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Per vitamina K sintende una serie di composti che derivano dal 2-metil-1,4-naftochinone. Il nome di vitamina
K deriva dal nome Koagulation vitamin con cui fu nominato uno di questi fattori allorch venne identicato
nel 1935 da Henrik Carl Peter Dam. Negli anni successivi tale composto risult essenziale nel mantenere i livelli
di alcuni fattori della coagulazione e vennero identicati altri derivati dotati della stessa azione biologica. Nel
1974 venne scoperto il meccanismo di funzionamento
della vitamina K.
Forme
Vitamina K1 o llochinone (2-metil-3-til-1,4- In particolare, i due residui carbossilici che si trovano nel
siologiche sono ionizzati, sono in
naftochinone) di origine vegetale e che costituisce Gla, che in condizioni
grado di legare il Ca2+ o due molecole di Gla di una stessa
la forma pi presente nella dieta,
proteina.
Vitamina K2 o menachinoni di origine batterica La forma attiva della vitamina K l'idrochinone (KH2),
(sintetizzata dai batteri simbionti normalmente pre- ottenuto da una reazione di riduzione catalizzata da una
senti nella ora intestinale umana, come quelli ap- riduttasi dipendente da NADPH e da gruppi suldrilipartenenti al genere Escherichia (come E. coli); i ci. Durante la reazione di carbossilazione per generare
menachinoni dieriscono per il numero di unit Gla, l'idrochinone viene trasformato in epossido, il quaisopreniche che si trovano nella catena laterale),
le, ad opera di una epossido riduttasi, viene riconvertito
Vitamina K3 o menadione, liposolubile, di origine in vitamina K.
sintetica ed il suo derivato bisoltico, idrosolubile.
Alcuni farmaci anticoagulanti (come il warfarin) svolgono la loro azione andando ad inibire le reduttasi, bloccanLe diverse forme della vitamina K vengono assorbite in do la formazione di vitamina KH2 e determinando una
diminuzione di alcuni fattori della coagulazione. Per contratti dierenti dell'intestino.
La vitamina K1 viene assorbita a livello dell'ileo con un tro nei casi in cui prescritta una tale terapia il paziente
meccanismo energia-dipendente mentre i menachinoni che non abbia il desiderato valore del Tempo di protrompare che vengano assorbiti nel colon. In entrambi i ca- bina deve assumere il meno possibile alimenti ricchi di
si il corretto assorbimento dipende dalla normalit delle vitamina K.
funzioni biliare e pancreatica e viene favorito dalla presenza di grassi. Successivamente la vitamina K viene inserita nei chilomicroni e da qui passata alle VLDL ed alle 2 Fonti alimentari
lipoproteine a bassa densit (LDL) da cui viene ceduta ai
tessuti.
La vitamina K si trova sia negli alimenti vegetali che
La vitamina K viene immagazzinata assai poco e per di
pi presenta un tempo di emivita di circa 17 ore, il che ne
rende necessario un continuo apporto ottenuto dalla dieta e dai batteri sintetizzatori che si trovano nell'intestino
(E.Coli).
Tra i vegetali, i pi ricchi sono quelli a foglie verdi (broccoli, cavolo, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, spinaci,
verza, ecc...). Contengono vitamina K pure i ceci, i piLa vitamina K2 e la K1 vengono sottoposte, poi, a - selli, la soia, il the verde, le uova, il fegato di maiale e di
ossidazione ed escrete con le urine come tali o coniuga- manzo. I latticini, la carne, la frutta ed i cereali ne hanno
te con acido glucuronico. Il menadione viene eliminato in quantit molto inferiori.[1] [2]
1
Carenza
Vista la diusione della vitamina K nei cibi e la produzione batterica, dicile avere quadri carenziali. Negli
adulti si pu avere carenza di tale vitamina a seguito a
patologie da malassorbimento o alterazioni della bile. I
soggetti con trombosi venosa profonda e cardiopatici a rischio di tromboembolia sono routinariamente trattati con
antagonisti della vitamina K (warfarin o dicumarolo) e
seguono questa terapia per molti mesi, se non per diversi
anni. Sono categorizzati come i pi a rischio di sviluppare
carenze serie di vit. K, a meno che non introducano periodicamente probiotici (es. lattobacilli) per implementare
le funzioni sintetiche della ora batterica intestinale.
Particolarmente importante, invece, pu essere la carenza
nei neonati, fenomeno che si pu vericare per vari motivi: la vitamina K passa poco attraverso la placenta, il latte
materno non ne presenta grandi livelli, il fegato produce
un inadeguato quantitativo di fattori della coagulazione e
l'intestino, nei primi giorni di vita, sterile.
La carenza si manifesta all'inizio con aumento del tempo
di coagulazione e diminuzione della protrombina, poi
con segni clinici che vanno dalle petecchie sino a grandi
emorragie. Dato che la vitamina K partecipa attivamente alla ssazione del calcio nelle ossa attraverso le proteine Gla ed osteocalcina, in soggetti predisposti la sua
carenza pu addirittura causare fenomeni osteoporotici
antecedenti a disordini coagulativi.
dicile valutare il quantitativo raccomandabile di vitamina K in quanto non si riesce ancora a valutare bene
la concentrazione di tale composto nei cibi e non si in
grado di calcolare il contributo della sintesi batterica. Attualmente si suggerisce di assumerne 1 g per kg di peso
corporeo, quantitativo facilmente ottenibile da una buona
dieta.
Non sono noti eetti tossici da assunzione di elevate
quantit di llochinone o menachinoni mentre alti livelli di menadione possono portare a stress ossidoriduttivo
con diminuzione dei livelli di glutatione ed emolisi.
Note
COLLEGAMENTI ESTERNI
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
Pagina sulle vitamine liposolubili
Vitamina K in Tesauro del Nuovo soggettario,
BNCF, marzo 2013.
8.1
Testo
8.2
Immagini
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8.3
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