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peso) e non a punti immateriali: pertanto essa non ci interessa in quanto grandezza cinematica, ma in quanto grandezza dinamica. "Dunamis" (dnamis) in greco significa potenza. L'anello di congiunzione tra la velocit e la potenza
il tempo. Infatti, la potenza
il lavoro rapportata al tempo
mentre la velocit lo spazio
rapportato al tempo, che quindi il vero fattore determinante. Se ci passate il bisticcio di
parole, potremmo dire che
nello sport per arrivare "primi" bisogna arrivare "prima".
Ebbene, nello sport per arrivare "prima" (al traguardo, sulla
palla eccetera) bisogna esprimere velocit; per esprimere
velocit bisogna sviluppare
potenza; e per sviluppare potenza bisogna allenarla. Lo
strappo una alzata di poten-
COACH MAGAZINE
Tutto
1. LA TECNICA
La tecnica di sollevamento dello strappo si divide in sei fasi:
a. la fase preparatoria
b. lo stacco
e. il caricamento
d. la tirata
e. l'incastro
f. la risalita
/ e) La fase di caricamento
(figura Le) separa la fase di
stacco da quella di tirata, ed
una sorta di rimbalzo pliometrico che ha proprio lo scopo
di favorire quest'ultima. Praticamente, il tronco ha un leggero raddrizzamento mentre
le ginocchia, grazie a un repentino piegamento, si ripor-
sullo strappo
TABELLA
Posizione dei piedi
Posizione della sbarra
Larghezza dell'impugnatura
Tipo di impugnatura (preferibile)
Postura della schiena
Posizione delle spalle
Posizione delle gambe
Posizione delle braccia
Respirazione
1 b) La seconda fase, la fase
di stacco (figura Lb), quella
in cui il bilanciere viene sollevato da terra fino a che non
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mantenga le braccia perfettamente distese. Infatti, se l'atleta prende l'abitudine di piegare prematuramente la brac-
Tutto
sullo strappo
te, deve porsi di lato al proprio
atleta e osservare questo particolare anche con l'ausilio di
una bacchetta disposta verticalmente in parallasse con il
bilanciere. Se l'atleta sbaglia,
astenersi dal bacchettarlo, le
prime volte.
3 b) Gli aspetti condizionali
sono essenzialmente quattro:
primo, fare un buon riscaldamento generale e formale. Per
riscaldamento formale (alias
specifico) si intende l'esecuzione di qualche alzata con
basso carico, magari preceduto
da accosciate con bilanciere a
braccia distese (risalite, vedi
punto 2 d). Secondo, come defaticamento alla fine della seduta fare qualche esercizio di
decompressione vertebrale.
Terzo, curare sempre nel corso
della preparazione fisica il potenziamento della fascia addominale, in quanto pu alleggerire il carico vertebrale fino al
40%. Quarto, "last but not least", occorre osservare il principio della gradualit nel carico.
La scelta del tipo di esercizi
deve essere rapportata al livello tecnico dell'atleta in quanto
a difficolt, mentre l'intensit
del carico (kg sollevati, n di
serie e ripetizioni, pause all'interno delle sedute, recupero tra
le sedute eccetera) deve tenere
conto della crescita condizionale dell'atleta. Ricordiamo
che l'apparato locomotore non
comprende solo componenti
neuromuscolari, ma anche legamenti, tendini e cartilagini.
Mentre il metabolismo muscolare molto dinamico e tra una
seduta e l'altra i muscoli recuperano e spesso migliorano la
propria funzionalit (e la valutazione di ci immediata),
per le cosiddette "strutture passive" non cos. Esse sono
strutture bradimetaboliche, e il
loro adattamento al carico
molto pi lento. Inoltre, la valutazione di eventuali eccessi
nel carico pi complessa:
quando un legamento, una cartilagine o un tendine si "lamentano" spesso tardi per rimediare.
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fig4
squat
stacco
strappo
balzi
policoncorrenza
tempo