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Regioni.
Comuni.
Provincie.
Comunità montane.
Case da gioco.
Norma di garanzia: per il personale delle IPAB e per Il restante personale del comparto
soggetto a processi di mobilità in conseguenza di provvedimenti di soppressione, fusione,
scorporo, trasformazione e riordino, ivi compresi i processi di privatizzazione, riguardanti
l’ente di appartenenza, si applica il contratto collettivo nazionale del comparto delle regioni
e delle autonomie locali, sino alla individuazione o definizione, previo confronto con le
organizzazioni sindacali nazionali firmatarie del presente CCNL, della nuova e specifica
disciplina contrattuale del rapporto di lavoro del personale.
DURATA, DECORRENZA, TEMPI DI APPLICAZIONE DEL CONTRATTO
Gli effetti decorrono dal giorno successivo alla stipula salvo diversa e specifica
disposizione contrattuale che stabilisca una decorrenza diversa.
Rinnovo tacito di anno in anno salvo disdetta tre mesi prima della scadenza.
Le norme restano in vigore integralmente fino alla loro sostituzione dal successivo
contratto collettivo.
Norma di garanzia per il periodo di vacanza contrattuale: tre mesi dopo la scadenza
del contratto e tre mesi dopo la presentazione della piattaforma, se successiva alla
scadenza del contratto, viene corrisposta l’indennità di vacanza contrattuale
secondo le scadenze previste dall’accordo di luglio 1993 e le relative modalità di
erogazione sono oggetto di accordo con l’Aran in applicazione del D.lgs. 165/2001
(gli importi dell’indennità sono successivamente riassorbiti negli incrementi
stipendiali derivanti dal rinnovo contrattuale).
Informazione.
Concertazione (da attivare dai soggetti negoziali entro 10 gg. e in caso di urgenza
entro 5 gg.).
Sostituito il Ministero della F.P. con il Comitato di settore che può richiedere
all’ARAN di avviare il procedimento.
L’eventuale accordo stipulato ai sensi del D.lgs. 165/2001 (art. 47) sostituisce la
clausola controversa sin dall’inizio della vigenza del CCNL.
Con analoghe modalità si precede tra le parti che li hanno sottoscritti quando
insorgono controversie sulla interpretazione di contratti decentrati integrativi anche
di carattere territoriale.
Forme di partecipazione:
- comitato pari opportunità;
- comitato per il mobbing;
- conferenza di servizio.
PROCEDIMENTO PER LA CONTRATTAZIONE DECENTRATA INTEGRATIVA
I contratti decentrati integrativi hanno durata quadriennale e si riferiscono a tutti gli istituti
contrattuali rimessi a tale livello da trattare in unica sessione, fatte salve le materie
previste dal CCNL che richiedono tempi di negoziazione diversi.
Le modalità di utilizzo delle risorse economiche sono determinate con cadenza annuale in
sede di contrattazione decentrata integrativa.
Procedimento:
composizione delegazione trattante di parte pubblica e direttiva
dell’organo di governo dell’ente;
avvio del negoziato entro 30 gg. dalla presentazione delle piattaforme da
parte delle RSU e OO.SS. firmatarie del contratto;
l’ipotesi di contratto integrativo decentrato definito dalla delegazione
trattante è inviato entro 5 gg. agli organi di controllo con apposita
relazione illustrativa tecnico - finanziaria;
modalità di controllo da parte dei servizi di controllo interno:
a) compatibilità dei costi della contrattazione integrativa decentrata
b) vincoli di bilancio
c) relativa certificazione
in caso di rilievi la trattativa riprende entro 5 gg.
trascorsi 15 gg. senza rilievi l’organo di governo dell’ente autorizza il
presidente della delegazione trattante di parte pubblica alla sottoscrizione
definitiva del contratto.
i contratti decentrati integrativi devono contenere apposite clausole circa i
tempi modalità e procedure di verifica della loro attuazione.
conservano la loro efficacia fino alla stipulazione dei successivi contratti
decentrati integrativi.
i contratti integrativi decentrati sono trasmessi all’ARAN entro 5 gg. dalla
sottoscrizione definitiva.
MATERIE DELLA CONTRATTAZIONE DECENTRATA INTEGRATIVA CON OBBLIGO DI
ACCORDO
Incentivi per il personale delle istituzioni scolastiche e degli asili nido e per le
ulteriori attività rispetto al calendario scolastico.
Gestione delle risorse previste dall’art. 37, comma 5, CCNL 22/1/2004, per le
Camere di Commercio.
MATERIE DELLA CONTRATTAZIONE DECENTRATA INTEGRATIVA SENZA OBBLIGO
DI ACCORDO
Le parti si incontrano a livello di ente, almeno tre volte l’anno, per valutare le
condizioni che hanno reso necessario l’effettuazione di lavoro straordinario e per
individuare soluzioni che possano consentirne una stabile e progressiva riduzione,
anche attraverso interventi di razionalizzazione dei servizi. I risparmi accertati a
consuntivo confluiscono nelle risorse del fondo con prioritaria destinazione al
finanziamento del nuovo sistema di classificazione del personale
CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DECENTRATA INTEGRATIVA DI LIVELLO
TERRITORIALE
Le parti, su richiesta di ciascuna di loro, si incontrano almeno una volta l’anno su:
- linee per l’organizzazione degli uffici e dei servizi
- iniziative per l’innovazione tecnologica degli stessi
- processi di dismissione, esternalizzazione, trasformazione
- materie previste dal D.lgs. 626/94 e dal D.lgs. 165/2000
L’informazione deve essere rivolta alle OO.SS firmatarie del contratto e alle RSU.
CONCERTAZIONE
Il CCNL 2002- 2005 ha previsto l’istituzione in ogni ente del comparto del Comitato
paritetico sul fenomeno del mobbing per contrastare forme di sistematica violenza
morale o psichica in occasione di lavoro attuata dal datore di lavoro o da altri
dipendenti nei confronti di un lavoratore.
La composizione prevede:
- un componente designato da ciascuna delle OO.SS firmatarie del CCNL e
da un pari numero di rappresentanti degli enti
- presidente designato dai rappresentanti degli enti
- vice presidente designato dai componenti di parte sindacale
- un componente dei comitati di pari opportunità
- sono previsti supplenti per ogni componente effettivo
Gli importi relativi alle progressioni orizzontali sono a totale carico delle risorse
decentrate che hanno carattere di certezza, stabilità e continuità e che
conseguentemente vengono stabilmente ridotte degli importi annui corrispondenti.
Gli importi fruiti per progressione economica orizzontale dal personale cessato dal
servizio per qualsiasi causa o che sia stato riclassificato nella categoria superiore per
progressione verticale, sono riacquisiti nella disponibilità delle risorse decentrate aventi
carattere di stabilità e continuità dalla data di decorrenza delle cessazioni o delle
riclassificazioni e la contrattazione decentrata definisce le finalità di utilizzazione delle
predette risorse recuperate anche per il finanziamento di ulteriori progressioni.
Retribuzione di risultato: varia da un minimo del 10% ad un massimo del 25% della
posizione attribuita.
L’istituto si applica a tutti gli enti del comparto, e si inserisce nell’ambito della
disciplina prevista per le posizioni organizzative dal CCNL 31/3/1999 con la
conferma esplicita degli artt. 9-10-11 del CCNL citato.
Nel rispetto dei vincoli posti dalle relazioni sindacali sono definiti:
- la preventiva disciplina dei criteri e delle condizioni per l’individuazione delle
competenze e delle responsabilità
- i criteri per la quantificazione dei valori della retribuzione di posizione e
risultato
- i criteri per la valutazione dei risultati e degli obiettivi
N.B.
In materia di professionalità interne si segnala la sentenza n. 18 del 10//1/03 della sezione
giurisdizionale della Corte dei Conti, che ha dichiarato che l’affidamento di incarichi a
soggetti esterni da parte delle pubbliche amministrazioni è illegittimo se la professionalità è
presente nella struttura dell’ente. In sostanza il conferimento di incarichi ad esterni postula
non solo la necessità di svolgere un’attività avente natura di straordinarietà, con l’esercizio
di compiti e funzioni che esorbitano dalle normali mansioni e conoscenze dello stesso
ente, ma anche che per espletare tali particolari funzioni non sia istituito un apposito
ufficio, ovvero che l’organico si dimostri inadeguato. Agli amministratori è stata addebitata
l’inosservanza dei canoni di buona amministrazione e di corretta gestione delle risorse con
conseguente condanna a rifondere le maggiori somme oltre interessi e rivalutazione
monetaria dovute a seguito dell’affidamento illegittimo di incarico a due consulenti esterni.
CLAUSOLA DI RINVIO (ART.10 CCNL DELL’11 APRILE 2008)
- attuazione dei principi e dei contenuti dell’Intesa sul lavoro pubblico e sulla
riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche, sottoscritto in data 6 aprile 2007
(Memorandum sul lavoro pubblico e la riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche
siglato tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, i Ministri per le Riforme e le innovazioni
nella Pubblica Amministrazione, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Presidente
della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, il Presidente dell’ANCI, il
Presidente dell’UPI, il Presidente dell’UNCEM e le Organizzazioni Sindacali), per la parte
demandata alla contrattazione collettiva ed in relazione agli istituti da trattare;
- modalità attuative dell’art.14 del CCNL del 9.5.2006, ovvero finanziamento della
retribuzione di posizione e di risultato delle posizioni organizzative degli enti dotati di
personale con qualifica dirigenziale;
Sono confermati:
- la tredicesima mensilità;
- la retribuzione individuale di anzianità ove acquisita;
- gli altri eventuali assegni personale a carattere continuativo e cono
riassorbibile, ivi compresi quelli previsti dall’art. 29 comma 4, del CCNL del
22.1.04 e dall’art. 9 comma 1, del CCNL del 9.5.2006;
- indennità di comparto che ha carattere di generalità, natura fissa e ricorrente
N.B. La dichiarazione congiunta n. 4 del CCNL del 9 maggio 2006, che naturalmente
mantiene la sua validità, prevede che l’importo dell’incremento stipendiale
riconosciuto a favore del personale collocato nelle singole posizioni di sviluppo
del sistema di classificazione per la misura più elevata rispetto all’importo
attribuito dal CCNL al personale nelle posizioni iniziali (A1, B1, C1, D1) o di accesso
dall’esterno (B3, D3) è finanziato con le risorse nazionali del CCNL medesimo e,
quindi è anch’esso a carico dei bilanci degli enti.
Tabella degli arretrati comprensivi della 13° mensilità aggiornati alla
data del 29 febbraio 2008 derivanti dal rinnovo del CCNL
Tabella degli arretrati comprensivi della 13° mensilità al mese di Aprile 2008
derivanti dal rinnovo del CCNL del 11/04/08
CCNL PERSONALE
REGIONI - ENTI LOCALI
Arretrati al 30 aprile 2008
comprensivi delle 13me mensilità
Incrementi Incrementi
Retribuzione da Gennaio da Febbraio Incrementi
Aree e 2006 2007 Totali
mensile
posizioni al 31/01/07 al 30/04/08
al 31/12/05 (A+B)
(A) (B)
D6 2.165,69 10,00 140,00 118,50 1.896,00 2.036,00
D5 2.034,94 9,40 131,60 103,80 1.660,80 1.792,40
D4 1.940,51 8,96 125,44 103,80 1.660,80 1.786,24
D3 1.853,88 8,56 119,84 103,80 1.660,80 1.780,64
D2 1.692,32 7,82 109,48 94,00 1.504,00 1.613,48
D1 1.605,89 7,42 103,88 94,00 1.504,00 1.607,88
C5 1.665,71 7,69 107,66 95,00 1.520,00 1.627,66
C4 1.604,41 7,41 103,74 92,00 1.472,00 1.575,74
C3 1.550,45 7,16 100,24 92,00 1.472,00 1.572,24
C2 1.505,62 6,95 97,30 91,00 1.456,00 1.553,30
C1 1.466,98 6,78 94,92 91,00 1.456,00 1.550,92
B7 1.500,93 6,93 97,02 92,00 1.472,00 1.569,02
B6 1.458,30 6,74 94,36 81,40 1.302,40 1.396,76
B5 1.430,40 6,61 92,54 81,40 1.302,40 1.394,94
B4 1.404,38 6,49 90,86 81,40 1.302,40 1.393,26
B3 1.382,16 6,38 89,32 81,40 1.302,40 1.391,72
B2 1.331,37 6,15 86,10 77,00 1.232,00 1.318,10
B1 1.307,46 6,04 84,56 77,00 1.232,00 1.316,56
A5 1.337,04 6,18 86,52 74,00 1.184,00 1.270,52
A4 1.307,41 6,04 84,56 74,00 1.184,00 1.268,56
A3 1.282,43 5,92 82,88 74,00 1.184,00 1.266,88
A2 1.256,63 5,80 81,20 72,00 1.152,00 1.233,20
A1 1.238,35 5,72 80,08 72,00 1.152,00 1.232,08
NOZIONE DI RETRIBUZIONE
L’art.5 del CCNL del 09.05.2006 ha introdotto nuove disposizioni relative alla
tredicesima mensilità.
Per il personale titolare di posizione organizzativa si tiene conto solo dei ratei
giornalieri della retribuzione di posizione corrispondenti alla effettiva durata
dell’incarico.
I ratei giornalieri della tredicesima non spettano per i periodi trascorsi in aspettativa
per motivi personali o di famiglia o in altra condizione che comporti la sospensione
o la privazione del trattamento economico e non sono dovuti al personale cessato
dal servizio per motivi disciplinari.
Per i giorni di assenza previsti dai diversi istituti per la tutela della maternità, trovano
applicazione le regole stabilite nel D.Lgs.n.151/2001; i ratei giornalieri della
tredicesima spettano comunque per i periodi di congedo parentale e di congedo per
malattia del figlio per i quali è prevista la corresponsione della retribuzione per
intero, secondo la disciplina dell’art.17, commi 5 e 6, del CCNL del 14.9.2000.
N.B. A differenza del precedente rinnovo per questi ultimi enti gli incrementi riguardano le
risorse stabili e non quelle variabili che di conseguenza si confermano per gli anni successivi
con carattere di stabilità e continuità.
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2) Risorse aventi carattere di eventualità e variabilità in applicazione delle seguenti
disposizioni
- Art. 15, comma 1, CCNL 1.4.99 lettere d, e, k, n,:
lett. d) le somme derivanti dalla attuazione dell’art. 43 della legge 449/1997 che prevede che vengano
destinati all’incentivazione del personale:
- i risparmi derivanti da sponsorizzazioni nella misura del 5%;
- i guadagni derivanti da servizi aggiuntivi forniti a soggetti pubblici o privati nella misura del 50%;
- gli introiti per prestazioni non essenziali nella misura del 30%;
- i risparmi di gestione sulle spese correnti non obbligatorie nella misura dell’1%.
lett.e) economie conseguenti alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale
ai sensi e nei limiti dell’art. 1, comma 57 e seguenti della legge n. 662/1996 e successive integrazioni e
modificazioni;
lett.k) le risorse che specifiche disposizioni di legge (sia nazionali che di livello regionale) finalizzano alla
incentivazione di prestazioni o di risultati del personale, da utilizzarsi secondo la disciplina dell’art. 17
ovvero:
- Recupero ICI (Legge 662/1996 art. 3 comma 57)
- Condono edilizio L’art. 32 comma 40 della Legge 326/2003, (Condono Edilizio) dispone che per
l’attività istruttoria connessa al rilascio delle concessioni in sanatoria i comuni possono utilizzare i
diritti ed oneri di cui al precedente periodo, per progetti finalizzati da svolgere oltre l’orario ordinario. Il
CCNL 9/5/06 dispone che le risorse derivanti dall’applicazione della legge citata sono destinate ad
incrementare anche la retribuzione di risultato del personale incaricato delle posizioni organizzative
competenti per materia che partecipi ai progetti finalizzati, da svolgere oltre l’orario di lavoro
ordinario, relativi all’attività istruttoria. In analogia ad altre e specifiche disposizioni di legge (recupero
ICI- contenzioso tributario), in questi casi la retribuzione di risultato può superare la percentuale del
25%.
- L’art. 18 Legge 109/94, come modificato dall’art. 13, comma 4, Legge 144/1999, dispone che una
somma non superiore all’1,5% dell’importo posto a base di gara di un’opera o un lavoro, è ripartita,
per ogni singola opera o lavoro, con le modalità ed i criteri previsti in sede di contrattazione
decentrata ed assunti in un regolamento adottato dall’amministrazione, tra il responsabile unico del
procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano della sicurezza, della direzione dei
lavori, del collaudo nonché tra i collaboratori. Omissis
L’art. 3, comma 29, della legge 350/2003 ha elevato la percentuale nella misura del 2% dell’importo a
base di gara specificando che si intende al lordo di tutti gli oneri accessori connessi alle erogazioni, ivi
compresa la quota di oneri accessori a carico degli enti stessi.
lett. n) per le Camere di commercio, in condizioni di equilibrio finanziario, un importo non superiore a
quello stabilito al 31.12.1997, ai sensi dell’art.31, comma 5, del CCNL del 6.7.1995.
- Art. 15 CCNL 1.4.99 commi 2, 4, e 5 per gli effetti non correlati all’aumento delle dotazioni
organiche:
comma 2 In sede di contrattazione decentrata integrativa, ove nel bilancio dell’ente sussista la relativa
capacità di spesa, le parti verificano l’eventualità dell’integrazione, a decorrere dal 1 aprile 1999, delle
risorse economiche di cui al comma 1, sino ad un importo massimo corrispondente all’1,2 % su base
annua, del monte salari dell’anno ’97, esclusa la quota relativa alla dirigenza.
comma 4 Gli importi previsti dal comma 1, lett. b), c) e dal comma 2, possono essere resi disponibili solo
a seguito del preventivo accertamento da parte dei servizi di controllo interno o dei nuclei di valutazione
delle effettive disponibilità di bilancio dei singoli enti create a seguito di processi di razionalizzazione e
riorganizzazione delle attività ovvero espressamente destinate dall’ente al raggiungimento di specifici
obiettivi di produttività e di qualità.
comma 5 In caso di attivazione di nuovi servizi o di processi di riorganizzazione finalizzati ad un
accrescimento di quelli esistenti, ai quali non sia correlato un aumento delle prestazioni del personale in
servizio cui non possa farsi fronte attraverso la razionalizzazione delle strutture e/o delle risorse
finanziarie disponibili o che comunque comportino un incremento stabile delle dotazioni organiche, gli
enti, nell’ambito della programmazione annuale e triennale dei fabbisogni di cui all’art. 6 del D.Lgs.
29/93, valutano anche l’entità delle risorse necessarie per sostenere i maggiori oneri del trattamento
economico accessorio del personale da impiegare nelle nuove attività e ne individuano la relativa
copertura nell’ambito delle capacità di bilancio.
- Art. 4, commi 3 e 4 del CCNL del 5.10.2001:
comma 3 La disciplina dell’art. 15, comma 1, lett. k) del CCNL dell’1.4.1999, ricomprende sia le risorse
derivanti dalla applicazione dell’art. 3, comma 57 della legge n. 662 del 1996 e dall’art. 59, comma 1, lett.
p) del D. Lgs.n.446 del 1997 (recupero evasione ICI), sia le ulteriori risorse correlate agli effetti applicativi
dell’art. 12, comma 1, lett. b) del D.L. n. 437 del 1996, convertito nella legge n. 556 del 1996. In
particolare:
L’ art. 3, comma 57, della Legge 662/1996 dispone che una percentuale del gettito dell’imposta comunale
sugli immobili può essere destinata al potenziamento degli uffici tributari del comune.
L’art. 59,comma 1 lett. p) D.lgs 446/97 stabilisce che con regolamento i comuni possono prevedere che ai
fini del potenziamento degli uffici tributari del comune, ai sensi dell’articolo 3, comma 57, della Legge 23
dicembre 1996, n. 662, possono essere attribuiti compensi incentivanti al personale addetto.
Omissis
L’art. 12, del Decreto Legge n. 437/1996, convertito in Legge n. 556/1996 ha aggiunto all’art. 15 del D.lgs.
546/1992 il seguente comma 2 bis:
In caso di giudizio, nella liquidazione delle spese a favore dell’ufficio del Ministero delle finanze, se
assistito da funzionari dell’amministrazione e a favore dell’ente locale, se assistito da propri dipendenti, si
applica la tariffa vigente per gli avvocati e procuratori, con la riduzione del 20% degli onorari di avvocato
ivi previsti. La riscossione avviene mediante iscrizione a ruolo a titolo definitivo dopo il passaggio in
giudicato della sentenza.
comma 4: La lett. d) del comma 1 dell’art.15 del CCNL dell’1.4.1999 è sostituita dalla seguente:
d) La quota delle risorse che possono essere destinate al trattamento economico accessorio del personale
nell’ambito degli introiti derivanti dalla applicazione dell’art.43 della legge n.449/1997 con particolare ri-
ferimento alle seguenti iniziative:
a. contratti di sponsorizzazione ed accordi di collaborazione con soggetti privati ed associazioni senza fini
di lucro, per realizzare o acquisire a titolo gratuito interventi, servizi, prestazioni, beni o attività inseriti nei
programmi di spesa ordinari con il conseguimento dei corrispondenti risparmi;
b. convenzioni con soggetti pubblici e privati diretti a fornire ai medesimi soggetti, a titolo oneroso,
consulenze e servizi aggiuntivi rispetto a quelli ordinari;
c. contributi dell’utenza per servizi pubblici non essenziali o, comunque, per prestazioni, verso terzi
paganti, non connesse a garanzia di diritti fondamentali.
- Art. 54 del CCNL del 14.9.2000: Gli enti possono verificare, in sede di concertazione, se esistono le
condizioni finanziarie per destinare una quota parte del rimborso spese per ogni notificazione di atti
dell’amministrazione finanziaria al fondo di cui all’art. 15 del CCNL dell’1.4.99 per essere finalizzata
all’erogazione di incentivi di produttività a favore dei messi notificatori stessi
- Art. 32 comma 6 CCNL 22/1/2004- Le risorse aventi carattere di eventualità ricomprendono anche le
somme destinate alla incentivazione del personale delle case da gioco secondo le previsioni della
legislazione vigente e dei relativi decreti ministeriali attuativi.
- Risorse derivanti dagli accordi decentrati stipulati in applicazione dell’art. 5 CCNL 5.10.2001.
- Art. 4 , comma 2 ipotesi CCNL 9/5/2/06
Gli enti locali (ad eccezione dei comuni capoluogo delle aree metropolitane) incrementano le risorse
decentrate variabili in aggiunta allo 0.50% destinato alle risorse stabili,
a) fino ad un massimo dello 0.30% qualora il rapporto spesa del personale e entrate correnti sia compreso
tra il 25% ed il 32%;
b) tra un minimo dello 0.30% fino ad un massimo dello 0.70% del monte salari 2003, esclusa la quota
destinata alla dirigenza, qualora il rapporto spesa del personale e entrate correnti sia inferiore al 25%.
Quindi l’incremento massimo può essere è pari al 1.20%. Tali incrementi non si applicano per gli enti locali
dissestato o deficitari.
I Comuni capoluogo delle aree metropolitane in aggiunta all’incremento dello 0.50% delle risorse
decentrate stabili, qualora il rapporto tra spesa del personale ed entrate correnti sia uguale o inferiore al
39% incrementano le risorse variabili fino ad un massimo dello 0.70% del monte salari 2003 esclusa la
quota relativa alla dirigenza.
- Art. 4 , comma 4 CCNL 9/5/06
Le Camere di Commercio incrementano le risorse decentrate variabili:
fino ad un massimo dello 0.30% qualora il rapporto tra spesa del personale ed entrate correnti sia
compreso tra il 34% ed il 26%;
tra un minimo dello 0.30% ad un massimo dello 0.70% qualora il rapporto sia inferiore al 26%.
- Art. 4 , comma 5 CCNL 9/5/06
Le Regioni incrementano le risorse decentrate, in aggiunta allo 0.50% (destinato alle risorse stabili), fino
ad un massimo dello 0.70% del monte salari 2003, esclusa la quota destinata alla dirigenza, qualora il
rapporto spesa del personale e spesa corrente depurata di quella sanitaria sia uguale o inferiore al 35%.
- Art. 4 , comma 6 CCNL 9/5/06
Gli altri enti del Comparto incrementano le risorse decentrate con un importo massimo pari allo 0.50% del
monte salari 2003 esclusa la dirigenza.
La verifica dell’esistenza del rapporto richiesto ai fini dell’incremento delle risorse decentrate è effettuata
con riferimento ai dati del bilancio consuntivo degli enti relativo all’anno 2005 (art. 14, comma 8 ipotesi
intesa 8/2/06).
N.B. la dichiarazione congiunta n. 2 CCNL 9/5/06 dispone:
Le parti congiuntamente dichiarano che, ai fini della valutazione della sussistenza dei parametri di cui
all'art. 4, non sono valutate le spese del personale ex LSU stabilizzato presso gli enti del comparto, con
contratto a termine o con contratto a tempo indeterminato, solo per la parte corrispondente ai contributi a
tal fine previsti dalla vigente legislazione statale e regionale e fino a che questi siano erogati.
RISORSE STABILI
E’ previsto un incremento delle risorse decentrate stabili, con decorrenza dall’anno 2008,
di un importo corrispondente allo 0,60%, del monte salari dell’anno 2005, esclusa la quota
relativa alla dirigenza, nel rispetto delle seguenti condizioni:
- Enti locali: rapporto tra spesa del personale ed entrate correnti risulti
inferiore al 39%;
- Camere di Commercio: rapporto tra spesa del personale ed entrate correnti
risulti non superiore al 41%;
- Regioni: rapporto tra spesa del personale e spesa corrente depurata della
spesa sanitaria.risulti non superiore al 35%;
- Gli altri enti del comparto, diversi da quelli precedentemente indicati:
incrementano le risorse decentrate ove nel bilancio sussista la relativa
capacità di spesa.
RISORSE VARIABILI
Enti locali, esclusi i comuni capoluogo delle aree metropolitane, incrementano
per anno 2008, le risorse decentrate variabili, con riferimento al monte salari
dell'anno 2005, esclusa la quota relativa alla dirigenza:
fino ad un massimo dello 0,30%, qualora il rapporto tra spesa del
personale ed entrate correnti sia compreso tra il 25% ed il 32%;
fino ad un massimo dello 0,90%, qualora il rapporto tra spesa del
personale ed entrate correnti sia inferiore al 25%.
Comuni capoluogo delle aree metropolitane, qualora il rapporto tra spesa del
personale ed entrate correnti sia uguale o inferiore al 39%, incrementano le
risorse decentrate variabili fino ad un massimo dello 0,90 % del monte salari
dell'anno 2005, esclusa la quota relativa alla dirigenza.
Camere di Commercio incrementano per anno 2008 le risorse decentrate
variabili, con riferimento al monte salari dell'anno 2005, esclusa la quota relativa
alla dirigenza:
fino ad un massimo dello 0,30%, qualora il rapporto tra spesa del personale ed
entrate correnti sia compreso tra il 34% ed il 26%;
fino ad un massimo dello 0,90%, qualora il rapporto tra spesa del personale ed
entrate correnti sia inferiore al 26%.
Regioni incrementano per anno 2008 le risorse decentrate variabili fino ad un
massimo dello 0,9% qualora il rapporto tra spesa del personale e spesa
corrente depurata della spesa sanitaria sia uguale o inferiore al 35%.
N.B. Gli incrementi non trovano applicazione da parte degli enti locali dissestati o
strutturalmente deficitari, per i quali non sia intervenuta ai sensi di legge l’approvazione
dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato.
Le condizioni di applicazione degli aumenti è verificata con riferimento ai dati di consuntivo
dell’anno 2007.
Non è consentita l'attribuzione generalizzata dei compensi per produttività sulla base di
automatismi comunque denominati.
Per le Camere di Commercio le eventuali risorse rese disponibili dagli enti secondo la
disciplina dell’art. 15, comma 1, lett. n), del CCNL del 1.4.1999, devono essere
destinate al finanziamento della componente variabile collegata al risultato e alla
valutazione della prestazione. Le ulteriori risorse derivanti dall’eventuale applicazione
della disciplina dell’art. 15, comma 5, del CCNL del 1.4.1999 sono rese disponibili,
previa contrattazione decentrata integrativa, per l’incentivazione delle prestazioni e dei
risultati del personale, previa analisi economico finanziaria delle iniziative di
ampliamento o di miglioramento dei servizi che valuti l’incidenza degli oneri del
personale connessi a tali iniziative.
COMPENSI INDENNITÀ E ALTRI BENEFICI ECONOMICI
Mensa. Gli enti possono istituire mense di servizio o attribuire al personale buoni pasto
sostitutivi, previo confronto con le organizzazioni sindacali. Usufruiscono della mensa i
dipendenti che prestino attività lavorativa al mattino con prosecuzione nelle ore
pomeridiane, con una pausa non superiore a due ore e non inferiore a trenta minuti. La
medesima disciplina si applica anche nei casi di attività per prestazioni di lavoro
straordinario o per recupero. Il pasto va consumato al di fuori dell’orario di servizio.
Eventuali accordi di maggior favore restano salvi. Il costo di ogni pasto, pari ad un terzo
del costo unitario risultante dalla convenzione, se la mensa è gestita da terzi, o un
corrispettivo parti ad un terzo dei costi dei generi alimentari e del personale, se la mensa è
gestita direttamente dall’ente, e a carico del dipendente, ma resta gratuito per il personale
che contestualmente è tenuto ad assicurare la vigilanza e l’assistenza ai minori od alle
persone non autosufficienti e per il personale degli enti che gestiscono le mense nonché
quelli per il diritto allo studio universitario che sia tenuto a consumare il pasto in orari
particolari e disagiati in relazione alla erogazione dei servizi di mensa ed il tempo relativo è
orario di servizio.E’ esclusa ogni forma di monetizzazione indennizzante. In sede di
contrattazione decentrata integrativa sono individuate quelle particolari e limitate figure
professionali che, in considerazione dell’esigenza di garantire il regolare svolgimento delle
attività e la continuità dell’erogazione dei servizi e anche dell’impossibilità di introdurre
modificazioni nell’organizzazione del lavoro, con specifico riferimento a quelli connessi
all’area della protezione civile, all’area della vigilanza e all’area scolastica ed educativa ed
alla attività delle biblioteca, fermo restando l’attribuzione del buono pasto, possono fruire di
una pausa per la consumazione dei pasti di durata determinata in sede di contrattazione
decentrata integrativa, che potrà essere collocata anche all’inizio o alla fine di ciascun
turno di lavoro.
Buoni pasto sostitutivi. L’importo è pari alla somma che l’ente sarebbe tenuto a pagare
per ogni pasto se attivasse il servizio mensa (i due terzi dell’ipotetico costo unitario di
ciascun pasto). I lavoratori hanno titolo ad un buono pasto per ogni giornata effettivamente
lavorata nella quale prestino attività lavorativa al mattino con prosecuzione nelle ore
pomeridiane, con una pausa non superiore a due ore e non inferiore a trenta minuti. Il
personale in posizione di comando che si trovi nelle condizioni previste dal presente
articolo riceve i buoni pasto dall’ente ove presta servizio.
L’ente non può adottare, salvo il caso del rimprovero verbale, alcun provvedimento
disciplinare nei confronti del dipendente senza previa contestazione scritta
dell’addebito e senza averlo sentito a sua difesa con l’eventuale assistenza di un
procuratore ovvero di un rappresentante dell’associazione sindacale a cui aderisce o a
cui conferisce mandato.
Tipo ed entità delle sanzioni determinati in relazione ad una serie di criteri generali
specificati nel contratto (intenzionalità del comportamento, grado di danno o pericolo,
esistenza di circostanze aggravanti o attenuanti, rilevanza degli obblighi violati, ect.).
Il CCNL 2002/2005 ha introdotto la nuova sanzione della sospensione dal servizio con
privazione della retribuzione da 11 gg. fino ad un massimo di sei mesi; durante tale
periodo è prevista la corresponsione al dipendente di un’indennità pari al 50% della
retribuzione di cui all’art. 52, comma 2, lett. b, del CCNL 14.9.2000 e degli assegni
familiari.
L’importo delle ritenute per multa è introitato dal bilancio dell’ente e destinato ad attività
sociali a favore dei dipendenti.
Di seguito per facilitare la lettura, si riporta il testo delle nuove norme contrattuali
evidenziate in grassetto che hanno modificato la precedente disciplina.
In caso di sentenza irrevocabile di condanna si applica l’art. 653, comma 1 bis, del
codice di procedura penale.
La sospensione dal servizio scatta anche nei casi di sentenza di condanna che
preveda la pena accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici e per
tutta la durata della stessa.