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3.4.

2004

IT

Gazzetta ufficiale dellUnione europea

piantate a mele diverse dalle mele da sidro, a pere diverse dalle pere da sidro, a pesche o a pesche noci (1).
Questobbligo, che non si riferisce a nessuna particolare variet di mele da tavola, era necessario per
garantire alle operazioni di estirpazione tutta lefficacia economica auspicata ed evitare sperperi nel bilancio
comunitario.
(1) Vedi articolo 3, paragrafo 2 del regolamento (CE) n. 2467/97 della Commissione, dell11 dicembre 1997, recante
modalit dapplicazione del regolamento (CE) n. 2200/97 del Consiglio relativo al risanamento della produzione
comunitaria di mele, pere, pesche e pesche noci, GU L 341 del 12.12.1997.

(2004/C 84 E/0602)

INTERROGAZIONE SCRITTA E-0022/04


di Mario Borghezio (NI) alla Commissione
(20 gennaio 2004)

Oggetto: Solidariet agli allevatori padani in lotta


La Commissione Europea non ritiene particolarmente penalizzante, per i produttori padani del settore
lattiero-caseario, lattuale situazione delle cosidette quote latte, che vede lItalia come unico Paese tra tutti
gli Stati membri ad avere un consumo largamente superiore alla quote di produzione concesse?
La Commissione Europea a conoscenza del fatto che questa situazione anomala ha creato gravissime
conseguenze a carico degli allevatori padani che, ancora in questi giorni, si sono visti costretti ad
abbandonare le loro attivit, per dare vita a blocchi stradali ed manifestazioni sia a Milano che a Roma al
fine di richiamare il Governo italiano a tutelare in sede europea i diritti della produzione lattiero-casearia
padana?

Risposta data dal signor Fischler a nome della Commissione


(23 febbraio 2004)
Va ricordato che le quote latte sono state introdotte dal Consiglio nel 1984 per ridurre lo squilibrio tra
lofferta e la domanda di latte e di prodotti lattierocaseari. La ripartizione delle quote di produzione stata
fatta non sulla base del consumo per zona geografica, ma tenendo conto della produzione di ogni singolo
produttore durante un determinato periodo. Era lunico modo di procedere se si volevano evitare
discriminazioni tra i produttori.
La Commissione rileva che dallinstaurazione del regime delle quote le quantit di riferimento concesse
allItalia sono state sensibilmente aumentate (+ 19,6 % nel periodo 1984-2004), mentre nella maggior parte
degli altri Stati membri sono rimaste stabili o sono state ridotte.
La Commissione rileva altres che grazie a tale regime stato possibile offrire prospettive di produzione
stabili e assicurare un reddito certo ai produttori, senza ostacolare la ristrutturazione della produzione
lattierocasearia nellUnione e ritiene lapplicazione integrale e corretta del sistema una garanzia per la piena
efficacia del regime.

(2004/C 84 E/0603)

INTERROGAZIONE SCRITTA E-0033/04


di Jan Mulder (ELDR) alla Commissione
(20 gennaio 2004)

Oggetto: istorsione della concorrenza mediante lintroduzioen di premi regionali


Il capitolo 5 del nuovo regolamento del Consiglio (CE) n. 1782/2003 (1) sugli aiuti diretti offre agli Stati
membri la possibilit di introdurre un premio regionale. Sembra che Danimarca e Germania introducano
tale normativa.

C 84 E/527

C 84 E/528

Gazzetta ufficiale dellUnione europea

IT

1.
Quale premio verr versato per ettaro nelle zone oggetto di tale normativa? La Commissione in
grado di fornire una panoramica per i pagamenti territoriali su base dellanaloga regolamentazione
(temporanea) nei nuovi Stati membri?
2.
La Commissione condivide lopinione secondo cui la possibilit di coltivare ai sensi di questa
normativa su aree sovvenzionate colture che non ricadono sotto la normativa sugli aiuti diretti distorce la
concorrenza leale e porta ad una rinazionalizzazione della politica agricola europea?
3.
Larticolo 60 del regolamento (CE) n. 1782/2003 fissa limiti per la coltivazione di ortaggi, frutta e
patate in simili regioni. In che modo la Commissione controller la produzione di queste colture libere?
Quali riduzioni e sanzioni saranno imposte a produttori e regioni se verranno superate tali quote?
4.
Quali misure adotta la Commissione per garantire la concorrenza leale per i restanti ortaggi e
prodotti agricoli che non ricadono sotto gli aiuti diretti?
5.
Tutto ci premesso, in che modo la Commissione concilia tali premi regionali con il principio di
ununica politica agricola europea, come previsto dal Trattato?
(1) GU L 270 del 21.10.2003, pag. 1.

Risposta data dal signor Fischler a nome della Commissione


(2 marzo 2004)
1.
In conformit con larticolo 58, paragrafo 1 del regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio del
29 settembre 2003 che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nellambito della
politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori, gli Stati membri
possono decidere entro il 1o agosto dellanno precedente il primo anno di applicazione del regime di
pagamento unico (RPU) di applicare detto regime a livello regionale. Allo stadio attuale, la Commissione
non sa con esattezza a quali condizioni gli Stati membri applicheranno il regime di pagamento unico a
livello regionale.
Al momento, la Commissione non pu nemmeno indicare i premi per ettaro previsti per i nuovi Stati
membri. I pagamenti transitori del regime di pagamento unico per superficie (RPUS) vengono definiti
come lo stanziamento complessivo per i pagamenti diretti in un anno diviso per la superficie ammissibile.
Non sono ancora stati stabiliti n gli stanziamenti nazionali n le superfici ammissibili nellambito del
regime suddetto.
2.
La Commissione non ritiene che laiuto disaccoppiato causer una concorrenza sleale nel settore
dellagricoltura o che tale aiuto comporti una rinazionalizzazione della politica agricola. Al contrario, il
disaccoppiamento degli aiuti incoragger gli agricoltori a produrre colture o prodotti pi adatti alle
condizioni (locali) e per i quali dispongono delle migliori opportunit di mercato.
3.
Il controllo del rispetto dei limiti fissati nellarticolo 60 del sopra citato regolamento del Consiglio
sar simile a procedure di controllo esistenti per pagamenti diretti accoppiati.
4.
La maggior parte della produzione orticola caratterizzata da un elevato rendimento per ettaro.
Anche nellambito del regime di pagamento individuale applicato regionalmente laiuto diretto per
lorticoltura sar relativamente basso. Pertanto, la Commissione non prevede effetti rilevanti nella
concorrenza. Tuttavia, se lo riterr necessario, la Commissione presenter proposte adeguate per rimediare
ad eventuali turbative di mercato, ai sensi dellarticolo 60, paragrafo 8 del sopra citato regolamento del
Consiglio.
La Politica Agricola Comune riformata (PAC) crea un quadro di riferimento comune per aiutare il settore
agricolo nei suoi diversi aspetti attraverso tutta lEuropa. A tale scopo, agli Stati membri stata lasciata la
necessaria flessibilit nellapplicazione di questo quadro comune in situazioni locali specifiche.

3.4.2004

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