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Il pericardio cos? Lavete fatto in Anatomia, un sacco che contiene il cuore, costituito da un
foglietto esterno o fibroso/parietale (non innervato) e un foglietto interno o sieroso/viscerale. Tra i 2
foglietti c uno spazio, che non vuoto, ma contiene un liquido tra i 15/50ml (liquido pericardico)
che il siero: normalmente questo liquido si trova ad una pressione negativa, perch la sua
negativit, determinata dagli atti respiratori, consente di facilitare il riempimento delle camere
cardiache, quando questa pressione vene meno, cominciano i problemi per il paziente.
A che serve?
1)Previene la dilatazione acuta delle camere cardiache.
2)Stabilizza la posizione stessa del cuore: poich voi sapete che il cuore si muove, la presenza del
pericardio, evita che possa sfregare i tessuti circostanti.
3)Evita che processi infettivi possano attaccare direttamente il cuore, quindi indurre aritmie o
infiammazioni, quindi funzione di barriera.
4)Contribuisce alla meccanica cardiaca (poco). quindi un sacco che non contribuisce granch alla
fisiologia cardiaca ma pu essere importante quando cambiano le pressioni allinterno del sacco.
La pressione trans murale quella pressione che serve per muovere le pareti della camera, costituita
dalla pressione allinterno della camera e la pressione nel sacco pericardico. Quindi latrio snx e dx
per esempio avranno una pressione di 7 e 12 mmHg rispettivamente di pressione, a questa pressione
dovete togliere una pressione negativa, quindi alla fine unaddizione (-5mmHg)=+5mmHg.
Quindi gi incominciamo a capire che il pericardio un sacco distendibile e noi abbiamo anche la
possibilit di accomodare liquido allinterno del sacco, per questo non ha un valore assoluto e
dipende in maniera sostanziale da 3 condizioni: quantit di liquido, dalla velocit di acquisizione
del liquido e dallelasticit del pericardio. Quando il liquido viene versato in maniera rapida, per
esempio unarteria coronarica rotta, il sangue va direttamente nel sacco pericardico e la sua capacit
di accomodare bassa, perch come aumenta il volume subito aumenta la pressione nel sacco e si
pu raggiungere una condizione definita, tamponamento cardiaco. Se invece leffusione di liquido
lenta, come in una neoplasia o infiammazione lunga, la capacit del pericardio di allargarsi
maggiore senza aumentare troppo la pressione. Ovviamente lo stesso varr per lelasticit, se c
una patologia autoimmune in cui si perde lelasticit, la capacit di accomodazione minore.
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Guardate la riga rossa, sono le variazioni di volume ventricolare, e guardate la linea grigia la PVC
(pressione venosa centrale). (leggete piano che non si capisce) Quando inizia la sistole, il piano
valvolare scende verso lapice cardiaco, questo aumenta il volume dellatrio e la pressione atriale
passa da A- a questa curva pi bassa; poi si va a c, poi la sistole vera e propria (cio il piano
valvolare scende e c un decremento della pressione dellatrio perch latrio si ingrandisce
leggermente), si completa la sistole, il piano valvolare ritorna su e si ritorna allonda v. A questo
punto c londa y che ci dimostra che cala la PVC- cala la pressione atriale ( perch si aperta la
valvola)- il sangue va nel ventricolo- aumenta il volume ventricolare e si riduce la pressione atriale.
Queste cose non succedono nelle malattie del pericardio.
frequente e sta diventando sempre pi frequente a causa dei virus, dei farmaci e delle emodialisi.
Abbiamo classificato le pericarditi in acute-subacute-croniche, si possono classificare anche in base
a quello che determina la patologia del pericardio, che pu essere un versamento sieroso o anche
fibrinoso (quindi infiammazione come nelle pericarditi piogene). Quando andate a considerare le
pericarditi subacute e croniche, dovete anche considerare il carattere costrittivo in questo caso
incominciano ad apparire, al livello del foglietto pericardico, dei fenomeni di calcificazione e
cicatrizzazione del foglietto pericardico e perde la sua elasticit.
Abbiamo anche una classificazione eziologica delle pericarditi: ci sono quelle infettive (virali,
batteriche, tubercolari, fungina, sifilide o altre) e, molto pi frequenti, quelle non infettive,
nellinfarto molto frequente, ma anche nelle insufficienze renali, nelle neoplasie (primitivi o
metastatici), ipotiroidismo, pericarditi post-irradiazione del torace ed altra ancora, da ipersensibilit,
autoimmunit (artrite reumatoide), da farmaci come quelli che danno lupus (idralazina) ed infine il
danno miocardico (da contusione ad esempio nel massaggio dopo linfarto). Quelle idiopatiche sono
le pi frequenti, ovviamente qui non curerete la causa, bens i sintomi. Purtroppo non c niente che
vi possa consentire di capire se un paziente ha avuto un pericardite idiopatica o virale infatti la
pericardite va considerata come ununica entit nosologica.
Ci sono una serie di sintomi specifici e una serie di sintomi aspecifici della pericardite: sicuramente
dolore, febbre per linfiammazione, tachicardia che pu essere reattiva (per la febbre) o
compensatoria, dispnea, tosse, alterazioni allECG e poi ci pu essere il versamento. Nelle
pericarditi infettive c una fase prodromica in cui il paziente ha influenza, dopodich inizia questo
dolore toracico che un dolore che varia da paziente a paziente. Il dolore della pericardite in sede
precordiale, si pu irradiare alla spalla dx o snx o entrambe, fra le scapole, un dolore acuto che
persiste per ore e per giorni, al contrario del dolore della cardiopatia ischemica che dura 20 min,
influenzato dai movimenti del respiro, del corpo e della deglutizione, si accentua nella rotazione del
tronco, si muove o giace disteso ed infine si allevia nel paziente che piega in avanti il tronco
(caratteristica importante). Il dolore inoltre non provocato dallo sforzo a differenza di quello
ischemico ma ovviamente si accentua con lo sforzo.
Se considerate le cause la pericardite che si ha dopo linfarto nella prima settimana asintomatica,
una cosa quella che si ha 2 mesi dopo linfarto, la sindrome di Dressler che si ha quando c stato
uno screzio ematico anche causato dallinfarto, oppure quando si generata una condizione di
autoimmunit contro antigeni cellulari cardiaci, ed una polisierosite. Che molto dolorosa. Quella
idiopatico o infettiva dolorosa. Non dolorosa la pericardite uremica (qui il paziente di per se non
sente bene il dolore), quella tubercolare, quella che si associa a collagenopatia e a neoplasia.
Come faccio a distinguere se il paziente ha la pericardite o la cardiomiopatia ischemica? Il dolore
lo stesso pi o meno (precordiale- retro sternale), acuto il primo, il secondo si sente stringere, il
movimento influenza il dolore nella pericardite, nella cardiomiopatia ischemica no e langina dura
fino a 20 minuti (di pi un infarto), lo sforzo non influenza eccessivamente il dolore come nella
cardiomiopatia ischemica e anche la postura influenza solo la pericardite; i fenomeni
neurovegetativi ( vomito nausea), di solito sono pi assenti nella pericardite.
Un reperto caratteristico ma non frequentissimo della pericardite lo sfregamento pericardico
allesame fisico che si pu sentire, al fonendoscopio, come un soffio (di sfregamento) non
influenzato dai movimento respiratorio (a differenza di quello cardiaco) e c sempre nella
meccanica cardiaca ed uguale al rumore della neve schiacciata, anche se di solito transitorio e
non sempre si riesce a prendere. Ci sono per degli artefatti che te lo possono simulare e lo si pu
scambiare con un semplice sfregamento del fonendoscopio sul torace a causa dei peli.
Poi c lECG, che dovete gi sapere e ha:
1 onda P- contrazione atriale/ sistole atriale
Isoelettrica PR
Onda R (positiva)
Isoelettrica ST
Onda T (positiva).
allargare a sufficienza per immetere sangue nellarteria polmonare, quindi questo sangue si blocca a
monte e abbiamo il segno di Gussmol.
Se gli fate una radiografia vedrete che avrete quadri caratteristici: qui ho un cerchio calcifico, a
volte pu esserci unombra cardiaca, altre volte no, pu essere isolata o meno.
Ci sono delle cose che vi possono aiutare a differenziare un tamponamento da una pericardite
costrittiva e sono:
nel tamponamento londa Y assente, cosa che non succede nella pericardite costrittiva;
i cambiamenti della pressione sono pi accentuati nella pericardite costrittiva.
LECG non molto specifico, quello che potete vedere che questa guaina che si forma intorno al
cuore non mi consente di trasmettere bene limpulso e quindi avrete una riduzione dellampiezza
dei voltaggi, soprattutto delle onde R.
Importante studiare lemodinamica della pericardite costrittiva con il doppler. Si campiona con il
doppler il flusso sulla valvola mitrale e su quella tricuspide e vedete che le onde aumentano quando
il paziente inspira. Perch aumentano? Non solo perch il setto si sposta verso il ventricolo
durante linspirazione perch succede anche in un individuo normale, ma dovreste vedere la
quantit di queste variazioni del movimento: se queste sono superiori al 25% si tratta di pericardite
costrittiva. Inoltre c un altro aspetto: quando noi inspiriamo, latrio di sinistra, riceve sangue dalle
polmonari, e si dilata: ora quando noi abbiamo la pericardite costrittiva questa cosa non succede,
non si riduce la pressione durante lo spostamento di sangue (vene- atrio) e le polmonari non si
dilatano, questo fatto va poi a scapito del riempimento ventricolare snx. Da un lato hai che il setto
(si riferisce a prima) si spostato verso il ventricolo e si riduce la parete libera, dallaltro chai il
mancato svuotamento delle polmonari. Quindi avrai questo aspetto doppler e a livello clinico il
polso paradosso.
Come si trattano questi pazienti? Pericardiotomia e poi vanno a trattare le cause che le hanno
portate.
Con questo ho finito di annoiarvi.