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da Rntgen a ELETTRA
A cento anni dalla scoperta, la tecnologia dei raggi X
in una fase di rapida espansione e ha raggiunto prestazioni che, per
brillanza e coerenza, sono paragonabili a quelle dei laser
di Giorgio Margaritondo, Adolfo Savoia e Albin Wrulich
raggi X sono impiegati in campo
medico, scientifico e tecnologico
da oltre un secolo, eppure di essi
si sa ancora troppo poco. Questo vero
non solo per il pubblico in generale, ma
anche per gli specialisti: molti radiologi
ignorano l'esistenza di sorgenti di raggi
X mille miliardi di volte pi intense degli apparecchi che essi utilizzano. E parecchi ricercatori non sanno che la collimazione e la coerenza di tali sorgenti
stanno divenendo praticamente pari a
quelle dei laser.
Non meglio conosciuta la vasta
gamma di applicazioni dei raggi X, che
si estende ben oltre la radiologia: essi
non solo ci consentono d'indagare la
struttura microscopica della materia condensata e di comprendere i meccanismi
che ne determinano le propriet, ma ci
forniscono i mezzi per sfruttare nel miglior modo possibile queste propriet ai
fini delle applicazioni pratiche alla base
della tecnologia industriale.
La mancanza d'informazione in
parte dovuta alla rapidissima evoluzione tecnica: dalla fine degli anni sessanta la brillanza delle sorgenti di raggi X
- un indicatore della qualit della luce emessa che definiremo meglio pi avanti - aumentata di ben 13 ordini di
grandezza, cio in media di un fattore
10 ogni due anni e quattro mesi. Di conseguenza, l'analisi di un campione che
avrebbe richiesto alcuni giorni negli anni sessanta-settanta avviene ora in secondi o frazioni di secondo.
L'Italia svolge un ruolo di protagonista in questa affascinante avventura:
partecipa all'European Synchrotron Radiation Facility (ESRF) di Grenoble e
ha finanziato e costruito la sorgente
ELETTRA a Trieste nell'ambito di un
progetto diretto da Carlo Rubbia, mettendo a disposizione della ricerca internazionale uno dei due laboratori pi
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LE SCIENZE n.
Cristallografia a raggi X
er misurare la distanza interatop mica di un cristallo (d) occorre
una luce con lunghezza d'onda
confrontabile con le dimensioni della
struttura atomica. Infatti i fronti d'onda riflessi da due piani consecutivi (1
e 2) si sommano se la differenza dei
loro cammini (ABC) un multiplo intero n della lunghezza d'onda. Con
iI
quanto l'enorme sforzo messo in atto spesso con risultati spettacolari - per migliorare le prestazioni delle sorgenti.
LA RELATIVIT AL LAVORO
Come dovrebbe essere una sorgente
ideale di raggi X? Il miglior riferimento
un laser, cio un emettitore di luce
basato sul fenomeno dell'emissione stimolata, le cui caratteristiche rilevanti
sono: l'alta intensit, la dimensione ridotta della superficie emittente, la collimazione (cio la concentrazione della
luce entro un piccolo angolo solido) e
la coerenza. In realt una normale sorgente di raggi X usata in radiologia
- cio un materiale (anodo) che emette
raggi X quando viene bombardato da
elettroni - non possiede alcuna di queste propriet. Per esempio, l'emissione
avviene in tutte le direzioni e va quindi
in gran parte sprecata anzich essere
convogliata sulla zona di utilizzo.
Esistono per sorgenti di raggi X
che, pur non essendo laser, ne riproducono le caratteristiche salienti: sono le
LE SCIENZE n.
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"n111~
Interno del LINAC, l'accelerator
che inietta gli elettroni nell'anello
di accumulazione.
sione non dispersa in tutte le direzioni, ma concentrata nel piano della ciambella, entro un piccolissimo angolo; il
sincrotrone si rivela quindi un'eccellente sorgente di raggi X.
Queste propriet, e le successive utilizzazioni della luce di sincrotrone, hanno stimolato un'evoluzione tecnica che,
in trent'anni, ha prodotto tre generazioni
di sorgenti, arrivando infine alle caratteristiche record di ELETTRA e delle altre sorgenti di terza generazione quali
Berkeley (ALS) e Grenoble (ESRF). Per
INIETTORE (LINAC)
LINEA DI
INIEZIONE
ELETTRONI
CIRCOLANTI
Schema di un laboratorio di
luce di sincrotrone. Le fotografie mostrano alcune parti di ELETTRA: 1) iniettore, 2) linea di luce, 3) camera sperimentale della linea
di fotoemissione nell'ultravioletto spinto, 4) linea di
microspettroscopia.
ANELLO SOTTO
ULTRAVUOTO
LINEA DI LUCE
CAMERA
SPERIMENTALE
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LE SCIENZE n.
elettroni deve dunque essere compensata per permettere alle particelle di continuare a circolare nella ciambella: a
ogni giro gli elettroni incontrano infatti
una cavit a radiofrequenza che ripristina l'energia perduta.
Le onde emesse sono dette luce di
sincrotrone perch furono studiate per
la prima volta, negli anni cinquanta e
sessanta, in acceleratori del tipo sincrotrone. Nell'analizzarne le propriet, occorre tenere conto di un fatto importante: la velocit degli elettroni prossima
a quella della luce. Questo fa s che il
fenomeno d'emissione sia sottoposto
alle leggi della relativit e che le sue
caratteristiche non possano essere comprese senza farvi riferimento.
La teoria della relativit rende conto
di due fatti: prima di tutto, le lunghezze
d'onda della luce di sincrotrone cadono
principalmente nell'intervallo spettrale
dei raggi X; in secondo luogo, l'emis-
LINEA DI LUCE
CAMERA
SPERIMENTALE
CAVIT A
RADIOFREQUENZA
la luce, il che causa un'apparente diminuzione di L per il fenomeno relativistico della contrazione di Lorentz.
In prima approssimazione, l'entit
della contrazione data dal fattore
gamma, y = Elm 0c2 , dove E l'energia
(relativistica) di moto degli elettroni e
m0c2 l'energia di Einstein, legata alla
massa a riposo m dell'elettrone. Prendendo come esempio ELETTRA, che
pu funzionare con un'energia di 1,5-2,0 GeV (1 GeV o gigaelettronvolt
pari a circa 1,6 decimiliardesimi di
joule), il fattore gamma 3000-4000, e
il periodo Lly visto dagli elettroni
di alcune decine di micrometri.
LE SCIENZE
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5000
11111
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GaP(110) P 2p
4000
3000
2000
1000
60
61
62
ENERGIA DEGLI ELETTRONI EMESSI (eV)
corrisponde anche un aumento di coerenza. Ancora una volta, si pu constatare che le sorgenti di luce di sincrotrone stanno sempre pi assomigliando a
dei laser. Sino a che punto? Questo
un dato tanto spettacolare quanto poco
conosciuto: la frazione di coerenza di
ELETTRA dell'ordine del 100 per
cento fino a lunghezze d'onda (ultraviolette) di circa 100 nanometri, e rimane alta anche a lunghezze d'onda inferiori, cio per i raggi X.
Alto flusso, brillanza, coerenza sono
le caratteristiche tipiche di un laser, ma
- come abbiamo visto - anche della luce
di sincrotrone. In pratica, quindi, sorgenti paragonabili ai laser a raggi X sono gi disponibili, dato che le prestazioni corrispondenti sono in gran parte
fornite dalle macchine di luce di sincrotrone di terza generazione.
CENTINAIA DI UTILIZZAZIONI,
MIGLIAIA DI UTILIZZATORI
63
536
534
532
530
528
ENERGIA DI LEGAME (eV)
526
modificare l'importanza relativa dei contributi S e B. Qui sopra, analisi di una reazione chimica in tempo reale: le curve di
distribuzione in energia dei fotoelettroni (analoghe a quelle della figura a fianco) rivelano l'evoluzione nel tempo dello stato
chimico del sistema studiato, in questo caso una superficie di
rodio ricoperta di monossido di carbonio. L'evoluzione nel
tempo riflette il progressivo riscaldamento del campione. I dati,
in corso di pubblicazione, sono stati ottenuti da Giovanni Comelli, Giorgio Paolucci, Renzo Rosei e collaboratori.
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Le due immagini a sinistra, ottenute da Maya Kiskinova, Marino Marsi e collaboratori, rivelano la distribuzione microscopica dell'argento in un campione costituito da un substrato di silicio ricoperto prima con oro e poi con argento. Le immagini mostrano la diversa distribuzione sulla superficie di atomi d'argento in
due stati chimici differenti: argento metallico e argento legato chimicamente al silicio. A destra, due micrografie fotoelettroniche di un reticolo di cellule neuronali
interconnesse, ottenute da Gelsomina De Stasio, Yeukuang Hwu e collaboratori
presso il Synchrotron Radiation Research Center di Hsinchu, Taiwan.
Stampi di microturbina (a sinistra) e di ingranaggio fabbricati con la luce di ELETTRA da Francesco De Bona, Jiirgen Mohr e colleghi con tecniche di litografia profonda a raggi X (LIGA), in collaborazione con il Forschungszentrum di Karlsruhe. I primi prodotti della tecnica LIGA - microsensori, microconnettori e dispositivi di filtraggio - saranno in futuro integrati sulla stessa scala con componenti microelettronici.
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LE SCIENZE
UN'AVVENTURA
CHE NON ACCENNA A FINIR!'
GIORGIO MARGARITONDO professore ordinario al Politecnico Federale di Losanna e responsabile della Divisione esperimenti di ELETTRA. Ha lavorato al CNR, a Frascati, ai Bell Laboratories e al Synchrotron Radiation Center dell'Universit del Wisconsin.
ADOLFO SAVOIA, vicedirettore della Divisione esperimenti di ELETTRA, stato
ricercatore presso i laboratori dell'INFN di Frascati dove ha lavorato su Adone.
ALBIN WRULICH direttore della Divisione acceleratori di ELETTRA. Ha lavorato
presso i laboratori DESY di Amburgo, LBL di Berkeley ed ESRF di Grenoble.
MARGARITONDO G., Introduction to Synchrotron Radiation, Oxford, New York,
1988.
DE STASIO G., DUNHAM D., TONNER B. P., MERCANTI D., CIOTTI M. T., PERFETTI P. e
MARGARITONDO G. , Application of Photoelectron Spectromicroscopy to a Systema-
LE SCIENZE
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