La parola giapponese manga stata coniata dal pittore Hokusai
Katsushika, nel 1815 circa, come titolo per una raccolta di disegni satirici, "Hokusai Manga", combinando due kanji: (man) = strano, buffo e (ga) = immagine, disegno. Molte stampe del pittore erano a colori, altre invece in bianco e nero e contenevano disegni dai soggetti pi disparati: persone al lavoro, aquiloni, navi, animali, paesaggi. Insomma, esse ritraevano quello che Hokusai aveva sotto gli occhi quando era preso dal capriccio di disegnare e per questo lartista le battezz manga immagini capricciose (pubblicandole tra il 1814 e il 1849). Il termine divent presto di uso comune per designare unillustrazione leggera e gradevole. Il significato letterale immagini divertenti o immagini in movimento. stato il mangaka Kitazawa Rakuten poi, agli inizi del Novecento, ad applicarla alle produzioni a fumetti. Prima di lui, infatti, i fumetti umoristici erano alternativamente indicati con i termini giga (caricatura), odoke-e (scherzo,burla), ponchi-e(figura,immagine). Il fumetto giapponese ha radici molto antiche. Trova le sue origini nel periodo Heian (749 1185) con i primi rotoli dipinti: gli emakimono (dicesi di disegno eseguito generalmente in stile Yamato-e, all'inchiostro o colorato, che poi viene arrotolato.) . Questi associano le immagini a testi calligrafati, raccontando una storia che viene scoperta dispiegando il rotolo da destra a sinistra. importante notare che, nella maggior parte degli antichi emakimono, il testo di accompagnamento molto breve, quasi solo una didascalia, limportanza , quindi, data allimmagine che pu, da sola, raccontare la storia. Questa caratteristica si conserva perfettamente anche nei moderni manga. La forma attuale del fumetto nipponico si definita, invece, allinizio del XX secolo sotto linfluenza delle strips dimportazione, soprattutto americane. Stabilire una data precisa non facile; i pi indicano il 1862 come data di nascita ufficiale del fumetto made in Japan, quando, a Yokohama, nasce The Japan Punch, rivista satirica fondata dallinglese Charles Wirgman. Si tratta di una pubblicazione in stile europeo, che far nascere i primi disegnatori nipponici. Nel dopoguerra, a differenza dei fumetti occidentali, che hanno subto un periodo di crisi, il manga consolida il proprio stile, soprattutto attraverso le opere di Tezuka Osamu ( 1928 - 1989), Il 1947 lanno in cui vide la pubblicazione il suo Shin Takarajima (La nuova isola del tesoro), la prima opera da professionista. Nelle sue narrazioni introduce un forte dinamismo e un montaggio di stampo cinematografico, totalmente innovativo rispetto agli esempi statici e teatrali fino allora conosciuti. I codici grafico narrativi del manga e dellanime sono giunti a maturazione proprio grazie al suo lavoro, cosicch da prodotti per linfanzia, hanno potuto ottenere legittimazione come espressione creativa e culturale vera e propria. Oggigiorno il manga ha una diffusione capillare in tutto larcipelago nipponico. Infatti, la sua produzione rappresenta pi di un terzo delle pubblicazioni
nazionali e pi di un quarto delle entrate dellintera editoria giapponese. Col
tempo diventato un vero e proprio oggetto cult, interessando tutte le classi sociali e tutte le generazioni, anche grazie a prezzi assolutamente accessibili e alla diversificazione dei soggetti. In effetti, il manga, non solo uno specchio della societ ma anche un modello di vita che tratta unampia gamma dargomenti: la vita scolastica di bambini e adolescenti, lo sport ( questi toccano ogni genere di competizione, compreso il baseball popolarissimo in Giappone, il calcio, la pallavolo e il wrestling) lamore, la guerra, la letteratura, la storia ,storie di ninja e samurai, storie horror e molti altri ancora. All'inizio, i principali lettori dei manga erano coloro che erano nati tra il 1946 e il 1949, durante il cosiddetto "baby boom" (boom delle nascite), ma con il passare degli anni, quando questa fascia di lettori divent pi adulta, cominciarono ad essere pubblicati molti altri tipi di manga. Generalmente, i manga vengono differenziati in base al pubblico a cui sono destinati. Si hanno, infatti: 1. Kodomo manga: creati per bambini pi o meno dai 6 agli 11 anni. Utilizzano una grafica semplice e unimpaginazione regolare 2. Shonen manga: per adolescenti. Sono caratterizzati da una fisicit esagerata dei personaggi (gli uomini hanno muscolature sproporzionate )Sono il genere pi venduto nel mondo. 3. Shojo manga: dedicati alle ragazze adolescenti. In essi esageratamente amplificata lintrospezione, con prevalenza di primi piani e scene a pieno campo in cui i protagonisti sono immersi nei loro pensieri. Conseguenza di ci che la fisicit quasi eliminata, infatti, i corpi sono esili e affusolati, quasi immateriali. 4. Seinen manga: rivolti agli uomini in et adulta. Oggetti e ambienti vengono rappresentati in maniera realistica e i dettagli sono riportati con estrema minuzia. Limpostazione della tavola rigorosa e ordinata. E cos via. Generalmente si leggono al contrario procedendo da destra verso sinistra mentre per quanto riguarda la storia , si legge a partire dalla vignetta a destra in alto perch i Giapponesi scrivevano anticamente da destra a sinistra. A prima vista i manga sembrano simili ai fumetti occidentali ma ad unosservazione un po pi attenta si nota per che la somiglianza soltanto formale. Il disegno dei manga ha ripreso dallOccidente alcune caratteristiche come per esempio i famosi occhi grandi, ma risente soprattutto dellinfluenza di espressioni artistiche locali. I personaggi dei manga non sono n del tutto realistici n del tutto caricaturali: sono realizzati in uno stile inconfondibile a mezzo tra i due. Le vignette sono impaginate in modo molto libero e, sempre come nelle stampe ottocentesche, contengono ampi spazi completamente vuoti o completamente neri. I manga hanno altri codici rispetto ai fumetti occidentali , ugualmente fantasiosi:vper esempio, in una storia di carattere avventuroso un personaggio rappresentato in modo quasi realistico, dimprovviso,quando si arrabbia, grida o si trova in una situazione imbarazzante,si trasformi in unesasperata caricatura di s stesso, cambiando di dimensione e di proporzioni. Nei nostri fumetti gli effetti sonori sono solitamente onomatopee, ovvero tentativi di trasformare rumori in parole leggibili. Per noi un corpo pesante che cade
emette un suono abbastanza simile a tunf. In Giappone i suoni del fumetto
scritti, ovviamente, in caratteri giapponesi , non hanno rapporti con quelli reali: un pugno fa bakki, il vento za ed esiste persino il suono del silenzio, shin! Molti elementi delle trame, siano esse di serie umoristiche o avventurose, derivano dalla psicologia, dalle tradizioni e dalle abitudini anche lavorative degli abitanti del Sol Levante. In quasi ogni storia emerge il bisogno di riuscire contrapposto alla vergogna di non avercela fatta. Brevemente la trama: Gli Shiningami (gli dei della morte secondo il credo giapponese) hanno un quaderno su cui tengono ilconto di chi muore, provocando il decesso delle persone di cui scrivono il nome sul quaderno. La storia inizia quando un dio della Morte chiamato Ryuk perde il proprio quaderno, gli cade sulla terra, e a trovarlo Light, un brillante studente del liceo, che secondo le regole potr disporre del quaderno come crede.Scoperti i poteri dell'oggetto egli, stufo una vita che lui trova noiosa, e spinto dal desiderio di sopperire allemancanze della giustizia istituzionalizzata, concepisce l'intento di creare una societ libera dal Maleattraverso l'eliminazione sistematica di ogni delinquente, e in generale di chiunque commetta il male.Costantemente seguito dal dio Ryuk, che non interferisce mai nelle sue azioni e guarda la trama svolgersicome uno spettatore distaccato, Light inizier a mettere in atto il suo piano, dopodich la polizia si mettersulle sue tracce assoldando un formidabile detective che per motivi di sicurezza decide di mantenerel'anonimato e chiamarsi semplicemente L. Dopo un'estenuante lotta psicologica fatta di astuzie e logicastringente,, Light riesce infine a sconfiggere e uccidere il suo avversario, seguito per a ruota da ben duesuccessori della stessa pasta, Mello e Near. Quest'ultimo riuscir a incalzare Light, facendogli commetterel'errore che lo porter alla morte.Il piacere come assenza di dolore e la noiaLa volont di vivere produce incessantemente nell'uomo bisogni che richiedono soddisfazione: desideri, chesono dunque reazione ad un senso di mancanza, di sofferenza.Difficilmente per tutti i desideri si realizzano, e la mancata realizzazione di alcuni di essi causa un'ulteriore,pi acuta sofferenza. Ma, anche quando un desiderio viene soddisfatto, il piacere che ne deriva risultaessere solo di natura negativa, soltanto, cio, un alleviamento della sofferenza provocata da quelprepotente bisogno iniziale; bisogno che subito riappare in altra forma, pronto a pungolare con nuovidesideri l'affannata coscienza umana.