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Gioved 22 marzo ore 17.

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Ur: una capitale Sumerica, 80 anni dopo


Massimo Vidale
Universit degli Studi di Padova

Secondo la Lista Reale Sumerica, unopera che risale alla fine del III Millennio a.C.,
Ur fu la terza citt su cui discese la regalit dopo il Diluvio.
Lo scavo della citt di Ur, nella Mesopotamia meridionale, da parte dellarcheologo
inglese Sir Leonard Woolley, ha rivestito un ruolo di singolare importanza nella
scoperta della grande civilt urbana della Mesopotamia (odierno Iraq) del III
millennio a.C. Le campagne si succedettero per dodici anni, dal 1922 al 1934, e
portarono alla luce i resti monumentali della citt, sviluppatasi per due millenni: una
scoperta di eccezionale interesse e rilevanza dal punto di vista architettonico e
urbanistico ma soprattutto per lincredibile ricchezza e opulenza della cultura
materiale.
A 80 anni dalla chiusura degli scavi di "Ur dei Caldei l'archeologia della Mesopotamia
meridionale si sviluppa in una luce completamente diversa. Le citt di Sumer, cos si
chiamava questa regione, oggi si rivelano come parte di un vasto reticolo di civilt
urbane che, nella seconda met del III millennio a.C,. si estendeva senza
interruzione dalla piana del Tigri e dell'Eufrate ai margini della valle del Gange. Molti
dei "tesori" trovati da Sir Leonard Woolley nelle tombe del Cimitero Reale di Ur (ca.
2500-2300 a.C.) provenivano da oriente. Gran parte delle perle in cornalina (agata
rossa, meglio conosciuta come corniola) risulta importata dallIndia. Studi recenti
indicano che nelle Tombe di Ur era stato deposto circa il 95% di tutti gli ornamenti in
lapislazzuli trovati sino ad oggi nel Vicino Oriente. La pietra blu proveniva
esclusivamente dalle valli dellattuale Badakshan, una remota area delle regioni
nord-orientali dellAfghanistan.
Il riesame delle sepolture reali confuta le tradizionali teorie secondo le quali i pi di
300 individui deposti nelle tombe a fianco dei loro signori si sarebbero suicidati
ritualmente col veleno, come proposto in passato da Leonard e Katherine Woolley. I
pochi resti ossei che oggi si possono studiare parlano invece di morti violente, e di
uccisioni rituali seriali. Nuove analisi spaziali di alcune delle tombe rivelano rituali
funebri di insospettata complessit, dettati da regole di tipo cosmologico.
In questo quadro di conoscenze cangianti una nuova missione archeologica Italiana
ha iniziato ad indagare Abu Tbeirah, una citt di 45 ettari di estensione, localizzata a
meno di 20 km a nord-est di Ur. I rinvenimenti ceramici raccolti dagli archeologi
hanno evidenziato unoccupazione del sito dagli inizi del III sino all ultimo quarto del
II millennio a.C. e le fotografie satellitari, nonostante la forte salinizzazione della
superficie del Tell, mostrano in maniera estremamente evidente i tracciati di un
denso abitato, con le sue numerose strutture e strette strade. Nella presentazione

verranno mostrati i risultati preliminari delle attivit di scavo nel sito, condotte
durante la prima campagna di Gennaio-Marzo 2012. Si prevede, infatti, di iniziare lo
scavo di due trincee nella met meridionale del Tell, col fine di determinare pi
chiaramente la datazione degli edifici in mattoni visibili immediatamente al di sotto
della superficie. Si proceder contestualmente anche ad una ricognizione sistematica
dellarea dellinsediamento di Abu Tbeirah da un lato per precisare con maggior
dettaglio sia larco di vita della citt sia la sua estensione nelle varie epoche,
dallaltro per fornire un quadro chiaro delle diverse zone del Tell ai fini della
programmazione delle indagini future.
Lo scavo di Abu Tbeirah porter indubbiamente una nuova messe di dati, di certo
fornendo nuove prospettive di studio e contribuendo in maniera determinante alla
comprensione della storia e dellarcheologia della Bassa Mesopotamia.

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