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del castagno
da frutto nel
territorio della
Comunit Montana
Colline
Metallifere
La coltivazione del
castagno da frutto
nel territorio
della Comunit
Montana Colline
Metallifere
a cura di Damiano Nitti e
Cristiano Manni
Comunit Montana
Colline Metallifere
Associazione Valorizzazione
Castagna Alta Maremma
2005
1 Cenni storici
Appartenente alla famiglia
delle Fagaceae, assieme al faggio
Cenni botanici
2 ed ecologici
La pianta del castagno tro-
va loptimum di vegetazione
in stazioni caratterizzate da
una temperatura media annua
compresa tra 10 e 15 C, specie
sensibile alle gelate primaverili,
che possono danneggiare i germogli. Nei riguardi dellumidit
il castagno mesofilo, vive in
stazioni in cui le precipitazioni medie annue raggiungono
almeno i 700 mm annui, ed
moderatamente eliofilo, cio
vuole luce, ma rifugge le zone
troppo soleggiate. Dal punto di
vista edafico, pur tollerando il
calcaree, predilige terreni sciolti,
profondi e freschi, ricchi di K e P,
a reazione acida o neutra, con
variazioni di pH da 4,5 a 7.
2 Pelosit tipica
La situazione attuale
e le problematiche
3 connesse
Dal 2000, nel territorio delle Colline Metallifere, su ini-
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Comune
Castagneti da frutto
Montieri
1100 ettari
Massa Marittima
200 ettari
Monterotondo Marittimo
200 ettari
Roccastrada
600 ettari
Totale Comprensorio
2100 ettari
Tabella 1
Allinterno di ogni singolo castagneto sono presenti variet diverse, tra cui sempre presente
il marrone, con diversi ecotipi a
seconda della zona che si considera, nel comune di Massa
Marittima il Marrone di Monte
Gusciani, nel comune di Montieri il Marrone della Madonna
dei Castagni, nel comune di
Monterotondo Marittimo il
Marrone di Cagna, nel Comune di Roccastrada il Marrone
del Pagiano, insieme ad altre
cultivar di castagne che venivano utilizzate sia per il consumo
fresco sia per la farina. Tra di
Tabella 2
Castagneti da frutto
Comune
Coltivati
Montieri
54 ettari
Massa Marittima
Situazione attuale
dei castagneti da
Abbandonati Convertiti
in cedui frutto nel compren-
346 ettari
700 ettari
46 ettari
64 ettari
90 ettari
Monterotondo Marittimo
42 ettari
38 ettari
120 ettari
Roccastrada
46 ettari
150 ettari
404 ettari
TOTALE COMPRENSORIO
188 ettari
598 ettari
1314 ettari
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Le principali avversit
4 del castagno
4-1 Malattie causate da funghi
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La sintomatologia comune a
vari agenti di marciume radicale e si manifesta con microfillia
(chiome rade e foglie pi piccole
del normale) del fogliame che
assume una colorazione verde
chiaro ad inizio malattia, per
tendere poi al giallo fino al disseccamento ed alla caduta delle
foglie. I ricci che non riescono
a maturare, sono di piccole dimensioni e sono disposti tutti
sulle branche pi alte restando
attaccati ai rami. Il deperimento
nel giro di due tre anni si estende a tutta la pianta portandola
a morte (decorso lento), ma i
castagni attaccati possono disseccare anche nellarco di un
anno (decorso fulminante). Per
il riconoscimento della malattia
necessario scortecciare la zona
del colletto, in quanto qui sono
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2b
foto 1
foto 2
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e di conseguenza la produzione
e/o maturazione dei frutti. In casi
di forti infestazioni sono stati
registrati in America ed Asia cali
di produzione pari al 75-80%.
Le possibilit di diffusione del
cinipide sono essenzialmente
dovute al commercio di astoni
e di marze infestate, si consiglia
pertanto ai castanicoltori che si
servono di tale materiale di assicurarsi della provenienza e di
osservare attentamente i giovani
impianti per poter intervenire
eliminando le parti colpite dalle
galle alla ripresa vegetativa.
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Potatura di rimonda
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Prelievo
marze
Dimensioni
portinnesto
Suscettibilit
cancro
corticale
Tecnica
dinnesto
Periodo
desecuzione
Spacco a
doppia marza
febbraio
marzo
Doppio
spacco inglese
febbraio
marzo
Corona
aprile
maggio
fine inverno
Zufolo
aprile
maggio
al momento
1,5 2 cm medio-alta
dellinnesto
Tabella 3
Tecniche di inne-
5 8 cm
bassa
alta
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Questo tipo di innesto viene praticato a fine inverno su selvatici di diametro di 4-5 cm. poco
consigliabile perch predispone la pianta al
cancro della corteccia.
Innesto a corona
B
C
Innesto a zufolo
B
A
marza domestico
6 Schede varietali
Il patrimonio varietale costituito
da cultivar di marroni e castagne
selezionate dalluomo con il passare del tempo, privilegiando fin
dal passato le migliori, utilizzate
Marrone di Cagna
Localizzazione: Cagna, Monterotondo Marittimo
Tecnica colturale: innestato
Frutti: di forma ellittica, con pericarpo resistente di colore marrone-rossiccio e striature rilevate di colore pi scuro. Pelosit diffusa in vicinanza
della torcia. Torcia con stili persistenti di varia lunghezza. Cicatrice ilare
di forma variabile da rettangolare a quadrata, di piccole dimensioni con
saggiatura stellare evidente. Episperma di colore avana, poco aderente, di
spessore limitato non penetra nei solchi. Seme di colore crema, di sapore
dolce.
Note: ecotipo di marrone che si differenzia per alcuni caratteri dagli altri
presenti nel comprensorio. In particolar modo per la cicatrice ilare di dimensioni piccole e spesse volte quadrata.
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Albero: di media grandezza, ramificato fin dal basso con chioma globosa
ed espansa.
Corteccia: di colore marrone chiaro, con screpolature longitudinali irregolari.
Foglie: ovato-lanceolate, lievemente introflesse nella parte terminale. Bordo seghettato, dentatura regolare ravvicinata.
Ricci: sferoidali, si aprono a maturit in 2-4 valve contenenti da 1 a 3 frutti.
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Frutti: di forma ovale ellittica, apice arrotondato, e pelosit poco pronunciata in vicinanza della torcia. Torcia con stili persistenti. Cicatrice ilare
ampia e di forma rettangolare regolare, in alcuni casi con angoli arrotondati, raggiatura stellare ben evidente e rilevata. Pericarpo di colore marrone con striature nere, irregolari, rilevate ed evidenti. Episperma di colore
avana, sottile, poco aderente. Seme di colore giallo crema, dolce, di buona
resistenza alla cottura.
Note: ecotipo di marrone derivato dal gruppo del marrone fiorentino.
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Indice
1. Cenni storici
3. La situazione attuale e le
problematiche connesse
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6. Schede varietali
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Bibliografia
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Metallifere, Comunit Montana Colline Metallifere
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Comunit Montana Colline Metallifere 2001
NITTI D., MANNI C., Indagine conoscitiva sui boschi di
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