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OL IL VANGELO SECONDO Cera ANALIS| RETORICA 686 SEQUENZA D4 hanno mai visto Gest ne! suo corpo! La testimonianza pit importante 8 qq che gli rendono le Scritture che assumono il loro significato solo dalla pussio ¢ dalla resurrezione di Gesi ¢ dalla salvezza che egli apporta a tutte le nazi di tutti i tempi, Gest scompare per sempre nel suo corpo di came, ma presente nel corpo delle Scritture offerto al nostro udito ¢ alla nostra intellis genza. Quando la parola ¢ 1a proclamazione di quelli che lo hanno visto rest. scitato sar diventata Scrittura a sua volta, l’unico mezzo per noi di riaggane ciarci alla loro esperienza sarh quello di passare per cid che @ scritto. Parola seritta che ridiventa parola viva quando ridice cid che fa il Signore per noi nella frazione del pane. 4 2.6.2.2 Testimoni per tutti Ii Signore & apparso a Simone e si é fatto riconoscere dai due discepoli di Emmaus. Subito si mettono a raccontare cid che accaduto loro e tutti lo ripe tono a volonta. Ma Ja buona novella non esce dal cerchio ristretto dei discepoli.. Essa tuttavia non @ destinata u restarvi rinchiusa; tutte le nazioni ne dov: ticevere l’annuncio. Le Scritture non profetizzano solo la resurrezione di i ma anche 1a proclamazione che sard fatta per la conversione e il perdono dei peccati. Se la resurrezione non fosse conosciuta ¢ non comportasse il cambia. mento di vita che essa significa, non servirebbe a nulla. E come potrebbe | ‘essere conosciuta se quelli che ne sono stati testimoni non l’annunciassero? 2.6.2.3 Tutti sono testimoni uelli che i discepoli di Emmaus yanno a trovare non sono solo ici. Sono anche quelli che erano con loro, di cui non si precisa il nome, né il qumero. A tutti costoro Gesi appare, ad essi spiega le Scritture ¢ « tutti annuncia che saranno testimoni della sua resurrezione. A tutti mandera la promessa del Padre e la potenza dall’alto. Come potrebbe accadere che il Ietiore non sia coinvolto in questa vocazione? Se non ha visto il Cristo risusei- tato, ha comunque fatto l’esperienza della conversione grazie alla proc! zione dei primi discepoli ed é morto ¢ risuscitato con il Cristo quando gli stati perdonati i peccati? Anche a lui Gest apre ’intelligenza per comp te Soritture ¢ anche per {ui viene spezzato il pane in memoria de! Signore? 3, LA SOTTOSEQUENZA CENTRALE (Lc 24,13-33a) ‘ Questa sottosequenza comprende tre passi organizzati concentricamente. 3.1 NON RICONOSCONO COLUI CHE CAMMINA CON LORO (Le 24,13-19a) 3.1.1 COMPOSIZIONE DEL PASSO Questo passo comprende tre brani: il primo (13-14) 8 formato da due Segmenti che presentano i personaggi ¢ cid che fanno, il loro spostamento prima (13), poi Je loro parole (14). “Emmaus” sara il posto del loro futuro, “quello che era accaduto” indica il passato di cui si allontanano, ma che Portano con loro nelle loro parole. I terz0 brano (17-19b) & di costruzione concentrica; le due domande di Gesi agli estremi ¢ la risposta di Cleopa ventro (18). La parte centrale (15-16) comprende tre segmenti: dopo 1a circonstanziale d’introduzione (15a-f), gli altri due segmenti (15g € 16b) si Le 244-53 687 oppongono. Da un brano all’altro, si noterd la ripresa di “discormevano fra loro” come termini mediani tra i primi duc brani (da e 1Sed); q espressione viene ripresa con “ira voi", ma con un altro verbo, all'inizio del terzo brano (17b); da notare pute che “eonoscere” al centeo dell'ultimo brano (J8c) & della stessa famiglia dell’ultimo verbo det brano centrale (16b). “Con oro” al contro (15g), si oppone ai tre “tra loro/voi" (1a.15d.17b). —— +13 Ed ecco in quello stesso giomo due di loro erano in cammino - pet un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, = di nome Emmaus, + '4e discorrevano FRA LORO. ~ di tutto quello che era accaduto. 15 EB avvenne, mentre che Gesi in persona si accostd e camminava CON LORO, discorrevano 6 ma aw FRA LORO che i loro occhi erano incapaci di RICONOSCERLO. e discutevano, +17 Disse loro: 3 . = "CHE sono queste parole che scambiate FRA VOI durante il camming ~ che siate tristi?”. ; 18 Rispondendo, uno di loro, di nome Cleopa, gli disse: ‘Tu solo soggiomi in Gerusalemme oe =e non CONOSCI cid che vi & accaduto in questi giorni 0 3.1.2 INTERPRETAZIONE 3.1.2.1 La presenza mediante la parola , {due discepoll pensano solo a ut cosa e non parlano dalio. 1 icordo di cid che & avvenuto nei giorni scorsi ossessiona i loro pensieri. L’immagine di Gesit abita il loro spirito, Ma pensano a lui come a un morto € possono solo rattristarsi. Non sapendo ancora che é vivo, non si rendono conto che, essendo riuniti nel suo nome, poiché parlano di lui, egli & in mezzo a loro. Come gliclo aveva promesso. 3.1.2.2 L*insegnamento dell’incomprensione 7 Gesi cammina con toro. Lo vedono e lo sentono come si vedono ¢ si sentono tra loro. Eppure non lo riconoscono. Hanno vissuto con dui per tanto tempo, avendo occhii e orecchi solo per lui, e non sono capaci di identificare né il suo volto, né la sua voce. Cid che in un primo momento potrebbe sembrase be 2 SEQUENZA D4 inverosimile @ in realié normalissimo, tanto & vero che si riconosce solo cid che si conosceva gid. Non riconoscono colui che cammina con toro perché non conoscevano colui col quale avevano camminato. Pensavano di sapere chi fosse Gesii; il loro maestro fara loro prendere coscic loro ignoranza. Il loro accecamento di oggi & segno della loro cecita di ieri. Se prima si sono fraintesi su cid che Gesi aveva detto loro, come potrebbero non fraintendersi ora su cid che vedono? 3.1.2.3 La finta pedagogica Gesii fa finia di non saper nulla dell’accaduto. Eppure, chi meglio di fui pud conoscere i fatti che sono avyenuti con fe loro cause ¢ le loro conse- guenze? Pud sembrare scioccante vedere Gest simulare I'ignoranza e fare il doppio gioco di colui che sa ¢ non sa. Ma chi si scandalizzerebbe delle domande del maestro che vuole portare I’allievo a scoprire 1a verita? La finta pedagogica non inganna nessuno, né I"insegnante, né l'allievo che sa bene che prestandosi al gioco, ha tutto da guadagnare. La finzione qui & totale perché i discepoli non identificano il loro maestro. E lo scopo di questo processo & proprio quello di far scoprire loro che non lo conoscevano. Sono talmente coinvolti nel gioco da proiettare la loro ignoranza su Ges. 3.2 CIO CHE RIGUARDA GESt (Le 24,19b-27) 3.2.1 COMPOSIZIONE DEL PASSO Questo passo comprende tre parti: all’esposizione iniziale dei discepoli (19b-21) corrisponde quella di Gesi alla fine (25-27); al centro (22-24), il racconto delle due visite alla tomba inquadra l’annuncio della resurrezione da parte degli angeli. Introdotta da una breve frase narrativa, la prima parte (19c-21) & di composizione concentrica: il primo brano (19cd) riassume Ja vita e il ministero di Ges; l'ultimo brano (21) contrappone il tempo della speranza dei discepoli € quello che & passato dopo Ja fine di Gesd., 1 brano centrale (20) riferisce la morte di Ges. “Fu” (19c) e “furono” (21b) fanno da inclusione; “popolo” & “Isruele” sono in posizione simmetrica (19c ¢ 21a). Tntrodotta anch’essa da una breve frase narrativa (25a), I'ultima parte (25b-27) & anch’essa di costruzione concentrica: il primo segmento (25bc) si contrappone all'ultimo (27); si tratta in entrambi i casi della parola (“hanno Parlato” di 25c) delle “Scritture” (27b) ¢ specialmente dei “profeti” (fine 25¢ € fine 27a) che Gesii “spiega” (27b) per quelli che sono “sciocchi” (25b). Da notare {a triplice ripresa di “tutto / tutti / tutte” (25¢.27a.b). Al centro (26), un Segmento bimembro che da il contenuto centrale delle Scritture, J due passi estremi si corrispondono in maniera speculare: 21 e 25be sono entrambi dedicati ai discepoli, alla loro fede {“credere” di 25c) e alla loro Speranza (“speravamo” di 21a); in 20 ¢ 26, si tratta ugualmente del destino finale di Ges, ma menire nel primo te azioni degli uomini (“hanno conse- Bnato” © “crocifisso") conducono alla morte, nel secondo le sofferenze di Gest sfociano nella “gloria” (i sintagmi “alla pena di morte” ¢ “nella sua gloria” Sono introdotti dalla stessa preposizione, e/s); quanto agli estremi (19ed e 27), il loro rapporto & ben evidenziato dall’inclusione di “cid che riguarda Gesi” & Le 241-53 oF cid che riguardava lui”, “Profeta” applicato a Gesil all’inizio (19c) & ripreso itphrealh fine (27a); colui che i discepoli cosi chiamano viene chiamato “Cristo” alla fine (26a). 1% Gli dissero: “GIO CHE RIGUARDA GESU Nazareno, che FU un uomo profeta * potente in opere ¢ in parole, davanti 4 Dio ¢ a tutto if popolo; +2 come lo hanno consegnato i sommi sacerdoti ¢ j nostri capi alla pena di morte :e I"hanno crocifisso. =21 Noi SPERAVAMO che fosse lui liberare Israele. = Ma con tutto cid sono tre giomi che queste cose FURONO. 22 Ma ALCUNE donne delle NOSTRE, ci hanno sconvolti; -ANDATE al mattino AL SEPOLCRO Be -nonavendo TROVATO iL SUO CORPO, = 7 son venute a DIRCI di aver VISTO anche una visione di angeli, 1 QUALI DICONO CHE BGLI B ¥IvO, ca NDATI ALCUNI di coloro dei NOSTRI eee AL SEPOLCRO .e hanno TROVATO come . le donne avevan DETTO, MA LUI VISTO”. non I"hanno, 25 Ed egli disse loro: =“SCIOCCHI e tardi di cuore i ' = nel CREDERE a tutto cid di cui hanno parlato i proferi! :26 Non bisognava che soffra il Cristo ‘ : . per entrare nella sua gloria?”. .2) BE cominciando da Mos e da tutti i profeti _ SPIEGO loro in tutte le Scritture CIO CHE RIGUARDAVA LUI. Il passo centrale (22-24) comprende due brani che inquadrano il segmento venirile af 23d. I due brani si chiudono (in greco) con Jo stesso ea Boar “vedtere” (23c e 24g); i termini iniziali oppongono “alcune donne HOS

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