Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
READS
167
3 AUTHORS, INCLUDING:
Paolo Bellavite
University of Verona
199 PUBLICATIONS 2,703
CITATIONS
SEE PROFILE
FARMACOLOGIA
DELLE ALTE DILUIZIONI
Studi biochimici e fisici sul medicinale omeopatico
Salus Infirmorum
Titolo originale: High Dilution Effects: Physical and Biochemical Basis, edito da Kluwer Academic
Publishers (Dordrecht, The Netherlands).
Tradotto dalla prima edizione inglese, pubblicata nel 2004, a cura di Paolo Bellavite. Correzione testo a
cura di Chiara Braghetto, impaginazione a cura di Giovanni Gava, revisione a cura di Roberto Gava.
LEditore si assume la responsabilit della correttezza della traduzione: ogni parola stata scrupolosamente controllata e studiata nei suoi possibili significati sia in lingua inglese sia italiana ed stato scelto il termine che di volta in volta pareva pi adatto. Dato per che errare humanum est, lEditore ringrazia fin dora coloro che segnaleranno eventuali imperfezioni.
Copyright 2005
Salus Infirmorum snc
Via Piovese, 181
35127 - Padova - Italia
Tel. e Fax 049 - 7.55.44.6
Http://www.edizionisalus.it
ISBN 88-86893-64-7
Salus Infirmorum una Societ Editoriale impegnata anche negli aiuti verso i poveri del Terzo Mondo:
parte del guadagno viene devoluta per il conseguimento di tale scopo.
pagina a cura dellEditore e del Traduttore italiani. Nelle note sono stati talvolta
anche condensati dei dettagli sperimentali, originariamente presenti nel testo ma
non necessari per la comprensione del discorso fondamentale.
Come ogni opera scientifica, il testo non esente da imperfezioni di natura tecnica e probabilmente da errori, particolarmente nella parte che riguarda le prove
chimico-fisiche. A questo proposito, segnalo che, per garantire la massima correttezza nellinformazione, il testo del capitolo 3 stato sottoposto anche
allattenzione di un esperto di chimica (Prof. Giulio Jori, dellUniversit di Padova), che ringrazio personalmente della disponibilit, il quale ha sollevato varie critiche al testo. Ci ci ha consentito di eliminare una serie di errori e di revisionare
profondamente il capitolo 3 rispetto alla prima versione inglese, con il consenso
degli autori. In ogni caso, lEditore e il Traduttore non avvallano ogni affermazione
o interpretazione dei dati qui contenute, ma rimangono convinti del valore di
questopera pionieristica, testimonianza di una ricerca tanto povera nei mezzi
quanto, giustamente, ambiziosa negli obiettivi.
Vorrei infine porgere un ringraziamento anche allamico Paolo Bellavite, professore di Patologia Generale presso lUniversit di Verona e traduttore di
questopera, che da anni ha indirizzato i suoi interessi di ricerca, attraverso non pochi ostacoli, alle azioni farmacologiche e fisiopatologiche dei medicamenti omeopatici. La Presentazione da lui scritta arricchisce il volume con unaggiornata rassegna delle questioni attualmente pi dibattute in questo campo di frontiera della
medicina.
Come insegna Socrate, lumilt di fronte alla grandezza della natura principio e
garanzia di sapienza. Ed sulla consapevolezza dei limiti di ogni umana conoscenza che dovrebbero fondarsi anche la Scienza e la Medicina.
Padova, 28 novembre 2005
Dr. Roberto Gava
PRESENTAZIONE
La scienza emergente dellomeopatia
A cura di Paolo Bellavite
Lopera Farmacologia delle alte diluizioni rappresenta un originale contributo alla letteratura sulla questione omeopatica, di notevole interesse anche alla
luce della crescente diffusione di questa disciplina nel mondo medico e del favore che riscontra presso il pubblico. Diffusione e favore che non sono va
detto subito adeguatamente e proporzionatamente sostenuti dal supporto del
mondo scientifico ed accademico. Spesso lomeopatia ridicolizzata utilizzando definizioni quali (testualmente): acqua fresca, il nulla, un oltraggio alla ragione e via dicendo. Tali opinioni sono espresse pi che altro sulla base di
un ragionamento alquanto semplicistico, fondato sul senso comune: basse dosi, basso effetto, non dosi, no effetto. Come se tutto in biologia dipendesse
dalla quantit di materia, come se lunica informazione fosse quella molecolare, come se lunica ragione risiedesse nel pensiero lineare, che pure le scienze farmacologiche, immunologiche, biofisiche, neurologiche, per non parlare
delle scienze dei sistemi dinamici, si sono lasciate alle spalle.
Esistono molti pregiudizi nei confronti dellomeopatia anche in alcuni importanti organismi istituzionali. Vedi ad esempio la mozione del Comitato Nazionale di Bioetica (CNB), secondo cui il CNB preoccupato della proposta di
inserire le materie di insegnamento relative alle Medicine e alle pratiche non
convenzionali nei corsi di laurea di Medicina, di Odontoiatria, di Farmacia, di
Medicina Veterinaria, di Scienze Biologiche e di Chimica (mozione del 24
aprile 2004) e la conclusione di un lavoro che si riferisce alla conferenza dei
Presidenti dei corsi di laurea in Medicina (maggio 2004): In sostanza, non
accettabile in alcun modo linserimento di insegnamenti di Medicine alternative e complementari nel corso di laurea in Medicina1. Si tratta di posizioni che
trascurano il semplice fatto che le medicine complementari (da altri chiamate
anche non convenzionali), e tra queste soprattutto lomeopatia, sono largamente utilizzate dalla popolazione e dai medici e quindi andrebbero pi investigate e meglio conosciute. Sulla questione etica e legislativa intervenuto anche il nostro gruppo con un lavoro pubblicato dalla rivista Medicina e Morale2, con un intervento presso la Conferenza Nazionale degli Ordini dei Medici
dei Terni nel 20023 e con unarticolata risposta al documento del CNB4.
PRESENTAZIONE
Una delle accuse pifrequentemente mosse allomeopatia di essere irriducibile alle conoscenze scientifiche consolidate nella e dalla tradizione epistemologica occidentale (CNB, 18 marzo 2005). Ma anche qui si cela un equivoco. Esiste infatti un criterio fondamentale che distingue la conoscenza scientifica da qualunque altra forma di sapere, criterio che consiste nelluso del metodo sperimentale. Da questo punto di vista chiaro che la scienza fondamentalmente una e che non ha letteralmente senso pretendere di contrapporre
alla scienza cosiddetta ufficiale unaltra scienza alternativa. Questo libro
ne un chiaro esempio, prima ed al di l della forza delle prove sperimentali:
noto che ogni scienza cresce col tempo e, spesso, con percorso accidentato. Va
anche detto, per la precisione, che lomeopatia ha avuto unimpronta sperimentale sin dallinizio, rappresentando addirittura il primo esempio di ricerca sistematica degli effetti dei medicinali sulluomo sano.
A fronte dellacceso dibattito presente nel mondo sanitario e spesso anche nei
mass-media, che tocca persino il diritto di esistenza dei medicinali omeopatici, ben venga quindi un lavoro di sintesi e di rassegna sullargomento pi spinoso e paradossale: quello della possibile azione farmacologica di soluzioni
diluite al punto da non contenere pi molecole del principio attivo originale.
Non si tratta di unopera enciclopedica, quanto di un reportage dal banco di
lavoro, principalmente volto a presentare organicamente i risultati del gruppo
di ricerca indiano, per lo pi sconosciuti al pubblico ma anche a gran parte degli addetti ai lavori, in quanto pubblicati su riviste molto specialistiche.
Il lavoro dei Sukul e dei loro collaboratori unico nel suo genere, perch
spazia dalla biologia molecolare alla clinica, dalla fisica atomica alla tecnica
farmaceutica, senza dimenticare di far riferimento ai principi tradizionali e
classici enunciati dai primi Maestri dellomeopatia. In questa vastit di orizzonti stanno insieme il pregio ed il limite: da una parte lutilit di una visione
dinsieme e una consequenzialit che esaltano limportanza delle singole scoperte, finalizzandole alla valorizzazione dellintera omeopatia, dallaltra la difficolt di risultare totalmente convincenti nei dettagli, mancando talvolta il nesso tra il risultato descritto chiaramente importante e spesso clamoroso e una
esaustiva presentazione del metodo seguito per conseguirlo. Questo limite
comunque inevitabile per unopera come questa, che si rivolge ad un pubblico
di non-specialisti.
Oggi possibile trattare lomeopatia come una disciplina medica che ha una
sua dignit, non solo storica ma anche biomedica e farmacologica, e quindi
cominciare a comporre un mosaico di evidenze e di teorie coerenti, dalla figura
affascinante e sempre pi convincente. Il lavoro sperimentale dei Sukul, riportato in molte pubblicazioni scientifiche e compendiato in questo libro, fornisce
molti tasselli a tale mosaico, perch aumenta notevolmente la mole di prove
sperimentali in favore della realt di un effetto omeopatico, evidenziabile in
PRESENTAZIONE
sistemi di laboratorio. Tuttavia, tale lavoro non si limita ad una serie di studi
frammentati, piuttosto cerca di costruire una teoria pi completa, integrando i
dati nellambito di ipotesi fisiche e biochimiche di ampia portata.
In questa presentazione cercher di fornire un quadro degli studi scientifici e
delle ipotesi correnti, senza riassumere n ripetere ci che riferisce chiaramente
ed ampiamente il testo dei Sukul, ma collocando tale contributo in un contesto
di problematiche che riguardano lomeopatia e presentando risultati di altri
gruppi di ricerca, che tale testo spesso trascura in quanto orientato principalmente al lavoro dei nostri due Autori. In tal modo ci si potr fare unidea pi
completa dellargomento e valutare meglio anche alcuni evidenti limiti
dellopera dei Sukul, con la consapevolezza delle difficolt tecniche che sono
di fronte a chiunque si approcci allinvestigazione dellomeopatia, come avviene in ogni campo di frontiera.
La ricerca clinica
Leffettiva utilit clinica il primo problema che si pone a chi si rivolge, con
mente indagatrice e scevra da pregiudizi, allomeopatia. Pare ovvio che, in assenza di qualsiasi prova attendibile della sua efficacia, sarebbe spreco di tempo
e di energie addentrarsi nello studio del suo meccanismo dazione. Il libro dei
Sukul nella prima parte cerca di rispondere positivamente a tale domanda,
portando alcune esperienze degli omeopati. Va detto con franchezza che le
prove ivi riportate non corrispondono agli standard metodologici e qualitativi
che oggi sono richiesti per la validazione dei farmaci. Sono quindi solo delle
indicazioni, come dei suggerimenti, che indicano che lomeopatia potrebbe
essere efficace. Non per n intenzione n scopo del libro quella di riportare
una rassegna aggiornata sulla letteratura clinica in omeopatia.
Gli omeopati hanno da sempre svolto ricerca clinica, se non altro per affinare
le conoscenze degli effetti dei medicinali, cercando nella cura del malato la
controprova delle propriet di medicinali scoperte nei soggetti sani. La letteratura omeopatica vastissima, ma anche difficilmente accessibile sia perch
fatta da una serie di osservazioni frammentarie, sia perch pubblicata per lo pi
su riviste oggi non pi in corso di pubblicazione. La ricerca condotta con criteri
moderni ha cominciato a svilupparsi negli anni 70-80 del secolo scorso ed
oggi ha una discreta diffusione ed accessibilit, sebbene ad un livello incomparabilmente ridotto rispetto a quella sui farmaci ufficiali. Lomeopatia trova
ostacoli nella relativa piccolezza del mercato (di dimensioni inferiori ad 1/100
di quello dei farmaci convenzionali), nella non brevettabilit della maggior parte dei medicinali omeopatici unitari, nella mancanza di interesse o persino
PRESENTAZIONE
nella perdurante opposizione - da parte del mondo accademico e nella mancanza di cattedre universitarie.
La ricerca clinica in omeopatia complicata dal fatto che le dosi di medicinale sono bassissime o persino inesistenti sul piano molecolare, cosa che spesso
preclude lanalisi farmacocinetica. Tuttavia, lostacolo pi grosso nella ricerca
clinica in omeopatia soprattutto in quella classica - di ordine metodologico:
molto probabile che pazienti con la stessa malattia, ma con diversa storia, diversa reattivit vegetativa, diverso tipo costituzionale, diversa localizzazione
dei sintomi, richiedano diverse prescrizioni.
Unaltra ragione della scarsit di ricerca clinica in questo campo sta nel fatto
che nel corso della sua bicentenaria storia, lomeopatia si differenziata in
molti filoni, alcuni dei quali alquanto distanti dalla metodologia classica hahnemanniana, e le Scuole omeopatiche hanno sviluppato vari approcci clinici e
varie farmacopee (es.: diluizioni decimali o centesimali, formulazioni singole o
in complessi, alte o basse diluizioni), cosicch difficile valutare lefficacia
senza scendere in dettagli metodologici complessi. La letteratura che viene
passata in rassegna come omeopatica spesso non distingue tra tutte queste
diverse possibilit.
Gli studi clinici controllati (trials) condotti con criteri metodologici moderni sono entrati nelluso in tempi relativamente recenti e consistono in qualche
centinaio di pubblicazioni concernenti soprattutto le patologie dellapparato
vascolare e coagulazione, dellapparato gastrointestinale, dellapparato muscolo-scheletrico (inclusa la reumatologia), le patologie otorinolaringoiatriche e le
sindromi influenzali, la chirurgia e lanestesiologia, le patologie dermatologiche, quelle neurologiche, quelle ostetrico-ginecologiche e le allergie.
In sintesi, si osserva che il trattamento omeopatico si dimostrato efficace in
molti studi clinici controllati, mentre altri studi hanno dato risultati negativi,
indicando che lomeopatia pu essere trattata, dal punto di vista statistico, come altre forme di terapia. Alcuni Autori hanno messo in evidenza come la rigida applicazione del doppio cieco rischia di snaturare il metodo clinico
dellomeopatia, rendendo perci la ricerca meno aderente a quella che la reale pratica dellomeopatia, che richiede un continuo feedback di informazioni
dal paziente al medico curante.
I problemi metodologici, perci, non possono dirsi ancora risolti in modo definitivo. Le pi recenti rassegne e meta-analisi, inclusa quella di un Gruppo di
Studio istituito appositamente dalla Comunit Europea, indicano che nel loro
insieme tutte le ricerche fin qui compiute sono a favore di un effetto terapeutico dellomeopatia, statisticamente distinguibile da quello di un placebo. Anche
seguendo i criteri di giudizio pi rigorosi e prudenti, si deve concludere che
la probabilit che i risultati positivi finora riportati siano dovuti ad un effetto
placebo generalizzato o ad errori della ricerca sicuramente trascurabile. Un
PRESENTAZIONE
recente lavoro di meta-analisi pubblicato dalla rivista The Lancet che, contrariamente ai precedenti, sosteneva la equivalenza di omeopatia con placebo5
stato molto criticato perch ha preso in esame solo otto lavori, scelti in modo
inappropriato6. Un generale ripensamento metodologico sui trials clinici in
corso nella letteratura. Vari Autori sostengono, con buone ragioni, che nelle terapie complesse (come omeopatia ed agopuntura) scorretto e non ragionevole considerare come variabili indipendenti (cosa che fa il metodo classico in
doppio cieco) gli effetti specifici del medicinale e quelli aspecifici legati
alla conduzione della terapia ed alle aspettative del paziente7;8. unadozione
acritica del trial clinico in doppio cieco potrebbe portare a risultati falsamente
negativi.
pur vero che la mole di lavori indiscutibilmente dimostrativi comunque
scarsa anche perch sono moltissime le variabili nosologiche, metodologiche
e farmacologiche in gioco - e che mancano studi di conferma da parte di gruppi
indipendenti, cosa che rende difficile raggiungere conclusioni certe e fare raccomandazioni sullefficacia del trattamento omeopatico in una specifica patologia. A questo scopo, sarebbe necessario che i principali trials clinici pubblicati finora venissero ripetuti.
Anche il problema degli eventuali effetti avversi dellomeopatia stato gi
analizzato9-12. Gli Autori hanno concluso che i medicamenti omeopatici in alte
diluizioni, prescritti da medici esperti, sono probabilmente sicuri e non provocano importanti reazioni avverse. Secondo alcuni Autori, in una discreta percentuale dei casi (circa un quarto) si verifica il cosiddetto aggravamento
omeopatico, vale a dire un aumento dei sintomi o una comparsa di sintomi
pregressi, dovuti ad una reazione terapeutica dello stesso organismo13, ma questa controllabile se la terapia seguita da medici esperti. Secondo altri14, che
hanno esaminato la letteratura dei trial clinici, laggravamento omeopatico un
evento molto pi raro di quanto comunemente si ritenga.
Le ricerche cliniche finora disponibili sono sufficienti per sostenere che, se il
paziente lo richiede, sia giustificabile un approccio omeopatico nella terapia di
pazienti affetti da vari disturbi, sopra citati, particolarmente se tali condizioni
cliniche non mostrano andamento velocemente progressivo. In ogni caso, il
trattamento omeopatico non dovrebbe essere visto come alternativo, nel senso di opposizione a quello convenzionale, ma come un trattamento di primo
livello, applicato con prudenza e razionalit, quando ne sussistano le indicazioni, almeno come ipotesi di lavoro.
Soprattutto, ed ci che pi conta per il problema enunciato allinizio a questa trattazione della materia, dallesame della letteratura si deve concludere che
lomeopatia non equivale al placebo, come molti oppositori sono troppo frettolosamente portati a dichiarare. Pertanto, gli studi sul meccanismo dazione
dellomeopatia sono non solo utili ma necessari, al fine di dare dignit scienti-
10
PRESENTAZIONE
fica a questa disciplina, di precisarne natura e limiti e di sfruttarne le potenzialit sperimentali per far avanzare le conoscenze scientifiche sulluso dei farmaci.
Il Simile
Il Principio dei Simili, anche noto come Principio di Similitudine o semplicemente il Simile, costituisce un interessante esempio di come unidea basilare atta ad orientare le scelte terapeutiche possa affiorare nella storia della
Medicina in diversi Paesi ed in diversi contesti culturali. Nella sua forma pi
tradizionale, applicata dallomeopatia ma risalente gi ad Ippocrate, tale principio afferma che quando una sostanza capace di indurre una serie di sintomi
in un organismo sano, essa sarebbe anche in grado, in certe condizioni, di curare quegli stessi sintomi se applicata a bassa dose (Similia Similibus Curentur). Nelle sue versioni pi scientificamente sviluppate, lutilizzo del simile
in ambito medico si collega alle pratiche della vaccinazione (prevalentemente a
scopo preventivo) e della desensibilizzazione/induzione della tolleranza (prevalentemente a scopo terapeutico).
Il principale contributo di Hahnemann assimila le manifestazioni delle malattie spontanee alle manifestazioni di quelle malattie artificiali che si possono provocare e studiare mediante sperimentazioni sui soggetti sani. I sintomi,
se ben individuati e raccolti in modo ragionato, sono lespressione esterna del
disordine interno indotto dal medicinale. La sperimentazione sul sano - che
mette in luce gli effetti cosiddetti puri dei farmaci in quanto non influenzati
dalleffetto terapeutico - consente di definire leffetto del medicinale in modo
molto fine e dettagliato, comprendendo tutte le molteplici manifestazioni che
una certa sostanza in grado di produrre, a livello fisico e psicologico; la farmacologia viene cos enormemente raffinata in qualit. Allargando lo studio a
molte e svariate sostanze chimiche o biologiche, si amplia la farmacopea dal
punto di vista quantitativo, riuscendo a definire centinaia di diversi quadri sintomatologici caratteristici di diversi medicinali.
Quando i due versanti, le conoscenze derivanti dalla sperimentazione sul
soggetto sano da una parte ed i sintomi del malato con la malattia naturale
dallaltra, sono messi a confronto per la similitudine, si osserva che la malattia naturale definita nel suo complesso con linguaggio e criteri analoghi a
quelli che sono usati per definire gli effetti puri dei medicinali.
Secondo il simile hahnemanniano, il malato si trova in una situazione fisiopatologica di disregolazione tale per cui i suoi sintomi sono lespressione di
una attivazione/inibizione di determinati sistemi omeodinamici coinvolti nella
PRESENTAZIONE
11
malattia. Pertanto, per andare a toccare farmacologicamente quegli stessi sistemi e regolarli in senso terapeutico, plausibile che si possa usare quel medicinale che nel sano provoca gli stessi sintomi. A fronte di un simile trattamento, il malato risponde in modo che il disordine viene reversibilizzato avviando
un processo di guarigione integrato su diversi livelli.
Questo il cuore dellipotesi di lavoro rappresentata dal metodo omeopatico, che non ha nulla di magico ma si fonda sulle regole dellomeodinamica
dei sistemi complessi. Infatti, per comprendere adeguatamente il possibile modo dazione dellomeopatia, necessario inquadrare il problema allinterno di
una concezione di patologia ad impostazione sistemica e dinamica, che trova
molto sostegno nelle scoperte della scienza biomedica, pur non essendo (ancora) la veduta prevalente.15,16.
La visione dinamica del processo patologico, cui necessario riferirsi per
collocare nella giusta posizione lintervento medico, potrebbe essere cos sintetizzata: la storia patobiografica dellindividuo, fatta di fattori predisponenti di
tipo genetico e di incontri con i molteplici fattori patogeni, presenta continuamente fasi reattive, lontane dallequilibrio, nelle reti omeodinamiche locali e
sistemiche. Levoluzione di tali processi reattivi, nella maggior parte dei casi,
termina con il raggiungimento spontaneo (auto-organizzazione) di nuovi stati
dequilibrio, descrivibili come attrattori fisiologici. Tuttavia, quando il danno
molto grave e/o non rapidamente riparato, il sistema continua ad allontanarsi
dallequilibrio e provoca ulteriori danni (malattia acuta), oppure si sposta in un
nuovo attrattore (malattia cronica).
In altre parole, la malattia acuta pu guarire spontaneamente anche se
spesso a prezzo di marcati sintomi e di perdite di tessuto - perch appartiene allo stesso bacino dattrazione della fase reattiva e dellattrattore fisiologico,
ma pu costituire un momento critico in cui il sistema cambia il bacino di attrazione. La malattia cronica consiste sia in una forma di adattamento, cosicch il nuovo attrattore in s una forma di ordine con una certa stabilit energetica, sia in un disordine della gestione dellenergia, quindi delle comunicazioni e delle informazioni, un blocco del flusso informativo tra i nodi della
rete locale e/o delle sue comunicazioni con le reti sistemiche. Essenzialmente
per questi due motivi, la malattia cronica non pu guarire da sola e, allo stesso
tempo, questo il punto in cui si pu vedere un grande spazio per un intervento
terapeutico basato sulla complessit dellinformazione sistemica (come quello
omeopatico), piuttosto che per un intervento settoriale e meccanicistico (come
quello allopatico).
Il risultato terapeutico del metodo omeopatico ha quindi una sua plausibilit
scientifica e fisiopatologia che risiede essenzialmente nel principio di azionereazione, evocato dallo stesso Hahnemann nei paragrafi 63 e 64 del suo libro
Organon, dove egli torna sulla questione sostenendo che qualsiasi sostanza
12
PRESENTAZIONE
causa una certa alterazione nello stato di salute dellessere umano per la sua
azione primaria. A questazione primaria del medicamento, lorganismo oppone la sua forza di conservazione, chiamata azione secondaria o reazione, diretta a neutralizzare o compensare il disturbo arrecato dallazione primaria. Il
principio dazione-reazione evocato uno dei pilastri della fisiologia e della
biochimica. Pertanto, non si capisce perch non dovrebbe essere valido anche
in farmacologia.
La ricerca delle basi scientifiche del principio di similitudine, almeno per
quanto riguarda le sue applicazioni biologiche, pu essere facilitata dalla formulazione di ipotesi di lavoro e modelli razionali. A questo proposito abbiamo
proposto che questo principio, nella sua accezione fondamentale, possa essere
ricondotto al principio della inversione degli effetti:17-19 stimoli farmacologici o di altra natura (es. regolazioni biofisiche o psicologiche) possono determinare su un sistema omeostatico complesso (cellula, organo, organismo) effetti
inversi o paradossali (rispetto alleffetto previsto o atteso) qualora siano modificati o la dose dei farmaci stessi, o lintensit e la durata dello stimolo (es.:
apparente danno nel breve periodo, riattivazione e cura a tempi lunghi), o le
modalit di preparazione e di somministrazione, o la sensibilit e suscettibilit
dello stesso sistema trattato (es. stimolazione di una funzione nel sistema normale, inibizione o rallentamento nel sistema gi attivato o stressato).
Questa espressione del principio di similitudine pu essere utilizzata come
definizione operativa di unampia serie di fenomeni che vanno dal livello cellulare a quello clinico, fenomeni le cui basi comuni possono essere ritrovate nella
versatile adattabilit dei sistemi fisiologici e biologici.
Anche se con essa non si pu ritenere di aver incluso tutti i problemi posti
dallutilizzo terapeutico del simile, si ritiene di poter gettare le basi per una
comprensione dei suoi meccanismi fondamentali, che non sono n omeopatici n convenzionali, essendo iscritti nella natura degli esseri viventi e nel
modo con cui essi rispondono ai trattamenti farmacologici.
PRESENTAZIONE
13
14
PRESENTAZIONE
sconfessato i suoi risultati erano soggetti ad alcuni errori metodologici e statistici55. Linibizione della degranulazione dei basofili stata ottenuta dal
gruppo di Belon/Sainte-Laudy anche con alte diluizioni/dinamizzazioni della
stessa istamina pura, cio con diluizioni/dinamizzazioni omeopatiche. Questi
risultati sono stati riprodotti molte volte nel corso di oltre dieci anni da diversi
laboratori56-64 tranne che da uno65, che ha osservato un effetto della soluzione
10-22 moli/l ma non della soluzione 10-34 moli/l. Tale modello sperimentale
stato quindi molto fruttuoso e pu ritenersi particolarmente consolidato e credibile, anche se, al pari di molte ricerche in questo campo, vi sono dei fattori
metodologici e tecnici, ancora sfuggevoli che impediscono la riproducibilit
completa del fenomeno in diversi laboratori.
Vi sono anche altri filoni di ricerca, su leucociti, fibroblasti e cellule vegetali,
ma non questa la sede di una completa rassegna, riportata, almeno fino al
2002, su un nostro libro19 e comunque ormai reperibile per gli anni pi recenti
nella banche-dati internazionali.
Alla luce delle prove cliniche, ma soprattutto di quelle biochimiche e biologiche, risulta quindi sempre pi rafforzata la conclusione che leffetto di soluzioni altamente diluite, sia reale, non quindi frutto di suggestione o di artefatti.
Permangono indubbiamente delle controversie metodologiche e difficolt nella
replica dei risultati, ma non tali da cancellare la grande serie di evidenze in favore del fenomeno omeopatico. Anche per questo il lavoro sperimentale e le
ipotesi esplicative proposte dai Sukul sono preziosi ed attuali, in quanto consentono di rivedere unampia porzione di tali problematiche in modo integrato
e organizzato.
Molti Autori si sono cimentati nel tentativo di formulare delle spiegazioni
sulla natura fisico-chimica del medicinale omeopatico quando si entra nella fascia delle alte diluizioni. In estrema sintesi, la maggior parte delle vedute converge sullidea che esista una informazione non-molecolare (o meglio metamolecolare) legata alla struttura del solvente (acqua o miscele di acqua ed alcol) e che questa possa interagire per risonanza con dei sistemi di regolazione
biofisici operanti nellorganismo. Ogni livello della gerarchia organizzativa
dellorganismo (molecolare, cellulare, organico, sistemico) possiede un caratteristico spettro di oscillazioni elettromagnetiche endogene originanti dai vari
processi metabolici ed elettrofisiologici. Interazioni di risonanza intra-livello
ed inter-livello devono avvenire per mantenere il funzionamento armonico,
fornendo una correlazione tra i vari processi. La risonanza una propriet dei
sistemi capaci di oscillare ad una determinata frequenza quando posti in relazione (ottica, acustica, meccanica) con altri sistemi aventi frequenze simili di
oscillazione. Le frequenze risonanti stabiliscono un certo tipo di interazione tra
oggetti che hanno lo stesso periodo (o multipli di esso - armoniche) cosicch il
PRESENTAZIONE
15
16
PRESENTAZIONE
PRESENTAZIONE
17
derli sistemi capaci di immagazzinare informazione in forma di frequenze, diventando allora impermeabili agli effetti disorganizzanti della temperatura.
Esistono evidenze che qualcosa di simile sia effettivamente operativo nella
realt fisica e biologica: stato mostrato che lirradiazione di una soluzione fisiologica con onde elettromagnetiche nel range delle microonde (non-termiche)
modifica la capacit della soluzione di influenzare lapertura e chiusura dei canali ionici di membrana. Anche dopo la fine del periodo di irradiazione,
lacqua mantiene le propriet acquisite78-80. Ci suggerisce che gli effetti dei
campi elettromagnetici sulle strutture biologiche potrebbero essere mediati da
modificazioni nella strutturazione del solvente (in questo caso lacqua). Gli
Autori citati parlano esplicitamente di un fenomeno di memoria elettromagnetica dellacqua.
Recentemente, altri risultati sperimentali, non riportati in questo libro, si sono
aggiunti. Il gruppo di Vittorio Elia delluniversit di Napoli ha condotto una
notevole serie di analisi chimiche sulle diluizioni omeopatiche adoperando varie tecniche: calorimetria isoterma, pHmetria, conducibilit elettrica e misure
di forza elettromotrice di celle galvaniche per la determinazione del coefficiente di attivit di NaCl aggiunto81-85. Da questi studi si pu affermare che esiste
una differenza misurabile tra i parametri chimico-fisici relativi al solvente acqua ed alle diluizioni omeopatiche la cui composizione chimica notoriamente
quella dellacqua pura. Le differenze sono permanenti nellarco di due tre anni
dalla preparazione, con una tendenza allincremento nel tempo. Gli Autori attribuiscono tale differenziazione tra solvente e diluizioni omeopatiche alla formazione di aggregati molecolari di molecole di acqua che alterano la struttura
sovramolecolare dellacqua, innescate dal processo di dinamizzazione. In altre
parole una diluizione omeopatica rappresentabile come una soluzione acquosa il cui soluto formato da molecole di solvente organizzate diversamente dal
solvente di partenza. Questo nuovo soluto lo si potrebbe definire un soluto fisico per sottolineare la sua composizione chimica identica a quella dellacqua,
ma la cui diversa organizzazione molecolare lo porta a differenziarsi dal solvente.
Lungi dallaver chiarito o dimostrato inequivocabilmente la base fisica
dellomeopatia, ed ancora in attesa di una esaustiva dimostrazione sperimentale
della loro validit, le teorie fisiche come quella dei cluster e dei domini di
coerenza rendono quanto meno plausibile lipotesi che lomeopatia delle alte
diluizioni abbia una consistente base fisico-chimica. In tal senso, il libro dei
Sukul fornisce ulteriore spessore a questa posizione, pur non fornendo certamente la spiegazione definitiva e indiscutibile del fenomeno.
18
PRESENTAZIONE
Prospettive
La principale difficolt dellomeopatia, evidente quando utilizza medicinali in
alte diluizioni, costituita dal fatto che essa apparentemente contraddice il modello biomedico dominante, che quello biochimico-molecolare. In una preparazione omeopatica, poche o nessuna molecola di medicinale sono presenti e
quindi non si riesce a capire, con le conoscenze farmacologiche attuali, come
una tale preparazione possa avere effetto.
Tuttavia, sta emergendo dalle frontiere della scienza, soprattutto dalla fisica
quantistica e da teorie e ricerche matematiche ancora non sistematizzate, una
nuova visione della materia e della vita, pi compatibile col possibile modus
operandi dellomeopatia. Gli organismi sono visti come sistemi dinamici altamente regolati e complessi, che mostrano una caratteristica meta-stabilit attorno a certi livelli omeostatici. Tale meta-stabilit fatta da continue oscillazioni, ritmi, network, amplificazioni e cicli di retroazione. I sistemi viventi sono sospesi tra ordine e caos, partecipano di queste due fondamentali caratteristiche della materia e le sfruttano in modo finalisticamente orientato alla sopravvivenza. Ordine e caos si ritrovano a tutti i livelli dellomeostasi, dalle molecole alla psiche e non si vede come tali nuove prospettive non possano avere
un peso anche nei nuovi orientamenti della medicina. La teoria, la metodologia
e la tecnologia della medicina sono sempre state strettamente connesse alle teorie scientifiche generali ed alle situazioni socio-economiche del tempo.
Lomeopatia torna a rivivere nellepoca attuale, che vede un vertiginoso aumento di conoscenze scientifiche accompagnate dalla consapevolezza di una
sostanziale indeterminatezza del reale. Ci non equivale, come molti sono portati a credere, al ricorso a paradigmi meta-fisici o esoterici per sfuggire
allangoscia del caos ed alla sfiducia nel sistema sanitario moderno. E invece
pi verosimile che buona parte del successo dellomeopatia dipenda proprio
dai suoi antichi presupposti, che sono insieme realistici nella teoria ed empirici
nei contenuti.
Lomeopatia rappresenta quindi un tentativo di approccio alla regolazione
bio-energetica dellorganismo umano, utilizzando una interfaccia fisicobiochimica dovuta alla estrema sensibilit dei sistemi biologici a questo tipo di
regolazioni. Il punto forte del metodo consiste nel fatto che si cerca di raggiungere il massimo grado di specificit dellintervento regolatore esogeno. Come
gi precedentemente avanzato, le dosi efficaci sono tanto pi basse quanto pi
specifico uno stimolo e quanto pi sensibile il sistema in oggetto. Ammettendo che uninformazione sia contenuta in forma meta-molecolare nel rimedio
omeopatico, tale informazione potrebbe agire in modo meta-molecolare anche
sul sistema bioenergetico in oggetto.
PRESENTAZIONE
19
20
PRESENTAZIONE
darsi a principi dal valore orientativo e molto generale. Al letto del paziente,
comunque, in questo modo lintervento/missione del medico conserva una
grande componente intuitiva e artistica, come in ogni disciplina medica,86
Il testo interesser sicuramente i cultori di omeopatia, tra cui mi auguro contribuisca a far crescere la passione per la ricerca scientifica, che altrettanto
necessaria quanto una buona pratica clinica. Ma il testo merita di essere conosciuto anche da chi, utilizzando la medicina tradizionale, vuole ampliare i propri orizzonti attingendo a fonti documentate.
giunta lora che la medicina che si definisce scientifica cessi di considerare
lomeopatia con sufficienza, pregiudizio o persino disprezzo, per vederla finalmente nel ruolo di una disciplina sperimentale, con sue peculiari potenzialit nella cura delle malattie umane, veterinarie e probabilmente anche
dellecosistema. Nonostante la sua antichit storica, lomeopatia si ripresenta
oggi come un campo emergente della medicina, che merita di essere pi conosciuto nella didattica medica e soprattutto pi sostenuto nella ricerca scientifica. Questo libro un passo avanti verso una medicina unita ed integrata.
PRESENTAZIONE
21
22
PRESENTAZIONE
PRESENTAZIONE
23
24
PRESENTAZIONE
PRESENTAZIONE
25
PREFAZIONE
Al giorno doggi, il concetto di farmacologia limitato allinterazione tra farmaci e biomolecole. Ogni interazione, che vada oltre le molecole o la specificit dellinterazione molecolare, nellarena della scienza considerata un mito.
Poich le alte diluizioni dei medicamenti che superano il numero di Avogadro
non contengono molecole, si ritiene che tali diluizioni non possano causare alcuna attivit su un sistema biologico. Eppure, gli effetti delle alte diluizioni sono divenuti esperienza comune dei medici omeopati e dei loro milioni di pazienti in tutto il mondo.
Oltre alle evidenze cliniche, oggi esistono moltissime evidenze sperimentali
che confermano che unazione dei medicamenti sullorganismo che vada oltre
le molecole una grande realt. Una sostanza lascia qualcosa, che potrebbe
forse essere considerata come unentit ombra, nella sua alta diluizione.
Qual la natura fisica di questa ombra?
In che modo le ombre di sostanze diverse differiscono tra loro?
Come agiscono su un organismo?
sempre necessario un organismo vivente per produrre unazione, oppure tali medicinali in alte diluizioni si comportano esattamente come una sostanza
chimica che reagisce con unaltra sostanza chimica?
Questo libro esprime il tentativo di trovare risposta a tutte queste domande attraverso un approccio totalmente scientifico e basato sulle attuali conoscenze
scientifiche.
Medicamenti in diluizioni ultra-alte vengono usati nel sistema terapeutico
conosciuto come omeopatia da circa 200 anni. Tale sistema declin verso la
met del XX secolo per una marcata competizione con la farmacologia tradizionale, ma nelle ultime due decadi pare aver riguadagnato la popolarit di un
tempo. Ci dovuto soprattutto al fatto che i suoi medicinali sono ritenuti efficaci, sono relativamente poco costosi e sicuramente non invasivi rispetto ai
farmaci convenzionali, avendo pochi effetti collaterali negativi.
Rivelare i misteri di questo importante sistema terapeutico una sfida non solo per il biologo ma anche per il fisico e per il chimico. Bench il business farmaceutico dei rimedi omeopatici ora non sia cos lucrativo come quello dei
farmaci tradizionali, la ricerca scientifica sullomeopatia aprir certamente
nuove strade per il benessere dellumanit.
Il libro ha quattro capitoli, oltre allintroduzione.
PRESENTAZIONE
29
Nel primo capitolo sono descritti i modi per preparare i rimedi omeopatici e
per conservarli.
Il secondo capitolo tratta delle evidenze cliniche ottenute a sostegno delle alte diluizioni negli esseri umani e inoltre vengono riportati alcuni esperimenti di
laboratorio fatti su animali e su piante.
Il terzo capitolo descrive le caratteristiche fisiche dei medicamenti in diluizioni ultra-alte, cos come sono evidenziate mediante la risonanza magnetica
nucleare, gli spettri allinfrarosso, gli spettri elettronici e di fluorescenza di alcune preparazioni dinamizzate. Poich lacqua ritenuta essere capace di
trattenere le informazioni delle molecole o delle particelle sciolte in alte diluizioni, vengono discusse la struttura e le dinamiche dellacqua liquida, che il
principale mezzo di soluzione dei medicinali omeopatici.
Nel quarto capitolo vengono discussi i possibili meccanismi dazione delle
alte diluizioni sui sistemi viventi, in termini di interazione molecolare fra
lacqua strutturata di una determinata soluzione ed il suo principale bersaglio
molecolare in un organismo. Infine, viene discussa la possibilit che la strutturazione dellacqua abbia avuto un importante ruolo nelle forme di vita primordiali durante la comparsa della vita su questa terra.
Noi considereremmo il nostro lavoro come degno di essere compiuto se sviluppasse interesse negli scienziati e nei medici pratici al fine di incrementare
una ricerca seria ed aprire la scatola nera dellomeopatia allesplorazione del
suo vasto potenziale terapeutico.
Ringraziamo gli studenti Palamita Sarkar, Souvik Ghosh, Ashis De e Sudeshna Ghosh per avere condotto tutte le ricerche sperimentali. Ringraziamo il
Dr. B.N. Chakravarty per il suo supporto finanziario alle nostre ricerche pi recenti ed il direttore del dipartimento di zoologia dellUniversit di VisvaBaratti per aver messo a disposizione le necessarie strutture di laboratorio alla
ricerca sperimentale sullomeopatia.
Santiniketan (West Bengal), settembre 2003
Prof. Nirmal C. Sukul
Prof. Anirban Sukul
Capitolo 1
31
32
CAPITOLO 1
33
Negli ultimi decenni sono state fatte numerose risperimentazioni dei proving di due secoli fa
e nella maggior parte dei casi esse hanno confermato i sintomi precedentemente raccolti e
in molti casi lo sperimentatore ha anche usato le medesime espressioni.
34
CAPITOLO 1
metalli, per la prima potenza omeopatica si usano i precipitati. Tutte le sostanze solubili in etanolo in fase idroalcoolica sono estratte con questo mezzo e la
prima soluzione estratta chiamata tintura madre. Molte tinture madri, particolarmente quelle di prodotti non tossici, vengono somministrate ai pazienti direttamente, quindi in dosi ponderali. Tuttavia, le dosi sono comunque molto piccole: 10 o 20 gocce in un po dacqua. Questa parte dellomeopatia molto simile ad altri sistemi medici correnti (per esempio la fitoterapia).
Le tinture madri sono indicate come TM o con il suffisso . La concentrazione alcolica finale delle tinture madri pu essere del 33%, del 50% o dell8090% (v/v)3, secondo il contenuto acquoso ed il materiale di partenza (Cook,
1988).
v/v: volume/volume.
Hahnemann S. Le Malattie Croniche. S.I.M.O.H. Scuola Italiana di Medicina Omeopatica
Hahnemanniana, Roma, 1995.
35
sbattuta fortemente dieci volte con colpi dallalto verso il basso, esercitati con
la forza del braccio. Questo processo di agitazione meccanica chiamato succussione.
Il medicamento preparato in questo modo viene detto prima potenza. Tutte
le potenze successive sono preparate diluendo ulteriormente ciascuna potenza
nella stessa proporzione usata inizialmente e dando alla miscela dieci colpi
dallalto verso il basso. Cos la concentrazione di una sostanza nella prima potenza centesimale si riduce di cento volte (concentrazione 10-2).
Le potenze centesimali in uso regolare nella clinica sono 4, 5, 7, 9, 15, 30,
200, 1000, 10000 o anche pi alte5. Esse sono scritte in numeri semplici, o con
numeri romani, con o senza il suffisso ch, come ad esempio Nux vomica 30 o
30ch.
Le potenze decimali sono indicate dal suffisso x, come ad esempio Ferrum
phosphoricum 3x o 6x. Normalmente, le potenze decimali pi usate sono 1x,
2x, 3x, 6x e 12x.
Il metodo di Hahnemann per diluire e dinamizzare le sostanze richiede tempo
e un gran numero di contenitori. Un metodo pi veloce e pratico, che fu introdotto da Korsakov nel 1832, richiede un singolo contenitore per la preparazione di alte potenze. Il contenitore semplicemente svuotato e riempito con il
mezzo diluente ad ogni passaggio per fare le successive diluizioni. Il contenitore, anche se svuotato dalla soluzione, contiene ancora aderente alle pareti una
piccola quantit residua della potenza precedente, che viene quindi utilizzata
per ulteriori diluizioni.
La diluizione e la succussione possono essere fatte a mano o con una macchina. La preparazione manuale non pu essere uniforme per ci che riguarda
la forza esercitata ogni volta che una fiala o bottiglia di laboratorio vengono
succusse. Per la preparazione di alte potenze, come le CM (diluite 1:100 per
100.000 volte) e le MM (diluite 1:100 per un milione di volte), necessaria
una macchina.
Hahnemann segu anche la scala dodicesimale, che era in voga ai suoi tempi,
per cui sceglieva preferenzialmente le potenze secondo i numeri 6, 12, 24, ecc.
Potenze pi alte, come 200ch, 1M, CM, introdotte successivamente, sono basate sul sistema metrico decimale.
Oltre alle serie decimali e centesimali, preparate rispettivamente mediante diluizioni seriali di 1:10 e 1:100, esiste la serie millesimale che basata su diluizioni seriali di 1:1000 e che denotata dal suffisso M (Cook, 1988).
Verso la fine della sua vita, Hahnemann introdusse unaltra nuova serie
chiamata cinquantamillesimale o LM. Essa fu menzionata la prima volta nella
5
Queste sono le principali diluizioni, ma sono disponibili anche molte diluizioni intermedie,
come la 3, 6, 12ch.
36
CAPITOLO 1
1.4.2. La triturazione
Le sostanze farmaceutiche solide e insolubili in un mezzo acquoso, o in miscele di etanolo ed acqua, sono inizialmente mescolate con un mezzo solido come
il lattosio fino alla terza riduzione ponderale e poi sono mescolate in etanolo in
fase idroalcoolica per le successive diluizioni. In questo caso, per la miscelazione iniziale con il lattosio, una parte in peso della sostanza mescolata, in un
mortaio di porcellana, con 33 parti in peso di lattosio. La mistura triturata con
il pestello di porcellana per sei minuti e quindi mescolata con una spatola per
quattro minuti. Il processo ripetuto ancora e quindi altre 33 parti in peso di
lattosio sono aggiunte e mescolate alla mistura di partenza. Di nuovo, le altre
33 parti rimanenti di lattosio sono mescolate alla triturazione sin qui ottenuta.
In questo modo si ottiene la prima potenza centesimale (1ch) della sostanza
preparata con triturazione. La potenza successiva viene preparata aggiungendo
una parte della potenza precedente a 33 parti in peso di lattosio e ripetendo poi
come prima per altre due volte le aggiunte di lattosio (in questo modo si ottiene
la 2ch).
Nella scala decimale il metodo lo stesso, cambiando solo le proporzioni di
sostanze e lattosio (da 1:100 a 1:10).
Limportanza della triturazione nel liberare le propriet medicinali della sostanza sar discussa nel capitolo 3.
37
ne messo in un contenitore scelto in modo che venga riempito per due terzi del
suo spazio complessivo. La provetta o la bottiglia, secondo il volume, chiusa
e sbattuta con 10 colpi dallalto verso il basso. In questo modo si ottiene la
quarta potenza centesimale (4ch). Le potenze successive sono preparate mescolando una parte in volume della quarta potenza con 99 parti in volume di etanolo 90% ed assoggettando la miscela a 10 succussioni.
Nel caso delle potenze decimali, una parte in peso della sesta triturazione decimale (6x) di una sostanza miscelata con 50 parti in peso dacqua distillata
in una provetta. Vengono quindi aggiunte 50 parti in peso di etanolo e la miscela succussa dieci volte. Questa la ottava potenza decimale della sostanza
(8x). Una parte in peso di questa potenza mescolata con nove parti in peso di
etanolo 90% e la miscela succussa dieci volte, cos da produrre la nona potenza decimale della sostanza (9x). Tutte le successive potenze della scala decimale sono preparate nel medesimo modo.
Tali metodi, usati dai farmacisti e dalle Case Farmaceutiche, sono descritti
nella Farmacopea Omeopatica (Anonimo, 1920 e 1962). Le pi recenti Farmacopee omeopatiche sono menzionate nella sezione che segue.
38
CAPITOLO 1
Nel primo volume del suo libro, le Malattie Croniche, Hahnemann consigli di
inumidire i globuli tenendoli a contatto con alcune gocce di una potenza liquida per un minuto in un vaso di porcellana.
Il contenuto della provetta viene quindi versato su una carta da filtro asciutta,
cosicch leccesso di liquido assorbito ed i globuli si asciugano rapidamente.
I globuli secchi sono quindi tenuti in una boccetta, in un luogo fresco e lontano
dalla luce. Poich letanolo altamente volatile, le potenze liquide tendono a
evaporare rapidamente. Si ritiene che i globuli impregnati da una sostanza preparata in questo modo mantengano le loro propriet per molti anni. Le medicine omeopatiche dovrebbero essere tenute lontano dalla luce diretta del sole, da
qualsiasi radiazione, da forti campi magnetici, da sostanze odorose volatili come la canfora. Le potenze liquide sono fornite in bottigliette di vetro ambrato,
dotate di contagocce.
Le procedure standard per la manifattura dei differenti rimedi omeopatici e la
loro conservazione sono state descritte nelle Farmacopee omeopatiche.
Ci sono varie Farmacopee omeopatiche:
- la Farmacopea omeopatica indiana, seconda edizione del 1966 (Manager of
publications, Ministry of Health, Governament of India),
- la Farmacopea omeopatica americana, del 1976 (American Institute of Homeopathy, Washington DC),
- la Farmacopea omeopatica britannica, seconda edizione del 1999 (British Association of Homeopathic Manufacturers),
- la Farmacopea omeopatica tedesca, del 2001 (Deutescher Apothek Verlag,
Balogh International Inc.),
- la Farmacopea omeopatica europea, quarta edizione del 2002 (Directorate for
the quality of medicines of the Council of Europe).
La Federazione Internazionale Farmaceutica (FIP: The International Pharmaceutical Federation) (The Hague, Olanda) ha stabilito le linee-guida per la
buona pratica farmaceutica in un apposito convegno svoltosi a Tokyo il 5 settembre 1993. Tali standard devono essere seguiti dalle Case Farmaceutiche e
recepiti dalle Autorit governative. Le autorizzazioni alla produzione vengono
rilasciate alle Case Farmaceutiche che adottano la buona pratica farmaceutica
(GMP: Good Manufacturing Practices) e le buone pratiche di laboratorio
(GLP: Good Laboratory Practices). Tutto il procedimento deve avere un apposito controllo di qualit.
Non ci sono delle regole fisse concernenti la diluizione, la succussione e la
triturazione. Di fatto, lo stesso Hahnemann propose diverse diluizioni e un diverso numero di colpi per preparare una potenza (Royal, 1991). Lagitazione
mediante Vortex e la sonicazione al posto di unagitazione manuale possono
produrre potenze efficaci (Sukul, 1997). Noi abbiamo recentemente osservato
39
Sommario
Le sostanze usate in omeopatia si ricavano da materie prime come piante, animali, minerali, parti malate delluomo o una soluzione idroalcolica irradiata.
Lestratto etanolico di una sostanza (Tintura Madre) mescolato con etanolo in
fase idroalcoolica, solitamente al 90%, nella proporzione di 1:9 o 1:99 e la miscela sbattuta con forti scosse dallalto verso il basso per preparare rispettivamente la prima potenza decimale o centesimale. Le successive potenze sono
preparate mediante ulteriori diluizioni seriali della prima potenza con etanolo
in fase idroalcoolica e succussione della miscela stessa.
Il metodo di Korsakov usa una singola provetta, che svuotata e riempita
nuovamente con etanolo in fase idroalcoolica durante il processo di dinamizzazione di una sostanza; il residuo lasciato nella fiala usato per la successiva diluizione.
Nelle potenze LM introdotte da Hahnemann, la diluizione di 1:50.000.
Nella serie millesimale, denotata con i suffisso M, la diluizione di 1:1000.
Le sostanze insolubili in etanolo in fase idroalcoolica o in acqua sono inizialmente miscelate con lattosio mediante triturazione fino alla terza potenza e
poi diluite con etanolo in fase idroalcoolica per le successive dinamizzazioni.
I globuli di saccarosio sono bagnati con i medicamenti liquidi e, una volta
asciugati, vengono conservati in una boccetta chiusa.
Agitazione con Vortex e sonicazione di una diluizione invece dellagitazione
manuale producono potenze ugualmente efficaci. Nelle nostre esperienze, successive diluizioni con mescolamento, ma senza ulteriore agitazione meccanica,
producono potenze medicinali ancora efficaci.
Le medicine omeopatiche sono prodotte secondo i metodi descritti nelle Farmacopee omeopatiche. Le Case Farmaceutiche omeopatiche devono adottare le
pratiche di buona fabbricazione e di buon laboratorio (GMP e GLP) per garantire lalta qualit dei loro prodotti.
Capitolo 2
42
CAPITOLO 2
al trattamento con appropriati rimedi. Di seguito riportiamo, a titolo esemplificativo, alcuni di questi casi.8
CASO CLINICO 1 - Tumore della cervice uterina in una paziente di 34 anni con
tre figli. Non detto se il tumore era benigno o maligno. Sintomi: dolore emorroidario; dolore pungente al basso ventre; sanguinamento e perdita di fluidi;
aggravamento nella stagione piovosa e miglioramento con il calore; febbre
ogni sera; perdita del senso del gusto; miglioramento dei dolori addominali con
il calore; desiderio di suicidio allaggravamento dei dolori addominali; desiderio di aria aperta; aggravamento dei dolori di notte; pus maleodorante
nellorecchio; frequenti vertigini, soprattutto nel piegare la testa verso il lato
destro. Trattamento: Aurum metallicum 1000ch, poi Thuja occidentalis 1000ch,
Aurum metallicum 10000ch, Aurum metallicum CM, Thuja occidentalis
1000ch. Il trattamento continu per un periodo di circa nove mesi e la paziente
si ristabil da tutti i suoi sintomi.
CASO CLINICO 2 - Maschio di 21 anni con leggera febbre remittente serale, violenti starnuti e raffreddore allergico. Al mattino ed alla sera, sensazione di
freddo con desiderio di coprire lintero corpo; avversione per il bagno; sensazione di corpo estraneo in gola; sensazione di bruciore in tutto il corpo durante
la febbre, ma senza il desiderio di togliersi le coperte; bocca secca ma non sensazione di sete; storia di febbre malarica da cinque anni. Si sospettava trattarsi
di leishmaniosi ma non fu mai posta diagnosi con test di laboratorio. Trattamento: Sabadilla 200ch, poi Sabadilla 1000ch ed Arsenicum iodatum 200ch. Il
trattamento continu per circa tre mesi con totale scomparsa dei sintomi.
CASO CLINICO 3 - Maschio di 37 anni con fistola anale, gi operato, ma con pus
giallognolo fuoriuscente da un piccolo foro circondato da unarea dura, rilevata
e bruciante. La malattia inizi da un foruncolo dieci anni prima e dopo poco
tempo molti foruncoli apparvero sulla schiena; dolore nella fistola che aumentava dopo la defecazione, sia con feci liquide che solide; paziente di natura
molto irritabile; sudorazione maleodorante alle palme delle mani ed alle piante
dei piedi; pollachiuria; non tollerava il freddo ma si sentiva male anche nella
stagione calda. Trattamento: Nitricum acidum 200ch, poi Nitricum acidum
1000ch, Hepar sulphuris calcareum 200ch, Nitricum acidum 10M, Nitricum
acidum 50M. Dopo questo trattamento, riport bruciore alle palme delle mani
ed alle piante dei piedi; fu quindi somministrato Sulphur 1000ch, poi Nitricum
8
Un altro libro molto utile sotto questo punto di vista quello di Gunavante (Il Meraviglioso
potere dellOmeopatia), edito da questa stessa Casa Editrice, che riporta la descrizione
dettagliata di ben 200 casi clinici difficili curati con i medicamenti omeopatici (molto spesso
con un unico rimedio).
43
Forse non superfluo precisare che gli attuali orientamenti della ricerca clinica ed
epidemiologica rivalutano limportanza delle serie di casi e persino di singoli casi clinici, se
ben descritti, pur non consentendo tali studi di discriminare leffetto del medicinale da quello
di fattori terapeutici aspecifici e, talvolta, dalla guarigione legata al decorso naturale della
malattia.
44
CAPITOLO 2
lato destro del corpo e perdita di tutti i riflessi superficiali e profondi. Viene riferito che, prima dellinizio di questa malattia, la paziente sognava regolarmente di essere assassinata da un gruppo di persone. In seguito ella svilupp cefalea, febbre e stato soporoso. Trattamento: Lachesis 200ch, poi Lachesis 1M,
per inalazione. La paziente recuper in tre settimane (1987).
CASO CLINICO 2 - Donna di 25 anni con ipoglicemia idiopatica spontanea. Sintomi: ricorrente shock ipoglicemico, glicemia 18-20 mg/100 ml durante
lepisodio, ipertermia, fortissimo desiderio di dolci, sogni stravaganti. In precedenza ella aveva avuto ricorrenti tonsilliti e una dermatite trattate con antibiotici. Trattamento: Sulphur 30ch in due dosi. Miglior in una settimana
(1983).
CASO CLINICO 3 - Ragazza di 14 anni affetta da epatite B. Sintomi: coma durante il quale giace in uno stato di rigidit, come un tronco di legno. Trattamento: Zincum metallicum 200ch per inalazione ogni tre ore. Si riprese completamente in un mese (1990).
CASO CLINICO 4 - Ragazza di 15 anni con emorragia cerebrale per trauma cranico. Sintomi: coma, perdita dei riflessi superficiali e profondi, afasia; giace in
uno stato di rigidit come se fosse un tronco di legno, con lieve tremolio ai
piedi. Trattamento: Zincum metallicum 200ch dato in ripetute dosi per inalazione. La paziente guar completamente in un anno (1994).
CASO CLINICO 5 - Donna di 35 anni con infertilit primaria ed amenorrea secondaria, cessazione della funzione ovarica e fibroma uterino sulla parete posteriore alla giunzione tra terzo superiore ed i due terzi inferiori dellutero. Sintomi: amenorrea da due anni, obesit, sudore alle palme delle mani ed alla
pianta dei piedi, desiderio di uova, storia di mestruazioni irregolari. Trattamento: Calcarea carbonica 200ch ripetuta cinque volte e seguita da Thuja occidentalis 200ch ripetuta tre volte. La paziente guar in due anni (1994).
Tutti questi cinque casi clinici indicano chiaramente che le potenze omeopatiche possono curare o migliorare anche dei casi molto gravi in un tempo relativamente breve, purch la scelta del rimedio sia corretta. Si pu notare che in
questi casi c una precisa scelta di un rimedio singolo per una certa condizione
clinica in presenza di particolari sintomi.
Sono ora riportati, sempre a titolo esemplificativo, altri due casi di un medico
omeopata (Dr. Rathin Chakravarty).
45
CASO CLINICO 1 - Donna di 35 anni sofferente di fibroadenoma mammario bilaterale. Sintomi: mancanza di sete, persona molto emotiva e sensibile, tendenza ad accaldarsi facilmente. Trattamento: Pulsatilla 200ch, in quattro dosi, da
prendere due volte al giorno. Il rimedio fu ripetuto dopo due mesi. La guarigione avvenne in tre mesi (2000).
CASO CLINICO 2 - Donna di 25 anni sofferente di fibroma uterino. Sintomi: dolore addominale, dismenorrea, menorragia, nervosismo; le piace il latte ed ama
viaggiare. Trattamento: Tuberculinum bovinum 200ch, dato in quattro dosi. La
guarigione avvenne in due mesi (2002).
Questi due casi mostrano che pazienti affetti da tumori benigni e trattati con i
rimedi adatti possono effettivamente guarire in tempo relativamente breve.
ovvio che singoli case-report non sono dimostrativi sul piano clinicoepidemiologico e che per questo sono utili anche studi osservazionali pi ampi
e trial clinici condotti con metodologie adeguate. Per questo sono stati condotti
degli studi controllati su un gran numero di pazienti trattati con rimedi omeopatici ed i risultati sono stati positivi in molte condizioni cliniche (Reilly et al.,
1986; Ferley et al., 1989; Fisher et al., 1989). Una lista di riferimenti biografici
sulla ricerca in omeopatia stata compilata da Fisher (1991). Relazioni sulla
ricerca omeopatica sono state pubblicate dalla Foundation for Homeopathic
Education & Research della California (USA) (1989 e 1990); esse contengono
un breve sommario di importanti lavori sullomeopatia.
Kleijnen et al. (1991) hanno passato in rassegna 96 studi pubblicati su un totale di 107 studi clinici controllati, fatti con omeopatia. Secondo tali Autori, i
metodi adottati in una notevole parte degli studi non erano sufficientemente
corretti e, soprattutto, gli studi non erano stati riprodotti sufficientemente per
poter trarre delle conclusioni definitive a sostegno dellefficacia dellomeopatia
in singole malattie. Tuttavia, gli Autori ritengono che i risultati indicassero un
trend positivo.
Recenti studi di meta-analisi di trial clinici controllati fatti con i medicamenti
omeopatici mostrano cumulativamente una differenza tra leffetto riscontrato
nei pazienti trattati col medicamento omeopatico e quello nei controlli trattati
con placebo (Linde et al., 1997; Cucherat et al., 2000).
stata fatta uninchiesta su 829 pazienti sofferenti di malattie croniche come
eczema, artrite reumatoide, angina instabile, colite ulcerativa, psicosi maniacodepressiva, cirrosi biliare, asma, ecc. Di questi pazienti, il 61% mostrarono un
consistente miglioramento dopo la terapia omeopatica (Sevar, 2000). In questi
stessi casi, il trattamento convenzionale aveva fallito o leffetto si era stabilizzato in modo insoddisfacente oppure si erano manifestati degli effetti avversi
con i farmaci convenzionali.
46
CAPITOLO 2
47
10
noto che molti sollevano obiezioni nei confronti delle pratiche di sperimentazione su
animali. LEditore ed il Traduttore rispettano tale sensibilit sul piano etico e concordano
con la necessit di ridurre al minimo, nella ricerca biomedica, luso di modelli animali,
limitandoli ai test indispensabili e insostituibili. Per quello che si pu desumere dai lavori qui
riportati, essi paiono eseguiti secondo i metodi convenzionali e le norme condivise di buona
pratica di laboratorio.
48
CAPITOLO 2
49
50
CAPITOLO 2
di raddrizzamento dovuto allingestione di etanolo, gli animali, posti in posizione distesa, non si muovono ma stanno inerti, come se stessero dormendo.
Nux vomica un medicinale omeopatico tradizionalmente conosciuto come
efficace per curare gli effetti dellalcolismo (Kent, 1911; Boericke, 1927). Noi
(Sukul et al., 1999) abbiamo osservato che Nux vomica 30ch, somministrata
per via orale, riduce significativamente il tempo di sonno indotto dalletanolo
nel topo albino. I topi ricevevano per via intraperitoneale una soluzione al 25%
di etanolo, nella quantit di 4 grammi per chilo di peso corporeo, sei ore dopo
il trattamento con Nux vomica 30ch. Questo semplice modello pu essere facilmente testato in qualsiasi laboratorio.
51
CAPITOLO 2
52
Controllo
Nux vom 30
Fig. 1 - La perdita del riflesso di raddrizzamento durante lanestesia con etanolo 209
mM ridotta significativamente nei giovani rospi trattati con Nux vomica 30
ch preparata in etanolo 90% con sonicazione, rispetto ai controlli (p < 0.005,
test X2). Controlli: (); trattati (). N = 60 in entrambi i gruppi (riprodotta,
con autorizzazione, da Sukul et al.: Hydrated ethanol, the effective medium
for a homeopathic potency as tested by a new toad model. Indian J. Landscape Syst. Ecol. Stud. 1997; 20:155).
Questo mostra che i rospi adulti possono servire come buoni modelli animali
per dimostrare gli effetti biologici di una potenza omeopatica (Sukul et al.,
2000b; Sukul et al., 2000c). Abbiamo anche dimostrato che Nux vomica dinamizzata ha significativi effetti anti-alcolici, sia sugli anfibi sia sui mammiferi.
53
a) Consumo di etanolo
Alcuni ratti del ceppo Charles Foster erano lasciati nuotare in una bacinella di
plastica con acqua profonda 20 centimetri. Essi nuotavano vivacemente, fermandosi di tanto in tanto. In ogni test veniva registrato il periodo di immobilizzazione in cui il ratto non nuotava ma sporgeva la testa sulla superficie
dellacqua. I ratti che erano caratterizzati da una motilit pi elevata avevano
periodi di immobilizzazione complessivamente inferiori a 130 secondi, mentre
quelli meno attivi avevano periodi maggiori di 300 secondi. In questo modello,
la durata dellimmobilizzazione direttamente proporzionale ad uno stato simil-depressivo.
In una popolazione casuale di ratti, il consumo di etanolo varia notevolmente;
quindi, soltanto i ratti potenzialmente alcolisti furono utilizzati per questi esperimenti sul consumo di alcol. Si sa che sono i ratti meno attivi quelli pi soggetti allalcolismo (Paul et al., 1992). Questi ratti furono selezionati per dei test
di consumo delletanolo. A questi ratti fu somministrata una bevanda al 20% di
etanolo per dieci giorni, quindi veniva data loro la possibilit di bere sia etanolo 20% sia acqua, a scelta in due diverse bottiglie. I ratti erano quindi trattati
oralmente con Nux vomica 30ch o Nux vomica 1000ch. Mentre Nux vomica
1000ch fu preparata mediante il solito processo di succussione, Nux vomica
30ch fu preparata con sonicazione. A un gruppo di ratti fu anche somministrata
Nux vomica 30ch mediante la via intraperitoneale e un altro gruppo serv come
controllo non trattato. Mentre Nux vomica 1000ch fu somministrata alla posologia di una dose al giorno, Nux vomica 30ch fu data alla posologia di una dose
ogni 15 giorni. I trattamenti ed i test giornalieri del consumo di etanolo e
dacqua furono continuati per un mese. Sia Nux vomica 30ch sia Nux vomica
1000ch ridussero significativamente il consumo di etanolo rispetto ai ratti non
trattati. Tuttavia, Nux vomica 30ch somministrata per via intraperitoneale non
diede alcun effetto, rispetto al controllo. Nux vomica 30ch (orale) fu un po pi
efficace di Nux vomica 1000ch (Fig. 2).
CAPITOLO 2
54
Controllo
2a dose
Giorni di osservazione
Fig. 2 - Effetti di Nux vomica dinamizzata sullassunzione di etanolo in ratti albini. Nux
vomica 30ch, preparata con sonicazione e somministrata per via orale una
volta ogni 15 giorni, ha ridotto il consumo di etanolo. Nux vomica 1000ch,
preparata con succussione e somministrata una volta al giorno, ha ugualmente ridotto il consumo di etanolo rispetto ai controlli. Nux vomica 30ch, preparata con sonicazione e data per via intraperitoneale (i.p.), non ha mostrato alcun significativo effetto rispetto ai controlli (riprodotta, con autorizzazione,
da Sukul et al.: High dilution effects of Strychnos Nux vomica L on hypothalamic neurons and adrenergic nerve endings of alcoholic rats. In: High dilution effects on cells and integrated systems. C. Taddei Ferretti, P. Marotta [editors]. Copyright 1998 by World Scientific Publishing Co Pte Ltd).
55
56
CAPITOLO 2
57
ticorpo-dipendente (ADCC)11, la quale potrebbe distruggere, almeno parzialmente, la Trichinella spiralis. Vi sono molte evidenze che i meccanismi orali
influenzano le risposte immunitarie e linfiammazione (Barnes, 1994; Roitt et
al., 1993; Libert, 2003; Wang et al., 2003).
Anche il rilascio di istamina dalle mastcellule influenzato dai neurotrasmettitori. I topi sani hanno mastcellule e basofili con IgE legate ai recettori di
membrana. Il legame di antigeni a tali IgE attiva la degranulazione delle mastcellule, un fenomeno che gioca un ruolo importante nelleliminazione degli
elminti (Foreman, 1994). Questo potrebbe quindi essere il possibile meccanismo per cui i medicamenti dinamizzati riducono linfezione da Trichinella spiralis nel topo (Sukul, 1997). Recentemente abbiamo riprodotto lo stesso lavoro
con simili risultati.
La Dirofilaria immitis un nematode (microfilaria) capace di parassitare
laorta dei cani. I cani infetti hanno la microfilaria nelle sangue ed il numero di
parassiti pu essere contato al microscopio. Poich Cina usata in generale per
le infezioni da vermi, abbiamo provato questo rimedio per il trattamento della
dirofilariasi canina. Cina un rimedio omeopatico estratto dalle cime fiorite
della pianta Artemisia nilagirica. Nei nostri studi abbiamo usato la tintura madre di Cina e le sue due potenze Cina 200ch e Cina 1000ch. Il trattamento dei
cani (4 per ciascun gruppo) si protratto per 30 giorni. La dose giornaliera di
ciascuna potenza era di 0.1 ml per cane. Nel caso della tintura madre, essa fu
lasciata evaporare ed il residuo somministrato oralmente alla concentrazione di
10 mg/kg/die per i primi 15 giorni e 20 mg/kg/die per i successivi 15 giorni.
Le preparazioni di Cina TM, Cina 200ch e Cina 1000ch hanno ridotto la microfilariasi nei cani del 78.38%, 63.06% e 71.40% rispettivamente (Sukul et
al., 1999b). Si sa che le larve di filaria causano immunosoppressione (Ottesen,
1980). quindi possibile che Cina dinamizzata abbia rimosso tale immunosoppressione e indotto una vigorosa risposta immunitaria dellospite verso il
parassita, fino ad eliminare la microfilaria dal sangue (Sukul et al., 1999).
In un altro esperimento su cani microfilaremici, abbiamo dato Cina 30ch preparata con successive diluizioni e sonicazione (20 kHz per 30 secondi in ciascun passaggio). Il trattamento continu per 30 giorni ed i cani furono seguiti
per 120 giorni con test ogni 15 giorni. Si osserv una marcata riduzione della
conta di microfilarie fino ad un massimo del 93% (Fig. 3) (Sukul et al., 2000).
11
58
CAPITOLO 2
Controllo
Cina 30c
Periodo di trattamento
Giorni di campionamento
Fig. 3 - Variazione della percentuale media di densit delle microfilarie nel sangue di
cani non trattati () e trattati () per un periodo di 120 giorni. Cani (n = 4)
infetti naturalmente con Dirofilaria immitis erano trattati con Cina 30ch: una
dose al giorno per 30 giorni. Altri 4 cani servivano come controlli. La densit
di microfilarie al giorno 0 posta come standard. La barra orizzontale vicino
allasse delle ascisse indica il periodo di trattamento. Il sangue fu testato ogni
15 giorni (riprodotta, con autorizzazione, da Sukul et al.: Antifilarial effects
of Artemisia nilagirica at an ultra high dilution on canine dirofilarialis. In:
Waste Recycling and Resource Management in the Developing World. BB Jana,
RD Banerjee, B Guterstam, J Heeb [editors]. Copyright 2000 by University
of Kalyani, India and International Engineering Society, Svizzera).
59
12
60
CAPITOLO 2
Arnica 30
Impulsi/10 sec.
Iperico 200
Arsenico 30
Tempo (min)
Fig. 4 - Effetti inibitori di Arnica montana 30ch e Hypericum perforatum 200ch ed effetti eccitatori di Arsenicum album 30 sullarea ipotalamica laterale di neuroni
di ratti. Le frecce indicano il tempo di applicazione dei rimedi omeopatici sulla lingua degli animali di laboratorio (riprodotta, con autorizzazione, da Sukul et al.: Neuronal activity in the lateral hypothalamus of the cat and the
medial frontal cortex of the rat in response to homeopathic drugs. Indian Biologist 1991;23:19).
61
62
CAPITOLO 2
13
Dettagli nel testo originale: I ratti erano anestetizzati con paraldeide (1.28 mg/kg i.m.) e
posti su una tavola stereotassica. Sul cranio veniva praticato un foro in corrispondenza della
LHA con coordinate stereotassiche specifiche (Konig e Klippel, 1963) e veniva inserito un
elettrodo dargento rivestito in vetro (punta 0.5 mm, resistenza 0.002 ), fissato con resina
acrilica alla superficie del cranio e connesso ad un oscilloscopio (L&T Gould) e ad un
registratore con due canali (L&T) attraverso un preamplificatore (AK 100, Digitimer, UK), un
amplificatore e un filtro (Digitimer). Le scariche di singole unit della LHA erano registrate
per mezzo di un microelettrodo dargento rivestito in vetro (punta 3.5 micrometri in diametro,
resistenza 1.5-2.5 m).
63
14
CAPITOLO 2
64
H2O
H2O
H2O
Nux
Nux 200
Alcol
20%
Nux 1000
Nux 200
Nux 200
Nux 1000
Tempo (secondi)
Fig. 5 - Tracciati che mostrano leffetto eccitatore di Nux vomica 200ch e 1000ch e
leffetto inibitore dacqua distillata (H2O), Nux vomica in tintura madre (Nux
) ed etanolo 20%, applicati per via orale, su neuroni dellarea ipotalamica
laterale di ratti che avevano ricevuto come bevanda etanolo 20% nella dose di
15 ml/kg di peso corporeo nei precedenti 7 giorni. A e B: attivit totale; C: attivit di singola unit neuronale (riprodotta, con autorizzazione, da Sukul et
al.: High dilution effects of Strychnos nux vomica L on hypothalamic neurons
and adrenergic nerve endings of alcoholic rats. In: High dilution effects on
cells and integrated systems. C. Taddei Ferretti, P. Marotta [editors]. Copyright 1998 by World Scientific Publishing Co Pte Ltd).
65
teccia, dove vengono elaborati i comportamenti adattativi dellanimale. Il rimedio Natrum muriaticum, preparato con il sale di salgemma, appare contrastare il disordine fisiopatologico indotto dalleccessivo consumo di sale nella
dieta.
In un altro esperimento, abbiamo somministrato Natrum muriaticum 30ch,
una dose al giorno per 18 giorni, a dei ratti albini e li abbiamo poi testati in
modo da valutare leffetto di Phosphorus, un rimedio tradizionalmente considerato antidoto di Natrum muriaticum (Boericke, 1927). Natrum muriaticum
30ch ha causato una riduzione del 47% della frequenza di scarica dei neuroni
LHA dei ratti ed anche Phosphorus 200ch, applicato sulla lingua dei ratti pretrattati con Natrum muriaticum ed anestetizzati, ha causato una riduzione di
scarica (-53%) dei medesimi neuroni. Lacqua distillata, anche in questo caso,
ha prodotto un effetto eccitatorio (+83%) (Sinhababu et al., 1998).
Con questo esperimento si visto che i ratti trattati per 18 giorni con diluizioni omeopatiche di sale, si sono comportati come se fossero stati trattati con
dieta ipersalina. Probabilmente entrambi i trattamenti producono una riorganizzazione, centrale e periferica, del sistema recettoriale del gusto, che diviene
sensibile al trattamento con Natrum muriaticum dinamizzato. Gli esperimenti
sono stati condotti sia nel nostro laboratorio (Visva-Bharati), sia nel laboratorio
dellInstitute of Higher Nervous Activity dellUniversit di Leningrado.
e) Effetti sulla trasmissione sinaptica
I risultati degli esperimenti elettrofisiologici indicano che i neuroni ipotalamici
e corticali giocano un importante ruolo nel mediare lazione terapeutica dei rimedi omeopatici dinamizzati. Se lattivit elettrica dei neuroni ipotalamici va
incontro a cambiamenti dovuti allapplicazione di una potenza omeopatica,
probabile che anche la trasmissione sinaptica a livello dellarea ipotalamica laterale (LHA) vada incontro a qualche cambiamento. Questultimo tipo di cambiamenti dovrebbe essere evidenziabile a livello dei neurotrasmettitori e dei loro metaboliti ipotalamici. Infatti, questi fenomeni sono stati osservati
nellesperimento che ora descriviamo.
Abbiamo gi notato che Agaricus muscarius dinamizzato influenza la catalessi nel topo. Si sa gi che i neurotrasmettitori dopamina e serotonina sono
coinvolti in tale fenomeno di catalessi. Perci, abbiamo voluto studiare se una
potenza di Agaricus muscarius altera i livelli di dopamina (DA) e serotonina
(5-HT) o dei loro metaboliti nei topi. Questo esperimento stato condotto nel
laboratorio di neuroscienze e nel dipartimento di Medical Anatomy della Texas
A & M University (USA).
Agaricus muscarius 12ch stato somministrato per via orale a 6 topi (di 3035 g) alla dose di 3.1 ml/kg. La stessa quantit di soluzione di controllo, costituita da etanolo 90%, stata somministrata ad un altro gruppo di 6 topi. Sei ore
66
CAPITOLO 2
dopo la somministrazione del rimedio o del controllo, tutti i topi sono poi stati
sacrificati per decapitazione. Il cervello stato rapidamente rimosso, tenuto in
ghiaccio, e lipotalamo escisso per mezzo di un micromanipolatore, trasferito
in una provetta da centrifuga, pesato e congelato a -70C.
Gruppo
animale
Controlli:
Media
E.S.
Agaricus muscarius:
Media
E.S.
Valori T
Df = 10
Dopamina
(ng/g)
DOPAC
(ng/g)
5-HT
(ng/g)
5HIAA
(ng/g)
DOPAC/DA 5HIAA/HT
318.9
26.4
125.2
4.5
902.4
49.4
747.8
52.5
0.410
0.043
0.840
0.074
445.1
56.6
-2.02
191.1
28.7
-2.27*
926.3
31.2
-0.41
902.8
28.2
-2.60*
0.431
0.027
-0.42
0.979
0.039
-1.67
I valori dei campioni sono stati calcolati per il loro contenuto di amine/grammo di peso umido del cervello.15 Il gruppo trattato ha mostrato un aumento statisticamente significativo (p<0.05) in DOPAC e 5-HIAA, mentre non
15
Dettagli nel testo originale: la massa ipotalamica umida variava da 7 a 12 mg nei controlli e
da 8.5 a 18 mg per il gruppo trattato. I livelli di dopamina (DA), serotonina (5-HT) e dei loro
metaboliti acido diidrossifenilacetico (DOPAC) e acido 5-idrossindolacetico (5-HIAA) sono
stati determinati mediante cromatografia HPLC, con un sensore elettrochimico.
Immediatamente prima dei dosaggi, ciascun campione era sonicato in acido perclorico
0.16% contenente uno standard interno. Il campione era centrifugato due minuti a 13000xg
ed i composti menzionati erano determinati iniettando il sopranatante dellomogenato di
cervello su una colonna di fase inversa C-18. Dopo leluizione delle amine con la fase
mobile (0.0465 g Na2HPO4; 2.8 g acido citrico; 1.6 mg EDTA; 20 mg sodio octilsolfato in
900 ml dacqua di distillata con 100 ml di metanolo), le medesime amine venivano
quantificate con un elettrodo al carbone vetrificato con potenziale di +0.62 V. La colonna
era riscaldata a 35C; la velocit del flusso della fase mobile era di 0.8 ml/min. Le altezze
dei picchi dei campioni di DA, DOPAC, 5-HT e 5-HIAA tessutali erano confrontati con
laltezza di picchi standard delle stesse sostanze, che erano state trattate e processate nello
stesso modo. Lo standard interno era usato per tenere conto dei cambiamenti
nellestrazione e della sensibilit dei mezzi di rilevazione. Ci fu fatto mediante confronto
dellaltezza dei picchi del campione con quella degli standard e in presenza di una quantit
nota del tracciante epinina. Gli standard non estratti erano anche usati per tenere conto di
una eventuale perdita di amine durante lestrazione.
67
vi stato cambiamento significativo nei livelli dei neurotrasmettitori DA e 5HT (Tab. 1). Non sono stati osservati cambiamenti significativi nei rapporti
DOPAC/DA e 5-HIAA/5HT (Sukul 1990).
Questi risultati suggeriscono che, a seguito dellassunzione orale di Agaricus
muscarius dinamizzato, hanno luogo degli aumenti nella trasmissione dei neuroni dopaminergici e serotoninergici nellipotalamo. In sintesi, anche questi
esperimenti indicano che lipotalamo gioca un importante ruolo nelliniziare e
mediare lazione di una potenza omeopatica.
68
CAPITOLO 2
matodi delluomo e degli animali, questo rimedio stato scelto per il trattamento delle malattie delle piante causate dallo stesso tipo di parassiti.16
Piantine di Vigna unguiculata, cresciute in vaso, sono state inoculate con larve al secondo stadio di Meloidogyne incognita. Quattro giorni dopo
linoculazione, uno dei gruppi di piante inoculato stato trattato con uno spray
di una soluzione di Cina 1000ch sulle foglie, una volta al giorno per dieci giorni. Il trattamento era somministrato in modo che tutte le foglie della pianta venissero completamente inumidite dalla soluzione. Un altro gruppo di piante,
inoculato con lo stesso parassita, stato trattato allo stesso modo con la soluzione di controllo. Tutte le piante venivano sradicate 30 giorni dopo
linoculazione e venivano misurate la biomassa, il numero dei noduli sulle radici, la popolazione di nematodi allinterno delle radici ed il contenuto di proteine di queste ultime. Come si vede dalla Tab. 2, il trattamento con Cina
1000ch ha incrementato la crescita della pianta ed ha ridotto linfestazione da
nematodi in modo significativo. Questo esperimento stato ripetuto due volte
(Sukul e Sukul, 1999).
I dati indicano che le soluzioni di rimedi omeopatici applicate sulle foglie
delle piante infette non possiedono la capacit di uccidere i nematodi. Perci,
le potenze omeopatiche hanno probabilmente agito stimolando la risposta difensiva naturale delle piante che, invece, viene compromessa dallinfezione
stessa.
Le piante non hanno cellule immunocompetenti specializzate, ma tutte le cellule vegetali hanno comunque la capacit di riconoscere il self dal non-self. La
conseguenza di questo riconoscimento molecolare in risposta ad uno stimolo
locale viene trasmessa a tutta la pianta (Bowles, 1992).
Ad esempio, si ritiene che delle proteine specificamente correlate alla patogenesi (proteine PR)17 si accumulino nelle piante di patata a seguito della invasione delle radici da parte di nematodi cistici (Hammond-Kosack et al., 1989).
Una precedente inoculazione di piante di patata con Meloidogyne incognita
pu indurre la resistenza delle piante stesse ad una differente specie di parassita
come il Meloidogyne halpla (Ogallo e McClure, 1995).
16
Dettagli nel testo originale: Cina prodotta dallestratto etanolico delle sommit fiorite della
pianta Artemisia cina. Il rimedio Cina 1000ch e gli altri medicamenti omeopatici sono stati
prodotti da C. Ringer di Calcutta secondo la Farmacopea omeopatica indiana (1966). I
globuli di saccarosio, bagnati con la soluzione omeopatica in etanolo 90%, sono stati poi
mescolati con lacqua distillata nella proporzione di 7.2 mg di globuli/ml dacqua. La
soluzione di controllo stata preparata nello stesso modo, a partire da globuli di saccarosio
bagnati con etanolo 90% e poi sciolti in acqua distillata.
17
PR: pathogenesis-related.
Cecidi
delle
18
radici
69
Peso
delle
radici
(g)
Noduli
delle
radici
Proteine
delle
radici
(mg/g)
152a
807a
261b
685b
40316a
15838a
42420a
202c
986c
6510b
47827b
12217b 13.60.2a
12.80.5a
6.20.3b
Tab. 2 - Aumento della crescita e diminuzione del nematode che provoca noduli sulle
radici (Meloidogyne incognita) nelle piante di Vigna unguiculata trattate con
spray fogliare di una soluzione acquosa di Cina 1000ch. I valori sono rappresentati dalla media E.S. dei risultati di 10 piante per ciascun gruppo. Le lettere b e c vicino ai numeri indicano una differenza significativa rispetto
al corrispondente valore di controllo a (p<0.01) calcolata con il test
ANOVA (riprodotta, con autorizzazione, da Environ. Ecol. 17:269-273;1999).
Sappiamo anche che lacido salicilico aumenta in tutta la pianta dopo che solo una parte della stessa colpita da uninfezione; a seguito di questo aumento
di acido salicilico, vengono espresse le proteine PR (Malamy et al., 1990, citato da Jones, 1994). Infatti, si sa che lacido salicilico o il suo analogo acido
acetilsalicilico inducono una rapida espressione dei geni PR (Ward et al., 1991
citato da Jones, 1994).
Da tutte queste considerazioni, risulta molto probabile che la Cina dinamizzata sia stata in grado di indurre una resistenza sistemica nelle piante e quindi
di ridurre linfezione dei nematodi che parassitano le radici. In accordo con
questi nostri risultati, recentemente, Betti et al. (2003) hanno osservato che
lArsenico triossido dinamizzato induce laumento di resistenza nelle piante di
tabacco al virus del mosaico del tabacco (TMV).19
Se si potessero controllare le malattie delle piante con medicinali omeopatici,
ci non solo eliminerebbe il rischio della permanenza di residui pesticidi sulle
piante alimentari, ma porterebbe anche ad una notevole riduzione
dellinquinamento ambientale dellecosistema agricolo. Per questo si dovrebbe
sviluppare una nuova Materia Medica per le piante, provando i farmaci sulle
piante e integrando le conoscenze di patologia vegetale con quelle degli studi
tossicologici.
18
Il cecidio una reazione delle piante ad uno stimolo determinato da un organismo estraneo,
vegetale o animale, consistente in una deviazione morfologica dello sviluppo.
19
TMV: Tobacco Mosaic Virus.
70
CAPITOLO 2
71
Dettagli nel testo originale: lidrolisi di una soluzione di amido da parte dell-amilasi stata
misurata mediante procedure biochimiche standardizzate (Bernfield, 1955). L-amilasi
pancreatica scinde lamido producendo soprattutto maltosio, un disaccaride dell-1-4glucosio (Nelson e Cox, 2000). Il maltosio, come prodotto di idrolisi, stato quantificato in
base ad una curva standard ottenuta grazie ad uno spettrofotometro Jasco (modello 530).
Per ogni preparazione di medicinale sono stati fatti dieci test e cos anche per il rispettivo
controllo.
72
CAPITOLO 2
Trattamento
Mercurius iodatus 30ch in acqua (preparazione fresca)
Mercurius corrosivus 30ch in acqua (preparazione di 4 giorni)
Mercurius corrosivus 30ch in acqua (preparazione di 1 mese)
Mercurius corrosivus 30ch in acqua (preparazione di 12 mesi)
Mercurius corrosivus 30ch in etanolo 90%
Mercurius iodatus 30ch in etanolo 90%
Controllo I: enzima + substrato + acqua
Controllo II: enzima + substrato + acqua (vecchia di 4 giorni)
Controllo III: enzima + substrato + acqua (vecchia di 1 mese)
Controllo IV: enzima + substrato + acqua (vecchia di 12 mesi)
Controllo V: enzima + substrato + etanolo 90%
22
Controllo VI: enzima + substrato + Alcoholus 30ch
Maltosio rilasciato
E.S. (g)
3867.5*
50014*
4309*
3027
42812*
30210*
3026
32210
3286
3226
2285
23810
Tab. 3 - Effetto di diversi rimedi omeopatici e dei loro diluenti sulla idrolisi dellamido
da parte dell-amilasi a 27C per 15 minuti; *: differenza significativa
(p<0.01) rispetto il controllo (riprodotta, con autorizzazione, da Homeopathy
91:217-220; 2002. Copyright di Elsevier).
73
corrosivus 30ch invecchiato 12 mesi. Anche Boyd (1954) aveva osservato che
lefficacia di Mercurius corrosivus 30ch preparato in acqua andava deteriorandosi col tempo.
Ora dobbiamo anche commentare i risultati riguardanti gli ioni metallici e gli
ioni alogeni nelle soluzioni di mercurio, che teoricamente potrebbero avere diversi ruoli nel modificare lattivit enzimatica.
In soluzione acquosa, una molecola salina come HgCl2 (cloruro di mercurio)
o HgI2 (ioduro di mercurio) viene dissociata in un catione (Hg2+) e un anione
(Cl- o I-) circondati da una gran quantit di molecole dacqua. Questa idratazione stabilizza gli ioni (Watanabe e Iwata, 1997). Solitamente, gli ioni mercurio inibiscono lattivit enzimatica legandosi a residui di cisteina, istidina e
treonina (Muller e Saenger, 1993). Due residui essenziali per il legame del substrato nell-amilasi sono His-101 e His-299 (Quian et al., 1993).23
Nella forma dinamizzata, come nei nostri test con Mercurius corrosivus 30ch
e Mercurius iodatus 30ch, il mercurio ha dimostrato unattivit promotrice
sullattivit dell-amilasi.
Sappiamo che gli ioni cloruro sono in grado di attivare l-amilasi, ma
lattivit enzimatica non dipende strettamente dalla presenza di questo ione
(Kabuto et al., 2000). I tre residui coinvolti nel legame del cloruro con
lenzima sono: Arg-337, Arg-195 e Asn-29824 (Quian et al., 1993).
Nei nostri esperimenti, sia cloruro di mercurio 30ch (Mercurius corrosivus
30) che ioduro di mercurio 30ch (Mercurius iodatus 30) hanno aumentato
lattivit enzimatica. Se lo iodio avesse giocato un ruolo indipendente, probabilmente i due sali avrebbero avuto effetti diversi, ma ci non si verificato.
Pertanto, sembra che il composto nel suo insieme, piuttosto che i suoi ioni individuali, induca unattivit specifica ed il mezzo diluente stesso abbia un ruolo nellacquisire e ritenere tale attivit. In altre parole, la struttura del solvente,
modificata dal sale di mercurio, appare in grado di alterare la struttura
dellenzima, cambiandone lattivit. noto che la funzionalit delle molecole
biologiche fortemente influenzata dalle loro strutture tridimensionali, che sono primariamente determinate da interazioni non covalenti con ioni metallici,
da interazioni con legami idrogeno e dalla solvatazione (Rodgers e Armentrout,
1997). In questo caso probabile che le interazioni attraverso i legami idrogeno e la solvatazione da parte dellacqua strutturata, caratteristica delle soluzioni
di Mercurius corrosivus 30ch e Mercurius iodatus 30ch, abbiano alterato
lattivit dell-amilasi (Sukul et al., 2002).
I risultati mostrano nuovamente che le molecole dacqua portano la specifica
informazione introdotta dalle molecole del rimedio durante il processo di di23
24
74
CAPITOLO 2
Dettagli nel testo originale: Ogni provetta ricevette 0,5 ml di sangue mescolato con 0,01 ml
di una soluzione contenente il medicamento omeopatico o Alcoholus 30ch. A questa
miscela venivano aggiunti 0,5 ml di acqua distillata e le provette furono tenute in un luogo
scuro a temperatura ambiente per 30 minuti. Quindi, la proporzione di sangue e acqua
1:1. Dopo il trattamento, i campioni di sangue erano centrifugati, il fluido sopranatante era
rimosso ed i fondelli cellulari erano seccati in un incubatore a 90C per 12 ore. Le differenze
tra pesi secchi e pesi umidi dei fondelli cellulari fornivano il peso dellacqua intracellulare dei
globuli rossi.
75
I nostri esperimenti hanno dimostrato che gli eritrociti prelevati dai pesci ai
quali era stato iniettato letanolo avevano incluso pi acqua di quelli dei pesci
normali, indicando un aumento di permeabilit. La permeabilit in vitro
allacqua stata significativamente aumentata con Mercurius corrosivus 30ch
e Nux vomica 30ch rispetto agli eritrociti trattati con la soluzione di controllo. I
globuli rossi ottenuti da pesci pre-trattati con Nux vomica 30ch hanno incluso
pi acqua nei trattamenti in vitro di quelli dei pesci pre-trattati con Alcoholus
30ch.
Poich le acquaporine sono responsabili principalmente del trasporto dacqua
attraverso la membrana citoplasmatica dei globuli rossi, si ipotizza che i medicamenti dinamizzati come Mercurius corrosivus 30ch e Nux vomica 30ch abbiano agito su queste proteine ed abbiano facilitato linflusso dacqua nella cellula (Sukul et al., 2003).
Sommario
Le evidenze a sostegno della reale esistenza di effetti delle alte diluizioni
omeopatiche ci vengono sia da studi clinici fatti da medici omeopati e scienziati, sia da risultati di esperimenti condotti in laboratorio. A differenza dei farmaci convenzionali, gli effetti terapeutici di unalta potenza omeopatica dipendono non dalleliminazione dei sintomi comuni di una particolare malattia, ma
dalla cura della totalit e dellindividualit dei sintomi di un particolare paziente. Perci, i trial clinici possono dare risultati positivi solo se lobiettivo quello di vedere se la totalit delle condizioni patologiche di un certo paziente, qualunque nome abbia la malattia che lo affligge, viene curata da una particolare
alta diluizione omeopatica. Abbiamo mostrato che, in corso di terapie omeopatiche, le casistiche riportate da medici omeopati mostrano o la guarigione o significativi miglioramenti da malattie come tumori uterini, leishmaniosi, fistola
anale, asma bronchiale, encefalite o epatite virale, emorragia cerebrale, aritmie
cardiache, ecc. possibile che, occasionalmente, il fallimento della cura
omeopatica risulti da condizioni intrinseche del paziente che impediscono la
totale guarigione, condizioni che gli omeopati chiamano miasmi.
Medicamenti in elevate diluizioni sono stati usati in campo umano per due
secoli e, pi recentemente, sono state fatte sperimentazioni in modelli animali
per confermare i loro effetti terapeutici e per studiare il loro modo dazione.
Queste elevate diluizioni hanno provocato effetti consistenti in animali quali
gatti, ratti, topi, uccelli, anfibi e pesci. Il principio base delle sperimentazioni
animali quello di indurre artificialmente una malattia e testare su di essa appropriati rimedi. Alcuni modelli, come la catalessi ed il riflesso di raddrizza-
76
CAPITOLO 2
mento, sono modelli che non implicano sacrificio di animali e che possono essere facilmente usati per testare di effetti biologici dei medicamenti dinamizzati.
In sintesi, si dimostrato che la Nux vomica dinamizzata ha ridotto significativamente lintroduzione di etanolo nei ratti ed ha reversibilizzato i cambiamenti degenerativi indotti dalletanolo nei plessi nervosi adrenergici delle valvole atrioventricolari dei ratti. Cina dinamizzata, Calcarea fluorica e Thuja occidentalis hanno ridotto linfezione da Trichinella spiralis nel topo albino. Cina dinamizzata ha anche ridotto linfezione da Dirofilaria immitis nei cani. Le
alte diluizioni non hanno ucciso i parassiti nematodi direttamente, ma hanno
probabilmente avuto un effetto mediato dal sistema immunitario degli animali
trattati.
In esperimenti elettrofisiologici, Arnica montana, Hypericum perforatum e
Arsenicum album somministrati sulla lingua hanno modificato la velocit di
scarica dei neuroni ipotalamici laterali in gatti anestetizzati. Arnica montana
30ch, Hypericum perforatum 200ch e Arsenicum album 30ch, somministrati
per via orale, hanno modificato la frequenza di scarica dei neuroni della corteccia frontale media di ratti svegli. Nux vomica dinamizzata ha aumentato
lattivit dei neuroni ipotalamici laterali nei ratti alcolisti, mentre acqua distillata, Nux vomica tintura madre ed etanolo 20% lhanno ridotta.
Natrum muriaticum 30ch e 200ch, applicati sulla lingua di ratti albini tenuti a
dieta ipersalina, hanno prodotto effetti inibitori sui neuroni ipotalamici laterali,
mentre lacqua distillata ha mostrato un effetto eccitatore sugli stessi neuroni.
Phosphorus 200ch ha prodotto effetti inibitori sui neuroni ipotalamici di ratti
che avevano ricevuto Natrum muriaticum 30ch, una dose al giorno per 18 giorni, mentre anche qui lacqua distillata ha prodotto effetti eccitatori.
Agaricus muscarius 12ch, somministrato per via orale al topo, ha aumentato i
livelli di acido diidrossifenilacetico (metabolita della dopamina) e di acido 5idrossiindolacetico (metabolita della serotonina) nellipotalamo del topo, indicando che in questi casi si verifica un aumento della trasmissione nelle aree
dopaminergiche e serotoninergiche del sistema nervoso.
Tutti questi risultati indicano che i neuroni ipotalamici e corticali giocano un
importante ruolo nel mediare lazione terapeutica delle potenze omeopatiche.
A livello fitoterapico, Arsenicum album 199ch e Kali iodatum 200ch hanno
ridotto la degenerazione dei frutti del guava e del mango. Cina 1000ch, applicato con uno spray fogliare, ha ridotto la malattia parassitaria delle radici delle
piante, causata da parassiti nematodi. Lo stesso rimedio ha aumentato la difesa
naturale nelle piante ed ha quindi ridotto linfezione da parassita.
Sono stati osservati gli effetti delle alte diluizioni in test in vitro su organi
isolati, colture cellulari e persino macromolecole proteiche. Cloruro di mercu-
77
Capitolo 3
80
CAPITOLO 3
partendo da una mole di qualsiasi sostanza, non dovrebbero contenere pi alcuna molecola del principio attivo. Se poi la diluizione preparata, come spesso il caso, da una quantit di sostanza inferiore ad una mole, il numero di diluizioni centesimali necessarie per arrivare alla virtuale assenza di molecole attive ancora minore di 12. In sintesi, per la legge formulata da Avogadro, tutte
le alte potenze di un medicinale omeopatico contengono solo le molecole del
mezzo diluente, cio acqua ed etanolo.
Ci sono molte ipotesi ed esperimenti che hanno tentato di svelare i misteri
delle basi fisiche dei medicamenti dinamizzati. Tutte le ipotesi sono basate sulle caratteristiche e sulle propriet delle molecole del mezzo diluente. Questi lavori sono gi stati precedentemente analizzati (Rubik, 1989; Jacobs e Moskowitz, 1996; Sukul, 1997).
Lipotesi prevalente, proposta gi da Barnard (1965), sostiene che durante il
processo di succussione si formerebbero dei polimeri che si pensa possano assumere configurazioni specifiche secondo la natura chimica della sostanza disciolta. Callinan (1986) ha proposto che lenergia vibrazionale delle molecole
dacqua venga molto aumentata, rispetto allo stato fondamentale, dalla succussione. Gli effetti cumulativi di questa energia potrebbero influenzare
laggregazione di molecole dacqua e portare a delle configurazioni di aggregati stabili, detti cluster o clatrati. Secondo Sharma (1984 e 1986), la risonanza
dei doppietti di elettroni di non-legame nei gruppi -OH di diverse molecole del
diluente contribuirebbe alle basi fisiche dei rimedi dinamizzati. Differenti mezzi di diluizione e di triturazione (acqua, etanolo, lattosio), usati nel dinamizzare
i rimedi omeopatici, hanno in comune la presenza di gruppi -OH nelle loro molecole.
Abbiamo detto che le molecole dacqua possono formare, attorno alle molecole o alle particelle di un rimedio, dei cluster, detti anche clatrati (Wei et al.,
1991). Anagnostatos et al. (1991 e 1993) hanno ipotizzato che le molecole di
una sostanza poste al centro dei clatrati, rappresentati come dei gusci di molecole dacqua, vengano rimosse per leffetto della forza generata dalla succussione. I clatrati liberi (o vuoti) rimangono tali e vengono immediatamente circondati da molecole dacqua. Con la succussione, anche le molecole della sostanza che sono state rimosse vengono circondate da molecole dacqua e si generano nuovi clatrati. Tutte queste strutture formate da molecole dacqua potrebbero portare il messaggio delle molecole di rimedio, anche quando queste
ultime diminuiscono nel corso di successive diluizioni e succussioni.
Oltre a queste teorie, sono stati condotti vari esperimenti sui mezzi di diluizione per scoprire le basi fisiche di un rimedio dinamizzato. Di seguito sono
presentati i risultati ottenuti con analisi spettroscopiche di potenze omeopatiche.
81
82
CAPITOLO 3
Nucleo rotante
Momento di dipolo
nucleare magnetico
()
Fig. 6 - Movimento di precessione di un nucleo attorno ad un determinato campo magnetico applicato chiamato Ho.
83
Fig. 7 - Componente magnetica H1 dellenergia elettromagnetica applicata alla radiofrequenza in rotazione con il protone in precessione.
84
CAPITOLO 3
la rete di molecole circostanti (ad esempio farmaci e solvente o diluente), molecole che contengono anchesse i nuclei in precessione. Tutte queste molecole
hanno movimenti traslazionali, rotazionali e vibrazionali ed hanno propriet
magnetiche. Perci, nel lattice molecolare esiste una grande variet di piccoli
campi elettromagnetici.
Una particolare combinazione di questi piccoli campi magnetici, appropriatamente orientati nel lattice, pu indurre ad una transizione da un alto ad un basso livello di energia e pertanto il rilassamento spin-lattice continua a mantenere
un certo numero di nuclei nello stato di bassa energia, che la condizione necessaria per losservazione del fenomeno RMN.
Un altro tipo di rilassamento conosciuto come rilassamento spin-spin o trasversale (T2) e coinvolge il trasferimento di energia da un nucleo ad un altro
nucleo, senza una perdita netta di energia. Ci provoca la dispersione di energia tra nuclei contigui, cosa che risulta in un allargamento della banda di assorbimento. Questo tipo di rilassamento non contribuisce al mantenimento di un
eccesso di popolazione di nuclei in un livello basso di energia.
Lampiezza naturale di una linea spettroscopica inversamente proporzionale
alla durata dello stato eccitato. Perci, linee di risonanza strette sono osservate
negli stati di eccitazione prolungata, mentre linee pi piatte sono osservate negli stati di eccitazione breve.
Entrambi i tipi di rilassamento, spin-spin e spin-lattice, contribuiscono
allampiezza della linea spettroscopica. La maggior parte dei solidi ed i liquidi
viscosi mostrano dei rilassamenti spin-lattice molto lunghi e dei rilassamenti
spin-spin molto corti. In caso di liquidi organici non viscosi e di sostanze in soluzione, le linee di risonanza sono appiattite e, quindi, i tempi di rilassamento
sono corti.
Lampiezza di una linea spettroscopica influenzata da altri due fattori.
La presenza di molecole paramagnetiche, come lossigeno disciolto, causa
una riduzione del T1 per la presenza di intensi campi magnetici associati con le
componenti paramagnetiche del lattice. Dato che il momento magnetico
dellelettrone circa mille volte pi grande del momento magnetico del nucleo,
i rilassamenti nucleari saranno rapidi, essendo dominati dagli elettroni spaiati
dellossigeno. Perci, se si vuole avere una misura precisa del tempo di rilassamento di un campione, esso deve essere degassato prima di ottenere uno
spettro RMN. Non noto se il processo di degassamento finisca col causare
qualche modifica dellefficacia di una potenza omeopatica in acqua o in etanolo in fase idroalcoolica, che sono i consueti mezzi diluenti dei rimedi omeopatici. Tuttavia, allo scopo di effettuare un confronto tra una potenza omeopatica
ed il suo mezzo diluente, non necessario degassare le soluzioni. Infatti, se il
rimedio dinamizzato ed il mezzo usato come controllo sono stati preparati allo
85
stesso modo e con lo stesso diluente, probabile che le due preparazioni messe
a confronto contengano la stessa quantit di ossigeno disciolto.
I nuclei con i numeri di spin maggiore di 1/2, come il deuterio, hanno momenti elettrici quadripolari e brevi tempi di rilassamento spin-lattice. Le velocit di rilassamento R1 ed R2 sono espresse come reciproco dei tempi di rilassamento T1e T2, cio come 1/T1 e 1/T2, rispettivamente.
Nellesperimento RMN, come si detto, una popolazione di nuclei spinta
da un livello di energia ad un altro livello per lapplicazione di una radiazione
elettromagnetica di appropriata frequenza. Questa la fase di eccitazione. Alla
sospensione della radiazione, i nuclei tornano allequilibrio per il fenomeno del
rilassamento spin-lattice, perch leccesso di energia passa dagli spin nucleari
al lattice circostante sotto forma di calore. Il processo di rilassamento richiede
campi magnetici che siano fluttuanti allappropriata frequenza. I campi dominanti originano dai momenti magnetici dei protoni delle molecole che sono in
movimento nella soluzione. Questa linterazione dipolo-dipolo. La velocit
del rilassamento dipolo-dipolo dipende dalla frequenza e dalla forza dei campi
magnetici fluttuanti. Tali campi magnetici, a loro volta, dipendono da tre fattori:
1 - la distanza tra i nuclei coinvolti,
2 - il tempo effettivo di correlazione, Tc del vettore che unisce i nuclei,
3 - la natura stessa dei nuclei.
Tc il tempo medio di rotazione o approssimativamente il reciproco della velocit di rotazione in soluzione della zona molecolare coinvolta (Sanders e
Hunter, 1993).
Per linterazione di unenergia di radiofrequenza con il forte campo magnetico di un protone, dovrebbe apparire un solo picco di risonanza RMN, la cui
area, misurata integrando la superficie, proporzionale al numero di protoni
che il picco rappresenta. Tuttavia, lelaborazione degli spettri consente di evidenziare unaltra caratteristica della sostanza in esame, detta spostamento chimico (chemical shift) del picco. Il fenomeno dovuto al fatto che il nucleo
schermato in qualche modo dalla sua nube elettronica, la cui densit varia secondo lambiente. Protoni in diversi ambienti sono schermati in diverso modo
per la presenza di diverse nubi elettroniche circostanti. Il risultato usualmente
espresso come uno spostamento della frequenza di risonanza del protone, causato dalla nube elettronica circostante, e la posizione del segnale di un particolare protone spesso espresso come lo spostamento chimico del protone stesso.
Gli spostamenti chimici sono valutati usando un protone di un adatto composto, posto come riferimento. Il composto standard pi comunemente usato a tale scopo il tetrametilsilano (TMS), che chimicamente inerte, magneticamente isotropico, volatile (evaporazione a 27C) e solubile nella maggior parte
86
CAPITOLO 3
dei solventi organici. In pratica, il TMS pu essere usato come riferimento rispetto al quale si misura lo spostamento chimico: questa sostanza tenuta in un
capillare sigillato e immerso nel campione. Altre sostanze di riferimento per le
soluzioni acquose sono il DSS, lacetonitrile ed il diossano (Silverstein et al.,
1981).
87
Come riportato nella nota alla tabella 3 (capitolo2), mentre etanolo 90% una normale
soluzione idroalcolica al 90% di etanolo, Alcoholus 30ch il medesimo etanolo preparato
omeopaticamente e in particolare diluito e dinamizzato per 30 volte secondo il metodo
centesimale. I medicamenti omeopatici hanno nomi latini.
88
CAPITOLO 3
tro RMN AMX-400 funzionante alla frequenza di 61.4 MHz a 22C. Le misure
sono state fatte in molteplici esperimenti e in tempi diversi.
Piuttosto che i protoni, abbiamo preferito scegliere i nuclei di deuterio per varie ragioni. Il deuterio (2H) un nucleo quadripolare che ha un piccolo momento quadripolare di valore 1. Il rilassamento quadripolare dipende
dallinterazione del momento elettrico quadripolare con un gradiente di campo
elettrico. Poich in questo caso il momento quadripolare del deuterio piccolo,
linterazione piccola ed il rilassamento lento. Come tutti i nuclei quadripolari, il rilassamento del 2H sensibile al c. Abbiamo gi descritto il c, che
consiste nel tempo medio di rotazione attorno al proprio asse o, approssimativamente, il reciproco della velocit di rotazione in soluzione delle componenti
molecolari oggetto di studio.
Le molecole che ci interessano in questo caso sono lacqua (H2O) e letanolo
(CH3CH2OH). I valori T1 dellOH dellacqua e di OH, CH2 e CH3 delletanolo
sono stati misurati dagli spettri ed elaborati con un computer. Alcuni esempi di
spettri di medicamenti dinamizzati sono riportati in Fig. 9.
La componente idrossilica delletanolo (OH) ha il pi alto spostamento chimico del picco (numero tra parentesi), seguita dallidrossile dellacqua (OH),
dal metilene (CH2) e dai gruppi metilici (CH3) (Tab. 4).
I quattro gruppi chimici dei diversi medicamenti testati e dei loro mezzi diluenti mostrano particolari variazioni nei loro spostamenti chimici del picco e
nei loro valori di T1. In alcuni casi le variazioni sono molto piccole e quasi insignificanti, mentre in altri casi sono ampie. Le variazioni sono state osservate
non solo in medicamenti diversi, ma anche in diverse potenze dello stesso medicamento. Ci particolarmente evidente nel caso di potenze di Cina e di Nux
vomica (Tab. 4). Sia gli spostamenti chimici che i valori T1 di diversi medicamenti mostrano delle notevoli variazioni, con riferimento ai gruppi idrossilici
dellacqua e delletanolo.
89
Etanolo 90%
Alcoholus 30 (succusso)
Fig. 9. Alcuni spettri RM del 2H della soluzione di etanolo 90%, di Alcoholus 30ch (non
succusso), di Alcoholus 30ch (succusso), di Nux vomica 30ch (non succussa), di
Nux vomica 30ch (succussa), ottenuti con uno spettrometro RMN AMX-400, a
61.4 MHz a 22C.
Medicamento omeopatico
Etanolo 90%
Etanolo 90% (degassato)
Acqua
OH
110.79
(4.95)
97.26
(5.9)
Etanolo
OH
CH2
106.90
846.48
(5.65)
(3.93)
97.66
864.58
(6.64)
(4.87)
CH3
822.57
(1.50)
751.95
(2.44)
90
CAPITOLO 3
122.82
(4.96)
87.53
(4.99)
115.50
(5.02)
221.94
117.94
(4.96)
101.09
(5.29)
Cantharis vesicatoria
Cantharis vesicatoria 200ch
Cina
Cina 200ch
Cina 1000ch
Cocculus indicus 30ch
Iodium 29ch (irradiato con UV
per 5 min)
Kali nitricum 30ch (degassato)
Kali nitricum 30ch (sonicato 30s)
Mercurius corrosivus 30ch (degassato)
Mercurius solubilis 200ch
Naja tripudians 200ch
Nux vomica
Nux vomica 30ch (non succussa)
Nux vomica 30ch
Nux vomica 30ch (sonicata 5 min)
Nux vomica 200ch
65.61
(5.93)
102.50
(4.70)
86.77
(5.01)
107.71
(5.03)
113.86
(5.16)
97.88
(5.88)
87.25
(6.04)
97.31
(5.91)
139.22
(4.99)
99.02
(5.16)
112.23
(5.16)
68.54
(5.03)
119.58
(4.57)
123.38
(4.97)
102.67
(4.58)
124.41
(6.67)
108.23
(5.42)
106.66
(5.70)
104.69
(5.75)
93.75
(5.88)
101.72
(6.58)
89.76
(6.74)
91.88
(6.62)
106.28
(5.74)
91.94
(5.87)
93.05
(5.9)
109.63
(5.74)
109.83
(5.26)
111.82
(5.69)
93.33
(5.31)
128.24
(5.52)
104.29
(5.67)
95.58
(5.99)
115.51
(5.52)
125.66
(5.35)
150.58
(5.54)
104.30
(5.28)
Cina 32ch
74.87
(5.66)
100.20
(5.74)
109.03
(5.73)
98.54
83.34
935.69
(3.95)
969.44
(4.03)
857.89
(3.99)
894.35
847.33
(3.95)
916.39
(4.25)
860.68
(4.21)
954.24
(3.99)
942.04
(4.04)
883.45
(3.85)
1019.00
(4.98)
867.44
(3.67)
971.69
(3.98)
923.42
(4.01)
895.50
(4.12)
826.80
(4.83)
849.63
(4.98)
842.14
(4.85)
991.38
(4.01)
849.99
(4.12)
894.71
(4.12)
977.18
(4.01)
840.40
(8.50)
872.91
(3.96)
827.41
(3.56)
879.64
(3.95)
854.68
819.74
(1.53)
876.65
(1.59)
802.69
(1.56)
739.27
854.75
(1.52)
735.51
(1.82)
718.68
(1.78)
855.32
(1.56)
856.79
(1.63)
776.07
(1.92)
864.29
(2.55)
792.67
(1.24)
857.57
(1.55)
798.69
(1.58)
778.23
(1.68)
722.52
(2.39)
711.10
(2.53)
744.12
(2.39)
807.57
(1.59)
790.44
(1.70)
777.66
(1.68)
885.88
(1.59)
758.78
(1.07)
839.73
(1.52)
790.59
(1.13)
839.66
(1.53)
754.12
(6.74)
88.48
(5.78)
94.77
(5.81)
101.66
(5.10)
69.95
(5.89)
(6.06)
87.09
(6.50)
95.15
(6.54)
99.12
(5.80)
81.46
(6.64)
(4.98)
807.67
(4.74)
994.95
(4.80)
845.06
(4.04)
844.46
(4.89)
91
(2.55)
734.57
(2.29)
752.21
(2.36)
819.41
(1.62)
778.20
(2.43)
Tab. 4 - Tempo di rilassamento spin-lattice (T1) del deuterio (2H) per quanto riguarda
letanolo 90% e medicamenti omeopatici dinamizzati in etanolo 90%. Tra parentesi sono riportati gli spostamenti chimici in ppm. Le misure sono state effettuate con uno spettrometro RMN AMX-400, a 61.41 MHz e a 22C. A parte il controllo con etanolo 90% che stato messo allinizio, i medicamenti
omeopatici sono stati poi inseriti secondo lordine alfabetico. Sono riportate
potenze omeopatiche preparate con sonicazione per 30 secondi o per cinque
minuti, ad ogni passaggio di diluizione. Lo Iodium 29ch stato preparato senza succussione, ma con irradiazione ultravioletta ad ogni passaggio di diluizione. Tutte le altre potenze omeopatiche sono state preparate con succussione manuale. Alcune potenze sono state degassate per 1 ora per rimuovere
lossigeno disciolto. Tutti i medicamenti menzionati, incluse le tinture madri,
erano in etanolo 90%.
92
CAPITOLO 3
Etanolo
Acqua
Fig. 10. Legami covalenti () e legami idrogeno () in e tra molecole di etanolo ed acqua.
Haseba et al. (1993) hanno riportato che il movimento termico delle molecole
dacqua maggiore nelletanolo sonicato piuttosto che in quello non sonicato.
Questi ricercatori hanno misurato i valori T1 del deuterio (2H) di molecole
dacqua (2HO2H/-O2H) in acqua pura e in soluzioni di etanolo in fase idroalcoolica. Ovviamente, il moto termico delle molecole dacqua in medicamenti
dinamizzati, preparato mediante succussione o sonicazione, pu cambiare e
quindi possono cambiare i valori di T1. Le molecole paramagnetiche come
lossigeno disciolto riducono fortemente i valori T1 a causa dei grandi campi
magnetici associati con la componente paramagnetiche delle lattice (Dyer,
1994). Questa potrebbe essere la ragione per cui in Tab. 4 si osservano dei valori di T1 ridotti nelletanolo 90% degassato rispetto alletanolo 90% normale
in tre nuclei su 4 misurati (OH dellacqua, OH e CH3 delletanolo).
Il Phosphorus 32ch (degassato) e il Phosphorus 32ch normale mostrano un
simile effetto di riduzione del T1 in tre nuclei su 4 misurati. Tuttavia, la situa-
93
zione inversa nel caso di Kali nitricum 30ch (degassato), che ha valori di T1
maggiori rispetto a Kali nitricum 30ch (sonicato, non degassato). Quindi, rimane dubbio il ruolo dellossigeno disciolto nellalterare il parametro T1 in questi
esperimenti. Inoltre, se vero che lossigeno disciolto pu essere considerato
un fattore che potenzialmente altera le misure, va per detto che nel nostro caso si confrontano soluzioni di controllo e di rimedio che hanno teoricamente la
stessa concentrazione di ossigeno.
La Tab. 4 mostra differenze tra i medicamenti dinamizzati ed il loro mezzo
diluente anche per ci che concerne gli spostamenti chimici del picco RMN
(valore tra parentesi), indicando lesistenza di diversi effetti di schermatura della nube elettronica sui nuclei di deuterio. Nelle molecole lineari come
letanolo, un importante contributo alla schermatura di un protone leffetto
paramagnetico dovuto alla circolazione di elettroni attorno agli atomi di carbonio e ossigeno. Il grado di schermatura elettronica dipende chiaramente dalla
densit elettronica attorno al protone: quanto pi alta la densit elettronica attorno al protone tanto maggiore la schermatura e quindi il campo magnetico
(alto valore di ) a cui il protone assorbe nellindagine spettroscopica RMN
(Dyer, 1994). I gruppi idrossilici dellacqua e delletanolo partecipano sia
allauto-assemblaggio delle stesse molecole, sia allassociazione intermolecolare attraverso i legami idrogeno. I protoni nei legami idrogeno, particolarmente nellauto-assemblamento, hanno mostrato una grande capacit di resistere alla schermatura dellambiente elettronico (Bovey, 1969). Pertanto, le differenze degli spostamenti di picco osservate confrontando i medicamenti dinamizzati con i loro mezzi di diluizione a riguardo del nucleo di deuterio, come
riportato in Tab. 4, possono essere attribuite ai diversi tipi di associazione di
auto-assemblaggio ed associazione inter-molecolare nellacqua e nelletanolo.
La Tab. 4 mostra anche che alcune tinture madri, come Agaricus muscarius
(o TM), Cantharis vesicatoria , Cina , hanno tre picchi invece di quattro. In
tutti questi casi, i picchi idrossilici (OH) delletanolo e dellacqua si sono sovrapposti. La posizione precisa del segnale protonico nellidrossile dipende dal
tempo che il protone passa associato ad una data molecola di etanolo. In un dato periodo di tempo, lo stesso protone idrossilico pu essere attaccato a diverse
molecole di etanolo. La velocit di cambiamento chimico (trasferimento protonico) nelletanolo puro relativamente lenta, ma essa notevolmente aumentata dalla presenza di sostanze di natura acida e/o basica. Nelle tinture madri, la
presenza di varie sostanze di origine vegetale potrebbe aver causato tale aumento di scambi chimici e lo spostamento dei picchi, fino alla sovrapposizione
con quelli dellacqua. La sovrapposizione di due picchi idrossilici stata osservata anche in medicamenti dinamizzati come Agaricus muscarius 1000ch,
Cantharis vesicatoria 200ch e Nux vomica 1000ch (Tab. 4). Anche in questi
casi si prodotto un cambiamento fisico-chimico della soluzione che favorisce
94
CAPITOLO 3
un rapido scambio chimico dei protoni fra due specie idrossiliche (dacqua e/o
etanolo), che alla fine si traduce in una singola linea di risonanza.
Altri Autori hanno effettuato misure RMN su potenze omeopatiche. Demangeat et al. (1992) hanno riportato un aumento del tempo di rilassamento del
protone (T1) a 4 MHz in alte diluizioni di soluzioni saline (NaCl 0.9%) di miscele di silice/lattosio, rispetto ad un controllo di sola soluzione salina. Abel et
al. (2001) hanno ottenuto spettri 1H RMN e calcolato valori di T1 di potenze di
Sulphur, da D4 a D30, e di Betula 30ch a 300 e 500 MHz e non hanno trovato
differenze negli spettri e nei valori T1 fra le potenze omeopatiche ed i controlli.
Milgrom et al. (2001) hanno studiato i tempi di rilassamento T2 spin-spin di
Nitricum acidum dinamizzato e non dinamizzato e non hanno trovato differenze fra le diverse soluzioni nel T2.29
29
Simmetrica
Vibrazioni
di stiramento (stretching)
95
Asimmetrica
Vibrazioni
di piegamento (bending)
Fig. 11 - Le frecce rappresentano le vibrazioni di stiramento e di piegamento del legame O-H nelle molecole dacqua.
Ciascuno di questi tipi di movimento quantizzato, cio la molecola pu esistere solo in stati definiti che corrispondono a contenuti discreti di energia. Per
esempio, una molecola in rotazione non pu ruotare con qualsiasi velocit ed
energia rotazionale, ma pu avere solo certe velocit e certe energie. Lo stesso
vale per le energie vibrazionali ed elettroniche. Pertanto, una certa serie di vibrazioni di stiramento e di piegamento possono avvenire solo a certe frequenze
quantizzate. Quando una luce infrarossa della stessa frequenza vibrazionale intercetta una molecola, il quanto luminoso viene assorbito e lenergia e
lampiezza di vibrazione di quella molecola aumentano. Quando la molecola
ritorna dal suo stato eccitato allo stato fondamentale, lenergia assorbita rilasciata come calore o come un altro quanto luminoso.
Ogni tipo di radiazione elettromagnetica, come onde radio, luce ultravioletta,
infrarossa, visibile ecc., ha una duplice natura di onda e di particella: la radiazione elettromagnetica pu essere descritta come unonda che si sposta simultaneamente nei campi elettrici e magnetici, oppure come una particella, chiamata quanto di luce o fotone. La radiazione caratterizzata da una lunghezza
donda () e da una frequenza (), che definita come il numero di cicli completi per secondo (cps), espressi anche con lunit di misura detta Hertz (Hz).
Lunghezza donda e frequenza sono inversamente proporzionali:
96
CAPITOLO 3
= C/
97
Etanolo 90%
Nux vom 30
in etanolo 90% (non succusso)
Nux vom 30
in etanolo 90% (succusso)
Fig. 12 - Spettri allinfrarosso (IR) di etanolo 90%, Nux vomica 30ch (non succussa) e
Nux vomica 30ch (succussa) in etanolo 90%, ottenuti con uno spettrometro IR
(Hitachi, modello 260-10). Lo spessore della cella di misura era 0.5 millimetri
e la temperatura 20C (riprodotta, con modifiche e autorizzazione, da Sukul
et al.: Nux vomica 30 prepared with and without succussion shows antialcoholic effect on toads and distinctive molecular association. Br. Hom. J. 2001;
90: 79-85. Copyright 2001 by Nature Publishing Group).
La Tab. 5 seguente riporta le lunghezze donda (in micrometri: m) ed i numeri di onde per ogni cm (cio il numero di onde complete, o cicli di onda,
contenute in un cm di lunghezza)30 delle bande di assorbimento nellinfrarosso
delletanolo 90% e di alcuni medicamenti dinamizzati. Nella stessa tabella sono anche riportati lintensit di assorbimento dei vari gruppi chimici. I medicamenti dinamizzati ed il loro mezzo diluente (etanolo 90%) mostrano delle
30
Questa misura non va confusa con la frequenza di unonda che equivale invece al numero
di cicli di unonda che avvengono in un secondo (Hz).
98
CAPITOLO 3
differenze tra loro per quanto riguarda la lunghezza donda ed il numero di onde per cm-1 delle bande OH e CH.
Numeri di onde/cm e lunghezza donda (m) delle bande di assorbimento nellIR
Campione
Stiramento
Piegamento
Stiramento
Piegamento
O-H
O-H
C-O
C-H
Etanolo (90%)
3350 cm-1
1400 cm-1
1060 cm-1
880 cm-1
2.98
7.14
9.43
11.36
(64.5%)
(40.5%)
(58%)
(41%)
Nux vomica 30
3325 cm-1
1370 cm-1
1040 cm-1
870 cm-1
(90%) (non
3.01
7.30
9.62
11.49
succusso)
(69.5%)
(53%)
(71%)
(54%)
Nux vomica 30
3350 cm-1
1380 cm-1
1040 cm-1
880 cm-1
(90%) (succus2.98
7.24
9.62
11.36
so)
(81%)
(56%)
(78%)
(63%)
Tab. 5 - Spettri di assorbimento nellinfrarosso di etanolo 90% e Nux vomica 30ch succussa e non succussa ottenuti con un uno spettrometro IR (Hitachi, modello
260-10). I valori in parentesi indicano le intensit dellassorbimento (%).
In generale, i legami idrogeno riducono le frequenze di stiramento ed aumentano le frequenze di piegamento (Dyer, 1994). Infatti, un legame a idrogeno
con un altro atomo di ossigeno aumenta la lunghezza del legame covalente OH originale, cos che la frequenza di stiramento ridotta (Vemulapalli, 1997).
Spostamenti nelle frequenze dei gruppi chimici possono originare anche
dallinterazione tra molecole di diverso tipo, nella fattispecie acqua ed etanolo.
La frequenza di stiramento O-H delletanolo fortemente dipendente dal grado
di legami idrogeno, che allungano e indeboliscono il legame covalente O-H,
abbassando la frequenza vibrazionale. Spostamenti nelle frequenze dei gruppi
chimici causate da risonanza o effetti inter-molecolari sono molto caratteristici
e utili per scopi diagnostici (Banwell e McCash, 2000).
Gli spostamenti di frequenza della banda OH di medicamenti dinamizzati
confrontati con il loro mezzo diluente riflettono lesistenza di diversit nei legami idrogeno delle due soluzioni, che teoricamente sono composte dalle stesse concentrazioni di molecole di acqua e di etanolo. Ci suggerisce che, nei
medicamenti dinamizzati, si costituisce unassociazione dinamica tra molecole
di etanolo ed acqua in forma di polimeri tenuti insieme dai legami idrogeno.
La vibrazione di stiramento delle legame C-H rappresenta sia i gruppi metilici (CH3) sia quelli metilenici (CH2) della componente etanolica del composto o
del suo mezzo diluente. Anche la posizione dellampiezza della vibrazioni di
99
stiramento del gruppo C-H diversa nel rimedio rispetto a quella dello stesso
gruppo nelletanolo 90%, indicando un cambiamento del legame idrogeno nel
rimedio anche rispetto a questa posizione della molecola.
Spettroscopia con trasformazione di Fourier (TF)
Un grosso svantaggio degli spettri ottenuti con metodi convenzionali la loro
lentezza nellesecuzione. Nel metodo convenzionale, quando si registra uno
spettro, la frequenza viene cambiata poco a poco, attraverso tutta lampiezza
delle diverse frequenze o lunghezze donda. Lo spettro pu contenere uno o
due picchi soltanto e lo spettrometro, quindi, registra solo il rumore di fondo
per la maggior parte del tempo.
Si sa che il rumore di fondo rappresenta una notevole limitazione della sensibilit di qualsiasi tecnica spettroscopica, anche se la media computerizzata di
molti dati riduce in qualche misura il disturbo costituito dal rumore di fondo.
La spettroscopia con trasformazione di Fourier (TF) consente una registrazione simultanea e praticamente istantanea di tutto lo spettro nelle regioni delle
microonde e dellinfrarosso, oltre che nella risonanza magnetica. Pertanto, la
combinazione della media computerizzata con la trasformazione di Fourier migliora notevolmente la qualit degli spettri (Banwell e McClash, 2000).
Quindi, dato che, come si detto, la spettroscopia allinfrarosso uno dei
metodi pi promettenti per studiare la distribuzione della forza dei legami idrogeno delle molecole dacqua in una soluzione idroalcolica, noi abbiamo provato a studiare alcuni spettri di infrarossi con trasformazione di Fourier (IRTF) di
alcune potenze omeopatiche. Per convenzione, le vibrazioni sono classificate in
frequenza decrescente entro il loro tipo simmetrico:
- 1 per la pi alta frequenza pienamente simmetrica (3651.7 cm-1) e
- 2 per la frequenza pi alta subito successiva (1595.0 cm-1) (Banwell e
McClash, 2000).
Poich le bande vibrazionali O-H (1 e 3) dellacqua si sovrappongono alle
bande O-H delletanolo, lo spettro IR nella regione dello stiramento del legame
non consente di indagare precisamente i legami idrogeno delle molecole
dacqua in presenza di etanolo. Daltra parte, nella regione della vibrazione per
piegamento (2) della molecola dacqua, letanolo non ha assorbimento, cos
che lo spettro infrarosso della regione del piegamento rivela pi specificamente
la forza del legame idrogeno delle molecole dacqua. La frequenza della banda
2 inversamente proporzionale alla forza del legame idrogeno delle molecole
dacqua (Mizuno et al., 1997) e questi Autori hanno osservato degli spostamenti delle bande 2 (stiramento dei legami idrogeno) verso la regione della
luce blu, cosa che indica un rafforzamento dei legami idrogeno nellacqua,
confermando delle osservazioni ottenute anche con gli studi 1H della RMN.
100
CAPITOLO 3
Gli spettri allinfrarosso con trasformazione di Fourier di etanolo 90%, Alcoholus 30ch ed alcuni medicinali omeopatici dinamizzati sono riportati in Fig.
13, ove si osserva una netta di variazione nel numero delle bande 2, della loro
ampiezza, del numero di onde al cm e dellintensit dellassorbimento (in %) in
diversi medicamenti omeopatici dinamizzati. Ci conferma la variazione dei
legami idrogeno nei rimedi omeopatici.31
31
Recentemente, gli autori di questo testo hanno confermato queste osservazioni in un lavoro
apparso nellalettteratura internazionale referenziata: Sukul NC, Ghosh S, Sukul A,
Sinhababu SP. Variation in fourier transform infrared spectra of some homeopathic
potencies and their diluent media. J Altern Complement Med. 2005 Oct;11(5):807-12. In
breve, spettri nellinfrarosso con trasformazione di Fourier (FTIR) di Nux vomica 30ch,
Lycopodium 30ch, Santonin 30ch, Cina 30ch, Cina 206ch, Cina 1006ch, del loro diluente
etanolo 90% e Alchoholus 30ch sono differenti gli uni dagli altri e dfferenti rispetto al
diluente etanolo 90% per quanto riguarda il numero delle bande 2, della loro lunghezza
donda e della forma dello spettro nel range di 2000-1000 cm-1 a 20 gradi C. Gli autori
attribuiscoono le differenze al differente numero di legami idrogeno ed allaloro forza di
legame. Nello stesso lavoro si riferisce che delle pastiglie di bromuro di potassio (KBr)
impregnate con la potenza omeopatica ritengono la capacit di dare degli spettri FTIR
caratteristici.
101
Etanolo 90%
Alcoholus 30c
Lycopodiun 30c
102
CAPITOLO 3
3.3. Termoluminescenza
La luminescenza stimolata dal calore, o termoluminescenza, normalmente
applicata allo studio della struttura dei solidi, soprattutto i cristalli. Il campione
posto a bassissima temperatura e viene attivato con energia radiante come
UV, raggi X, raggi gamma, ecc., azione che crea degli spostamenti di elettroni
intrappolati a diversi livelli di in energia. Il campione irradiato successivamente riscaldato ed emette energia luminosa, che pu essere di diversi colori e
di diversa quantit e che evidenziata da differenti picchi, secondo la profondit dei livelli energetici degli elettroni inizialmente intrappolati.
Usando questa tecnica, Rey (2003) ha dimostrato che il cloruro di litio (Lithium muriaticum) 15ch e il cloruro di sodio (Natrum muriaticum) 15ch producono una termoluminescenza caratteristica della soluzione originale dinamizzata dei rispettivi sali, diversa dal solvente (acqua distillata). Tale effetto stato
attribuito a cambiamenti specifici nella rete dei legami idrogeno delle altissime
diluizioni di ciascun sale.
103
104
CAPITOLO 3
statici, ma che i legami molto deboli abbiano una relativamente ampia componente di trasferimento di carica (Connors, 1987).
Poich la componente elettrostatica la forza dominante nel legame idrogeno, la succussione o agitazione meccanica potrebbe contribuire allaumento di
questa forza elettrostatica, rendendo pi forte il processo di associazione intermolecolare.
Questo uno dei possibili ruoli giocati dalla succussione o dalla sonicazione
durante il processo di dinamizzazione di un medicinale omeopatico.
Fig. 15 - Rappresentazione della struttura di una molecola dacqua con le due paia di
elettroni non condivisi dellatomo di ossigeno.
105
106
CAPITOLO 3
Allo stato liquido, circa il 50% delle molecole dacqua sono impegnate in 4
legami idrogeno, 30% in 3 legami e frazioni pi piccole partecipano a 1, 2 e 5
legami (Ladany e Skaf, 1993). I legami idrogeno sono pi deboli di quelli covalenti: lenergia richiesta per rompere un legame idrogeno nellacqua liquida
circa 20 KJ/mol, rispetto ai 348 KJ/mol del legame covalente C-C.
A temperatura ambiente, lenergia termica di una soluzione acquosa (cio
lenergia cinetica del movimento di tutti gli atomi e delle molecole) dello
stesso ordine di grandezza di quella necessaria per rompere i legami idrogeno
(Nelson e Cox, 2000). difficile stabilire il tempo di durata del legame idrogeno (HB), perch le molecole sono soggette a velocissimi movimenti vibrazionali che possono far apparire un legame rotto, quando invece il legame solo
distorto dal suo equilibrio geometrico. A temperatura ambiente, il tempo di durata di un legame idrogeno (HB) stato stimato attorno a 0.8 picosecondi (Ladany e Skaf, 1993, e bibliografia ivi riportata). I legami idrogeno si rompono e
si riformano continuamente. La forza di questo legame dipende
dallorientamento e dalla posizione degli altri atomi legati e non legati. Vi un
influenza reciproca tra i legami covalenti ed i legami idrogeno: quanto pi forte
il legame OH, tanto pi debole il legame covalente OH. Lindebolimento
del legame covalente rappresenta un buon indicatore dellenergia del legame
idrogeno (Grabowski, 2001). Ogni legame idrogeno formato aumenta cooperativamente la capacit delle altre molecole di formare altri legami idrogeno. La
rete praticamente completa alle comuni temperature ambientali, quando quasi
tutte le molecole sono collegate per almeno un legame. I legami che si rompono probabilmente si riformano preferenzialmente nella stessa posizione (Tikhonov e Volkov, 2002). La dissociazione completa del cluster un evento raro che avviene solo una volta ogni 1016 volte che si rompe il legame idrogeno,
in tempi dellordine di una volta ogni 24 ore. Perci i cluster possono persistere
per tempi molto pi lunghi (Higo et al., 2001).
La struttura basata sui legami idrogeno trasporta a notevole distanza informazioni riguardo ai soluti ed alle superfici con cui le molecole dacqua sono in
contatto. Leffetto sinergico, direzionale ed espansivo. Inoltre, leffetto di trasporto informazionale rinforzato da effetti di polarizzazione e dal trasferimento inter-molecolare risonante dellenergia vibrazionale OH, mediato dalle
interazioni dipolo-dipolo e dai legami idrogeno (Woutersen e Bakker, 1999).
Poi, il riorientamento di una molecola induce corrispondenti movimenti nelle
molecole vicine.
Le relative proporzioni dei differenti polimeri dacqua sono in equilibrio dinamico con le specifiche configurazioni geometriche: si ritiene che tale configurazione geometrica dinamica dei cluster dacqua conferisca in modo collettivo la specificit ad un medicinale omeopatico. Quando in soluzione presente letanolo, il tempo di riassociazione del legame idrogeno non dipende dalla
107
108
CAPITOLO 3
di molecole dacqua attraverso gli spazi tetraedrici lasciati vuoti dagli spostamenti delle altre molecole, lungo distanze di circa 3.3 Angstrom.
Le dinamiche dellacqua mostrano numerosi comportamenti cooperativi, apparentemente casuali o, meglio, caotici, che sono difficili da determinare esattamente. Tuttavia, allinterno di queste complesse dinamiche si possono identificare dei movimenti semplici che sono funzionalmente importanti, come i riorientamenti delle molecole, i salti di protoni e gli spostamenti negli spazi tetraedrici, che consentono le suddette propriet di trasporto dellacqua (Agmon,
1996).
Usando tecniche spettroscopiche, si dimostrato che la carica defettiva in acqua localizzata nella forma di semplici ioni acquosi a lunga emivita e cio la
molecola approssimativamente simmetrica e planare H3O+ (catione idronio) e
quella lineare OH- (anione idrossido). Questi sono gli ioni capaci di trasportare
le cariche nel mezzo acquoso. Pertanto, il passaggio che limita la velocit del
trasporto di protoni nel liquido potrebbe essere non tanto il salto del protone da
una molecola allaltra attraverso i legami idrogeno, quanto la continua formazione e rottura di legami idrogeno nel guscio di solvatazione formato dalle molecole dacqua attorno a detti ioni. Questa la base del modello della diffusione strutturale, che stato sviluppato in dettaglio per lo ione H3O+. In accordo con loriginale descrizione di Grotthus (salti di protoni da un atomo di
ossigeno a quello vicino), sarebbe questa struttura di solvatazione a migrare
lungo le catene di ioni idronio e idrossido delle molecole dacqua e non le particelle stesse (Tuckerman et al., 1995, e bibliografia ivi riportata).
109
110
CAPITOLO 3
Sia lacqua, sia letanolo sono solventi polari con cui gli ioni interagiscono
fortemente causando notevoli modificazioni della struttura locale e delle dinamiche delle molecole circostanti. Le simulazioni indicano che la rete dei legami idrogeno dellacqua perturbata in vicinanza di cationi monovalenti. In particolare, il numero di legami idrogeno per molecola di solvente in vicinanza
degli ioni Na+ significativamente pi piccolo che nel solvente puro (Ladany e
Skaf, 1993). Secondo i modelli di Frank e Wen (1957) e di Bokris e Saluja
(1972), citati da Dutta (1997), attorno agli ioni si formano due strati di molecole dacqua, coordinate con lo ione e tra loro:
- lo strato pi vicino formato da molecole dacqua coordinate di solvatazione
(SCW)32: esse sono come congelate nella forma del guscio di solvatazione attorno allo ione e si muovono insieme ad esso durante i suoi movimenti
attraverso la soluzione;
- altre molecole dacqua sono coordinate ma non partecipano alla solvatazione
(NSCW)33: queste ultime, bench presenti in vicinanza dello ione e con esso
coordinate, non sono legate rigidamente e non vengono trascinate nei movimenti dello ione.
Durante le successive diluizioni, la soluzione progressivamente deprivata
degli ioni e delle loro molecole di solvatazione (SCW), mentre la proporzione
delle molecole NSCW aumenta. Secondo questo modello, nei medicinali dinamizzati sarebbe la struttura delle molecole NSCW, tenute insieme da legami
idrogeno, a trattenere una sorta di specificit strutturale delle molecole originali
del soluto.
Simulazioni al computer mostrano che il tempo di permanenza delle molecole dacqua nel guscio interno di solvatazione molto maggiore per i piccoli ioni alcalini (litio, sodio: Li+, Na+) rispetto a quelli di maggiori dimensioni.
Le misurazioni dei movimenti di ioni e molecole in soluzione hanno dimostrato che nel caso di sostanze di notevoli dimensioni molecolari
laccoppiamento del primo guscio di solvatazione con il solvente circostante
limita i movimenti di orientamento e di rilassamento delle molecole del soluto
(Ladany e Skaf, 1993).
I soluti non polari sono scarsamente solubili in acqua, perch le loro interazioni con le molecole dacqua sono molto pi deboli delle interazioni tra le
stesse molecole dacqua. Gli esperimenti mostrano che, in vicinanza dei soluti
non polari, le molecole dacqua divengono pi strutturate e meno mobili. Ad
esempio, lentropia di solvatazione di queste specie alta e di segno negativo;
le misure RMN e dielettriche mostrano una diminuzione di mobilit dellacqua
32
33
111
112
CAPITOLO 3
113
Sommario
Le potenze omeopatiche oltre la dodicesima centesimale (12ch) superano il
numero di Avogadro e pertanto non contengono alcuna molecola di soluto, ma
solo le molecole del solvente, cio acqua ed etanolo. Tuttavia, gli studi RMN
mostrano che i medicamenti dinamizzati differiscono luno dallaltro ed anche
rispetto alletanolo 90%, per ci che concerne il tempo di rilassamento spinlattice (T1) e lo spostamento chimico del picco dei nuclei di deuterio.
La spettroscopia infrarosso (IR) dei medicamenti dinamizzati mostra delle
variazioni nelle frequenze vibrazionali delle bande O-H, C-O e C-H. Gli spettri
allinfrarosso con trasformazione di Fourier (FITR) mostrano notevoli variazioni della vibrazione oscillatoria del legame O-H (banda 2). Tutti questi ri-
114
CAPITOLO 3
sultati sono indicativi sia dellesistenza nelle potenze omeopatiche di particolari strutture di legami idrogeno, sia della forza di questi stessi legami.
Lipotesi emergente che in una potenza omeopatica diluita in etanolo ed acqua ci sia una specifica associazione intra- e inter-molecolare tra lacqua e
letanolo, ottenuta grazie ai legami idrogeno. Poich la componente elettrostatica la forza dominante, si pensa che la succussione o qualsiasi agitazione
meccanica possa rafforzare i legami idrogeno. Le relative proporzioni dei differenti polimeri dacqua sono in un equilibrio dinamico, sempre per con una
configurazione geometrica specifica. Questa configurazione geometrica dinamica dei cluster dacqua conferisce in modo collettivo e cooperativo una specificit alle propriet farmacologiche della potenza omeopatica. Una dissociazione e ri-associazione dei legami idrogeno avviene fra gli stessi gruppi OH,
con uno schema specifico per ogni particolare rimedio dinamizzato.
Lacqua tende ad idratare le particelle del soluto in modo tale che le molecole
di solvatazione coordinate (SCW) siano strettamente associate alle particelle di
soluto ed ai loro movimenti in soluzione. Le molecole dacqua coordinate che
non partecipano alla solvatazione (NSCW), non essendo rigidamente legate,
sono lasciate indietro rispetto ai movimenti in soluzione.
Si potrebbe quindi pensare che durante le successive diluizioni le particelle di
soluto e le loro molecole SCW siano progressivamente depletate, mentre le
molecole di NSCW aumentino di numero. Sarebbero queste ultime, che conservano la loro struttura mediante la rete dei legami idrogeno, a rappresentare
una sorta di specificit strutturale delle molecole del soluto iniziali e quindi ad
essere responsabili degli effetti biologici.
Sappiamo che per preparare un medicamento omeopatico, i solidi insolubili
in acqua sono dinamizzati inizialmente mediante triturazione. Tale processo
rompe finemente le sostanze fino allo stato di nanoparticelle, che sarebbero di
particolare importanza per la loro specifica attivit biologica. Le nanoparticelle
sono presenti nei tessuti patologici da cui sono preparati i nosodi. Pertanto, la
triturazione e la produzione di nanoparticelle costituirebbe la base per
lespressione di propriet medicinali altrimenti latenti.
Infine, abbiamo anche proposto che letanolo, caratterizzato da una larga
componente non polare, sia in grado di stabilizzare le strutture specifiche
dellacqua ottenute durante la dinamizzazione di un rimedio.
116
CAPITOLO 4
Capitolo 4
117
118
CAPITOLO 4
119
agire sul mesencefalo influenzando la secrezione di melatonina ed i ritmi circadiani, con effetti benefici sui disturbi del paziente.
Esistono ritmi circadiani nella gravit dellasma bronchiale e si anche visto
che lefficacia di un farmaco broncodilatatore cambia secondo tali ritmi
(Lahdensuo e Alanko, 1976). Anche la concentrazione dellormone tireostimolante (TSH), secreto dallipofisi anteriore, segue un ritmo circadiano (Lattanzi
et al., 1979). Il sotalolo, un farmaco beta-bloccante, cio antagonista dei recettori beta-adrenergici, pu modificare la comparsa dei battiti ventricolari prematuri, caratteristici di alcune aritmie ventricolari, soprattutto durante la mattina
(Maia et al., 1994).
In sintesi, interessante notare che la cronobiologia stata effettivamente incorporata nelle strategie di scelta del medicamento sia nella medicina tradizionale sia nelle terapie con i rimedi omeopatici in alte diluizioni.
120
CAPITOLO 4
121
122
CAPITOLO 4
123
124
CAPITOLO 4
125
126
CAPITOLO 4
127
128
CAPITOLO 4
menzionato che le molecole di etanolo hanno unampia parte non polare che
tende a preservare le strutture dellacqua. La struttura tridimensionale degli aggregati molecolari dellacqua porterebbe linformazione farmacodinamica delle
molecole medicamentose da cui il medicinale stato originato mediante il processo di diluizione e dinamizzazione. Quindi, lacqua pu formare
uninnumerevole variet di configurazioni strutturali attraverso i legami idrogeno rafforzati dalla succussione o dalla sonicazione e stabilizzati dalletanolo.
Il fatto che diverse soluzioni omeopatiche producano diversi effetti biologici
suggerisce che la molecola dacqua, come le proteine e gli acidi nucleici, sia
capace di servire da molecola informazionale quando assemblata con altre molecole.
Nellacqua liquida a temperatura ambiente, i legami idrogeno si rompono e si
riformano continuamente. Abbiamo gi menzionato nel capitolo 3 che la dissociazione dei legami idrogeno e la loro riassociazione avviene attraverso gli
stessi gruppi OH. Lipotesi quindi che diversi polimeri dellacqua rimangano in un equilibrio dinamico di configurazioni geometriche specifiche, rappresentanti un particolare medicamento.
129
130
CAPITOLO 4
Proteina di
trasporto
Ioni, nutrienti
ESTERNO
Acquaporina
Ligando
Acqua
Canale operato
da recettore
Recettore
Ligando
Teste polari
131
Teste polari
INTERNO
Fig. 16 - Membrana citoplasmatica di una cellula. I messaggi extracellulari interagiscono con i recettori, portando alla produzione di secondi messaggeri
allinterno della cellula, i quali, a loro volta, inducono dei cambiamenti adattativi appropriati nel citoplasma e nel nucleo.
Le molecole lipidiche del doppio strato sono anfotere, nel senso che hanno
nella loro struttura delle parti idrofobiche (non polari) e delle parti idrofiliche
(polari). Le due facce del doppio strato lipidico contengono, da una parte e
dallaltra, le teste idrofiliche delle molecole lipidiche. Perci le estremit idrofiliche sono esposte allambiente acquoso che bagna lesterno della cellula ed
al citoplasma acquoso dellinterno. I terminali idrofobici si incontrano
nellinterno della membrana, dove non vi sono che poche molecole dacqua. I
principali lipidi della membrana citoplasmatica sono fosfolipidi, come la fosfatidilcolina e la fosfatidiletanolamina. Le molecole fosfolipidiche hanno due
acidi grassi attaccati alla testa polare fosforilata.
Nei procarioti, i fosfolipidi sono i soli lipidi di membrana, mentre negli eucarioti la membrana cellulare contiene anche colesterolo (negli animali) o altri
steroli (nelle piante).
La membrana non una struttura statica, in quanto i lipidi e le proteine si
muovono sul piano della membrana con un processo di diffusione laterale.
Nella membrana ci sono diverse proteine, alcune sulla superficie esterna, altre in quella interna, altre infine attraversano tutta la membrana. In generale, le
porzioni delle proteine idrofobiche e prive di carica sono localizzate allinterno
della membrana, mentre le porzioni idrofiliche, dotate di cariche elettriche, sono localizzate sulla superficie. Alcune di tali proteine contengono lipidi (lipo-
132
CAPITOLO 4
133
Dettagli nel testo originale: ci sono quattro tipi di ATPasi con funzioni di trasporto. Il tipo P
presente sulla membrana citoplasmatica delle cellule eucariote e di quelle procariote.
Queste ATPasi hanno due tipi di subunit proteiche: alfa e beta. La subunit alfa
essenziale ed alcuni suoi aminoacidi vengono fosforilati durante il trasporto. Le ATPasi
sono responsabili del trasporto di sodio, potassio, calcio e protoni. I batteri usano la ATPasi
di tipo P per pompare fuori dalla cellula i metalli pesanti per loro tossici (come il cadmio
134
CAPITOLO 4
135
Molecole dacqua
Fig. 17 - Molecole dacqua su una superficie idrofilica (-) formanti uno strato pi spesso e meno denso con atomi di ossigeno (O) che sporgono allesterno della superficie.
4.7.7. Le acquaporine
Le acquaporine sono glicoproteine trans-membrana che permettono il passaggio dellacqua o di piccoli soluti, ma bloccano il passaggio di ioni, per prevenire la dissipazione del potenziale di membrana (Borgnia et al., 1999; Engel et
al., 2000). Bench lacqua possa passare la membrana cellulare per diffusione,
esistono molte evidenze, raccolte negli ultimi decenni, che nei tessuti in cui
136
CAPITOLO 4
137
peso corporeo, ma consuma circa il 20% dellossigeno introdotto, perci produce una notevole quantit dacqua metabolica (circa 12 volte quella prodotta
dalle cellule degli altri organi). Per rimuovere leccesso di tale acqua metabolica, le cellule cerebrali utilizzano un sistema di pompaggio basato sullN-acetilL-aspartato (NAA), il pi abbondante aminoacido libero che si trova nel cervello dei vertebrati. Il NAA sintetizzato nei neuroni e idrolizzato negli oligodendrociti gliali. Esso viene ricambiato ogni 24-48 ore per un continuo deflusso dai neuroni verso gli oligodendrociti. In breve, funziona come una pompa
molecolare per lacqua che spinge lacqua contro il suo gradiente utilizzando se
stesso (il NAA) come un controtrasporto. Tali pompe molecolari per lacqua
sono presenti universalmente in Natura; esse sono correlate a funzioni normali
o anche a interazioni patologiche fra le cellule o fra le cellule e lambiente extracellulare (Baslow, 2002).
c) Acquaporine nelle piante
Come si detto prima, le acquaporine sono membri della famiglia delle proteine integrali di membrana. Nel regno vegetale, ogni pianta esprime una gran
numero di omologhi di tali proteine le cui sequenze aminoacidiche sono altamente conservate:
- la proteina intrinseca del tonoblasto (TIP), che la membrana che circonda il
vacuolo presente nella cellula vegetale,
- la proteina intrinseca di membrana citoplasmatica (PIP),
- la proteina simile alla NOD26 (NIP),
- la piccola proteina intrinseca basica (SIP).
Questi membri della famiglia delle proteine intrinseche di membrana si sono
diversificati grazie ad un gene ancestrale prima della divergenza evolutiva delle piante superiori (Baiges et al., 2002). Mentre le PIP degli spinaci rappresentano circa il 15%, le TIP rappresentano fino al 10% delle proteine del tonoplasto (Johansson et al., 1996). Le NIP, invece, sono espresse nei noduli delle radici della soia ed anche in altre piante non leguminose (Baiges et al., 2002).
Nelle piante, le acquaporine regolano il flusso dellacqua attraverso le membrane durante la crescita, lo sviluppo e la risposta allo stress (Harvengt et al.,
2000). Le acquaporine PIP1 nelle foglie di tabacco aumentano la permeabilit
allacqua, la conducibilit idrica della radice e le pompe osmotiche, garantendo
in questo modo la sopravvivenza nei periodi di siccit (Siefritz et al., 2002).
stato suggerito che anche lassorbimento di CO2 durante la fotosintesi nella
foglia sia facilitato dalle acquaporine (Terashima e Ono, 2002).
138
CAPITOLO 4
139
H20
Extracellulare
Intracellulare
(c) Veduta laterale del monomero di acquaporina
Fig. 18 - Lacquaporina, proteina-canale per lacqua. (a) Veduta del poro dalla superficie extracellulare; (b) veduta laterale del canale; (c) veduta delle sei eliche
trans-membrana del monomero dacquaporina. Il motivo asparaginaprolina-alanina (NPA) dopo la seconda e dopo la quinta ansa si ripiega
allinterno della membrana per formare il canale dellacqua.
140
CAPITOLO 4
141
h) Le acquaporine in patologia
Per quanto riguarda i modelli di patologia in cui sono state studiate le acquaporine, va notato, ad esempio, che il topo geneticamente privo di AQP5 (topo
knockout AQP5 -/-) caratterizzato da un aumento della broncocostrizione
stimolata dallacetilcolina e da un aumento a della resistenza al flusso polmonare con diminuzione della compliance dinamica. Ma et al. (1999) hanno anche dimostrato che la produzione di saliva stimolata dalla pilocarpina ridotta
35
142
CAPITOLO 4
di pi del 60% nel topo knockout AQP5 -/-. La pilocarpina un agonista dei
recettori colinergici.
In patologia umana, la distribuzione intracellulare di molecole di AQP5
anormale nelle ghiandole salivari dei pazienti con la sindrome di Sjgren. Tale
malattia caratterizzata da infiltrazione infiammatoria linfocitaria nelle ghiandole salivari e lacrimali, causante una ipofunzione ghiandolare e quindi secchezza della bocca e della congiuntiva (Steinfeld et al., 2001).
Nelle malattie con aumento della ritenzione renale dacqua, lespressione totale e di membrana della AQP2 aumentata (Deen et al., 2000). Alterazioni nel
metabolismo dellacqua sono presenti in stati patologici come il diabete insipido, la sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico, lo scompenso cardiaco, la cirrosi e la gravidanza (Schrier et al., 2001).
Una cattiva regolazione delle acquaporine, specialmente della AQP2, potrebbe essere responsabile di alcune patologie del bilancio idrico ed elettrolitico.
Ad esempio, la mancanza o il difetto funzionale della AQP2 si trova nel diabete
insipido primario. Una ridotta espressione di membrana stata descritta in varie patologie associate con difetti della concentrazione delle urine come il diabete insipido nefrogeno, la poliuria post-ostruttiva, lo scompenso renale acuto e
cronico. Allopposto, in condizioni in cui si ha ritenzione idrica come nello
scompenso cardiaco congestizio, nella gravidanza e nelleccesso di ormone antidiuretico, i livelli di espressione della AQP2 ed il sito bersaglio apicale della
membrana citoplasmatica sono aumentati, suggerendo che tale proteina abbia
un ruolo nello sviluppo della ritenzione idrica (Kwon et al., 2001).
Membri della famiglia delle acquaporine sono implicati in numerosi processi
fisiologici e patologici (Borgnia et al., 1999; King et al., 2000). Linduzione
del diabete mellito nellanimale da esperimento stata accompagnata da un significativo aumento di AQP2, p-AQP2 e AQP3 (Nejsum et al., 2001). Il canale
per lacqua costituito da AQP1 espresso in modo eterogeneo nelle cellule tumorali di animali da esperimento e nel loro apparato vascolare e sappiamo che
il livello di espressione determinato non solo dallorigine cellulare del tumore
stesso, ma anche dalla localizzazione del tumore nellanimale che lo ospita
(Endo et al., 1999).
stato suggerito che la manipolazione dellespressione delle acquaporine potrebbe avere un ruolo terapeutico in vari processi patologici (Connolly et al.,
1998) regolando il trasporto dacqua mediato da queste proteine. Di conseguenza, gli agenti che modificano la funzione delle acquaporine avranno un significativo potenziale terapeutico (Beitz e Schultz, 1999).
143
144
CAPITOLO 4
145
146
CAPITOLO 4
Proteina di
trasporto
147
Abbiamo gi detto in precedenza che una sola molecola di ligando pu attivare un solo recettore, ma alla fine pu causare lentrata di migliaia di ioni attraverso lapertura dei canali o la sintesi di migliaia di molecole di un messaggero
intracellulare da parte di un enzima attivato (Nelson e Cox, 2000). Quindi, anche poche molecole dacqua strutturate e legate ad un recettore possono iniziare eventi biochimici che si amplificano enormemente allinterno della cellula.
In questa visione, i cluster organizzati dacqua non funzionano come ligandi
recettoriali specifici in senso stretto, ma come una chiave master da cui
prendono forma altri cluster capaci di interagire con tutti i tipi di ligandi e con i
loro recettori.
Terminale
riduucente
Terminale
non riducente
Abbiamo gi menzionato in precedenza che, in un sistema biologico, gli zuccheri possono servire come molecole segnale e possono interagire con lacqua.
I carboidrati hanno molecole dacqua legate e potrebbero quindi interagire facilmente con le molecole dacqua strutturate dei medicamenti dinamizzati, iniziando eventi biochimici specifici a livello della membrana cellulare. Qui approfondiamo il possibile ruolo dei carboidrati nei processi di riconoscimento
del segnale veicolato dal medicinale omeopatico.
I pi importanti polisaccaridi di deposito sono lamido nelle cellule vegetali
ed il glicogeno in quelle animali. Entrambi si trovano in gran quantit come
aggregati molecolari o granuli. Lamido ed il glicogeno sono fortemente idratati, perch hanno molti gruppi idrossilici esposti e quindi disponibili a formare
legami idrogeno con lacqua (Fig. 20).
Fig. 20 - Una parte di catena lineare dellamilosio, fatta di residui di D-glucosio, mostra
i gruppi OH esposti per il legame idrogeno con le molecole dacqua.
148
CAPITOLO 4
149
150
CAPITOLO 4
Sommario
Le medicine omeopatiche dinamizzate hanno delle azioni spesso caratterizzate
da una preferenza di un lato del corpo. Questo differenziale effetto della lateralit si spiega sulla base dellasimmetria funzionale del cervello, che pu modulare in modo diverso le reazioni neurochimiche, neuroendocrine e immunitarie
delle parti destra e sinistra del corpo.
I medicamenti dinamizzati sono spesso scelti sulla base di modalit temporali
dei sintomi di una malattia. Le modalit temporali dellazione del rimedio possono essere correlate con la presenza di orologi biologici interni o di bioritmi
che sono disturbati in condizioni di malattia. La melatonina, prodotta dal cervello, ha una marcata influenza sui ritmi circadiani.
Le malattie croniche originano da condizioni o disordini che gli omeopati
hanno chiamato miasmi, i principali dei quali sono psora, sicosi e sifilide. La psora il miasma pi frequente e si manifesta con delle eruzioni pruriginose della pelle. stato suggerito che la sensazione di prurito e solletico,
prodotta in vario modo e in varie condizioni di malattia per la stimolazione delle terminazioni dei nervi amielinici della cute, sia il substrato fisiologico principale della eruzione psorica.
Alcuni rimedi omeopatici, come i policresti, producono una grande variet di
sintomi comuni a molte malattie. Tali rimedi possono agire attraverso delle reti
151
152
CAPITOLO 4
re e molte di esse hanno funzioni recettoriali, enzimatiche o di trasporto, il bersaglio primario potrebbe essere una proteina ubiquitaria, la acquaporina. Questo canale proteico aiuta il passaggio dellacqua attraverso la membrana cellulare ed ha una notevole importanza nella salute e nella malattia.
Saccarosio e lattosio, che vengono spesso usati nelle preparazioni dei medicinali omeopatici, potrebbero avere anchessi un ruolo di molecole di informazione in combinazione con lacqua dinamizzata.
Acqua, zuccheri, aminoacidi ed etanolo sono le molecole pi ancestrali presenti nelle forme di vita primitiva. Le molecole di etanolo potrebbero avere
stabilizzato delle molecole dacqua, che avrebbero assunto un significato di informazione per trovare potenziali fonti di cibo. Le cellule primordiali potrebbero avere sviluppato un meccanismo con cui sentivano lacqua strutturata specificamente e si orientavano di conseguenza. Poich i primi protisti originarono
in ambiente acquoso, la regolazione dellingresso dellacqua nel loro corpo era
una delle priorit delladattamento e della sopravvivenza. Le acquaporine e
lacqua strutturata in cluster dovrebbero aver giocato sin dallinizio un ruolo
importante nel mantenere la salute e pertanto si sarebbero conservate durante
levoluzione. probabile che lomeopatia faccia parte di questo adattamento
del sistema naturale allambiente, favorendo il recupero delle dinamiche omeostatiche negli organismi viventi che si trovano in condizioni anomale.
Bibliografia
Aabel S, Fossheim S, Rise F. Nuclear magnetic resonance (NMR) studies of homeopathic
solutions. Br Hom J 90: 14-20; 2001.
Agmon N. Tetrahedral displacement: the molecular mechanism behind the Debye relaxation
in water. J Phys Chem 100: 1072-1080; 1996.
Alberty R A, Silbey R I. Physical Chemistry. 1st edn. John Wiley & Sons, Inc, New York.
pag. 4, 803; 1995.
Anagnostatos G S, Pissis P, Viras K. Possible water cluster formation by dilution and succussions. In: Atomic and nuclear clusters. Proc 2nd Int Conf. (Santorini, Greece), pag.
215-217; 1993.
Anagnostatos G S, Vithoulkos G, Garzonis P, Tavovxoglou C. A working hypothesis for
homeopathic microdiluted remedies. Berlin J Res Hom 1: 141-147; 1991.
Anonimo. The American Homeopathic Pharmacopoeia. 9th edn. Boericke and Tafel, Philadelphia, pag. 549; 1920.
Anonimo. M Bhattacharyya & Cos Homoeopathic Pharmacopoeia. 12th edn, M
Bhattacharyya & Co Pvt Ltd, Calcutta, pag. 605; 1962.
Auquire J P, Moens P, Martin P L. Recherche de laction de dilutions homopathiques sur
les vgtaux I. J Pharmacie Belgique 36:303-320; 1981.
Auquire J P, Moens P, Martin P L. Recherche de Laction de dilutions homopathiques sur
les vgtaux II. J Pharmacie Belgique 37: 117-134; 1982.
Badaut J, Verbavatz J-M, Freund-Mercier M-J, Lasbennes F. Presence of aquaporin-4 and
muscarinic receptors in astrocytes and ependymal cells in rat brain: a clue to a common
function? Neurosci Lett 292: 75-78; 2000.
Baiges I, Schaffiner A R, Affenzeller M J, Mas A. Plant aquaporins. Physiol Plant 115: 175182; 2002.
Bannister R. Brain and Bannisters Clinal Neurology. 7th edn. ELBS with Oxford University press, Oxford, pag. 622; 1992.
Banwell C N, McCash E M. Fundamentals of molecular spectroscopy. 4th edn. Tata
McGraw-Hill Publishing Company Ltd, New Delhi, pag. 308; 2000.
Barnard G P. Microdose paradox-a new concept. J Am Inst Hom 58: 205-212; 1965.
Barnes P J. Neural mechanisms in inflammatory airways disease. In: Text Book of
linmunopharmacology. M M Dale, J C Foreman, T-P D Fan (Eds). 3rd edn. Blackwell
Scientific Publications, Oxford, pag. 252-259; 1994.
Baslow M H. Evidence supporting a role for N-acetyl-L-aspartate as a molecular water
pump in myelinated neurons in the central nervous system, an analytical review. Neurochem Int 40: 295-300; 2002.
Bastide M, Boudard F. High dilitions as a tool for immunomodutation. In: High dilution effects on cells and integrated systems. C Taddei-Ferretti, P Marotta. (Eds). World Scientific, Singapore, pag. 165-175; 1998.
Beitz F, Schultz J E. The mammalian aquaporin water channel family: a promising new drug
target. Curr Med Chem 6: 457-467; 1999.
Bell J R. Translating complexity science into empirical tests for homeopathy. In: Improving
the success of homeopathy 4: Bridging the credibility gap. International Conference 3-4
154
BIBLIOGRAFIA
April 2003, London. The Royal London Homeopathic Hospital, University College
London Hospitals, pag. 9-15; 2003.
Bellavite P, Andrioli G, Lussignoli S, Bertani S, Conforti A. [Homeopathy in the perspective of scientific research] (in italiano). Ann 1st Super Sanit 35: 517-527; 1999.
Bellavite P, Signorini A. The emerging science of Homeopathy: complexity, biodynamics,
and nano-pharmacology. 2nd ed. North Atlantic Books, Berkeley (CA); 2002.
Bellavite P. Complexity science and homeopathy: a synthetic overview. Homeopathy 92:
203-2 12; 2003.
Belon P, Cumps J, Ennis M, Mannaioni P F, Sainte-Landy J, Roberfroid M, Weigan F A C.
Inhibition of human basophil degranulation by successive histamine dilutions. Results of
a European multi-centre trial. Inflammation Research 48: 17-18; 1999.
Bellows H P. The Test Drug Proving of the O O & L Society: A Reproving of Belladonna.
The American Homeopathic Ophthalmological, Otological and Laryngological Society,
Washington, DC, 1906. Br Hom J 76: 148-149; 1987.
Bernfield P. In: Methods in Enzymology. S Colowick and N O Kaplan (Eds). Academic
Press, New York, pag. 1-149; 1955
Betti L, Lazzarato L, Trebbi, Brizzi M, Caizoni L, Borghini F, Nani D. Effects of homeopathic arsenic on tobacco plant resistance to tobacco mosaic virus. Theoretical suggestions about system variability, based on a large experimental data set. Homeopathy 92:
195-202; 2003.
Boericke W. Pocket Manual of Homoepathic Materia Medica. Indian edn (1976). Sett Dey,
Calcutta, pag. 1042; 1927.
Boiron J, Mann M. Action dune 15ch de sulfate de cuivre sur la culture de Chlorella vulgaris. Ann Hom Franc 13: 539-549; 1971.
Boiron J, Zervouacki. Action de dilutions infintsimales darsniate de sodium sur la respiration de cleoptiles debl. Ann Hom Fr 5: 738-742; 1962.
Bonn M, Bakker H J, Kleyn A W, Santen R A Van. Dynamics of infrared photodissociation
of methanol clusters in zeolites and in solution. J Phys Chem 100: 15301-15304; 1996.
Borgnia M, Nielsen S, Engel A, Agre P. Cellular and molecular biology of the aquaporin
water channels. Annu Rev Biochem 68: 425-458; 1999.
Bornoroni C. Synergism of action between indoleacetic acid (IAA) and diluted solutions of
CaCO3 on the growth of oat coleoptiles. Berlin J Res Hom 1:275; 1992.
Bovey F A. Nuclear Magnetic Resonance Spectroscopy. Academic Press, London, pag. 369;
1969.
Bowles D. Local systemic signalling during a plant defence response. In: Perspectives in
Plant Cell Recognition. J A. Callow and J R Green (Eds). Society for Experimental Biology Seminar Series 48, Cambridge University Press, UK, pag. 132-133; 1992.
Boyd W E. The action of microdoses of Mercuric Chloride on Diastase. Br Hom J 3 1:1-28;
1941.
Boyd W E. The action of microdoses of Mercuric Chloride on Diastase. Br Hom J 32:106-1
11; 1942.
Boyd W E. An investigation regarding the action on Diastase of microdoses of Mercuric
Chloride when prepared with and without mechanical shock. Br Hom J 36: 3-33; 1946.
Boyd W E. Biochemical and biological evidence of the activity of high potencies. Br Hom J
44: 6-44; 1954.
Brizzi M, Nani D, Peruzzi M, Betti L. Statistical analysis of the effect of high dilutions of
arsenic in a large dataset from a wheat germination model. Br Hom J 89: 63-67; 2000.
BIBLIOGRAFIA
155
156
BIBLIOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA
157
Fisher P, Greenwood A, Huskissen E C, Turner P. Belon P. Effect of homoeopathic treatment of fibrositis (Primary fibromyalgia). Br Med J 299: 365-366; 1989.
Foreman J C. Mast cells and basophil leucocytes. In: Text Book of Immunopharmacology. M
M Dale, J C Foreman, T-P D Fan (Eds). 3rd edn. Blackwell Scientific Publications,
Oxford, pag. 18-34; 1994.
Freeman S, Birrell H C, DAlessio K. Erickson-Miller C, Kikly K, Camilleri P. A
Comparative study of the asparagines-linked oligosaccharides on siglec-5, siglec-7 and
siglec-8, expressed in a CHO cell line, and their contribution to ligand recognition. Eur J
Biochem 268: 1228-1237; 2001.
Ganong W F. Review of Medical Physiology. 14th edn. Prentice-Hall International Inc, London, pag. 673; 1989.
Ganong W F. Review of Medical Physiology. 19th edn. Prentice-Hall International Inc, London, pag. 851; 1999.
Gatti A M, Rivasi F. Biocompatibility of micro- and nano-particles. Part 1: In liver and kidney. Biomaterials 23: 2381-2387; 2002.
Gendron A, Teitelbaum J, Cossette C, Nuara S, Dumont M, Geadah D, Du Souich P, Kouassi E. Temporal effects of left versus right middle cerebral artery occlusion on spleen
lymphocyte subsets and mitogenic responses in Wister rats. Brain Res 955: 85-97; 2002.
Ghatak Nilmani. The cause and treatment of chronic diseases [in Bengali]. 10th edn (1967).
Dr. S M Bhattacharyya, Calcutta, pag. 334; 1927.
Ghosh S, Sinhababu S P, Sukul N C. Suppression of alpha adrenergic agonist-induced catalepsy in mice by potentized Agaricus muscarius. Br Hom J 86: 139-141; 1997.
Gibbs M E, Andrew R J, Ng K T. Hemispheric lateralization of memory stages for discriminated avoidance learning in the chick. Behav Brain Res 139: 157-165; 2003.
Goodyear K, Lewith G, Low J L. Randomised double-blind placebo-controlled trial of homeopathic proving of Belladonna 30ch. J R Soc Med 19: 579-582; 1998.
Govoni S, Trabucchi M, Cagiano R, Cuomo V. Alcohol and the brain: setting the benefit/risk balance. Alcohol 11: 241-246; 1994.
Grabowski S J. A new measure of hydrogen bonding strength - ab initio and atoms in molecules studies. Chem Phys Lett 338: 361-366; 2001.
Gregory J K, Clary D C. Structure of water clusters. The contribution of many body forces,
monomer relaxation, and vibrational zero-point energy. J Phys Chem 100: 18014-18022;
1996.
Hahnemann S. 1833. Organon of Medicine. 5th edn. Translated by R E Dudgeon (1893). Indian edn. Pratap Medical Publishers Pvt Ltd, New Delhi, pag. 224; 1994.
Hahnemann S. 1833. Organon of Medicine. 6th edn. Translated by W Boericke. B Jain Publishers, New Delhi, pag. 314; 1921.
Hahnemann S. 1828. The Chronic Diseases. Translated by L Tafel, P Dudley. B Jain Publishers, New Delhi, pag. 314; 1986.
Hammond-Kosack K E, Atkingson H J, Bowles D J. Systemic accumulation of noval proteins in the apoplast of the leaves of potato plants following root invasion by the cyst
nematode Globodera rosiochiansis. Plant Pathol 35: 495-506; 1989.
Harisch G, Kretschmer M. Smallest zinc quantities affect the histamine release from peritoneal mast cells ofthe rat. Experientia 44: 76 1-762; 1988.
Hartgraves S L, Kelly P H. Role of mesencephalic reticular formation in choliergie-induced
catalepsy and anti-cholinergic reversal of neuroleptic-induced catalepsy. Brain Res 307:
47- 54; 1984.
158
BIBLIOGRAFIA
Harvengt P, Vlerick A, Fuks B, Wattiez R, Ruysschaert J M, Homble F. Lentil seed aquaporins form a hetero-oligomer which is phosphorylated by a Mg2+-dependent and Ca2+
regulated kinase. Biochem J 352: 183-190; 2000.
Haseba T, Matsushita K, Asakura T, Kameyama K, Tamaki T, Okouchi S, Watanabe T,
Uedaira H. Diminution of biological reactivity of ethanol by changing the solution structure by weak ultrasonication. Alcoholism Clin Exp Res 17: 963-967; 1993.
Heldt H W. Plant biochemistry and molecular biology. Oxford University Press. Oxford,
pag. 522; 1997.
Henry M. Thermodynamics of hydrogen bond patterns in supramolecular assemblies of water molecules. Chem Phys Chem 3:607-6 16; 2002.
Higo J, Sasai M, Shirai H, Nakamura H, Kugimiya T. Large vortex-like structures of dipole
field in computer models of liquid water and dipole-bridge between biomolecules. Proc
Natl Acad Sci USA 98: 5961-5964; 2001.
Hohmann S, Bill R M, Kayingo G, Prior B A. Microbial MIP channels. Trends Microbiol 8:
33-38; 2000.
Hopfield J J. Transforming neural computations and representing time. Proc Natl Acad Sci
USA 93 15440-15444; 1996.
Imai H, Nakamoto H, Ishida Y, Yatnanouchi Y, Inoue T, Okada H, Suzuki H. Reninangiotensin system plays an important role in the regulation of water transport in the
peritoneum. Adv Pent Dial 17: 20-24; 2001.
Inghilleri M, Clemenzi A, Conte A, Frasca V, Manfredi M. Bilateral spike and wave discharges in a hemi-deafferanted cortex. Clin Neurophysiol 113:1970-1972; 2002.
Ishibashi K, Kuwahara M, Gu Y, Tanaka Y, Marumo F, Sasaki S. Cloning and functional
expression of a new aquaporin (AQP 9) abundantly expressed in the peripheral leukocytes permeable to water and urea, but not to glycerol. Biochem Biophys Res Com
244: 268-274; 1998.
Ishikawa Y, Skowronski M T, Inoue N, Ishida H. 1-Adrenoceptor-induced trafficking of
aquaporin-5 to the apical plasma membrane of rat parotid cells. Biochem Biophys Res
Com 265: 94-100; 1999.
Jacobs J, Moskowitz R. Homeopathy. In: Fundamentals of Complementary and Alternative
Medicine. M S Micozzi (Ed.) Churchill Livingstone Inc, New York, NY, pag. 67-78;
1996.
Johansson I, Larsson C, Ek B, Kjellbom P. The major integral proteins of spinach leaf plasma membranes are putative aquaporins and are phosphorylated in response to Ca 2+ and
apoplastic waterpotential. Plant Cell 8: 1181-1191; 1996.
Jones A M. Surprising signals in plant cells. Science 263: 183-184; 1994.
Jones RL, Jenkins M D. Plant responses to homoeopathic remedies. Br Hom J 70: 120-128;
1981.
Jones RL, Jenkins M D. Comparison of wheat and yeast as in vitro models for investigating
homoeopathic medicines. Br Hom J 72: 143-147. 1983.
Jung J, Preston G M, Smith B, Guggino W, Agre P. Molecular structure of the water channel through aquaporin CHIP. The hourglass model. J Biol Chem 269: 14648-14654;
1994.
Jung J, Bhat R V, Preston G M, Guggino W B, Baraban J M, Agre P. Molecular chracterization of an aquaporin cDNA from brain: candidate osmoreceptor and regulator of water
balance. Proc Natl Acad Sci USA 91: 13052-13056; 1994.
BIBLIOGRAFIA
159
160
BIBLIOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA
161
162
BIBLIOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA
163
Shepperd J. Chaos theory: implications for homeopathy. J Am Inst Hom 87: 22; 1994.
Siefritz F, Tyree MT, Lovisolo C, Schubert A, Kaldenhoff R. PIP1 plasma membrane aquaporins in tobacco: from cellular effects to function in plants. Plant Cell 14: 869-876;
2002.
Silverstein R M, Bassler G C, Morrill T C. Spectroscopic identification of organic compounds. 4th edn. John Wiley & Sons, New York, pag. 308; 1981.
Singh L M, Gupta G. Antiviral efficacy of Homeopathic drugs against animal viruses. Br
Hom J 74: 168-174; 1985.
Singh P R, Dikshit S K. Molecular spectroscopy: principles and Chemical applications. S
Chand and Co. Ltd, New Delhi, pag. 125; 1995.
Sinhababu S P, Paul A, Sukul N C, Kurzina N, Batuev A S. Hypothalamic neuronal responses of albino rats on salty diet to high dilution of sodium chloride and Phosphorus.
In: High dilution effects on cells and integrated systems. C Taddei-Ferretti and P Marotta (Fda). World Scientific, Singapore, pag. 263-266; 1998.
Skaf M S, Ladanyi B M. Molecular dynamics simulation of the wave vector-dependent static dielectric properties of methanol-water mixtures. J Chem Phys 102: 6542-6551; 1995.
Skaf M S, Ladanyi B M. Molecular dynamics simulation of solvation dynamics in methanol-water mixtures. J Phys Chem 100: 18258-18268; 1996.
Smith B L, Agre P. Erythrocyte Mt 28,000 transmembrane protein exists as a multisubunit
oligomer similar to channel proteins. J Biol Chem 266: 6407-6415; 1991.
Smith R, Boericke G W. Modern instrumentation for the evaluation of homeopathic drug
structure. J Am Inst Hom 59: 263-280; 1966.
Smith R, Boericke G W. Changes caused by succussion on NMR patterns and bioassay of
bradykinin triacetate succussions and dilutions. J Am Inst Hom 61: 2197-2212; 1968.
Smythies J. The functional neuroanatomy of awareness: with a focus on the role of various
anatomical systems in the control of intermodal attention. Consciousness and Cognition
6: 455-481; 1997.
Sobott F, Wattenberg A, Barth H D, Brutschy B. Ionic clathrates from aqueous solutions detected with laser induced liquid beam ionization/desorption mass spectrometry. Int J
Mass Spectr 185-7: 271-279; 1999.
Spalletta O, Guida O, Caltagirone C. Is left stroke a risk-factor for selective serotonin
reuptake inhibitor antidepressant treatment resistance? J Neurol 250: 449-455; 2003.
Steeb W-H, Louw J A. Chaos and quantum chaos. World Scientific, Singapore, pag. 146;
1986.
Steinfeld S, Cogan E, King L S, Agre P, Kiss R, Delporte C. Abnormal distribution of aquaporin-5 water channel protein in salivary glands from Sjrgrens syndrome patients. Lab
Invest 81: 143-148; 2001.
Sukul N C. Increase in serotonin and dopamine metabolites in mouse hypothalamus following oral administration of Agaricus muscarius 12, a homoeopathic drug. Sci cult 56:
134-137; 1990.
Sukul N C. Anticataleptic effect of Agaricus muscarius at ultra high dilutions. Indian J
Physiol Allied Sci 49: 52-58; 1995.
Sukul N C. High dilution pharmacology and Homoeopathy. Santiniketan, West Bengal, India, pag. 109; 1997.
Sukul N C. Management of nematode pests by plant and animal products at low doses. In:
Frontiers of plant protection Vol II. M K Dasgupta and A R Dutta (Eds). Visva-Bharati,
Santiniketan, WB, pag. 21-31; 1999.
164
BIBLIOGRAFIA
Sukul N C, Sukul A. Potentized Cina reduces root-knot disease of cowpeas. Environ Ecol
17: 269- 273; 1999.
Sukul N C, Bala S K, Bhattacharyya B. Prolonged cataleptogenic effects of potentized homeopathic drugs. Psychoparmacology 89: 338-339; 1986.
Sukul N C, Cherian L, Klemm W R. Alpha noradrenergic agonists promote catalepsy in the
mouse. Pharmacol Biochem Behav 31: 87-91; 1988.
Sukul N C, Batuev A S, Sabanov V, Kourzina N P. Neuronal activity in the lateral hypothalamus of the cat and the medial frontal cortex of the rat in response to homeopathic
drugs. Indian Biologist 23: 17-21; 1991.
Sukul N C, Paul A, Sinhababu S P. Hypothalamic neuronal responses of rats to homeopathic
drugs. Omeomed Abstract Book. First International Congress: The Homoeopathic Medicine in Europe 1993. Physicochemical-Biological and Clinical Research. University of
Urbino (PS) Italy, Sept 24-27, pag. 9-10; 1992.
Sukul N C, Ghosh S, Sinhababu S P. Dose-dependent suppression of haloperidol-induced
catalepsy by potentized Agaricus muscarius. Br Hom J 85: 140-144; 1996.
Sukul N C, Dutta (Nag) R, Sukul A, Sinhababu S P. Hydrated ethanol, the effective medium
for a homoeopathic potency as tested by a new toad model. Indian J Landscape System
Eco Stud 20: 153-160; 1997.
Sukul N C, Ghosh S, Sinhababu S P. High dilution effects of Strychnos nux-vomica L on
hypothalamic neurons and adrenergic nerve endings of alcoholic rats. In: High dilution
effects on cells and integrated systems. C Taddei-Ferretti and P Marotta (Eds). World
Scientific, Singapore, pag. 218-223; 1998.
Sukul A, Sinhababu S P, Sukul N C. Reduction of alcohol induced sleep time in albino mice
by potentized Nux vomica prepared with 90% ethanol. Br Hom J 88: 58-61; 1999a.
Sukul N C, Sarkar P, Sukul A, Sinhababu S P. Antifilarial effect of Artemisia nilagirica extract and its ultra high dilutions against canine dirofilariasis. Jpn J Trop Med Hyg 27:
477-481; 1999b.
Sukul N C, Ghosh S, Sinhababu S P, Sukul A. Effect of Nux vomica mother tincture, strychnine and Nux vomica 30C on the alcohol addiction of albino rats. Br Hom J 89 Suppl 1:
51; 2000a.
Sukul N C, Taddei-Ferretti C, Sinhababu S P, De A, Nandi B, Sukul A, Dutta-Nag R. An
animal model as a bioassay of the pharmacological control of the toxic effects of alcoholism. Proceedings: Teaching Medicine. The University Programme for the future
medical doctor: the homeopath. IV Session, Sorrento, Italy, 24-27 Feb 2000, pag. 1-4;
2000b.
Sukul N C, Taddei-Ferretti C, Sinhababu S P, De A, Nandi B, Sukul A, Dutta (Nag) R. Potentized Nux vomica counters ethanol induced loss of righting reflex in toads. Environ
Ecol 18: 972-975; 2000c.
Sukul N C, De A, Dutta (Nag) R, Sukul A, Sinhababu S P. Nux vomica 30 prepared with
and without succussion shows anti-alcoholic effect on toads and distinctive molecular
association. Br Hom J 90: 79-85; 2001.
Sukul N C, Ghosh S, Sinhababu S P, Sukul A. Strychnos nux-vomica extract and its ultra
high dilution reduce voluntary ethanol intake in rats. J Alt Comp Med 7: 187-193; 2001.
Sukul N C, De A, Sukul A, Sinhababu S P. Potentized Mercuric chloride and Mercuric iodide enhance -amylase activity in virto. Homeopathy 91: 217-220; 2002.
Sukul N C, De A, Sinhababu S P, Sukul A. Potentized Mercuric chloride and Nux vomica
facilitate water permeability in erythrocytes of a freshwater catfish Clarius batrachus
under acute ethanol intoxication. J A1t Comp Med 9:719-725; 2003.
BIBLIOGRAFIA
165
Sukul N C, Klemm W R. Influence of dopamine agonist and an opiate antagonist on Agaricus induced catalepsy, as tested by a new method. Arch fat Pharmacodyn 295: 40-51;
1988.
Taddei-Ferretti C, Cotugno A. Effects ofhighly diluted drugs on the prevention and control
of mice teratogenicity. In: High dilution effects on cells and integrated systems. C
Taddei-Ferretti and P Marotta (Eds). World Scientific, Singapore, pag. 241-250; 1998.
Tajkhorshid E, Nollert P, Jensen M O, Miercke L J W, OConnell J, Stroud R M, Schulten
K. Control of the selectivity of the aquaporin water channel family by global orientational tuning. Science 296: 525-530; 2002.
Terashima I, Ono K. Effects of HgCl2 on CO2 dependence of leaf photosynthesis: evidence
indicating involvement of aquaporins in CO2 diffusion across the plasma membrane.
Plant Cell Physiol 43: 70-78; 2002.
Thangavel P, Murali K, Lakshmanan M. Dynamics of certain Chaotic delayed cellular neural networks. In: Nonlinear dynamics: Integrability and chaos. M Daniel, KM Tamizhmani, R Sahadevan (Eds). Narosa Publishing House, New Delhi, pag. 227-286; 2000.
Tikhonov V I, Volkov A A. Separation of water into its ortho and para isomers. Science
296: 2363; 2002.
Torres J L. Enhanced susceptibility in homeopathic experiments. In: Improving the success
of Homeopathy 4: Bridging the credibility gap. International conference 3-4 April 2003,
London. The Royal London Homeopathic Hospital, University College London Hospitals, pag. 16-20; 2003.
Tuckerman M, Laasonen K, Sprik M, Parrinello M. Ab initio molecular dynamics simulation
of the solvation and transport of H3O and OW ions in water. J Phys Chem 99: 57495752; 1995.
Uedaira Hi, Uedaira Ha. Role of hydration of polyhydroxy compounds in biological systems. Cell Mol Biol 47:823-829; 2001.
Van Oss C J, Giese R F, Docoslis A. Water treated as the continuous liquid in and around
cells. Cell Mol Biol 47: 721-733; 2001.
Van Wijk R, Wiegant F A C. Stimulation of self-recovery by the application of low doses.
Studies with cells. In: High dilution effects on cells and integrated systems. C TaddeiFerretti and P Marotta (Eds). World Scientific. London, pag. 76-87; 1998.
Van Wijk R, Wiegant, F A C. Stimulation of cellular self-recovery by application of the similia principle. In: High dilution effects on cells and integrated systems. C TaddeiFerrelli and P Marotta (Eds) World Scientific, Singapore, pag. 145-153; 1998.
Vemulapalli G K. Physical Chemisty. Prentice Hall of India Pte Ltd. New Delhi, pag. 991;
1997.
Venero J L, Vizuete M L, Ilundain A A, Machado A, Echevarria M, Cano J. Detailed localization of aquaporin-4 messenger RNA in the CNS: preferential expression in
periventricular organs. Neuroscience 94: 239-250; 1999.
Walach H. The pillar of homeopathy. Homeopathic drug provings in a scientific framework.
Br Hom J 86: 219-224; 1997.
Walz T, Hirai J, Murata J, Heymann B, Fuyiyoshi K, Fuyiyoshi Y, Smith B L, Agre P, Engel A. The three dimensional structure of aquaporin-1. Nature 387: 624-627; 1997.
Wang H M, Ochani M, Amelia C A, Tanovic M, Susaria S, Li J H, Wang H, Yang H, Uiloa
L, Al-Abed Y, Czura C J, Tracey K J. Nicotinic acetylcholine receptor 7 subunit is an
essential regulator of infiammation. Nature 421:384-388; 2003.
166
BIBLIOGRAFIA
Watanabe H, Iwata S. Molecular orbital studies of the structures and reactions of a singly
charged calcium ions with water clusters, Ca+ (H2O)n. J Phys Chem A 101: 487-496;
1997.
Webster Jr L T. Drugs used in the chemotherapy of helminthiasis. In: Goodman & Gilmans
the pharmacological basis of therapeutics. Vol. 2. A G Gihnan, T W Rail, A S Nies, P
Taylor (Eds). Pergamon Press, Oxford, pag. 959-977; 1991.
Wei S, Shi Z, Castleman A W. Mixed cluster ions as a structure probe: experimental evidence for clathrate structure of (H2 O)20 H+. J Chem Phys 94: 3268-3273; 1991.
Wen H, Nageihus E A, Amiry-Moghaddam M, Agre P, Ottersen O P, Nielsen S. Ontogeny
of water transport in rat brain: post-natal expression of the aquaporin-4 water channel.
Eur J Neurosci 11: 935-945; 1999.
Wetterberg L, Nybom R, Bratlid T, Fladby T, Olsson B, Wigzell H. Micrometer-sized particles in erebraspinal fluid (CSF) in patients with schizophrania. Neurosci Lett 329:91-95;
2002.
Wobus U, Weber H. Sugars as signal molecules in plant seed development. Biol Chem 380:
937- 944; 1999.
Woutersen S, Bakker H J. Resonant intermolecular transfer of vibrational energy in liquid
water. Nature 402:507-509; 1999.
Wood D A, Cowen K I, Plastridge B, Coe J V. Collisional activation dynamics of OH (H2O)n cluster ions: comparison to H3O+ (H2O)n. J Phys Chem 98: 13138-13143; 1994.
Yamada T. 1H-NMR studies of the intracellular water of skeletal muscle fibres under various physiological conditions. Cell Mol Biol 47:925-933; 2001.
Zarrindast M R, Habibi-Moini S. Blockade of both D1 and D2 dopamine receptors may induce catalepsy in mice. Gen Pharmacol 22: 1023-1026; 1991.
Zavitsas A A. Properties of water solutions of electrolytes and nonelectrolytes. J Phys Chem
B 105: 7805-78 17; 2001.
Zelenina M, Zelenin S, Bondar A A, Brismar H, Aperia A. Water permelability of aquaporin-4 is decreased by protein Kinase C and dopamine. Am J Physiol Renal Physiol
283: F309-318; 2002.
Zimdars D, Eisenthal K B. Static and dynamic solvation of the air/water interface. J Phys
Chem B 105: 3993-4002; 2001.
Indice generale
Il Denaro nella Materia Medica Omeopatica, con lanalisi del nucleo mentale di 180
rimedi - 1 vol.
di Bronfman Zalman J. - 15 x 21 - 336 pagg. - 2003
Vipera: Un esempio di come la metodologia unicista del Dr. Masi ci permette di aumentare la conoscenza dei rimedi e di allargare le nostre prescrizioni omeopatiche
di Fayeton Marie-Luc- 15 x 21 - 80 pagg. - 2001 (disponibile anche in francese)
Studio di Materia Medica Omeopatica: con estrazione repertoriale dei sintomi e analisi
171
Lo studio del Mentale e gli altri Sintomi Guida: Un programma per impostare una
terapia omeopatica di successo - 1 vol.
di Gunavante S. M. - 15 x 21 - 142 pagg. - 2003
Il meraviglioso potere dellOmeopatia: 200 casi clinici guariti rapidamente e dolcemente con rimedi omeopatici - 2 vol.
di Gunavante S. M. e Bhat S. - 15 x 21 - 224 pagg. - 2005
172
Il Grande Interrogatorio omeopatico: Cosa deve sapere il medico per poter fare una
prescrizione corretta - 2 vol.
di Kent James T. - 13 x 20 - 128 pagg. - 2003
I Sintomi Mentali del Repertorio Omeopatico: definizione, spiegazione e casistica clinica - COPERTINA CARTONATA
di Ortega Proceso S. e Galassi Renzo - 17 x 24 - 336 pagg. - 2005
173
Farmacologia delle Alte Diluizioni: Basi fisiche e biochimiche del medicamento omeopatico
di Sukul Nirmal C. e Sukul Anirban - 15 x 21 - 200 pagg. - 2005
Salus Infirmorum una Societ Editoriale senza fini di lucro costituita nel
1996, il cui obiettivo diffondere informazioni scientifiche sulle medicine naturali e in particolare sullomeopatia. Per quanto riguarda questultima,
lEditore convinto che il benessere di molte persone e il progresso futuro di
questo metodo terapeutico dipendano essenzialmente da una corretta conoscenza e pratica della vera omeopatia hahnemanniana. Cosciente che si parla
tanto di omeopatia, ma si fa ancora poco per dare una giusta informazione al
Pubblico e per mettere i medici nella condizione di impadronirsi del metodo
omeopatico corretto e integrale, lEditore ha deciso di tradurre e di pubblicare
libri, sia di tipo divulgativo che di tipo scientifico, dei principali Autori che abbiano dato un significativo contributo allo sviluppo di tale disciplina medica.
Questa Editrice per precisa scelta di indipendenza culturale non ha alcuno
Sponsor, n le sue pubblicazioni hanno conflitti di interesse di alcun genere.
Questopera un originale contributo alla letteratura sulle basi scientifiche dellomeopatia, di notevole interesse anche alla luce della crescente
diffusione di questa disciplina medica nel sistema sanitario. Il libro
unico nel suo genere, perch spazia dalla biologia molecolare alla clinica, dalla fisica atomica alla tecnica farmaceutica, senza dimenticare di
fare riferimento ai principi tradizionali e classici enunciati dai primi
Maestri omeopatici. In particolare, qui si affronta la questione pi incredibile: come possibile unazione farmacologica di soluzioni diluite
al punto da non contenere pi dosi ponderali di molecole del principio
attivo?
Il testo, dopo unampia e documentata presentazione, si svolge in
quattro capitoli:
Nel primo sono descritti i modi per preparare i rimedi omeopatici e
per conservarli.
Il secondo capitolo tratta delle evidenze cliniche ottenute a sostegno delle alte diluizioni nelluomo, unitamente ad esperimenti di
laboratorio fatti su animali, piante e tessuti o cellule.
Il terzo capitolo descrive le caratteristiche fisiche dei medicamenti
in diluizioni ultra-alte, cos come sono evidenziate mediante la risonanza magnetica nucleare e gli spettri allinfrarosso.
Nel quarto capitolo vengono discussi i possibili meccanismi
dazione delle alte diluizioni sui sistemi viventi.
Rivelare i misteri dellomeopatia, questo importante sistema terapeutico, una sfida non solo per il biologo ma anche per il fisico e per il
chimico. La ricerca scientifica sullomeopatia aprir certamente nuove
strade per il benessere dellumanit.
Gli Autori sono ricercatori e docenti dellUniversit di Visva-Bharati
(India), la traduzione e la presentazione sono del prof. Paolo Bellavite,
dellUniversit di Verona.
Euro
RRR