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di Alessandro Patalini
Soltanto chi respira bene sa cantare bene (A. Bernacchi, in H. F. Mannstein: Systme de la grande
Mthode de chant de Bernacchi, 1835)
Chi non conosce larte di signoreggiare il proprio fiato, non potr mai chiamarsi vero cantante (E.
Garcia: Trattato completo dellarte del canto, 1840)
Tutta larte del canto sta nel saper ben respirare, e questo faceva dire agli antichi maestri essere il
canto la scuola del respiro (E. Delle Sedie: Arte e fisiologia del canto, 1876)
Premessa
La respirazione per il canto lirico, concepita in un senso completo, ladattamento di una funzione
egemonica (che quindi prioritaria rispetto ad altre funzioni del corpo umano perch destinata ad
assicurare la sopravvivenza), alle specifiche esigenze di una funzione secondaria come quella
fonatoria.
Questo adattamento non affatto facile, e risulta condizionato da fattori generali, come la difficolt di
modificare una funzione che normalmente gestita a livello istintivo, e da fattori individuali, che
consistono essenzialmente nel grado di agevolezza respiratoria (congenita o acquisita) propria di ogni
individuo. La respirazione per il canto risulta quindi dipendente da regole sia generali sia individuali,
e, se si ignorano le prime (ovvero le caratteristiche fisiologiche dei movimenti respiratori), le seconde
(ovvero le caratteristiche individuali) risultano spesso difficilmente gestibili, sia nel caso in cui
debbano essere migliorate, sia nel caso in cui, essendo corrette, debbano essere riprodotte per la
prestazione professionale. Trascurare la conoscenza oggettiva della respirazione, inoltre, asseconda la
illusoria convinzione che non esistono regole generali cui fare riferimento per insegnare e/o imparare a
gestire la respirazione per il canto.
Va comunque considerato che, nonostante il corpo umano funzioni secondo meccanismi comuni a tutti
gli esseri umani, le caratteristiche individuali, fisiche e attitudinali, inducono a percepire e a descrivere
(nei casi peggiori, a non saper percepire e a non saper descrivere) i propri movimenti respiratori, fino a
ritenerli, erroneamente, diversi da quelli di tutti gli altri.
Introduzione
Per analizzare largomento della respirazione per il canto va operata una distinzione fra due aspetti
diversi, per quanto siano tra loro strettamente connessi:
1. I movimenti dei muscoli respiratori finalizzati allo scambio di aria;
2. I movimenti, istintivi o coscienti, che i muscoli respiratori compiono durante la fonazione, e che
hanno effetti sulla gestione del flusso espiratorio e della pressione sottoglottica.
Il rifornimento di aria
La respirazione
lo scambio di aria fra i polmoni e latmosfera, avviene alternando ciclicamente condizioni di
depressione e pressione allinterno della gabbia toracica, che danno rispettivamente luogo a
inspirazione ed espirazione.
Il diaframma
il principale muscolo respiratorio del corpo umano, composto di numerosissime fibre agganciate su
tutta la base della gabbia toracica e sulle vertebre lombari, e confluenti, verso lalto e linterno della
gabbia toracica, sul centro frenico, che si presenta come un intreccio di fibre tendinee che ricorda il
fondo di un cesto, in cui appunto giungono ad intrecciarsi le fibre che compongono i lati del cesto. Sul
centro frenico sono il cuore e i bronchi, questi ultimi collegati alla trachea e alla laringe. Ogni
movimento del centro frenico, quindi, sposta tutti questi organi.
Dal centro frenico parte un insieme di legamenti tendinei, chiamato sistema sospensore del mediastino,
che lo collegano al rachide cervicale, alla articolazione temporo-mandibolare e allo sterno. Questo
sistema elastico si tende alla discesa del centro frenico prodotta dalla contrazione del diaframma e
torna a riposo al rilascio della contrazione, aiutando la risalita del centro frenico e la espirazione, per
questo motivo il prof. Ph.-E. Souchard lo chiama tendine del diaframma.
Il ciclo respiratorio dunque sinteticamente riassumibile nellalternarsi di inspirazione (contrazione
del diaframma, discesa del centro frenico, tensione del sistema sospensore del mediastino, depressione
intratoracica) ed espirazione (rilascio del diaframma, risalita del centro frenico, ritorno a riposo del
sistema sospensore del mediastino, pressione intratoracica).
Il diaframma non assolve soltanto ad una funzione respiratoria, ma ha un ruolo fondamentale anche
nella funzione circolatoria e digestiva grazie alla capacit di produrre condizioni di pressione e
depressione intratoracica che hanno un riflesso sulla massa viscerale (alla depressione delluna
corrisponde necessariamente la pressione sullaltra, e viceversa).
inoltre importantissima la funzione posturale, per cui come riporta il dott. O. Meli, Presidente della
Associazione Italiana Rieducazione Posturale Globale, il diaframma interviene, insieme ai muscoli
addominali e spinali, nella stabilizzazione del rachide e del tronco grazie allaumento della pressione
intraddominale ed intratoracica, contribuendo a formare una sorta di manicotto di supporto per la
colonna vertebrale.
Sostegno diaframmatico
Dato che lazione dellAppoggio diaframmatico va dallalto verso il basso (con i visceri che vengono
sospinti verso lesterno delladdome), per controbilanciare tale azione risulta necessaria una
contrazione dei muscoli addominali, che comprimono i visceri da fuori verso dentro.
Questa manovra di supporto alla espirazione in linea con la fisiologia respiratoria, perch, come
Dovremmo allora saper distinguere fra una contrazione volontaria dei muscoli inspiratori, finalizzata
alla gestione della espirazione cantata e che costituisce lAppoggio, e una contrazione involontaria
degli stessi muscoli, dettata dal fisiologico disequilibrio della meccanica respiratoria, che non solo
ostacola il Sostegno, ma interferisce proprio con la manovra di Appoggio perch irrigidisce i muscoli
che dovrebbero eseguirla.
Ogni contrazione involontaria dei muscoli inspiratori durante la espirazione cantata, soprattutto se
inconsapevole, da considerarsi come disfunzionale a livello respiratorio perch limita gli scambi
aerei, e come lesiva della possibilit di gestione artistica del fiato, perch limita lAppoggio e rende
faticoso il Sostegno.