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Capitolo 4

Arrivai a frequentare le lezioni di Hirmil, che aveva a cuore molto quell'impegno, facendomi
conoscere la natura della magia in s, facendo anche conoscere un po' il metodo che aveva usato
per comunicare con mio padre. Come controsenso del fatto di nascondere la magia dovetti mostrare
la mia Sinfony, per mostrare quel risultato casuale, secondo le sue parole, un po' aveva ragione.
Comunicai con un falcone con mio padre, e lo stesso lo fece proprio lui, sempre per quel sistema di
lettere. Sotto sotto, facendo quel metodo eravamo al sicuro perch mio padre stava lavorando non
mostrandosi in giro, o almeno nascondendo la sua faccia dalla citt in s, qualcuno gli dava da
mangiare.
Io stavo imparando a classificare tutto, aiutando il vecchio maestro, che in giro mi spacciava per un
suo nipote, aveva dotato un anello con un sistema di mimetismo particolare, mostrando un volto
umano diverso, cos le guardie non potevano fare nulla che guardare quella famiglia, in quel senso
la cittadina era un vero paradiso, anche se il mercato nero era la soluzione a tutto, se mi serviva un
kit da scasso o un qualcosa qualcosa per scrivere. Inventare un nome era facile, dicendo che ero
Sirveon, che ero venuto a trovare dalla grande citt mio nonno, dato che la mia famiglia si era
trasferita. In casa di Hirmil ero me stesso, con abiti modestamente ricamati, stavo imparando a fare
anche a meno della magia, era un trucco che avevo imparato, sminuire l'uso per fare del mio dono
un qualcosa di non visto. Il mantello era ancora un mistero, lo avevo provato cercando di capire la
natura della pietra dell'elfo, solo al terzo tentativo capii che poteva farmi vorticare l'aria attorno
creando un qualcosa che potesse farmi volare in alto. Hirmil mi nutriva sempre e io ricambiavo il
favore facendo del mio meglio per poi lasciarlo vivere e tornare da mio padre.
Un giorno mi present una persona importante, abiti che modestamente erano molto lussuosi. Era
del mercato nero, era il capo di tutti l, un bonaccione dal fisico forse leggermente cresciuto, con
una piccola barba nera segni sul corpo che sembravano tagli. Mi squadrava, mi guardava e
improvvisamente mi diede una pacca sulla schiena facendomi andare in avanti.
Questo sarebbe il tuo allievo Hirmil, capisco perch lo stai allenando alla magia. Mi ricorda quel
bontempone di Hardas. Certo che rivedere il suo volto da mago incanalatore in lui incredibile.
Non solo il volto, ha le sue stesse capacit aumentate. Allenare giovani maghi a volte un gran bel
privilegio Hirmil sembrava per un vecchio gnomo.
Hai detto approposito la novit al tuo allievo?
Quale? Ero curioso, una nuova novella per me sarebbe che quel periodo di caccia alla magia fosse
finito per era solo una pura illusione.
Non ancora. Hirmil mi guard con un sorriso nascosto da quella barba. Per proteggere la magia e
chi la pratica Arteros, il capo del mercato nero che hai di fronte, e altri, hanno deciso di portare tuo
padre nella parte del mercato nero. Sar protetto da chiunque e non sar facile da trovare.
Ero contento tanto da lacrimare, non ci volevo credere tra poco.
Ovviamente lo stiamo portando, abbiamo avuto informazioni delle guardie che avrebbero trovato il
posto, ma abbiamo gi rimediato portando tuo padre nella nuova tua casa qui. Sei fortunato Meplin,
quando sarai pronto saprai che qui tuo padre. Ma credo che tu debba allenarti, questo come un
dono per te, per mi sa che forse non sia il destino che Hirmil voglia che tu abbia.
Ero contento, anzi strafelice, insomma mio padre lavorava qui, protetto da un qualcosa che
nascondeva la magia. Quell'uomo, che era andato via, mi aveva dato la pi bella notizia, forse la
tensione che mi teneva preoccupato per imparare era scomparsa, del tutto. Mi misi cos d'impegno,
dovevo imparare in fretta, cos mi avrebbero accompagnato da mio padre, avrei passato giorni
difficili a imparare per era il mio destino, oramai era la cosa che mi sarei aspettato, intanto il re
non poteva trovare ne me ne mio padre, eravamo protetti e al sicuro dalle guardie e dal sovrano che
cercava la magia per toglierla di mezzo.

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