cordone spermatico, che sospende il testicolo nello scroto e
si estende dall'anello inguinale profondo fino al margine posteriore del testicolo. rivestito da: la
fascia spermatica interna, la fascia cremasterica e la fascia spermatica esterna.
PENE
Radice: Comprende tre masse di tessuto erettile poste nel trigono urogenitale del perineo: le radici
dei corpi cavernosi e il bulbo del pene.
La radice di ciascun corpo cavernoso sulla branca ischio-pubica; quella del bulbo del pene
inserito sulla fascia inferiore del diaframma uro-genitale.
Corpo sostenuto da due legamenti: il legamento fundiforme che trae origine dalla parte pi bassa
della linea alba; il legamento sospensore che si attacca in alto davanti alla sinfisi pubica.
I due corpi cavernosi sono strettamente giustapposti l'uno all'altro, avvolti da un comune involucro
fibroso e separati soltanto da un setto mediano fibroso.
Il corpo spugnoso del pene (che il corpo cavernoso dell'uretra) giace nella doccia mediana
compresa tra la faccia uretrale dei corpi cavernosi.
PROSTATA
un organo in parte ghiandolare e in parte fibromuscolare che circonda il primo tratto dell'uretra
nel maschio; posta in basso nella piccola pelvi, dietro il margine inferiore della sinfisi e dell'arcata
pubica e davanti all'ampolla del retto.
Di forma quasi conica, presenta quindi una base superiore o faccia vescicale, un apice inferiore, una
superficie posteriore, una anteriore e due superfici infero-laterali.
Vescichette seminali sono due formazioni tubulari, sacciformi, attorcigliate su loro stesse e poste
fra la faccia posteriore della vescica e il retto; sono formate da un singolo canale che si avvolge su
se stesso.
Ghiandole bulbo-uretrali sono due corpi di aspetto lobulare posti lateralmente alluretra
membranosa.

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APPARATO GENITALE FEMMINILE


formato da organi interni ed sterni.
OVAIE
Sono poste ai lati dell'utero, collegate alla parte superiore della superficie posteriore del legamento
largo dell'utero mediante una doppia piega peritoneale detta mesovario.
Ognuna rivestita dallepitelio ovarico sotto al quale vi la tonaca albuginea. Lovaia divisibile
in una corticale, contenente i follicoli ovarici ed in una midollare che riceve i vasi ed i nervi
provenienti dallilo ovarico. Da questultimo entra anche larteria ovarica (originata dallaorta) che
termina in un plesso pampiniforme (arterie elicine).
Allestremit tubarica si attaccano la fimbria ovarica della tromba uterina ed il legamento
sospensore dell'ovaia, che contiene i vasi e i nervi ovarici.
Lestremit uterina connessa allangolo laterale dellutero dal legamento dellovaia.
La superficie mediale in gran parte coperta dalla tuba uterina.
Il margine mesovarico guarda verso l'arteria ombelicale obliterata; collegato al foglietto posteriore
del legamento largo da una piega peritoneale detta mesovario.
Il margine libero convesso e prospetta verso l'uretere.
TUBE UTERINE
Si trovano ai lati dell'utero, contenute nel margine superiore (mesosalpinge) del legamento largo;
ciascuna termina con l'ostio uterino e lateralmente si apre con l'ostio addominale nella cavit
peritoneale. Ciascuna tuba divisibile in quattro parti che procedendo in senso latero-mediale sono:
linfundibolo (estremit fimbriata), l'ampolla, l'istmo e la porzione intramurale e intrauterina.
UTERO
un organo muscolare cavo, a parete spessa di norma contenuto nella piccola pelvi fra la vescica
urinaria e il retto; nella sua parte superiore si aprono le tube uterine una per lato, in basso si
continua nella vagina.
Corpo: piriforme, si restringe gradualmente verso il basso. La superficie anteriore, apposta alla
vescica, piatta e coperta dal peritoneo che al livello dell'orifizio interno si riflette sulla vescica
formando la piega utero-vescicale.
La superficie posteriore dell'utero coperta dal peritoneo, il quale si continua in basso sul collo
dell'utero e sulla parte superiore della vagina; in rapporto con il colon sigmoideo (in basso si
forma il cavo retto-uterino).
Il fondo cupoliforme.
I margini laterali del corpo sono convessi e lungo di essi il peritoneo si riflette a formare il
legamento largo che si espande in fuori fino alla parete pelvica. In alto il corpo riceve, da ciascun
lato del fondo, la rispettiva tuba uterina il cui punto di fusione costituisce il corno dell'utero; sotto e
un po' davanti a ciascun corno si inserisce il legamento rotondo e postero-inferiormente il
legamento dell'ovaia.
Collo (o cervice) la parte pi fissa. L'estremit inferiore del collo sporge nel lume della vagina
passando per la sua estremit superiore, che divide in una parte superiore (sopravaginale) e una
inferiore (intravaginale).

Legamenti dellutero

30

L'utero connesso con la vescica, con il retto e con le pareti della piccola pelvi.
Pieghe peritoneali
Legamento anteriore (o piega utero-vescicale) formato dal peritoneo che si riflette
sulla superficie superiore della vescica, dalla faccia anteriore dell'utero alla giunzione
del collo col corpo.
Il legamento posteriore (o piega retto-vaginale) formato dal peritoneo che si riflette
dalla parete posteriore del fornice vaginale sulla faccia anteriore del retto.
Legamento largo si estende (su ogni lato) dai margini dell'utero alla parete laterale della
pelvi, dividendo questultima in una parte anteriore contenente la vescica e una
posteriore contenente il retto. Tale legamento divisibile in una parte superiore
(mesosalpinge), una posteriore (mesovario) e una inferiore (mesometrio).
Legamento rotondo un nastro che (da ogni lato) si inserisce in alto sulla parete
dell'utero subito sotto e al davanti del corrispondente corno; penetra poi per l'anello
inguinale profondo, percorre quindi il canale inguinale e infine si risolve in fascetti che
si perdono nel tessuto connettivo delle grandi labbra.
Legamenti cervicali
Legamenti cervicali trasversi
Legamenti pubo-cervicali
Legamenti sacro-uterini

VAGINA
un canale fibromuscolare tappezzato da epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato che si
estende dal vestibolo fino all'utero. La sua estremit superiore circonda la parte intravaginale del
collo uterino; il recesso circolare compreso fra collo uterino e vagina corrisponde al fornice.
La parete anteriore in rapporto con luretra che vi inclusa.
La parete posteriore, coperta dal peritoneo nel suo quarto superiore, separata dal retto per mezzo
del cavo retto-uterino in alto e da connettivo lasso nel tratto medio.

31

MIDOLLO SPINALE
Superiormente si continua nel midollo allungato ed inferiormente nel cono midollare. Presenta
anteriormente la fessura mediana anteriore ed indietro il solco mediano posteriore.
Nella parte postero-laterale si vedono le origini apparenti delle radici posteriori dei nervi spinali;
nella parte antero-laterale vi sono le origini apparenti delle radici anteriori. I solchi dai quali
emergono tali radici sono i solchi laterali anteriore e posteriore. Dal midollo spinale fanno
emergenza 33 nervi spinali per lato.
La porzione midollare compresa tra la fessura mediana anteriore ed il solco laterale anteriore il
cordone anteriore; quella delimitata dal solco laterale anteriore ed il solco laterale posteriore il
cordone laterale; quella tra solco laterale posteriore e solco mediano posteriore il cordone
posteriore.
Nervi spinali sono costituiti dalunione della radice anteriore con la radice posteriore; unione che
avviene prima delluscita del nervo dal canale vertebrale.
La radice anteriore ha la sua origine apparente nel solco laterale anteriore, mentre la sua origine
reale nel corno anteriore. Queste fibre possono essere motrici somatiche o effettrici viscerali
(pregangliari).
La radice posteriore ha la sua origine apparente nel solco laterale posteriore, mentre lorigine reale
nel ganglio spinale.
Il ganglio spinale un rigonfiamento posto lungo la radice posteriore di un nervo ed formato da
neuroni sensitivi: questi ultimi sono i neuroni a T che hanno una fibra periferica che prosegue nel
nervo spinale (periferia); una fibra centrale che si porta al midollo spinale.
SOSTANZA GRIGIA ha in sezione trasversale laspetto di una H.
Il corno anteriore consta di una testa ed una base e si porta in avanti; da esso fuoriescono fasci di
fibre anteriori.
Il corno laterale posto alla base del corno anteriore nel tratto di C7 ed L2.
Il corno posteriore si dirige indietro e lateralmente ed pi lungo dellanteriore. Presenta una base
un collo ed una testa, questultima ricoperta dalla sostanza gelatinosa del Rolando ricoperta a sua
volta dallo strato zonale ed infine dalla zona marginale.
Composizione cellulare
Cellule del I tipo di Golgi hanno un lungo neurite che esce dalla sostanza grigia come:
Cellule radicolari che generano le fibre radicolari anteriori, esclusive del corno anteriore.
Queste si distinguono in:
Cellule motrici somatiche che danno luogo alle fibre motrici somatiche (per i muscoli
striati). Queste cellule si dividono in motoneuroni (formano con il muscolo innervato
una unit motrice) e motoneuroni (si ritrovano nei fusi neuromuscolari) .

32

Cellule effettrici viscerali che mettono capo ai gangli simpatici (dai quali originano le
fibre postgagliari).
Cellule funicolari generano fibre funicolari (mieliniche) che entrano nei cordoni della sostanza
bianca.
Cellule funicolari dell'apparato intersegmentale danno fibre che vanno in alto o in
basso per collegare tra loro diversi segmenti spinali.
Cellule funicolari dell'apparato di connessione danno fibre che salgono allencefalo.
Cellule del II tipo di Golgi il cui neurite si ramifica nella sostanza grigia e funzionano da
collegamento a breve distanza.

Organizzazione cellulare
Le cellule sono raggruppate in nuclei i quali, estendendosi in pi segmenti spinali, formano colonne
o lamine.
Nuclei del corno anteriore hanno funzione motrice:
I nuclei somatomotori sono situati nella testa del corno dove formano: un gruppo mediale per
linnervazione dei muscoli annessi alla colonna vertebrale; un gruppo laterale che innerva i
muscoli laterali ed anteriori del tronco e degli arti.
I nuclei visceroeffettori occupano la base del corno e vanno a formare:
la colonna intermedia laterale (nel corno laterale), essa da origine alle fibre pregangliari
dellortosimpatico;
le colonne parasimpatiche sacrali, poste nelle regioni sacrali, danno luogo a fibre
pregangliari del parasimpatico sacrale (mettono capo ai gangli pelvici del
parasimpatico).
Nuclei del corno posteriore ha funzione sensitiva; accoglie i nuclei viscerosensistivi e
somatosensitivi cui mettono capo le fibre centrali dei neuroni a T dei gangli spinali.
I nuclei somatosensitivi sono organizzati in:
Colonna intermedia mediale da cui origina il fascio spino-cerebellare ventrale.
Nucleo dorsale da cui origina il fascio spino-cerebellare dorsale.
Il nucleo della testa del corno posteriore da cui origina il lemnisco spinale, composto
dai fasci spino-talamici anteriore e laterale e dal fascio spino-tettale.
Il nucleo reticolare spinale (formazione reticolare del midollo spinale) da cui originano
fibre a funzione associativa intersegmentale.
Il nucleo della sostanza gelatinosa da cui originano fibre a funzione associativa
intersegmentale.
La colonna delle cellule postero-marginali da cui originano fibre a funzione
associativa intersegmentale.
Archi riflessi spinali sono fibre capaci di influenzare direttamente sia le cellule motrici somatiche
sia le effettrici viscerali. Sono costituiti ciascuno da un neurone a T di un ganglio spinale e da una
cellula radicolare del midollo spinale in sinapsi tra loro: archi riflessi spinali semplici.
Nella maggior parte dei casi tra il neurone a T e la cellula radicolare sono interposti neuroni
associativi che hanno il compito di moderare i segnali che attraversano gli archi riflessi.
SOSTANZA BIANCA forma in ciascun antimero tre cordoni (anteriore, laterale e posteriore); nella
parte mediana vi inoltre la commessura bianca.
Essa formata da fibre mieliniche che decorrono (con direzione ascendente o discendente) entro i
cordoni (funicoli) formando dei fasci (fibre funicolari). Queste possono essere endogene o esogene.

33

Le fibre della commessura bianca sono dette commessurali. Ci sono infine le fibre radicolari
(anteriori e posteriori) che originano dai nuclei delle corna anteriori o posteriori.
FASCI DEI CORDONI del midollo spinale possono essere ascendenti, discendenti o a funzione
associativa intersegmentale: i discendenti terminano nel corno anteriore; gli ascendenti originano
dal corno posteriore.
Fasci del cordone anteriore
Fascio fondamentale anteriore ha funzione associativa intersegmentale; nasce e mette capo al
corno anteriore.
Fascicolo longitudinale mediale discendente fino alla regino cervicale, poi diviene a funzione
associativa intersegmentale; origina dalla callotta del mesencefalo e termina nel corno anteriore
della regione cervicale.
Fascio piramidale diretto discendente, origina dalla corteccia cerebrale eterolaterale e si
estingue a livello toracico.
Fascio tetto-spinale anteriore discendente , origina dalla lamina quadrigemina del mesencefalo
e si estingue a livello cervicale.
Fascio vestibolo-spinale anteriore discendente, origina dai nuclei vestibolari del midollo
allungato e termina nella parte cervicale.
Fascio reticolo-spinale anteriore discendente, origina dalla formazione reticolare del
mesencefalo e del ponte.
Fascio rubro-spinale anteriore discendente, origina dal nucleo rosso ed limitato alla regione
cervicale.
Fascio olivo-spinale discendente, origina dal nucleo olivare inferiore.
Fascio spino-olivare ascendente, si porta al nucleo olivare inferiore.
Fascio spino-talamico anteriore ascendente, si porta al nucleo ventrale posteriore del talamo.
Fasci del cordone laterale
Fascio fondamentale laterale a funzione associativa intersegmentale.
Fascio piramidale crociato discendente, origina dalla corteccia cerebrale dellarea motrice
primaria eterolaterale.
Fascio reticolo-spinale laterale discendente, origina dalla formazione reticolare del bulbo.
Fascio rubro-spinale laterale discendente, origina dal nucleo rosso.
Fascio tetto-spianale laterale discendente, origina dalla lamina quadrigemina del mesencefalo.
Fascio vestibolo-spinale laterale discendente, origina dai nuclei vestibolari del bulbo.
Fascio spino-talamico laterale ascendete, termina nei nuclei talamici eterolaterali.
Fascio spino-tettale ascendente, termina alla lamina quadrigemina del mesencefalo.
Lemnisco viscerale un insieme di fascetti ascendenti, mettono capo al talamo, alla formazione
reticolare del tronco cerebrale ed allipotalamo.
Fascio spino-cerebellare dorsale ascendente.
Fascio spino-cerebellare ventrale ascendente, termina alla corteccia cerebellare del
paleocerebello.
* I fasci spino-talamico anteriore e laterale ed il fascio spino-tettale formano il lemnisco spinale.
Fasci del cordone posteriore
Fascio fondamentale posteriore a funzione associativa intersegmentale del coro posteriore.
Fascicolo gracile ascendente, termina al nucleo del fascicolo gracile nel bulbo.

34

Fascicolo cuneato ascendente, mette capo al nucleo del fascicolo cuneato nel bulbo.
Fascicolo ovale cede fibre al corno posteriore da C7 in gi. costituito dai rami discendenti di
divisione delle fibre radicolari posteriori; i rami ascendenti delle quali sono entrati nel fascicolo
gracile o nel fascicolo cuneato.
Fascio a virgola costituito dai rami discendenti di divisione delle fibre radicolari posteriori; i
rami ascendenti delle quali sono entrati nel fascicolo gracile o nel fascicolo cuneato.

MIDOLLO ALLUNGATO O BULBO


Compreso tra il midollo spinale ed il ponte; il limite inferiore dato dal colletto del bulbo (tra
lemergenza del primo nervo spinale ed il 12 nervo encefalico), quello superiore il solco bulbopontino. Ha forma troco conica ed situato tra il foro occipitale e le prime due vertebre cervicali.
La faccia anteriore presenta la fessura mediana obliterata dalla decussazione delle piramidi; ai
lati di questa ci sono due sporgenze dette piramidi.
La faccia laterale presenta di lato al solco laterale anteriore il cordone laterale che nella parte alta
si espande in un rilievo, loliva.
La faccia posteriore presenta una parte libera inferiore con al centro il solco mediano posteriore,
ai lati del quale vi sono i cordoni posteriori; questi si espandono nella clava (dove il fascicolo
gracile) e nel tubercolo cuneato (dove il fascicolo cuneato); la superficie superiore ventricolare
rappresenta la parte inferiore del pavimento del quarto ventricolo.
Costituzione interna del bulbo
Si considerano 5 sezioni trasversali condotte dal basso verso lalto.
PRIMA sezione passante per lestremit inferiore del bulbo.
La sostanza grigia presenta:
Nucleo del nervo accessorio spinale nel corno anteriore.
Radice discendente del nervo trigemino nel corno posteriore.
Nucleo della radice discendente del nervo trigemino.
La sostanza bianca presenta:
Lateralmente
Fascio piramidale crociato
Fascio reticolo-spinale laterale
Fascio rubro-spinale laterale
Fascio spino-tettale
Fascio spino cerebellare ventrale
Fascio spino-talamico laterale
Fascio vestibolo-spinale laterale
Fascio tetto-spinale laterale

35

Anteriormente
Fascio piramidale diretto
Fascio spino-talamico anteriore
Fascio spino-olivare
Fascio olivo-spinale
Fascio tetto-spinale anteriore
Fascio rubro-spinale anteriore
Fascio reticolo-spinale anteriore
Fascicolo longitudinale mediale
Fascio vestibolo-spinale anteriore
Posteriormente
Fascio spino-cerebellare dorsale
Fascicolo gracile
Fascicolo cuneato
SECONDA sezione passante per la decussazione delle piramidi.
La sostanza grigia presenta:
Nucleo del fascicolo gracile
Nucleo del fascicolo cuneato
Radice discendente del nervo trigemino
Nucleo della radice discendente del nervo trigemino
La sostanza bianca presenta:
Lateralmente
Fascio piramidale crociato
Fascio rubro-spinale
Fascio tetto-spinale laterale
Anteriormente
Fascio spino-cerebellare ventrale
Fascio olivo-spinale
Fascio spino-olivare
Lemnisco spinale
Fascio piramidale diretto
Posteriormente
Fascicolo gracile
Fascicolo cuneato
Fascio spino-cerebellare dorsale

TERZA sezione passante per la clava ed il tubercolo cuneato.


La sostanza grigia presenta:
Radice discendente del nervo trigemino
Nucleo della radice discendente del nervo trigemino

36

Nucleo del fascicolo gracile


Da questi originano fibre che formano il lemnisco mediale; partono dalla parte posteriore e si
dirigono in avanti (fibre arciformi interne) e nei pressi del canale centrale si incrociano
(incrociamento dei lemnischi).
Nucleo del fascicolo cuneato
Nucleo del nervo accessorio del vago
Nucleo del nervo ipoglosso
Nucleo del cordone laterale
La sostanza bianca presenta:
Lateralmente
Fascio rubro-spinale
Fascio tetto-spinale
Anteriormente
Fascio spino-cerebellare ventrale
Fascio olivo-spinale
Fascio spino-olivare
Fascio piramidale
QUARTA sezione passante per la parte inferiore del pavimento del quarto ventricolo.
La sostanza grigia presenta (qui diffusa):
Radice discendente del nervo vestibolare
Radice discendente del nervo trigemino
Nucleo della radice discendente del nervo trigemino
Nucleo del nervo ipoglosso
Nucleo intercalato
Nucleo motore dorsale del nervo vago
Nucleo vestibolare inferiore
Nucleo del fascicolo solitario
Nucleo salivatorio inferiore
Nucleo ambiguo

La sostanza bianca presenta (con cordoni non delimitati):


Lateralmente
Fascio rubro-spinale
Fascio tetto-spinale laterale
Fascio spino-cerebellare ventrale
Lemnisco spinale
Anteriormente
Fascio piramidale
Lemnisco mediale
Troviamo inoltre delle formazioni sparse quali:
Peduncolo cerebellare inferiore

37

Formazione reticolare si trova nella callotta del midollo allungato (che la parte retrostante i
fasci piramidali ed il nucleo olivare inferiore); si divide nelle zone mediana, mediale e laterale.
Nucleo olivare inferiore, presenta come sistemi afferenti: fascio spino-olivare ed il fascio
centrale della callotta. Come sistemi efferenti: fibre olivo-cerebellari ed il fascio olivo-spinale.
Paraoliva ventrale
Nucleo arcuato
QUINTA sezione passante poco al di sotto del ponte (presenta strutture simili alla precedente).
La sostanza grigia presenta (qui diffusa):
Radice discendente del nervo trigemino
Nucleo della radice discendente del nervo trigemino
Nucleo del nervo ipoglosso
Nucleo vestibolare laterale
Nucleo vestibolare superiore
Nucleo vestibolare mediale
Nucleo cocleare dorsale
Nucleo cocleare ventrale
Nucleo dellala cinerea
Nucleo ambiguo
La sostanza bianca presenta (con cordoni non delimitati):
Lateralmente
Lemnisco spinale
Fascio rubro-spinale
Fascio tetto-spinale laterale
Fascio spino-cerebellare ventrale
Anteriormente
Lemnisco mediale
Fascio piramidale
Posteriormente
Fascio longitudinale mediale
Fascio longitudinale dorsale

PONTE
compreso tra il bulbo ed i peduncoli cerebrali del mesencefalo; il limite con il bulbo dato dal
solco bulbo-pontino, quello con il mesencefalo dal solco pontino. Ha forma circa cubica; la faccia
anteriore in rapporto con il clivo mentre la posteriore in rapporto con il cervelletto, con
interposto il quarto ventricolo. Sui lati si continua con i peduncoli cerebellari medi, mentre i
peduncoli superiori delimitano la parte superiore della superficie ventricolare.
Costituzione interna
In sezione trasversale esso presenta una parte anteriore detta piede ed una posteriore, la callotta.

38

PRIMA sezione condotta per la parte inferiore del ponte. Si notano postero-lateralmente i peduncoli
cerebellari inferiori.
Piede del ponte
Fasci piramidali, destro e sinistro
Nuclei basilari del ponte, diversi ammassi di sostanza grigia in modo sparso.
Callotta del ponte
Presenta nella parte mediana il rafe del ponte ai alti del quale troviamo la formazione reticolare.
Sostanza grigia:
Nuclei vestibolari mediale e laterale
Nucleo del nervo abducente
Nucleo del nervo faciale
Nucleo lacrimatorio
Nucleo salivatorio superiore
Nucleo della radice discendente del nervo trigemino
Nucleo cocleare ventrale e dorsale
Sostanza bianca:
Lemnisco mediale
Lemnisco laterale
Lemnisco spinale
Fascio spino-cerebellare ventrale
Fascio tetto-spinale laterale
Fascio rubro-spinale
Fascio centrale della callotta
Fascio longitudinale mediale e dorsale
SECONDA sezione passante per la parte superiore del ponte. Non vi sono pi i peduncoli cerebellari
inferiori ma si riscontrano i peduncoli cerebellari medi, inoltre ai lati del quarto ventricolo i
peduncoli cerebellari superiori.
Piede del ponte
Sezione simile alla precedente, con la differenza che i fasci piramidali risultano scomposti per
laddentrarsi in essi dei nuclei basilari e delle fibre trasverse del ponte.
Callotta del ponte
Sostanza grigia:
Nucleo motore del nervo trigemino (o masticatorio)
Nucleo sensitivo principale del nervo trigemino, i fasci originati da questo e quelli originati
dai nuclei delle radici discendente e mesencefalica del nervo trigemino formano il lemnisco
trigeminale.
Nucleo del lemnisco laterale
Sostanza bianca:

39

Lemnisco trigeminale, costituito dalle fibre che originano dal nucleo sensitivo principale del
nervo trigemino e dalle fibre dei nuclei delle radici mesencefalica e discendente del nervo
trigemino.
Lemnisco laterale
Lemnisco mediale
Lemnisco spinale
Fascio longitudinale dorsale
Fascio tetto-spinale laterale
Fascio rubro-spinale

MESENCEFALO
formato dai due peduncoli cerebrali che formano la parte anteriore e dalla lamina quadrigemina
che forma la parte posteriore. I peduncoli sono composti dal piede del peduncolo, dalla sostanza
nera e dalla callotta del peduncolo cerebrale.
I PEDUNCOLI CEREBRALI si dirigono ognuno verso il rispettivo emisfero cerebrale; divergono e
delimitano la fossa interpeduncolare, occupata dalla sostanza perforata posteriore. Questi sono in
rapporto con la lamina quadrilatera dello sfenoide anteriormente e sui lati con il foro ovale.
I peduncoli sono percorsi trasversalmente da uno strato di sostanza grigia (scura per la presenza di
melanina), la sostanza nera formata da cellule fittamente stipate; essa riceve fibre pallido-nigre e
cortico-nigre, mentre il principale sistema efferente il fascio nigro-striato.
La parte anteriore alla sostanza nera il piede del peduncolo cerebrale, mentre quella posteriore la
callotta del peduncolo cerebrale.
Il piede formato da sostanza bianca:
Fascio cortico-pontino temporale e frontale
Fascio piramidale
Fibre cortico-nigre
Fibre pallido-nigre
Fascio peduncolare trasverso
La callotta di ogni peduncolo fusa con la eterolaterale a formare una struttura unica, la callotta
del mesencefalo.
LA LAMINA QUADRIGEMINA (o tetto) posta in profondit tra cervelletto ed emisferi cerebrali;
superiormente prende rapporto con la parte posteriore dei talami. Essa presenta quattro rilievi: due
superiori, i tubercoli quadrigemini superiori (dx e sx); e due inferiori i tubercoli quadrigemini
inferiori (dx e sx). Lateralmente ai superiori vi il corpo genicolato laterale, mentre lateralmente
agli inferiori vi il corpo genicolato mediale; tubercolo e corpo genicolato sono collegati dai
rispettivi bracci quadrigemini.
* Linterno della lamina quadrigemina e della callotta del peduncolo analizzato in due sezioni
trasversali del mesencefalo.
PRIMA sezione passante per i tubercoli qudrigemini inferiori.
Callotta mesencefalica
Sostanza grigia centrale:
Nucleo del nervo trocleare

40

Nucleo della radice mesencefalica del nervo trigemino


Sostanza bianca:
Lemnisco mediale
Lemnisco trigeminale
Lemnisco spinale
Fascio rubro-spinale
Fascio tetto-spinale laterale
Fascio centrale della callotta
fascicolo longitudinale dorsale
Lamina quadrigemina
Ciascun tubercolo quadrigemino inferiore formato da un nucleo centrale di sostanza grigia
circondata da sostanza bianca. A livello del tubercolo quadrigemino inferiore transita il lemnisco
laterale per portarsi al corpo genicolato mediale; un parte di tali fibre si portano al nucleo
centrale, insieme alle:
fibre cortico-tettali
fascio spino-tettale
I sistemi efferenti da tale nucleo sono:
fibre tetto-genicolate
fibre tetto-spinali
fibre tetto-bulbari
fibre tetto-pontine
fibre tetto-cerebellari

SECONDA sezione passante per i tubercoli quadrigemini superiori.


Callotta mesencefalica
Nucleo rosso si estende dai tubercoli quadrigemini superiori fin sotto al diencefalo; appare come un
voluminoso nucleo posto tra il rafe della callotta del mesencefalo ed il lemnisco mediale.
formato da una parte inferiore, magnicellulare e da una parte superiore detta parvicellulare.
Presenta come sistemi afferenti:
fibre cortico-rubre
fibre pallido-rubre
fascio cerebello-rubro
I sistemi efferenti dal nucleo rosso sono:
fascio rubro-spinale
fibre rubro-reticolari
fascio rubro-talamico
La parte di callotta compresa tra i due nuclei rossi presenta la decussazione fontaniforme data
dallincrociamento dei due fasci tetto-spinali mediali; in avanti troviamo invece la decussazione
del Forel, data dallincrociamento dei due fasci rubro-spinali.
Lateralmente al nucleo rosso troviamo il lemnisco mediale.

41

Troviamo inoltre nella sostanza grigia centrale:


nucleo interpeduncolare
nuclei somatomotori (centrale e principale) del nervo oculomotore
nucleo visceroeffettore del nervo oculomotore
Allestremit superiore della callotta troviamo il nucleo della commessura posteriore ed il nucleo
interstiziale del fascicolo longitudinale mediale dai quali origina il fascicolo longitudinale
mediale.
Lamina quadrigemina
Ciascun tubercolo quadrigemino superiore formato da una serie di strati di sostanza bianca e
sostanza grigia. Anteriormente a questi vi il nucleo pretettale.
I sistemi afferenti sono:
fibre ottiche
fibre cortico-tettali
fibre del fascio spino-tettale
I sistemi efferenti sono:
fibre tetto-spinali (formano la decussazione fontaniforme)
fascio tetto-spinale anteriore e laterale
fibre tetto-bulbari
fibre tetto pontine
fibre tetto-cerebellari

CERVELLETTO
situato dietro al bulbo e al ponte dai quali separato dal quarto ventricolo.
Ha forma ellissoidale e presenta una parte centrale allungata sagittalmente detta verme e due parti
laterali espanse che sono gli emisferi cerebellari. Esso presenta una faccia superiore ed una inferiore
separate dalla circonferenza; questa mostra anteriormente lilo, ai lati del quale troviamo i flocculi,
superiormente a questi vi sono i peduncoli cerebellari. La faccia superiore percorsa nella parte
mediana dal verme superiore, ed in rapporto con il tentorio del cervelletto; la faccia inferiore
presenta una depressione detta vallecula nel cui fondo vi il verme inferiore.
La superficie del cervelletto presenta dei solchi pi o meno profondi che lo suddividono in: lamelle,
lamine e lobuli; i solchi pi rilevanti sono il solco orizzontale (che decorre lungo la circonferenza)
ed il solco primario (che decorre sulla faccia superiore). La parte davanti al solco primario il lobo
anteriore, quella dietro a tale solco il lobo posteriore.
Lobuli del verme superiore sono dallavanti allindietro:
lingula
lobulo centrale
culmine del monticello
declive del monticello
folium.

42

Lobuli della faccia superiore sono posti di lato a quelli del verme:
frenulo della lingula
ala del lobulo centrale
lobulo quadrangolare
lobulus simplex
lobulo semilunare superiore
Lobuli del verme inferiore sono dallindietro in avanti:
tuber vermis
piramide
uvula
nodulo
Lobuli della faccia inferiore sono dallindietro in avanti:
lobulo semilunare inferiore
lobulo digastrico
tonsilla
flocculo
Peduncoli cerebellari superiori lo collegano al mesencefalo; vanno dalla parte alta dellilo al
contorno inferiore della lamina quadrigemina. In alto sono collegati tra loro da un velo di sostanza
bianca detto velo midollare anteriore.
I sistemi afferenti che passano a questo livello sono:
fascio spino-cerebellare ventrale
fibre trigemino-cerebellari
fibre tetto-cerebellari
I sistemi efferenti sono:
fascio cerebello-rubro
fibre cerebello-talamiche
fascicolo uncinato
Peduncoli cerebellari medi occupano le parti laterali dellilo e si continuano direttamente nel
ponte. Esso interamente costituito dal sistema afferente delle fibre ponto-cerebellari.
Peduncoli cerebellari inferiori sono uniti ai medi e posti infero-medialmente ad essi; originano
dallilo e si portano alla faccia posteriore del bulbo. Sul contorno posteriore teso il velo midollare
posteriore.
I sistemi afferenti che vi transitano sono:
Fascio spino-cerebellare dorsale
Fibre bulbo-cerebellari
Fibre trigemino-cerebellari
Fibre olivo-cerebellari
Fibre reticolo-cerebellari
Fascio vestibolo-cerebellare
Come fibre efferenti accoglie il fascio cerebello-vestibolare.
INTERNAMENTE presenta:
La corteccia cerebellare che copre lintera parte esterna, composta esternamente dallo strato
molecolare, che accoglie le cellule stellate, le fibre rampicanti e le fibre parallele; seguito dallo
strato delle cellule del Purkinje ed infine lo strato dei granuli.

43

Il corpo midollare occupa la parte centrale e manda numerose propaggini ramificate verso
lesterno (albero della vita). Esso formato dai sistemi di fibre afferenti alla corteccia e dalle fibre
efferenti che vanno dalla corteccia ai nuclei del cervelletto; troviamo inoltre le fibre di associazione
intracerebellare (fibre arcuate e fibre a ghirlanda).
I nuclei del cervelletto sono accolti nella profondit del corpo midollare, essi sono quattro per lato:
nucleo del tetto (del fastigio)
nucleo globoso
nucleo embiliforme
nucleo dentato (oliva cerebellare).
Il cervelletto viene suddiviso in tre parti:
ARCHICEREBELLO corrisponde alla parte anteriore ed dato dal nodulo e dai flocculi (lobulo
flocculo-nodulare). A esso mette capo il fascio vestibolo-cerebellare. Dal nucleo del tetto posto
in esso originano il fascio cerebello-vestibolare ed il fascicolo uncinato.
PALEOCEREBELLO corrisponde al lobo anteriore del cervelletto. Dai nuclei globoso ed
embiliforme situati al suo interno originano fibre che si portano al fascio cerebello-rubro.
Riceve i seguenti sistemi afferenti:
Fascio spino-cerebellare dorsale e ventrale
Fibre olivo-cerebellari
Fibre bulbo-cerebellari
Fibre trigemino-cerebellari
Fibre reticolo-cerebellari
Fibre tetto-cerebellari
NEOCEREBELLO corrisponde al lobo posteriore. Esso connesso con le aree motrici della
corteccia cerebrale; le fibre afferenti sono quelle della via cortico-ponto-cerebellare. Dal
nucleo dentato originano le fibre cerebello-talamiche e le fibre della via cerebello-rubrotalamica.

DIENCEFALO
Deriva dal prosencefalo che si differenzia nel diencefalo e nel telencefalo (cranialmente). Il
diencefalo presenta quattro regioni di accrescimento: lepitalamo, il talamo, lipotalamo ed il
subtalamo.
TALAMO consta di una massa di sostanza grigia (organizzata in diversi nuclei) che prospetta verso
il terzo ventricolo. Presenta della sostanza bianca: peritalamica lamina midollare esterna, posta
lateralmente e lo strato zonale posto cranialmente; intratalamica, lamina midollare interna. Il polo
anteriore si trova sul piano mediano, il polo posteriore (pulvinar) si estende oltre il terzo ventricolo.
Lateralmente si trova la lamina midollare esterna che lo separa dal nucleo lenticolare; la superficie
mediale la parte superiore della parete laterale del terzo ventricolo, a questo livello si trova inoltre
ladesione intertalamica.
I peduncoli del talamo sono i vari sistemi di fibre che collegano il talamo alla corteccia cerebrale
(radiazione talamica). Si dividono in: anteriore (per il lobo frontale), superiore (per le aree motrici e
sensitive), posteriore (per il lobo occipitale) ed inferiore (per il lobo temporale).
Nuclei talamici

44

Il talamo diviso dalla lamina midollare interna (a forma di Y) in tre zone che delimitano i diversi
gruppi di nuclei. Questi proiettano e ricevono fibre dalla corteccia cerebrale.
Corpo genicolato mediale posto nella parte posteriore del talamo, riceve la via acustica. Presenta:
Nucleo ventrale riceve le fibre del braccio quadrigemino inferiore.
Nucleo dorsale
Corpo genicolato laterale posto nella parte posteriore del talamo, tra corpo genicolato mediale e
pulvinar, comprende il nucleo genicolato laterale che riceve le fibre del tratto ottico.
Nuclei anteriori si trovano tra i bracci della Y; ricevono il fascio mammillo-talamico.
Nucleo antero-ventrale
Nucleo antero-mediale
Nucleo antero-dorsale
Nuclei laterali divisi poi in dorsali e ventrali.
Laterali dorsali
Nucleo dorsale laterale
Nucleo posteriore laterale
Pulvinar (con i nuclei mediale, laterale ed inferiore)
Laterali ventrali
Nucleo ventrale anteriore connesso con il corpo striato.
Nucleo ventrale posteriore riceve il lemnisco mediale, il fascio spino-talamico ed il lemnisco
trigeminale.
Complesso nucleare ventrale laterale
Nuclei mediali, posti medialmente alla lamina midollare interna
Nucleo mediale dorsale, diviso in una porzione antero-mediale (che riceve fibre olfattive e
dallamigdala) e in una postero-laterale (che riceve fibre dal globo pallido)
Nuclei intralaminari posti nella lamina midollare interna
Anteriori
Nucleo centrale mediale
Nucleo paracentrale
Nucleo centrale laterale
Posteriori
Nucleo centro-mediano
Nucleo parafascicolare
Nucleo reticolare posto lateralmente alla lamina midollare esterna; attraversato da fasci che vanno
dalla corteccia al talamo e viceversa, questi gli donano un aspetto reticolare. Riceve fibre
collaterali dei fasci che lo attraversano.
Nuclei della linea mediana
Nucleo romboide
Nucleo reuniente
Nuclei parateniali
Nucleo paraventricolare

45

SUBTALAMO
Situato tra il talamo e la callotta del mesencefalo, del quale accoglie la parte superiore della
sostanza nera e del nucleo rosso.
Il nucleo della zona incerta situato tra la parte ventrale della lamina midollare esterna ed il
peduncolo cerebrale. Esso d origine a fibre che vanno al nucleo olivare inferiore (tramite il fascio
centrale della callotta); intercalato nella via cortico-strio-pallido-ipotalamo-olivo-spinale.
Il nucleo del campo del Forel posto medialmente al nucleo della zona incerta. Riceve fibre dal
nucleo lenticolare; d origine a fibre per la formazione reticolare del mesencefalo.
Il nucleo pregenicolato riceve afferenze dalla retina, dalla aree visive corticali e dal cervelletto.
Il nucleo subtalamico si trova in contatto con la capsula interna ed in connessione con il corpo
striato e con il globo pallido.

EPITALAMO
situato nella parte posteriore della volta del terzo ventricolo.
Il trigono dellabenula si trova tra il pulvinar, lepifisi e la parte posteriore del terzo ventricolo.
Accoglie il nucleo dellabenula.
La stria midollare decorre orizzontalmente lungo il margine superiore del talamo; costituita da
fibre nervose della via olfattiva che provengono dal nucleo amigdaloideo seguendo la tenia
semicircolare. Mette capo al nucleo dellabenula.
I nuclei dellabenula si trovano posteriormente allangolo dorso-mediale del talamo ed inferomedialmente alla stria midollare. Presenta i nuclei mediale e laterale; tali nuclei sono connessi con
quelli eterolaterali dalla commessura abenulare. D origine al fascicolo retroflesso (abenulointepeduncolare).
Epifisi (o ghiandola pineale) si trova al di sotto dello splenio del corpo calloso, tra i due tubercoli
quadrigemini superiori. Superiormente presenta la commessura abenulare dalla quale si diparte un
fascetto di fibre (labenula) dirette alla parte mediale del talamo. Le sue cellule dette pinealociti
secernono lormone melatonina.
La commessura posteriore un cordone bianco posto sotto la base dellepifisi, che decorre
trasversalmente tra il mesencefalo ed il diencefalo. Presenta: il nucleo interstiziale della
commessura posteriore, i nuclei dorsali della commessura posteriore ed il nucleo interstiziale.
I nuclei paraventricolari sono situati appena sotto lependima del terzo ventricolo. Questi nuclei
proiettano sullamigdala e sullippocampo; ricevono fibre dallipotalamo e dallippocampo.

IPOTALAMO

46

Si estende antero-posteriormente dalla lamina terminale ad un piano verticale passante subito dietro
i corpi mammillari; verticalmente dal solco ipotalamico alla faccia esterna del pavimento del quarto
ventricolo. Lateralmente vi sono il subtalamo e la capsula interna; posteriormente si continua con la
callotta del mesencefalo e superiormente vi il talamo.
Lipotalamo presenta i seguenti nuclei principali:
Nucleo sopraottico
Nucleo paraventricolare
Nucleo tuberale
Nucleo mammillare
Nucleo posteriore
Nucleo dorso-mediale
Nucleo ventro-mediale
Connessioni afferenti vengono: dal nucleo del fascio solitario, afferenti somatiche lemniscali,
proiezioni dalla formazione reticolare e dalla corteccia del sistema limbico.
Connessioni efferenti comprendono le vie reciproche delle afferenti. Dal nucleo mammillare
originano: il fascio mammillo-talamico ed il fascio mammillo-tegmentale.
I corpi mammillari sono due rilievi emisferici posti nella fossa interpeduncolare. Ognuno presenta
al suo interno il nucleo mammillare, avvolto da fibre provenienti dal fornice.
Il tuber cinereum una formazione conica posta tra i corpi mammillari ed il chiasma ottico; la
parte inferiore si continua nellinfundibolo che si collega continua nel peduncolo ipofisario.

TELENCEFALO
costituito dai due emisferi cerebrali congiunti in profondit dal corpo calloso ed in basso dal
diencefalo e dal mesencefalo; cranialmente sono separati dalla scissura interemisferica.
LA CORTECCIA CEREBRALE forma la parte esterna del telencefalo con uno spessore variabile.
Lisocorteccia del neopallio presenta sei strati cellulari, che dalla superficie sono:
1:
Strato molecolare composto da cellule orizzontali
2:
Strato granulare esterno composto da cellule piramidali piccole
3:
Strato delle cellule piramidali grandi esterne
4:
Strato granulare interno composto da cellule piramidali piccole
5:
Strato delle cellule piramidali grandi interne
6:
Strato delle cellule polimorfe

47

SCISSURE E LOBI, dove non specificato ci si riferisce alla faccia laterale.


La scissura laterale (del Silvio) presenta un ramo anteriore ed uno ascendente (diretti
cranialmente) ed un ramo posteriore (diretto posteriormente); essi delimitano la fossa laterale
nella cui profondit si trova il lobo dellinsula. Nella faccia inferiore arriva fino alla sostanza
perforata anteriore.
La scissura centrale (del Rolando) origina dal rapo posteriore della scissura laterale e si porta
in alto per continuarsi poi (oltre il margine superiore) nella faccia mediale.
Lincisura perpendicolare esterna discende dal margine superiore.
La scissura del cingolo (faccia mediale) la parte superiore della scissura limbica e decorre
parallelamente al corpo calloso.
La scissura perpendicolare interna (o parieto-occipitale) (faccia mediale), in alto si continua
con lincisura perpendicolare esterna ed in basso con la scissura calcarina.
La scissura calcarina (faccia mediale) inizia dal polo occipitale e termina dietro lo splenio del
corpo calloso.
La scissura collaterale (faccia inferiore) origina dal margine anteriore del polo temporale e si
porta fino al polo occipitale.

Il lobo frontale si estende davanti alla scissura centrale ed delimitato inferiormente dalla
scissura laterale.
o solco frontale superiore
o solco frontale inferiore che si continuano indietro nel
o solco precentrale
circonvoluzione frontale superiore
circonvoluzione frontale media
circonvoluzione frontale inferiore
circonvoluzione frontale ascendente (o precentrale)
circonvoluzioni frontale interna (faccia mediale)
Superficie orbitale del lobo frontale (faccia inferiore)
o Solco olfattivo
o Solco orbitale
giro retto
circonvoluzione orbitale mediale
circonvoluzione orbitale media
circonvoluzione orbitale laterale
Il lobo parietale si trova dietro la scissura centrale e sopra la scissura laterale.
o solco postcentrale
o solco intraparietale
circonvoluzione parietale ascendente (o postcentrale)
circonvoluzione parietale superiore (sopra il solco intraparietale)
circonvoluzione parietale inferiore (sotto il solco intraparietale)
Il lobo quadrilatero rappresenta la porzione mediale del lobo parietale.
Il lobo occipitale situato dietro i lobi parietale e temporale. Nella faccia mediale rappresentato
dal cuneo, tra la scissura perpendicolare interna e la scissura calcarina.
o solco occipitale superiore
o solco occipitale medio
circonvoluzione occipitale superiore
circonvoluzione occipitale media

48

circonvoluzione occipitale inferiore


Il lobo temporale posto la di sotto della scissura laterale.
o Solco temporale superiore
o Solco temporale medio
o Solco temporale inferiore (faccia inferiore)
Circonvoluzione temporale superiore
Circonvoluzione temporale media
Circonvoluzione temporale inferiore (sul margine infero-laterale)
Lobulo fusiforme (faccia inferiore)
Circonvoluzione dellippocampo
Il lobo dellinsula ha forma triangolare con apice in basso, delimitato dal solco circolare.
Presenta tre giri brevi dellinsula e superiormente occupata dal giro lungo dellinsula.
Il lobo limbico dato dalla circonvoluzione del cingolo compresa tra la scissura omonima ed il
corpo calloso, circondando cranialmente questultimo.
AREE CORTICALI
Lobo frontale
Area 4 larea motrice primaria, vi origina il fascio piramidale; occupa la circonvoluzione
frontale ascendente.
Area 4s larea soppressoria, inibisce larea 4.
Area 6 larea motrice secondaria, vi originano le fibre cortico-nigre e cortico-rubre ed il fascio
cortico-pontino frontale. Si trova nella circonvoluzione frontale inferiore.
Area 8 larea oculocefalogira.
Aree 9, 10, 11, 12 sono aree associative dette della corteccia prefrontale. Si trovano nella
parte anteriore delle facce laterale e mediale del lobo frontale.
Aree 13, 14 sono aree associative, poste sulla superficie orbitale del lobo frontale.

Lobo parietale
Aree 1, 2, 3 costituiscono larea sensitiva primaria; occupano la circonvoluzione parietale
ascendente.
Aree 5, 7 di integrazione, compongono larea sensitiva secondaria.
Lobo occipitale
Area 17 larea visiva primaria, riceve la radiazione ottica proveniente dal corpo genicolato
laterale. Posta sulla faccia mediale del lobo occipitale, presso la scissura calcarina.
Area 18, 19 rappresentano larea visiva secondaria che sede della memoria visiva. Sono
concentriche alla 17.
Area 39 il centro verbo-visivo.
Lobo temporale
Aree 41, 42 costituiscono larea acustica primaria; si trovano sulla circonvoluzione temporale
trasversa.
Area 22 larea acustica secondaria; occupa la circonvoluzione temporale superiore.
Lobo limbico

49

Sulla circonvoluzione del cingolo vi sono le aree 23, 24, 26, 29, 30, 31, 33 che ricevono fibre dai
nuclei anteriori del talamo; sono deputate alle funzioni mnemoniche, olfattiva e gustativa.

NUCLEI DEL TELENCEFALO


CORPO STRIATO
Nucleo caudato ha forma semiellittica, medialmente adiacente al talamo.
La testa la parte antero-superiore che forma il pavimento e la parete laterale del terzo
ventricolo; in rapporto superiormente con il corpo calloso.
Il corpo pi sottile ed incurvato, forma il pavimento della parte centrale del terzo
ventricolo; in rapporto superiormente con il corpo calloso.
La coda si incurva in avanti e va a costituire la volta del corno temporale del ventricolo
laterale; si continua nellamigdala.
Nucleo lenticolare posto lateralmente al talamo e infero-lateralmente al nucleo caudato; ha una
forma tetraedrica.
Globo pallido un nucleo di forma triangolare posto lateralmente al talamo con
linterposizione della capsula interna. Esso connesso con larea motrice secondaria. Il
pallido da origine a alle fibre pallido-nigre ed alle fibre pallido-rubre; inoltre il
fascicolo talamico, il fascicolo subtalamico ed il fascicolo pallido-ipotalamico.
Putamen una lamina di sostanza grigia che si trova postero-lateralmente al nucleo
caudato e lateralmente al pallido. Anteriormente connesso tramite strie di sostanza
grigia con la testa del nucleo caudato. Riceve le fibre cortico-striate, fibre nigrostriate, e le fibre ipotalamo-striate. D origine alle fibre strio-pallidali ed allansa
lenticolare.
CLAUSTRO una lamina sottile di sostanza grigia posta tra il putamen medialmente, con
linterposizione della capsula esterna, e la corteccia del lobo dellinsula lateralmente, con
linterposizione della capsula estrema. Invia e riceve fibre dalla corteccia cerebrale.
NUCLEO AMIGADALOIDEO posto in corrispondenza dellestremit anteriore della
circonvoluzione dellippocampo e delluncus dellippocampo; in rapporto posteriormente con la
coda del nucleo caudato. Riceve la stria olfattiva laterale ed da origine alla tenia semicircolare.

SOSTANZA BIANCA DEL TELENCEFALO


Al di sotto della corteccia di ogni emisfero si trova una massa continua di sostanza bianca, detta
centro semiovale; questa si continua con quella eterolaterale per mezzo del corpo calloso, a formare
il centro ovale.
Nella parte basale del telencefalo la sostanza bianca si insinua tra i nuclei basali e forma delle
lamine dette capsule.

50

Queste strutture fanno parte di sistemi di collegamento divisi in: sistemi di associazione, sistemi
commessurali e sistemi di proiezione.
La capsula interna si interpone tra la testa del nucleo caudato ed il talamo, posti medialmente, ed il
nucleo lenticolare, lateralmente. Superiormente si espande nel centro semiovale, nel quale forma la
corona raggiata. Si divide in: un braccio anteriore, un ginocchio, un braccio posteriore, un
segmento retrolenticolare ed una porzione sottolenticolare.
La capsula esterna si trova tra il putamen, medialmente ed il claustro lateralmente.
La capsula estrema compresa tra il claustro e la corteccia del lobo dellinsula.
SISTEMI DI ASSOCIAZIONE collegano zone diverse della corteccia del medesimo emisfero.
Sistemi di associazione brevi collegano zone vicine.
Sistemi di associazione lunghi collegano zone di diversi lobi cerebrali.
o Fascicolo longitudinale superiore, collega tra loro i lobi frontale, temporale, parietale ed
occipitale.
o Fascicolo longitudinale inferiore collega i lobi temporale ed occipitale.
o Fascicolo occipito-frontale superiore
o Fascicolo occipito-frontale inferiore
o Fascicolo uncinato congiunge il lobo frontale con il lobo temporale.
o Il cingolo situato nel lobo limbico; collega questultimo con le circonvoluzioni
contigue ad esso.
SISTEMI COMMESSURALI sono i fasci della radiazione callosa, formata dai fasci del corpo
calloso che si addentrano nel centro semiovale.
Tronco del corpo calloso, le fibre irradiano a ventaglio verso la corteccia cerebrale.
Splenio del corpo calloso vi partono fibre che entrate nel centro semiovale si portano al polo
occipitale; formano il forceps major.
Ginocchio del corpo calloso le fibre di questo vanno al polo frontale; formano il forceps minor.
SISTEMI DI PROIEZIONE formano entro il centro semiovale la corona raggiata, che in basso si
continua nella capsula interna.
Il segmento anteriore della corona raggiata (e quindi il braccio anteriore della capsula interna,
che ne la prosecuzione verso il basso) costituito dal: peduncolo anteriore del talamo ed il
fascio cortico-pontino frontale.
Il segmento medio (quindi il ginocchio del corpo calloso ed il braccio posteriore della capsula
interna) consta: del fascicolo piramidale, delle fibre cortico-rubre e del peduncolo medio del
talamo.
Il segmento posteriore (quindi il braccio retrolenticolare della capsula interna) corrisponde al
peduncolo posteriore del talamo.
Il segmento inferiore (quindi il segmento sottolenticolare della capsula interna) consta: del
peduncolo inferiore del talamo e del fascio cortico-pontino temporale.

FORMAZIONI INTEREMISFERICHE
Commessure del telencefalo

51

Il corpo calloso una spessa lamina di sostanza bianca posta tra le facce mediali degli emisferi
cerebrali; si presenta incurvato con concavit inferiore. Presenta una parte posteriore detta
splenio, una media detta corpo ed una anteriore detta ginocchio; questultimo si continua in
basso nel rostro. La faccia superiore coperta dallindusium griseum. La faccia inferiore si
continua lateralmente entro gli emisferi cerebrali, nei quali le sue fibre si espandono nella
radiazione callosa. Forma inoltre le pareti superiori del corno frontale e della cella media dei
ventricoli laterali.
Il fornice una lamina bianca triangolare posta sotto al corpo calloso; connette lippocampo
con i corpi mammillari. La faccia inferiore in rapporto con la tela corioidea del terzo
ventricolo, del quale rappresenta la volta. Nella parte posteriore si estende lateralmente a
formare le gambe del fornice; le quali sono unite da fibre mieliniche, la commessura del fornice,
che scendendo verso il corno di ammone vanno a formare cos la commessura ammonica. Le
gambe si uniscono anteriormente a formare il corpo; proseguendo si dividono di nuovo e
formano le colonne del fornice (fascio ippocampo-mammillare).
La commessura anteriore un cordone bianco teso tra i due emisferi cerebrali in
corrispondenza della parete anteriore del terzo ventricolo, al davanti delle colonne del fornice.
Il setto pellucido
un sottile sepimento verticale mediano teso tra il corpo calloso ed il fornice, nella loro parte
anteriore. Esso formato da sostanza bianca e sostanza grigia; questultima tappezza la cavit del
corno frontale nella quale posta.

FORMAZIONE DELLIPPOCAMPO
un complesso di formazioni poste nella regione ventro-mediale di ciascun lobo temporale,
medialmente al corno temporale del ventricolo laterale.
IPPOCAMPO VENTRALE posto lateralmente alla circonvoluzione dellippocampo, attorno al
solco dellippocampo.
Riceve il fascio temporo-ammonico; i sistemi efferenti convergono sulla fimbria e vanno a
costituire: il fascio ippocampo-mammillare, il fascio olfattivo del corno di ammone e le fibre
della commessura ammonica.
Il corno di ammone (o ippocampo propriamente detto) costituito dalla corteccia della parte
inferiore del solco dellippocampo, posto entro la cavit del corno temporale del ventricolo laterale.
La superficie rivestita da uno strato di sostanza bianca detta alveus. La corteccia consta di tre
strati: molecolare, lucido ed oriens.
La fimbria un nastro bianco che costeggia medialmente il corno di ammone; posteriormente si
continua con la gamba del fornice.
La fascia dentata un nastro grigio posto medialmente al corno di ammone. Corrisponde alla
parete superiore del solco dellippocampo ed costituita da: lo strato molecolare, lo strato
granuloso e dallo strato delle cellule polimorfe.

IPPOCAMPO DORSALE
un sottile strato di sostanza grigia che riveste la faccia superiore del corpo calloso; detto
indusium griseum.

52

VENTRICOLI CEREBRALI
Sono cavit dellencefalo intercomunicanti
Il quarto ventricolo impari e mediano, posto tra il bulbo ed il ponte anteriormente ed il
cervelletto, posteriormente. Presenta due margini, superiore ed inferiore, e quattro angoli.
Il pavimento la parete anteriore di forma romboidale; presenta longitudinalmente il solco mediano.
Il triangolo bulbare presenta ai lati del solco mediano le strie midollari; inoltre vi sono in
ciascuna met, lala bianca interna ed esterna e lala cinerea.
Il triangolo pontino presenta ai lati del solco mediano un rilievo detto colliculus facialis.
La volta, la parete posteriore, costituita da due piani inclinati la cui volta (fastigio) presso lilo
del cervelletto.
Il versante superiore dato dai due peduncoli cerebellari superiori, con il velo midollare
anteriore nel mezzo.
Il versante inferiore costituito dal velo midollare posteriore, cui fa seguito in basso la
membrana tectoria.
La tela corioidea mostra sulla faccia anteriore (rivolta verso la cavit) i plessi corioidei, divisi in
mediali e laterali; questi ultimi hanno la forma di . Presso lestremit inferiore vi il foro del
Magendie che collega il quarto ventricolo allo spazio sottoaracnoidale.
Lacquedotto cerebrale percorre il mesencefalo dal basso verso l'alto, decorrendo lungo il piano
mediano nella parte di confine tra i peduncoli cerebrali e la lamina quadrigemina; mette in
comunicazione il quarto ventricolo con il terzo ventricolo.
Il terzo ventricolo una cavit impari e mediana interposta tra il talamo e l'ipotalamo di un lato e
quelli eterolaterali, al di sotto del corpo calloso e del fornice. Comunica con l'acquedotto cerebrale,
e con i ventricoli laterali tramite i fori interventricolari.
Il terzo ventricolo ha la forma di un imbuto ad apice inferiore.
Ciascuna parete laterale percorsa longitudinalmente dal solco ipotalamico; anteriormente
troviamo il foro interventricolare.
La parete posteriore presenta in alto la base dellepifisi, al di sotto della quale vi la
commessura posteriore, inferiormente alla quale vi lorifizio superiore dellacquedotto
cerebrale.
La parete anteriore composta in alto dalle colonne del fornice unite dalla commessura
anteriore; al di sotto di questultima la parete formata dalla lamina terminale.
Il pavimento presenta nella parte anteriore due cunicoli: il recesso ottico ed il recesso
infundibolare. Inferiormente contiguo alla sostanza perforata posteriore ed ai corpi
mammillari.
La volta costituita dalla lamina corioidea, applicata alla faccia inferiore della tela corioidea
del terzo ventricolo.
I ventricoli laterali sono due e circondano al di sopra, indietro ed in basso il talamo ed il nucleo
caudato. Presenta tre bracci che si continuano uno nellaltro a livello del crocicchio ventricolare.
Il braccio superiore situato al di sopra del talamo e del nucleo caudato. Si pu dividere in:
o Un corno frontale, che confina in alto con il ginocchio del corpo calloso, inferolateralmente con la testa del nucleo caudato e medialmente col setto pellucido e poi in
basso dalla colonna del fornice.

53

o Una cella media la cui parete superiore corrisponde alla faccia inferiore del corpo
calloso, mentre la parete inferiore data dal tronco del nucleo caudato, dalla faccia
superiore del talamo e dal contorno laterale del fornice.
Il braccio inferiore detto corno temporale.
o La parete supero-laterale costituita dal putamen e dalla coda del nucleo caudato.
o La parete infero-mediale data in larga misura dal corno di ammone.
Il braccio posteriore detto corno occipitale; dal crocicchio si porta verso il polo occipitale.
o La parete supero-laterale la prosecuzione allindietro dellomonima parete del corno
temporale.
o La parete mediale presenta due rilievi: il bulbo del corno (dato dal forceps major) ed il
calcar avis (dato dalla scissura calcarina).
o La parete inferiore presenta leminenza collaterale (data dalla scissura collaterale).

VIE NERVOSE sensitive e motrici


Una via nervosa costituita da una serie di centri neuronali che, tramite le fibre nervose da essi
originati, si collegano consecutivamente a catena cos da congiungere territori differenti nell'ambito
del nevrasse, oppure da congiungere il nevrasse con le parti periferiche del corpo o viceversa.
VIE SENSITIVE
VIE SENSITIVE SPINALI
La via spino-bulbo-talamo-corticale trasmette la sensibilit tattile epicritica alla corteccia
cerebrale.
Origina dai gangli spinali le cui fibre centrali (dei neuroni a T) entrano nel fascicolo gracile e nel
fascicolo cuneato, portandosi ai rispettivi nuclei nel bulbo. Da tali nuclei i fasci si portano, tramite
il lemnisco mediale (o fascio bulbo-talamico), al nucleo ventrale posteriore del talamo. Da
questultimo nucleo originano le fibre talamo-corticali che si portano allarea sensitiva primaria.
La via spino-talamo-corticale reca impulsi della sensibilit tattile protopatica, termica e
dolorifica alla corteccia cerebrale.
Origina dai gangli spinali dove, le fibre centrali dei neuroni a T entrano nel midollo spinale e
formano il fascio dorso-laterale ed il fascio longitudinale del corno posteriore; tali fasci arrivano al
nucleo della testa del corno posteriore ed al nucleo della sostanza gelatinosa. Da qui proseguono
(previo incrociamento) nel fascio spino-talamico anteriore e laterale; questi uniti al fascio spinotettale formano il lemnisco spinale. Questo si porta al nucleo ventrale posteriore del talamo; da qui
partono le fibre talamo-corticali per larea sensitiva primaria.
VIA SENSITIVA TRIGEMINALE
Reca alla corteccia cerebrale gli stimoli provenienti dalla testa.
Ha origine dalle fibre centrali dei neuroni a T del ganglio semilunare che vanno a formare la radice
sensitiva del nervo trigemino; le fibre di questo, entrate nella callotta del ponte si dividono:
La radice discendente del nervo trigemino che dal ponte arriva al bulbo ed al midollo spinale; a
questa accollato il nucleo della radice discendente del nervo trigemino, cui mettono capo le
fibre suddette.
La radice orizzontale del nervo trigemino, limitata al ponte; le fibre di questa entrano nel
nucleo sensitivo principale del nervo trigemino.

54

La radice mesencefalica del nervo trigemino, sale dal ponte alla callotta del mesencefalo; le sue
fibre terminano nel nucleo della radice mesencefalica del nervo trigemino.
Dai suddetti nuclei originano fibre che previo incrociamento vanno a formare il lemnisco
trigeminale che si porta al nucleo ventrale posteriore del talamo; da qui le fibre talamo-corticali
(facenti parte della radiazione sensitiva) si portano alla corteccia parietale tramite il braccio
posteriore della capsula interna.
VIA GUSTATIVA
Tale via nasce dal ganglio genicolato del nervo intermedio del nervo faciale, dal ganglio petroso
del nervo glosso-faringeo e dal ganglio nodoso del nervo vago. Le fibre centrali di tali gangli
entrano nel bulbo dove formano il fascicolo solitario; da questo si portano al nucleo del fascicolo
solitario. Da questo nucleo parte il fascio bulbo-talamico per il nucleo ventrale posteriore del
talamo; da qui le fibre talamo-corticale si portano allarea gustativa.
VIA VESTIBOLARE
Nasce dal ganglio vestibolare del nervo vestibolare, ramo del nervo acustico. Le fibre centrali si
portano ai nuclei vestibolari del bulbo dai quali originano:
Il fascio vestibolo-cerebellare
I fasci vestibolo-spinali anteriore e laterale; che terminano nel corno anteriore del midollo
spinale.
Le fibre che si portano al fascicolo longitudinale mediale; queste vanno al talamo ed infine,
tramite le fibre talamo-corticali, arrivano allarea vestibolare della corteccia cerebrale.
VIA ACUSTICA O COCLEARE
Origina dal ganglio spirale del nervo cocleare, ramo del nervo acustico. Le fibre centrali si portano
al nuclei cocleare ventrale e dorsale. Da questi originano fibre che formano il corpo trapezoide e
poi proseguono nel lemnisco laterale; alcune fibre di questo si portano direttamente al corpo
genicolato mediale del talamo, altre invece transitano prima nel nucleo centrale del tubercolo
quadrigemino inferiore (da cui nascono le fibre tetto-genicolate).
Dal talamo partono le fibre talamo-corticali (che formano la radiazione acustica) che mettono capo
allarea acustica primaria (corteccia temporale).
Via acustica riflessa. Dal nucleo centrale del tubercolo quadrigemino inferiore del
mesencefalo, che riceve fibre del lemnisco laterale, prendono origine le fibre tetto-pontine, le
fibre tetto-bulbari e le fibre tetto-spinali; esse fanno tutte parte della via acustica riflessa.
VIA OTTICA
Le fibre ottiche, nate dalle cellule multipolari della retina, escono dall'occhio e formano il nervo
ottico. In questo nervo sono da distinguere tre gruppi di fibre ottiche: le fibre maculari, le fibre
nasali e le fibre temporali.
Il nervo ottico giunge al chiasma ottico: qui met delle fibre maculari si incrociano e l'altra met
prosegue invece diretta; le fibre nasali si incrociano totalmente, le fibre temporali non si incrociano
e continuano tutte dirette. Dal chiasma ottico parte il tratto ottico che si dirige al corpo genicolato
laterale del talamo; da questultimo nascono le fibre talamo-corticali (della radiazione ottica) che
vanno allarea ottica primaria.
Via ottica riflessa. Una parte delle fibre ottiche decorrenti nel tratto ottico non si interrompe nel
corpo genicolato laterale ma, seguendo il braccio quadrigemino superiore, raggiunge la lamina
quadrigemina del mesencefalo e va a terminare nel tubercolo quadrigemino superiore e nel
nucleo pretettale.

55

Dal tubercolo quadrigemino superiore del mesencefalo nascono fibre tetto-pontine,


tetto-bulbari e tetto-spinali, che si portano ai nuclei somatomotori dei nervi encefalici
del ponte e del bulbo.
Dal nucleo pretettale del mesencefalo originano fibre che si portano in parte al nucleo
visceroeffettore del nervo oculomotore; altre arrivano al midollo spinale dove terminano
nel nucleo intermedio laterale del corno laterale.
VIA OLFATTIVA
Dalle cellule olfattive della mucosa olfattiva nasale nascono fibre che tramite il nervo olfattivo
arrivano al bulbo olfattivo; questo si continua nel peduncolo olfattivo che si divide dando luogo alle
strie olfattiva laterale e mediale.
La stria olfattiva laterale si distribuisce alla sostanza perforata anteriore, alla circonvoluzione
dellippocampo ed allamigdala.
Dallippocampo origina il fascio temporo-ammonico per il corno di ammone; fascio ippocampomammillare per il corpo mammillare; fascio mammillo-talamico per i nuclei anteriori del talamo;
circonvoluzione del cingolo.
La stria olfattiva mediale termina nel trigono olfattivo.
Dal trigono olfattivo, dalla sostanza perforata anteriore e dallamigdala nascono fibre che vanno ai
nuclei dellipotalamo; tali fibre fanno parte della via olfattiva riflessa.

VIE MOTRICI
VIA PIRAMIDALE
Nasce dallarea motrice primaria (area 4) presso le cellule piramidali che danno luogo al fascio
piramidale. Questo discende nel centro semiovale ed entra poi nella capsula interna; prosegue poi
nel piede del peduncolo cerebrale ed infine entra nel bulbo.
Nella parte inferiore del bulbo la maggior parte delle fibre del fascio piramidale si incrocia
(decussazione delle piramidi) e prosegue poi nel cordone laterale eterolaterale, costituendo il fascio
piramidale crociato; le altre fibre del fascio piramidale proseguono invece dirette ed entrano nel
cordone anteriore omolaterale del midollo spinale, formando il fascio piramidale diretto. Il fascio
piramidale crociato discende per tutta la lunghezza del midollo spinale ed emette fibre che entrano
nel corno anteriore; il fascio piramidale diretto termina ai primi segmenti toracici ed emette fibre
che si incrociano nella commessura bianca e raggiungono cos il corno anteriore eterolaterale del
midollo spinale.
VIE EXTRAPIRAMIDALI
La via [cortico-strio-pallido]-rubro-(reticolo-)spinale inizia nellarea motrice secondaria (are 6) o
nellarea soppressoria (area 4s) della corteccia cerebrale tramite le fibre cortico-striate che si
portano al corpo striato; fibre strio-pallidali che vanno al globo pallido.
Dal globo pallido originano:
Le fibre pallido-nigre che si portano alla sostanza nera, e da qui tramite il fascio nigrostriato vanno al putamen ed al globo pallido.
Le fibre pallido-rubre vanno al nucleo rosso. A questo livello alcune fibre terminano nella
parte magnicellulare altre in quella parvicellulare.
Dalla parte magnicellulare origina il fascio rubro-spinale che si porta al corno anteriore.

56

Dalla parte parvicellulare originano le fibre rubro-reticolari per la formazione reticolare di tutto il
tronco cerebrale:
Dalla formazione reticolare del mesencefalo e del ponte nasce il fascio reticolo-spinale
anteriore.
Dalla formazione reticolare del bulbo origina il fascio reticolo-spinale laterale.
Entrambi i fasci si portano al corno anteriore del midollo spinale (con funzione antagonista).
La via [cortico-strio-pallido]-ipotalamo-olivo-spinale simile alla precedente fino al globo pallido;
a questo livello le fibre, tramite il fascicolo lenticolare, si portano alla zona incerta
dellipotalamo; fibre ipotalamo-olivari per il nucleo olivare inferiore del bulbo; fascio
olivo-spinale (cordone anteriore) arriva al corno anteriore.
La via cortico-ponto-cerebello-rubro-reticolo-spinale (via motrice indiretta) origina tramite due
fasci: il fascio cortico-pontino frontale (dallarea motrice secondaria) ed il fascio cortico-pontino
temporale (da varie zone della corteccia temporale, occipitale e parietale).
Entrambi si portano ai nuclei basilari del ponte; fibre ponto-cerebellari che previo
incrociamento si portano alla corteccia cerebellare, da qui vanno al nucleo dentato (del cervelletto)
dal quale originano le fibre cerebello-rubre, per il nucleo rosso; fibre rubro-reticolari per la
formazione reticolare di tutto il tronco cerebrale.
Dalla formazione reticolare del mesencefalo e del ponte origina il fascio reticolo-spinale
anteriore.
Dalla formazione reticolare del bulbo nasce il fascio reticolo-spinale laterale.
Entrambi si portano al midollo spinale recando impulsi antagonisti.

NERVI SPINALI
Sono 8 paia di nervi cervicali, 12 paia toracici, 5 paia lombari, 5 paia sacrali e 3 paia di nervi
coccigei. Ognuno un nervo misto dato dalla radice anteriore (motrice) e dalla radice posteriore
(sensitiva).
PLESSO CERVICALE
dato dai rami anteriori del 1, 2, 3 e 4 nervo cervicale; consiste di tre anse anastomotiche, una
superiore, una media ed una inferiore. I rami terminali si distinguono in cutanei e muscolari.
Rami cutanei: nervo piccolo occipitale, nervo grande auricolare, nervo cutaneo del collo e nervi
sopraclavicolari.
Rami muscolari: ramo per il muscolo sternocleidomastoideo, ramo per il muscolo trapezio, nervo
cervicale discendente (forma con il ramo discendente dellipoglosso, lansa dellipoglosso) ed il
nervo frenico (porta anche fibre sensitive per il pericardio, la pleura e la parte diaframmatica del
peritoneo.

57

PLESSO BRACHIALE
formato dai rami anteriori del 5, 6, 7 e 8 nervo cervicale e da parte del ramo anteriore del 1
nervo toracico.
Il ramo anteriore del 5 nervo cervicale si unisce con quello anteriore del 6 per formare il tronco
primario superiore del plesso brachiale; il ramo anteriore del 7 nervo cervicale prende il nome di
tronco primario medio; il ramo anteriore dell'8 nervo cervicale si unisce alla maggior parte del
ramo anteriore del 1 toracico a formare il tronco primario inferiore.
I tre tronchi primari si trovano entro la loggia sopraclavicolare maggiore, si portano in basso nella
cavit ascellare.
Qui ciascun tronco primario si divide in due rami, uno anteriore e l'altro posteriore.
Il ramo anteriore che nasce dalla divisione del tronco primario superiore e quello che origina
dalla divisione del tronco primario medio si uniscono a formare il:
Tronco secondario laterale. Questo tronco si scinde in: un ramo superiore che il
nervo muscolo-cutaneo; un ramo inferiore che si unisce al ramo superiore di divisione
del tronco secondario mediale per formare il nervo mediano.
I rami posteriori di divisione dei tre tronchi primari si uniscono fra loro e danno luogo al:
Tronco secondario posteriore si pone dietro l'arteria ascellare. Questo tronco d origine
ai seguenti rami terminali: il nervo ascellare ed il nervo radiale.
Il ramo anteriore di divisione del tronco primario inferiore prende il nome di:
Tronco secondario mediale. Questo si divide in: un ramo superiore che si fonde con il
ramo inferiore di divisione del tronco secondario laterale per formare il nervo mediano;
ed un ramo inferiore che d luogo al nervo ulnare.

PLESSO LOMBARE
formato dai rami anteriori del 1, 2, 3 e di parte del 4 nervo lombare. Esso si costituisce
mediante la formazione tre anse anastomotiche che collegano rispettivamente il ramo anteriore del
primo nervo lombare con quello del secondo, il ramo anteriore del secondo con quello del terzo ed
il ramo anteriore del terzo nervo lombare con quello del quarto.
Il ramo anteriore del 1 nervo lombare si divide in tre rami: il nervo ileo-ipogastrico, il nervo
ileo-inguinale e la prima ansa anastomotica del plesso lombare.
Il ramo anteriore del 2 nervo emette: il nervo genito-femorale, il nervo cutaneo laterale della
coscia (che si divide nel ramo femorale e nel ramo gluteo) ed alla seconda ansa anastomotica
del plesso lombare.
Il ramo anteriore del 3 nervo lombare d: la radice media del nervo otturatore, la radice
superiore del nervo femorale e la terza ansa anastomotica del plesso lombare.
Il ramo anteriore del 4 nervo si divide in tre rami: la radice inferiore del nervo femorale, la
radice inferiore del nervo otturatore ed il pi inferiore si unisce con il ramo anteriore del 5
nervo lombare a formare il tronco lombo-sacrale (facente parte del plesso sacrale).
PLESSO SACRALE
Risulta dallunione del tronco lombo-sacrale con i rami anteriori del 1, 2 e parte del 3 nervo
sacrale. I rami del plesso sacrale si differenziano in: nervi del cingolo pelvico e nervi della parte
libera dellarto inferiore.

58

NERVI ENCEFALICI
Sono in numero di 12 paia e vengono numerati dall'avanti all'indietro in base alla loro emergenza
dall'encefalo. Ad eccezione del 1 e del 2 paio di nervi che sono annessi al cervello, tutti gli altri
hanno la loro origine apparente, in corrispondenza del tronco cerebrale, il quale ne contiene anche i
nuclei. Alcuni nervi encefalici sono nervi motori, altri sono nervi sensitivi, altri infine sono nervi
misti.
1 Paio: Nervo olfattivo [sensitivo] formato da filamenti olfattivi che originano dalle cellule olfattive
della mucosa olfattiva reale; tali fibre attraversano la lamina cribrosa delletmoide e mettono
capo al bulbo olfattivo apparente.
2 Paio: Nervo ottico [sensitivo] le fibre ottiche originano reale dalle cellule multipolari della
retina; il nervo ottico si porta fino al chiasma ottico apparente. Si distinguono diversi tratti:
intrabulbare la parte che esce dalla sclera; intraorbitale dal polo posteriore del bulbo oculare al
foro ottico; intracanalicolare che attraversa il foro ottico dello sfenoide; intracranica fino al
chiasma ottico
3 Paio: Nervo oculomotore [misto] le fibre motrici si portano ai muscoli retto superiore, retto
mediale, retto inferiore, obliquo inferiore dellocchio ed al muscolo elevatore della palpebra
superiore. Origina reale dal nucleo somatomotore principale e centrale nella callotta del
mesencefalo; emerge apparente sulla faccia anteriore del mesencefalo presso il solco
delloculomotore. La componente parasimpatica di tale nervo origina dal nucleo accessorio
delloculomotore sempre nel mesencefalo; innerva il muscolo sfintere della pupilla. Dalla sua
emergenza si porta alla fessura orbitale superiore e attraversa lanello tendineo; a questo livello si
divide in due rami: il ramo superiore che si porta al muscolo elevatore della palpebra; il ramo
inferiore si porta ad i muscoli retti e allobliquo; questultimo d rami per il ganglio ciliare.
4 Paio: Nervo trocleare [motore] le fibre motrici innervano il muscolo obliquo superiore; lorigine
reale nel nucleo del nervo trocleare nella callotta del mesencefalo. Emerge apparente
appena sotto la lamina quadrigemina; si porta in avanti, passa sotto il nervo oculomotore ed
attraversa la fessura orbitale superiore, passando al di sopra dellanello tendineo.
5 Paio: Nervo trigemino [misto] le fibre sensitive si portano a gran parte della testa mentre le fibre
motrice ai muscoli masticatori.
Le fibre sensitive originano reale dal ganglio semilunare, situato sulla faccia antero-superiore
della piramide dellosso temporale; le fibre centrali di tale ganglio si portano al: nucleo della
radice discendente del nervo trigemino, nucleo sensitivo principale del nervo trigemino, nucleo
della radice mesencefalica del nervo trigemino.
Le fibre motrici somatiche originano reale dal nucleo motore del nervo trigemino (o
masticatorio) posto nel ponte.
Il nervo emerge apparente nella parte laterale della faccia anteriore del ponte, con due radici: una
sensitiva ed una motrice; decorrono allineati fino al ganglio semilunare. A questo livello si
dipartono le tre branche del nervo trigemino:

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La prima branca il nervo oftalmico [sensitivo] origina dal ganglio e si porta alla
fessura orbitaria superiore dello sfenoide; qui si divide in tre rami terminali: il nervo
naso-ciliare, il nervo frontale ed il nervo lacrimale.
La seconda branca il nervo mascellare [sensitivo] origina dal ganglio semilunare e si
porta al foro rotondo dello sfenoide, lo attraversa ed entra nella fossa pterigo-palatina; a
questo livello si divide in: nervo zigomatico, nervo infraorbitale e rami alveolari. A
questo livello forma inoltre il ganglio pterigo-palatino, dal quale originano i rami
faringei e nasali. Dalla porzione intracranica emette il nervo meningeo medio.
La terza branca il nervo mandibolare [misto] origina dal ganglio semilunare e si
unisce alla radice motrice del nervo trigemino; raggiunge il foro ovale dello sfenoide e si
immette nella fossa zigomatica. Emette il nervo spinoso e si divide in due tronchi:
anteriore prevalentemente motore e posteriore prevalentemente sensitivo; questi si
portano ai muscoli masticatori ed alle strutture annesse alla bocca.
6 Paio: Nervo abducente [motore] innerva il muscolo retto laterale dellocchio; origina reale dal
nucleo del nervo abducente situato nella callotta del ponte. Dalla sua origine apparente, al di
sopra della piramide del bulbo, si porta in avanti per immettersi nel seno cavernoso; arriva alla
fessura orbitaria superiore dello sfenoide, la attraversa e passa allinterno dellanello tendineo
comune dei muscoli dellocchio.
7 Paio: Nervo faciale [misto] origina con due radici che si portano al ganglio genicolato (posto
medialmente alla cavit timpanica):
Il nervo faciale propriamente detto la parte motrice, innerva i muscolo mimici della
testa e del collo. Origina reale dal nucleo del nervo faciale posto nella callotta del
ponte.
Il nervo intermedio la parte sensitiva del faciale, innerva la cute dellorecchio e porta
le impressioni gustative; le fibre sensitive originano dal ganglio genicolato. La
componente parasimpatica innerva le ghiandole sottomandibolari e sottolinguali; tali fibre
originano dal nucleo salivatorio superiore.
Il nervo faciale dopo la sua emergenza si dirige in avanti e di lato e si immette nel meato acustico
interno della piramide dell'osso temporale. Raggiunto il fondo del meato acustico interno, entra nel
canale faciale che percorre interamente; fuoriesce dal foro stilo-mastoideo e viene a trovarsi nella
loggia parotidea. D come rami: il nervo grande petroso superficiale, il nervo stapedio e la corda del
timpano, il nervo auricolare posteriore, ramo temporo-faciale ed il ramo cervico-faciale.
8 Paio: Nervo acustico (o vestibolo-cocleare) [sensitivo] consta di due distinti nervi:
Il nervo vestibolare ha la sua origine reale nel ganglio vestibolare posto entro il meato
acustico interno: le fibre centrali si portano ai nuclei vestibolari nel ponte e nel bulbo; le
fibre periferiche si portano al labirinto acustico.
Il nervo cocleare ha la sua origine reale nel ganglio spirale posto nel canale spirale: le
fibre centrali si portano ai nuclei cocleari ventrale e dorsale posti nella callotta del ponte;
le fibre periferiche si portano al condotto cocleare per terminare allorgano spirale del
Corti.
9 Paio: Nervo glosso-faringeo [misto] composto da:
Fibre motrici somatiche per i muscoli della faringe, originano dal nucleo ambiguo.

60

Fibre pregangliari del parasimpatico encefalico, originate dal ganglio otico; queste
provengono anche dal nucleo salivatorio inferiore.
Fibre sensitive somatiche che originano dal ganglio superiore.
Fibre sensitive viscerali nascono dal ganglio petroso le cui fibre periferiche si portano
alla faringe, al rinofaringe ed orecchio medio.
Fibre specifiche del senso del gusto innervano la parte posteriore della lingua ed
originano dal ganglio petroso.
Lorigine apparente di tale nervo nel solco laterale posteriore del bulbo, sopra il vago; esce dal
cranio dal foro giugulare. A questo livello si localizzano i gangli petroso e superiore.
D come rami collaterali: il nervo timpanico, i rami faringei, il ramo stilo-faringeo, i rami tonsillari
ed i rami linguali (terminali).
10 Paio: Nervo vago [misto] composto da:
Fibre motrici somatiche per la laringe e faringe; nascono dal nucleo ambiguo del bulbo.
Fibre pregangliari del parasimpatico encefalico, nascono dal nucleo motore dorsale del
nervo vago nel bulbo.
Fibre sensitive somatiche che originano dal ganglio giugulare.
Fibre sensitive viscerali per la faringe, laringe ed organi toraco-addominali, nascono dal
ganglio nodoso, posto al di sotto del ganglio giugulare.
Fibre specifiche del senso del gusto vanno alla radice della lingua e sulla faccia anteriore
dellepiglottide.
Lorigine apparente del nervo vago nel solco laterale posteriore del bulbo, tra il glosso-faringeo e
laccessorio del vago; emerge con una serie di radicole che poi si riuniscono. Il nervo esce dal
cranio tramite il foro giugulare (qui troviamo i gangli nodoso e giugulare); in seguito discende nel
collo dietro la giugulare interna.
Il vago di destra nel collo passa tra la vena e larteria succlavia; nella cavit toracica
passa dietro lesofago, dove forma il plesso esofageo posteriore. Nella cavit
addominale mette capo al ganglio celiaco.
Il vago di sinistra nel collo passa tra la carotide comune e larteria succlavia; nel
torace passa anteriormente allarco aortico e si pone davanti allesofago, dove forma
il plesso esofageo anteriore. Nelladdome si porta alla piccola curvatura dello
stomaco.
Nella parte cervicale d: rami esofagei, nervo laringeo superiore e rami cardiaci superiori.
Nella parte toracica d: il nervo laringeo inferiore (o ricorrente) (che si porta alla trachea, faringe,
esofago e cuore), rami cardiaci inferiori, rami tracheali, rami bronchiali e rami esofagei.
Nella parte addominale del vago destro: plesso gastrico posteriore (rami gastrici, celiaci, lienali e
renali); il vago sinistro: plesso gastrico anteriore (rami gastrici ed epatici).

11 Paio: Nervo accessorio risulta formato da:


Nervo accessorio del vago si compone di fibre pregangliari del parasimpatico. Ha la suo
origine reale nel nucleo del nervo accessorio del vago posto nel bulbo; mentre la sua
origine apparente nel solco laterale posteriore del bulbo (sotto il vago).
Nervo accessorio spinale ha la sua origine reale nel nucleo del nervo accessorio
spinale, posto nel corno anteriore nel tratto spinale dal quinto segmento cervicale alla
parte inferiore del bulbo. Lorigine apparente sul contorno laterale del tratto superiore
della parte cervicale del bulbo.

61

Il nervo cos formato esce dal cranio tramite il foro giugulare e si scompone in un ramo interno che
si unisce al vago; un ramo esterno che si porta ai muscoli sternocleidomastoideo e trapezio.
12 Paio: Nervo ipoglosso [motore] si porta ai muscoli della lingua e sottojoidei. Lorigine reale il
nucleo del nervo ipoglosso posto nel bulbo; lorigine apparente nel solco laterale anteriore del
bulbo. Il nervo esce dal cranio dal canale condiloideo anteriore, prosegue avanti per arrivare nella
loggia sotto-linguale dove si risolve nei rami linguali.
SISTEMA DEL SIMPATICO
Il simpatico consta: dei nuclei visceroeffettori, localizzati nel nevrasse, dalle cui cellule effettrici
viscerali originano le fibre pregangliari che mettono capo ai gangli simpatici; dei gangli simpatici
nascono le fibre postgangliari che si recano ai visceri.
Il simpatico suddiviso in: ortosimpatico e parasimpatico.
Lortosimpatico ha i suoi nuclei visceroeffettori nelle parti toracica e lombare del midollo spinale;
ha poi i suoi gangli disposti subito ai lati o al davanti dei corpi delle vertebre.
Il parasimpatico ha invece i suoi nuclei visceroeffettori entro il tronco cerebrale e nella parte
sacrale del midollo spinale; ha infine i suoi gangli situati in vicinanza degli organi innervati.
ORTOSIMPATICO ha come suo nucleo visceroeffettore la colonna intermedia laterale del midollo
spinale, che si estende dall8 segmento cervicale al 2 segmento lombare e che forma il corno
laterale del midollo spinale stesso.
Dalle cellule effettrici viscerali della colonna intermedia laterale nascono le fibre pregangliari, che
escono dal midollo spinale seguendo le radici anteriori dei nervi spinali e che tramite i rami
comunicanti bianchi si portano ai gangli dellortosimpatico.
I gangli dellortosimpatico sono denominati gangli vertebrali; sono allineati ai lati dei corpi delle
vertebre, nei due tronchi del simpatico.
Il tronco del simpatico connesso con i nervi spinali del corrispondente lato tramite brevi tratti
anastomotici di fibre nervose: i rami comunicanti bianchi e grigi.
I rami comunicanti bianchi, formati di fibre nevrassiali mieliniche, constano delle fibre pregangliari
che abbandonano i nervi spinali per portarsi ai gangli laterovertebrali; sono esclusivi dei nervi
toracici e dei primi nervi lombari e vanno ai corrispondenti gangli toracici e lombari del tronco del
simpatico.
I rami comunicanti grigi, formati di fibre simpatiche amieliniche, constano di fibre postgangliari
che dai gangli laterovertebrali si portano ai nervi spinali, per recarsi alla periferia del corpo. Ogni
nervo spinale ha il proprio ramo comunicante grigio che lo connette ad un contiguo ganglio del
tronco del simpatico.
Tratto cervicale presenta tre gangli:
Ganglio cervicale superiore posto davanti a C2 e C3, d origine: nervo carotico interno,
nervi carotici esterni, rami faringei, rami laringei e nervo cardiaco superiore.
Ganglio cervicale medio d: rami carotici e il nervo cardiaco medio.
Ganglio cervicale inferiore d: rami per il plesso succlavio e nervo cardiaco inferiore.
Tratto toracico si estende fino al diaframma, davanti alle teste delle coste. Presenta 11 gangli
dai quali originano: rami aortici, polmonari, esofagei, il nervo grande e piccolo splancnico.
Plesso celiaco si trova nei pressi del tronco celiaco, si costituisce dalle afferenze dei due
nervi grandi e piccoli splancnici, del nervo vago destro, i rami frenico-addominali dei
nervi frenici. Esso comprende:
I gangli celiaci destro e sinistro posti lateralmente allaorta, a ciascuno di essi vi
giungono: il nervo grande splancnico, i rami frenico-addominali del nervo
frenico ed i rami del piccolo splancnico; al destro giunge il nervo vago destro.
I gangli reno-aortici destro e sinistro posti nel punto di uscita dei vasi renali
dallaorta; ciascun ganglio riceve il nervo piccolo splancnico.

62

I gangli mesenterici superiori sono due e stanno presso lorigine dellarteria


mesenterica superiore.
Dal plesso celiaco si staccano i seguenti plessi secondari: plesso frenico, plesso surrenale, plesso
renale, plesso spermatico, plesso lienale, plesso epatico, plesso gastrico superiore e plesso
mesenterico superiore.
Plesso aortico addominale la prosecuzione del plesso celiaco, discende davanti
allaorta. Da questo ha origine il plesso mesenterico inferiore (accompagna larteria
mesenterica inferiore).
Plesso ipogastrico fa seguito inferiormente al plesso aortico addominale; si divide in un
tronco destro ed uno sinistro, che si continuano nei rispettivi plessi pelvici.
Tratto lombare posto davanti ai corpi vertebrali e medialmente al grande psoas. Presenta 4 o 5
gangli i cui efferenti partecipano alla costituzione dei plessi simpatici periaortici.
Tratto sacro-coccigeo presenta quattro gangli sacrali ed uno coccigeo. I suoi rami efferenti
formano il plesso pelvico che segue larteria ipogastrica; esso d i seguenti plessi nervosi
secondari: plesso emorroidario medio, plesso vescicale e plesso prostatico.
PARASIMPATICO si distingue un parasimpatico encefalico ed un parasimpatico sacrale.
Parasimpatico encefalico i suoi nuclei visceroeffettori sono pertinenti ai nervi: oculomotore,
faciale, glosso-faringeo, vago ed accessorio.
Parasimpatico del nervo oculomotore con funzione motrice per i muscoli ciliare e
sfintere della pupilla. Ha origine nel nucleo visceroeffettore del nervo oculomotore
(nella callotta del mesencefalo). Il suo ganglio il ganglio ciliare posto nellorbita; esso
riceve: la radice breve del ganglio ciliare (dal nervo delloculomotore), la radice lunga del
ganglio ciliare (dal nervo oftalmico) e la radice simpatica del ganglio ciliare (dal plesso
carotico interno). Il ganglio ciliare d i nervi ciliari brevi.
Parasimpatico del nervo faciale appartiene in parte al nervo faciale ed in parte al nervo
intermedio.
Il parasimpatico del nervo facciale propriamente detto dal ganglio sfenopalatino le fibre periferiche si portano alle ghiandole lacrimali ed alle ghiandole
palatine e nasali; le fibre centrali si portano al nucleo lacrimatorio.
Il parasimpatico del nervo intermedio presenta il ganglio sottomandibolare ed il
ganglio sottolinguale: le loro fibre centrali si portano al nucleo salivatorio
superiore, mentre le fibre periferiche si portano alle ghiandole sottomandibolari e
sottolinguali.
Parasimpatico del nervo glosso-faringeo presenta il ganglio otico le cui fibre centrali si
portano al nucleo salivatorio inferiore, mentre le fibre periferiche vanno alla parotide.
Parasimpatico del nervo vago innerva: cuore, trachea, polmoni, esofago, stomaco,
intestino, milza, fegato pancreas e reni. I gangli sono posti nei pressi dei visceri
innervati, e le loro fibre pregangliari mettono capo al nucleo motore dorsale del vago.
Parasimpatico sacrale ha i suoi nuclei visceroeffettori nella parte sacrale del midollo spinale, dove
sono rappresentati dalle due colonne parasimpatiche sacrali, laterale e mediale situate in
corrispondenza della base del corno anteriore. Da questi origina il plesso pelvico che si porta ai
gangli pelvici, per linnervazione degli organi della pelvi.

63

MENINGI sono tre tonache connettivali sovrapposte che avvolgono il nevrasse; vengono distinte
in meningi spinali e meningi encefaliche.
DURA MADRE SPINALE accolta nel canale vertebrale, ed ha forma di un tubo; termina
inferiormente in corrispondenza del canale sacrale, restringendosi in forma di cono, il cono durale.
Superiormente arriva al foro occipitale, al cui periostio prende aderenza.
La dura madre spinale non aderisce alle pareti del canale vertebrale, ma ne separata dallo spazio
peridurale; tuttavia connessa alle pareti del canale vertebrale da robuste travate fibrose.
DURA MADRE ENCEFALICA fusa con il periostio della cavit cranica; solo in alcune zone
circoscritte vi una separazione fra le due strutture. La superficie interna della dura madre emette
verso la cavit durale, che circoscrive, alcuni sepimenti che suddividono parzialmente la cavit
medesima. La dura madre presenta inoltre degli sdoppiamenti, rivestiti da endotelio, nei quali
circola sangue venoso: sono i seni venosi della dura madre.
Sepimenti durali
Falce cerebrale un sepimento sagittale che discende verticalmente dalla volta del cranio lungo
la linea mediana e si addentra nella fessura interemisferica. Il margine superiore va dal foro
cieco alla protuberanza occipitale interna; il margine inferiore libero. In avanti si attacca sulla
crista galli; la base si impianta sulla faccia superiore del tentorio del cervelletto.
Tentorio del cervelletto un sepimento trasversale interposto fra il cervelletto e gli emisferi
cerebrali; in avanti presenta l'incisura del tentorio che forma con l'antistante lamina quadrilatera
dello sfenoide il foro ovale. Il margine laterale aderisce alla protuberanza occipitale interna e si
continua poi in avanti.
Falce del cervelletto un sepimento verticale, disposto sagittalmente lungo la linea mediana, al
di sotto del tentorio del cervelletto; si addentra nella vallecula del cervelletto. Il margine
posteriore si attacca alla cresta occipitale interna; la base superiore si diparte dal tentorio del
cervelletto.
Diaframma della sella una lamella tesa al di sopra della sella turcica dello sfenoide; presenta
al centro un piccolo orifizio, il foro del diaframma della sella, per il passaggio del peduncolo
ipofisario.
Seni venosi sono spazi costituiti da sdoppiamenti della dura madre; sono rivestiti da endotelio e vi
scorre sangue venoso, che confluisce nella vena giugulare interna.
Seno sagittale superiore decorre lungo il margine superiore della falce cerebrale; presso la
protuberanza occipitale interna si apre entro la confluente dei seni.
Seno sagittale inferiore decorre lungo il margine inferiore della falce cerebrale; si apre
posteriormente nel seno retto.
Seno retto decorre lungo l'impianto della base della falce del cervello sul tentorio del
cervelletto; anteriormente si continua con il seno sagittale ed indietro con la confluente dei seni.
Seni venosi pari
Seno trasverso nasce dalla confluente dei seni e si reca al foro giugulare , dove si continua poi
direttamente con la vena giugulare interna. A livello del solco sigmoideo dellosso temporale
prende il nome di seno sigmoideo.

64

Seno occipitale inizia presso il contorno laterale del foro occipitale e si porta nella confluente
dei seni.
Seno petroso superiore decorre lungo limpianto del tentorio del cervelletto.
Seno petroso inferiore decorre lungo il tratto mediale dell'articolazione del margine posteriore
della piramide dell'osso temporale con l'osso occipitale.
Seno cavernoso un seno venoso posto a lato della sella turcica, estendendosi dalla fessura
orbitaria superiore dello sfenoide fino all'apice della piramide dell'osso temporale.
Seno sfeno-parietale discende dalla volta del cranio, decorre sotto la piccola ala dello sfenoide
aprendosi nel seno cavernoso.
ARACNOIDE una membrana connettivale applicata alla superficie interna della dura madre, dalla
quale separata dallo spazio sottodurale. La sua faccia interna rivolta verso lo spazio
sottoaracnoidale che lo separa dalla pia madre: questo uno spazio continuo percorso da trabecole
connettivali che collegano le due superfici; vi scorre il liquido cefalo-rachidiano, secreto dai plessi
corioidei e riassorbito dai vasi sanguigni dello spazio sottoaracnoidale.
Mostra villosit che fanno sporgenza nella sua faccia esterna, le granulazioni aracnoidali; riunite
in gruppi fanno sporgenza entro i seni venosi della dura madre.
PIA MADRE applicata strettamente alla superficie del nevrasse, affondandosi anche entro tutti i

solchi e le depressioni; essa accoglie nel suo spessore una grande quantit di vasi sanguiferi.
Pia madre spinale in corrispondenza dell'emergenza dal midollo spinale delle radici anteriori e
posteriori dei nervi spinali, la pia madre d luogo alle guaine radicolari; forma poi sui lati i due
legamenti denticolati, destro e sinistro.
Pia madre encefalica in corrispondenza dei ventricoli cerebrali forma le tele corioidee ed i plessi
corioidei.
VASCOLARIZZAZIONE DEL MIDOLLO SPINALE
Arteria spinale anteriore origina dalle arterie spinali anteriori e decorre lungo la fessura mediana
anteriore. Lungo il suo decorso riceve sangue da: arterie radicolari anteriori, arteria intercostale
posteriore ed arteria lombare.
Arterie spinali posteriori originano anchesse dalle arterie spinali anteriori; decorrono
longitudinalmente, una per lato, medialmente alle radicole posteriori. Ricevono lungo il loro
decorso sangue dalle arterie intercostali posteriori e dalle arterie lombari.

OCCHIO
di forma sferoidale avvolto dalla fascia del bulbo; assimilabile a due mezze sfere (anteriore e
posteriore). Il segmento anteriore comprende la cornea ed il cristallino, e la si pu dividere in una
camera anteriore ed in una posteriore. La linea che unisce il polo anteriore con il posteriore lasse
ottico; il nervo ottico segue la direzione di questo.
TONACHE OCULARI
La tonaca fibrosa composta da una parte anteriore (opaca) ed una posteriore (trasparente).
La sclerotica, la parte posteriore, ha la funzione di mantenere la forma del bulbo contro la
pressione endoculare. Costituita da connettivo fibroso, nella parte posteriore si continua nella
dura madre del nervo ottico il quale esce dalla lamina cribrosa sclerale.

65

La cornea sporgente e convessa in vanti. Il punto di giunzione con la sclerotica lorlo


sclero-corneale; a questo punto si arrestano i capillari della sclerotica in quanto la cornea ne
priva. La cornea consta di 5 strati cellulari, che partendo dalla superficie sono:
Lepitelio corneale formato da pochi strati cellulari.
La lamina limitante anteriore composta di collagene.
La sostanza propria dello stroma che ne forma la massa principale.
La lamina limitante posteriore
Lendotelio della cornea
La tonaca vascolare (o uvea) composta da tre strati che dallindietro sono:
La corioidea riveste la superficie interna della sclerotica (circonda in bulbo oculare).
Il corpo ciliare va dal margine anteriore della corioidea fino alla circonferenza delliride.
Liride un diaframma con un orifizio centrale (pupilla), assimilabile ad un tronco di cono
molto appiattito a causa della pressione posteriore del cristallino. Essa posta tra cornea e
cristallino e divide il segmento anteriore in due camere: anteriore e posteriore.
La retina rappresenta la tonaca nervosa e si continua posteriormente nel nervo ottico; si trova tra
corioidea esternamente e membrana ialoidea, allinterno. Anteriormente termina prima della
corioidea, con un margine dentellato detto ora serrata. Posteriormente presenta una depressione
(fovea centrale) dove vi la macula lutea.
La retina presenta 10 strati cellulari che (dalla corioidea al corpo vitreo) sono:
1 Strato: Epitelio pigmentato formato da cellule epiteliali.
2 Strato: Prolungamenti dei coni e dei bastoncelli
3 Strato: Membrana limitante esterna uno strato di giunzione (zonula adherens)
4 Strato: Strato nucleare esterno formato dai corpi cellulari dei coni e dei bastoncelli.
5 Strato: Strato plessiforme esterno presenta i contatti sinaptici delle cellule confinanti.
6 Strato: Strato nucleare interno composto a sua volta di tre strati.
7 Strato: Strato plessiforme interno composto anchesso di tre strati.
8 Strato: Strato delle cellule gangliari contiene i corpi ed i prolungamenti delle cellule
retiniche gangliari.
9 Strato: Strato delle fibre nervose presenta fibre amieliniche retiniche gangliari; la zona
dove le fibre passano al nervo ottico.
10 Strato: Lamina limitante interna posta tra retina e membrana basale del corpo vitreo.
MEZZI DIOTTRICI DELLOCCHIO
Comprende anche la cornea descritta con le tonache oculari.
Lumore acqueo riempie il segmento anteriore circolando tra le due camere (anteriore e posteriore)
attraverso il foro pupillare.
Il corpo vitreo occupa la camera vitrea che costituisce i 4/5 posteriori del bulbo oculare; nella parte
anteriore incavata (fossa ialoidea) per accogliere il cristallino.
Nella sua parte anteriore si inspessisce in un sistema di fibre radiali che formano il legamento
sospensore del cristallino.
Esso attraversato da un canale che va dalla papilla del nervo ottico al centro del cristallino: il
canale ialoideo.
Il cristallino trasparente e biconvesso, anteriormente in contatto con il margine libero delliride
e posteriormente poggia sulla fossa ialoidea del corpo vitreo.
avvolto da una capsula dal cui bordo prendono inserzione le fibre zonulari (o legamento del
cristallino), ancorati al muscolo ciliare.
MUSCOLI DELLORBITA

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Elevatore della palpebra superiore origina dalla faccia inferiore della piccola ala dello sfenoide,
sopra il canale ottico, e termina con una aponevrosi che si attacca al tarso superiore ed alla cute
della palpebra.
Muscoli retti si inseriscono posteriormente ad un anello tendineo comune che contorna il canale
ottico aderendo al periostio ed alla guaina durale. Tali muscoli si dividono in inferiore, mediale,
laterale e superiore.
Obliquo superiore origina dal corpo dello sfenoide, si porta in vanti e termina in un tendine;
questultimo scorre in una troclea inserita nella fossetta trocleare dellosso frontale. Da questo
punto si riflette indietro e lateralmente per fissarsi al bulbo oculare fra retto superiore e mediale.
Obliquo inferiore origina dal margine anteriore del pavimento orbitale, sulla faccia orbitaria della
mascella; incrocia il retto inferiore e risale per inserirsi posteriormente al retto laterale.
Innervazione dei muscoli extraoculari
L'elevatore della palpebra superiore, l'obliquo inferiore e i retti superiore, inferiore e mediale sono
innervati dal nervo oculomotore; l'obliquo superiore dal nervo trocleare; il retto laterale dal nervo
abducente.

APPARATO UDITIVO
CAVIT TIMPANICA (o orecchio medio) una cavit dellosso temporale rivestita da mucosa.
Essa consta di due parti: la cavit del timpano propriamente detto, delimitata lateralmente dalla
membrana del timpano; il recesso epitimpanico, sito sopra il livello della membrana, dove sono
accolte la met superiore del martello e la maggior parte dell'incudine.
La volta una lamina ossea che separa la cavit timpanica da quella cranica ed formata dalla
maggior parte della superficie superiore della piramide del temporale.
Il pavimento una lamina ossea convessa che separa la cavit del timpano dalla vena giugulare
interna; presso la parete mediale vi lorifizio per il passaggio del nervo timpanico del glossofaringeo.
La parete laterale formata dalla membrana del timpano ma ne fa parte anche l'anello osseo su
cui questa si inserisce.
La membrana del timpano separa la cavit del timpano dal meato acustico esterno.
ovalare e posta obliquamente; il contorno si inserisce ad un anello finbrocartilagineo posto
nel solco timpanico. La superficie mediale convessa perch tenuta in tensione dal
manico del martello.
La parete mediale la parete laterale dellorecchio interno, presenta:
Il promontorio un rilievo che accoglie i tronchi nervosi del plesso timpanico.
La finestra del vestibolo occupata dalla base della staffa.
La finestra della chiocciola posta sotto la precedente e coperta dalla parte posteriore del
promontorio.
La prominenza del canale del nervo faciale corrisponde al secondo tratto del canale osseo
che contiene il nervo faciale.
La parete posteriore presenta: lorifizio dingresso dellantro mastoideo ( una cavit
pneumatica compresa nel periostio dellosso temporale ed in continuit con le cellule
mastoidee); leminenza piramidale; la fossa dellincudine.
La parete anteriore data dalla lamina ossea che forma la parete posteriore del canale carotico;
nella sua parte inferiore si apre la parte ossea della tuba uditiva.

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La tuba uditiva (o faringo-timpanica) un condotto che mette in comunicazione il


rinofaringe con lorecchio medio. formata da una parte ossea ed una cartilaginea (i 2/3
verso il rinofaringe).

Ossicini delludito posti nellorecchio medio.


Il martello aderisce alla membrana del timpano; consta di: una testa che si articola con
lincudine; un collo; un manico che connesso col margine laterale al timpano; il processo
anteriore; il processo laterale che si fissa alla parte superiore del timpano.
Lincudine consta di: un corpo che presenta una faccetta articolare, rivestita da cartilagine, per
la testa del martello; un processo lungo il cui apice (inferiore) si articola con la testa della staffa;
un processo breve fissato alla fossa dellincudine.
La staffa si compone di: una testa che presenta la faccetta articolare per il processo lungo
dellincudine; un collo dove si inserisce il tendine del muscolo stapedio; larco si estende dal
collo verso una parte piatta detta base, la quale fissata al contorno della finestra del vestibolo.
ORECCHIO INTERNO
Labirinto osseo formato da cavit scavate nellosso temporale, rivestite da periostio e nelle quali
circola la perilinfa.
Il vestibolo la parte centrale del labirinto osseo, posta medialmente all'orecchio medio, dietro
la chiocciola e davanti ai canali semicircolari.
I canali semicircolari posti dietro e sopra al vestibolo, nel quale si aprono, sono tre: superiore,
posteriore e laterale. Rappresentano ciascuno circa i 2/3 di una circonferenza; ognuno presenta
ad un'estremit una dilatazione, l'ampolla.
La chiocciola forma la porzione anteriore del labirinto e si trova davanti al vestibolo; essa
consta di un asse centrale conico, il modiolo, con un canale avvolto a spirale intorno all'asse
centrale e di una sottile lamina spirale ossea. Presenta un apice o cupola ed una base.
Entro il canale della chiocciola ossea accolto il condotto cocleare formato da tre canali spirali:
uno intermedio (il condotto cocleare); altri due che fiancheggiano il primo.
I canali contenenti perilinfa, posti da ciascun lato del condotto cocleare, sono la scala vestibolare e
la scala timpanica.
Apparato vestibolare al suo interno si trovano cinque regioni specializzate costituite da epitelio
sensoriale, alle quali si distribuiscono le espansioni terminali del nervo vestibolare; queste sono le
due macule situate nellutricolo e nel sacculo.
Condotto cocleare un canale spirale che decorre lungo la parete esterna della chiocciola ossea,
posto, tra scala timpanica in basso e scala vestibolare in alto. Presenta una volta formata dalla
membrana vestibolare, una parete esterna corrispondente al legamento spirale della chiocciola e un
pavimento rappresentato dalla membrana basilare.
Lorgano spirale costituito da un insieme di formazioni epiteliali poste sulla zona arcuata della
membrana basilare; queste sono: due file di bastoncelli, posti al centro; internamente vi una fila di
cellule uditive interne; esternamente ai bastoncelli vi sono alcune file di cellule uditive esterne.

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CRANIO
CAVIT ORBITARIA
La parete superiore (o volta) appartiene allosso frontale; antero-lateralmente si trova la fossa
lacrimale. Allestremit posteriore vi il canale o foro ottico, che la mette in comunicazione con la
fossa cranica media.
La parete mediale delimitata in avanti dalla cresta lacrimale del processo frontale del mascellare,
posteriormente si articola con la lamina papiracea del labirinto etmoidale. Anteriormente si trova il
solco lacrimale.
La parete inferiore (o pavimento) data dalla faccia orbitaria del mascellare (volta del seno
mascellare) ed antero-lateralmente dallosso zigomatico; postero-lateralmente dalla piccola area
triangolare del processo orbitario dellosso palatino. Presenta inoltre la fessura orbitaria inferiore.
La parete laterale data indietro dalla grande ala dello sfenoide ed in avanti dalla faccia orbitaria
del processo frontale dellosso zigomatico.
Lapice si trova presso lestremit mediale della fessura orbitaria superiore.
La volta costituita dalla faccia orbitaria dellosso frontale e nella parte posteriore dalla faccia
inferiore della piccola ala dello sfenoide.
Fossa temporale delimitata dallarcata zigomatica, dalla linea temporale, dal processo frontale
dell'osso zigomatico e dalla cresta sopra-mastoidea; in questa sede, frontale, sfenoide, parietale e
parte squamosa del temporale confluiscono.
La fossa infratemporale uno spazio irregolare dietro la mascella. Comunica con la fossa
temporale tramite l'apertura compresa tra arcata zigomatica e parete laterale del cranio.
Medialmente, la sua volta data dalla faccia infratemporale della grande ala dello sfenoide e da una
piccola parte della squama del temporale.
L'arcata zigomatica formata dal processo temporale dello zigomatico e dal processo zigomatico
del temporale.
Il meato acustico esterno si apre sotto la radice posteriore dell'arcata zigomatica. In alto e indietro,
il margine dato dalla parte squamosa del temporale; il resto formato dalla lamina timpanica del
temporale.
La parte mastoidea del temporale situata dietro il meato acustico esterno e si continua in alto e
in avanti con la parte squamosa. Il processo mastoideo una robusta protuberanza a capezzolo della
porzione inferiore della parte mastoidea del temporale.
Il processo stiloideo un esile bastoncello allungato attaccato alla base del cranio che si porta in
basso, in avanti e medialmente. situato medialmente e al davanti del processo mastoideo.
Fossa cranica anteriore forma la volta delle orbite e della cavit ansale, separate dalla lamina
cribrosa dellosso etmoide, attraverso la quale passano i nervi olfattivi; dinnanzi a questa c la
crista galli ed il foro cieco. Il pavimento ai due lati delletmoide formato dalla parte orbitaria
dellosso frontale; posteriormente la fossa cranica completata dallo sfenoide. In posizione centrale
si trova la parte anteriore della superficie del corpo detta giogo, che separa la fossa dai seni
sfenoidali; lateralmente al giogo il pavimento della fossa formato dalla piccola ala dello sfenoide.

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Fossa cranica media la parte mediana costituita dal corpo dello sfenoide che alloggia la fossa
ipofisaria che insieme al tubercolo della sella, al dorso della sella e al processo clinoideo
posteriore formano la sella turcica. In avanti formata dalla superficie cerebrale della grande ala
dello sfenoide, indietro dalla faccia anteriore della parte petrosa del temporale e lateralmente dalla
superficie cerebrale della squama del temporale.
Presenta diversi canali:
Foro rotondo che si apre nella fossa pterigopalatina e da passaggio al nervo mascellare.
Foro ovale che si apre nella fossa infratemporale e d passaggio al nervo mandibolare,
allarteria meningea accessoria e al nervo piccolo petroso.
Foro spinoso d passaggio allarteria meningea media ed al ramo meningeo del nervo
mandibolare.
Foro lacero delimitato indietro dall'apice della piramide del temporale, in avanti dal corpo
dello sfenoide e dal margine posteriore della sua grande ala. D passaggio allarteria carotide
interna ed ai plessi simpatici che la circondano.
Fossa cranica posteriore delimitata in avanti dal dorso della sella, dalla parte posteriore del
corpo dello sfenoide e dalla parte basilare dell'osso occipitale; indietro, dalla porzione inferiore
della squama dell'occipitale; sui lati, dalle parti petrosa e mastoidea del temporale e dalla parte
laterale dell'occipitale; in alto e indietro, da una piccola parte dell'angolo mastoideo dei parietali.
Il grande foro occipitale (foro magno) si trova nel pavimento della fossa, delimitato dalle varie
parti dell'osso occipitale. Dietro al grande foro la squama dell'occipitale presenta la cresta
occipitale interna, che termina in alto sulla protuberanza occipitale interna.
Il forame giugulare si trova all'estremit posteriore della fessura petro-occipitale, e si apre
all'esterno dirigendosi in avanti, in basso e in fuori. La parte posteriore del forame contiene il
seno sigmoideo, che si continua in basso nella vena giugulare interna; attraversano il forame
anche i nervi, accessorio, vago e glossofaringeo.
CAVIT NASALE
divisa da un setto verticale in due met, destra e sinistra.
Apertura nasale posteriore (o coane) sono divise dal margine posteriore del vomere; sono limitate
in basso dal margine posteriore della lamina orizzontale del palatino, in alto dallo sfenoide e,
lateralmente da ogni lato, dalla lamina mediale del processo pterigoideo.
Apertura nasale anteriore delimitata dalle ossa nasali e dalle mascelle.
La volta la parte anteriore formata dalla spina nasale del frontale e dalle ossa nasali; il tratto
orizzontale dato dalla lamina cribrosa dell'etmoide; la parte posteriore data dalla faccia anteriore
del corpo dello sfenoide.
Il pavimento formato dalla superficie superiore del palato osseo, dato dalle lamine orizzontali
delle ossa palatine indietro e dai processi palatini dei mascellari in avanti.
La parete mediale costituita dal setto nasale, che va dalla volta al pavimento. La parte ossea
costituita dal vomere e dalla lamina perpendicolare delletmoide; la parte anteriore cartilaginea.
La parete laterale risulta costituita in basso e in avanti, dalla superficie nasale del mascellare,
posteriormente, dalla lamina perpendicolare dell'osso palatino e, in alto, dalla superficie nasale del
labirinto etmoidale. Anteriormente e in alto dall'osso nasale e dal processo frontale del mascellare.
Si presenta irregolare per la presenza di tre sporgenze ossee chiamate cornetti o conche nasali
rispettivamente superiore, medio e inferiore.
MANDIBOLA
Corpo della mandibola a ferro di cavallo e presenta due facce, esterna ed interna, separate da un
margine superiore e da uno inferiore. La faccia esterna presenta anteriormente una cresta mediana
detta sinfisi del mento; al di sotto dellintervallo tra i due denti premolari vi il foro mentoniero. Il

70

margine superiore corrisponde al processo alveolare. La faccia interna divisa in due da una cresta
obliqua detta linea milojoidea; posteriormente alla sinfisi del mento troviamo i tubercoli genieni.
Il ramo della mandibola quadrilatero e possiede due facce, quatto margini e due processi. La
faccia mediale presenta il foro mandibolare che porta nel canale mandibolare, il quale si apre con il
foro mentoniero; questo foro in parte coperto da una sporgenza detta lingula (il solco milojoideo
parte da questo e si prolunga in basso ed in avanti). Il margine inferiore si porta indietro fino
allangolo della mandibola, dove si continua con il margine posteriore.
Il margine superiore delimita un ampio incavo, lincisura della mandibola, sormontata in avanti da
un rilievo triangolare detto processo coronoideo e, indietro, da una robusta prominenza articolare
denominata processo condiloideo. Il margine posteriore si estende dal margine posteriore del
processo condiloideo all'angolo della mandibola; viene in rapporto con la ghiandola parotide.
Il processo coronoideo sporge in alto e leggermente in avanti; i margini e la superficie mediale
offrono inserzione al tendine del muscolo temporale.
Il processo condiloideo espanso in alto, dove forma la testa del condilo, ricoperta da
fibrocartilagine; si articola con la fossa mandibolare dellosso temporale. In basso si continua nel
collo della mandibola e si restringe.
Articolazione temporo-mandibolare costituita dal tubercolo articolare e dalla parte anteriore
della fossa mandibolare del temporale. Presenta:
Un disco articolare posto tra le superfici in contatto;
La capsula fibrosa tesa tra condilo e disco e tra disco ed osso temporale;
Il legamento temporo-mandibolare laterale che va dal collo della mandibola alla radice
processo zigomatico del temporale;
Il legamento sfeno-mandibolare che va dalla spina dello sfenoide alla lingula del foro
mandibolare;
Il legamento stilo-mandibolare teso dallapice del processo stiloideo allangolo ed al margine
posteriore della mandibola.
OSSO JOIDE
un osso a forma di U collegato allapice dei processi stiloidei dai legamenti stilo-joidei.
Presenta un corpo quadrangolare con una faccia anteriore ed una posteriore; due grandi corna che
si proiettano allindietro dai limiti laterali del corpo e due piccole corna situate nellangolo fra
corpo e grandi corna.
OSSO OCCIPITALE
Circoscrive inferiormente il grande foro occipitale; la lamina che si espande sopra e dietro questo
foro denominata squama o parte squamosa; lo spesso segmento situato sul davanti la parte
basilare o basi-occipitale; sui lati del foro vi la parte laterale.
La squama. La faccia esterna presenta, a met tra la sommit dell'osso e il grande foro, la
protuberanza occipitale esterna; ai lati si dipartono la linea nucale superiore e la linea nucale
suprema. Dalla protuberanza occipitale esterna la cresta occipitale esterna scende fino al grande
foro; d inserzione al legamento nucale e dal suo punto di mezzo originano le linee nucali inferiori.
La faccia interna divisa in quattro fosse profonde da uneminenza irregolare, la protuberanza
occipitale interna, e da quattro creste che da questa si dipartono in senso sagittale e orizzontale. Un
ampio solco si porta in alto dalla protuberanza fino all'angolo superiore della squama, il solco del
seno sagittale superiore; sui suoi margini si inserisce la parte posteriore della falce cerebrale. In
basso in avanti della protuberanza vi la cresta occipitale interna. Da ciascun lato della
protuberanza occipitale interna si porta in fuori il solco del seno trasverso.
La parte basilare si estende davanti e sopra il grande foro ed fusa con lo sfenoide.

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Le parti laterali dell'occipitale sono situate ai lati del grande foro; dalle loro facce inferiori
sporgono i condili occipitali che sono ovali o reniformi. Sopra la parte anteriore di ciascun condilo
passa il canale dellipoglosso.
OSSO SFENOIDALE
Si trova nella base del cranio, posto tra il frontale, i temporali e l'occipitale.
Il corpo cubico e contiene due ampi seni pneumatici separate fra loro da un setto.
La faccia cerebrale o superiore si articola in avanti con la lamina cribrosa dell'etmoide; la sua parte
anteriore liscia denominata giogo sfenoidale. Dietro il solco si trova il tubercolo della sella
posteriormente al quale vi la profonda sella turcica; sormontata dal processo clinoideo posteriore.
Le grandi ali sono due robusti processi che dalle facce laterali del corpo si incurvano in alto e in
fuori; la faccia cerebrale forma la parte anteriore del pavimento della fossa cranica media. La
faccia orbitaria della grande ala guarda in avanti e medialmente e costituisce una parte posteriore
della parete laterale dellorbita.
Le piccole ali sono due lamine triangolari che sporgono in fuori dalla parte supero-anteriore del
corpo, e sono congiunte al corpo mediante due radici, anteriore e posteriore, che comprendono tra
loro il canale ottico. La faccia inferiore forma la parte posteriore della volta dellorbita e il bordo
superiore della fessura orbitaria superiore.
I processi pterigoidei sono due lamine, una mediale e una laterale, separate in basso dallincisura
pterigoidea; discendono verticalmente, uno per lato, dalla regione dove la grande ala si unisce con il
corpo e divergendo comprendono la fossa pterigoidea. La lamina laterale del processo pterigoideo
la pi stretta e si proietta direttamente allindietro, inferiormente si prolunga oltre la lamina a
formare luncino pterigoideo. La lamina mediale del processo pterigoideo si incurva lateralmente in
un processo a gancio detto uncino pterigoideo.
OSSA TEMPORALI partecipano alla formazione delle pareti laterali e della base del cranio.
Ognuna di esse risulta di quattro elementi: le parti squamosa, petro-mastoidea, timpanica e il
processo stiloideo.
La parte squamosa o squama costituisce la porzione antero-superiore dell'osso. La faccia
temporale (o esterna), liscia e lievemente convessa, costituisce parte della parete della fossa
temporale. Il margine superiore si sovrappone al margine inferiore del parietale, con il quale forma
la sutura squamosa; il margine antero-inferiore si articola con la grande ala dello sfenoide.
Il processo zigomatico del temporale si proietta in avanti e si stacca dalla parte inferiore della
squama. L'estremit anteriore, seghettata, tagliata di sbieco a spese del margine inferiore e si
articola con il processo temporale dell'osso zigomatico.
La fossa mandibolare delimitata in avanti dal tubercolo articolare. Consta di due parti: una
parte anteriore (articolare); la porzione posteriore (non articolare) accoglie una parte della
ghiandola parotide.
La parte petro-mastoidea pu essere divisa in due parti:
La parte mastoidea costituisce la porzione posteriore del temporale; in basso si prolunga in un
processo conico, il processo mastoideo; medialmente presenta lincisura digastrica. La
superficie interna della parte mastoidea scavata da una doccia profonda e curva, il solco
sigmoideo, per il seno sigmoideo e, posteriormente, si apre all'orifizio del foro mastoideo.
La parte petrosa si trova nella base cranica incuneata tra sfenoide ed occipitale; racchiude al
suo interno il labirinto acustico. Presenta una base, un apice, tre margini e tre facce.
La parte timpanica una lamina curva, situata sotto la squama davanti al processo mastoideo.
Il processo stiloideo misura circa 2,5 cm e sporge in basso e in avanti dalla superficie inferiore
dell'osso temporale.
OSSA PARIETALI formano la maggior parte delle pareti laterali ed della volta del cranio. La faccia
esterna convessa, liscia e presenta al centro la bozza parietale; due linee curve, le linee temporali

72

superiore e inferiore percorrono a met tale faccia descrivendo arcate convesse in alto e indietro.
Lungo il margine sagittale (superiore), scorre un solco superficiale per il seno sagittale superiore,
completato da quello del parietale controlaterale.
OSSO FRONTALE costituisce la regione della fronte. La superficie esterna presenta una sporgenza
rotondeggiante, bozza frontale, da ciascun lato del piano mediano; lateralmente si trovano le arcate
sopracciliari. Sotto queste ultime si trovano i margini sopraorbitari che terminano lateralmente con
il processo zigomatico del frontale.
La porzione dell'osso che sporge in basso tra i margini sopraorbitali dei due lati costituisce la parte
nasale; essa termina in basso con la spina nasale. La faccia interna concava; nella parte superiore
presenta sul piano mediano una doccia verticale, il solco per il seno sagittale.
OSSO ETMOIDALE di forma cuboidale, situato nella parte anteriore della base cranica; concorre
a formare la parete mediale delle orbite, il setto nasale, la volta e le pareti laterali della cavit
nasale.
La lamina cribrosa si incastra nell'incisura etmoidale del frontale e forma gran parte della volta
delle cavit nasali. Da questa lamina si erge in alto sul piano mediano la crista galli; ai lati di questa
la lamina presenta numerosi fori per il passaggio dei nervi olfattivi.
La lamina perpendicolare sottile, piatta e quadrilatera. Discende lungo il piano mediano dalla
lamina cribrosa e forma la parte superiore del setto nasale.
I labirinti etmoidali costituiscono un complesso di cavit pneumatiche a parete sottile, dette
cellule etmoidali, disposte in tre gruppi, anteriori, medie e posteriori, e comprese tra due lamine
ossee verticali; la faccia laterale costituita da una lamina sottile detta lamina papiracea.
MASCELLE consistono ognuna di un corpo e di quattro processi: zigomatico, frontale, alveolare e
palatino.
Il corpo della mascella circa piramidale e presenta quattro facce: anteriore che guarda in avanti
ed in fuori; la faccia infratemporale che forma la parete anteriore della fossa infratemporale; la
faccia orbitaria che forma la maggior parte del pavimento dellorbita; la faccia nasale che presenta
lo iato mascellare.
Il seno mascellare un'ampia cavit piramidale contenuta nel corpo della mascella. Le sue pareti
sono sottili e corrispondono alle facce orbitaria, alveolare, faciale e infratemporale della mascella.
Il processo zigomatico una sporgenza piramidale, dove convergono le facce anteriore,
infratemporale e orbitaria.
Il processo frontale si spinge in alto e indietro, tra l'osso nasale e il lacrimale.
Il processo alveolare scavato dagli alveoli per le radici dei denti.
Il processo palatino forma gran parte del pavimento della cavit nasale e del palato.
OSSA PALATINE hanno circa la forma di una L, sono situate nella parte posteriore della cavit
nasale, tra le mascelle ed i processi pterigoidei dello sfenoide.
La lamina orizzontale quadrilatera; la sua faccia superiore o nasale forma la parte posteriore del
pavimento della cavit nasale; la faccia inferiore o palatina forma con quella controlaterale il quarto
posteriore del palato osseo. Il margine anteriore dentellato e si articola con il processo palatino del
mascellare.
La lamina perpendicolare sottile e allungata; la faccia mediale o nasale delimita parte del meato
inferiore della cavit nasale. La faccia laterale o mascellare si articola con la faccia nasale della
mascella; la sua parte supero-posteriore forma la parete mediale della fossa pterigopalatina.
Il processo piramidale sporge indietro, in fuori e in basso dalla giunzione delle lamine orizzontale
e perpendicolare.
Il processo orbitario si porta in alto e lateralmente dalla parte anteriore della lamina
perpendicolare; contiene un seno pneumatico e presenta cinque facce: faccia laterale, faccia

73

posteriore o sfenoidale, faccia mediale o etmoidale, faccia superiore o orbitaria, faccia anteriore o
mascellare.
Il processo sfenoidale una lamina sottile, posta a un livello pi basso del processo orbitario;
diretto in alto e in dentro.
OSSO ZIGOMATICO di forma circa quadrangolare e presenta due processi, tre superfici e cinque
margini. La faccia orbitaria forma la porzione antero-laterale del pavimento e la parte adiacente
della parete laterale dellorbita; il margine antero-superiore o orbitario delimita in basso e
lateralmente la circonferenza dellapertura dellorbita. Il margine antero-inferiore o mascellare; il
margine postero-superiore o temporale.
Il processo frontale si articola in alto con il processo zigomatico dellosso frontale e, indietro, con la
grande ala dello sfenoide.
Il processo temporale diretto indietro e termina con un margine obliquo dentellato, che si articola
con il processo zigomatico del temporale, completando larcata zigomatica.

SCAPOLA
un osso piatto, largo e triangolare, posto sulla superficie postero-laterale del torace. Possiede una
faccia costale e una dorsale, un margine superiore, uno laterale e una mediale, un angolo inferiore,
uno superiore e uno laterale (tronco per la presenza della cavit glenoidea), e tre processi: la spina,
lacromion e il processo coracoideo.
La faccia dorsale divisa in una superficie superiore, pi piccola, e in una inferiore, pi estesa, da
una sporgenza a forma di mensola, la spina della scapola. Queste due superfici si continuano l'una
nell'altra attraverso l'incisura spinoglenoidea.
Il margine laterale presenta la tuberosit sottoglenoidea.
Il margine superiore alla sua estremit antero-laterale separato dalla radice del processo
coracoideo dall'incisura della scapola; sopra quest'ultima passa a ponte il legamento trasverso
superiore.
Langolo laterale costituisce la testa dellosso e porta la cavit glenoidea; subito sopra la cavit
glenoidea, un piccolo tubercolo rugoso si estende sulla radice del processo coracoideo, la tuberosit
sopraglenoidea.
Lacromion sporge in avanti, quasi ad angolo retto, dall'estremit laterale della spina.
Il processo coracoideo si erge dalla sommit della testa della scapola e si incurva bruscamente in
modo da sporgere in avanti e leggermente in fuori. La tuberosit sopraglenoidea corrisponde alla
radice del processo coracoideo, dove questo si unisce con la parte superiore della cavit glenoidea.
I legamenti della scapola sono il coraco-acromiale e il legamento trasverso superiore (converte in
foro lincisura scapolare); vi un legamento pi esile, il legamento trasverso inferiore (teso fra il
margine laterale della spina della scapola ed il margine della cavit glenoidea).
CLAVICOLA funziona da puntello che sostiene la spalla.
Lestremit laterale o acromiale piatta e si articola con il margine mediale dellacromion;
l'estremit mediale o sternale voluminosa e si articola con l'incisura clavicolare del manubrio
dello sterno e con la prima cartilagine costale. Il corpo convesso in avanti nei due terzi mediali, e
concavo in avanti nel terzo laterale. La faccia inferiore incavata a doccia secondo l'asse maggiore,
nel terzo medio.
Articolazione sterno-clavicolare composta dallestremit sternale della clavicola e dall'incisura
clavicolare del manubrio sternale, con l'adiacente superficie superiore della cartilagine della prima
costa. L'articolazione divisa in due da un disco articolare e unita da una capsula fibrosa e diversi

74

legamenti: legamento sterno-clavicolare anteriore e posteriore, legamento interclavicolare e


legamento costo-clavicolare.
Articolazione acromio-clavicolare sta fra l'estremit acromiale della clavicola e il margine mediale
dellacromion della scapola. presente un disco articolare e due legamenti: legamento acromioclavicolare ed il legamento coraco-clavicolare.
OMERO consta di due estremit espanse e di una diafisi.
Estremit prossimale
La testa ovoidale e ricoperta da cartilagine ialina; il collo anatomico fa direttamente seguito al
contorno della testa e presenta un lieve restringimento. Il tubercolo minore situato anteriormente
appena sotto il collo anatomico mentre il tubercolo maggiore forma la parte pi laterale
dellestremit superiore; le due tuberosit sono separate dal solco intertubercolare.
La diafisi quasi cilindrica nella met superiore, mentre al di sotto appiattita dall'avanti
all'indietro. Il margine anteriore presenta il labbro laterale del solco intertubercolare seguito dalla
tuberosit deltoidea. Il margine laterale presenta il solco del nervo radiale.
La faccia antero-mediale presenta il solco bicipitale.
L'estremit distale dell'omero ha forma di condilo modificato, espansa trasversalmente e
presenta parti articolari e non articolari: la parte articolare si connette con il radio e con l'ulna a
formare l'articolazione del gomito. divisa da un solco superficiale in una superficie convessa
laterale, il condilo e in una mediale a puleggia, la troclea. La parte non articolare comprende gli
epicondili mediale e laterale, e le fosse olecranica, coronoidea e radiale.
Articolazione gleno-omerale dal punto di vista scheletrico un'articolazione debole che dipende
pi dal sostegno offerto dai muscoli che dalla sua conformazione ossea o dalla presenza di
legamenti robusti. Le superfici articolari, reciprocamente curve, sono in realt degli ovoidi e sono
ricoperti da cartilagine ialina; la cavit resa pi profonda da un cercine fibro-cartilagineo detto
labbro glenoideo.
La capsula fibrosa si inserisce sul contorno della cavit glenoidea esternamente al labbro glenoideo.
Essa rinforzata dal tendine del sopraspinato in alto, dellinfraspinato e del piccolo rotondo
indietro, del sottoscapolare in avanti e dal capo lungo del tricipite in basso (cuffia dei rotatori).
Una membrana sinoviale tappezza la superficie interna della capsula fibrosa.
I legamenti gleno-omerali sono tre: il superiore (dalla parte superiore del labbro glenoideo al
processo coracoideo); il medio (dal margine anteriore della cavit glenoidea alla piccola tuberosit
dellomero); linferiore (dal margine anteriore, intermedio e posteriore del labbro glenoidea fino al
collo dellomero).
Il legamento coraco-omerale va dal bordo laterale del processo coracoideo alla grande tuberosit
dellomero.
Il legamento omerale trasverso va dalla piccola alla grande tuberosit dellomero.
RADIO losso laterale dellavambraccio. La testa a forma di disco con la parte superiore
incavata per larticolazione con il condilo dellomero; il collo la porzione ristretta sotto la testa.
La diafisi convessa in fuori e triangolare, con il margine mediale aguzzo (cresta interossea).
Lestremit distale pi voluminosa e quadrilatera in sezione; la faccia inferiore liscia e forma la
superficie articolare carpica, divisa da una lieve cresta in due parti, mediale e laterale. La faccia
mediale corrisponde allincisura ulnare; la faccia posteriore presenta il tubercolo dorsale.
ULNA situata medialmente alla radio, nellavambraccio in supinazione; nel suo complesso
leggermente convessa allindietro.
L'estremit prossimale possiede due grosse protuberanze, lolecrano e il processo coronoideo, e due
superfici articolari, le incisure semilunare e radiale, che si articolano rispettivamente con l'omero e
il radio. Lolecrano, la parte pi prossimale, a forma di becco che, ad avambraccio esteso, penetra
nella fossa olecranica dell'omero. Il processo coronoideo sporge in avanti sotto l'olecrano; la sua

75

faccia superiore forma la parte inferiore dell'incisura semilunare; inferiormente a questa si trova
sulla faccia laterale l'incisura radiale che si articola con la testa del radio. La faccia anteriore del
processo coronoideo triangolare e porta, nella parte inferiore, la tuberosit dell'ulna. L'incisura
semilunare si articola con la troclea dell'omero.
La diafisi a sezione triangolare nei tre quarti superiori ma cilindrica distalmente. Il margine
interosseo una cresta laterale sporgente che d attacco alla membrana interossea, tranne che
all'estremit superiore.
Lestremit distale comprende la testa ed il processo stiloideo. La testa presenta lateralmente una
superficie convessa per l'articolazione con l'incisura ulnare del radio.
Articolazione del gomito comprende due articolazioni: omero-ulnare, fra la troclea dell'omero e
l'incisura semilunare dell'ulna; omero-radiale, fra il condilo dell'omero e la testa del radio. Nel
complesso l'articolazione unita dalla capsula articolare e dai legamenti collaterali ulnare e radiale.
La capsula articolare si attacca, in alto, sulla superficie anteriore dell'epicondilo mediale e
sull'omero sopra le fossette coronoidea e radiale, in basso, sul margine del processo coronoideo
dell'ulna e sul legamento anulare, continuandosi sui lati con i legamenti collaterali ulnare e radiale;
la parte posteriore della capsula si inserisce dietro il condilo dell'omero.
Il legamento collaterale ulnare un fascio triangolare composto di tre bande che vanno
dallepicondilo mediale al processo coronoideo ed allolecrano.
Il legamento collaterale radiale si fissa in alto sulla parte inferiore dell'epicondilo laterale
dell'omero e in basso sul legamento anulare.
CARPO risulta di otto ossa, disposte in due file, prossimale e distale, ciascuna costituita da quattro
elementi. Le ossa della fila prossimale, procedendo in direzione latero-mediale sono: scafoide,
semilunare, piramidale e pisiforme; quelle della fila distale sono: trapezio, trapezoide, capitato (o
grande osso) e uncinato.
La superficie dorsale convessa mentre quella palmare e concava e forma la doccia carpale; questa
trasformata nel tunnel carpale dal legamento trasverso del carpo.

VERTEBRE
Corpo vertebrale di forma varia a seconda del livello, presenta due facce articolari dove poggia
il disco intervertebrale sormontate da un bordo sporgente.
I peduncoli si staccano verso lindietro dal corpo; presentano una concavit inferiore ed una
superiore che unite con quelle soprastanti (o sottostanti) formano i fori intervertebrali.
Le lamine fanno seguito ai peduncoli e con la base del processo spinoso completano il foro
vertebrale.
Il processo spinoso si proietta indietro e spesso in basso dal punto di giunzione delle lamine.
I processi articolari (o zigapofisi) sono due superiori e due inferiori e si staccano dal punto di
giunzione tra peduncoli e lamine; le facce articolari di vertebre contigue si giustappongono.
I processi trasversi si dirigono in fuori dalla regione di giunzione delle lamine con i peduncoli;
nella regione toracica si articolano con le coste.
Gli elementi costali solo nel tratto toracico divengono ossa indipendenti.
Le vertebre da C2 a S1 si articolano tramite giunzioni di tipo cartilagineo tra i corpi, di tipo
sinoviale tra i processi (zigapofisi) e di tipo fibroso tra le lamine e anche tra i processi trasversi e
spinosi.
VERTEBRE CERVICALI

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In numero di sette si distinguono per i processi trasversi forati; hanno un corpo piccolo e pi
sviluppato trasversalmente, il foro vertebrale ampio e circa triangolare. Il processo spinoso corto
e bifido e termina con due tubercoli; le faccette articolari superiori, piatte e ovoidali, guardano
indietro e in alto mentre le corrispondenti faccette inferiori volgono soprattutto in avanti, formano
insieme un pilastro articolare. Il processo trasverso una formazione composita ed attraversato da
un foro che termina con i tubercoli anteriore e posteriore.
Atlante
Manca del corpo il cui posto occupato dal dente dellepistrofeo che forma un perno intorno al
quale esso ruota. Presenta due masse laterali congiunte in avanti da un breve arco anteriore e
posteriormente da un arco posteriore pi lungo; larco anteriore presenta medialmente il tubercolo
anteriore. Ciascuna massa laterale possiede una faccetta articolare superiore (reniforme) ed una
inferiore (circolare). I processi trasversi sono pi lunghi delle altre vertebre cervicali (esclusa C7).
Epistrofeo
Presenta un prolungamento (dente) che si erge in alto dal corpo, esso ha la faccia posteriore
ricoperta da cartilagine; la superficie anteriore presenta una faccetta ovoidale per larticolazione con
larco anteriore dellatlante. Il corpo rudimentale risultando dalla fusione parziale dei corpi
dellatlante e dellepistrofeo e del disco interposto. I peduncoli sono massicci e sostengono le due
ampie faccette articolari superiori piatte o leggermente convesse; i processi articolari inferiori sono
relativamente piccoli con le faccette che prospettano anteriormente.
I processi traversi sono piatti e diretti in basso e in fuori, il foro trasversario diretto lateralmente.
Il processo spinoso grosso e con lapice bifido.
Legamento longitudinale anteriore un robusto nastro fibroso che si estende lungo le superfici
anteriori dei corpi vertebrali; si inserisce in alto, sulla parte basilare dell'occipitale fino alla porzione
superiore della superficie anteriore del sacro.
Legamento longitudinale posteriore sta nell'interno del canale vertebrale, applicato sulla faccia
posteriore dei corpi delle vertebre. In alto si inserisce sul corpo dell'epistrofeo (C2) fino al sacro; la
sua estremit superiore si continua con la membrana tectoria.
Dischi intervertebrali sono interposti fra le superfici adiacenti dei corpi delle vertebre, presentano
diverso spessore. Aderiscono a un sottile strato di cartilagine ialina che riveste le facce dei corpi
vertebrali; disco e cartilagini costituiscono una sinfisi intervertebrale. Ciascun disco consta di una
porzione esterna a struttura lamellare detta anello fibroso, e una porzione interna che il nucleo
polposo.
Articolazioni zigapofisarie sono di tipo sinoviale semplice (cervicali e toraciche) o complesso
(lombari). I processi articolari si adattano reciprocamente e sono rivestiti da cartilagine articolare
ialina. Presentano capsule articolari sottili e lasse, che si inseriscono all'esterno dei margini delle
faccette articolari di zigapofisi adiacenti.
Sindesmosi intervertebrali
Legamenti gialli sono tesi fra le lamine di vertebre contigue.
Legamento sovraspinoso un robusto cordone fibroso e tiene tra loro uniti gli apici dei processi
spinosi da C7 al sacro.
Legamento nucale un setto intermuscolare fibroelastico; consta di due dense lamine
simmetriche separate da un esile strato di connettivo lasso; si estende dalla protuberanza
occipitale esterna al processo spinoso di C7.
Legamenti interspinosi collegano processi spinosi adiacenti, estendendosi dalla radice fino
all'apice di questi.

77

Articolazioni dell'atlante con l'epistrofeo comprende tre articolazioni sinoviali:


Articolazioni atlo-epistrofeiche laterali. Le loro superfici articolari hanno una lieve concavit
delle faccette dell'atlante cui corrisponde una lieve convessit di quelle dell'epistrofeo.
Articolazione atlo-epistrofeica mediana (o articolazione atlo-odontoidea). Si formano tra dente
dell'epistrofeo e l'anello formato dall'arco anteriore e dal legamento trasverso dell'atlante.
Legamento trasverso dell'atlante un nastro spesso e robusto che attraversa il foro vertebrale
dell'atlante posteriormente al dente. Nel punto in cui il legamento trasverso incrocia il dente,
una parte delle sue fibre superficiali si prolunga verso l'alto e verso il basso a formare due
banderelle longitudinali: superiore ed inferiore. Il legamento forma nel insieme una croce ed
denominato legamento crociato dell'atlante.
Articolazioni atlanto-occipitali. Ognuna formata da due superfici articolari incurvate in senso
opposto, una situata sul condilo dell'osso occipitale e l'altra sulla massa laterale dell'atlante; le
faccette dell'atlante sono concave e inclinate medialmente. Le ossa sono connesse dalle capsule
articolari e dalle membrane atlo-occipitali anteriore e posteriore.
Legamenti che collegano l'epistrofeo all'osso occipitale
Membrana tectoria una lamina fibrosa, larga e robusta, situata nel canale vertebrale, le sue
lamine fibrose, superficiale e profonda, si inseriscono entrambe sulla faccia posteriore del corpo
dell'epistrofeo.
Legamenti alari sono due cordoni che vanno dalla superficie posta postero-lateralmente
allapice del dente fino alla superficie mediale dei condili occipitali.
Legamento dell'apice del dente teso dallapice del dente al margine anteriore del grande foro
occipitale.
Legamento nucale.
VERTEBRE TORACICHE
Sono in numero di 12 e crescono di dimensioni dallalto verso il basso. Sono caratterizzate dalla
presenza di semifaccette costali ai lati del corpo e sui processi trasversi (eccetto le ultime tre). Il
corpo a forma di rocchetto cilindrico. Il foro vertebrale piccolo e circolare, dato che i peduncoli
non divergono lateralmente. Le lamine sono corte e spesse e tra loro embricate. Il processo spinoso
inclinato indietro ed in basso. I processi articolari superiori sono lamine ossee, sottili e pressoch
pianeggianti che si distaccano in alto dalla giunzione dei peduncoli con le lamine; guardano in
dietro e un po' lateralmente e in alto. I processi inferiori si estroflettono verso il basso dalle lamine,
e le loro faccette prospettano in avanti, un po' medialmente e in basso. I processi trasversi sono
solide protuberanze claviformi che si staccano dall'arco vertebrale tra i peduncoli e le lamine, diretti
lateralmente ed indietro.
VERTEBRE LOMBARI
Sono in numero di 5 e mancano di faccette costali. Il corpo voluminoso ed esteso in senso
trasversale. Il foro vertebrale, triangolare, pi ampio che nel tratto toracico. I peduncoli sono brevi
e diretti indietro. Il processo spinoso quasi orizzontale e quadrangolare. I processi articolari
superiori portano faccette articolari verticali che guardano medialmente e indietro; il loro margine
posteriore presenta una sporgenza rugosa, il processo mammillare. I processi articolari inferiori
posseggono faccette articolari verticali convesse, che guardano lateralmente e in avanti. I processi
trasversi sono sottili e lunghi; un processo accessorio, piccolo e rugoso, delimita posteriormente la
radice di ciascun processo trasverso. L'incisura vertebrale superiore appena accennata, l'inferiore
profonda.
OSSO SACRO

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Voluminoso e triangolare, formato dalla fusione delle cinque vertebre sacrali, costituisce la parte
supero-posteriore della parete pelvica; inserito a cuneo tra le ossa dell'anca. La base, data dalla
prima vertebra sacrale si articola con L5 mentre lapice si articola con il coccige.
Il foro vertebrale triangolare, perch i peduncoli sono corti e divergenti indietro e in fuori. Le
lamine sono oblique e inclinate in basso, medialmente e indietro; dove esse si incontrano, il
processo spinoso rappresentato da un tubercolo spinoso. I processi articolari superiori sporgono
in alto, con faccette articolari concave, volte dorso-medialmente. Il processo trasverso
notevolmente modificato e forma la porzione superiore della parte laterale o ala del sacro.
La superficie pelvica presenta per ogni lato quattro fori sacrali pelvici che comunicano con il canale
sacrale. La superficie dorsale presenta nel mezzo la cresta sacrale mediana dalla quale sporgono i
quattro tubercoli spinosi; ai due lati di questa vi sono i fori sacrali dorsali. Tra questi ultimi e la
cresta sacrale mediana vi la cresta sacrale intermedia, e lateralmente ai fori vi la cresta sacrale
laterale. La superficie laterale porta la faccetta auricolare per larticolazione con lileo.
Inserzioni sul sacro. Sulle superfici, ventrale e dorsale, del corpo della prima vertebra sacrale, si
inseriscono i fasci pi caudali dei legamenti longitudinali anteriore e posteriore. La superficie
superiore dellala d inserzione all'estremit inferiore del legamento ileo-lombare e al legamento
sacro-iliaco anteriore. Il legamento ileo-lombare unisce la quinta vertebra lombare all'ileo e al sacro.

STERNO
Si presenta inclinato in basso e un po' in avanti, leggermente convesso anteriormente e concavo
posteriormente.
Manubrio dello sterno. La sua faccia anteriore liscia, convessa trasversalmente e concava
dall'alto in basso. La faccia posteriore concava e liscia. Il margine superiore grosso e
presenta al centro lincisura giugulare. Il margine inferiore, ovale e rugoso, rivestito da un
sottile strato di cartilagine per l'articolazione con il corpo. I margini laterali presentano in alto
una faccetta per la prima cartilagine costale ed in basso una semifaccetta per la seconda
cartilagine costale.
Corpo dello sterno. La sua faccia anteriore, pressoch piana, guarda un po' in alto ed
contrassegnata da tre creste trasversali; la faccia posteriore lievemente concava. L'estremit
inferiore stretta e si continua con il processo xifoideo. L'estremit superiore ovale e si
articola con il manubrio in corrispondenza dell'angolo sternale (articolazione manubriosternale). Il margine laterale presenta in alto una semifaccetta (omologa a quella del manubrio)
per la seconda cartilagine costale; al di sotto, quattro incisure costali si articolano con le
rispettive cartilagini. L'angolo inferiore porta una piccola faccetta che, con quella
corrispondente del processo xifoideo, forma un'incisura per la settima cartilagine costale.
Processo xifoideo. In alto, si continua con l'estremit inferiore del corpo tramite l'articolazione
xifi-sternale. Anteriormente, in corrispondenza di ciascun angolo superiore, si trova una
semifaccetta dove si articola una parte della cartilagine della settima costa. La sua estremit
inferiore da inserzione alla linea alba; la faccia posteriore d attacco ad alcuni fasci del
diaframma.
COSTE
In numero di 12 paia, sono archi ossei elastici, che si collegano indietro con la colonna vertebrale e
formano gran parte dello scheletro del torace. La lunghezza delle coste aumenta dalla prima alla
settima per ridursi poi fino alla dodicesima. Le prime sette paia si collegano allo sterno in avanti per
mezzo delle cartilagini costali: queste si dicono vere (o sternali); le altre cinque paia sono le

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cosiddette coste false (o asternali); di queste le cartilagini dell8, 9 e 10 si congiungono alla


cartilagine della costa immediatamente soprastante, mentre l11 e la 12 sono libere alla loro
estremit anteriore, e costituiscono le coste fluttuanti.
Ogni costa presenta un corpo con unestremit anteriore, che si attacca alla cartilagine costale, ed
una posteriore. Il corpo incurvato con convessit in fuori; la faccia interna presenta il solco
costale.
L'estremit posteriore o vertebrale possiede una testa, un collo e un tubercolo:
La testa presenta due faccette, separate da una cresta orizzontale. La faccetta inferiore che la
pi ampia, si articola con il corpo della vertebra che porta lo stesso numero; la faccetta superiore
si articola con la vertebra soprastante, mentre la cresta si attacca al disco intervertebrale.
Il collo una porzione appiattita che fa seguito alla testa; il margine superiore aguzzo e forma
la cresta del collo della costa.
Il tubercolo si trova posteriormente e all'esterno del limite tra collo e corpo; diviso in una
porzione mediale articolare e uno laterale non articolare.
La prima costa pi arcuata e corta con le facce che guardano una in basso ed una in alto. La
seconda costa lunga il doppio della prima ed il corpo non attorto. Le ultime due coste mancano
del collo e del tubercolo e le loro estremit anteriori sono appuntite.
Cartilagini costali sono sbarre piatte di cartilagine ialina che si spingono in avanti dall'estremit
anteriore delle coste e contribuiscono alla mobilit e allelasticit delle pareti del torace. Le prime
sette paia sono connesse allo sterno; lottava, la nona e decima si articolano con il margine inferiore
della cartilagine soprastante; le ultime due terminano a punta nella parete muscolare dell'addome.
Articolazioni della testa delle coste (con i corpi e i dischi vertebrali)
La 1, la 10, l11 e la 12 costa si articolano ognuna con una sola vertebra; in tutte le altre
articolazioni, un legamento intra-articolare divide l'articolazione in due parti, formando cos due
cavit sinoviali distinte. Gli elementi di connessione sono la capsula fibrosa, il legamento raggiato
ed il legamento intra-articolare.
Articolazioni costo-trasversarie
La faccetta articolare del tubercolo di una costa si articola con la faccetta opposta del processo
trasverso della vertebra numericamente corrispondente (questa articolazione manca nelle ultime due
coste). I mezzi di unione sono: la capsula fibrosa, il legamento costo-trasversario superiore, il
legamento accessorio, il legamento costo-trasversario interosseo (che occupa il foro costotrasversario), il legamento costo-trasversario laterale.
Articolazioni sterno-costali
Le cartilagini costali sono accolte in piccole concavit dei margini laterali dello sterno (articolazioni
condro-sternali). La prima cartilagine costale unita allo sterno da una sinartrosi, mentre le
cartilagini dalla seconda alla settima costa si articolano con giunzioni di tipo sinoviale. I mezzi di
unione sono: la capsula fibrosa, i legamenti sterno-costali raggiati, i legamenti intra-articolari ed i
legamenti costo-xifoidei.
ILEO
Presenta una parte inferiore (o corpo) ed una parte superiore (o ala) pi espansa con tre facce:
glutea, sacro-pelvica e la fossa iliaca.
La cresta iliaca corrisponde al margine superiore dellileo ed convessa verso lalto. Presenta la
spina iliaca anteriore-superiore (sopra la quale vi la tuberosit della cresta) e la spina iliaca
posteriore-superiore.
Il margine anteriore scende fino allacetabolo; superiormente concavo e verso il basso presenta
la spina iliaca anteriore-inferiore.
Il margine posteriore incomincia dalla spina superiore-posteriore e si porta in basso descrivendo
una piccola incisura, nella parte inferiore della quale vi la spina iliaca posteriore-inferiore. Poi
forma un gomito e piegando in avanti ed in alto forma (con lischio) la grande incisura ischiatica.

80

Il margine mediale separa la fossa iliaca dalla faccia sacro-pelvica; delimita la superficie articolare
del sacro. Quest'ultimo tratto costituisce la linea arcuata, che in basso raggiunge la parte posteriore
dell'eminenza ileo-pettinea (ileo-pubica), la quale segna l'unione tra ileo e pube.
La faccia esterna (o glutea) delimitata dalla cresta iliaca in alto, dal margine superiore
dell'acetabolo in basso, e dai margini anteriore e posteriore; la sua superficie presenta le tre linee
glutee, posteriore, anteriore ed inferiore.
La fossa iliaca corrisponde alla concavit della faccia interna dellileo; limitata superiormente
dalla cresta iliaca, in avanti dal margine anteriore e indietro da quello mediale.
La faccia sacro-pelvica corrisponde alla parte postero-inferiore della superficie interna dellileo;
presenta la superficie auricolare (per il sacro), superiormente alla quale vi la tuberosit iliaca.
PUBE forma la parte anteriore dell'osso dell'anca e si unisce con il pube controlaterale formando sul
piano mediano unarticolazione fibro-cartilaginea, la sinfisi pubica; dal suo corpo sorgono un ramo
superiore e un ramo inferiore.
Il corpo ha tre facce (anteriore, posteriore e mediale o sinfisiana) ed un margine superiore detto
cresta del pube che porta sulla sua estremit mediale il tubercolo pubico.
Il ramo superiore del pube si estende dal tubercolo pubico alleminenza ileo-pettinea; questultima
delimitata in avanti dalla cresta otturatoria ed indietro dalla cresta pettinea.
Il ramo inferiore del pube sorge dalla parte infero-laterale del corpo e si dirige indietro, in basso e
in fuori per unirsi con il ramo dellischio, sul lato mediale e inferiore del foro otturato.
La cresca pettinea corrisponde al margine superiore aguzzo della superficie pettinea.
ISCHIO forma la parte postero-inferiore dell'osso dell'anca e consta di un corpo e di un ramo.
Il margine posteriore si continua in alto con quello posteriore dell'ileo, e concorre a completare il
contorno inferiore della grande incisura ischiatica; termina posteriormente nella spina ischiatica, al
di sotto della quale vi al piccola incisura ischiatica.
Il ramo dellischio presenta una faccia anteriore e una posteriore, che si continuano con le
corrispondenti facce del ramo inferiore del pube; il margine superiore completa il contorno del foro
otturato.
La tuberosit ischiatica una voluminosa impronta rugosa sulla superficie inferiore della faccia
dorsale e sull'estremit inferiore del corpo dellischio.
La spina ischiatica sporge in basso e medialmente.
L'acetabolo una cavit emisferica, situata al centro della superficie esterna dell'osso dell'anca;
guarda in basso e in avanti. circondata da un bordo sporgente irregolare che manca in basso;
questa interruzione l'incisura dell'acetabolo. Il fondo della cavit rugoso e non articolare ed
detto fossa dell'acetabolo; sui lati della cavit si osserva una superficie semilunare articolare. Tutti e
tre i componenti dell'osso dell'anca contribuiscono a formare l'acetabolo, ma in proporzioni diverse.
Il foro otturato situato inferiormente e un po' anteriormente allacetabolo, tra pube e ischio.
delimitato, in alto, dalla faccia otturatoria del ramo superiore del pube, medialmente dal corpo e dal
ramo inferiore del pube, in basso dal ramo dellischio e, in fuori, dal margine anteriore del corpo
dellischio compreso il margine dell'incisura dell'acetabolo.
Articolazione sacro-iliaca larticolazione sinoviale tra le superfici auricolari del sacro e dell'ileo;
mantenuta in posizione dai legamenti: sacro-iliaco anteriore, sacro-iliaco interosseo ed il sacroiliaco posteriore.
Legamenti vertebro-pelvici: ciascun osso iliaco collegato alla quinta vertebra lombare tramite il
legamento ileo-lombare, e il sacro unito all'ischio dai legamenti sacro-tuberoso e sacro-spinoso.

81

Sinfisi pubica unarticolazione fibro-cartilaginea che connette fra loro, sul piano mediano, le due
ossa del pube; sono collegate dal legamento superiore e dal legamento arcuato del pube.

FEMORE
La testa del femore data dalla parte articolare arrotondata che va ad articolarsi con l'acetabolo;
prospetta dal corto collo, il quale si erge in alto, in dentro e un po' in avanti. La sua superficie
liscia, ma al centro presenta una piccola cavit a fondo rugoso o fossetta, la quale d attacco al
legamento rotondo.
Il collo lungo circa 5 cm e forma un angolo di 125 con la diafisi. La sua faccia anteriore intraarticolare. Si continua nella diafisi presso il piccolo trocantere e il passaggio segnato dalla linea
intertrocanterica; nella parte posteriore tale limite segnato dalla cresta intertrocanterica.
Il grande trocantere un grosso processo quadrangolare al di sopra dellunione tra collo e diafisi.
La diafisi curva con convessit in avanti; si espande un po verso lalto e si ingrossa notevolmente
presso lestremit inferiore. La faccia laterale presenta uno spigolo largo e rugoso detto linea aspra.
Nella parte superiore la faccia posteriore presenta una sottile linea rugosa, la linea spirale,
lateralmente alla quale c una larga cresta, la tuberosit glutea.
Lestremit distale consta di due massicci condili con funzione parzialmente articolare;
posteriormente, sono separati da un profondo incavo, la fossa o incisura intercondiloidea. La
superficie articolare un'ampia area a forma di U capovolta, si articola con la patella nella sua parte
superiore e con la tibia in quella inferiore. Il condilo laterale piatto lateralmente, meno
prominente di quello mediale, ma piuttosto robusto; il punto pi prominente della sua superficie
laterale si chiama epicondilo laterale. Il condilo mediale una massa sporgente convessa
medialmente; presenta nella parte pi alta il tubercolo dell'adduttore grande; sotto questultimo si
trova lepicondilo mediale.
La fossa intercondiloidea separa in basso e in dietro i due condili; delimitata anteriormente dal
margine inferiore della faccia patellare, e posteriormente dalla linea intercondiloidea.
Articolazione dellanca
La testa del femore si articola con l'acetabolo, la cui superficie articolare a forma di anello
incompleto (superficie semilunare). Il labbro dell'acetabolo un cercine fibro-cartilagineo fissato
sul contorno dell'acetabolo di cui rende pi profonda la cavit; questo passa a ponte sull'incisura
acetabolare tramite il legamento trasverso dell'acetabolo, che un tratto del labbro stesso.
La capsula fibrosa si inserisce sul contorno dellacetabolo (oltre il labbro), sul legamento trasverso
e sul margine adiacente del foro otturato; si porta al collo del femore e si inserisce sulla linea
intertrocanterica.
Legamento ileo-femorale si porta dalla spina iliaca anteriore-inferiore e dal bordo dellacetabolo
fino alla linea intertrocanterica.
Il legamento pubo-femorale origina dalleminenza ileo-pettinea e va a fondersi con la capsula
articolare ed il legamento ileo-femorale.
Il legamento ischio-femorale composto da tre parti centrale, laterale e mediale, che avvolgono
posteriormente il collo del femore.
Il legamento della testa del femore (o rotondo) un fascio triangolare piatto, il cui apice si fissa
antero-superiormente nella fossetta della testa del femore; la sua base si inserisce su entrambi i lati
dell'incisura dell'acetabolo.
ROTULA si trova anteriormente allarticolazione del ginocchio, inclusa nel tendine del quadricipite
femorale. La faccia anteriore, sottocutanea e convessa, segnata da numerose strie longitudinali; la
faccia posteriore presenta superiormente una superficie articolare ovale, liscia, divisa in due

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faccette mediale e laterale, dal un rilievo verticale smusso, che corrisponde al solco della faccia
patellare del femore.

TIBIA presenta una diafisi a sezione triangolare e due estremit espanse.


L'estremit prossimale espansa e consta di due masse prominenti, i condili mediale e laterale: la
superficie articolare mediale di forma ovale; la superficie articolare laterale circolare ed
entrambe si adattano al corrispondente menisco.
Allestremit superiore del margine anteriore della diafisi vi la tuberosit della tibia.
Larea intercondiloidea la parte rugosa della faccia superiore interposta tra i due condili; nel
mezzo si erge leminenza intercondiloidea i cui margini (mediale e laterale) sporgono come
tubercoli intercondiloidei (laterale e mediale).
La diafisi, a sezione triangolare, possiede tre facce, mediale, laterale e posteriore, separate dai
margini anteriore, laterale (o interosseo) e mediale. Il margine anteriore inizia dalla tuberosit della
tibia e si porta in basso fino al malleolo mediale. Il margine laterale da attacco alla membrana
interossea. La faccia posteriore percorsa longitudinalmente dalla linea poplitea.
L'estremit distale leggermente espansa, presenta cinque facce: anteriore, mediale, posteriore,
laterale e inferiore. Sporge medialmente e in basso come malleolo mediale. La faccia laterale
corrisponde allincisura fibulare, che connessa da legamenti all'estremit inferiore della fibula; la
faccia inferiore si articola con lastragalo che presenta una superficie articolare a sella.
Il malleolo mediale, corto e robusto, presenta sulla superficie laterale una faccetta semilunare che
si articola con la faccetta malleolare mediale dell'astragalo.
Articolazione del ginocchio opportuno descriverla come formata da due articolazioni condiloidee
tra i rispettivi condili femorali e tibiali, e da unarticolazione a sella tra patella e femore.
Le superfici articolari non sono congruenti. I condili femorali sono convessi in tutti i sensi, quelli
della tibia sono separati dallarea intercondiloidea e ciascuna si presenta leggermente concava al
centro; tali superfici opposte sono rese congruenti dai menischi. La superficie articolare della patella
si adatta alla superficie patellare del femore, che si estende sulle facce anteriori di ambedue i condili
come una U rovesciata.
La capsula fibrosa posteriormente si inserisce in alto sui margini posteriori dei condili del femore e
sul contorno della fossa intercondiloidea, in basso sui margini posteriori dei condili della tibia e
dellarea intercondiloidea.
Il legamento della patella la porzione centrale del tendine del quadricipite femorale che si
continua, distalmente, dalla patella fino alla tuberosit della tibia.
Il legamento popliteo obliquo un prolungamento del tendine del semimembranoso e si fissa sul
condilo laterale del femore.
Il legamento collaterale tibiale va dallepicondilo mediale del femore, al menisco mediale, al
condilo mediale e alladiacente diafisi della tibia.
Il legamento collaterale fibulare si fissa in alto sullepicondilo laterale del femore ed in basso sulla
testa della fibula.
I legamenti crociati sono situati al centro dellarticolazione; sono denominati anteriore e posteriore
in base alla loro inserzione sulla tibia. Il crociato anteriore va dalla parte mediale dellarea
intercondiloidea anteriore della tibia fino alla superficie mediale del condilo laterale del femore; il
crociato posteriore va dallarea intercondiloidea posteriore della tibia e dal corno posteriore del
menisco laterale, fino alla superficie laterale del condilo mediale del femore.
I menischi sono due lamine semilunari che rendono concave le superfici articolari prossimali della
tibia. Il menisco mediale semicircolare e si fissa con il suo corno anteriore sullarea
intercondiloidea anteriore della tibia, mentre il suo corno posteriore si fissa sullarea

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intercondiloidea posteriore; il menisco laterale forma quasi un anello completo, con il corno
anteriore che si fissa davanti alleminenza intercondiloidea della tibia, ed il corno posteriore che si
inserisce dietro di questa.

PERONE
La testa leggermente espansa, sporge in avanti, indietro e lateralmente. La sua superficie
superiore possiede una faccetta circolare, che si articola con la superficie inferiore del condilo
laterale della tibia.
La diafisi possiede tre margini e tre facce.
Lestremit distale (o malleolo laterale) si porta in basso e posteriormente.

MUSCOLI MASTICATORI
La loggia parotidea uno spazio osteo-aponevrotico situato nel collo, individuato dal muscolo
sternocleidomastoideo, dal ramo della mandibola e dalla base del cranio.
Il muscolo massetere quadrangolare e consta di tre strati. Il superficiale si attacca al processo
mascellare dello zigomatico e si porta allangolo ed alla parte inferiore del ramo della mandibola; il
medio va dalla superficie mediale della parte anteriore dellarcata zigomatica fino al tratto centrale
del ramo della mandibola; lo strato profondo origina dalla superficie interna dellarcata zigomatica
e si porta alla parte alta del ramo della mandibola ed al processo coronoideo.
La fascia temporale origina lungo tutta la linea temporale superiore e si porta alla parte mediale del
margine superiore dellarcata zigomatica.
Il muscolo temporale origina da tutta la fossa temporale e va ad inserirsi alla faccia mediale,
all'apice ed ai margini anteriore e posteriore del processo coronoideo e al margine anteriore del
ramo della mandibola.
Il muscolo pterigoideo esterno un muscolo corto e spesso che consta di due capi di origine: uno
superiore, che origina dalla superficie infratemporale e dalla cresta infratemporale della grande ala
dello sfenoide, e una inferiore, che origina dalla faccia laterale della lamina laterale del processo
pterigoideo. Si inserisce di fronte al collo della mandibola e sulla capsula articolare.
Il muscolo pterigoideo interno origina dalla faccia mediale della lamina laterale del processo
pterigoideo e dalla faccia del processo piramidale dell'osso palatino; le sue fibre si inseriscono alla
parte postero-inferiore della faccia mediale del ramo e dellangolo della mandibola.
MUSCOLI ANTERO-LATERALI DEL COLLO
Il muscolo platysma un'ampia lamina che si espande dai suoi attacchi fasciali, sopra le parti
superiori del muscolo grande pettorale e del muscolo deltoide, e che scende, incrociando la
clavicola, e prosegue obliquamente, verso l'alto e medialmente, nella regione laterale del collo.
Il muscolo sternocleidomastoideo decorre obliquamente in basso, attraversando la faccia laterale
del collo. In basso presenta due capi: il capo mediale o sternale inserito sulla parte superiore della
faccia anteriore del manubrio dello sterno; il capo laterale o clavicolare che si porta verticalmente

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verso l'alto, originando dalla faccia superiore del terzo mediale della clavicola; in alto si inserisce
alla superficie laterale del processo mastoideo.

MUSCOLI SOPRAJOIDEI
Il muscolo digastrico ha due ventri congiunti da un tendine intermedio. Il ventre posteriore origina
dallincisura digastrica del processo mastoideo del temporale e si porta in basso ed in avanti; il
ventre anteriore si inserisce alla fossetta digastrica della mandibola.
Il tendine intermedio mantenuto in posizione da una staffa fibrosa che si attacca di alto al grande
corno dellosso joide.
Il muscolo stilojoideo origina con un piccolo tendine dalla superficie posteriore del processo
stiloideo e si porta in basso ed in avanti per inserirsi al corpo dellosso joide.
Il legamento stilojoideo un cordone fibroso che si estende dalla punta del processo stiloideo al
piccolo corno dell'osso joide; pu essere parzialmente ossificato.
Il muscolo milojoideo forma il pavimento muscolare della bocca. Origina dalla linea milojoidea
della mandibola e si inseriscono alla faccia anteriore dellosso joide. I fasci intermedi e quelli
anteriori dei due lati si incrociano in un rafe fibroso mediano, teso fra la sinfisi del mento e l'osso
joide.
Il muscolo geniojoideo origina dalla spina mentale inferiore e si porta, dividendosi indietro ed in
basso, alla superficie anteriore dellosso joide.
MUSCOLI SOTTOJOIDEI
Il muscolo sternojoideo origina dalla faccia posteriore dellestremit sternale della clavicola e dalla
parte superiore e dorsale del manubrio dello sterno; si inserisce al margine inferiore del corpo
dellosso joide.
Il muscolo sternotiroideo origina dalla faccia posteriore del manubrio dello sterno e si porta alla
linea obliqua della lamina della cartilagine tiroide.
Il muscolo tirojoideo pu essere considerato come la continuazione verso l'alto del muscolo
sternotiroideo. Origina dalla linea obliqua della lamina della cartilagine tiroidea per inserirsi al
margine inferiore del grande corno dell'osso joide.
Il muscolo omojoideo consta di due ventri, uniti ad angolo da un tendine intermedio. Origina dal
margine superiore della scapola, presso l'incisura sopracoracoidea: il ventre inferiore attraversa la
parte bassa del collo, poi si porta dietro il muscolo sternocleidomastoideo e qui termina,
continuandosi nel tendine intermedio; il ventre superiore si porta in alto e si inserisce al margine
inferiore del corpo dellosso joide. Langolatura dei ventri mantenuta da una banda fibrosa che va
dal tendine intermedio alla clavicola ed alla prima costa.
MUSCOLI VERTEBRALI LATERALI
Il muscolo scaleno anteriore origina dal tubercolo anteriore del processo trasverso della terza,
quarta, quinta e sesta vertebra cervicale, attraverso fascetti che poi convergono e si inseriscono,
mediante un tendine, sul bordo interno della prima costa.

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Il muscolo scaleno medio si inserisce in alto al processo trasverso dell'epistrofeo e al tubercolo


posteriore del processo trasverso delle ultime cinque vertebre cervicali, per inserirsi alla faccia
superiore della prima costa.
Il muscolo scaleno posteriore origina dal tubercolo posteriore del processo trasverso della quarta,
quinta e sesta vertebra cervicale e si inserisce, tramite un tendine sottile, al margine esterno della
seconda costa.
MUSCOLI DEL TORACE
I muscoli intercostali esterni vanno dalle coste fin quasi alle cartilagini costali e connettono i
margini adiacenti di coste contigue.
I muscoli intercostali interni iniziano allo sterno e si portano indietro fino allangolo costale.
Discendono obliqui tra i solchi costali di coste adiacenti.
I muscoli intercostali intimi si inseriscono alle facce interne di due coste adiacenti.
Il muscolo trasverso del torace applicato alla superficie interna della parete anteriore del torace.
Origina dal terzo inferiore della faccia posteriore del corpo dello sterno, da quella del processo
xifoideo e dalle cartilagini costali delle ultime tre o quattro coste sternali; vanno a inserirsi,
mediante fascetti distinti, al margine inferiore e alla faccia interna delle cartilagini della seconda,
terza, quarta, quinta e sesta costa.
Muscolo dentato posteriore superiore posto esternamente alla gabbia toracica, nella parte
superiore e posteriore. Origina dal tratto inferiore del legamento nucale, dal processo spinoso di C7
e dalle prime due o tre vertebre toraciche; si inserisce mediante quattro digitazioni al margine
superiore ed alla faccia esterna della seconda, terza, quarta e quinta costa.
Il muscolo dentato posteriore inferire si trova tra il torace e la regione lombare. Origina dal
processo spinoso delle ultime due vertebre toraciche e delle prime due vertebre lombari; si inserisce
mediante quattro digitazioni alla superficie esterna delle ultime quattro coste.

MUSCOLO DIAFRAMMA una lamina muscolo-fibrosa, a forma di semi-cupola, che separa la


cavit toracica da quella addominale. La parte muscolare periferica si attacca a una circonferenza
molto obliqua dell'apertura inferiore del torace, la cui porzione posteriore e laterale posta a un
livello pi basso della porzione anteriore.
Si pu suddividere in tre parti: la parte sternale che origina dalla faccia posteriore del processo
xifoideo; la parte costale che origina dalla superficie interna delle cartilagini costali delle ultime sei
coste (questa parte si embrica con il trasverso delladdome); la parte lombare che origina da due
arcate aponevrotiche che si staccano da alcune vertebre lombari mediante due pilastri.
I pilastri del diaframma, alla loro inserzione, sono tendini e si uniscono al legamento
longitudinale anteriore della colonna vertebrale. Il pilastro destro origina dalla superficie anterolaterale del corpo delle prime tre vertebre lombari; il pilastro sinistro origina dai corpi delle prime
due vertebre lombari. Da queste inserzioni circonferenziali, i fasci del muscolo diaframma
convergono verso un tendine centrale, detto centro frenico.
Il centro tendineo o frenico una aponevrosi posta al centro della cupola muscolare
diaframmatica. Ha laspetto di un trifoglio; le foglie destra e sinistra si incurvano lateralmente
ed indietro.
La superficie superiore in rapporto con le due pleure e il pericardio; dove poggia il cuore quasi
piatto (plateau cardiaco) mentre ai alti di questo si ergono le due cupole diaframmatiche (delle
quali la destra pi alta).
La superficie inferiore, rivestita dal peritoneo, in contatto con il lobo epatico dx e sx, entrambi i
reni ed i surreni, la milza ed il fondo dello stomaco.

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Orifizi del diaframma


Orifizio aortico il pi basso e posteriore, trovandosi a livello di T12. delimitato dai pilastri del
diaframma sui lati, dalla colonna vertebrale posteriormente e dal diaframma anteriormente; d
passaggio allaorta, al dotto toracico ed alle vene azygos ed emyazigos.
Orifizio esofageo si trova nella parte muscolare in posizione intermedia, davanti ed a sx di quello
aortico. Vi passano lesofago, i nervi gastrici e i rami esofagei dei vasi gastrici.
Orifizio della vena cava inferiore quello situato pi in alto ed posto nel centro tendineo.
MUSCOLI ANTERO-LATERALI DELLADDOME
Il muscolo obliquo esterno delladdome origina con otto digitazioni dalla superficie esterna e dal
margine inferiore delle ultime otto coste; queste si embricano con i capi muscolari del muscolo
dentato anteriore e del grande dorsale. I fasci divergono: gli inferiori si inseriscono al labbro esterno
della cresta iliaca; i fasci medi e superiori si portano avanti ed in basso e terminano in
nellaponevrosi dellobliquo esterno; questultimo si unisce con quello controlaterale e forma nella
parte mediana la linea alba, che va dal processo xifoideo fino alla sinfisi pubica.
Il legamento inguinale rappresenta il margine inferiore, ispessito e ripiegato dell'aponevrosi del
muscolo obliquo esterno ed teso fra la spina iliaca anteriore-superiore e il tubercolo pubico;
allestremit mediale alcune fibre divergono indietro e lateralmente portandosi:
Alla cresta pettinea come legamento lacunare; il legamento pettineo decorre lungo la cresta
pettinea.
Alla guaina del muscolo retto come parte riflessa del legamento inguinale.
Il legamento inguinale presenta una superficie addominale (superiore) foggiata a doccia che
rappresenta il pavimento del canale inguinale. Esso incurvato secondo la sua lunghezza con la
convessit rivolta verso la coscia e qui si pone in continuit con la fascia lata.
Il muscolo obliquo interno delladdome origina dai 2/3 laterali della faccia superiore del
legamento inguinale e dai 2/3 anteriori del segmento ventrale della cresta iliaca. I fasci iliaci
(posteriori) si portano al margine inferiore e agli apici delle ultime quattro coste; i fasci pi bassi
che provengono dal legamento inguinale, dopo aver incrociato il cordone spermatico, si continuano
con i fasci tendinei che si fissano alla cresta del pube e alla porzione mediale della cresta pettinea
(falce inguinale).
Il muscolo cremastere formato da vari fascetti muscolari disposti in modo non compatto lungo il
cordone spermatico, collegati da connettivo lasso a formare la fascia cremasterica. La porzione
laterale del muscolo origina dal legamento inguinale; la porzione mediale origina dal tubercolo
pubico.
Il muscolo trasverso dell'addome si attacca al terzo laterale del legamento inguinale, ai 2/3
anteriori del labbro interno del segmento ventrale della cresta iliaca e alla faccia interna delle ultime
sei cartilagini costali, dove esso si ingrana con il muscolo diaframma. Il muscolo termina con un
aponevrosi bilaminare fondendosi con laponevrosi del muscolo obliquo interno, che raggiunge la
cresta del pube e la cresta pettinea, formando la falce inguinale.
Falce inguinale (o tendine congiunto) dellobliquo interno e del trasverso, formato
principalmente dalla parte inferiore dellaponevrosi del trasverso. Si inserisce alla cresta del pube ed
alla cresta pettinea; medialmente si fonde con la guaina del muscolo retto delladdome.
Il muscolo retto dell'addome un lungo muscolo nastriforme che si estende per tutta la lunghezza
della parete addominale anteriore, interrotto da tre bande fibrose dette iscrizioni tendinee; separato
dal muscolo dell'altro lato dalla linea alba.

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Origina con due tendini: il tendine laterale che si inserisce alla cresta e al tubercolo del pube, pu
portarsi anche alla cresta pettinea; il tendine mediale si intreccia con quello controlaterale e si
continua con i legamenti che coprono anteriormente la sinfisi pubica. In alto si inserisce tramite tre
fasci alla quinta, sesta e settima cartilagine costale.
La guaina del muscolo retto costituito dallaponevrosi dei muscoli obliquo esterno ed interno e
trasverso; laponevrosi dellobliquo interno si risolve in due lamine che passano uno davanti ed uno
dietro il muscolo retto delladdome. A met tra sinfisi pubica ed ombelico la componente posteriore
della guaina del retto termine, disegnando una curva verso concava verso il basso detta linea
arcuata.
Il muscolo piramidale un muscolo triangolare, posto davanti alla parte inferiore del retto
addominale e compreso nella sua guaina. Si inserisce alla superficie anteriore del corpo del pube e
si porta in alto per terminare alla linea alba.
La linea alba un rafe fibroso che si estende dal processo xifoideo alla sinfisi e alla cresta del
pube; formato da un intreccio di fasci fibrosi delle aponevrosi dei muscoli obliqui e trasverso.
La fascia trasversale un sottile strato connettivale interposto fra la superficie interna del muscolo
trasverso e il tessuto adiposo sottoperitoneale. Si fissa in basso e posteriormente alla cresta iliaca,
per tutta la sua lunghezza; si attacca al margine posteriore del legamento inguinale; medialmente si
fissa alla cresta pettinea del pube.
Lanello inguinale sottocutaneo unapertura presente nellaponevrosi dei muscoli addominali al
di sopra e lateralmente alla cresta del pube; posto allestremit mediale del canale inguinale. D
passaggio al cordone spermatico nel maschio ed al legamento rotondo dellutero nella donna, ed al
nervo ileo-inguinale in entrambi. La sua base corrisponde alla cresta del pube e i suoi lati dai pilastri
fibrosi dellanello.
L'anello inguinale profondo (addominale) posto nella fascia trasversale, a met distanza fra la
spina iliaca anteriore superiore e la sinfisi del pube, 1 cm sopra il legamento inguinale; in alto
circoscritto dal muscolo trasverso.
Il canale inguinale contiene il cordone spermatico nel maschio, il legamento rotondo dell'utero
nella donna, e il nervo ileo-inguinale in entrambi i sessi. obliquo e lungo circa 4 cm e decorrere,
inclinato in basso e medialmente, parallelamente e un po' sopra al legamento inguinale, dall'anello
inguinale profondo a quello superficiale.
Davanti al canale si trovano la cute, il sottocutaneo e l'aponeurosi del muscolo obliquo esterno;
indietro, stanno il legamento inguinale riflesso, il tendine congiunto e la fascia trasversale; in alto,
lobliquo interno ed il trasverso dell'addome; in basso, avviene l'unione della fascia trasversale con
il legamento inguinale. Alla sua estremit mediale, inferiormente, si trova il legamento lacunare.
La parete inferiore data dalla faccia superiore del legamento inguinale.
La parete anteriore costituita dalle fibre di inserzione del muscolo obliquo esterno.
La parete superiore data dal margine inferiore libero dei muscoli obliquo interno e trasverso (fusi
nel tendine congiunto).
La parete posteriore formata dalla fascia trasversale.

MUSCOLI POSTERIORI DELLADDOME


Il muscolo quadrato dei lombi si inserisce in basso al legamento ileo-lombare ed alla parte
contigua della cresta iliaca; termina in alto nella met mediale del margine inferiore della

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dodicesima costa e tramite quattro piccoli tendini allapice del processo costiforme delle prime
quattro vertebre lombari.
Il muscolo grande psoas origina dalla faccia anteriore e dal margine inferiore dei processi
costiformi di tutte le vertebre lombari; si porta lateralmente alla colonna vertebrale, allo stretto
superiore della pelvi, passa dietro il legamento inguinale ed alla capsula dellarticolazione femorale
ei suoi fasci convergono in un tendine che si inserisce al piccolo trocantere.
Il muscolo piccolo psoas si trova davanti al grande psoas. Origina dalla faccia laterale del corpo di
T12 ed L1; termina con un lungo tendine che si inserisce alla cresta pettinea ed alleminenza ileopettinea del pube.
Il muscolo iliaco una lamina muscolare triangolare che origina dai 2/3 superiori della concavit
della fossa iliaca, dal labbro interno della cresta iliaca, dai legamenti sacro-iliaco anteriore ed ileolombare e dalla parte superiore dellala del sacro. Converge sul margine laterale del tendine del
grande psoas.

MUSCOLI CHE CONNETTONO LARTO SUPERIORE ALLA COLONNA VERTEBRALE


Il muscolo trapezio un muscolo pari che, appaiato con il controlaterale forma un trapezoide. Ogni
muscolo si inserisce al terzo mediale della linea nucale superiore dell'osso occipitale, alla
protuberanza occipitale esterna, al legamento nucale, all'apice del processo spinoso di C7 e di tutte
le vertebre da C7 a T12 e ai corrispondenti legamenti sovraspinosi. I fasci superiori si fissano al
margine posteriore del terzo laterale della clavicola; quelli medi al margine posteriore della spina
della scapola; i fasci inferiori si portano allestremit mediale della spina della scapola.
Il muscolo grande dorsale un muscolo triangolare che origina medialmente dal processo spinoso
delle ultime sei vertebre toraciche, al davanti del trapezio, ed alla parte posteriore della cresta iliaca;
inoltre si attacca al labbro esterno della cresta iliaca e tramite digitazioni muscolari (che si
ingranano con quelle dellobliquo esterno) alle ultime quattro coste. Termina con un tendine che
passa davanti al tendine del grande rotondo e si inserisce nel solco bicipitale dellomero.
Il muscolo grande romboide origina dal processo spinoso della seconda, terza, quarta e quinta
vertebra toracica e si inserisce al margine vertebrale della scapola.
Il muscolo piccolo romboide origina dalla parte inferiore del legamento nucale e dal processo
spinoso di C7 e T1 e si porta allestremit mediale della spina della scapola.
Il muscolo elevatore della scapola si inserisce tramite fascetti tendinei ai processi trasversi
dellatlante, dellepistrofeo, della terza e quarta vertebra cervicale; si porta diagonalmente in basso
per inserirsi al margine vertebrale superiore della scapola.

MUSCOLI CHE CONNETTONO LARTO SUPERIORE ALLA PARETE TORACICA


Il muscolo grande pettorale origina dalla met mediale della clavicola, dalla met omolaterale
della superficie anteriore dello sterno, dalle cartilagini di tutte le coste dalla prima alla settima,
dall'estremit sternale della sesta costa e dallaponevrosi del muscolo obliquo esterno dell'addome.
Converge in un tendine che si fissa al labbro anteriore del solco bicipitale dellomero.

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Il muscolo piccolo pettorale posto dietro al grande pettorale, origina dal margine superiore e dalla
superficie esterna della terza, quarta e quinta costa; i suoi fasci convergono in un tendine che si
inserisce al margine mediale e alla faccia superiore del processo coracoideo della scapola.
Il muscolo dentato anteriore origina dalla superficie esterna e dal margine superiore delle prime
otto coste; si porta indietro circondando il torace e si inserisce lungo il margine mediale della
scapola.
MUSCOLI DELLA SCAPOLA
Il muscolo deltoide di forma triangolare, si inserisce con la sua base rivolta verso lalto al margine
anteriore e alla faccia superiore del terzo laterale della clavicola, al margine laterale ed alla faccia
superiore dellacromion e a tutto il labbro inferiore della spina della scapola. I fasci convergono in
basso verso un tendine che si inserisce alla tuberosit deltoidea della superficie antero-laterale
dellomero.
Il muscolo sottoscapolare riempie la fossa omonima; origina dai due terzi mediali della faccia
costale della scapola. I fasci si portano lateralmente su un tendine che si inserisce alla piccola
tuberosit dell'omero e alla parte anteriore della capsula dell'articolazione scapolo-omerale.
Il muscolo sopraspinato origina dai due terzi mediali della fossa sopraspinata e dalla fascia
sopraspinata. I suoi fasci muscolari passano al di sotto dellacromion per inserirsi alla pi alta delle
faccette della grande tuberosit dell'omero.
Il muscolo sottospinato occupa la fossa sottospinata, origina dai 2/3 mediali di essa e dalla fascia
sottospinata; i fasci convergono verso un tendine che si inserisce alla faccetta media della grande
tuberosit dellomero.
Il muscolo piccolo rotondo origina dalla parte postero-superiore del margine laterale della scapola,
vicino al margine laterale. Si porta obliquamente in alto e lateralmente; i suoi fasci superiori
terminano in un tendine che si inserisce alla pi bassa delle faccette della grande tuberosit
dell'omero; i fasci inferiori si inseriscono direttamente all'omero pi distalmente.
Il muscolo grande rotondo origina presso langolo inferiore della superficie posteriore della
scapola; i fasci si portano in alto e lateralmente per terminare su un tendine che si inserisce al labbro
posteriore del solco bicipitale dellomero.
I muscoli della cuffia dei rotatori sono: il muscolo sottoscapolare, il muscolo sopraspinato, il
muscolo sottospinato e il muscolo piccolo rotondo. Questi muscoli con i loro tendini fusi alla
capsula fibrosa articolare, rivestono larticolazione gleno-omerale.

MUSCOLI DEL BRACCIO


Il muscolo coracobrachiale origina dall'apice del processo coracoideo, dove unito al tendine del
capo breve del bicipite; si inserisce su un'impronta che si trova a met del margine mediale della
diafisi dell'omero, fra le inserzioni del tricipite e del brachiale.
Il muscolo bicipite brachiale origina con due capi: il capo breve origina dall'apice del processo
coracoideo, insieme con il muscolo coracobrachiale; il capo lungo origina all'interno della capsula
fibrosa dell'articolazione scapolo-omerale, dalla tuberosit sopraglenoidea. A ciascuno dei tendini fa
seguito un ventre muscolare allungato; questi si portano appaiati in basso, per terminare in un
tendine che si inserisce alla tuberosit del radio.

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Il muscolo brachiale origina al livello della met inferiore della faccia anteriore dell'omero, da
entrambi i lati dell'inserzione del deltoide. I fasci muscolari convergono su un tendine che si
inserisce alla tuberosit dell'ulna e a un'impronta rugosa situata sulla faccia anteriore del processo
coronoideo.
Il muscolo tricipite origina con tre capi: il capo lungo parte dalla tuberosit sottoglenoidea della
scapola, i fasci si portano in basso per unirsi in un tendine comune insieme a quelli degli altri capi.
Il capo laterale origina da una cresta obliqua sulla faccia posteriore del corpo dellomero, questi
fasci convergono anchessi nel tendine comune. Il capo mediale (il cui ventre coperto dagli altri
due capi) origina dallintera superficie posteriore del corpo dellomero; alcuni fasci si portano
direttamente allolecrano, mentre altri convergono verso il tendine comune.
Il tendine comune comincia a met del muscolo e si inserisce sulla superficie superiore
dellolecrano.

MUSCOLI ANTERIORI DELLA COSCIA


La fascia lata si inserisce in alto alla faccia dorsale del sacro e del coccige; lateralmente, alla cresta
iliaca; anteriormente al legamento inguinale e al ramo superiore del pube e medialmente, al ramo
inferiore del pube, al ramo e alla tuberosit dellischio.
Ad essa si fissano il muscolo tensore della fascia lata ed un fascio del grande gluteo.
In basso, la fascia lata si fissa a tutti i punti ossei che sporgono in superficie e che circondano
l'articolazione del ginocchio, quali i condili del femore e della tibia e la testa della fibula.
Il muscolo tensore della fascia lata origina sulla spina iliaca anteriore superiore e su parte del
labbro esterno della cresta iliaca; si inserisce tramite il tratto ileo-tibiale sul condilo laterale della
tibia.
Il tratto ileotibiale la parte inspessita della fascia lata che passa sulla faccia laterale della coscia.
Nella parte superiore si sdoppia in due lamine, racchiude il muscolo tensore della fascia lata ed
accoglie posteriormente la maggior parte dei tendini del muscolo grande gluteo. Distalmente si fissa
ad una faccetta posta antero-lateralmente, sul condilo laterale della tibia.
Il muscolo sartorio origina dalla spina iliaca anteriore superiore e dalla met superiore della
sottostante incisura. Si porta medialmente incrociando obliquamente la coscia, fino al lato mediale
del ginocchio; si fissa alla parte superiore della faccia mediale della tibia, davanti ai muscoli gracile
e semitendinoso.
Il triangolo di scarpa una fossa piramidale posta nella parte anteriore della coscia. La base posta
in alto ed data dal legamento inguinale; lateralmente vi il muscolo sartorio e medialmente il
margine mediale deladduttore lungo. Lapice diretto in basso e prosegue nel canale dei vasi
femorali; la parete posteriore data dal muscolo iliaco, dal grande psoas, dal pettineo e
dalladduttore lungo; la parete anteriore costituita dalla fascia lata.
Troviamo lateralmente il nervo femorale poi medialmente, larteria femorale, la vena femorale ed
infine i linfonodi inguinali.
Il muscolo quadricipite femorale copre la parte anteriore del femore; i tendini dei quattro capi si
uniscono nella parte inferiore della coscia, dove si continuano nel legamento patellare che si
inserisce sulla tuberosit tibiale.
Il retto del femore origina con due tendini: uno diretto che parte dalla spina iliaca anteriore
inferiore; uno riflesso che origina da una doccia sopra lacetabolo e dalla capsula fibrosa

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dellarticolazione dellanca. Termina con un aponevrosi che si fissa alla base della patella, come
parte centrale del tendine del muscolo quadricipite.
Il vasto laterale origina dalla parte superiore della linea intertrocanterica; il muscolo si fissa al
legamento patellare ed al condilo laterale della tibia.
Il vasto mediale origina dalla parte inferiore della linea intertrocanterica, dalla linea aspra e dai
tendini dei muscoli adduttore lungo ed adduttore grande; i fasci si inseriscono in basso al margine
mediale della patella ed al tendine del quadricipite.
Il vasto intermedio origina dalla faccia anteriore e da quella laterale dei 2/3 superiori del corpo del
femore; i suoi fasci terminano su un'aponevrosi anteriore che forma il costituente profondo del
tendine del quadricipite femorale e che si fissa al margine laterale della patella e al condilo laterale
della tibia.
MUSCOLI MEDIALI DELLA COSCIA
Il muscolo gracile il pi superficiale del gruppo mediale. Origina in alto dal margine mediale
della met inferiore del corpo e del ramo inferiore del pube e dalla parte adiacente del ramo
dellischio; in basso si inserisce alla parte superiore della superficie mediale della tibia, appena sotto
il condilo.
Il muscolo pettineo origina dalla cresta pettinea del pube e dalla superficie ossea anteriore a questa;
i fasci si portano in basso, indietro e lateralmente per inserirsi sulla linea che congiunge il piccolo
trocantere alla linea aspra (linea pettinea).
Il muscolo adduttore lungo il pi anteriore degli adduttori. Origina dal corpo del pube,
nellangolo fra la cresta pubica e la sinfisi pubica; termina sulla linea aspra, al terzo medio del
femore.
Il muscolo adduttore breve origina dalla superficie esterna del corpo e del ramo inferiore del pube;
si inserisce al femore lungo una linea che va dal piccolo trocantere alla linea aspra.
Il muscolo grande adduttore di forma triangolare, origina dal ramo inferiore del pube, dal ramo
inferiore dellischio e dalla parte infero-laterale della tuberosit ischiatica. I fascia che originano dal
pube si portano alla tuberosit glutea; quelli che partono dallischio si fissano alla linea aspra ed alla
linea sopracondiloidea mediale; quelli che originano dalla tuberosit ischiatica si inseriscono su un
tendine che si fissa alla linea sopracondiloidea mediale.
MUSCOLI DELLA REGIONE GLUTEA
Il muscolo grande gluteo origina dalla linea glutea posteriore dell'ileo e dalla superficie ossea
adiacente, fino alla cresta iliaca inclusa, dalla faccia dorsale della parte inferiore del sacro e del
coccige, da legamento sacro-tuberoso e dalla fascia che copre il muscolo medio gluteo. I fasci
scendono in direzione laterale; la parte superiore del muscolo termina insieme ai fasci superficiali
della parte inferiore, in una lamina tendinea che passa lateralmente al grande trocantere e si
continua nel tratto ileo-tibiale della fascia lata; i fasci pi profondi della parte inferiore del muscolo
si inseriscono alla tuberosit glutea.
Il muscolo medio gluteo origina dalla faccia esterna dellileo, fra la cresta iliaca e la linea glutea
posteriore; le fibre convergono in un tendine che si inserisce sulla faccia laterale del grande
trocantere.
Il muscolo piccolo gluteo origina in alto dalla faccia esterna delileo ed indietro dal margine della
grande incisura ischiatica; i fasci convergono in basso in un tendine che si fissa sulla superficie
anteriore del grande trocantere.

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Il muscolo piriforme origina dalla superficie anteriore del sacro; esce dalla pelvi attraverso il
grande foro ischiatico e si inserisce mediante un tendine al margine superiore del grande trocantere.
La membrana otturatoria una sottile aponevrosi che chiude quasi completamente il foro otturato,
lasciando un orifizio antero-superiore; la membrana si fissa all'aguzzo margine del foro otturato.
Il muscolo otturatore interno origina dalla superficie interna della parete antero-laterale della
piccola pelvi, circondando il foro otturato; i suoi fasci convergono in quattro o cinque nastri
tendinei, tali nastri si riflettono ad angolo retto sulla superficie dell'incisura dellischio, che sta fra la
spina e la tuberosit, e si portano alla faccia mediale del grande trocantere.
Il muscolo gemello superiore origina dalla superficie posteriore della spina ischiatica e si inserisce
sul tendine dellotturatore interno.
Il muscolo gemello inferiore origina dalla parte superiore della tuberosit dellischio e si inserisce
al tendine dellotturatore interno.
Il muscolo quadrato del femore origina dalla parte superiore della superficie esterna della
tuberosit ischiatica, si inserisce ad un tubercolo posto sopra la cresta intertrocanterica.
Il muscolo otturatore esterno ricopre la superficie esterna della parete anteriore della pelvi.
Origina dai 2/3 mediali della superficie esterna della membrana otturatoria e dalle adiacenti
superfici ossee dei rami del pube e dellischio. Le fibre convergono su un tendine che si avvolge a
spirale e passa dietro il collo del femore e dietro alla capsula dell'articolazione coxo-femorale, per
terminare nella fossa trocanterica del femore.
MUSCOLI POSTERIORI DELLA COSCIA
Il muscolo bicipite femorale ha due inserzioni prossimali. Il capo lungo origina dalla porzione
superiore della tuberosit dellischio, mediante un tendine che condivide con il muscolo
semitendinoso; il capo breve nasce dal labbro laterale della linea aspra. I fasci del capo lungo
formano un ventre muscolare che scende lateralmente e termina in unaponevrosi, che riveste la
superficie posteriore del muscolo; questaponevrosi, sulla cui faccia profonda si fissano le fibre del
capo breve, si restringe gradualmente e si continua in basso in un tendine che si inserisce alla testa
della fibula.
Il muscolo semitendinoso caratterizzato dalla particolare lunghezza del suo tendine. Origina dalla
porzione superiore della tuberosit ischiatica, tramite un tendine che ha in comune con il capo lungo
del bicipite. Il ventre muscolare termina un po' sotto alla met della coscia con un lungo tendine che
scorre sulla superficie del semimembranoso, e si inserisce alla parte alta della superficie mediale
della tibia, dietro all'inserzione del sartorio e distalmente a quella del gracile.
Muscoli della zampa doca linsieme dei tendini dei muscoli sartorio, semitendinoso e
gracile, che dalla coscia convergono sulla superficie mediale dellepifisi superiore della tibia.
Il muscolo semimembranoso origina da un tendine che si attacca sulla parte supero-laterale della
tuberosit ischiatica. Le fibre muscolari originano dal tendine a circa met della coscia e
convergono in una seconda aponevrosi che, a livello del ginocchio, si divide in cinque fasci; il
principale di questi si inserisce a un tubercolo sulla faccia posteriore del condilo mediale della tibia.
MUSCOLI SUPERFICILI DEL POLPACCIO

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Il muscolo gastrocnemio il pi superficiale e forma il ventre del polpaccio. Origina con due
capi; il mediale origina dalla parte alta e posteriore del condilo mediale della tibia; il capo laterale
origina sulla superficie laterale del condilo laterale. Ciascun capo si slarga in un'espansione
tendinea; l'aponevrosi si restringe e riceve sulla sua superficie profonda il tendine del muscolo soleo
e forma cos il tendine calcaneale o tendine di Achille.
Il muscolo soleo posto davanti al muscolo gastrocnemio; origina dalla faccia posteriore della testa
e dal quarto prossimale della fibula, dalla linea del soleo e dal terzo medio del margine mediale
della tibia. Si unisce al tendine del gastrocnemio a formare il tendine calcaneale.
La fossa poplitea una regione romboidale dietro il ginocchio, divisibile in due triangoli: un
triangolo superiore caratterizzato lateralmente, dal muscolo bicipite femorale e medialmente dai
muscoli semimembranoso e semitendinoso; un triangolo inferiore costituito dai capi mediale e
laterale del muscolo gastrocnemio. La fossa contiene medialmente larteria e la vena poplitea e
lateralmente i nervi tibiale e peroneo comune.

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