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Anarchismo e surrealismo
di Aurélien Dauguet
"È sicuro che l'idea dell'efficacia, che sarà lo specchio delle allodole di
tutta quest'epoca, è stato altrettanto decisivo. Il che possiamo
attribuire al trionfo della rivoluzione russa e all'avvento di uno Stato
operaio che comportava un grande cambiamento chiarificatore. La
sola ombra sul quadro che doveva precisarsi come una macchia
indelebile risiedeva nello schiacciamento dell'insurrezione di Kronstadt
il 18 marzo 1921. Mai i surrealisti riuscirono del tutto a passarci
sopra..." spiega Breton stesso in La Claire Tour.
Due anni più tardi, rende omaggio a Durruti: "Ho sempre visto in
Durruti il dirigente anarchico più rivoluzionario, quello il cui
atteggiamento si opponeva più violentemente alle capitolazioni degli
anarchici entrati nel governo ed il suo assassinio mi aveva molto
commosso. Pensavo che l'insegnamento costituito dalla vita di Durruti
non andrebbe perduto". Péret, che fu il più politicizzato dei surrealisti
se non si è mai dichiarato anarchico, ne è stato sempre vicino. Fu in
ogni caso un militante rivoluzionario conseguente e intransigente ed
un grande poeta. Rientrato in Francia, partecipa con i suoi amici
surrealisti alla F.I.A.R.I.
LINK interni:
Maurice Joyeux, Le più belle paglie hanno la tinta spenta sotto chiave