Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Esistono alcune competenze metodologiche comuni e dunque trasversali?
≠ capacità mentale generale
anticipazione delle pratiche
in relazione ad un fine, che
include un’acquisizione
razionale (il “dar ragione”)
della relazione tra le
pratiche e il fine.
«Un vero metodo consiste nello stabilire un rapporto razionale tra il materiale o i dati
di cui si dispone, le pratiche da compiere e lo scopo da perseguire (...) Così, poiché non
si lascia ridurre ad automatismi sprovvisti di riflessione (…), un metodo è sempre
specifico. (…) Occorre notare però che, per la stessa ragione, esso sembra presupporre
nel soggetto una facoltà di adattamento alle situazioni più diverse»
il metodo per conoscere
un metodo adeguato al raggiungimento di uno scopo esige la conoscenza degli oggetti
e dello scopo ⇒ come stabilire le tappe successive necessarie a conoscere
una realtà nuova, finché non si conosce questa realtà?
Platone, Menone: «Come mai, Socrate, insisti tanto a cercare una cosa che non sai che
cosa sia?» «Non è possibile per l’uomo cercare né quello che conosce né quello che non
conosce. In effetti, non può cercare quel che conosce perché lo conosce già; non può
cercare quel che non conosce perché non saprebbe che cosa cercare»
⇒come giustificare il metodo se non mostrando che conduce al vero
l’anima ha frequentato
sapere?
prima della nascita il
mondo delle idee.
Conoscere equivale a
riconoscere. Il criterio di
verità è l’identità tra
sapere e reminiscenza
il metodo per conoscere
Descartes, Discours sur la methode. Pour bien conduire sa raison et chercher la verité
dans les sciences
la funzione epistemologica (anziché euristica) dei quattro precetti:enunciano le
condizioni di validità del discorso scientifico.
1.Accogliere come vero solo ciò che è evidente; accettare solo idee chiare e distinte di
cui non si può dubitare;
2.risolvere i problemi mediante l’analisi;
3.risolvere i problemi con ordine, partendo dai più facili e andando verso i pi
complessi;
4.fare enumerazioni complete (di una certa classe va data l’estensione).
il paradosso che chiedeva di conoscere il metodo anteriormente al sapere si risolve
facendo dipendere il metodo dal sapere: è l’investigazione delle possibilità e dei limiti
del soggetto che permette di determinare il metodo.
“metodo” e “metodi”
preoccupazione epistemologica metodi scientifici come insieme di
“le regole del vero” procedure
l’insieme delle procedure messe in atto nella pratica scientifica sono mezzi per
ottenere la forma di verità consentita dai limiti della conoscenza umana e incar nano
concretamente le precauzioni che la razionalità richiede.
•le regole del vero sono imposte dai limiti di conoscenza del soggetto (il metodo
dipende dal sapere)
•possono essere trattenuti soltanto quegli aspetti del sapere che sono conformi a
questi limiti (è il metodo che determina il sapere)
i metodi non sono soltanto uno strumento per l’acquisizione del contenuto, strumento
che potrebbe essere relativamente autonomo o esterno rispetto ad esso, ma sono
anche solidali con il contenuto, poiché regolano la costruzione delle conoscenze.
i metodi sono specifici di ogni scienza
Pb.: distanza tra scienze e discipline scolastiche finzione di identità
finzione di conformità
«Dal momento in cui viene designato come sapere rivolto all’insegnamento, un
contenuto di sapere subisce una serie di trasformazioni adattive tese a renderlo adatto a
prendere posto tra gli oggetti di insegnamento» (Chevallard, 1991)
i metodi a scuola
il sapere insegnato non può essere ricondotto al sapere scientifico “riadattato” ad uso
didattico.
Il sapere insegnato è radicalmente diverso dalla scienza. Ha un proprio statuto.
la scolarizzazione del sapere consiste nel
separare alcuni saperi parziali dal flusso di
pratica teorica che li ha generati (M. Verret)
la trasposizione didattica consiste nel delimitare, in questo flusso, alcuni segmenti di
sapere: «per esigenza di spiegazione discorsiva, la “testualizzazione” del sapere porta
prima di tutto alla delimitazione di conoscenze “parziali” ciascuna delle quali si esprime
in un discorso fittiziamente autonomo» (Chevallard, 1991)
la delimitazione produce la decontestualizzazione del sapere, il
suo disinserimento dalla rete di problemi che gli forniscono un
senso completo, la rottura di quel gioco fra settori diversi che è
costitutivo del sapere nel suo movimento di creazione e di
realizzazione
i metodi a scuola
la scienza nel suo farsi il sapere scolastico
sapere storicizzato e separato dalla situazione
contestualizzato storica che l’ha generato,
decontestualizzato
sapere problematico e incerto sapere dogmatizzato
l’anima impossibilitata ad l’anima professorale
astrarre (Bachelard) (Bachelard)
sapere induttivo sapere deduttivo
imparare a fare il “mestiere” di allievo
Meirieu (1990) distingue in un compito scolastico
•i criteri di riuscita funzionale, legati allo scopo a cui mira il compito
•i criteri della riuscita accademica legati alle particolari attese di chi ha richiesto la
realizzazione del compito.
Astolfi: «non è mai abbastanza chiaro fino a che punto gli allievi dedichino una parte
importante del tempo scolastico sforzandosi di decodificare ciò ceh l’insegnante si
aspetta da loro».
Brousseau: «il contratto didattico è la regola del gioco e la strategia della situazione
didattica»
≠ situazione a‐didattica (l’allievo apprende da solo grazie al confronto
diretto con il problema)
le regole del gioco scolastico
in una situazione didattica l’insegnate è coinvolto nel sistema di interazioni allievo‐
sapere e si stabilisce un contratto implicito attraverso il quale “l’insegnante è supposto
creare le condizioni sufficienti per l’appropriazione di conoscenze” e “ l’allievo è
supposto poter soddisfare queste condizioni.”
sensibilità maggiore alle attese dell’insegnate che alla natura razionale del problema:
perché l’insegnante ci chiede questo? “il contratto procede attraverso le
che cosa nasconde questa domanda? sue rotture” (Brousseau)
che cosa si aspetta che rispondiamo?
Rey: «le competenze metodologiche dovrebbero essere esattamente l’insieme dei saper
fare che permettono di evitare questa deriva. Esse sono tali soltanto quando appaiono
chiaramente agli occh degli allievi come inscritte nella necessità interna dei saperi o del
loro apprendimento e non come prodotti della volontà del maestro».
•ogni metodo è relativo al suo oggetto: nel lavoro intellettuale non può
esserci routine o pratica automatizzata; occorre sempre riflettere da capo su
ogni nuovo problema. Nulla, dunque, è davvero trasversale.