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Paolo Robotti

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Paolo Robotti
(Solero, 27
aprile 1901

Roma, 5
agosto 1982)
stato un
politico
italiano,
attivista del
PCI.

Indice
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1 Biografia
2 Opere
principali

3 Bibliografia
4
Collegamenti
esterni
Biografia[modi
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wikitesto]

Nato in
provincia di
Alessandria da
una famiglia
operaia, si
trasfer coi
genitori a

Torino nel
1913 dove, al
termine del
periodo
scolastico,
svolse lo
stesso

mestiere del
padre. A sedici
anni si iscrisse
al PSI
venendo
nominato
segretario del

comitato
regionale della
Federazione
Giovanile
Socialista;
sempre nel
1917 fu

assunto alle
Officine
ferroviarie, ma
venne
licenziato
pochi mesi
dopo per aver

partecipato ad
uno sciopero
generale e
trov lavoro
presso la
Camera del
Lavoro.

Arruolato
nell'esercito
nel 1920 e
stanziato
prima a
Merano e poi

in Libia, ader
poco dopo al
Partito
Comunista
d'Italia e
venne
condannato a

otto mesi di
carcere per
propaganda
comunista tra
i commilitoni.
Uscito di
galera, sfugg

fortunosament
e alla strage di
Torino e
ricostru la
sezione del
partito di
Gramsci nel

capoluogo
piemontese;
tuttavia,
sentitosi in
pericolo di vita
e colpito da un
mandato di

cattura, si
rec in esilio
volontario in
Francia nel
1923 insieme
alla moglie
Elena

Montagnana
(sorella di Rita
e cognata,
cos come
Robotti stesso,
di Palmiro
Togliatti).

Mentre si
trovava a
Lione venne
contattato da
una
cooperativa

sovietica che
gli offr un
posto di lavoro
a Genova:
sentendosi
sufficientemen
te protetto dal

nuovo
mestiere,
torn in Italia
nel 1925 ma
venne lo
stesso
arrestato e

condannato a
due anni di
carcere per
attivit
sovversiva e
rinchiuso nel
carcere di

Marassi. Nel
1928 and in
Svizzera, poi
si rec a Parigi
e
successivame
nte in Belgio

dove lavor
come
giornalista per
una testata
legata al
Partito
Comunista

Belga, Il
Riscatto;
ritorn in
Francia nel
1930 e dopo
un altro
periodo in

gattabuia,
sempre per
reati
ideologici,
emigr in
Unione
Sovietica.

A Mosca
venne
nominato
presidente
della sezione
italiana e poi

di quella
internazionale
del Club degli
emigrati
politici di
Mosca, lavor
come operaio

in un'officina e
nel 1933
prese la
cittadinanza
sovietica. L'8
marzo 1938 fu
arrestato con

l'accusa di
attivit
provocatoria e
di spionaggio
e imprigionato
nel carcere
Taganka di

Mosca, dove
rimase fino al
4 settembre
1939; una
volta assolto
da ogni
imputazione,

riprese il
lavoro in
fabbrica
dirigendo,
nell'inverno
1941, il
trasferimento

di uomini e
macchinari in
Siberia. Nel
1942 inizi a
frequentare la
scuola del
Komintern e

nel maggio
1943 fu
destinato alla
prima scuola
antifascista
per prigionieri
di guerra nei

pressi di
Vladimir. Negli
ultimi anni
della Seconda
guerra
mondiale fu
prima

collaboratore
e poi direttore
de L'Alba, il
quotidiano di
riferimento dei
prigionieri

politici italiani
in URSS.
Nel gennaio
del 1947 torn
definitivament
e in Italia,

dove ricevette
vari incarichi
dal Partito
Comunista
Italiano: tra il
luglio del 1948
ed il

novembre del
1949 fu
vicesegretario
regionale del
PCI insieme a
Girolamo Li
Causi, nel

1950 divenne
viceresponsabi
le della
commissione
centrale
stampa e
propaganda

diretta da
Gian Carlo
Pajetta, nel
1955 venne
nominato
viceresponsabi
le della

sezione esteri
del PCI e nel
1956 fu
incluso nella
commissione
preparatoria
del nuovo

progetto di
statuto del
partito, in
vista dell'VIII
Congresso.

Dopo la morte
del cognato
Togliatti
(1964), si
dedic pi alla
scrittura che
all'attivit

politica,
pubblicato vari
articoli su
L'Unit e
Rinascita e
scrivendo tre
libri, in gran

parte
autobiografici:
La prova
(1965,
sull'esperienza
in Unione
Sovietica), Il

gigante ha
cinquant'anni
(1973, sulla
storia
dell'URSS) e
Scelto dalla
vita (1980, sui

principali
avvenimenti
della sua
esistenza). Il
"fondo Paolo
Robotti", ossia
la raccolta di

tutti gli scritti


ei
componimenti
autografi da
lui realizzati,
stato
interamente

versato alla
Fondazione
Antonio
Gramsci nel
1996.

Opere
principali[modi
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wikitesto]
Nell'Unione
Sovietica si
vive cos, 2

voll., Roma,
Edizioni di
cultura
sociale,
1950-1952
(con Giovanni
Germanetto),

Trent'anni di
lotte dei
comunisti
italiani,
1921-1951,
Roma, Edizioni

di cultura
sociale, 1952
La prova, Bari,
Leonardo da
Vinci, 1965
Il gigante ha
50 anni,

Roma,
Napoleone,
1973,
prefazione di
Ambrogio
Donini

Scelto dalla
vita. Gli
incontri, gli
scontri e la
lotta dalla
fondazione del
Pci. Le

memorie di un
rivoluzionario
professionale,
Roma,
Napoleone,
1980

Bibliografia[m
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wikitesto]
Paolo Spriano,
Storia del Pci,
III, I fronti

popolari,
Stalin, la
guerra,
Torino,
Einaudi, 1970;
Camilla
Ravera, Diario

di trent'anni.
1913-1943,
Roma, Editori
Riuniti, 1973;
Teresa Noce,
Rivoluzionaria
professionale,

Milano, La
Pietra, 1975;
Aldo Agosti,
Robotti Paolo,
in F.
Andreucci, T.
Detti, Il

movimento
operaio
italiano.
Dizionario
biografico.
1853-1943,
IV, Roma,

Editori Riuniti,
1978;
Romolo
Caccavale,
Comunisti
italiani in
Unione

Sovietica.
Proscritti da
Mussolini,
soppressi da
Stalin, Milano,
Mursia, 1995;

Elena
Dundovich,
Tra esilio e
castigo. Il
Komintern, il
Pci e la
repressione

degli
antifascisti
italiani in
Urss, Roma,
Carocci, 1998;
Giancarlo
Lehner (con F.

Bigazzi), La
tragedia dei
comunisti
italiani. Le
vittime del Pci
in Unione
Sovietica,

Milano,
Mondadori,
2000;
Maria Teresa
Giusti, I
prigionieri
italiani in

Russia,
Bologna, Il
Mulino, 2003;
Reflections on
the Gulag,
with a
Documentary

Appendix on
the Italian
Victims of
Repression in
the Ussr, ed.
by E.
Dundovich, F.

Gori and E.
Guercetti,
Milano,
Fondazione
Giangiacomo
Feltrinelli,
2003 (Annali,

XXXVIII,
2001).

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