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Joseph Ratzinger Benedetto XVI Gest di Nazaret Rizzoli Venga il tuo rego tendo sulla domanda rlatva al ego di Dio ei ‘iran nent tele iden che aba tno fata in precedent sllexpressione steyno di Bion Can gs domed ceca sated rimato di Dior dove Lai none, niente pd esere Bono. Dove non si vede Dio, decade I'uomo e dec de il mondo. E in questo senso ae il Signore ci dice: “Greate prin il epno i Do lan gti, ett —_—hCrerrt—s—e Cab gucta pola viene seb un dine di pri perl aie urano, perl nse aepgament nla ait lor Non ei vene aft promenso un pase della cucea- snap leas chest sa pon qualche modo desi fost el rpno di Do, Non iene prospetao ale a tomatsmo di un mondo funsinante come quello pro- front nl wtopia dala cote sa cet lla ale ino doviebbe andar bebe das, lo perce non ei Rola prope priuta, Ges aon lof ete cost ita, Sablse perio ~ come detto~ una prion Sechiapr tt steed ios oe oni iow signee el ron volont ama co the cltro, Questa volonth rea gine, nella uale Eipsto che nol conosco a Dio suo deta ein Si wovlamo lett saul metre eto [Lorine delle pros che Gest qui india pub violate! Ia nararone sterorestrentara cite a frit preghiera di Salomone dopo i sua intronizen Sone Et saccona che Signore notte appre in sogno al giovane ve gli concesse di por una richie. sta per la quale gi assicurava esaudimento, Un class «co tema dei sogni del'umanita! Che cosa chiede Salo- ‘mone? «Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distin. aucte il bene dal males (I Re 3.9, Dio lo loca perehé nnon ha chiesto ~ come sarebbe stato spontanco —né ricchez2a, né beni, né gloria, né la morte dei soi ne~ mici e neppure una lunga vita (eft. 2 Cr 1,11), ma k ‘cosa veramente estenziale: il cuore docile, la eapacita di distinguere il bene dal male, E percio Salomone of tiene poi anche il resto in aggiunts. Con la domanda: ‘ (non il nostzo!) il Signore vuole condurci proprio a questo modo di pregare e di stabi- lire le priorita del nostro agire. La prima cosa, quella cessenziale, 2 cuore docile, perché sia Dio a regnare © tnon noi. I regno di Dio viene atteaverso il cuore doci Je. Questa la sua via. E per questo noi dobsbiame pre: are sempre. ‘A pattire dalincontro con Cristo questa domanda as: sume una valenza ancora pit profonda, diventa anco- 18 pin conereta. Abbiamo visto che Gesi il regno di Dio in persona; dove ® Lui, la & «regne di Diow. Cosi In domanda per avere il euore docile ¢ divenuta la do- ‘manda per la comunione con Gesit Cristo, la doman- dda di poter diventare sempre di pid suno» con Lui (cfr. Gal 3,28). Ela domanda pet la vera sequela, che ddiventa comunione e ei rende un solo corpo con Lai. Reinhold Schneider lo a espresso in modo penetran- te: La vita di questo tegno & la prosecuzione della vi 7 ta di Cristo nei suoi; nel cuore che non viene pital ‘mentato dalla forza vitale di Cristo, il segno finisce; nel ‘cuore che da essa viene toceato e trasformato, comin ‘ia [..} Le radiei dell albera inestirpabile cercano di ppenetrare in ogni cuore. I regno & uno; sussstesoltan- to mediante il Signore che é la sua vita, la sua forza, i so centro.» (p. 31s). Pregare peril regno di Dio si fgoifica dire a Ges: Facci essere tuoi, Signore! Perva ‘ici, viv in nok, raccoglt nel tuo Corpo Pumanita di “pets affinche in te tutto venga soxtomesso a Dio et poi possa consegnare l'universo al Padre, cosicché Dio sia euea in tutto (I Cor 15,2628). Sia fata la tux volonta come in ciel cost in terea Dalle parole di questa domanda si rendono imme iatamente evidenti due cose: ’é una volonta di Dio ‘con noi e per noi che deve diventar il eriterio del no- stro volere e del nostro essere. E ancora: la caratteristi Cadel acielow 2 che I! immancabilmente vien farta la volonta di Dio, @ con sltre parole: dove si fala volonta i Dio, & ciclo, Lessenza del cielo & Pessere una cosa Sola con la volonta di Dio, lunione tea volonta e ve- rita, La terra diventa «ielo», se ¢ in quanto in essa vien fata la volonta di Dio, mentre & solo «terra», po- To opposea del cielo, se e in quanto essa si sottra alla ‘volonta di Dio, Percio noi chiediamo che le cose inter ra vadano come in cielo, che la terra diventi«cielow ‘Ma che cosa significa «valonth di Dios? Come la rico- -nosciamo? Come possiame adempiesla? Le Sacre Serit: v8 ture partono dal presupposto che 'uomo nel suo int: ‘mo sappia della volonta di Dio, che esieta tuna comu none di sapere con Dio, profondamente inscritta in ‘noi, che chiamiamo coscienza (cfr, per es., Rov 215). Ma exse sanno anche che questa comunione di sapere con il Creatore, che Eli stesso ci ha dato creandoci «a sua somiglianza», stata sepolta nel corso della storia — ‘mai estinguibile totalmente, essa uttavia stata rico- pertain molt modi; una fiamma debolmente guizan- te, che troppo spesso rischia di essere soffocata sotto la cenere di uti pregiudiai immess! in noi E per questo io ci ha perlato nuovamente, con parole nella storia che si tivolgono a noi dall'estezno e danno vn siuto al nostro sapere intetiore ormai troppo velo. nucleo di queste «lezionisussidiarien della storia, nella rivelazione biblica, il Decalogo del monte Sinai ‘che ~ come abbiamo visto ~ dal Discorso della mont {gna non viene per nulla abolito 6 reso ana «lege wee chia» ma, sviluppato ulteriormente,risplende ancora pit chiaramente in eutala sua profondita e grandezza ‘Questa Parola ~ I'abbiamo visto — non 2 una cosa che alltuomo viene imposta dallesterno, Essa &— nella sm ssn ul dimo capac di eevera—rveavone dll natura di Dio stesso © con cid spiegazione della veriti del nostro essere: ei viene svelato lo spartito della no. stra esistenza, di modo che possiamo leggetloe tradur Tonella vita. La volonta di Dio deriva dllesscre di Dio ¢fntroduce uid el vert del nosto esr, Yautodistruzione mediante la menzogna. Poiché il nostro essere proviene da Dio, possiamo, ‘nonostante tutte Ie sozzure che ci ostacolano, mettercl in cammino verso la volonta di Dio. Il concetto vete 179

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