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di Carmelo Muscato
Editoriale
AMICA VERITAS SED
ellEtica Nicomachea Aristotele afferma che pure essendo entrambi cari, gli amici e la verit, si deve onorare
pi di tutto la verit. Affermazione che i latini resero
famosa con lespressione: amicus Plato, sed magis amica veritas. In
effetti, non solo per il filosofo ma per lessere umano in generale non sembra esagerato affermare che niente pi prezioso
della verit: che valore avrebbe qualsiasi altro bene se non fosse
anche vero?
Il tema di questo numero di Symposium, dedicato a Filosofia e
Letteratura, pu indurre a rileggere la sentenza aristotelica
come laffermazione implicita del primato della prima sulla
seconda, in quanto la filosofia la ricerca della verit e la letteratura essenzialmente lespressione di sentimenti. Ma attribuire questa posizione ad Aristotele sarebbe una conclusione
piuttosto frettolosa giacch Aristotele sostiene invece la necessit di unintegrazione di poesia e filosofia.
Il problema che, se facile essere daccordo sullidea che la
verit sia il valore pi alto, non altrettanto facile dire cosa sia
la verit. forse il rispecchiamento della realt, adaequatio mentis et rei, secondo lespressione medievale, la cui versione scientifica quella proposta dai neopositivisti attraverso la teoria
della corrispondenza linguaggio-realt? O forse la non contraddittoriet delle proposizioni, secondo una concezione tipicamente razionalistica e riproposta in termini semantici con la
teoria coerentista della verit? Entrambe queste concezioni, diffuse nel comune sentire ma anche pi o meno implicitamente
presupposte in molte teorie della conoscenza, dicono che la
verit qualcosa di oggettivo. Ma se cos stanno le cose, quale
pu essere la funzione della poesia e della letteratura in genere, se non quella di un abbellimento esteriore che non aggiunge niente di sostanziale al contenuto della
verit? I contributi che discutono il tema di
questo numero, con le ovvie differenze,
muovono invece dalla convinzione che ci
possa essere un intimo legame fra filosofia e
letteratura e che sia possibile pensare alla
verit come a un loro obiettivo comune. Qui
mi limito a introdurre la discussione di questo tema con qualche considerazione piuttosto semplice e poco accademica.
Nel film Il Postino di Massimo Troisi il
protagonista, Mario Ruoppolo, un povero
disoccupato improvvisato postino, grazie
alla poesia conquista la bella Beatrice. Sin
qui quasi un luogo comune e niente di rilevante per il nostro discorso. Ma Donna
Rosa, la zia di Beatrice molto preoccupata
perch Mario con le sue poesie insidia la