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Da Verdi in poi loperista italiano punta alla popolarit come un passaggio obbligato per
conquistare un posto fisso nel repertorio. Secolo XX recupero dopere di nicchia dei
grandi compositori italiani e delle opere stranieri mal considerate. 5) Tipologia delle
fonti: la tradizione scritta della musica operistica rimane per i primi due secoli sotto
forma di manoscritti, poi spartiti per canto e piano. Mentre il testo pubblico, nelle
mani anche di spettatori o letterati, il libretto, la partitura completa solo nelle
mani degli addetti al lavoro. Nel 700 lunica partitura completa stampata fu quella di
Orfeo ed Euridice di Ferdinando Bertoni. In realt, con il sistema impresariale le
partiture diventano propriet del committente o dellimpresario (interesse a non
divulgarle al pubblico). Manca luso inglese di pubblicare i favourite songs dun opera di
successo, ma fiorisce il commercio dal 1670 a fine 700 di manoscritte con le arie di
opere scelte, per uso domestico (convento monache, turisti..).Passo decisivo
nelleditoria operistica lo compie Giovanni Ricordi, pubblicando nel 1808 lo spartito per
canto e piano di Adelasia ed Aleramo di Mayr, adottando il formato tedesco oblungo
ed il sistema di fascicoli rilegati, soddisfando sia i cantanti professionisti che i
dilettanti. Lo stesso avverr con Rossini e Bellini. 6) Diffusione in Italia: il sistema
dellopera italiana tende allespansione: il Trovatore di Verdi nel dal 1853 viene
rappresentato in 27 citt italiane nel giro di un anno. Nel 55 ha raggiunto citt come
Atene, Madrid, New York, etc. Inizialmente, tra il 1650 al 1750 accanto ad opere
serie di rapida diffusione ci sono forme di teatro dopera radicate in singole citt e
teatri, meno propense al circuito nazionale: le opere musicali alla spagnola a Roma, i
drammi civili e rusticali toscani, le opere musicali milanesi, le favole drammatiche
musicali a Siena, i melodrami avventurosi napoletani. Nascono tutte per volere ed
iniziativa di unaristocrazia cittadina che non ha interesse a renderle nazionali, senza
contare che il tipo comicit legato a allusioni e fatti noti allo spettatore. Di un opera
buffa italiane si pu parlare solo con lirradiazione nazionale della commedia
napoletana e dei drammi giocosi per musica di Goldoni e Baldassere Galuppi (Venezia,
49-1755) che raggiunger con difficolt in Sud-. Frenata la diffusione di autori
europei, anche Mozart, che ebbe fortuna soprattutto nell800, in citt austriache
come Milano,Firenze Trieste, Napoli Roma Torino, ma a Venezia o Bologna no. Pi
avanti a Firenze si sviluppa un culto per Meyeerbeer, che sar poi il presupposto per
lopera ballo, variazione italiana del gran opra.