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Antropologia culturale
ANTROPOLOGIA COGNITIVA
Lantropologia cognitiva studia il rapporto tra la cultura ed il pensiero umano. In
particolare, lantropologia cognitiva, si occupa del modo in cui la gente comprende,
cataloga ed analizza tutto ci che la circonda. Inoltre lantropologia cognitiva deve riuscire
a definire i modi in cui la gente del luogo pensa, facendo si che lantropologo non
imponga il proprio punto di vista sulla popolazione. Lantropologia cognitiva, quindi, non si
preoccupa di cosa fa la gente o di come si comporta, ma pi importante comprendere i
processi mentali che determinano il comportamento e cosa sarebbe giusto o opportuno
fare.
Una delle tesi pi diffuse della teoria cognitiva che la base psichica dellumano avrebbe
un carattere unitario. In altre parole tutti gli uomini possiedono le stesse capacit
psichiche, nonostante le differenze tra gli esseri umani, causate dallessere nato e
cresciuto in una particolare societ e cultura. Da ci ne deriva lidea secondo cui, senza
considerare lesperienza, tutti avremmo la stessa propensione a vendere le cose e quindi
uomini diversi, di diverse parti del mondo, possono concepire il mondo circostante
in maniera similare.
Storicamente lantropologia cognitiva ha avuto tre diverse fasi:
Il primo periodo, che comprende gli anni 50-60, definito come etnoscienza;
Il secondo periodo, che comprende gli anni 60-70, in cui ci si interessava dello
studio dei modelli di pensiero locali;
Il terzo periodo, a partire dagli anni 80, in cui ci si preoccupa della teoria degli
schemi.
Lantropologia cognitiva nasce come una reazione al modo classico di fare etnografia.
Infatti i dettagliati resoconti redatti da Malinowski e Boas, sarebbero divenuti obsoleti e
secondari, perch non pi attuali. Si poneva una nuova necessit: fare antropologia in
un modo nuovo.
Ward Goodenough port avanti la propria critica in questa direzione e introdusse i risultati
della scuola detta di etnoscienza. Nel suo lavoro del 1956, Analisi Componenziale,
Goodenough sottolinea che le cultura un modo concettuale alla base del comportamento
umano. La cultura permette alluomo di comprende ci che lo circonda, come sentirsi
nei riguardi di esso e cosa fare di seguito secondo modelli standard, poich essa una
descrizione non soltanto di quello che ci avviene attorno, ma anche di come la gente lo
interpreta e cosa fa di conseguenza.
dominio;
schema;
teoria del consenso;
memoria.
analogia;
opposizione;
similitudine.
Quando una persona si riferisce ad un oggetto, quello che fa individuare la posizione (il
dominio) delloggetto allinterno della sua memoria, comprendendo, se non conosce
direttamente loggetto, quale altro sia da mettere in relazione con loggetto stesso. Sulla
base di questo si in grado di conoscere cosa sia loggetto in questione, a cosa serva,
ecc...
Lidea dello schema di fondamentale importanza per lantropologia cognitiva. Lidea
che la mente umana costruisce degli schemi di pensiero ben definiti che ci servono a
trovare delle relazioni (rapide) tra quello che vediamo e quello che fa parte della nostra
esperienza e della memoria. Sulla base di questi schemi siamo in grado di rispondere
prontamente a stimoli esterni. Lo schema, quindi, non altro che il modo in cui la gente
pensa e ricorda ed il modo di agire proprio sulla base del proprio schema.
Inoltre lantropologo Roy DAndrade, nel 1995, sottoline che sebbene gli schemi partano
da presupposti universali, essi sono culturalmente determinati.
Anche lidea della memoria fondamentale nella teoria cognitiva, che definisce due tipi di
memoria:
1. La memoria che lavora a corto raggio, che in grado di contenere solo un
certo numero limitato di elementi.
2. La memoria che lavora a lungo raggio, che cataloga un numero virtualmente
infinito di dati. Questi dati vengono impressi per sempre (o quasi) e sulla base di
stimoli esterni vengono ripresi al momento giusto, scomposti, analizzati e danno
origine al giudizio.
Lantropologia cognitiva ha permesso di identificare le caratteristiche culturali distinte di
un popolo e di metterle in relazione con i modi di pensare e percepire. Lantropologia
cognitiva, inoltre, ha contribuito a dare delle informazioni su come luomo categorizza il
mondo e lo comprende.
Tuttavia lantropologia cognitiva soggetta anche a critiche. Una delle critiche principali
considera lapproccio strutturalista dellantropologia cognitiva come limitativo, in quanto i
metodi di concepire il mondo sono ridotti allunione e la relazione tra singoli elementi,
senza vedere che impatto essi hanno nellinsieme delle caratteristiche culturali di un
gruppo.
ANTROPOLOGIA E GLOBALIZZAZIONE
Negli USA lo studio della globalizzazione si inserito allinterno dello studio sulla
diffusione delle culture, sul cambiamento culturale avvenuto per il contatto con culture
diverse e sui conseguenti effetti sulle culture interessate.
In Europa gli antropologi sono stati pi lenti ad adottare visioni critiche della
globalizzazione.
In altre parti del mondo, invece, come America Latina, India e Africa, il tema della
globalizzazione a fatto si che lantropologia si dedicasse alla ricerca di codici etici e di
risposte locali allo sviluppo ed al crescente problema della disuguaglianza e
povert.
Nonostante questi approcci, ancora oggi sussistono tra alcuni antropologi dei dubbi
riguardo al fatto se la globalizzazione possa essere o meno un soggetto degno di studi
antropologici. Ci avviene perch i fenomeni studiati sono cos ampi che spesso non
possono essere studiati sul campo, in quanto richiederebbero unenorme mobilit
dellantropologo e sarebbe difficile circoscriverne fenomeni e problemi.
Unaltra posizione quella di vedere la globalizzazione come nientaltro che una fase dello
sviluppo economico capitalista. Questo sviluppo starebbe creando una fase in cui si
assiste a una:
1. standardizzazione culturale e sociale, soprattutto nel campo dei media, degli
stili di vita e dei valori di consumo,
2. e conseguente eliminazione delle differenze locali.
Tuttavia lantropologia ha dimostrato che limpatto della globalizzazione non da
considerarsi come un radere al suolo le variet locali della cultura e delle tradizioni. Si
tratta di adattarsi e di creare forme culturali ibride che finiscono collessere accettate
dalla popolazione e far parte del nuovo, trasformato, modello culturale locale.
C da dire per che gli antropologi hanno notato come la globalizzazione abbia
incrementato problemi come limpoverimento, la sofferenza sociale, lingiustizia e
limmigrazione. Ed proprio grazie allo studio di questi ed altri fenomeni che
lantropologia comprende come mai la globalizzazione possa avere anche sbocchi