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' II corpo umano non dimentica nulla~) diceva Thrse Bertherat quando elaborava, ormai pi di quindici anni fa, il suo metodo di antiginnastica. Le esperienze frustranti o negative, l'immagine che assumiamo di fronte al mondo esterno, i blocchi dell'emotivit si riflettono sul
corpo in tensioni e contrazioni muscolari che tendono a diventare cronici insieme allo stress e alle tensioni della vita psichica.
Questa ginnastica dolce, non ripetitiva n affaticante, antiginnastica appunto, si prefigge di sciogliere le tensioni muscolari del nostro
corpo per restituirgli l'originaria armonia. L'autrice, psicologa, gi allieva della Bertherat, ci insegna come raggiungere questi obiettivi attraverso alcuni semplici esercizi di antiginnastica, e soprattutto ci aiuta a trovare una chiave di lettura per individuare i nodi e le tensioni che
appartengono alla nostra storia personale e che vanno ascoltati e rico"
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nosciuti per pqter essere sciolti.
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ANTONELLA FRACASSO
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RITROVATO
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MANUALE 01 ANTIGINNASTlCA
Antonella Fracasso noto nel 1955 o Padova, dove si laureato in psicologia . Si diplomato o Parigi 0110 scuola di Thrse Bertherat e nell'81 ho portato in Italia l'Antiginnastica. Vive e lavoro o Milano, dove ho fondalo il centro II Ginnasio, un centro di terapie psicocorporee.
ISBN 88-344-0479~3
L. 25.000 (I.i.)
9 7
ARMENIA
Antonella Fracasso
IL CORPO RITROVATO
ARMENIAll.. EDITORE
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Prefazione
L'argomento di questo libro l'antiginnastica, che ho imparato a Parigi alla scuola di Thrse Bertherat.
Questo metodo costituisce da dieci anni la base del mio lavoro terapeutico, il quale, per sua stessa natura, mi ha portata di
volta in volt~ a percorrere le strade che mi si sono presentate
d.avanti, straqe in cui la vita personale e lavorativa non si potev~no e non si dovevano distinguere.
Scrivere questo libro ha costituito un'esperienza molto appassionante, attraverso la quale mi sembrato di poter raccogliere
i frutti di dieci anni di vita intensissimi.
Ho cercato di descrivere pi chiaramente e pi fedelmente possibile il metodo dell' antiginnastica cosi come stato codificato
da Thrse Bertherat, ma mi sono accorta che esso ha preso una
forma personale, forgiandosi completamente sulla mia specifica
esperienza. In questi anni, infatti, il mio lavoro ha progredito .
sviluppando sia i risvolti psicologici, ai quali questo metodo e la
mia stessa formazione mi indirizzavano, sia le problematiche della
gravidanza, della maternit e della salute nel suo insieme. Questi argomenti hanno trovato quindi molto spazio nel libro.
All'interno disegni di Stefano Bianchi
Cop}t\~ht ,~, l ~'31 . Arme.n'il Edit()~
Viale Ca' Granda, 2 - Milano
Avrei potuto sviluppare maggiormente temi quali quelli del movimento o dell' eziologia somatica dello squilibrio muscolare. Ho
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Introduzione
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Avrei potuto dare maggi
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argoI?e~tazlOm, ma Il mio lavoro mi ha portata
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feIallO~ll ~nlal~glh'che e verticali tra i fatti della vit: ~i~tt~~~~r~h~
e refaf~l~rul ogiC e e orizzontali, chiamate scientifi~he dalla scien
za u ICI a e.
Milano, gennaio 1991
L' antiginnastica nata e cresciuta in Occidente ed dedicata
a chi in Occidente ci vive, a chi abituato a parole come stress,
tensione, difesa, deformazione, perch fanno parte, ormai da molto tempo, della cultura e della realt dell'uomo occidentale.
Il terreno di base su cui si muove 1'antiginnastica quello dei
muscoli, considerando l'individuo nella sua interezza. Dato che
la forma del corpo di una persona fortemente determinata dal~ stato dei suoi muscoli, le si propone di vivere il corpo pienamente, facendo dei movimenti che non hanno come obiettivo n
1'allenamento, n il fare fatica. Tali movimenti sono stati studiati per tonificare o allentare la muscolatura, per creare una situazione in cui la persona sia facilitata ad entrare in contatto con
se stessa ed ascoltare la storia che il suo corpo le racconta:
Questi movimenti, chiamati preliminari, non sono ripetitivi, dato che la ripetizione, comune alle ginnastiche in genere, tende a produrre estraniamento da s piuttosto che ascolto ed attenzione.
Un obiettivo anche quello di riacquistare la forma. In questo
l'antiginnastica in antitesi con l'opinione corrente nel mondo
occidentale, e cio con il fatto che per essere in forma siano
necessari un incessante allenamento e molta fatica. Per essere in
forma basta che il nostro corpo riprenda il suo originale equilibrio muscolare, in cui la catena posteriore non accorciata e il
diaframma libero di muoversi. Questa una buona partenza
per divenire agili al punto di poter praticare 1'alpinismo, o essere
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Capitolo I
L'antiginnastica
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coscienza, ma sarebbe pericoloso accostarcisi passivamente, pensando di ottenere da essi, quindi dall' esterno, qualcosa che dobbiamo invece cercare attentamente in noi stessi.
I Preliminari
I movimenti dell' antiginnastica sono chiamati <<preliminarh> perch secondo la definizione di Thrse Bertherat, sono quei movirdenti che preparano il corpo e tutta la persona a pote~ vivere
in modo pieno. Essi non producono un gen~ral~ rilaSCIamento
o distensione ma tendono ad allentare le tenSIOnI nella muscolatura posterio;e e ad attivare la muscolatura anteriore: L'obiettivo quello di creare un equilibrio tra queste due partI del co~po~
un equilibrio che tutti abbiamo alla nascita, salvo deformaZIonI
congenite o traumi, ma che P?i perdiamo gra~ualmente nel corso degli anni. La parte posterlOre del corpo d~ve-?ta.c?s~ ~empre
pi forte ed insieme alla forza acquista tenslO~, ~lgIdlta, CO?,tratture muscolari. Quella anteriore, al contrano, e sempre plU
deb-ole, indifesa e rilassata.
Tutto ci insito nella natura stessa dell'uomo. Siamo fatti
cosl. Tutti, chi pi chi meno, vanno incontro a questo p~ogres~i
vo squilibrio. Dobbiamo cercare per ~~e questo no,:\ Cl porti a
situazioni di disagio e malessere ecceSSIVI, dato che plU aumenta
la disparit tra le nostre due ~facce, quell~ anterior~ e q.uella
posteriore, pi saremo soggettI a deformarcI e a soffnre dI una
."
.
.
vasta gamma di mali.
L'antiginnastica propone un nequilibno attraverso mOVImenti che distendono e allungano il dietro per far recuperare forza
e tonicit al davanti del nostro corpo. Infatti quando sottopo:
niamo un muscolo ad una tensione, un allungamento anche dI
soli 100 grammi, questo muscolo inibit?, non P? pi~ contrarsi: a questo punto entrano in azione altn muscoli dettI antagon~ti.
.
Cosl se allunghiamo la schiena, il ventre, suo antagonista, SI
contra:r senza dover fare nulla di pi.
Nei movimenti ogni persona viene lasciata libera di sperimen-
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.1
Il lavoro di gruppo
Nelle sedute di antiginnastica ognuno pu servirsi dei compagni di gruppo come specchio p~r scop~irsi, pu servirsi del tera:
peuta per essere guidato verso il cambIamento e soprattutto puo
comunicare le proprie sensazioni, derivanti da~ lavor~ co:pore~,
ch; possono essere immagini, emozioni, atteggIamenti pSicologIci, abitudini, comportamenti.
.
.
Nel liberare le tensioni muscolari si possono provare mfattI
sensazioni che non sono solo corporee, ma anche psichiche, perch tutto in noi collegato: il corpo una manifestazione della
nostra psiche e viceversa.
Lo stimolo a comunicare le sensazioni ci rende pi attenti verso noi stessi. Il saper collegare alle sensazioni corporee immagini
ed emozioni ci aiuta a ristabilire quei canali di comunicazione
corpo-ment~ che abbiamo spesso disattivato. Qu~~to .favorisce
la salute l'intuizione, l'intelligenza. Un buon equihbno muscolare infa~ti si traduce anche in un migliore invio di impulsi nervosi al cervello e viceversa. Ignoriamo che potremmo aumentare le nostre capacit intellettuali se scoprissimo come ci orientiamo nello spazio, come organizziamo i movimenti de~ ~orpo. No?
ci viene neppure in mente che aumentando la velocita e la preCi-
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sione degli stimoli nervosi tra cervello e muscoli, miglioriamo anche il funzionamento del cervello.1
Se la grande rivoluzione di Franoise Mzires stata quella
di ribaltare i metodi dell' ortopedia classica, scoprendo che la muscolatura posteriore non va rinforzata ma rilassata, la rivoluzione di Thrse Bertherat quella di aver creato con le sue sedute
di antiginnastica un momento in cui persone - che non necessariamente rientrano nel novero dei malati - si possono occupare attivamente della propria salute senza rivolgersi al medico.
L'antiginnastica si indirizza infatti a coloro che sono alla ricerca di loro stessi, che soffrono o che stanno per soffrire, e non
solo a persone forzatamente individuate gi come malate dalla
medicina ufficiale.
I movimenti dell' antiginnastica, insegnando a muoversi con
scioltezza e grazia naturali, tipiche di quando non si trattenuti
dalla tensione muscolare, ci fanno sperimentare l'esperienza dello stare bene. Essi non servono a dare il benessere solo nel momento in cui si compiono, ma permettono di integrare la nuova
libert di movimento in tutti i gesti quotidiani.
Pu succedere che durante una seduta di antiginnastica una
persona faccia un certo movimento, servendosi per esempio di
una palla di gommapiuma, e questo movimento pu induda a rilasciare, anche solo per poco tempo, la tensione nella zona lomba~e o nel tratto compreso tra le scapole, in modo che, per la
pnma volta questa persona sappia che la sua schiena pu posarsi
a terra i.q tutta la sua lunghezza senza provare dolore. Il diaframma, non pi trattenuto dalle contratture del dorso, diventa allora mobile e consente di respirare meglio ed insieme ad esso anche la schiena pu espandersi e respirare.
Si possono fare tante e'sperienze di questo genere fino ad integrare questi piccoli cambiamenti di volta in volta nel proprio corpo, nella giornata, nella vita. Un piede massaggiato con l'aiuto
di una pallina, o lavorato in modo da distenderne i muscoli che
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po, mirati ad abitarlo meglio, a esserne padroni e consapevoli senza esserne i controllori e i censori.
Questo intervento su di s ci fa prendere coscienza che lo sta' re bene una nostra responsabilit, dunque ci stimola ad essere
attivi e autonomi rispetto .glla nostra salute.
A influire positivamente sul nostro stato psicofisico non sono
le mani del terapeuta) non sono le medicine del medico ai quali
ci rivolgiamo spesso con lo stesso spirito di quando portiamo 1'automobile dal meccanico: guardi che cos'ha e ci pensi lei a ripararla (o ripararlo, se il corpo). Quante volte ho constatato questo atteggiamento grezzo e ignorante anche e soprattutto in persone di pretesa sapienza e levatura intellettuale!
I benefici conseguibili mediante il semplice massaggio del ventre
sono un esempio di quanto il contatto e la confidenza con se stessi
siano importanti e benefici.
Nelle sedute di antiginnastica infatti, oltre a fare movimenti
volti al riequilibrio muscola're, si fanno movimenti e automassaggi
volti all'esplorazione e alla consapevolezza. Proponendo di massaggiarsi il ventre con una sequenza particolare che favorisce i
movimenti peristaltici intestinali e lo scorrimento dell'energia,
le persone hanno spesso reazioni di meraviglia: Ma come? duro
qui sotto! oppure: morbido!. Oppure di piacere, o ancora
di dolore o di insofferenza. C' anche chi ha un vero e proprio
rifiuto a toccarsi dicendo che ha una sensazione di sgradevolezza e di fastidio. Quasi sempre per, subito o dopo un certo tempo, le persone scoprono che massaggiandosi provano benessere, sollievo al dolore, beneficio per la stipsi, tanto che riescono
a utilizzare il massaggio in ogni momento in cui ne sentono l'esigenza.
FRANOISE MEZIERES
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metodo Thrse Bertherat partita
N elio sVllupp~re il su~
M'" 'res di leggere il corpo umano
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Sembra la Scoperta dell'acqua calda ma quante volte stipsi ostinate, aerofagie, crampi e gonfiori si sono risolti cos, con un gesto semplice ma che sottende calore, contatto con s, autorassicurazione e autonomia.
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Accorciamento posteriore
Cosl, mentre la parte posteriore, ben collegata in tutti i suoi
muscoli, una vera e propria catena che pu contrarsi tutta insieme come un solo muscolo, la parte anteriore costituita da
una linea muscolare tratteggiata, che sembra continuamente interrompersi.
Secondo Mzires, l'accorciamento muscolare posteriore la
vera causa di ogni deformazione, salvo traumi o deformazioni
congenite. All'osservazione di come la muscolatura posteriore sia
sempre contratta ed agisca come un solo muscolo, segue un'altra
importantissima osservazione: l'allungamento di uno qualsiasi dei
muscoli posteriori provoca 1'accorciamento del resto della mu22
Fig . 2
Fig . 1
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scolatura posteriore nel suo insieme. Cosa che conferma la grande solidariet che c' tra i muscoli posteriori nel cercare di restare sempre contratti, come un esercito in difesa: se uno dei soldati cede, gli altri lo rimpiazzano.
Se per esempio la zona lombare si allunga, subito il collo si
accorcia. Se si allunga invece la zona tra le scapole favorendo l'insorgenza della gobba, subito le zone di schiena inferiori e superiori ad essa si accorciano inarcandosi. Nel caso di cifosi (la
cosiddtta gobba) e quindi di convessit della schiena, che apparentemente sembrerebbe causata da una muscolatura troppo debole, se andiamo a guardare la persona nel suo insieme, noteremo che in qmilche punto della schiena o nel suo collo, i muscoli
sono talmente contratti da costringere ad una iperlordosi.
TI nostro occhio attirato dalla gobba che appare come il difetto pi macroscopico, ma essa solo la conseguenza di un eccessivo inarcaniento, dovuto alla tensione dei muscoli posteriori
che si trovano pi in alto o pi in basso della gobba. (Vedi figura 3).
Dato che dobbiamo mantenere lo sguardo parallelo all' orizzonte
non potremo certo solo inarcarci, perch finiremmo con il guardare per aria. Ad ogni arco dunque siamo costretti a compensare
con una gobba per mantenerci ,diritti. La cosa ben visibile
in queste due figure (4 e 5).
Ad un accentuarsi della lordosi, dovuta all' accorciamento posteriore,. consegue un accentuarsi della cifosi.
Antagonismi
Il ventre, a causa della concavit posteriore, viene spinto all'infuori. Per questo assurdo pretendere, come si fa comune~ente, d~ elimi~are la pancia con la normale ginnastica: la panCIa promInente e provocata senz' altro dal rilassamento dei muscoli addominali, ma finch non riusciremo a rilassare i loro antagonisti, situati nella zona lombare, essi non potranno mai contrarsi perch sono inibiti dalla forza eccessiva dei posteriori.
Questo stesso meccanismo si ripete in tante altre zone del cor24
Fig. 3
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po: nel collo, per esempio, la muscolatura posteriore spesso troppo contratta, tanto da costringere il. collo a diventare un arco.
I muscoli anteriori, sternodeidomastoidei, sono poco tonici e lasciano che i loro antagonisti posteriori eseguano tutto il lavoro
di sostentamento della testa e sono da questi inibiti. Solo rilasciando la parte posteriore potremo attivare quella anteriore.
Cosi avviene anche nelle gambe: finch i bicipiti (posteriori)
non si rilasciano i nostri quadricipiti (anteriori) saranno molto
inibiti e molli.
In qualsiasi tipo di attivit corporea bisogna dunque tener conto
di questo principio degli antagonismi: inutile fare tanta fatica
per fortificare gli addominali con movimenti che interessano anche la schiena invece di rilasciarla e allungarla: otterremo addominali solo un po' pi tonici, ma avremo poi una schiena talmente contratta da crearci dei problemi.
Un'altra osservazione di Franoise Mzires che la lordosi
si sposta lungo la colonna (e anche pi in gi), come un anello
lungo una corda: se eliminiamo la lordosi nella zona lombare questa passer pi in alto, nella zona cervicale, o riapparir tra le
sca,pole, o ancora sotto le ginocchia.
E inutile occuparsi quindi della 10rdosi solo 11 dove essa ci appare: per correggerla e quindi per allentare la tensione dei muscoli che ne sono responsabili, dovremo occuparci del corpo in
tutto il suo insieme. Solo allungando tutta la muscolatura posteriore possiamo eliminare la tensione di un tratto di essa. Altrimenti, dato che i muscoli posteriori costituiscono un insieme molto ben collegato e solidale, ogni tensione eliminata in basso ricomparir in alto e viceversa.
Mzires dice che l'accorciamento posteriore causa di ogni
deformazione perch sono i muscoli che contraendosi o rilasciandosi fanno prendere alle ossa determinate posizioni che sono spesso causa di deformazione, infiammazione e dolore. Un esempio
semplice e diffuso quello della famosa artrosi cervicale: le vertebre del collo a poco a poco, a causa della tensione muscolare
che le tira e le sposta, si avvicinano e si usurano provocando grande sofferenza. Solo se eliminiamo la causa dello spostamento potremo avere dei benefici: allentando perci la tensione posterio-
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re, non solo localmente, ma nell'insieme della muscolatura e attivando la tensione anteriore per sorreggere adeguatamente la testa,
le vertebre potranno allontanarsi .una dall'altra senza farci soffrire.
. ~ossiamo dunque influenzare la nostra postura e quindi la poSIZIone delle nostre ossa attraverso 1'azione sulla muscolatura. Le
ossa da sole infatti, non sono causa dei nostri malanni, come normalmente si ritiene.
La respirazione
L' ori,ginalit di Mzires per quanto riguarda la respirazione
sta ?~ll affermar~ che essa non va appresa, ma liberata. Essa infattI e poco ampIa e insufficiente perch il diaframma quasi
sempre bloccato nella fase inspiratoria. Poich il diaframma si
l~ga alle .vertebr~ lomba~i ~ sempre comunque a causa della tens,IO~e d~I muscolI postenori che esso trattenuto e impedisce alI ana dI entrare ma soprattutto di uscire liberamente. Questo,
a lun~o, andare, produce la deformazione della gabbia toracica,
perche e come se essa fosse una scatola che si deve adattare ad
un coperchio, costituito dal diaframma, che tende a disporsi obliquamente.
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assolutamente particolare per il nostro mondo occidentale: sia perch tiene conto dell' essere umano nella sua globalit, quindi si
collega ad un concetto olistico dell'uomo e della salute, sia per. ch prevede due sistemi contrapposti (la muscolatura anteriore
e quella posteriore) che interagiscono tra di loro, in una dinamica simile a quella yin e yang della medicina cinese.
Forse non a caso Franoise Mzires nata in Vietnam pur
lavorando e appartenendo al mondo occidentale! Grazie infatti
alla scoperta della correlazione tra forma, struttura e funzione
ha saputo elaborare una terapia globale, pi simile a quelle orientali sintetiche e funzionali, che a quelle occidentali analitiche e
frammen tarie.
Un giorno, durante un seminario tenuto da Mzires, dopo tanto sentir parlare di accorciamento posteriore, mi venne spontanea una domanda e gliela posi: Perch questo accorciamento posteriore nella razza umana?. Mi rispose un po' seccata che l'aveva gi spiegato e ricominci a spiegarmelo, ma io la interruppi
dicendole che le cause le avevo capite, quello che non capivo era
il senso di tutto questo. Cio perch certe persone erano cos accorciate e altre no, e soprattutto perch gli uomini, in quanto
razz; , presentavano questa caratteristica. Rispose che non conosceva il motivo, che gli uomini forse sono cos perch lavorano,
studiano. Oggi, per esempio, voi tutti siete stati per ore qui seduti nella stessa posizione, un altro animale non l'avrebbe mai
fatto, perci ci si deforma!. In effetti avevo cercato con la mia
domanda di farla parlare di qualche cosa di cui non ha mai voluto interessarsi: la relazione tra muscoli ed emozioni. Mzires
molto semplicemente si definisce una meccanica, affermando
che le interessa principalmente ridare la forma perfetta alle persone che si presentano da lei: se poi questo produce anche uno
stato di benessere mentale, tanto meglio, ma cercare le corrispondenze per lei utile come cercare di fabbricare l'aria fritta!
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Capitolo II
L'unit psicosomatica
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II
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per rinchiuderli. Siamo arrabbiati, ma nessuno se ne deve accorgere; vogliamo parlare ma stiamo zitti, le nostre mascelle allora
si contraggono spasmodicamente per trattenere la rabbia e le parole.
In pratica impegnamo la nostra forza per impedire al corpo
di inscenare quello che la psiche ci comnica. La fatica enorme
perch dobbiamo continuamente contrastare e mascherare il fluire
dell' energia mentale.
Il blocco dell'energia
Ll dove i nostri muscoli sono impegnati in questo sforzo, il
flusso dell' energia si interrompe e ci rende impacciati e bloccati
perch non possiamo pi utilizzare questi stessi muscoli per compiere altro che questa resistenza. .
Thrse Bertherat paragona la muscolatura posteriore a una tigre, un animale feroce nascosto nel nostro corpo. Passiamo la nostra vita ad azzuffarci con lei diventando rigidi e sentendoci frenati nei nostri gesti, invece di fare amicizia accettando la nostra
muscolatura rispettandola. 1
T ornando ai muscoli, a furia di bloccarli, contraendoli perennemente, diventiamo rigidi e non siamo pi in grado di compiere il percorso inverso. Non possiamo utilizzare la nostra muscolatura per fare dei movimenti armonici che ci diano un senso di
benessere psichico. Se il corpo infatti tutto impegnato a fungere da gabbia per la mente, non riuscir nemmeno a percepire i
segnali che provengono dall' ambiente circostante.
Se camminiamo con gambe e piedi perennemente contratti,
come fossero dei trampoli, non riusciremo a percepire dal suolo,
1. Lo stesso tipo di meccanismo lo ritroviamo nella depressione. Quando
una persona depressa talmente, apatica, rinchiusa nel suo guscio che sembra non avere energia. Se andiamo per a fondo del problema ci accorgiamo
che spesso questa apatia in realt una spossatezza, un'enorme! stanchezza
che le proviene sempre da un conflitto in corso, Nello sforzo di tenere a freno qualcosa che non vuole accettare (per Thrse Bertherat la tigre!), la
persona non ha pi forza ed energie a disposizione per vivere.
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Acquisire consapevolezza
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L'antiginnastica fornisce un metodo, l'acquisizione di consapevolezza, che preliminare a qualsiasi attivit. un percorso
di conoscenza in cui riallacciamo i canali del corpo con quelli della
mente per rimetterli in comunicazione. Questo lavoro avviene
rilasciando le zone di tensione del corpo che sono situate sopratt~t~~ ~un?o la ~uscolatura posteriore, dando alle persone la posslbilita di sentire quello che sta loro succedendo e lasciando che
esse comunichino le sensazioni che via via si presentano.
La strada per acquisire consapevolezza passa sicuramente attraverso il riequilibrio della muscolatura, ma prosegue poi nel creare 1() spazio affinch la persona sia messa nella condizione di ascoltarsi e sia stimolata a comunicare di volta in volta le sensazioni
e i mutamenti che intervengono.
Elaborando con l'aiuto del terapeuta queste sensazioni, che
spesso derivano da emozioni e azioni trattenute vedendo ne le
c?rrispon~e?ze CO? i comportamenti che spesso s~no stereotipati, meCCanICI, pOSSIamo far sl che la mappa corpo-mente si ricomponga e che l'energia torni a fluire in tutte le direzioni.
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Anche chi fa dello sport, dopo qualche momento di smarrimento, si accorge di possedere un corpo intelligente che non ha
bisogno di essere allenato o domato, e riesce ad acquisire una consapevolezza che gli permette di fare movimenti pi armoniosi e
con minor fatica.
Ecco perch anti-ginnastica: perch non vero che il movimento faccia bene incondizionatamente. Se non siamo in equilibrio nel nostro corpo-mente faremo a comando dei movimenti
incompleti, utilizzando solo una parte dei muscoli, quelli pi forti
e contratti. Cosl, credendo di conquistare il benessere il nostro
squilibrio aumenta: la parte forte diventa sempre pi forte, quella
pi debole resta tale. Il lavoro muscolare, tanto salutare e piacevole in condizioni di armonia con se stessi e con l'ambiente circostante, pu rivelarsi un nemico della salute se svolto in condizioni di stress e di tensione.
Non vogliamo condannare lo sport e la ginnastica ma segnalare che qualsiasi esercizio fisico pu fare bene a patto che sia praticato in modo consapevole, senza automatismo, senza separazione o allontanamento della mente e del corpo. Possiamo contrarre i muscoli di cui abbiamo bisogno ma poi dobbiamo rilasciarli quando non serve. Pi spesso invece ci deformiamo poich non riusciamo a lasciare la tensione e ripetiamo all'infinito
lo stesso movimento. Senza rendercene conto, per esempio, corriamo con le spalle contratte, e la corsa invece che darci benessere accentua la nostra posizione di stress: le spalle, il trapezio sempre pi contratti, 'il collo incassato, ildiaframma bloccato. Oppure nuotiamo con il collo e la zona lombare sempre in tensione:
allora le curve della spina dorsale si accentuano sempre pi pere! J(~ ; 1111111<:0/; pOlilcr;"ri Iii accorciano c tirano le vertebre, arcuando
c~a~tntl:.ttntllte la colonna cervicale e lombare.
La resistenza al cambiamento
Abbiamo difficolt ad abbandonare le pasture che conosciamo bene, che ci sono utili in certe situazioni e con le quali abbiamo familiarit. Siamo portati un po' alla volta ad attribuire ad
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vantaggiosa ma una costrizione. una mashera che si porta dietro in tutte le circostanze, anche in quelle in cui non utile, perch non pi necessario avere il controllo della situazione. La
vita sentimentale pu essere una di queste. Se egli non si lascer
andare, infatti, non potr n amare n essere amato e ne nascer
un conflitto. Affiorer allora la sofferenza che tanto aveva cercato di evitare.
noto che ci sono anche persone che durante la vita non arrivano mai veramente alla crisi, al dubbio, alla consapevolezza dei
propri meccanismi di difesa. Ma pagano comunque il prezzo della propria situazione di squilibrio perch vanno facilmente incontro a seri problemi di salute. Non voglio per dare luogo a
fraintendimenti: non che l'atteggiamento difensivo sia sbagliato o dannoso di per s: lo diventa quando non alternato ad un
opposto atteggiamento di rilasciamento. Il modello potrebbe essere quello di un guerriero nella foresta: sta in tensione nel momento del pericolo, ma poi si distende per recuperare le forze
per poter affrontare un altro pericolo.
Il.pensiero in azione
"
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se sei cosl bravo come dici di essere, fallo uscire!. Poi come
Dio rispose: Non so se ci riesco! Non c'era stato nemm~no un
attimo di interruzione o di imbarazzo, non solo perch r attore
un p:ofessionista di ,altissimo .livello, ma perch la sua rappresentazIone era un tutt uno con il tempo e lo spazio che stava viven?o in que! moment~. il, pipistrello usc dopo poco; egli disse
a DIO: GrazIe! e contInuo senza che ci fosse mai stato un cambiamento di tono o di ritmo ..!
A~che nel campo della musica, dal rock alla lirica, ci sono spettacolI che sembrano delle speculazioni intellettuali e altri in cui
quello che si vede, si ode e le emozioni che vengono trasmesse
sono un tutto omogeneo. Guardando e ascoltando certi musicisti o cantanti, si ha la percezione della musica che fluisce dalloro corpo allo strumento e dallo strumento a noi, in un'unica azione. Il loro corpo si muove in armonia, la musica e la voce non
trovano intoppi nel loro fluire, la loro pastura non rigida, il
collo e la nuca sono lunghi, le braccia sono libere, il petto e le
spalle sono mobili.
ne, irrigidendo e bloccando i muscoli gi contratti e forti, attivando cio comportamenti stereotipati. Se siamo presi alla sprovvista e ci dobbiamo difendere useremo i comportamenti che ci
sono pi familiari. Tendiamo a metterci nelle posizioni che conosciamo meglio e che ci fanno sentire pi al sicuro. Come nel
caso del freddo, anche in tutte le altre situazioni in cui si presenta, la tensione pu avere una sua utilit, quella di proteggerei da
qualche cosa che noi avvertiamo come pericoloso. Pu anche non
essere pi un pericolo, ma pu esserlo stato un tempo, quando
eravamo pi piccoli e indifesi. Resta il fatto che come se per
noi suonasse un campanello d'allarme e finch non ne prendiamo coscienza, continuiamo a comportarci nella maniera che conosciamo meglio e che ci ha permesso o di evitare o di non sentire il pericolo.
L'utilit della tensione
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Capitolo III
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Affinare l'ascolto di s :
L'antiginnastica, come altre terapie corporee, tende ad affinare l'ascolto di s attraverso i propr~ sensi. Questa importante
funzione, che si sperimenta in un primo tempo sul piano muscolare, porta a disimparare le cattive abitudini ed a rispettare il proprio corpo. Se una persona impara ad affinare le proprie perce~ioni ed a rendere pi viva l'attenzione, sar pi disponibile ad
accogliere i messaggi che provengono dall'interno, imparando a
non ignorarli, ma al contrario a dare l'importanza e lo spazio che
meritano. Eviter cos1 di lasciare che i segnali, a lungo trascurati, si amplifichino sino a tramutarsi in malattia. Perch la malattia si presenta allora come un accidente inaspettato e inspiega- .
bile, rispetto al quale non si dispone di un' autonoma capacit di
comprensione e reazione. L'ascolto v'a esercitato, altrimenti tende gradualmente a diminuire e, quindi, a necessitare dimessaggi
sempre pi potenti.
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La scienza medica uHiciare non ci educa a porre in relazione .
certi segnali allo stato di salute o di malattia. In genere si attende che il sintomo si trasformi in una patologia definitiva e localizzata, che diventa l'oggetto specifico della terapia.
Vediamo di proporre qua~che esempio, come il valgismo dell'alluce, volgarmente chiamato la cipolla. Si tratta di una deformazione dell' articolazione metatarsica dell' alluce, dovuta a processi di accorciamento della muscolatura posteriore. Il fenome-
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no oggetto di intervento solo quando diviene talmente invalidante, da non poter pi essere trascurato. L'intervento consiste
nell' asportazione della parte ossea calcificata. In realt si potrebbe
intervenire prima che la gravit del fenomeno renda obbligato
l'intervento chirurgico. Una terapia orientata a conseguire un riequilibrio muscolare, se attuata per tempo, pu scongiurare un cos
traumatico intervento.
Un altro esempio comune quello del mal di testa, sporadico
o periodico, Le cause sono spesso: tensioni muscolari, squilibri
ormonali, intossicazione di organi, come i reni, il fegato, la cistifellea, l'intestino, La terapia proposta dalla nostra medicina ufficiale inesistente. Le persone non hanno altra scelta che consumare analgesici, i quali non fanno che peggiorare l'int<?ssicazione, facendo insorgere il mal di testa sempre pi frequentemente, Si stabilisce cos un circolo vizioso,
.
Se invece siamo portati a vedere il mal di testa come un sintomo, saremo spinti a cercare di migliorare il nostro stato di salute, in modo che questo sintomo tenda a scomparire, E molto utile per esempio cercare di vedere in che situazione compare il mal'
di testa e individuarne la causa. Si pu procedere poi a riequilibrare il sistema ormonale mediante adeguati integratori alimentari naturali o a disintossicare gli organi interessati mediante cure erboristiche od omeopatiche, Si pu allentare la tensione muscolare, riposarsi, dormire, fermarsi. Un grande beneficio pu essere dato anche dalla pratica della terapia shiatsu, La persona che
affina l'ascolto di s non aspetter la comparsa del male per correre ai ripari, perch gi molto prima della comparsa del sintomo
si resa conto che qualcosa non va . Prendendo quindi le dovute
misure terapeutiche (lo pu essere anche una bella dormita!) gli
attacchi di mal di testa diventeranno meno frequenti e via via
diminuir anche l'intensit del male,
Un altro' esempio pu essere quello di certe malattie della pelle che dipendono quasi sempre da un'intossicazione profonda dovuta al cattivo funzionamento dei polmoni e dell'intestino,
La corrispondenza pelle-polmoni-intestino non difficile da
individuare: di solito chi soffre di eczemi, psoriasi o altri sfoghi,
accusa anche raffreddori da fieno, ha alle spalle malattie polmo-
l l,I d~rpo! se, noi sappiamo ascoltarlo, sa darci dei segnali e delIn tcazIOm c~e, oppor~u~amen~e interpretati, ci portano
a ;~to-cd:a e all au.to-guangIOne,. SIamo noi stessi prima ancora, e ilme ICO e deglI e~ami clinici, a conoscere nei ~ostro inconS,~IO,
nostro stato dI salute o di malattia
, II ~ontatto pr?fondo con il nostro corpo' porta, oltre ad una
~agg,Iore ~}tenzI~ne, anche a un maggior rispetto per se stessi
c ~ SI I?~m e~t~ SI~ con un accomodamento, un cambiamento di
abIt~dlm ~ dI r,It~IU, se necessario, sia con la scelta di cure e rimedI non InvaSlV1. Ques to rispetto la miglior m d' ,
tiva La p
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e ICIna prevenrevenzlo~e, ne a nostra societ, si limita infatti a sot.
toporre la popolaZIone a ,vaccinazioni o a periodiche analisi e
che~~-up" Quest? modo dI fare espressione di totale derespons~bihz:tlIOne del sing~li individui rispetto alla propria salute che
v.lene . e eg,a ta al medICO, Questa delega produce a sua volta la
rInunCIa all ascolto e alla presa a carico dI' se' e d I '
D' I
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e proprIO corpo '
, a tra parte ne a nostra societ tutto il problema della s I t'
vlene affrontato in questi termini La persona d I '
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per tutt,o a me"lc~ e,d alle istituzioni il proprio corpo ed essi lo
lsp~o)fl~l al~ I dlvlduo e lo gestiscono in maniera impersonae,ISO an o o a contesto e facendolo a pezzi, per oceu arsene
un pezzo alla volta. Il contatto tra il medico ed il pazie!e ri-
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;'1.: ,!
o,':,
dotto al minimo, perch il medico, per rassicurare se stesso, tende ad usare macchinari sofisticati che lo sostituiscono ed ai quali
egli a sua volta delega il problema della salute del suo paziente.
Cos1 facendo il medico perde la capacit di osservare la persona
nel suo insieme. Disimparando a guardare sapr vedere sempre
meno e perder anch'egli la fiducia in se stesso. Nessun macchinario pu sostituire la capacit umana di guardare il tutto. Assistiamo invece ad una proliferazione di tests, esami e misurazioni, come se nella quantit e nella precisione di rilevazioni frammentarie e specialistiche potessimo trovare un sostituto alla saggia visione intuitiva e sintetica dell'insieme.
Ma perch cosi difficile assumersi la responsabilit di se stessi
e della propria salute? Perch molto difficile ascoltarsi. Il non
ascolto fa sl che si attutisca la sensibilit ai segnali. La soglia della percezione si alza. La persona si indurisce. Per certi versi acquisisce il vantaggio di elevare la soglia del dolore. Per contro
si accorge di un fattore di sofferenza solo quando questo ha prodotto forme patologiche gravi.
Sul piano sociale questa propensione individuale ha comportato la formazione di istituzioni che sono in grado di far fronte
momentaneamente alle ricbieste di aiuto, di protezione, di rassiurazione, di compagnia. E comodo affidarsi a chi dimostra conoscenze superiori alle nostre, per facile sprofondare nella perdita di consapevolezza che fa s1 che malattia, nascita e morte siano eventi sempre pi estranei a noi, alla nostra comprensione,
e quindi lontani ed inafferrabili.
D'altronde la nostra societ industriale impone ritmi serratissimi. L'uomo non ha materialmente il tempo di fermarsi per badare a se stesso, perch spinto sempre pi a lavorare e a produrre per poter consumare. Il tempo della cura, cos1 necessario
alla salute e alla sopravvivenza, non previsto. La malattia vista come qualcosa di estraneo all'individuo, una specie di fastidioso imprevisto, completamente inutile, ed perci da scongiurare . Per questo ci si orienta sempre pi verso una politica cosiddetta di prevenzione. Cannonate di antibiotici sparate a bambini sani contro innocue influenze, vaccinazioni a tappeto, esami
clinici, radiografie.
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L'obiettivo quello di stroncare il male al suo insorgere, ~ meglio, ancora prima che si manifesti. Questa strategia viene attuata con strumenti e procedimenti che producono esiti contrari a
quelli sperati: non si muore pi di TBC o di infezione; peccato
per che si muoia di . cancro e di AIDS.
Nella nostra societ dai ritmi forsennati ammalarsi non pre~
visto, potrebbe distoglierci dal pr~durre, ecco allora che la malattia diventa un tab. :Analogamente un tab la morte nel momento in cui essa rappresenta la possibilit di sottrarsi al potere
di un sistema di produzione, fondato sulla reificazionee l'alienazione del lavoro llmano.
Malattia e salute
Ammalarsi invec'e, se vissuto consapevolmente, costitpisce un
momento di riflessione e di crescita per ogni persona. E l'occasione per risanarsi, ed un percorso di apprendimento. La salute non assenza di malattia, ma equilibrio dinamico tra malattia ;~ risanamento. Ammalarsi fa parte della vita.
Ogni inverno mi trovo a constatare come molte persone, quando si trovano alle prese con le classiche mal~ttie da raffreddamento, siano incapaci di darsi il tempo necessario alla cura e alla
guarigione. Molto spesso sono orgogliose di dire che non sono .
capaci di starsene a letto con l'influenza, il mal di gola o il raf~
freddore.
Si sentono forti e dinamiche e pensano che stare a casa ammalati sia inutile e improduttivo. Non badano poi al fatto che !'influenza, invece che scomparire, si ripresenta anche due o tre volte
durante lo stesso inverno, o compaiono al suo' posto altri sintomi
come stanchezza, stress, depressione.
L'inverno la stagione dell'ibernazione e del letargo, la natura a riposo. Un tempo il contadino in questo periodo si riposava, mentre paradossalmente in estate, stagione in cui noi siamo
soliti riposarci andando in vacanza, egli era nel pieno dell'attivit, in accordo con tutto il resto della natura. Anche se ora l'uomo organizzato diversamente, questo non vuoI dire che. non
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.;. I
senta pi l'influenza dei cicli biologici stagionali: in inverno tend~ ad ~v~re pi ~isogno ~i dormire e di riposarsi, di isolarsi e
dI nU~:Irsl. Non SI tratta dI.camb!are le nostre abitudini o di passare l mverno a letto, ma dI consIderare le malattie da raffreddamento come un'occasione per realizzare queste necessit vitali.
Ignorarle ~ stroncarle con i medicinali pu essere molto pericoloso per~he a lungo andare pu far crescere questo bisogno di
letargo fmo a provocare malattie pi gravi o la depressione.
vano pensare c?e ci si pu ri~osare in un' altra stagione: si pu
farlo, !Ila non rItroveremo malIa stessa qualit del riposo invernale. E come quando si dorme di giorno invece che di notte.
La malattia, in quanto espressione di una situazione di conflitto non.risolt~ o di un'aggressione non respinta (pi in generale e.spresslone dI un momento di crisi psico-fisica), va accettata
e VIssuta come l'occasione per una riflessione su se stessi e sul
proprio destino.
.
Ri.muovere la malattia significa perdere la preziosa possibilit
del tlsanamento, che consiste nel prendere contatto con la realt
per crescere e fortificarsi.
. Un e!fettivo pr?cesso di risanamento coincide con l'acquisiZIOne dI una m~gglore conoscenza degli elementi che hanno prodotto .la malattIa .. 9u~sto co.nsente a~a p.ersona di cambiare per
non rIprodurre plU glI stessI meccamsmi patogeni.
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Non dobbiamo fare confusione tra salute e assenza di malattia. Spesso si crede che le due cose coincidano. In realt l'assenza di ~alattia una chimera. come immaginare un mondo di
solo ~10rno senza notte, di nascite senza morti, di sorrisi senza
rabbIe.
Viceversa,' abbiamo gi detto come la salute consista nella capacit ?i J?ovime~to e ~i cambiamento, nel procedere attraverso stati dI malattIa e dI guarigione.
L~ cultura ~ominante si ?as~ su di uno schema di ragionamento dI qu~sto tIpo: la malattIa VIene considerata come un elemento negatIVo, da mettere fuori per poter essere combattuto
e <~debellato, come fosse qualcosa di esterno e diverso da s
. E talmente difficile ammettere e riconoscere l'esistenza den~
t~~ di s, di. sentimenti o elementi negativi, che pi facil~ente
. SI e. propensI a ~onsiderarli a noi estranei, isolandoli e scinden.doh da~a prp~Ia persona. Questo processo, detto schizofrenico
paranolde ne1linguaggio psicologico, sta alla base di tutta la cultura medica dominante.
Una .volta. c~c~scritto il male, si POSSO?O seguire due tipi di
proce~hmentI, attI a debellarlo. Il prImo SI attua successivamente ~'lflso~g~re de! male ed costituito dalla soppressione sisten:atlca del SIr;ttoml. Un caso tipico, oltre a quelli citati all'inizio
dI qu.esto capItolo, quello della cura della sciatica e dell' ernia
del dIsco, cosi come viene praticata dalla nostra medicina ufficiale.
Il secondo procedimento si attua invece preventiva mente e si
propone di impedire l'insorgere del male, come avviene nel caso
della vaccinazione di massa .obbligatoria.
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Cantone dt Ginevra
(vaccinato)
dal 1932 al 11140
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Cantone di Vaud
(non vacclnalo)
130
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30
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tellanti, che promettono il solito debellamento del male, attribuendo alle vaccinazioni la scomparsa di alcune malattie_ In realt
il problema si solo spostato: non ci si ammala pi di malattie
come vaiolo, TBC, poliomielite, anche perch esse sono in regressione spontanea (non forse regredita anche la peste nel 1400
senza nessuna vaccinazione?), ma per si assiste auna diffusione
massiccia di altre malattie come CANCRO e AIDS.
Queste ultime, entrambe positivamente e strettamente correlate ad una perdita delle difese immunitarie, sono ora il nuovo
bersaglio da colpire.
"
L'assurdo che, invece di preoccuparsi di salvaguardare il sistema immunitario della popolazione per rafforzare le difese in
caso di malattia, evitando le sostanze cancerogene disperse nell'ambiente e i veleni nei cibi, si ripone tutta la speranza di salvezza e si concentra tutta la ricerca scientifica di nuovo sullo studio di un vaccino contro CANCRO e AIDS.
Aggrappandosi a questa speranza alquanto remota 'e assurda,
perch qualsiasi vaccino non farebbe che aumentare la deficienzi'immunitaria e quindi aumenterebbe la diffusione di queste malattie, la popolazione si sente protetta dall' angoscia della malattia. Chi ci governa, inoltre, si sente la coscienza tranquilla e non
si preoccupa di proibire la diffusione di sostanze nodve nell' ambiente. Le case farmaceutiche infine continuano a produrre e a
vendere nuovi vaccini che la popolazione ben contenta di farsi
somministrare gratuitamente!
Che dire poi riguardo alla recente tendenza di vaccinare i bambini anche contro le malattie esantematiche e l'influenza? La malattia esantematica infatti, se non si complica per altri fattori,
una tappa di crescita che ogni bambino deve attraversare. Attraverso di essa il bambino espelle tossine e reagisce con tutto l' or- .
ganismo a un fattore aggressivo esterno. Il sistema immunitario
impara a funzinare e si rafforza. Ogni madre infatti pu constatare che, superata la malattia, il suo bambino pi sano, pi
forte e pi maturo di prima.
Le complicazioni gravi, in queste malattie', si verificano ormai
molto raramente e in caso di individui dalla salute gi seriamente compromessa, o in popolazioni lontane da noi.
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go subissato da telefonate di madri che mi chiedono che materasso devono comperare per il loro bambino, che cuscino, che
giocattoli. Sembra che sta ormai venuta a mancare quella saggezza popolare, che anche una conoscenza profonda della vita, che
un tempo veniva tramandata di madre in figlia. Cos1 non avendo altri punti di riferimento, si chiede tutto al pediatra.
La donna, isolata nella famiglia mononucleare che la societ
impone, ha bisogno di aiuto, assistenza e consiglio. A causa dell'ipermedicalizzazione non incoraggiata ad essere autonoma e
a fidarsi del proprio buon senso, nemmeno per quanto riguarda
le questioni pi comuni.
La generale perdita di buon senso constatabile ovunque. Basta pensare alla lenta distruzione cui stiamo sottoponendo il nostro pianeta, consumando via via le zone verdi, inquinando, uccidendo, modificando profondamente l'equilibrio ecologico.
Non solo un problema di sfruttamento economico dei mondi pi ricchi su quelli pi poveri; sembra proprio che manchi un
programma a lungo termine per l'umanit.
"1 padri non pensano al futuro dei figli. Chi detiene il potere
sembra essere preoccupato solo dal profitto immediato, anche a
costo di compromettere con questo atteggiamento la sopravvivenza stessa del pianeta e quindi, in definitiva del proprio patrimonio e degli eredi.
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Capitolo IV
Collegamenti
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Nella nostra societ, fortemente organizzata sul ritmo produttivo, occuparsi della propria salute costituisce una rottura degli
schemi, una perdita di tempo.
La persona che frequenta un gruppo di antiginnastica in cui
ci si dedica all'ascolto di s, alla riappropriazione del corpo, alla
ricerca dell'equilibrio, portata invece a fare tesoro delle esper~ nze fatte in questo senso e a trasferirle anche al di fuori della
situazione terapeutica. Ascoltare i segnali del corpo, prendere coscienza dei propri bisogni, induce spesso a cercare di soddisfare
questi ultimi e da alle persone un maggiore rispetto di s.
Chi si rende conto che il mal di schiena si pu risolvere solo
se visto nel contesto di tutta la propria persona e non intervenendo in situ, portato a trasferire questa nuova mentalit nell'intero campo della propria salute.
Molto spesso la frequentazione di un gruppo di antiginnastica, per cercare di guarire da un disagio a livello muscolare, diventa l'occasione di conoscere anche altre discipline olistiche.
Quando infatti nell' ambito del terreno muscolare si arriva a com- .
prendere che il sintomo 1'espressione di un disagio e di uno squilibrio di tutto l'essere e non solo della parte malata, si sa anche
che controproducente sopprimerlo e si tender a comportarsi
nella stessa maniera anche nell'ambito delle altre malattie.
Le persone si sentono spinte ad abbandonare spontaneamente
la medicina allopatica perch essa interviene, nella quasi totalit
. dei casi, sui sintomi e non sulle cause: ma se un sintomo viene
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soppresso, esso tender a ripreseritarsi invariabilmente dopo qualche tempo, nella stessa o in altra forma, in una stessa o in altra
zona del corpo. Per questo le persone intraprendono un percorso che le porta a conoscere e a sperimentare anche altre terapie
alternative, che hanno la stessa caratteristica di rispetto nei confronti della persona e dell' ambiente.
Omeopatia
L'omeopatia si basa sulla scoperta del medico tedesco Hahnemann: Similia similibus curentur.
una terapia che rivoluziona completamente il concetto della
medicina allopatica, la quale sostanzialmente coincide con la medicina ufficiale ed utilizza sostanze che contrastano la causa o
gli agenti che hanno provocato l'infermit.
Nell'omeopatia invece si ricorre, per curare un malato, alla stessa sostanza che in un individuo sano provocherebbe la malattia.
I rimedi omeopatici sono presi dal regno minerale, vegetale,
animale o da tossine, e vengono opportunamente diluiti nell'acqua decine, centinaia o migliaia di volte.
Se per esempio vogliamo curare un individuo nervoso, ipereccitato ed insonne, possiamo somministrargli Collea, caff diluito, che nell'individuo sano provocherebbe appunto ipereccitabilit, insonnia e nervosismo.
Se vogliamo curare una intossicazione che si manifesta con acne,
psoriasi o eczema possiamo usare, se il caso ce lo suggerisce, Thuja.
Si tratta di una pianta ornamentale il cui estratto, a grosse dosi,
abortivo e velenoso. La diluizione omeopatica trasforma invece la velenosit nel suo contrario.
L'omeopatia reintroduce sul piano energetico e spirituale quel
principio la cui assenza, su tale piano, provoca il suo manifestarsi sul piano fisico. Un conflitto non risolto a livello della coscienza si esprime sul piano corporeo, generando forme di alterazione
e patologie.
In seguito a trattamento omeopatico i sintomi possono migliorare subito oppure, come succede molto spesso, tendono in un
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primo tempo a peggiorare. Il male tende a spostarsi dall' alto verso il basso e dall'interno verso l'esterno. La velocit della guarigione dipende sia dalla profondit della malattia che dall' atteggiamento e dalla presa di coscienza del paziente.
Anche in questo campo si tratta di prendere atto del problema che coinvolge globalmente il paziente e di aiutarlo a cambiare. Anche l'omeopatia uno stimolo al cambiamento e non uno
strumento con cui sostituire la medicina tradizionale.
Non si tratta nemmeno di espiare o percorrere a ritroso le tap- .
pe compiute nell'ammalarsi. Nel mio lavoro mi sono trovata spesso
davanti a persone che sapendo di aver passato tanto tempoa irrigidirsi pensano di doverne passare altrettanto a rilassarsi. Lo
stesso atteggiamento l'ho trovato a volte in pazienti e anche in
qualche medico omeopatico o naturista, come se si dovessero
espiare o pagare le cattive abitudini precedenti. Ma il tempo della
guarigione non prevedibile, perch dipende per ogni persona
essenzialmente dalla fiducia in s e dalla disponibilit al cambiamento. Anche praticando antiginnastica possibile che i sintoQ1i delle persone migliorino subito o che tendano a peggiorare.
0uesto di solito, cos1 come in omeopatia, un buon segno: vuoI
dire che la persona sta reagendo alla cura.
Anche sul piano muscolare, durante il risanamento, i sintomi
tendono a spostarsi dall' alto verso il basso. Quando una tensione scompare in un punto per riapparire in un altro, pi in basso,
un buon segnale: vuoI dire che c' mobilit.l che il male non
cos1 cronicizzato e radicato come si credeva. E anche un segnale che invita a distogliere l'attenzione dal sintomo per rivolgerla
.
anche alle altre parti o, meglio ancora, all'insieme.
Il farmaco omeopatico un validissimo aiuto per mobilitare
le energie dell'individuo a risanarsi.
.
anch'esso in definitiva un'energia, una forza attiva fissata
.
nei granuli di glucosio di cui costituito.
I granuli devono essere sciolti in bocca perch la forza attiva
possa essere assorbita dalla saliva la quale li invia al sangue.
Sembra paradossale, dal momento che nella medicina allopatica avviene il contrario, che la potenza di un rimedio omeopatico sia tanto maggiore quanto minore la quantit di materia in
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esso contenuta. Nell'omeopatia infatti maggiore diluizione significa che il principio attivo della pianta o del minerale rimasto
pi a lungo a contatto con la sostanza diluente. La sostanza diluente l'acqua, la quale, stato scoperto anche dagli scienziati
dei nostri giorni, possiede la capacit di memoria. Pertanto nonostante nelle diluizioni elevate i farmaci omeopatici non co~
tengano nemmeno pi una molecola della sostanza originaria, essi
hanno una memoria maggiore e quindi un'azione pi forte.
Shiatsu
Lo shiatsu uno stimolo alle difese naturali dell'organismo che
riequilibra l'energia vitale. Uno stimolo esercitato con la pressione dei pollici, delle mani, dei gomiti o delle ginocchia sui punti e lungo i canali energetici (i meridiani) che collegano tra loro
gli organi interni.
Quest' arte nasce in Giappone agli inizi del secolo, ma la scuol~ che la ispira quella della medicina tradizionale cinese, ricca
dI quattromila anni di sapienza e di ricerca medica che postula
che le capacit del corpo possono stimolare l'autoguarigione. Queste doti innate nel corpo sono espresse dall'energia vitale (KI),
che circola nell'organismo seguendo canali individuabili.
Lo shiatsu agisce direttamente sull'energia attraverso la pressione: Pressione e ritmica per richiamare nel corpo l'equilibrio
dei ritmi dell'universo; pressione profonda per raggiungere l'inconscio ed aiutare la persona ad accedere o a sviluppare le risorse di cui ha bisogno; pressione reciproca, tra due persone, perch lo shiatsu innanzitutto relazione umana. Quando questo avviene si percepisce una sensazione di benessere e vitalit, perch
l'equilibrio all'interno si ripristinato. Oggi pi che mai anche
la medicina occidentale considera importante tenere conto di tutta
la complessit della persona e non solo dell'organo malato. Rinforzare la naturale capacit'di difesa dell'organismo nel suo insieme un modo sano di pensare alla prevenzione di tutti quei
disturbi sintomatici dello stress a cui quotidianamente siamo sottoposti.
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uno dei due provoca la crescita del suo opposto, che anche il
suo complementare.
Lo schema concettuale muscolatura anteriore-posteriore analogo. Nori si pu pensare di agire su una sola delle due catene
o che in una sola delle due ci sia la forza e nell' altra la debolezza.
L'eccesso di forza pu far insorgere la debolezza. Per esempio
una spalla troppo contratta o una caviglia troppo forte fanno si
che la persona possa facilmente cadere proprio da quella parte,
che quella che oppone pi resistenza. La caviglia e la spalla si
fratturano per eccesso di forza e diventano di conseguenza deboli!
Nella forza contenuta in embrione la debolezza e viceversa.
Un eccesso di debolezza, per esempio nei muscoli del ventre, scatena una grande forza nella schiena. Un eccesso di forza nella
zona lombare provoca debolezza del tratto muscolare superiore
adiacente che a sua volta provoca la forza di quello ancora superiore e ad esso adiacente.
Nella concezione della medicina orientale assume grande importanza il susseguirsi delle ore del giorno e delle stagioni. Durante la giornata, cos1 come durante il corso dell'anno, ogni organo ha un'ora e una stagione in cui la sua attivit massima
(vedi tabella 1).
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SFERA
FUNZIONALE
STAGIONE
FASE DI
TRASFORMAZIONE
legno
fuoco
fegato-cistifellea
cuore-i ntesti no
tenue
milza-stomaco
polmoni-intestino
crasso
reni-vescica
primavera
estate
germinazione
crescita
fine estate
autunno
trasformazione
raccolto
inverno
conservazione
terra
metallo
acqua
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Digiuno
una pratica antichissima che consiste nel sostituire i cibi solidi con decotti, infusi o acqua non gassata.
Si beve, ma non si mangia per una quantit di tempo variabile
in genere dai sette ai venti giorni. .
L'effetto pi evidente del digiuno quello di disintossicare l'organismo dalle scorie. Praticamente, non ricevendo pi niente di
solido dall'esterno, il corpo costretto a consumare le sue riserve. Vengono liberate ed espulse le tossi ne contenute negli organi" nel sangue, nel sistema nervoso, nei tessuti ecc.
E un' esperienza che bene fare non prima del compimento
del ventic,inquesimo anno di et. Si fa generalmente una volta
all'anno. E una specie di riposo per tutto l'organismo che viene
stimolato a compiere un' energica pulizia interna. Pur non essendo prevedibile quale sar la reazione individuale, in genere i giorni
pi difficili sono i primi, in cui incomincia la grossa disintossicazione con i relativi sintomi: sonnolenza, fiacca, lingua patinosa
ecc. In questa fase bene cercare di riposare quando se ne sente
la necessit, ma svolgere anche delle attivit che favoriscano l'eliminazione delle tossine.
Abbiamo sperimentato che yoga, antiginnastica, shiatsu e una
leggera attivit sportiva possono giovare tantissimo. Pi in fretta si eliminano le tossine e prima subentra il benessere psicofisico legato al digiuno.
.
Chi digiuna tende in genere ad avere un certo distacco nei confr~nti .delle cose materiali e questo pu portare a vedere la proprIa VIta sotto un aspetto completamente diverso.
Cambia anche la qualit del sentire: i suoni, gli odori, i profumi, i sentimenti sembrano amplificati, i ritmi vengono rallentati
e ognuno tende ad assumere quello che pi gli si conf.
Per questo in genere si preferisce fare il digiuno lontano dalla
citt, in modo da non doverne subire l'inquinamento e i rumori.
Un altro grande beneficio' del digiuno quello di permettere
di diventare consapevoli del proprio stato di salute attraverso i
sint~mi che compaiono: infatti le reazioni che subentrano parlano SIa dello stato generale di intossicazione sia di quello dei vari
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organi. Qualcuno pu accusare dolori ai reni, al fegato o allo stomaco: terminato il digiuno dovr quindi curare quel determinato organo. Oppure si pu manifestare nervosismo, depressione,
ansia: ci significa che in seguito si dovr curare il sistema nerVoso. Possono comparire durante il digiuno anche sintomi di vecchie malattie mai guarite.
In genere i giorni pi difficili e dolorosi sono i primi sette, mentre in seguito subentra un . maggior benessere.
Durante il digiuno, contrariamente a quello che si pu pensare, raro avere fame perch lo stomaco non secerne succhi gastrici. Si ha pi fame e si pi frustrati quando si mangia poco,
facendo per esempio una dieta.
Inoltre digiunando si dorme benissimo, riposandosi profonda~
mente e rigenerandosi.
Per quanto riguarda la mia esperienza, il digiuno non richiede
nessun particolare tipo di assistenza medica e non presenta controindicazioni salvo che per i malati di cuore, gli intossicati gravi !alcolisti o tossicodipendenti), o gli epatopatici gravi.
E bene fare per il digiuno quando se ne profondamente con~. vinti, quando non si hanno timori e non farne partecipi le persone che non ne conoscono i benefici.
Nella nostra cultura, infatti, si tende a pensare che non mangiare significhi morire: perci le persone tendono a riversare su
chi digiuna, o dice di volerI o fare, tutte le proprie ansie e frustrazioni legate al cibo, che, oltre ad essere una cosa vitale per
l'uomo, lo coinvolge molto profondamente con la figura materna e anche con la morte.
Quindi il digiuno anche sotto questo aspetto un' esperienza
importante perch ci pu rivelare anche altri aspetti della nostra
personalit. Una fase delicata poi la rialimentazione che avvie~
ne ovviamente per gradi, introducendo via via i vari cibi a: cominciare da,i cereali e dalle verdure.
In questa' fase interessante sperimentare l'effetto che ogni
cibo ha sul nostro organismo: essendo disintossicati siamo anche
pi sensibili e pi reattivi e i cibi che ingeriamo hanno un effetto pi potente e quindi ci rimandano a prendere in seguito le precauzioni pi opportune.
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Primo gruppo - pane, grissini, fette biscottate, pasta, riso, polenta, fiocchi e chicchi di cereali, torte, dolci e pasticcini, gelato, '
semifreddo, miele, marmellata, banane, frutta cotta, patate (raramente), verdure (esclusi cavoli e verze fatti a piatto uriico perch pesanti), olive, olio, margarina, burro, panna, yogurt, mascarpone, ricotta, spruzzata di parmigiano, tuorlo d'uovo, pa~
cetta, lardo, caff, surrogati di caff, t e tisane di erbe, funghi,
mandorle, creme, budini, maionese e senape.
Secondo gruppo - carni bianche e rosse, pesce, latte, salumi (raramente), formaggio, yogurt, uova intere, olio, margarina, fagioli,
lenticchi, ceci, vini, liquori, verdure (escluse le patate),frutta cruda e cotta (escluse le banane), macedonia di frutta, stimolanti
(capperi, sottaceti, olive .. .), qualche grissino o qualche fetta biscottata (o crakers), piccola razione di riso, creme o budini (con
questo gruppo ingerire meno farine possibili), minestroni, minestrine, brodi, passati di verdura, t e tisane di erbe, limonate,
1
succhi di frutta, funghi, mandorle, noci, maionese, senape. .
.Saval.
77
Malattia e destino
tale, perch la zona d'ombra, che poi non altro che l'inconscio secondo la psicanalisi, non trova modalit di espressione e
viene scissa dalla persona o le viene rivolta contro.
La malattia realizza dunque il destino della persona quando
la persona coscientemente non riesce a capire di doverlo realizzare.
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2. Thorwald Deth1efsen, Malattia e destino, Edizioni Mediterranee.
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Se la donna incinta si ascolta, percepisce il cambiamento e accoglie i segnali che provengono dal bambino, anche capace di
imprimere alla sua vita un accomodamento, un cambiamento di
ritmo che le serve sia per la propria salute che per quella del suo
bambino. Per vivere, in definitiva, di pari passo con l'evento
straordinario che sta accadendo. Comincia anche da qui, ed una
grande opportunit che ci viene offerta dalla natura, il percorso
- a volte faticoso - che ci fa essere genitori. Voglio dire che
se si ben disposti verso i cambiamenti e i segnali che provengono prima di tutto da noi stessi e in seguito dai nostri figli, sar
pi difficile trovarsi impreparati nelle varie tappe della crescita.
Anche rispetto alla gestione della salute dei nostri figli e alle
cure che possiamo prestare loro, fondamentale cogliere sempre
i pi lievi cambiamenti, osservando con i nostri occhi piuttosto
che delegando questo compito al sistema sanitario.
2 . .In Olanda le visite ginecologiche durante la gravidanza prima del settimo mese sono vivamente sconsigliate. In questo Paese l'incidenza dei parti
cesarei bassissima.
85
3. Il valore medio un valore originato da un calcolo sulla base dell'insieme dei valori rilevati con riferimento ad un campione, Come tale non fa riferimento a nessun caso concreto e non ci c()nsente di conoscere i valori di varianza , cio quelli che esprimono la specificit delle realt individuali di
cui solo casi-limite assumono forme patologiche.
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lasciamo libera la schiena dalle tensioni, il diaframma e il perineo si muovono per effetto naturale molto pi del solito. Anche
qui la natura ci viene incontro: si tratta solo di prestare attenzione e di assecondare quello che gi sta avvenendo nel nostro corpo.
Nei gruppi di antiginnastica abbiamo riservato comunque un
lungo tempo alla respirazione, onde sentire meglio il peri neo e
renderlo pi elastico e pronto ad adattarsi al momento in cui il
bambino uscir dalla vagina.
Un'altra parte importante del lavoro quella sul bacino e le
sue articolazioni (vedi figura sottostante).
Articolazioni sacro-iliache
importantissimo lavorare le articolazio~i che uniscono. il sacro al bacino (sacro-iliache), il sacro al COCCIge (sacrO-COCCIgea),
il pube e la sinfisi del pube.
,
.
Spesso questa zona risulta essere un'p0 sofferente SIa per l~
solita tensione della muscolatura posterIOre, con conseguenza dI
una maggiore rotazione delle ginocchia all'interno, sia per la congestione di tutta la cintura pelvica, provocata dal peso del bambino e del liquido amniotico.
Le articolazioni del bacino sono per loro stessa natura molto
poco mobili e questa scarsa mobilit accentuata dalla tensio~~
dei muscoli posteriori che praticamente le rendono ancora plU
chiuse e rigide.
interessante notare che le articolazioni sacro-iliache hanno
per la possibilit di aprirsi durante la grav.idanz.a per f~e in modo
che il bacino diventi pi comodo per ospItare il bambmo. Men?
tensione ci sar e pi queste si potranno muovere. Anche per il
coccige vale la stessa cosa: pi sar sciolta la tensione ~ell'artico
lazione sacro-coccigea pi il coccige potr allontanarsI dal pube
.
.
e 1asciare spazio al bambino.
A questo proposito voglio raccontare un fatto mteressante successo qualche anno fa in una seduta ~i gru~po, incent~~ta s~lle
sacro-iliache. A met del lavoro una mIa paZIente SCOppIO a pIangere disperatamente. Disse che le e~a affiorato il ricordo di un'e:
sperienza vissuta qualche tempo prIma e per la quale credeva dI
non avere sofferto: un aborto cosiddetto spontaneo.
Conclusioni
Per concludere vorrei sottolineare come sia importante nel lavoro con le donnt: in gravidanza condurle ad una consapev~l:z
za maggiore di se"stesse e del loro corpo, facendo ~oro acqulSlre
fiducia nelle proprie sensazioni interne, per conqUIstare la capacit fondamentale di accogliere questi segnali e dare ascolto alle
esigenze proprie e a quelle del bam~i?o ..Ques~o fa accres~ere l' a~
tonomia la stima di s e la capacita dI gestire la propna graVIdanza ed il momento del parto in modo autonomo. Sar pi dif88
89
Lasciate che la schiena scenda tranquillamente verso il pavimento e continuate a tenere la bocca aperta, le mascelle decontratte.
Ora provate ad espirare pi a lungo, diciamo il doppio del
tempo che impiegate ad inspirare, ma senza forzare.
Espirate un po' meno aria ma pi a lungo.
Mentre espirate guardatevi le ginocchia avvicin~do un 'po'
di pi il mento al collo. Guardate la vostra gabb1a toraC1ca,
il petto, lo sterno, e cercate di abbassarli mentre espirate;
Attenzione per! Non sollevate le spalle per abbassare 11
petto!
. .,
. .
.
Continuate cos1 espirando il plU a lungo poss1bile e fate m
modo che alla fine dell'espirazione tutta l'aria sia uscita come quando tossite o ridete.
Le gambe sono rilassate, la schiena ha preso una forma rotonda come se foste sdraiati su un' amaca.
Ora togliete la palla.
Osservatevi ascoltatevi, sentite com' il contatto con il suolo. Potete all~ngare lentamente le gambe, stirarvi un po' e
.
girarvi su un lato per mettervi a sedere.
Alzatevi adagio e fate qualche passo per sentire ..
2) Stendetevi su un lato e andate ad esplorare il vostro osso sacro.
l'osso piatto e largo che ~i unisce, in alto,. alla zona lombare e, in basso, al coccige. E compost~ da cmque v~rtebre
tutte unite tra loro (guardate la figura. E come un tr1angolo
isoscele con la base rivolta verso l'alto).
Ora cercate il grande osso del bacino, percorretene i contorni andando a massaggiare bene con il pollice, penetrando
al di sotto del bordo. Potete andare fino al pube e tornare
indietro. Ora quando siete di nuovo verso l'osso sacro cerc'~
te il punto preciso in c~i il.bacill:0 si unisce. ~'osso sacro .. E
il punto dve situata 1 artlCOlaZlOne sacro-il1aca. Massagglatela bene.
'
Ora appoggiate a terra la schi~na CO? le.gamb.e flesse e dopo qualche istante ponete proprIo su~ artlcolaz~one una ,Pallina di sughero o di gomma dura del dIametro dI un centlmetro e mezzo circa (la grandezza di una noce).
91
Fig. 10
93
. . non d'mgete
.
piAttenzione!
su.
Come all" InIZIO
l. t ali'
om verso l'l' nterno e non sollevate i bordi interni dei piedi. Paragonate una
sacro-iliaca all' altra, una met del corpo all' altra.
Rilassate le braccia e continuate: ad ogni espirazione ruotate
le ginocchia all' esterno.
. .
Ora fermatevi. Potete incominciare a lavorare sul lato smlstro.
95
94
Capitolo VI
.vi compagma.
descrive: ora qualche preliminare, da eseguire da soli
lO
99
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I
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In questo caso, invece che stare a terra tutti inarcati, cercate di respirare un po' con tutta la schiena e di lasciare che
la zona lombare si riempia un pochino, che lo spazio che
la separa da terra si riduca almeno di un po'.
La testa deve essere ben appoggiata, il collo lungo. Lungo
significa lungo dietro, non inarcato. Per fare ci dovete portare il mento verso il collo. Non preoccupatevi del momentaneo doppio-mento che ne uscir: brutto al momento, ma
vi serve per trovare la lunghezza posteriore del collo che
quella che vi manca. Quando la troverete, questo vi far avere un migliore portamento della testa, eliminando anche quell'antiestetico doppio-mento.
Ora posate la palla di gomma piuma sotto il gluteo destro.
Continuate a respirare lasciando che la zona lombare trovi
un equilibrio, come se la palla non ci fosse.
Prendete' il ginocchio destro con la mano destra e tira tela
un pachino verso il petto, ogni volta che espirate. Questo movimento va eseguito quattro o cinque volte. Poi incominciate
a imprimere al ginocchio un movimento circolare" La mano
lo conduce a compiere piccoli cerchi concentrici. E come se
la gamba non avesse possibilit di muoversi, la vostra mano
che la conduce. La spalla sta tranquillamente appoggiata a. terra. La testa sempre al centro, la bocca socchiusa, i denti
non sono stretti. Ora lentamente incominciate ad allargare
questi cerchi, ogni tanto invertite il senso del giro. Continuate
ad allargare mantenendo sempre come asse centrale la linea
del vostro seno destro. Poi incominciate a stringerli ritornan,
do al punto di partenza.
Ora posate il piede a terra e togliete la palla. Ascoltatevi, .
paragonate una parte e l'altra della vostra schiena; poi allungate lentamente le gambe, stiratevi e sbadigliate.
Mettet~vi a sedere lentamente passando prima sul lato. Ora
fate qualche passo per sentire, poi mettete i piedi paralleli e
lentamente piegatevi in avanti. Risalite, lasciando la testa per
ultima.
Quando siete pronti potete lavorare anche il lato sinistro.
Fig. 6
100
101
102
del resto del cranio. La fontanella posteriore si trova circa alla sommit del capo, ed chiamata dagli orientali porta del
cielo poich da qui entrano l'energia solare e cosmica. Massaggia tela bene e stimolatela, tirando i capelli, o la pelle che
trovate su di essa. A noi il riferimento della fontanella posteriore serve anche per metterei perpendicolari al pavimento o
al soffitto, per trovare la verticalit.
Respirate alcune volte dirigendo la fontanella verso l'alto.
Per capire bene in che direzione dovete andare potete prendere una ciocca di capelli sulla fontanella e tirarla verso l'al-
103
104
3) Prima di affrontare questo preliminare bene aver gi sperime'ntato il precedente. Siete seduti con le gambe allungate.
T enete una pallina di sughero alla vostra destra. Piegate la
gamba destra, mettendo il piede ben appoggiato a terra. Il
tallone all'incirca sotto la piega del ginocchio, le dita sono
ben allungate e appoggiate a terra. La fontanella rivolta verso
l'alto, il respiro non bloccato.
Incominciate a massaggiare la mano destra con la pallina,
premendola con la mano destra aperta e facendole compiere
dei cerchi sul pavimento. Insistete bene vicino al polso e soprattutto nella zona che collega il polso al pollice. Massaggiate bene verso la punta di ogni dito.
Ora fermatevi. Mettete la pallina sotto il piede destro, al
centro della parte anteriore del piede. Con le mani andate a
cercare i g~ossi tendini che avete sotto la piega del ginocchio
e massaggiilteli, prendendoli tra il pollice e l'indice, da tutti
e due i lati del ginocchio. Cercate di ammorbidirli.
Ora, sempre tenendo i tendini del ginocchio, espirate premendo con il piede sulla pallina. Ripetetelo per qualche volta. Togliete la pallina, allungate la gamba destra vicino all'altra. Stendetevi a terra.
Fate scivolare una mano sotto la schiena e andate ad esplorare la scapola destra. Percorretene il bordo e andate a cercarne l'angolo inferiore. Quest'angolo spesso un po' sporgente a causa della tensione che c' tra le due scapole.
Individuate la colonna e individuate il lungo muscolo che
corre lungo il lato destro della colonna. Questo muscolo nasce nel collo e accompagna la colonna, sia sul lato destro che
,
su quello sinistro, fino all' osso sacro.
Mettete la pallina proprio tra la colonna e l'angolo inferiore della ~capola. Piegate le gambe, appoggiando i piedi a terra alla distanza del bacino. Appoggiatevi bene con la schiena
sulla pallina, espirando. Pu essere molto doloroso, ma pi
vi lascerete andare, pi i vostri muscoli contratti si allenteranno e accoglieranno la pallina. Se il dolore veramente insopportabile, non fate l'errore di resistere, perch vi indurireste ancora pi della pallina e questo non nel nostro pro105
ai
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Capitolo VII
Incontri
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~~ra~te u~a seduta .in cui le sensazioni corporee si erano fatte plU VIve, pIange ~ mI racconta, assieme alla sensazione di paura che ha provato, il suo segreto (la passata tossico dipende nz~). ~oco per volta riesce a percepire senza censurarle, le sensaZIOru del suo corpo e sembra rifiorire. Ogni volta che ritorna da
me per fare delle sedute sembra un'altra persona.
O.ra lavo!a, fa il .res~auratore, ha una fidanzata. La paura di
sent1r~ ~gru tanto rlafflora, ma viene anche subito sdrammatizzata. E .m gra~o di vivere pi intensamente e responsabilmente
la sua VIta. Puo affro.ntare il p,eric?lo di sentirsi, senza troppa
pau:a, s.enza dover rIcorrere ne all anestetico-droga, n alla diSatt1va~IOne della sua sensibilit. Grazie poi alle cure di Mercedes Salimei, da m~ consigliategli per la sieropositivit, recupera
l~
forze e sembra rInascere. Forse non nemmeno pi sieroposiUvo.
ENZO B.
Di Enzo B. ho gi parlato nel secondo capitolo, .maj ~vendolo
con~sciuto meglio, sono ~nvogliata a racconta~e del ~uol'progres
si. E tornato per parteCIpare ad un altro mIO semmarlo:
Dopo un anno di antiginnastica (che pratica da solo) .dIce che
il suo torace ha decisamente cambiato forma. La tensIOne che
assume~e un~
posi-
zione pi aperta delle spalle e del petto, con delle eVIdenti !Ipercussioni nei suoi rapporti con gli altri. Sente che, avendo liberato questa tensione gli permesso di respirare megli? ed ha molta
pi forza . Corre senza pi irrigidirsi ed ha,una reSIstenza molto
.
maggiore di quella che aveva a vent' anni.
Non pi disposto a ~acrificare q,:e~t,a nuova sClOlt:zza nemmeno stando seduto a dIsegnare, attIvlta che credeva Importante fino a poco tempo fa. Si accorto infatti che diseg?av~ solo
per poter dire di esse:e un illustrato~e ~ che la cosa pero e~afon
te di tensione. Ora SI sente ben defInIto facendo ,solo ~ maestro di nuoto. Naturalmente un maestro di nuoto molto partico'~ lare perch, come ho gi detto, fa prima eseguire ,ai suoi ~~evi
i preliminari di antiginnastica all' ascit~o. Sarei curiosa ~I rlvederlo dopo un anno dal nostro ultimo mcontro. Ho capIto che
perfettamente in grado di autoguarirsi. Gli servo, e ne sono
ben contenta, per fare il punto della situazione.
114
115
ALBERTA
-~
scolari alla spalla. Spesso per' le sp~ll~ sono gi. i~ parten.za diverse e viene scelto il tennis, o qualsIaSI altra atuylt che .SI svolge asimmetricamente, proprio per mantene.rle tali. Inf~ttl vero
che una persona asimmetrica peggiora se gIoca a tenms, ma una
persona equilibrata resta tale.
. ..
.
Cos1 per la maggior parte delle profes~lO~l: il mesUere che
facciamo, quando non ne siamo ~on~apevo~, vlen~ scelto per. tenere nascoste le nostre imperfezloru. Scegliamo dI fare lo p.sleologo perch, inconsc~a!llente, ~ensiamodi poter ri~olvere 1 nostri conflitti psicologICI. Se temIamo molto ~a mal~ttIa e la morte
scegliamo la professione di medico che credIamo Cl possa proteggere, possa esorcizzare e ~on~ro~are la paura. Se l~sclamo che ,:engano a coscienza le mOtIVaZI~m pro!onde che c~ fanno sceglIere
una professione questo non Cl portera, co~e tantI t~~ono, ~ cambiare lavoro, ma semmai a svolgerlo meglIo. InfatUI energ~a che
investiamo per tenere nascosti i motivi della ~:elta ~<?no. dI nuovo disponibili e utilizzabili per lav.o~a~e con pIU ~quili~m? e sen;
za doverci irrigidire. Nessuna attlvlta o profeSSIone : d~ per ~e
causa di tensione: siamo sempre noi che la strumentalizzIamo m
tal senso.
.
al
Claudia, una massaggiatrice, ~i lame.nta ?c:lla ~ua ~ensl~ne .
collo e alle braccia. Questa tenSIone, dIce, e mevltabIle, vlsto.il
lavoro che fa. Ma quante altre massaggiatrici svol~ono tranquillamente il loro lavoro senza irrigidire que~te p~rtI del c?rpo, o
semmai, accusando fastidi completamente di~ersI? Pr~babilme~te
se Claudia concedesse a se stessa il suo deSIderIO dI mate~mt,
di occuparsi del corpo di un neonato, non avrebbe ~celto dI far~
massaggi alle persone e, soprattutto, potr~bbe ~ontmuare a farh
senza problemi di contratture. Il corpo mfattl" c?me ho. detto
parlando della teoria di Thorward Dethlefsen, e mconSClO allo
stato tangibile. Tutto quello che la nostra mente non vuolc:,o n?n
pu accogliei diventa visibile nel corpo, il qual.e esse~d~ plU Slll:
cero, accetta le nostre zone d'ombra, i nost:l conflItti I~c.on~cl
e li riporta alla luce, per il nostr<? benes~er,e e il nostr~ eq~~bno.
T ornando ad Alberta, che pOI parteCIpo ad uno ~el ffilel gr~p:
pi per due anni, la diffi~olt era. sempre qu.ella dI parlare. dI se
in prima persona. Non diceva mal per esempIo: lo ho sentito ...
117
ma L'esercizio mi piaciuto. Oppure La palla mi faceva male e non Provavo dolore mentre la palla era sotto di me. Era
come se tutto fosse sempre determinato dall' esterno. Cosl quando veniva da me c'erano momenti in cui tutto andava bene perth le facevo fare delle cose per lei piacevoli, ed altre in cui andava male perch le cose non le piacevano.
Quando le proponevo di mettersi al centro del discorso, di parlare in prima persona e di pensare che era lei che veniva a fare
delle cose da me, si arrabbiava e tentava di riportare tutto su
un piano scientifico, razionale, di causa-effetto. Come se i preliminari di antiginnastica avessero in s dei poteri che invece nori
hanno: essi sono solo un mezzo per arrivare alla presa di coscienza e al cambiamento.
Una delle tante volte in cui gliel'ho fatto notare, le ho detto
di usare la prima persona singolare nel descrivere le sue sensazioni; ho anche aggiunto che questa anche la maniera di prendersi la responsabilit di quello che sente, e quindi di se stessa.
Mi ha risposto, seccata, che lei gi si prende abbastanza responsabilit nel lavoro, quindi anche se non se le .prendeva in questo
campo era meglio. Da questo momento Alberta ha cominciato
a diradare le sedute, dicendo che doveva utillzzllre questo tempo per studiare' in vista di un concorso.
"
Un giorno tornata e mi ha parlato a lungo del suo lavoro,
dell'angoscia che provava ogni volta che anestetizzava una persona. Mi ha raccontato che nel suo lavoro il rischio di mortalit
altissimo, imprevedibile e spesso non proporzionale all'importanza dell'intervento.
.
Le ho detto che la capivo bene, perch mi capitato di parlare
con altri anestesisti che dicevano di essere traumatizzati per lo
stesso motivo: a volte per un intervento banalissimo, magari di
chirurgia estetica, il paziente aveva rischiato ,.di morire.
Le ho consigliato di provare ad occuparsi di agopuntura, poteva essere una buona cosa. Conosco un'anestesista che lavora in
una struttura pubblica ma usa con successo knch l'agopuntura,
quando l'intervento chirurgico e il paziente glielo consentono.
Alberta mi ha invece guardata con sfiducia,dicendo che no,
lei alla sua et (40 anni!) nori se la sarebbe mai sentita. Da quel
118
.j.
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r
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119
BIANCA
se da me?
d'f'
l .
SoCos1 ho calato una specie di parete l ensiva tra el ~ me.
no rimasta zitta per un po'. L'ho lasciata parlare,. po:, m~nthe
ancora Bianca si sfogava, mi sono a1z~t~ e, sempre m s~enzlO o
aperto la porta del mio studio. Allora SI e alzata d~he IdI e, ?sc~n
do mi ha orto una mano che io non ho stretto, . Icen om!: cco: credo ~he adesso lei si senta una grande pSicologa, vero?.
121
120
BARBARA
123
122
MARIA
Conclu'sioni
124
125
126
"",
."~-
127
Bibliografia
... .:. . .
131
In
-.
.~4: .'
Indice
Prefazione
Introduzione
"
.-
..,
Capitolo I
pago
7
.'9
L'antiginnastica
Preliminari
Il lavoro di gruppo
Franoise Mzires
Accorciamento posteriore
Antagonismi
Rotazione interna degli arti
La respirazione
La forma determina la funzione
Rilassare la muscolatura posteriore non
significa solo rilassarsi
La portata delle scoperte di Mzires
15
17
21
22
24
28
28
29
29
30
35
36
37
37
38
41
42
43
pago
47
49
51
52
54
55
56
60
60
61
Capitolo IV Collegamenti
Omeopatia
Shiatsu
Digiuno
Integrazione alimentare e alimentazione
naturale
Tabella dei gruppi alimentari
Malattia e destino
7
I
Capito io V
68
70
74
76
78
83
84
87
89
90
99
125
Bibliografia
131
Gravidlll1:za e parto
l'antiginnastica durante la gravidanza
La tendenza a ipermedicalizzare la
gravidanza
Il corpo che cambia
Conclusioni
Cosa fare nella pratica
.,
"
77
i .