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VERSO
GRINGOLANDIA 2
la tradotta dei poveri
La cittadina di Arriaga, a 25 chilometri dalla costa sud del Chiapas, in Messico, diventata negli ultimi
cinque anni un centro che fonda la sua economia sulla migrazione. Da qui passa la ferrovia e il treno
merci che trasporta i migranti centroamericani attraverso il tutto il Messico. Fino al 2005 Arriaga era
soltanto una delle fermate della bestia, il treno della speranza che trasporta ogni giorno centinaia di
migranti, oggi un punto di frontiera. Il governo del Salvador ha deciso di aprire proprio ad Arriaga
un consolato, per assistere i cittadini salvadoregni emigranti che quotidianamente passano da qui. Un
consolato di frontiera. L'obiettivo principale di questo ufficio consolareera, all'inizio, quello di fare
una mappatura del transito dei migranti salvadoregni. Ma dal primo giorno di apertura, il 28 gennaio
2010, abbiamo capito che dovevamo rimboccarci le maniche e prepararci ad essere un vero e proprio
presidio di assistenza, esordisce la console Vilma Mendoza Quiroz. Vilma ha una visione completa e
dettagliata del fenomeno migratorio e della complessa struttura economica e criminale che intorno si
sviluppata. Questo anche grazie alla posizione strategica del suo consolato, che sorge proprio di fronte
alla ferrovia, da dove parte la bestia. Qui si d assistenza a tutti quelli che vengono a chiederne, a
prescindere dalla loro nazionalit. Diamo quello che riusciamo a dare: cibo, acqua, informazioni sui
loro diritti e primo soccorso. Ho a disposizione solo due funzionari, ma la necessit cos pressante
che non possiamo fare finta di non vedere. Ognuno fa un po di tutto.
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del rischio che hanno deciso di correre. Sono molti quelli che affermano che avevano messo in conto di essere derubati o assaltati. anche vero che pagando le quote stabilite dal gruppo degli Zetas, il cartello di narco che controlla il territorio in questa zona, si pu passare senza essere aggrediti o derubati, ed ci che accade a molti guatemaltechi, che generalmente contrattano delle guide, i
coyotes, e pagando prima, evitano molte violenze.
La bestia
Fuori dal consolato la ferrovia si squaglia sotto il sole. Lumidit al 90% e a mezzogiorno cominciano gi ad arrivare gruppi di migranti. Vengono occupate tutte le zone
dombra disponibili, ogni albero, ogni vagone abbandonato, ogni tettoia diventa il punto di assembramento e riposo. Il pasto pi comune che si consuma lungo la linea
del treno composto da tortillas, fagioli, chile, tonno e acqua. Insieme ai migranti compaiono anche venditori ambulanti di bibite, panini, schede telefoniche, scarpe, acqua, teli e cartoni per ripararsi dalla pioggia e dal sole.
Nonostante il caldo e il sole a picco, alcuni gruppetti di
migranti cominciano a salire sul treno. Sono pochi i vagoni che si possono utilizzare per viaggiare ed necessario prendere possesso in tempo del proprio spazio. La gran
parte dei vagoni ha una forma tondeggiante e risulta molto difficile la scalata e molto pericoloso rimanere seduti
sul tetto del vagone durante il viaggio.
Henry ha 30 anni, viene dallHonduras, la seconda vol-
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I federali
Scendete da quel cazzo di treno brutti figli di puttana!!
Forza! Forza! Veloci, bastardi! Non fate cazzate, veloci!
Figli di puttana, scendete che ora sono cazzi vostri!
Queste sono le prime parole che si sentono gridate dagli
agenti della polizia federale, in tenuta antisommossa, incappucciati, con fucili ad alto potenziale puntati verso il
treno, illuminati dalle torce. I vagoni si svuotano in un
attimo e centinaia di ombre schizzano via dallalto verso
il buio, saltando con il treno ancora in movimento.
In pochi secondi trenta agenti della polizia federale arrestano un centinaio di persone. I migranti vengono messi faccia a terra con violenza su quattro file ai due lati del
treno. Vengono insultati, minacciati, schiacciati al suolo dai grossi scarponi neri degli agenti armati. Il treno
ora fermo e comincia quella che - a detta degli agenti unidentificazione. Non presente nessun funzionario
dellInstituto Nacional de Migracion, lagenzia del governo che ha il compito di occuparsi dei migranti, e loperazione portata a termine dai federali gi solo per
questo unoperazione illecita.
Nel caos generale, i migranti vengono perquisiti sommariamente. Qualcuno corre via nel buio. Si sentono de-
fonte della Comisin Nacional para los Derechos Humanos (CNDH) in altri stati, pi avanti sul percorso
del treno, i federali picchiano i migranti con i manganelli
e li stordiscono con i taser, i paralizzatori elettrici. Sono
tutti abusi fatti ai danni di cittadini stranieri da autorit
di polizia messicane del tutto corrotte.
Dalle quattrocento persone che occupavano il vagone del
treno il numero si gi abbassato considerevolmente,
proprio come sosteneva Henry. Alcuni rimarranno in
Messico a cercare fortuna, altri proveranno a prendere il
prossimo treno. Altri ancora torneranno a casa, rinunciando al loro sogno americano. Da Ixtepec, prima tappa della ferrovia, si parte per Veracruz, Citt del Messico e poi per la frontiera nord. Da Ixtepec in poi il principale pericolo sono gli Zetas, che sequestrano interi gruppi di migranti per chiedere riscatti alle famiglie. Chi non
paga viene ucciso, oppure viene costretto a lavorare come kap per qualche anno, per vessare altri migranti.
Lodissea che conduce a realizzare il sogno americano passa per un paese, il Messico, in cui si formata uneconomia della migrazione, che vede coinvolti cartelli del narco, ufficiali e agenti di ogni tipo di polizia, esercito, funzionari pubblici, commercianti, venditori ambulanti. I
migranti sono come il maiale dice scherzando, ma non
troppo, la console del Salvador, Vilma Mendoza non si
butta niente. Tutto quello che si spreme dal migrante diventa oro, qui. E a quanto pare nessuno ha intenzione di
esaurire questa miniera doro.
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